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Full text of "MC microcomputer 159"

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Anno XVI 

n i 59 - Febbraio 1996 


ISSN 1123-2714 


Indice degli inserzionisti . 6 

Editoriale di Paolo Nuti . 44 

Posta. 48 

News a cura di Massimo Truscelli e Fabio Della Vecchia . 58 

Recensione libri. 122 

Informatica & Società di Manlio Cammarata 

Per l'informazione su misura occorre un sarto?. 128 

Chi ha paura del Piccolo Fratello?. 133 

Crimini informatici una legge già vecchia. 137 

Informatica & Architettura Comunicare l'architettura 

di Paolo Mantegani e Riccardo Montenegro . 142 

Prove 

Multimedia sottobraccio di Corrado Giustozzi . 150 

Notebook multimediali - Consigli per gli acquisti di Andrea de Prisco . 152 

D. Top Unibit, IBM, McPerson. Olivetti, Stakar, Toshiba. Oyster, Unidata, 

Video Computer, Nec di Andrea de Prisco e Paolo Ciardelli . 156 

Hewlett Packard ScanJet scanner b/n e colore per Office Automation e 

DTP: ScanJet 4s e ScanJet 4c di Massimo Truscelli . 168 

Lotus SmartSuite 4.0 per Windows 3.1 di Francesco Petroni . 180 

Software AG Esperant 3.0 di Francesco Petroni . 188 

OverView 

ZyXEL Elite 2864 di Paolo Ciardelli . 196 

SupraExpress 288 PnP di Massimo Truscelli . 200 

CD-ROM 

Sempre di più, sempre meglio di Dino Joris . 204 

Multimedia di Gerardo Greco 

La Multimedialità del '96 - Il CD ad alta densità. 214 

MC-Link a cura di Marco Calvo 

Posta, script, personal Web page e molto altro. 220 

Telematica 

Le novità, il futuro, la realtà virtuale? di Sergio Pillon . 230 

Appunti di HTML Sfondi, colori, carte da parati di Giuliano Boschi . 236 

IntelliGIOCHI di Corrado Giustozzi 

Uomini contro computer. 242 


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MCmicrocomputer n. 159 - (numerazione editonale) 


































HP ScanJet 4s 1 70 HP ScanJet 4c 

174 ZyXEL Elite 2864 

196 

StoryWare a cura di Marco Calvo 




XII Galaxian Prix: pronti...via!. 247 

PlayWorld di Francesco Carta . 252 

Virtual Reality di Gaetano Di Stasio 

Ambienti di sviluppo e motori grafici: una porta verso il cyberspace. 262 

Desk Top Publishing di Mauro Gandini 

Qualche consiglio sull’EPS. 268 

Data Base di Francesco Petroni 

DAO (+ SQL), con VB e VBA - Primi esperimenti. 272 

Unix di Leo Sorge OpenDoc contro OLE?. 280 

OS/2 di Giuseppe Casarano Uno, nessuno e centomila...Internet Provider .. 284 

Mathematica di Francesco Romani Corri cane, corri!. 290 

Grafica di Francesco Petroni Desktop Presentation - Lo stato dell' arte. 296 

Computer & Video 

Upgrade, colli di bottiglia e... di Bruno Rosati . 304 

Guida Pratica - Fast Multimedia AG, Movie Machine II e M-JPEG Extension 
di Massimo Novelli . 312 



LaserWriter 4/600 PS 


320 


Macintosh 

Apple Computer LaserWriter 4/600 PS di Andrea de Prisco 

Authorware Professional 3.0 di Raffaello De Masi . 

La Programmazione del MAC - VIP Basic 1.5. 

Amiga 

IPISA '95 di Andrea Suatoni . 

Amiga F/X -I Blobs di Image 4.0 di Massimiliano Marras . 

PD-Software 

OS/2 Consigli per gli acquisti a cura di OS/2 Team . 

MS/DOS Uscire dal tunnel di Paolo Ciardelli . 

Mac Un Mac per giocare? di Valter Di Dio . 

Amiga Aminet, salvaci tu di Enrico Maria Ferrari . 

MCmicroCAMPUS Ricerche di Gaetano Di Stasio 

Prototipazione rapida: alcune applicazioni. 

Guidacomputer a cura di Rossella Leonetti . 

Micromarket-microtrade. 

Moduli per abbonamenti, arretrati, annunci. 


320 

324 

329 


334 
338 

346 
350 
354 
358 

362 

oco 

380/384 

385 Authorware Professional 3.0 Ou 4 





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febbraio 1996 


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INDICE DEGLI INSERZIONISTI 


35 3C0M ITALY 

107 AASHIMA ITALIA srl Via degli Orefici, 175 
40050 CENTERGROSS - FUNO (BO) 

12 ALLESTIMENTI SABATINI spa 

Via Bruno Buozzi, 25 

40057 CADRIANO DI GRANAROLO EM (BOI 

303 ALLIED TELESYN INTERNATIIONAL srl 

Via Anna Kuliscioff, 31 - 20152 MILANO 

85-87 ANTEA SHD snc Via Piazzi, 54/L 

10129 TORINO 

26 BIT.MOVIE Via de Warthema, 2 - 47037 RIMINI 

289 BULL HN INFORMATION SYSTEMS ITALIA spa 

Via Martiri D'Italia, 3-10014 CALUSO (TO) 

42 CALCOMP spa Via dei Tulipani, 5 

20090 PIEVE EMANELE (MI) 

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71-73-75 CENTRO HL DISTRIBUZIONE srl 

Via Luca Landucci, 1 - 50136 FIRENZE 

99 CERCOM DIVISIONE INFORMATICA 

Via Costantino Morin, 9 - 00195 ROMA 
32 COMEX spa Via G. Bondi, 12 - 48100 RAVENNA 

251 COMPUTER CLUB sas Via Re David, 199/B 

70125 BARI 

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3-333 COMPUTER DISCOUNT Via Tosco Romagnola. 61 

56012 FORNACETTE (PI) 

33-267 COREL 1600, Carling Avenue - K1Z 8R7 
OTTAWA ONTARIO (CDN) 

295 CREATIVE LABS s.a. 12, Avenue du General 
de Gaulle - 78000 VERSAILLES (F) 

18 D.TOP EUROPE srl Vìa Tezze. 20/C-G 

36073 CORNEDO VICENTINO (VI) 

40 E.GI.S. Via Tuscolana, 261 - 00181 ROMA 

319 EDITRICE REFLEX srl Via di Villa Severini, 54 
00191 ROMA 

19-101 EPSON ITALIA spa Via F ili Casiraghi, 427 
20099 SESTO SAN GIOVANNI (MI) 

148-149 FACAL PRODUCTS srl Via Silicella, 84 
00169 ROMA 

109-110 

111-112 

113-114 

115-116 

117-121 FINSON srl Via Montepulciano, 15 
20124 MILANO 

203 FRAEL srl Via del Roseto, 50 

50012 VALLINA - BAGNO A RIPOLI (FI) 

27-28 

29-30 GRUPPO DATA POOL spa 

Largo Alessandria del Carretto, 28 
00040 MORENA (ROMA) 

15 HELP ITALIA srl C.so del Mezzogiorno, Km 1 

71100 FOGGIA 

246 INFORMATICA ITALIA Into The Quality srl 

Via Giulio Galli, 66 citile - 00123 ROMA 

212-213 INFO SERVICE sas Corso Venezia, 30 
10155 TORINO 

50 INFOWARE srl Via M Boldetti, 27/29 

00162 ROMA 

311 ITALSEL srl Via Speranza, 3/B 

40068 S. LAZZARO DI SAVENA (BO) 

140-141 JEPSSEN ITALIA srl Via Dottor Palazzolo, 33 
94011 AGIRA (EN) 

7-8-9 

10-11 LOGIC srl Strada Statale dei Giovi, 34 

20030 BOVISIO MASCIAGO (MI) 

195 LOGITECH 


78 M3 INFORMATICA srl Via Forlì. 82/A 

10149 TORINO 

34 MEDIA DIRECT srl Viale Asiago, 83/A 

36061 BASSANO DEL GRAPPA (VI) 

52 MICRO 8< MEGA Via dei Savorelli, 22 
00165 ROMA 

31 MICROFORUM ITALIA srl 

Ufficio di Rappresentanza 
P.zza Martiri di Via Fani, 15 
20099 SESTO S. GIOVANNI (MI) 

Inserto MICROLINK srl Via Luigi Morandi, 29 
50141 FIRENZE 

45-91-93 MICROSOFT spa Via Rivoltana,13 

Pal.A-C. Dir. S.Felice - 20090 SEGRATE (MI) 
IVcop. MICROSYS ELECTRONICS srl 

Via Piermarini, snc 

06132 SANT'ANDREA DELLE FRATTE (PG) 

38-39 MONDADORI INFOCLUB Casella Postale 297 

25198 BRESCIA 

179 MODO srl Via Masaccio, 11 
42100 REGGIO EMILIA 

51-261 NEC ITALIA srl V.le Leonardo da Vinci, 97 
20090 TREZZANO SUL NAVIGLIO (MI) 

229 P.C.C. COMPUTER HOUSE snc 

Via Casilina, 283/d - 00176 ROMA 
219 PC WARE srl Via Carlo Pirzio Biroli, 60/60A 
00043 CIAMPINO (ROMA) 

24 PERUZZO INFORMATICA Via E.Marnili, 165 

20099 SESTO S. GIOVANNI (MI) 

56-57 QUOTHA 32 srl Via Portogallo, 2 

47037 RIMINI 

95 RANK XEROX spa Strada Padana Superiore. 28 

20063 CERNUSCO S. NAVIGLIO (MI) 

97 ROLAND ITALY spa Viale delle Industrie. 8 

20020 ARESE (MI) 

14 SACIS spa Vìa Teulada, 66 - 00195 ROMA 

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Via Milano, 150 

20093 COLOGNO MONZESE (MI) 

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81-83 SBF ELETTRONICA srl Via Cumana. 19/A 
80126 NAPOLI 

123-125 STUDIO NUOVE FORME srl 

Via Mancinelli, 19-20131 MILANO 

343 SYSTEMS COMUNICAZIONI srl 

Via Olanda, 6 - 20083 GAGGIANO (MI) 

63-65-67 T.V.C. ITALIA srl Via Roma, 28 

33087 PASIANO DI PORDENONE (PN) 

22 TECHNE srl Via Monte Sabotino, 69 

41100 MODENA 

36-37 TECNOWARE srl Via Lisbona, 9 

50065 PONTASSIEVE (FI) 

382 TREPI PUBBLICITÀ srl Via di Porta Maggiore, 95 
00185 ROMA 

199 TULIP COMPUTERS ITALIA spa 

Via Mecenate, 76/3 - 20138 MILANO 

53 ULTIMOBYTE EDITRICE srl Via Zezon, 10 
20124 MILANO 

211 V.A.I.VIDEO APPLICAZIONI INDUSTRIALI srl 

Via della Meccanica, 2/B - 04011 APRILIA (LT) 

13-20-21 

23-25-41 

43 VIDEO COMPUTER spa Via Antonelli, 36 

10093 COLLEGNO (TO) 

16-17 VOBIS MICROCOMPUTER spa Viale Matteotti, 4 

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MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 





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Solemo Super Union 0332/830001 Rieli 

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089/759944 

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Treviso IConegSonol 

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Tel. e Fax: +39 (0)541 643016 
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Caltanissetta 

0934-583344 

Catanzaro 

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Genova 

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interessanti sviluppi nel rampo della 
(omuniiazione integrata. Attualmente nel 
mondo sono milioni gli utilixxatori, 
professionali e non, di lettori CD-ROM ed è un 
numero sema dubbio destinato ad aumentare. 
Con testi, immagini, suoni HI FI, video, su un 
supporto futilmente utilixxabile è possibile 
ottenere la massima effitatia tomunitaxionale. 
Non esistono tonfini nell'utilixxo di questo 
nuovo media. È prevedibile (he, relativamente 
alla tomunitaiione axiendale e alla vendita, 
gli alti tosti e la starsa flessibilità della 
produxione stampa faranno pendere la 
bilanda a favore del CD. MICROFORUM è leader 
nel tampo della gestione di dati su CD-ROM e 
la sua produxione multimediale si artitola in 
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intraprendere la strada dello sviluppo 
tetnologito del CD-ROM, investe 
tonsiderevolmente sulla riterrà offrendo ai 
suoi dienti un know-how d'avanguardia. 

La sua struttura axiendale le tonsente di 
trasformare molte applitaxioni in prodotti 
interattivi. Il suo team si tompone dei migliori 
professionisti della multimedialità: 
attount manager, in grado di tomprendere le 
esigerne dell'utente, di verifitare la fattibilità 
dei progetti e di trasferire input ai vari 
reparti; multimedia produters, preposti a 
toordinare il protesso produttivo; 
designers, per progettare grafitamente il 
prodotto, sia a livello software thè nel 
patkaging e nella manualistita; 
programmatori ed animatori; reparto 



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ITDIW296 
ITDIW32I 
IT W 273 
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ITO 359 


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Excel 51 

KPExcelSOUpraOe 
mn Excel S O Comp Upp. 
□ Excel S O 


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IT W 619 
IT W 255 
IT W 359 
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Access 20 

► Access 20 UpgraOe 

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3 Access 2.0 

3 Clipper 5J 



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13 

i Corel Ventura 42 CD 

ITW 

119 

. FineArbM 

ITW 

89 

1 PubtaherlO 

ITW 

229 

' £2 Publisher 20 

ITW 

112 

■ ELABORAZIONE TESTI! 

1 Creali* Wmei 

rrw 

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Errata Cocnge 21 

ITW 

239 

i Erraa Cornge Home 

ITW 

99 

1 lalan Asinai 

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139 

a Word 60 

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612 

1 Word 60 Upgrade 

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255 

1 0 Word 60 

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354 

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ITW 

579 

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Lotus 123 .3 4A 

ITO 

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Turbo C** 31 
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0 Works 30 


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ITO 
IT W D 189 
ITW 104 


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Borland C** 4 5 ITW 

0 Borland C**4i ITW 

Borlande** 456DaaBselboIsIT W 


Ms-Dos 6 22 Upgrade 
Wei0ows3.ll 
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Windows NT 351 Workstation ITW 
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Civiltà 

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n lutano 

Il Mom 

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» in Italiana 


OceM in Intano 

SOONaoons 
ArtGallery 
Bookshell 95 
Onemama 'Si 
Complete Baseball 
Complete NBA Basletball 
Composer Coifecbon 
Dinosaurs 

Dogi 

Encana'96 

inarti "94 World AOu 

ExplorapeOia Word d Nature 
Explorapeda Word ol People 


Gahan Wilson’s - Ultimate Haunted House 52 


lacc Asimov 
MaCMd 

Magic Sdaool Bus • Hunqn Body 
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Multimedia Beethoven 
NuiiC Central di / 
Musical Instruments 
RabtrtEars 

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VISUAL FOX PRO 3.0 

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Protesto, ma per 
ben altri motivi 

Le critiche e le proteste avanzate contro il decreto sulle nuove tariffe Telecom mi lasciano 
seriamente perplesso E mi sorprende, soprattutto, che al coro delle proteste si siano uniti 
amatori e professionisti della telematica. 

Di fatto il famoso "decreto sospeso " penalizza solo due categorie di utenti telefonici: gli 
abbonati affari che utilizzano il telefono principalmente in ambito urbano (negozianti ed 
artigiani) ed i privati nullafacenti che passano la giornata al telefono con amici/amiche/parenti. 

Dopo aver espresso solidarietà sia ai primi che ai padri di famiglia il cui bilancio è minato da 
mogli disoccupate, suocere nullafacenti o infanti in età scolare perennemente attaccati al 
telefono, non posso non sottolineare che le nuove tariffe sarebbero vantaggiose non solo per 
le aziende che operano in ambito nazionale o intemazionale, ma anche per i privati che 
tornano a casa dopo le 18:30. E soprattutto per gli abbonati ad MC-link. BBS ed altri ~on-line", 
ovverosia il popolo telematico, che vedrebbero in buona sostanza raddoppiare la fascia oraria 
utile per collegarsi a costo ridotto. 

Il decreto prevede infatti l'estensione della fascia tariffaria con uno scatto ogni 6' e 40 " dalle 
attuali 22:00 - 8:00 alle 18:30 - 8:00. tenuto conto che l'uomo telematico medio va a letto 
verso l'una e mezza o le due di notte, si passerebbe da 3 ore e mezza a 7 ore di fascia a 
basso costo utilizzabile a 1143 lire/ora +IVA. 

Non parliamo poi di quanti hanno sottoscritto un abbonamento con un internet provider che 
opera nello stesso settore telefonico, ma su una diversa rete urbana: con le nuove tariffe, che 
aboliscono l'interurbana settoriale, godrebbero di un risparmio molto consistente 

Vista dall'altro lato del modem, poiché l'Italia, dal punto di vista telefonico, è divisa in 232 
distretti Iche fanno capo ad altrettanti prefissi teleselettivi). i distretti sono suddivisi in 1399 
settori ed i settori in una o più reti urbane, grazie al nuovo decreto, per portare Internet a 
portata di telefonata urbana basterebbe realizzare POP in "soli" 1399 setton piuttosto che in 

alcune migliaia di reti urbane 

A parte le due categorie di abbonati sopra menzionate, gli unici realmente danneggiati da 
questa rimodulazione tariffaria sono le aziende che. in vista del 1998. si predisponevano a fare 
concorrenza a Telecom sulla teleselezione a lunga distanza. 

I fornitori di servizi telematici Itra cui gli Internet Provider) godrebbero viceversa di qualche 

vantaggio grazie ad una riduzione dei costi sulle linee di trasmissione dati in ambito 

extraurbano. 

Come "editore telematico " dovrei quindi essere soddisfano sia per i nostri tenori che 
direttamente per la mia azienda Ma non lo sono affatto Per motivi peraltro ben diversi da 
quelli espressi sia dalle associazioni di consumatori che dagli organi di categoria 

II problema, a mio avviso, non è l'ipotetica disincentivazione della telematica dovuto ad un 
aumento delle telefonate urbane, ma i costi di base delle linee di trasmissione dati. Un CDN a 

64kb/s costa in Italia quanto una TI (1536 kb/s) negli Stati Uniti. Quando Telecom si mette a 
competere con i privati, ha costi di base dello stesso ordine di grandezza sostenuto dalle altre 
compagnie telefoniche. Non ci può quindi essere competizione m un mercato in cui uno dei 
concorrenti ammortizza i costi del valore aggiunto con il minor costo della "materia prima 

Se vogliamo quindi che anche in Italia l'offerta di servizi telematici non si appiattisca e riduca a 
quella del gestore pubblico, occorre che, al pari di quanto è avvenuto nel caso della telefonia 
mobile, /'"offerta Interbusiness" venga scorporata dalle attività di base Telecom. 

E per evitare il gioco delle tre carte, se il gestore pubblico o il suo azionista di riferimento 
vorranno partecipare al capitale di questa società, si devono fissare per tutti i fornitori di 
servizi telematici, costi delle linee molto minori, diciamo un decimo, di quelli attuali. 

E se il gestore pubblico vuale rivendicare un ruolo particolare, si ispirasse a quanto avviene in 
Francia dove France Telecom si avvia ad offrire un servizio che consentirà a tutti gli internet 
provider di essere raggiungibili con una chiamata urbana da qualunque comune francese II 
che è ben diverso dal dare Internet gratis come è stato scritto su alcuni nostri quotidiani. 

Insomma, l'utente ed il fornitore di servizi telematici hanno a mio avviso tanti motivi per 
protestare, esclusa la rimodulazione delle teriffe urbane. 


Anno XVI - numero 159 
febbraio 1996 

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Direttore: 

Paolo Nuli 

Condirettore: 

Marco Marinacci 

Ricerca e sviluppo 

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Andrea de Prisco 

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Giuliano Boschi. Marco Calvo, Manlio 
Cammarata, Francesco Carla, Giuseppe 
Casarano, Francesco F Castellano, 
Fabio Celi. Fabio Della Vecchia. Valter Di 
Dio. Gaetano Di Stasio, Enrico M Ferrari, 
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Leonetti, Paolo Mantegani, Massimiliano 
Marras. Riccardo Montenegro, Massimo 
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1996 - Anno XVI 
febbraio n. 2 mensile 


Paolo Nutl 



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POSTA 


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le scritte sulla costa: 
testa in su o testa in giù? 

Spett.le redazione di MC, 
sono Gianfelici Stefano, uno studente di 
22 anni vostro lettore da molto tempo. 
Scrivo questa lettera aderendo all'invito di 
Marco Marinacci apparso nella rubrica del¬ 
la posta del fascicolo di dicembre. Pre¬ 
metto che ho apprezzato molto il com¬ 
mento sui cambiamenti apportati alla rivi¬ 
sta, soprattutto perché a tali eventi in pre¬ 
cedenza non è stata dedicata neanche 
una riga Mi riferisco in particolar modo al¬ 
la nuova impaginazione delle News e della 
rubrica Informatica e Società. Non chiedo 
molto, sono sufficienti poche righe, maga¬ 
ri con le motivazioni che hanno spinto un 
cambiamento in quella direzione. 

Il 157 è stato un numero diverso dai 
precedenti per vari motivi Intanto la grafi¬ 
ca della testata mi soddisfa molto. Del re¬ 
sto trovavo già carina quella precedente, 
ed ora la stessa, ma dotata di aspetto 3D, 
è senz'altro migliore perché più alla moda 
in questo mondo dell'informatica persona¬ 
le, dove a partire dai pulsanti si cercano 
sempre nuovi metodi per dare tridimen¬ 
sionalità ai vari oggetti, al di là poi dell'ef¬ 
fettiva necessità. Il resto della copertina 
mi sembra abbastanza chiaro: con un rapi¬ 


do sguardo si riesce bene a capire quali 
sono gli argomenti trattati nelle precedenti 
rubriche. Il colore però mi ha suscitato 
non pochi dubbi. Abituato ormai ad uno 
sfondo bianco lo quasi), e insospettito an¬ 
che dall'anticipo del giorno di uscita degli 
ultimi numeri, trovare in edicola MC così 
rosso è quasi impertinenteI Poi però, un 
po’ vergognato di tanta malignità, ho pen¬ 
sato al Natale ormai prossimo e quindi alla 
giusta intonazione con questa grande fe¬ 
sta, dove dalle luci sugli alberi, ai vari Bab¬ 
bo Natale in giro per le piazze, tutto è 
gioiosamente rosso. Il dubbio comunque 
non mi é completamente sparito. Forse 
il... "prossimamente verrà chiarito», o no? 
Passiamo all'aumento di prezzo che, co¬ 
me giustamente scritto da Marinacci, cer¬ 
tamente non piace a nessuno. E non solo: 
a me piace ancora di meno. In quanto stu¬ 
denti infatti, alla mia età chiedere i soldi ai 
genitori è veramente sgradevole, perché 
con i tempi che corrono lo stipendio si fini¬ 
sce sempre prima. Cosi, anche se mille li¬ 
re di più al mese possono sembrare 
un'inezia, in realtà è pur sempre un au¬ 
mento, o meglio l'ennesimo aumento di 
questo fine anno. Penso in particolar mo¬ 
do alla Finanziaria appena approvata, ac¬ 
compagnata. a conti fatti e tanto per fare 
un paio di esempi, dall’aumento della tas¬ 
sa di iscrizione all'università e dell'abbona¬ 
mento ferroviario. Pur essendo continua- 


mente tartassati, ritornando a noi, questa 
non è certo stata la classica goccia che fa 
traboccare il vaso, quindi continuerò anco¬ 
ra a comprare regolarmente la rivista. An¬ 
che perché, considerando le lamentele dei 
direttori di altri giornali (soprattutto quoti¬ 
diani) riguardo l'aumento del prezzo della 
carta, e alla lunga permanenza sulle 8.000 
del prezzo di copertina di MC, posso rite¬ 
nere giustificato questo provvedimento 
Facendo un paragone con »Ouattroruo- 
te», l'altro mensile al quale sono affezio¬ 
nato, negli ultimi quattro anni circa ha au¬ 
mentato due volte il prezzo passando dal¬ 
le 6.000 alle 7.000 e infine alle 8.000 lire 
la partire dallo scorso mese di agosto). 
Certo, loro si impegnano veramente per il 
bene dell'automobilista, tanto che d'esta- 
te organizzano degli spazi appositi nelle 
aree di servizio autostradali per l'acco¬ 
glienza dei bambini piccoli, hanno costrui¬ 
to una pista all'avanguardia per svariati tipi 
di test sulle auto, hanno sperimentato con 
successo il tempestivo aggiornamento dei 
bollettini-radio sul traffico grazie alle se¬ 
gnalazioni degli automobilisti, e molto al¬ 
tro ancora. Tutte iniziative innovative ed 
utili che dimostrano quanto sono seri per¬ 
ché non si limitano a scrivere ma agisco¬ 
no. dimostrando la validità delle loro tesi o 
combattendo a parole, e con i fatti, le bat¬ 
taglie ingaggiate con enti incompetenti. 
Tuttavia però, alla fine, in questo schifo di 


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economia dove neanche l'iniziativa più no¬ 
bile è gratis, chi deve pagare è sempre 
l'utente finale. Il rimedio in verità ci sareb¬ 
be: aumentare la pubblicità È una que¬ 
stione di scelte. «Quattroruote» ritiene 
migliore aumentare più spesso il prezzo di 
copertina e le tariffe pubblicitarie piuttosto 
che il numero degli inserzionisti, cosi il po¬ 
co spazio a loro dedicato le conferisce un 
gran potere decisionale sulle inserzioni. 
Ecco, vi consiglio di prendere spunto dal 
loro metodo di lavoro, cosi approfondito, 
cosi accurato, cosi attento all'attualità, al 
quotidiano degli abituali lettori. È inutile 
che Paolo Nuti continui a parlare dei pro¬ 
blemi della telematica L'editoriale deve 
essere di più ampio respiro Alle proposte, 
ai commenti ragionati, vanno dedicati arti¬ 
coli negli spazi appropriati Ad esempio ri- 

S uardo la regolamentazione delle reti? 

lanlio Cammarata mi pare abbia fatto e 
stia facendo molto bene il suo mestiere 
Le questioni esposte sono serie, non ho il 
mimmo dubbio, ma con gli editoriali, ose¬ 
rei dire a puntate, non si risolvono di cer¬ 
to Anzi, con la solita minestra si rischia di 
stancare il lettore, spingendolo a non leg¬ 
gere più una delle parti più importanti di 
qualsiasi rivista rispettabile. Bisogna ar¬ 
marsi di critiche fondate, proposte concre¬ 
te e rompere le scatole ai diretti interessa¬ 
ti e non ai lettori. 

Questi ultimi vanno semplicemente 
coinvolti e informati sull'andamento delle 


vicende in corso. Sulla questione del prez¬ 
zo invece preferisco il vostro pesante 
blocco pubblicitario ad un altrettanto pe¬ 
sante prezzo di copertina. 

Infine, e chiudo, ritornando agli aspetti 
grafici di copertina e dintorni, nel lontano 
(!) febbraio 1994. nel "Corso di comunica¬ 
zione multimediale», Manlio Cammarata 
dedicava alcune righe a come viene scrit¬ 
to il titolo sulla costa dei libri II libro, inte¬ 
so m senso lato, può essere anche una ri¬ 
vista come MC. già che ha un numero di 
pagine ragguardevole. Bene, a tal proposi¬ 
to scriveva. «... Sulla costa di alcuni il tito¬ 
lo è scritto dall'alto verso il basso, su altri 
dal basso verso l'alto. Ma qual è la dire¬ 
zione giusta? Per scoprirlo, appoggiamo i 
libri sul tavolo, con la "prima di copertina " 
m su, come si fa di solito E cosi scopria¬ 
mo che il titolo scritto dall'alto verso il 
basso risulta dritto, quello scritto dal bas¬ 
so verso l'alto è rovesciato e quindi leggi¬ 
bile con difficoltà Banale, no? Eppure 
moltissimi editori, in nome di chissà quale 
tradizione o distrazione, si ostinano a scri¬ 
vere i titoli sulle coste dei volumi in senso 
sbagliato ». Come si vede bene dalla fi¬ 
gura 4 dell'articolo in questione, anche 
MC è tra questi ultimi Sono passati quasi 
due anni dalla comparsa di quell'articolo e 
nel frattempo è cambiata la grafica e rim¬ 
paginazione sia fuori che dentro la rivista. 
A questo punto mi chiedo: possibile che 
non si possa migliorare questo particola¬ 


re? Non sarete mica i soliti che predicano 
bene ma razzolano male? 

Distinti saluti, 

Stefano Cianfelici - Arcevia tANI 

Grazie per i positivi commenti al «nuo¬ 
vo» MC. e per aver digerito, anche se ov¬ 
viamente a malincuore, l'aumento del 
prezzo di copertina. 

L'essere paragonati a «Quattroruote» (il 
che, devo dire, ci capila con una certa fre¬ 
quenza) non dispiace affatto a nessuno di 
noi, perché consiste di per sé in un com¬ 
plimento; personalmente poi sono partico¬ 
larmente appassionato di auto, e credo di 
essere arrivato, a suo tempo, alla lettura di 
«Quattroruote» provenendo direttamente 
da Topolino e dal Corriere dei Piccoli. Era 
un bel po' di anni fa, la Giulietta con i suoi 
oltre 150 all'ora era veloce, le autostrade 
cominciavano a nascere e l’aria condizio¬ 
nata l'aveva, e non ne sono neppure sicu¬ 
ro. solo l'automobile del Presidente della 
Repubblica Un'epoca che quasi quasi ri¬ 
corda quella dei primi personal computer 
con pochi kappa di RAM, anche se biso¬ 
gna dire che in proporzione si sono evolu¬ 
te meno le auto in quarant'anm che i com¬ 
puter in dieci. Per il settore e per gli utenti, 
nel nostro piccolo, credo che abbiamo fat¬ 
to e che facciamo non poco. Ci siamo im¬ 
pegnati (quasi quindici anni fa!) per far en¬ 
trare i personal computer nelle scuole, af¬ 
fidando dieci computer a dieci maestri ele- 


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mentali; da dieci anni siamo in prima linea 
nella telematica, per capirne e diffonderne 
gli aspetti tecnici e le implicazioni sociali, 
da quando i modem andavano a 300 baud 
e non a 28 800. Abbiamo cercato (e cer¬ 
chiamo) di moralizzare il più possibile la si¬ 
tuazione della pirateria del software, ora ci 
battiamo per avere delle leggi che tengano 
conto della realtà e credo che abbiamo da¬ 
to e stiamo dando, con il Forum Multime¬ 
diale sulla Società dell'Informazione, un 
importante contributo. Da un punto di vi¬ 
sta squisitamente pratico e ancor più diret¬ 
tamente rivolto al pubblico, siamo ormai 
alle porte della terza edizione della nostra 
mostra, MCmicrocomputer Show, che fa 
incontrare l'informatica ad oltre centomila 
persone non qualificate. E stiamo organiz¬ 
zando un viaggio (confortevole ed econo¬ 
mico) ad Hannover per visitare il CeBIT, la 
mostra più importante d'Europa. Tutto 
questo grazie al lavoro di molte persone 
ed ai loro interventi, editoriali compresi.,, 
che nelle «vicende telematiche» hanno 
probabilmente avuto un peso non trascu¬ 
rabile, basta pensare al medioevale balzel¬ 
lo sui modem che pendeva sulla testa dei 
primi tele-crociati. 

Quanto alle scritte sulla costa dei libri, 
quell'articolo di Cammarata fu in effetti 
fonte di discussione: non c'è una regola 
fissa, ma le scuole di pensiero in realtà so¬ 
no due, una delle quali privilegia la leggibi¬ 
lità quando la rivista è appoggiata in oriz¬ 


zontale ed è, evidentemente, quella nella 
quale si identifica Manlio. L'altra scuola di 
pensiero, che personalmente preferisco e 
che peraltro mi sembra vantare più segua¬ 
ci, è quella che tiene in considerazione so¬ 
prattutto la situazione in cui si collochino li¬ 
bri o riviste in biblioteca in verticale, archi¬ 
viazione per la verità più conveniente ri¬ 
spetto alla costituzione di scomode pile 
(che oltretutto bisognerebbe realizzare te¬ 
nendo la rivista più recente o l'ultimo volu¬ 
me alla base anziché alla sommità, come 
più istintivo, se non si vuole dover comin¬ 
ciare a leggere dall'ultima riga anziché dal¬ 
la prima). Poiché si legge dal basso verso 
l'alto e da sinistra verso destra, di fronte 
ad una biblioteca basta inclinare la testa 
verso sinistra per poter leggere in maniera 
naturale le coste dei volumi, se le scritte 
partono dal basso. Altrimenti bisogna leg¬ 
gere ogni riga e passare poi a quella «su¬ 
periore», anziché alla inferiore come con¬ 
sueto; inoltre, nel caso di titolo su due ri¬ 
ghe si dovrebbe leggere una riga, poi quel¬ 
la inferiore e poi passare di nuovo alla su¬ 
periore saltandone una... 

Probabilmente, ognuno è destinato a ri¬ 
manere della sua idea: ma la scritta sulla 
costa di MCmicrocomputer (ma anche di 
tutte le altre riviste della Technimedia) re¬ 
sta cosi, conseguenza di un ragionamento 
e di una decisione presa a suo tempo... 

Una curiosità: esiste invece una norma¬ 
tiva precisa per come bisogna scrivere sui 


contenitori di compact disc e CD-ROM: la 
situazione è facilitata dal fatto che le «co¬ 
ste» in realtà sono due. Scrivendo su en¬ 
trambe in modo che la scritta sia corretta- 
mente orientata con il CD poggiato in oriz¬ 
zontale (come piace a Manlio, per inten¬ 
derci), quando lo si colloca in verticale ci si 
ritrova con la scritta verso il basso: ma ba¬ 
sta girare il CD (girare, non capovolgere, 
cioè mettere la cerniera della scatola verso 
l'interno della libreria anziché verso l'ester¬ 
no) per avere le scritte dal basso in alto, 
come piacciono a me... provare per crede¬ 
re. Davvero singolari sono i casi nei quali il 
produttore del CD non segue lo standard, 
che sembra veramente privo di difetti 
quelli si, che bisognerebbe rimproverare.. 

Marco Marinacci 


PiSoft non lo ha fatto apposfa 

Spett.le Redazione, 

come ho fatto presente, in una conversa¬ 
zione telefonica, ad Andrea de Prisco nei 
giorni scorsi, PiSoft deve purtroppo lamen¬ 
tare quanto pubblicato nel riquadro «URLa 
del mese», uscito sul numero di dicembre 
'95 della rivista. 

Personalmente, come già comunicato a 
De Prisco, ho cercato tfrenando il mio 
temperamento, incline a ben altre reazioniI 
di ridimensionare l'accaduto, soprattutto 


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SCHEDE VIDEO 
Diomond Stealth 53/765 • 1 Mb DRom... 280.000 
Diomond Stealth S3/765 - 2 Mb DRom... 399.000 
Diomond Stealth S3/968 2 Mb VRom... 539.000 
Maltox Millennium 2 Mb VRom > 8Mb .. 750.000 
Matrox Millennium 4 Mb VRom > 8Mb. 1.150.000 

Diomond Edge 3d S3/968 . 799.000 

RAM 

Simm I Mb 30 pin. 70.000 

Simm 4 Mb 72 pin. 240.000 

Simm 4 Mb 72 pin, "EDO". 290.000 

Simm 8 Mb 72 pin. 490.000 

Simm 8 Mb 72 pin, "EDO". 580.000 

Simm 16 Mb 72 pin. 930.000 

SCHEDE AUDIO 

Sound Bloster 32 - Plug & Play. 340.000 

Sound Bloster AWE 32 - Plug & Ploy. 520.000 

Sound Bloster 32 + CD 4x - Plug & Ploy.. 640.000 


MASTI RIZZATOSI 

Philips CDD 2000 ini. 2x/4x, buffet lmb 2.200.000 
OEM CDD 2000 ini. 2x,4x, buffet lmb.. 2.050.000 
Philips CDD 522 exl. 2x/4x, buffet 2mb. 3.799.000 
Disco tegisltobile Philips 74' Gold.19.000 

CD ROM 

NEC Sony, Pioneer, Mitsumi.... Prezzi eccezionolil 

HARD DISK 

850 Mb, 10 ms, En. Ide, Wesletn Digilol.. 440.000 

1 Gb, 10 ms, En. Ide, Western Digilol_ 490.000 

1,3 Gb. 10 ms, En. Ide, Wesletn Digilol... 589.000 
1,6 Gb, 10 ms, En. Ide, Western Digilol... 750.000 

MONITOR 

Nikkey 14", 0.28p, EPA, MPRII. 465.000 

MAG/Yokumo Dx 15Fe, 0.26p, 64 Mhz, 

Digitale, MPR II, Fiat scteen, 1280x1024 .. 750.000 
MAGAakumo Dx 17Fe, 0.26p, 64 Mhz, 

Digitole, MPR II, Flot scteen, 1280x1024.1.299.000 
MAGAokumo Dx 17, 0.26p, 64 Mhz, 

Digitale, MPR II. Trinitron, 1280x1024.1.650.000 
CONTROLLER 

Adoptec 1505, SCSI-2 . 139.000 

Adaptec 2940, Fosl SCSI-2, PCI. 399.000 

MODEM/FAX 

US Robotics 14.400 Sportslet Ini. 225.000 

US Robotics 14.400 Sportster Ext. 245.000 

US Robotics 28.800 Sportster Ini. 450.000 

US Robotics 28.800 Sportster Ext. 490.000 

NETWORK 

Schedo tele 3C0M 509C. 249.000 

Schedo tele Allied Telesyd, A! 1500 BT... 199.000 
Scheda tele Allied Telesyd, AT 2000-Plus.. 149.000 

PER TUTTO IL RESTO 
TELEFONATE! 






















































Licenza 


ftiIMMUI W 

IM< /ir, i \ _ riiiii 


l'KZip per Windows -quello originale- riducendone l'occupazione su disco 


Quando Pliil Katz fondò la PKWare. 
nessuno avrebbe potuto immaginare 
che il suo PKZip sarebbe in breve 
diventato lo standard di mercato tra i 
programmi di compressione. Oggi gli 
utenti di PKZip si contano a milioni in 
tutto il mondo, tanto che i termini 
“zippare" e "unzippare" sono entrati 
nel linguaggio comune. 

Definire l’KZip un programma di 
compressione - anche se il migliore e 
più diffuso, secondo il mensile BYTE - 
è però riduttivo: l'opzione “multivolu- 
me", per esempio, ne fa un ottimo 
strumento per il back-up. 

Naturalmente per usare legalmente 
PKZip ci vuole una licenza, che solo 
noi in Italia siamo autorizzati a 
concedere. La licenza vi dà il diritto di 
ottenere la versione corrente e ufficiale 
del programma, il manuale in Italiano, 
assistenza e supporto telefonico. 

E da oggi c'è un motivo in più per 
non aspettare: fino al rilascio di 


regaliamo a tutti 1 )rae\/ip, un pro¬ 
gramma per la creazione e gestione 
dei file ZIP sotto Windows. 

Non meno importanti e note di 
PKZip sono le altre utility di 
compressione targate PKWare: 

• P KI. i t e, che serve a compri mere i fi le 
eseguibili in modo “trasparente", 
lasciandoli cioè eseguibili, ma 


mediamente del 45%. 

• Data ( 'impressimi Librar). che vi 
pemiette di incorporare la tecnologia 
di compressione nelle vostre appli¬ 
cazioni DOS e Windows. 

Per avere "licenza di zippare" com¬ 
pilate oggi stesso il tagliando e rispe¬ 
ditelo per posta al nostro indirizzo, op¬ 
pure per fax al numero I12/66.9N.32.33 


sr 


inviatemi la versione registrata dei prodotti contrassegnati, 
con licenza d’uso su singolo PC I prezzi comprendono IVA 
e spese di spedizione postale 

□ Pacchetto PKZip (programmi Pkzip, Pkunzip, Pksfx) 

conDragSZip in regalo L. 138 000 

□ PKLite standard (manuale in Inglese) L. 98 000 

Pagamento □ versamento c/c postale 25812207 (allego ricevuta) 

□ allego assegno □ vaglia postale (allego ricevuta) 

□ contrassegno postale (aggiungere L 8.000 al totale) 

Desidero maggiori «formazioni su □ Data Compression Library 

□ Licenze multiple/distribuzione □ Come diventare rivenditore 


Nome/Cognome. 

Indirizzo. 

Cap .Citta 

Tel. 


UHiroobyte 

Editrice S.r.l. “ 

Via A.Zezon, 10 
20124 Milano 

Tel 02/66.98.31.33 
Fax 02/66.98.32.33 

















leggendo l'articolo, scritto in modo super¬ 
ficiale e dal contenuto alquanto capzioso, 
molto lontano dallo stile della rivista, che 
ho sempre avuto modo di apprezzare, per 
la serietà ed il livello tecnico. 

Tuttavia, proprio lo stesso giorno del mio 
colloquio con De Prisco, un cliente molto 
importante, che aveva deciso di acquistare 
l'accesso ad Internet da PiSoft, ha annulla¬ 
to tutto, mostrandoci le fotocopie dell’arti¬ 
colo suddetto. Potrebbe essere il primo di 
una lunga serie. 

A questo punto, nonostante tutte le mie 
buone intenzioni, sono costretto a tutelare i 
miei interessi. I danni potrebbero essere in¬ 
calcolabili. Potrei intentare un'azione legale, 
per la quale secondo i miei avvocati esisto¬ 
no tutti i presupposti, soprattutto se tenia¬ 
mo conto del fatto che MC-link è un diretto 
concorrente nella fornitura di Internet. 

Sono disposto ad evitarlo, ma solo se la 
redazione pubblica, con la dovuta visibilità, 
una rettifica ed un articolo in cui si illustra¬ 
no il server web di PiSoft e le varie attività 
dell’azienda, per ricostruire, almeno in par¬ 
te, un’immagine, che da quanto pubblica¬ 
to. sul numero di dicembre, è stata forte¬ 
mente penalizzata 

Etichettare come «maleducata" un'azi¬ 
enda (oltretutto m una didascalia e quindi in 
modo particolarmente visibile), senza aver¬ 
ne ascoltare le ragioni, mi sembra molto 
grave L'episodio di cui veniamo accusati si 
è realmente verificato, ma per iniziativa 
personale di un commerciale, che non ave¬ 
va nessuna familiarità con Internet e non 
conosceva le basi della «netiquette». 

L'azienda ha preso immediatamente po¬ 
sizione e lo ha invitato a scusarsi subito 
per quanto improvvidamente aveva fatto 
Fra l'altro questa persona non collabora 
più con noi. Dall'articolo, invece, si evince 
che il mailmg è stato fatto per volontà 
aziendale Falso 

In attesa di un sollecito riscontro alla 
presente, in mancanza del quale dovrò adi¬ 
re le vie legali, porgo distinti saluti. 

Gianluca Pompom - Pontedera IPI) 

Caro Pillon, 

non vorrei sembrare scortese («maleduca¬ 
to»?). ma non era la sua risposta quella 
che attendevo, quanto quella di un mem¬ 
bro effettivo della redazione o meglio an¬ 
cora del direttore responsabile, Marinacci. 

Lei, a quanto mi ha detto De Prisco, è 
un collaboratore esterno e, quindi, non 
credo possa parlare a nome della nvista. 

Facendomi forte delle mie «antiche» 
esperienze giornalistiche e di quelle attuali 
di lettore, le chiedo di concedermi alcune 
osservazioni su quanto lei ha scritto, ma 
su cui forse non ha molto riflettuto 

Innanzitutto, c'è una cosa che la osses¬ 
siona: il fatto che tutto quanto compare su 
Internet debba avere un respiro mondiale, 
universale, meglio se intergalattico o. addi¬ 
rittura, trascendente (cosi, magari, anche 
nell'aldilà potranno darci un’occhiata). 

Ma perché mai il povero Cmeca, che sta 
a Bologna, non dovrebbe fornire le previ¬ 
sioni del tempo dell'Emilia-Romagna? E 
perché PiSoft, anche se vendesse solo a 
Pisa (e questo, poi, non è vero, perché 
vende anche nel resto d'Italia e non solo), 
non avrebbe diritto a promuovere i suoi 


prodotti su Internet? Sa quanti potenziali 
clienti ci sono all'Università di Pisa? 

Le suggerisco una più attenta riflessio¬ 
ne sulla valenza di Internet, prima di af¬ 
frontare problematiche di netiquette. Ra¬ 
gionando (forse il termine è un po’ azzar¬ 
dato) come fa lei, i vari canali in lingua tur¬ 
ca che trasmettono via satellite (ce ne so¬ 
no almeno tre o quattro) sono pura follia, 
considerando che vengono ricevuti in tutta 
Europa. 

La vera chicca (con cui si raggiungono li¬ 
velli di comicità ineguagliabili) è. poi, la sua 
lamentela per l’uso della minuscola m da¬ 
lia, com. 

Ma veniamo a PiSoft. Lei di terminolo¬ 
gia giornalistica conosce solo «scoop». 
Aggiunga anche la parola «etica» al suo 
stringato glossario. La suddetta richiede¬ 
rebbe che. quando si cita negativamente 
qualcuno su un media qualsiasi, costui 
venga contattato per sentirne le ragioni. 
Non lo dimentichi la prossima volta. 

Dal punto di vista legale, poi. temo di 
essere in una posizione di forza Anche 
perchè le sue considerazioni negative ri¬ 
sulterebbero gratuite, dal momento che si 
basano su considerazioni di etichetta del 
tutto soggettive Se ne stupirà, ma molti 
di coloro che hanno ricevuto il messaggio 
ci hanno ringraziato ed hanno referenziato 
il nostro web sul loro E non bisogna di¬ 
menticare il fatto che MC-link è un concor¬ 
rente di PiSoft. 

Onestamente, non volevo reagire dura¬ 
mente. perché il suo articolo si squalifica 
da solo. Purtroppo, ci sono state reazioni 
negative di clienti (molti si limitano a leg¬ 
gere le didascalie delle foto), che mi han¬ 
no indotto a farlo. 

Mi scuso per la durezza Ma certo, 
quando una persona scrive su una rivista a 
larga diffusione, egli stesso o almeno qual¬ 
cuno della redazione dovrebbe esercitare 
un minimo di controllo. De Prisco, che è 
un professionista, ha ammesso che i ter¬ 
mini usati non erano proprio opportuni 

Ancora, in modo informale, invito la re¬ 
dazione (non Pillon, per favore) a farsi viva 
per risolvere amichevolmente la querelle 
In caso contrario, attiverò i legali. 
Cordialmente. 

Gianluca Pomponi 

Sergio Pillon sarà anche un collaborato¬ 
re esterno, ma quando parla su MCmicro- 
computer lo fa con pieno diritto e sulla te¬ 
lematica la sa lunga. È uno di quelli che la 
telematica la usa non solo per giocare 
tanto per dirne una, quando se ne stava al 
Polo Sud nell'ambito del progetto Antarti¬ 
de ha usato MC-link per essere «in linea 
con il mondo”, proprio come dice il nostro 
slogan E Sergio è certamente legittimato 
nel dare giudizi sulla cosiddetta «netiquet¬ 
te», strano termine con il quale si identifi¬ 
ca quel complesso di regole di comporta¬ 
mento (etichetta) che si tende a seguire 
quando si è in rete (net). Internet non è un 
giocattolo, è nata per tutt'altra cosa. È uti¬ 
le, è stimolante ma ora, mi si passi il ter¬ 
mine, è un casino. C'è di tutto, ma c'è 
troppo e troppo disordinato, disomoge¬ 
neo. I volenterosi cercano di razionalizzare, 
ma è dura bisogna avere fiducia e perse¬ 
veranza, e forse un giorno la situazione 


sarà ottimale. Per il momento è a rischio, 
visto anche che è di questi giorni un'infor¬ 
mazione secondo la quale un buon nume¬ 
ro di grosse aziende americane presenti 
su Internet hanno deciso di uscirne, è una 
perdita di credibilità 

MCmicrocomputer cerca da sempre di 
esprimere le proprie idee e di informare i 
lettori consentendo loro di formarsi una 
cultura ed una coscienza. Quando una co¬ 
sa non va, quando non è nell'interesse 
della collettività, è non solo un nostro dirit¬ 
to ma un nostro dovere (morale) eviden¬ 
ziarla. perché il fenomeno migliori e non 
peggiori Per educare i bambini spesso si 
dice loro «se tutti facessero come te cosa 
succederebbe?» Se tutte le aziende che, 
come la PiSoft, vendono materiale infor¬ 
matico (certo non sono poche) facessero 
come ha fatto la PiSoft, le caselle di tutto 
il mondo sarebbero ingorgate dai messag¬ 
gi di mezzo mondo. Questo è il senso del¬ 
la critica di Pillon, che ha detto che questo 
comportamento «è da maleducati», forse 
è stato brusco ma certo non offensivo 
Non commento quelle che invece sono 
state le sue espressioni nei confronti della 
competenza di Sergio, quando dice « ragio¬ 
nando (forse il termine è un po' azzardato) 
come fa lei», o quando gli suggerisce di 
aggiungere la parola «etica» allo «stringato 
glossano», o quando parla di «comicità 
ineguagliabile» per la «lamentela sull'uso 
della minuscola in itaha.com » non com¬ 
prendendo, evidentemente, il senso ironi¬ 
co dell'affermazione dell'autore, che fa 
presente che «battezzare» un web mente- 
popodimeno che «ITALIA» è forse un po' 
pretenzioso. 

Sono i fatti che contano, e non le inten¬ 
zioni. Nella sua lettera lei mi spiega che 
l'episodio è avvenuto «per iniziativa perso¬ 
nale di un commerciale che non aveva nes¬ 
suna familiarità con Internet e non cono¬ 
sceva le basi della netiquette», e che ora 
questa persona non collabora più con la Pi¬ 
Soft: e proprio lei che mi sta dicendo che 
Pillon ha ragione Se piu costruttivamente 
lei ora ci stesse dicendo «lo so, abbiamo 
fatto un guaio, per favore scrivete che ab¬ 
biamo capito l’errore, e che abbiamo prov¬ 
veduto in modo che non succeda più» sa¬ 
remmo lietissimi di aiutarla nel qualificare 
l'immagine della sua azienda: perché sba¬ 
gliare è umano, perché sbagliando si impa¬ 
ra e perché gli errori di uno aiutano un altro 
a non fare gli stessi. Invece lei batte i piedi 

Voglio dirle una cosa, visto che lei ci ri¬ 
corda che PiSoft è un concorrente di MC- 
link: se avessimo voluto danneggiarla, il 
modo migliore sarebbe stato ignorarla. In¬ 
vece paradossalmente le abbiamo forse 
regalato un'ottima pubblicità, evidenziando 
come la sua azienda sappia farsi vedere 
con efficacia, sia pure con un mezzo che 
non approviamo ma che comunque non è 
né scorretto né illegale, ma semplicemen¬ 
te non rispettoso del galateo: etichetta ed 
efficacia della comunicazione a volte non 
vanno d'accorlo, glielo dice uno che non 
considera di buon gusto alcune delle pub¬ 
blicità di Oliviero Toscani e Benetton. ma 
che fa tanto di cappello al gemo ed alla 
professionalità dei due (anzi, magari potes¬ 
simo avere noi una campagna cosi...). 

Marco Marinacci 


54 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 



MP -flij te 

Ivìullnn 

THE WORLD ON LINE 


Novità! 

Nuovi nodi urbani di 

MILANO (02) 41.65.48 
FIRENZE (055) 500.1111 
NAPOLI (081)57.81.242 
ROMA PPP (06) 450.1515 
ROMA PPP (06) 45.13.900 


6 modi per accedere ad MC-link 

GII abbonati possono accedere ad MC-link sia attraverso i nostri 
concentratori (attualmente presenti a Milano, Firenze, Roma e 
Napoli, ma è prevista l’attivazione altri 8 nodi), sia attraverso le re¬ 
ti Itapac, Internet, Sprint e GNS (BT) 

1 accesso attraverso i concentratori di MC-link. 

PROTOCOLLO PPP, EMULAZIONE DI TERMINALE. SLIP 

1 numeri di telefono da comporre sono: 

Milano (02) 416548 (fino a 28.800 bps V34, Vfast, Vterbo) 
Firenze (055) 500.1111 (fino a 28.800 bps V34, Vfast, Vterbo) 
Roma (06) 4501515 (fino a 28.800 bps V34, Vfast. Vterbo) 
Roma (06) 4513900 (fino a 28.800 bps V34, Vfast, Vterbo) 
Napoli (081) 5781242 (fino a 28.800 bps V34, Vfast, Vterbo) 

Alla risposta del modem quando appare il simbolo @, digitare il 
proprio codice abbonato e la password 
In alternativa è possibile accedere in modalità emulazione di 
terminale/SLIP digitando mclink 
SOLO EMULAZIONE DI TERMINALE/ SLIP 
Roma (06) 4180440 (fino a 14.400 bps V32 bis, e 19.200 ZyXel) 
N B : dopo il periodo di prova tutti gli accessi dei nodi urbani sa¬ 
ranno convertiti in PPP 

2 Accesso attraverso i concentratori urbani della rete AL- 
BAdata (fino a 14.400 bps V32 bis) 

L'elenco dei 59 concentratori italiani, il loro numero di telefono 
e le modalità di login sono indicate nelle pagine INFO di MC- 
link e nel messaggio 199 dell'area MC-news 
Il costo forfettario per l'accesso attraverso i concentratori della 
rete ALBAdata è di 180.000 lire + IVA l’anno. 

3 Accesso attraverso la rete itapac 
Caso A 

I non abbonati alla rete Itapac possono utilizzare Easy Way Ita- 
pac («numero verde telematico»); il costo di Itapac verrà adde¬ 


bitato ad MC-link che a sua volta lo riaddebita all'abbonato. 

Il numero di telefono da comporre è: 

1421 

(per tutto il territorio nazionale) 

alla risposta premere due volte Invio 
quindi comporre 26410420Pccccccpppppp 
con cccccc = codice abbonato di 6 caratteri e 
pppppp = password di 6 caratteri 

(rispettare le maiuscole e le minuscole della propria password). 

La lettera P deve essere obbligatoriamente maiuscola. 

La velocità massima dei nodi che fanno capo al numero 
1421 è 2.400 bps. L'accesso attraverso Easy Way Itapac com¬ 
porta l'addebito di UN SOLO scatto telefonico (indipendente¬ 
mente dalla località e dalla durata del collegamento) e di una 
«tariffa a tempo e volume» che, in media, non supera comples¬ 
sivamente le 6.000 lire/ora per i collegamenti che hanno inizio 
tra le 7 e le 22 dei giorni feriali e le 4.000 lire/ora per quelli che 
hanno inizio tra le 22 e le 7 dei giorni feriali o nei giorni festivi 

Caso B 

L'abbonato ad MC-link è già abbonato anche alla rete Itapac. In 
questo caso può chiamare direttamente la NUA 

26410420 

I costi del collegamento Itapac saranno addebitati all'abbonato 
direttamente da Telecom Italia. 

4 - Accesso attraverso la rete Internet 

Chi ha un accesso telnet alla rete Internet può collegarsi ad 
MC-link stabilendo (secondo le procedure in vigore sul proprio 
nodo) un collegamento TELNET a: 

mclink.mclink.it 

L'accesso a mezzo telnet non comporta alcun addebito supple¬ 
mentare. 

5 - Accesso attraverso i concentratori urbani della rete 
Sprint (fino a 14.400 bps V32 bis) 

L'elenco dei 59 concentratori italiani, il loro numero di telefono 
e le modalità di login sono indicate nelle pagine INFO di MC- 
link e nel messaggio 163 dell’area MC-news. 

II costo per l'accesso attraverso i concentratori italiani della rete 
Sprint è di 145 lire + IVA al minuto e viene addebitato all'abbo¬ 
nato direttamente da MC-link. 

6 - Accesso attraverso i circa 200 concentratori europei 
della rete GNS (33 concentratori fino a 9.600 bps V32, i ri¬ 
manenti fino a 2.400 bps V22 bis) 

L'elenco completo dei concentratori europei della rete GNS, il loro 
numero di telefono, la velocità e le modalità di login sono indicate 
nelle pagine INFO di MC-link e nei messaggi 167-168 dell'area 
MC-news. Il costo per l'accesso attraverso i concentratori europei 
della rete GNS è di 145 lire + IVA al minuto o frazione, indipenden¬ 
temente dalla loro velocità, e viene addebitato all'abbonato diretta- 
mente da MC-link. 


Informazioni nuovi abbonati Segreteria abbonati 

telefono (06) 41892434 telefono (06) 41892452 

dalle 9.00 alle 16.00 dalle 9:30 alle 12 e dalle 14:30 alle 16 

Fax (06) 4515592 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


55 









Quotho32 



H DI CONTATTO 


CONSIGLI 


CONDIZIONI COMMERCIAI! 


Tutti i prezzi sono espressi in migliaio di lire ol netto di I.VA, sono stornali rispetto al listino ufficiale produttori con riserva di variazioni di prezzo senza preavviso, 
in contanti; 2) anticipato: sconto 3%; 3) carta di credilo Isolo ordini scritti) VISA, American Express, CartaSi; 4) pagamenti e prezzi personalizzati per dienti Corporale 
addebito di L 20.000»IVA in fattura oppure a mezzo posta con addebito di L 12.500*IVA in fattura. ‘La merce si intende solvo il venduto, ‘la presente offerta 



Corol Oraw 5 0 agg da 4.0 in 3.5'_ 

Cofol Draw 5.0 agg da 4 0 in Cd_ 

Corel Draw 6.0 agg da 3.0 o 4 0 In Cd 
Cord Draw 6 0 agg da 5 0 in Cd_ 


Corel Draw 6 0 Cd 


Corel Flow 2.0 Cd 


Corei Gailery 2 Cd__ 

Cord OWice Compamon Cd_ 

Cord Photo Library Stock 200 Cd 
Cord Wild Cards 
Cord Photopamt 5 0 Plus Cd 
Cord Photopamt 6 0 Cd__ 


Corel Xara _ 

Harvard Graphics Presenterà Pack 3 0 

Mt|aak per Windows 2 0_ 

Lotus Freelance Win 2 1_ 


Lotus Freelance 4 0 Dos 


Lotus Freelance 96 Win 95_ 

Lotus Freelance 96 Win 95 Upgr 
Mtcrografx Chansma 4 0 Wn 

Mtcrografx Designor 4 0_ 

Microgratx Designor Tochmcai Edition 4 1 
Mtcrografx Designer 4 1 Grafxpack 
Mtcrogral* Graphics Works 
Mtcrografx Picture Pubtisher 5 0 
Mtcrografx Windows Draw 3.0 
Mtcrografx ABC Graphics Suite 95 
Mtcrografx ABC Graphics Suite 95 Upgr 

Microsoft Poworpomt 4 0 _ 

Microsoft PoworpOnt 4 0 C U 
Microsoft Poworpomt 7 0 Win 95 
Microsoft Poworpomt 7 0 Win 95 C U 
Microsoft Poworpomt 7 0 Win 95 Upgr 


Microsoft Multimedia Boothovon_ 
Microsoft Multimedia Stravinsky 
Microsoft Multimedia Mozart 
Microsoft Multimedia Strauss _ 
Microsoft Muitimodm Schubort 
Microsoft Multimedia Bookshett 95 


Microsoft Cmomama 96 


Microsoft 3D Movie Maker 


Microsoft CD Samplor 


Microsoft Encarpi 96__ 

Microsoft E ricatta World Alias 
Microsoft Isaac Asimov 
Microsoft Ultimato Frank Lloyd Wrlght 
Microsoft Completo NBA Baskatball 
Microsoft Completo Baseball 

Microsoft Mag< Schoof Bus_ 

Microsoft Explorapedia Word 

Microsoft Golf 2 Win_ 

Microsoft Flight Simulator v 5 I 
Microsoft Spaco Stmuiator 

Microsoft Civiltà Antiche _ 

Microsoft Animali da Scopine 
Microsoft Art Gallory 
Microsoft Musical Instruments 
Microsoft Dinosaurs 
Microsoft Arcade 


Microsoft Wme Guide 


Microsoft 500 Nalions 


Microsoft Doge 


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Microsoft Music Contrai 96 


Microsoft Scones 


Microsoft il Mondo del Voto 


Microsoft Julia Chitd 


Microsoft Rabbi! Ears 


Giovanni Paolo II 


Casa Savoia 


Giovinezza Giovinezza 


Ecolandia 

Gli Ammali ddla Savana 
Il Bel Paese 


li Balionno 


The Magicai World 


Magnifici 55 


Lo Fiabe 


Salari 


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Il Paese delle Meraviglie 


Adobo nustrMor 4 1 por Windows 

Adobe Photoshop 3.0_ 

Aldus Persuaston por Windows 3.0 
Astound v. 2.0 for Wm 

AutoCAD LT 2_ 

AutoCAD LT 2 Agg 
Auloskotch per Windows 2.0 
Corel Artshow 6 Book Cd _ 


Corel Cd Creator 


Corel Cd Power 


Corel Draw 3 0 3.5“ 


Corel Draw 4 0 3,5- 


Corel Draw 5 0 3,5‘. 


Corel Draw 3 0 Cd 


Corel Draw 4 0 Cd 


Corel Draw 5 0 Cd 


Corel Draw 5.0 agg da 3 0 in 3,5"_ 

Corel Draw 5 0 agg da 3 0 m Cd_ 

Corol Oraw 5 0 agg da 4.0 m 3.5*_ 

Corel Draw 5.0 agg da 4 0 in Cd_ 

Corel Draw 6.0 agg da 3.0 o 4 0 in Cd 
Cord Draw 6 0 agg da 5 0 in Cd_ 


Corel Draw 6 0 Cd 


Corel Flow 2 0 Cd 


Cord Gailery 2 Cd__ 

Cord Office Compamon Cd_ 

Goral Photo Library Stock 200 Cd 
Cord Wild Cards 
Cord Photopamt 5 0 Plus Cd 
Cord Photopamt 6 0 Cd__ 


Corel Xara _ 

Harvard Graphics Presentor's Pack 3 0 

Hi|aak per Windows 2 0_ 

Lotus Freelance Wm 2 1_ 


Lotus Freelance 4 0 Dos 


Lotus Frodanco 96 Win 95_ 

Lotus Freelance 96 Win 95 Upgr 
Mtcrografx Chansma 4 0 Wm 

Mtcrografx Designor 4 0_ 

Microgralx Designor Tochmcai Edition 4 t 
Mtcrografx Designer 4 1 Grafxpack 
Mtcrogrofx Graphics Works 
Mtcrografx Picturo Publisher 5 0 
Mtcrografx Windows Draw 3.0 
Mtcrografx ABC Graphics Sutle 95 
Mtcrografx ABC Graphics Surte 95 Upgr 

Microsoft Poworpomt 4 0 _ 

Microsoft Poworpomt 4.0 C U 
Microsoft Poworpomt 7 0 Win 95 
Microsoft Poworpomt 7 0 Win 95 C U 
Microsoft Poworpomt 7 0 Win 95 Upgr 


| DATABASE MANAGEMENT AND PIìOGI1AMMÌng{ 


Microsoft Accoss 7 0 

_ Il 

619 

Microsoft Access 7 0 Upgr 

_lf 

249 

Microsoft Accoss 7 0 Comp Upgr 

<t 

339 

Microsoft Accoss 2 0 Dev KM_ 

_m. 

669 

Microsoft Visual FoxPro 3 0 Pro 

it 

999 

Mtcrosoll Visual FoxPro 3.0 Std 

n 

399 

Microsoft Visual FoxPro 3 0 Pro Upgr 

it 

625 

Microsoft Visual FoxPro 3 0 Std Upgr 

_n 

199 

Microsoft Accoss 2 0 

__« . 

615 

Microsoft Access 2 0 Comp Upgr 

ii 

.239 

Microsoft Access 2 0 Upgr 

it . 

259 

Borland dBase 5 0 WirvDos 

_il. 

675 

Borland dBase 5 0 Wm/Dos Upgr 

_it 

296 

Borland Paradox WirvDos_ 

it 

_ 273 

Borland Paradox WirvDos Upgr 

_H . 

_ 219 

Paradox 7 0 Win 95 _ 

_In. 

. 273 

Paradox 7 0 Win 95 Upgr_ 

_m 

219 

Borland Visual dBase 5 5_ 

_« . 

699 

Borland Visual dBase 5 5 Upgr 

_M . 

299 

Borland Visual dBase Compiici 

m 

Oli* 

Borland Visual dBase Client/Server 

_lt . 

909 

Borland Visual dBase Client/Server C U 

_« . 

859 

Borland Roportsmrth PC 2 0_ 

•1 

_179 

CA Clipper 5 3_ 

.n 

709 

CA Clipper 5 3 Upgr._ 

_m 

369 

CA Visual Object__ 

r A riiruvu c T . it.i 

_m. 

879 

la clipper 3.z » man uà 

Lotus Approach 30_ 

Lotus Approach 6 0 

Filo Maker Pro 2.1 

Uh ; 

it 

il 

235 

235 

289 


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WINDOWS 95 rr. e WINDOWS NT 3.51 IT. L. 99.000 


MULTIMEDIA 


Homo Saotens 

Giochi di Abilità 

_N 

_lt 

105 
_33 

Giochi di Avventura _ __ 

Giochi d'Azione 

_lt 

_Il 

_33 

_34 

Giochi di Logica 

_il 

_33 

La Patta 

Giono La Cappotta doQli Scrovegni_ 

L'Europa dot XX Socolo 

_4 

_Il 

_Il 

_60 

_110 
_37 

Trokkmg 

_H 

_69 

Baleno 

_it 

69 

Italia 

_lt 

110 

Nana 1060-1915 

it 

37 

Italia 1915-1940 _ 

_il 

_37 

Crayoia Amazing Art Avventure_ 

_it 

_69 

Crayola Ari Studio_ 

_ H 

69 

Insetti d Italia 

_ n 

_37 

Farfalle d'Italia_ 

Roccho e Castoni 

Colline e Pianure_ 

Ricette e Sapori della Cucina Unitane 

_n 

_37 

H 

_N 

or 

_37 

_37 

Quattroruoto 1000 auto_ 

_M 

_99 

Le Parole dell'Ano 

il 

_65 

Pompo!_ 

KLk Dizionario MulliLnguo_ 

Giornate Veneziane _ 

_M 

_lt 

_4 

_75 

_35 

_105 

Engiish m Touch_ 

_4 

_310 

Columbus 

L'Acquarlo di Genova 

_4 

_4 

_69 

_75 

Il Corpo Umano_ 

1 Boschi Italiani _ 

Lo Awonluro di Sp*d e Frog 

_4 

_ it 

_4 

_69 

_55 

_45 

Enciclopodia Multimediale Poruzzo 
Moth Biaster 

_« 

_4 

.290 
_70 

Flora e Fauna d'Europa 

_4 

_37 

Etnischi_ 

_4 

_SO 

Comics' Planot 

4 

76 

Tutto Truttaul 

•t 

_70 

Engtish Discovenes_ 

_4 

140 

Salui Mos Am»_ 

_4 

140 

Doutsch am Computer 

_K 

_120 


GRAFICA E BUSINESS PRESENTAT10N 


COMUNICAZIONE FILE TRANSFER 

Corbon Copy Wm 3 0 

_4 . 

_ 259 

Cnrbon Copy Plus 6 0 

il 

349 

Detona Winla» Pro 4 0 

in 

189 

Dolnna Wmlax Pro 4 0 Agg 

in 

89 

Delrmn Winto» Pro 7 0 

m 

224 

Dolnna Wmlax Pro 7 0 Upgr 

in. 

. no 

Dolnna Comm Sullo 

m 

. 289 

Dolnna Comm Su«to 7 0 

m. 

279 

Dolnna Wm Comm Pro 

in 

199 

Laplmk V Pro. 

_Il . 

_189 

Laplmk per Windows VI _ 

PC Anywherc 2 0 Wm 

_lt _<VO 

in 255 

Procomm PluS 2 1 

m 

189 

Procomm Plus per Windows 2 t 

in 

199 

Schedule 7 0 Wm 95 

_ Il . 

107 


| LINGUAGGI E AMBIENTI DI SVILUPPO OIJECT ORIENTE) | 

Borland Pascal witn Obiects 7 0 

m 

359 

Borland CodeGuafd 

_ m 

249 

Borland P O E T 

in 

249 

Borland Turbo C». Win 4 5 Cd Rom 

m 

145 

Borland Turbo C«. Dos 3 0 

il 

142 

Borland Turbo Pascal 7 0 

in 

145 

Borland C»» 4 5 

it 

478 

Borland c*. 4 5 A Database Tools 

•t 

669 

Borland Delphi Desktop Upgr 

it 

339 

Borland Delphi Win Cd 

il 

639 

Borland Dolphi Cltontz Server 

•t 

t 899 

Borland Delphi CHenvServer Upgr da Desktop 

il 

1 329 

Borland Dolph. Rad Pack 

in 

359 

Borland Turbo C». 3 0 • Turbo Vision 

il 

185 

Borland Turbo C». 3 1 VE Wm 

it 

136 

Borland Visual Solution Pack 

m 

t4B 

Borland Turbo Assombior 

in 

148 

Borland Dos Powerpack 

m 

140 

Mie rosoti Visual Baruc Pro! Dos 1 0 

m 

588 

Microsoft Visual Basic Stand Dos 1 0 

it 

255 

Microsoft Visual Basic Wm Prof 4 0 

it 

999 

Microsoft Visual Basic Wm Stand 4 0 

it 

199 

Microsoft Visual Basic 4 o Enterprise 

4 

2 095 

Microsoft Visual Base 4 0 Std Upgr 

*1 

99 

Microsoft Visual Basic 4 0 Pro Upgr 


299 

Microsoft Visual Basic 4 0 Pro C U 

it 

829 

Microsoft Visual Basic 4 0 Enterprise Upg* 

it 

1 059 

Microsoft Visual C»» Pro 2 0 Dev Syst 

in 

709 

Visual C** 4 0 Subsc 

in 

959 

V.sualC». 4 0 Upgr CD 

in 

499 

Microsoft Fortran Power Station 1 0 

in 

598 

Microsoft Fortran Power Station Wm NT 

m 

962 

Microsoft Fortran pds 5 1 

in 

334 

Microsoft Masm pds 6 11. 

in 

259 


IPERTESTI 


Modia Blitz' 3 0 por Windows 

in 

170 

Multimedia Toolbook Win _ 

Multimedia Toolbook Wm Upgr 

it 1 450 
m t 119 

Multimedia Toolbook 4 o Wm 

m 

1 490 

Multimedia Toolbook 4 0 Wm Upgr 

m 

529 

Toolbook Wm 

in 

329 























































































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Microsoft Windows 95 Plus' _ 

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Microsoft Windows NT 3 51 Workstation _ 
Windows per Workgroup 3 11 Add On _ 

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m 

195 



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Norlon Antivirus 3 0 


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Norton Anltvirus Win 90 

t! 

159 

Norton Ant.virus Win 95 Trede Up 

«1 

75 

Norton Commonder 5 0 

il 

139 

Norton Desktop 3 0 per Windows 


215 

Norton Desktop per Dos 1 0 

_« 

229 

Norton Utilità 8 0 

il 

249 

Norton muti** Wm 95 

•1 

.249 

Norton UW.1KI* Wm 95 Trede Up 

_ A 

149 

Norton Navigator Wm 05 

il 

205 

Norton Navigato' Wm 95 Trnde Up 

il 

99 

Norton PC Anywho'o H A R Lan 

in 

269 

Xt'OO Gold 3 0 

in 

249 

Xtfoe Gold 2 55 

il 

189 

Xtro# GokJ pe' Wm 4 0 

m 

189 

PC Tool» 9 0_ 

_tn 

195 

Pc Tool* Windows 2 0 _ 

Stacker 4 0 

_1» 

. 195 
185 

Ootrm 8 0 

m 

129 

QemmBOUpgr _ 

Ram Doublé' 

_« 

•I 

_ 72 

U5 

Untnslaller 3.0 por WW_ 

UntnBtalle' 2 0 por Wm 

_il. 

il 

_! 1S 

99 

internet (Galactlca) 

it 

109 

ReachOut _ 

_« 

_209 

Quarterdeck Web Server 

m 

179 

Quarterdeck Web Aulhor 

m 

179 

Quarterdeck Web Talk 

m 

99 

Quarte'deck interne! Suite 

m 

99 

Quarterdeck Magna Ram 2 _ 

m 

69 

Quartordeck Cloan Sweep 95 

m 

69 

WZip 

il 

75 


DESKTOP PU8USH1NG 

Aldus Pagemaker 5 0 per Windows __ 

_«_1 639 

Aldus Pagemaker 6.0 per Win 

Corel Ventura 4 2 Cd 

« 119 

Corel Ventura 4 2 3 5' 

a 199 

Corel Ventura 5 0 Upgr 

_et_175 

Corel ventura 5 O Cd_ 

Corel Ventura 5 0 3.5* 

_e_669 

m ,789 

Merosoft Fme Art<sl . 

_ 4 .8? 

Microsoft Putwsner 3 0 Wm 95 

* 165 

Microsoft Pubksner 3.0 Wm 95 Upg« 

4 92 

Microsoft Puttisner 2 per W.rv»ows 

4 185 


WORD PROCESSOR 

Microsoft Word 7 0 Wm 95 . 

.4 619 

Microsoft Word 7 0 Wm 95 Upy 

Merosoft Word 6 0 

4 240 

.* 619 

Microsoft Creative Wnter 

_«_99 

4 _239 

Errata Comge 2 Upgr _ 

Lotus Word Pro 96 Wm 

_4_129 

« _J229 

Lotus Ami Pro 3 1_ 

_4 229 

Wordpertoct 6 0 Dog 

4 579 

Wordstar Proto*»*>nal 7 0 

4 579 

Wordstar Wm 2 0 

.1 159 


«/OCR 

Caler» Word Scan Plus 4 0 

m 789 

Ommpago 5 0 _ _ 

.1 1 199 

Ommpage 6 0 Wm 

.4.1.530 
>1 1 530 


INTEGRATI 

Microsoft Works 4 0 Wm 95 


185 

M erosoti Works 4 0 Wm 95 Upgr 

_4 

92 

Microsoft Works 3 0 p#' WnJOWt 

4 

193 

Merosoft Money 4 Wm 95 

m 

75 

don» Works 3 0 Wm 

4 

199 

Framcwork IV 

4 

829 


SPREADSHEET 


Microsoft Excel 7 OWm 95 

4 

629 

Microsoft Excel 7 0 Wm 95 Upgr 

H . 

249 

Mercedi Excel 7 0 Wm 95 C U 

4 

339 

Merosoft Excel 5 0 

-1 

619 

Microsoft Excel 5 0 Upgr 

4 

255 

Me'osoft Excel 5 0 C U 

4 

359 

Lotus 1-2-J-*el 3 4 a 

4 

740 

Lotus t-2-3- rei 2 4 

4 

619 

Lotus 1-2-3- 5 OVAn 

4 

619 

Lotus 1-2-3-6 0 Wm 95 _ 

_9 . 

619 


Lotus 1 -2-3- 6 0 Wm 95 Agg 


STATISTICA MATEMATICA 


Deove 3 0 

.m. 1B0 

Denve 3 0 Edu Studenl 

.4 200 

Denve XM 30_ 

.In_360 

Marne AD 6 0 Plus Edu 

.41 .439 

MarnC AD 6 0 Agg 

*n 339 

MattiCAD 6 0 Sid Edrtion 

_.n 350 

MatnC AD 6 0 Std Edu 

.n 210 

MatnCAD Personal Ed-tcm 

.in 144 

SPSS 6 1 WmMac 

m i 950 

SPSS Pc Pius Base System 5 0 per Dos 

m 830 

STSC StaigrapNcs 7.0 - lui 

m 1 750 

STSC Statgraptics Piu» 7 0 - tui 

«n2 750 

COMBINAZIONE DI PRODOTTI 

| 

M erosoli Office 7 0 Wm 95 

a . 939 

Microsoft Oftice 7.0 Wm 95 Upg' 

.4 529 

Merosoft Oftce 7 0 Wm 95 Comp Upg« 

<ì 719 

Merosoti Oftce 7 0 P'O Wm 95 

4 1 154 

«erosoti Oftce 7 0 Pro Wm 95 Upgr _ 

4 699 

Microsoft Oftce 7 0 Pro Wm 95 Comp Upgr 

.4 819 

«erosoti Oftce 4 2 Std 

_4 925 

«erosoti Oftce 4 3 Pro' 

4 1 164 

«erosoti Oftce 4 3 P'ol Comp Upg 

4 832 

«erosoti Oftce 4 2 Competitive Upg 

4 749 

Lotus SmartSu4o v 4 0 _ 

Lotus SmartSu4e v 4 0 Agq . 

4 759 

4 . 400 


Lotus Sm»rtSo«te 96_ 

Lotus SmartSufe 96 Upgr 
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tempi gli utenti dovran¬ 
no dotarsi anche di un'an¬ 
tenna parabolica, ma ne 
vale la pena. 

Stiamo parlando di un servi¬ 
zio di comunicazione ad alta 
velocità, via satellite ad una 
velocità di 400 Kbps. Gli 
utenti dotati di PC e parabo¬ 
la, dovranno dotarsi per 
l'occasione di una scheda 
da inserire in uno slot libero 
del personal computer, cari¬ 
care del software di gestio¬ 
ne per la registrazione ed il 
successivo accesso al ser¬ 
vizio. 

Il servizio, denominato 
Direct PC, si avvale per 
quanto concerne la tipolo¬ 
gia della trasmissione dei 
dati da satellite, dell'espe¬ 
rienza acquista dalla 
Hughes con la tecnologia 
VSAT. 

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potenzialità che il sistema 
sembra poter soddisfare, si 



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costi indicati sono com¬ 
prensivi di parabola, conver¬ 
titore. scheda hardware e 
software dedicati. 


sono aperte cosi le strade a 
“Turbo Internet", per utiliz¬ 
zare lo stesso termine indi¬ 
cato dalla Hughes. 

In America il costo di tale 
servizio varia ora dai 699 
dollari a più di 1 000 dollari, 
a seconda se si desiderano 
le prestazioni video "reai 


58 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 















liJUHTWl 


Quaranta squadre ed oltre cento concorrenti da tutta Italia hanno preso parte alla Caccia 
al Tesoro su Internet 

Grande successo per la Caccia al Tesoro 
Telematica di Internet 

La maratona, iniziata alle 21 di sabato 13 gennaio, si è conclusa alle cinque e mezza del mattino successivo. 
Grande divertimento per tutti, nonostante alcuni piccoli inconvenienti organizzativi 


Come annunciato nelle News di dicembre, si è infine svol¬ 
ta nella notte fra sabato 13 e domenica 14 gennaio la 
prima Caccia al Tesoro Telematica di MC-lmk Evento 
unico del suo genere, la Caccia era riservata agli abbonati 
di MC-link ma potenzialmente visibile a tutta la comunità 
telematica grazie al rilancio degli aggiornamenti su Internet 
mediante alcune pagine 
Web. 


Ben quaranta le squadre 
iscritte, un numero elevato 
che ha sorpreso gli stessi 
organizzatori e creato qual¬ 
che problema logistico. Ma 
alla fine tutto si è svolto nel 
migliore dei modi, e al matti¬ 
no successivo sia i parteci¬ 
panti che gli organizzatori 
sono andati a dormire stan¬ 
chi ma soddisfatti. 

Lungo otto tappe di tre 
domande l'una (una tappa 
annullata per motivi tecnici) 
le squadre si sono via via 
assottigliate, sino a diventa¬ 


EHL9|UOE3HE3|a 


re una rosa di otto le quali, a giorno quasi fatto, si sono 
scontrate sulle prove finali per decidere la vincitrice. È sali¬ 
ta cosi sul podio, verso le cinque del mattino, la squadra 
denominata X-Files. composta da Giuliano Boschi (capita¬ 
no) e Fabio Pallotta, che vincono un abbonamento annuale 
a MC-lmk. Al secondo posto i Gophers, composti da 

Stefano Vaccaro (capitano), 


Irli 

jet 



Andrea Carta e Fulvio Faro, 
che vincono tre mesi di MC- 
link gratis 

Complimenti dunque ai vin¬ 
citori, ma anche a tutti colo¬ 
ro che hanno partecipato 
alla lunghissima nottata. 

Chi volesse avere maggiori 
informazioni sulla Caccia e 
sulle squadre, dare uno 
sguardo alle domande o 
rivedersi la cronaca dell'e¬ 
vento può farlo semplice- 
mente passando a visitare il 
sito Web della Caccia alla 
URL: 

http://www.mclink.it/ri/caccia 



1=1 



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nati rii vincitrice! 

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Caccia al Tetoro Telematica 

Aggiornamento 

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MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


59 




































Al CeBIT •96 con 

Vali speciali a/r # 

Ìi Roma (1.950.000| 
e Milano (1. <50.000/ 

N.B. / i/o//' includono i trasferimenti tra l'aeroporto di Hannover ed il CeBIT. Il pernottamento include i trasferimenti tra il 
CeBIT e l'albergo. Tutti I trasferimenti saranno effettuati con bus privati. E'prevista l'assistenza di ns. accompagnatori. 

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PACCHETTO COMPLETO PER DUE PERSONE: 

da Roma L, 2,300.000 
da Milano L. 2. 100.000 


, Volo a/r, Tutti i trasferimenti, Pernottamento in doppia, 
• Biglietti di ingresso al CeBIT per i giorni 16 e 17. 






Aggiornamenti su: www.informedia.it 


A cura di 


Il CeBIT di Hannover è la mostra più importante 
d'Europa: la scorsa edizione ha avuto 6.127 espositori ed 
oltre 750.000 visitatori di cui 3.500 dall'Italia. Visitare il 
CeBIT dall'Italia è sempre stato disagevole, specialmente 
dal Centro Sud: ma dalla prossima edizione, che si terrà 
dal 16 al 20 marzo 1996, MCmicrocomputer scenderà in 
campo, anzi...salirà in aereo. 

A seguito delle numerose richieste pervenuteci abbiamo 
deciso di organizzare due voli speciali per il CeBIT, uno 
con partenza da Roma Fiumicino e l'altro da Milano 
Linate. I voli saranno diretti, con partenza il 16 marzo alle 
ore 7.00 da Roma ed alle 7.30 da Milano: l'arrivo ad 
Hannover sarà alle ore 9.00. Il ritorno sarà il 17 marzo 
alle ore 20.00, con arrivo alle 21.30 a Milano e alle 22.00 
a Roma. I voli saranno effettuati con due Boeing 737-300 


IflfOB media 

Società del gruppo 

technimedia 


dell'ultima generazione 
appena acquistati dalla 
dinamica Airóne. 

Oltre al solo viaggio aereo, 
grazie alla collaborazione 

del tour operator Travet Stand, possiamo offrirvi il 
pernottamento, tutti i trasferimenti fra l'aeroporto, l'albergo 
e la fiera di Hannover ed il biglietto di ingresso scontato 
per il CeBIT, 

Nel caso proveniate da altre città, sempre attraverso Air 
One e Travel Stand abbiamo ottenuto notevoli sconti per 
le coincidenze con i suddetti voli e convenzioni con 
alberghi in prossimità degli aeroporti di Roma e Milano. 


Contattateci al più presto, per venire con noi al CeBIT. 


SERVIZI OFFERTI: 

Volo da Roma L 950.000 Volo da Milano L. 850.000 

Pernottamento in doppia B/B L 250.000 Supplemento camera singola L. 100.000 

Biglietto giornaliero di ingresso al CeBIT L. 50.000 

Per ulteriori informazioni telefonate a: 

Informedia srl • “Al CeBIT con MC” - Via Giovanni Penta. 51 - 00157 Roma 
Tel.: 06/4500589 - Fax: 06/4500592 - E-mail hformedia@mclink.iJ 


ORGANIZZAZIONE TECNICA TRAVELSTAND s.r.l. 




























HARDWARE 


Elevato carico di lavoro, alta velocità e convenienza le sue caratteristiche principali 

Stampante Mannesmann Tally T6045 a matrice di punti 

È stata appositamente studiata per i grossi carichi: garantisce infatti 80.000 pagine al mese la nuova stampante 
Mannesmann T6045, che può essere utilizzata facilmente sia in ambito EDP che in rete. Ottima la sua affidabilità 
tanto che viene usata la definizione "vita utile infinita" per quantificare la robustezza del prodotto 


L a nuova T6045 non 
necessita di alcuna 
manutenzione preventiva, 
venduta a Lit. 10.887.000 
IVA esclusa la nuova stam¬ 
pante lavora a diverse velo¬ 
cità, a seconda che si trovi 
in modalità OCR B o OCR 
A in Alta Definizione o in 
Alta Velocità, questa rag¬ 
giunge al massimo le 450 
linee per minuto. 

Grazie alle funzione CDF 
(Constant Density Font), 
tale velocità può essere 
mantenuta anche se si deci¬ 
de di modificare densità di 
stampa, passando da 5 cpi 
a 10. 12, 13.3. 15, 1.1 e 20. 
Montata su un piedistallo 
insonorizzato munito di 
ruote, la nuova stampante 
di linea garantisce una 
rumorosità di stampa infe¬ 
riore a 55 dBA e inoltre con¬ 
sente di essere facilmente 
inserita in qualsiasi posta¬ 
zione di lavoro e di essere 
altrettanto comodamente 
spostata in caso di neces¬ 
sità. Le interfacce parallela 



e seriale, contemporanea¬ 
mente collegate e attive, e 
le cinque emulazioni resi¬ 
denti si coniugano con un 
alimentatore universale 
autoregolabile che garanti¬ 
sce un sicuro assorbimento 
di corrente di qualsiasi ten¬ 
sione e frequenza. 

Un comodo pannello fronta¬ 
le. dotato di display alfanu¬ 
merico a 16 Icd, permette 
di impostare funzioni e 
parametri diversi e di effet¬ 
tuare numerosi controlli dia¬ 
gnostici, il che rende parti¬ 
colarmente facile l'uso della 
MT T6045 

I moduli continui vengono 
caricati dal basso da una 
coppia di trattori bidirezio¬ 
nali in grado di effettuare 
un trascinamento precisissi¬ 
mo anche in presenza di 
moduli di elevato spessore 
(1 originale + 5 copie). 
Courier e gothic sono le 
fonti residenti per la stampa 
ad Alta Definizione mentre 
per l’Alta Velocità la T6045 
dispone di un'apposita font 
Draft. 

Questa nuova Lineprinter 
può anche stampare carat¬ 
teri OCR A e B macrocarat¬ 
teri e ben 21 tipi di codice a 
barre. 


STRATEGIE 


Cambio di rotta alla AT&T 

AT&T GIS ridiventa 
NCR Corporation 

Lo scorso 20 settembre AT&T aveva annunciato la sua 
divisione in tre società indipendenti: una società 
per i servizi di telecomunicazione, che è stato deciso 
manterrà il nome AT&T; una seconda società per 
i prodotti e le tecnologie di telecomunicazione, per cui 
ad oggi non è stata ancora definita la ragione sociale; 
e una terza che è stata rinominata NCR per le 
soluzioni informatiche 

"La scelta di tornare al brand NCR è dettata dalla nostra 
volontà di riaffermare sul mercato i valori e i risultati che da 
112 anni segnano la nostra storia" ha affermato Lars Nyberg, 
CEO di NCR. Nyberg ha anche affermato che NCR ha stipu¬ 
lato con Bell Labs un accordo pluriennale per portare a termi¬ 
ne i programmi di ricerca strategica già iniziati in molteplici 
aree di interesse e per continuare a investire in ricerca e svi¬ 
luppo. La nuova società avrò cosi accesso ai risultati delle 
ricerche compiute dai Bell Labs e potrà trarne vantaggio per 
offrire alla sua clientela soluzioni tecnologiche sempre piu 
mirate e all'avanguardia. 

Il futuro di NCR si giocherà sotto il segno del nuovo logo, 
segno di forza, solidità, innovazione e continua collaborazione 
con i clienti. Il nuovo logo sarà inserito nei prodotti, docu¬ 
menti e cartellonistica in fasi successive durante tutto il 
1996. 

NCR rinnova il suo impegno quale società di prodotti e servizi 
per l'informatica con una posizione di leadership sul mercato 
in ambito tecnologico nei tre settori chiave dove può già con¬ 
tare su una presenza di mercato significativa: finanza, distri¬ 
buzione e comunicazioni. 

NCR ha anche un’altra divisione, Systemedia, che produce e 
commercializza prodotti ausiliari per l'informatica con un'of¬ 
ferta che va a complemento di quanto proposto dalle altre 
componenti aziendali. 


a Mannesmann Tally 



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Via Borsini 6 . 

20094 Corsico IMII, 

Tel 02/48 60.81 



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AT&T Global Information Solution Italia Spa - Viale Cassala 

22. 20143 Milano. Tel . 02/58 160 1 






62 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 

















GARANZIA 2 ANNI 


Sostituzione/riparazione in 72 ore 


MULTIMEDIA READY 


Hard Disk, CPU, LCD, Upgradabili 


PCMCIA SLOTS 


NATO PER SEGUIRVI FEDELMENTE OVUNQUE. IL NOTEBOOK, OGGI, 
È DIVENTATO MOLTO AMBIZIOSO. 

OBIETTIVO: LE STESSE PRESTAZIONI DELLE STAZIONI FISSE E UNA 
GRANDE VERSATILITÀ PER OGNI TIPO DI ESIGENZA, 

CON I NUOVI MODELLI KALÀ, VlDYA E BRAHMA PARLIAMO DI MUL¬ 
TIMEDIALITÀ AVANZATA, CON L’ELEVATA QUALITÀ DEL SUONO STE¬ 
REO A 16 BIT E LA POSSIBILITÀ DI REGISTRAZIONI AUDIO SU 
HARD DISK, DI AUTONOMIA RADDOPPIABILE E DI RICCA DOTAZIO¬ 
NE, CHE COMPRENDE L’INTERESSANTE PACCHETTO SOFTWARE 
MOBILE PROTECT DELLA TREND MICRO DEVICES INC. 

OUESTO SI SOMMA ALL'ESTREMA MODULARITÀ, ALLA PRESENZA DI 
SLOT PCMCIA E ALL’EFFICIENTE "FAST SERVICE” CON 2 ANNI DI 


GARANZIA, DA SEMPRE PRESENTI NEI NOTEBOOK OYSTER. 

Anche trackpoint 1 ” costituisce un’interessante novità: 
PRECISIONE E VELOCITÀ DI ESECUZIONE SONO GARANTITE DA 
OUESTO PICCOLO PUNTO ROSSO INCASTONATO FRA I TASTI. 

IL TUTTO SPINTO DAI PIÙ “POTENTI PROPULSORI” DISPONIBILI, 
PENTIUM'” COMPRESO, VISUALIZZATO DA AMPI SCHERMI (FINO A 
1 1.5" ). CONTENUTO NEL PESO E. DULCIS IN FUNDO. NEL PREZZO! 

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POWERFRIENDS 













HARDWARE 


Crollano i prezzi dei CD recorder 


Plasmon, CD recorder a due milioni 


Il drive Plasmon CDR 4220, completo di software professionale 
per Windows e Macintosh infatti supera di poco dei due milioni 



11 mercato della registrazione 
I dei CD cresce con grande 
rapidità e con richieste da 
sempre nuovi settori che 
necessitano la distribuzione di 
dati o la premasterizzazione. 
Queste nuove periferiche 
sono ideali per distribuire le 
presentazioni multimediali, 
permettono di ridurre la docu¬ 
mentazione cartacea in quan¬ 
to un solo disco può contene¬ 
re una grande quantità di dati. 
Perfetti anche per le applica¬ 
zioni audio dato che è ora 
possibile inciderli o in un'unica 
sessione oppure traccia dopo 


traccia, grazie alle uscite ana¬ 
logiche linea e cuffia con con¬ 
trollo del volume possono 
essere usati anche da broad- 
caster e tecnici audio. 

Il CDR 4220 permette di regi¬ 
strare un disco a doppia velo¬ 
cità in meno di 30 minuti, 
potendo poi rileggerlo a singo¬ 
la, doppia e quadrupla velo¬ 
cità, in modo da garantire la 
compatibilità con i dversi tipi 
di media e di sistema. Diversi 
i formati utilizzabili: CD-ROM, 
XA, CD-I, CD Audio a seconda 
del software. Inoltre può 
essere usato come un norma¬ 


le lettore per i CD audio. 
L'interfaccia SCSI-II permette 
di trasferire i dati ad alta velo¬ 
cità; il software professionale 
per la masterizzazione è di 
Incat System per Windows 
versioni 3. 95 ed NT e 
Macintosh, che - a differenza 
della maggior parte dei drive 
presenti sul mercato - con¬ 
sente di produrre CD ottimiz¬ 
zati nella struttura dati oppure 
di tipo misto ISO 9660. Le 
applicazioni Windows 95 ed 
NT sono a 32 bit e sfruttano 
fino in fondo l'architettura del 
sistema. Inoltre il software 


offre funzionalità per l'ottimiz¬ 
zazione ed il controllo del 
layout dei dati e la verifica 
delle tracce. L'unità e disponi¬ 
bile sia esterna che interna a 
mezza altezza, ed ha una 
capacità massima onlme di 
666 MB, equivalente a 74 
minuti. Plasmon è distribuita 
in Italia da PDS, Modo, Vega 
e Algol/Telcom, 


0 Plasmon Data 

Whiling Way. Melbourn, 
Royston. Herts SC8 6EN. Gran 
Bretagna, Tei 0044-763-262.963 


Il catalogo National Semiconductor? Come bere una tazza di caffè 

Ecco la prima applicazione commerciale interattiva 
della tecnologia Java di Sun Microsystems 

Grazie ad essa, i clienti di National Semiconductor potranno cercare e reperire velocemente e facilmente via Web 
Internet informazioni su tutti i 30.000 prodotti della società 


National Semiconductor ha presentato la prima applicazione 
commerciale interattiva della tecnologia Java di Sun 
Microsystems Grazie ad essa, i clienti di National 
Semiconductor potranno cercare e reperire velocemente e 
facilmente via Web Internet informazioni su tutti i 30.000 pro¬ 
dotti della società. Come fornitore del motore di ricerca para¬ 
metrico National Semiconductor ha scelto Cadis, riscritto in lin¬ 
guaggio Java per consentire funzionalità di ricerca interattive 
su qualsiasi tipo di piattaforma Client. La nuova applicazione è 
stata mostrata per la prima volta in pubblico durante la confe¬ 
renza su Java dello scorso novembre: un evento organizzato 
da Sun a Menlo Park, in California, al quale hanno partecipato 
1200 persone. Il sistema di National Semiconductor utilizza la 
tecnologia Cadis per offrire un accesso eccezionalmente velo- 
ce e intuitivo alla propria libreria di documentazione tecnica tra- 
1 mite World Wide Web. Il sistema permette a tutti gli utenti di 
effettuare ricerche all'interno del database prodotti di National 
Semiconductor selezionando solo gli attributi di interesse, 

: senza necessità di conoscere alcun codice prodotto, titolo di 


data sheet o testo descrittivo. Gli utenti possono selezionare 
attributi dei componenti quali livelli di alimentazione, tolleranza, 
tipologia di package, restringendo via via la lista dei prodotti 
fino a identificare un sottoinsieme contenente i componenti di 
interesse. Gli utenti possono a questo punto scegliere tra una 
varietà di informazioni disponibili sui prodotti selezionati: data 
sheet, prezzi e disponibilità, prestazioni, dati del lab. National 
Semiconductor. Oggi, i progettisti devono consultare diverse 
pubblicazioni per ottenere informazioni sui prodotti di cui 
hanno bisogno. Nel prossimo futuro dovranno semplicemente 
connettersi al sito Web National Semiconductor, inserire le 
loro specifiche navigando all'interno dello schema Cadis, scari¬ 
care data sheet, note applicative, modelli comportamentali, 
tool di progettazione e simulazione. 



64 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 






















Tre nuovi modelli 
per ogni esigenza 




Caratteristiche 

SISTEMA 

CPU SMSf - SK/DXA9X2/DX4 

CPU Pentium » 119 volti P54LM 75-S0- 100/P54CSLM-120 

Microprocessore Upgradabile 

Cucito esterno 256 Kb esp. e 512 Kbytes 

Rum 4 Mbytes espandibile a 20 Mbytes 

Rem 8 Mbytes espandibile a 40 Mbytes 

Rem 8 Mbytes espandibile a 64 Mbytes 

Flash BIOS aggiornabile da dischetto 

VIDEO 

Display 9,5" Monocromatico - 64 livelli di grigio 
Display 10.5" Coloro M. Passive Quel Scan 
Display 11,5" Coloro M Passiva Due! Scan 
Display 10,5" Colore M Attiva TFT 
Risoluzione LCD 800*600 - TRUt COLOR Iopzionale! 

S VGA Vesa Locai Bus Accelerata Windows - 512 Kb 
S VGA Vesa Locai Bus Accelerata Windows -1 Mb 
S VGA PCI Accelerata Windows I Mb esp a 2 MB 
Supporto Oecompressione/Playback VIDEO MPEG Iopr i 

AUDIO 

Scheda Audio Integrata 8 bit 
Scheda Audio Stereo Integrata 16 bit 
Microlono e altoparlanti incorporati 
Ingressi e uscite audio 

Possibilità di registratone audio du Hard Disk 
Compatibilita Sound Blester’“. MS Sound System 

I/O 

2 Slot PCMCIA di tipo I o II. I Slot di tipo III 


KALÀ 


BRÀh 


TrackPoint m 

✓ 


✓ 





TouchPad™ 





✓ 


✓ 

floppy Oisk Driver 3.5" - 1.44 Mbytes integralo 

✓ 


✓ 


✓ 


✓ 

FDO sostituibile con seconda batterla 



✓ 




/ 

FDD sostituibile con seconda batteria o CO ROM 2s, 4* 







J 

Hard Oisk Upgradabile 15" 1340 Mbytes * 1,3 Gigabitesl 

✓ 




✓ 



Hard Disk Removibile 15" 1340 Mbytes - 1,3 Gigabitesl 



✓ 




✓ 

Lettore di CD ROM integrato 2». 4* 





✓ 



Connettore per tastiera esterna PS/2 

✓ 


✓ 


✓ 


✓ 

Connettore 9 pin seriale RS 232 III ART I6C550) 

/ 


✓ 


/ 


✓ 

Connettore 25 pin por stampante IECP/EPPI 

✓ 


✓ 


✓ 


✓ 

Connettore monitor esterno S-VGA1in contemp. con LCO) 

✓ 


✓ 


✓ 


/ 

Uscita a inlrarossi llrDA compatibile1 op/ionale 





✓ 


✓ 

Connettore per docking station Multimediale 



/ 


/ 


✓ 

Testiera 85/86 tasti di varie nazionalità 

✓ 


✓ 


✓ 


✓ 

AUMENTAZIONE 


1 


1 


1 


A v aurate 1unzioni di Power management perii contenimento dei consumi 

✓ 


✓ 


✓ 


✓ 

Baitene Nicbel-Molal Hydrido INi-MHI 

/ 


✓ 


/ 


✓ 

Batterie DURACELE opzionali 





/ 


✓ 

Alimentatore/Carica batterie rapido (110*240 Volti 

✓ 


✓ 


✓ 


✓ 

DOTAZIONE 


1 


1 


1 


Borsa di trasporto 

✓ 


✓ 


✓ 


✓ 

Utility Audio, Video, PCMCIA, Mouse 

/ 


✓ 


✓ 


✓ 

Alimentatore carica batterie 

✓ 


✓ 


✓ 


✓ 

Mobile Prnlect 



/ 


/ 


r/ 



■ 


■ 


■ 


Dimensioni mm IL/P/HI 

290x210x36 


300x240x40 


299x232x52 


297x237x50 

Peso Kg 

Z5 


2.6S 


Z7 


Z7 

CERTIFICAZIONI 


1 


1 


1 


EMI 

FCC.FTZ 


FCC. FTZ 


FCC.FTZ 


FCC.FTZ 

Sicurezza 

UL CSA TUV 


UL CSA TUV 


UL CSA TUV 


UL CSA TUV 

Dualità 

ISO 9001 


ISO 9001 


ISO 9001 


ISO 9001 

Compatibilità 

NSTL 


NSTL 


NSTL 


NSTL 




OYSTE R 


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N D 




( 

,167-250309 















PROCESSORI 


Anche in Italia si producono PC con il microprocessore Intel Pentium Pro 

Olivetti è Suprema con Pentium Pro 

Riguarda due modelli, la power workstation M6-950 Suprema e il server SNX 460 Systema, 
entrambi con Pentium Pro a 150 MHz 


A nche l'Italia produce 
superpersonal con il 
microprocessore Intel 
Pentium Pro. 

Tale risultato è stato ottenu¬ 
to da Olivetti, partner tecno¬ 
logico di Intel nel processo 
di sviluppo del Pro, il che ha 
permesso all'azienda di 
Ivrea di lanciare dei prodotti 
aggiornati contemporanea¬ 
mente al lancio del proces¬ 
sore stesso. 

La notizia, infatti, data 15 
dicembre 1995, e riguarda 
due modelli, la power work¬ 


station M6-950 Suprema e 
il server SNX 460 Systema, 
entrambi con Pentium Pro a 
150 MHz. 

La workstation è stata pro¬ 
gettata per utenti che 
richiedono prestazioni di 
punta, tipicamente nella 
progettazione, nello svilup¬ 
po di software o nelll'edito- 
ria. 

I sistemi sono stati costruiti 
intorno alla potenza del pro¬ 
cessore, risultando partico¬ 
larmente efficaci proprio in 
quei settori nei quali i per¬ 


sonal computer finora tra¬ 
ballavano: elaborazione e 
realizzazione di immagini 
3D, riconoscimento vocale 
in tempo reale, videoconfe¬ 
renza, capacità multimediali 
evolute ed applicazioni 
finanziarie sono tra i primi 
esempi delle nuove aree di 
immediata applicazione. 
M6-950 viene configurato 
con Windows NT 3.51 nella 
versione Workstation, con 
un controller video Matrox 
Millennium in PCI e un cabi¬ 
net definito table-top-tower 


che alloggia fino a cinque 
periferiche magnetiche ed 
offre sei slot di espansione 
per completare un prodotto 
versatile e potente. 



0 Olivetti 

Via Lorerteggio 257, 


20152 Milano, 
Tel . 02/48 361 


MANIFESTAZIONI 


Promosso da Di Più e MCmicrocomputer un importante 
convegno presso la Pontificia Università S. Tommaso 
d'Aquino 

Le nuove frontiere 
deirelaborazione del testo 

Il convegno, nel quale saranno di fronte umanisti e tecnici, 
si svolgerà il 23 febbraio presso l'Aula Magna dell"'Angelicum" 
di Roma 


Iff yttj 

ANGELICVM 



In questi anni di informatizzazione diffusa, banche dati remote, 
reti di comunicazione pervasive, potenze di calcolo alla portata 
di tutti, il mezzo più antico e importante di trasmissione di 
conoscenza, ovvero il testo scritto, sta subendo i radicali effet¬ 
ti di molteplici spinte evolutive. Ipertesti, testi multimediali, 
testi distribuiti, sono alcuni dei nuovi concetti che estendono il 
significato originario di "testo" inteso come "tessuto" ("textum") 
di relazioni fra significanti e soggetti. Nuovi modi di preparazio¬ 
ne e di fruizione dei testi si affiancano a quelli tradizionali, arric¬ 
chendo ma anche complicando il panorama che si presenta 
agli studiosi di discipline umanistiche. 

Il convegno, promosso ed organizzato dalla Di Più dì Roma 
con la partecipazione di MCmicrocomputer e la collaborazione 
di IBM e Novell, si svolgerà sotto la presidenza di Marco 
Marinacci. Esso si propone di fornire agli uditori (perlopiù stu¬ 


denti ed insegnanti delle Università Pontificie e delle Facoltà 
delle Università di Roma) un approfondimento sia tecnico che 
culturale ai nuovi metodi di elaborazione dei testi. 

Oltre agli interventi istituzionali, tra cui quello di Corrado 
Giustozzi per MCmicrocomputer e di Giancarlo Scotoni per Di 
Più, il convegno ospiterà anche sessioni in cui IBM e Novell 
presenteranno le proprie soluzioni tecniche al problema della 
gestione di testi complessi o in rete. 

Il convegno si terrà presso l’Aula Magna dell'Angelicum, in 
largo Angelicum 1, Roma; l'ingresso è gratuito. 


Di Piu Srl Via Sona 13, 00168 Roma, Tel 06/61 47 514 


66 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 























uovi notebook Oyster: 
ni traguardo è possibile! 


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2- Hdd 

3- BATTERIA 

4- FLOPPY 

5- BATTERIA SUPPL. 


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bbs 0434/61.09.07 • numero verde 167-25.03.09 












ESSmiH 

L'HSC diventa Meta Tools Software 

Kai's Power Tools 3 per una perfetta gestione delle immagini 

Kai Power Tools 3, il potente software per la gestione delle immagini che offre un miglior controllo degli effetti 
speciali e una funzionalità di preview in tempo reale, è distribuito da Modo in esclusiva per l'Italia 


M acintosh Power 

Macintosh e Windows 
NT o Windows 95 sono gli 
ambienti per i quali è stato 
sviluppato il pacchetto. 

Le nuove funzionalità di KPT 
3 includono: 

- KPT Lens f/x. uno stru¬ 
mento di alta precisione che 
permette di modificare i 
parametri dei filtri, come 
Smudge e Gaussian Blur e 
di trascinare la periferica di 
visualizzazione in qualsiasi 
punto dello schermo per 
visualizzare gli effetti. 


- KPT Spheroid Designer, un 
motore per la creazione tri¬ 
dimensionale degli oggetti 
che renderizza sfere di qua¬ 
lunque dimensione fino a 
100 alla volta, e applica 
effetti bump-mapping, colo¬ 
re, trasparenza, e altro, 

- KPT Interform, che per¬ 
mette di creare retini perso¬ 
nalizzati, fondendoli tra loro 
e generando animazioni in 
formato QuickTime: 

- l’engine Texture Explorer, 
che crea gli algoritmi che 
permettono di generare 

nuovi retini 
all'infinito; 

- l'anteprima 
in tempo 
reale, con 
una finestra 
quattro volte 
più grande; 

- la possibi¬ 
lità di visua¬ 
lizzare a 
tutto scher¬ 
mo gli effet¬ 
ti speciali 


prima di visualizzarli e sele¬ 
zionarli graficamente; 

- 36 livelli di undo e redo, 
accessibili graficamente o 
selezionando dalla tastiera 
comandi standard 
Command/Control Z o R; 

Le novità di KPT 3 offrono 
un supporto più potente per 
plug-in e filtri, gli effetti spe¬ 
ciali come Page Curi. 
Seamless Welder e KPT 
Vortex Tiling sono presenta¬ 
ti visivamente, permettendo 
agli utenti di controllarne 
direzione e intensità e di 
applicare gli effetti in tempo 
reale. 

L'interfaccia utente è stata 
ridisegnata e viene suppor¬ 
tata da una finestra di pre- 
view più grande del consue¬ 
to. che offre informazioni 
necessarie per analizzare gli 
effetti in tempo reale. 

I preset possono essere 
visualizzati come scrolling 
list o tramite un menu di 
preset. 

Kai's Power Tools 3 è già 


disponibile in lingua inglese 
per l'ambiente 
Macintosh/Power 
Macinotsh e per Windows 
95. Un altro annuncio di 
Modo riguardo il cambio di 
nome della società HSC che 
diventa MetaTooIs 
Software. 

Ovvero la software house 
per il software che "va 
oltre', nella creatività e nella 
produttività. 

Il nuovo nome riflette il 
ruolo che la società intende 
ricoprire come fornitrice di 
software per professionisti 
del publishing, progettisti 
grafici, creatori di videogio¬ 
chi, utilizzatori professionali 
di |WWW:~s'v1Tuppinor| multi¬ 
mediali, produttori video e 
fotografi digitali. 




STRATEGIE 


La convenzione prevede l'utilizzo degli immobili dell'Ente Strade 

Omnitel e ANAS insieme per una comunicazione migliore 

L'accordo riveste una grande importanza strategica, in quanto consentirà ad Omnitel di accelerare notevolmente 
il processo di copertura radiomobile GSM del territorio nazionale 

Omnitel Pronto Italia e ANAS hanno stipulato una conven¬ 
zione che consente ad Omnitel di utilizzare gli immobili 
dell'ANAS per la realizzazione di impianti radiobase 
L'accordo prevede che Omnitel Pronto Italia, il primo gesto¬ 
re privato nazionale di telefonia cellulare GSM. utilizzi per la 
realizzazione della propria rete radiomobile il patrimonio 
immobiliare dell'ANAS che comprende case cantoniere, uffi¬ 
ci e tralicci, utilizzati attualmente dall'ANAS per il servizio 
interno di comunicazione. 


Si tratta della prima convenzione siglata dall'ANAS come 
ente pubblico economico e rientra in una nuova ottica di 
ottimizzazione delle risorse. 


Omnitel Pronto Italia Spa - Via Jervis 13. 10015 Ivrea ITO). 
Tel 0125/5213 09 



68 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 

































entro HI « un marchio feltrato da Centro HI Dttnbunone vt InW e un march» registrato da IntH Corporation Windows 95 e un marchio registrato da Microsoft Corporation. Tutti gli altri marchi citati appartengono ai rispettivi propnetan Tutti i prezn e i prodotti specificati sono soggetti a varano» senza preavviso 


SULLA QUALITÀ DEI COMPONENTI 
NON SCENDERE A COMPROMESSI 


PRIDE CORPORATION INC. (U.S.A.) 
5 anni di garanzia 



Piastra Madre Freeway II, Triton II P75-200, 0Kb 
cache esp., flash bios, Plug&Play. 

Lire 280.000 
con 256 Kb cache asincrona + Lire 29.000 
con 256 Kb cache sincrona + Lire 69.000 


DIAMOND MULTIMEDIA SYSTEMS INC. (U.S.A.) 
5 anni di garanzia 


EDGE 3D 2200 PCI, 2Mb DRAM, 64bit, 
grafica 3D, stereo 16 bitWaveTable 

Lire 485.000 

EDGE 30 3240 PCI, 2Mb VRAM esp 4Mb, 64bit, grafica 30, 
stereo 16bit WaveTable Lire 615.000 

EDGE 3D 3400 PCI, 4Mb VRAM, 64bit, grafica 3D, 

stereo 16bit WaveTable Lire 905.000 

STEALTH 64 Graphics 2120 PCI, 1Mb DRAM esp 2Mb, 64bit, 

S3 764 Lire 180.000 

STEALTH 64 Video 2121 PCI, 1Mb DRAM esp 2Mb, 64bit, 

S3 V+765, dee. sw. MPEG. Lire 240.000 

STEALTH 64 Video 3240 PCI, 2Mb VRAM esp 4Mb, 64bit, 

S3 968, dee. sw. MPEG. Lire 480.000 

Scheda MVP di decompr. hw. MPEG per STEALTH 64 Video 
3240, 0 Mb VRAM, 2 ingr. video. Lire 470.000 

Scheda MVP di decompr. hw. MPEG per STEALTH 64 
Video 2121 Lire 215.000 

Scheda DTV IIOOTVTuner per STEALTH 64 Video 2121 

Lire 215.000 

MULTIMEDIA KIT 8000, cdrom 8X, scheda sonora 16 bit wave 
table, casse ampli!, 5 soft CD. Lire 990.000 

DIAMOND SOUND, scheda sonora 16 bit stereo 48 Khz, 
multi-cd, comp. SB-PRO, Midiport Lire 115.000 



Tutti i prezzi sono IVA esclusa 


TURTLE BEACH SYSTEMS (U.S.A.) 
S anni di garanzia 


TROPEZ Scheda sonora professionale 2 MB wave 
table 16 bit stereo. Lire 380.000 


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2 anni di garanzia 


miro VIDEO DC20 PCI Acquisizione video 




qualità S-VHS fino a 60 frames/sec 

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U.S. ROBOTICS INC. (U.S.A.) 
5 anni di garanzia 


Modem SportSter V.34/28.8 


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Lire 360.000 

Modem SportSter V.34/28.8 esterno, fax gruppo III, 
completo di soft. Quicklink II. Lire 420.000 



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3 anni di garanzia 


INCARDA/I scheda PC per bus ISA, 

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con software Lire 1.670.000 




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Numero Verde: 167-013037 
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Fax: (055) 677.470 

BBS: (055) 679.478 

Fax On Demand: (055) 677.536 


COME CONTATTARCI 


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COME ACQUISTARE: se desideri rivolgerti direttamente alla fonte, basta farci pervenire l'ordine! Consegniamo in tutta Italia con 
corriere espresso UPS. La legge (D.lgs. 15/01/92 n.50) ti concede 7 giorni di tempo per valutare la merce arrivata. Centro HL estende questo 
periodo a 15 giorni complessivi. In caso contrario provvederemo alla sostituzione o all'accredito, a tua scelta. 


rivolgiti al tuo rivenditore, ogni negozio di adeguata professionalità può rivendere i nostri prodotti, 


Internet 


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Numero 

verde 


167-013037 


CENTRO HL DISTRIBUZIONE via Landucci, 1 - 50136 Firenze 
Distributore Diamond, miro, Pride, Sourcecom per l'Italia 





































Presentata una scheda di rete ISDN compatibile SCSA 

Dialogic annuncia una nuova gamma di prodotti switching su PC 

La gamma di prodotti switching, che include una scheda di rete ISDN, può essere vista all'interno dell'architettura 
lanciata dalla stessa Dialogic 


N el dettaglio sono ora 
disponibili schede PC per 
applicazioni di gestione dei 
fax, di riconoscimento e sinte¬ 
si vocale, e una scheda di rete 
ISDN compatibile SCSA 
(Signal Computing System 
Architecture) che supporta 
CU & DDI. La scheda di rete 
ISDN D/300-E1 è il primo pro¬ 
dotto europeo ISDN di 
Dialogic, è basata sullo stan¬ 
dard SCbus standard, e sup¬ 
porta i servizi Calling Line ID 
(CLI) e Direct Diai In (DDI), Il 
firmware ISDN PRI integra 
una serie di omologazioni e 
protocolli europei (EuroISDN, 
1TR6, VN3. DASS2). 

La PRI Dialogic offre un 
gateway intelligente verso 


SCSA, veloce, flessibile e col¬ 
laudato con numerose appli¬ 
cazioni. Il telephony layer isola 
le applicazioni dalle comples¬ 
sità delle reti geografiche, e 
apre nuovi mercati agli svilup¬ 
patori. Queste funzionalità 
vengono ottenute con l'uso 
della simulazione e degli stru¬ 
menti di soluzione degli errori 
GlobalCall API e DialView. 
DialView, che fa parte del 
firmware PRI, è disponibile a 
titolo gratuito ed è in grado di 
effettuare in tempo reale la 
diagnosi dei tronconi di rete - 
una funzionalità di grande 
importanza nell'installazione 
dei nuovi servizi ISDN e dell'e¬ 
mulazione di rete - che elimi¬ 
na la necessità dei costosi 


analizzatori di rete necessari 
per la verifica delle applicazio¬ 
ni. Non connessa con le 
nuove schede si registra 
anche una novità software, un 
NetWare Loadable Module 
(NLM) per la piattaforma di 
voice processing D/41 D. Il dri¬ 
ver, in realtà annunciato già da 
qualche tempo, permette agli 
sviluppatori di aggiungere fun¬ 
zionalità di voice processing in 
ambiente Novell NetWare e 
offre a Novell le funzionalità di 
elaborazione dei media neces¬ 
sarie per costruire sofisticate 
applicazioni di Computer 
Telephony (CT). 

La scheda D/41 D offre le 
avanzate funzionalità di voice 
processing che vengono 


richieste dagli sviluppatori di 
applicazioni di Computer 
Telephony per NetWare. Il 
NetWare Loadable Module 
può essere utilizzato insieme 
a NetWare TSAPI (Telephony 
Services Application 
Programmer's Interface) per 
consentire agli sviluppatori di 
espandere le loro applicazioni 
di cali control con funzionalità 
di voice processing, per le 
unità di risposta dei cali center 
e i sistemi di messaggistica 
unificata. 


q Dialogic Telecom Italia 

^ Via Cesare Pavese 1/3 
20089 Rozzano IMII 
Tel. 02/5755 4302 


SOFTWARE 


L'offerta software di Big Blue si allarga anche all'area consumer 

IBM vuol dire anche CD-ROM 

Una serie di titoli diretti al mercato consumer, quindi a prezzo contenuto e talvolta 
anche in italiano 


Con una serie di titoli realizzati appositamente per soddisfare 
le richieste di questo specifico settore, leggi giochi ed enciclo¬ 
pedie. l'offerta software di Big Blue si allarga anche all'area 
consumer, I prodotti integrano musica di alta qualità ed anima¬ 
zioni onde offrire un alto livello di divertimento multimediale 
giochi d'azione, avventure musicali, avvenimenti sportivi, 
insomma opere adatte ad un pubblico di tutte le età permette¬ 
ranno di completare la dotazione software del vostro PC con 
programmi divertenti ed utili. Tutti i prodotti fanno parte del 
nuovo catalogo IBM Multimedia Studio che si sta ampliando 
anche con titoli in italiano come KidRiffs, il primo ad essere tra¬ 
dotto. Gli altri prodotti, già disponibili a prezzi tra le 68 e le 107 
mila lire (esclusa IVA del 16%), sono Rapid Assault, Triple 
Threat, Pro League Football, Peter and thè Wolf, The adventu- 
re of Hyperman, Emergency Room e Quest for Fame. 
Quest'ultimo va visto più da vicino: si tratta d’un emozionante 
gioco interattivo che vi permette di salire sul palco del gruppo 
musicale Aerosmith per diventare una rockstar. Il titolo, svilup¬ 



pato dalla Virtual Music 
Entertainment, viene distri¬ 
buito anche da BMG 
Interactive in 15 nazioni. 

Musicale anche KidRiffs, 
rivolto però ai bambini che 
potranno sfogare la loro fantasia usando il PC come un'orche¬ 
stra. Tra i giochi troviamo Rapid Assault, che vi chiede di ritro¬ 
vare la libertà ed imprigionare lo spietato criminale Spettre, e 
Triple Threat, un classico arcade game. Per quanto riguarda la 
distribuzione bisogna operare una distinzione, infatti Quest for 
Fame, Rapid Assault e Triple Threat sono a cura della DLI, 
mentre tutti gli altri sono reperibili presso i rivenditori autorizza- 



70 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 






















Centro HI e un marchio registrato da Centro Hi Distribuitone sH Intel e un manti» registrato da Intel Corpoeation Wmdows 95 e un marchio registrato da Microsot! Corporation lutti gli altri marchi citati appartengono ai rispettivi propretori Turo i preai e i prodotti speditati sor» soggetti a «inori senta piea/ns 



La nuova scheda madre 
Pride Freeway II è l'auto¬ 
strada su cui corrono veloci 
le informazioni nel tuo com¬ 
puter. La scheda si adatta 
alla continua evoluzione tec¬ 
nologica permettendoti l'uti¬ 
lizzo di tutti i proccessori Intel Pentium® da 75 a 200 MHz di fre¬ 
quenza su alloggiamento ad accesso facilitato (ZIF Socket 7), e 
la possibilità di scegliere tra l'utilizzo di DRAM, di EDO RAM o di 


Parity/ECC RAM da 8 a 512 
Mbyte. Il BIOS che gestisce le 
operazioni base fra compo¬ 
nenti hardware e software, è 
registrato in memorie di tipo 
FLASH, ed è aggiornabile tra¬ 
mite floppy disk. La Freeway II 
può funzionare con cache di tipo sincrono pipeline o con cache di 
tipo asincrono (in quantità variabile da 256 a 512Kb), oppure priva 
di cache (con EDO RAM), 


Questo vale anche per il tuo computer. Per ottenere 
prestazioni speciali e collegamenti più veloci affida¬ 
ti a una piastra speciale: la nuova scheda madre 
Pride Freeway II. La strada più rapida e più affidabi¬ 
le per veicolare le informazioni del tuo computer. 


) Chipset Intel Triton II versione a 66MHz. (anziché a 60 MHz) 

3 Velocità di clock della scheda fino a 66 MHz. (anziché 60 MHz.) 

) Alloggiamento CPU su ZIF Socket di tipo 7 

3 Supporta cache sincrona SRAM pipeline da 256 o 512Kb per la massima 
velocità 

) Supporta DRAM, EDO Ram o Parity./ECC RAM Fast Page RAM fino a 512 Mb 
) Supporta SIMM simmetriche e asimmetriche 
3 Supporta cache asincrona fino a 512Kb 
3 Supporta processori Intel Pentium* da 75 a 200 MHz per la massima 
espandibiiità futura 

) Modulo di regolazione del voltaggio della CPU. 

3 Flash Bios aggiornabile per la massima espandibiiità futura 
3 Bus dischi PCI integrato con 2 canali EIDE alta velocità di trasfer 
rate (16.6 Mb/s, PIO mode 4), per collegare fino a 4 periferiche EIDE 
3 Bus Master IDE DMA mode 2 con massimo transfer rate di 22Mb/s 
3 Supporta porte dual USB (Universal Serial Bus) 

) Multi I/O bufferizzato; 2 seriali UART 16550; 1 parallela bidirezionale veloce 
) Plug & Play Windows* 95 per la migliore compatibilità 
3 Controllo di Qualità: ogni scheda è testata singolarmente dalla casa 
madre con programmi che girano sotto Windows* 95 
3 Manuali in italiano. 

> 5 anni di garanzia per la massima tranquillità 


Scheda madre Pride Freeway II no cache Lire 280.000 + IVA 

con 256 Kbyte cache asincrona per Freeway II + Lire 29.000 + IVA 

con 256 Kbyte cache sincrona per Freeway II ± Lire 69.000 » IVA 


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Internet: Iwwwrpntrnhl if 


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Fax On Demand: (055) 677.536 


COME CONTATTARCI 


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Distributore Diamond, miro, Pride, Sourcecom per l'Italia 
























MANIFESTAZIONI 


Successo di pubblico all'annuale convention svoltasi ad Hong Kong 


International Audio & Visual Show 

Quasi 200.000 visitatori asiatici hanno dimostrato un deciso interesse 
nei confronti dei prodotti audiovisivi più avanzati 


l'industria 
dei prodotti 
audiovisivi 
ha spronato 
le società 
di Hong 
Kong a con¬ 
tinuare ad 
immettere 
sul mercato 
nuovi pro¬ 



D all‘1 al 5 novembre si è 
svolta la settima edizio¬ 
ne dell’lnternational Audio 
& Visual Show che si è 
svolta presso l’Hong Kong 
Convention and Exhibition 
Centre. 

Durante i cinque giorni di 
esposizione, si è registrato 
un afflusso di 195.000 visi¬ 
tatori. il 2.5% in più rispetto 
allo scorso anno. 

La fiera, che rappresenta la 
vetrina piu importante delle 
attrezzature fotografiche e 
dei prodotti audiovisivi di 
Hong Kong, è organizzata 
dall 1 Hong Kong Trade 
Development Council e 
dalla Radio Association di 
Hong Kong congiuntamente 
con l'Hong Kong 
Photographics Equipment 
Importers e l'Hong Kong & 
Kowloon Photographic 
Merchants Association. 

La società di Hong Kong 


Shun Hing Electronic 
Trading Co. Ltd ha effettua¬ 
to una dimostrazione di un 
nuovo camcorder digitale, 
che produce immagini con 
un'eccezionale risoluzione 
orizzontale di 500 righe e in 
più registra l'audio con la 
stessa qualità dei CD. il 
tutto su di un nastro così 
piccolo da poter essere 
contenuto nel palmo della 
mano di un bambino. 
Sempre la Shun Hing 
Electronic ha offerto ai visi¬ 
tatori una dimostrazione in 
anteprima dei pannelli di 
visualizzazione a colori al 
plasma, a 26 e 40 pollici, 
ideati per i televisori. 

I pannelli al plasma, utilizza¬ 
ti per la ricezione TV. per i 
sistemi di video conferenza, 
dovrebbero consentire la 
creazione di televisori con 
schermi a muro 
La rapida espansione del¬ 


dotti per incrementare la 
domanda dei consumatori. 
Accanto alle importazioni di 
prodotti audiovisivi, che nel 
1994 sono state pari a oltre 
15,2 miliardi di dollari USA, 
Hong Kong ha esportato tali 
prodotti per un valore di 14 
miliardi di dollari. Rispetto al 
1993. le importazioni sono 
state superiori del 29% 
mentre le esportazioni del 
26%. Il 33% di queste 
esportazioni sono indirizzate 
alla Cina, mentre il 21% agli 
Stati Uniti e il 18% 


all'Unione Europea 
I prodotti di Hong Kong 
stanno penetrando anche 
nei mercati emergenti tra 
cui America Latina ed 
Europa dell’Est. 

L'ottava edizione dell’Audio 
& Visual Show è prevista 
fra il 23 e il 27 ottobre 
1996. 



STRATEGIE 


Le informazioni commerciali e di marketing ora disponibili su Web 

Btrieve Technologies è in rete su Internet 

Btrieve Technologies è un fornitore leader di database engine per ambienti multipiattaforma, ha scelto il World 
Wide Web di Internet come strumento principale per mettere a disposizione di utenti, clienti e partner 
le informazioni commerciali e di marketing sui suoi prodotti 


Dal V ottobre 1995 è possibile ottenere numerose informa¬ 
zioni sui prezzi e la disponibilità dei prodotti, i canali di distri¬ 
buzione e i partner commerciali, i programmi dei test in 
corso, le conferenze degli sviluppatori previste per il 1996, i 
programmi dei partner (Solution Network): il tutto collegan- 
dosi semplicemente alla URL di Btrieve, "http://www.btne- 
ve.com". 

La politica di informazione multilingue è da sempre il punto 
di forza di Btrieve in Europa, il Centro d'informazione 
Europeo è nato per fornire a utenti, clienti e partner Btrieve 


le informazioni relative alla società e ai suoi prodotti. 

Per chiamare il Centro è sufficiente comporre un numero 
verde specifico per ogni paese, per l'Italia il numero è 1678 
10056: Internet è la logica estensione del numero verde 
internazionale. 


Btrieve Technologies Europe 35 Cours Michelet. 92060 Paris 
La Delense, France, Tei +33 IH 47739090 


72 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


















e caraneristiche sono soggette a sanazioni senza preawuo Miro « un marcho legnliato da inno Compule* PioduOs Cenno m è un marchio registrato da Cenno H[ Distribuzione lutti gli altri marchi otatl appattengono ai rispettivi proprietari 


miroviDEO DC20 è il sistema di edi¬ 
ting progettato per soddisfare i parti¬ 
colari bisogni dei videoproducer pro¬ 
fessionali. Supporta la compressione hardwa¬ 
re Motion-JPEG "on-the-fly" in tempo reale, 
ritmo variabile (da 5:1 a 100:1). Filtri regolabi¬ 
li che ottimizzano l'acquisizione video per una 
qualità dell'immagine stupefacente. 
Trattamento dell'immagine e post-produzione 
completa con editing non lineare che consen¬ 
te numerose modifiche senza perdere l'eleva¬ 
ta qualità. Accellerazione di Adobe 4.0 per 
elaborare gli effetti ad una velocità dieci volte 
superiore. Adobe Premiere 4.0 LE, Adobe 
Photoshop LE e il software di animazione 
Asymetrix 3D F/X compresi. Output a schermo 
intero, in pieno movimento, con risoluzione 
640x480, 60 frames/secondo. Output in qua¬ 
lità S-video per videocassetta (dispositivi PAL 
o NTSC) nei formati VHS, S-VHS, Video8 o Hi8. 





LA SCHEDA DI ACQUISIZIONE VIDEO PROFESSIONALE 


ALLA PORTATA DEL SOHO (Small Office, Home 


miroVIDEO DC2Q (PCI bus) 


VELOCITA DI ACQUISIZIONE: fino a 25/30 trame per sec, 50/60 
campi al sec (PAL, NTSC); 

DIGITALIZZAZIONE VIDEO: fino a 786x567 (PAL, SECAMI) o 640x480 
(NTSC); 

COMPRESSIONE VIDEO: motion-JPEG Hardware; 

INGRESSI VIDEO: un ingresso video composito (VHS, Video8), 
un ingresso S-Video (S-VHS, Hi8); 

USCITE VIDEO: una uscita video composito (VHS, Video8), 
una uscita S-Video (S-VHS, Hi8); 

STANDARD VIDEO: PAL. NTSC, SECAM (solo ingresso); 
COMPATIBILITÀ CON SCHEDE GRAFICHE: tutte le risoluzioni fino a 
1600x1280, tutti i colori fino a True Color 24-bit, 
non è richiesto feature connector; 

ALTRE SPECIFICHE: installazione Plug&Play, 2 anni di garanzia. 


COME ACQUISTARE: se desideri rivolgerti direttamente alla fonte, basta farci pervenire l'ordine! Consegniamo in tutta Italia 
con corriere espresso UPS. La legge (D.lgs. 15/01/92 n.50) ti concede 7 giorni di tempo per valutare la merce arrivata. Centro HL estende 
auesto periodo a 15 giorni complessivi. In caso contrario provvederemo alla sostituzione o all'accredito, a tua scelta. 

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re i nostri prodotti. 


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Numero 

verde 


167-013037 


CENTRO HL DISTRIBUZIONE via Landucci, 1 - 50136 Firenze 
Distributore miro, per l'Italia 















SOFTWARE 


Il nuovo database unisce potenza e semplicità 

Borland Paradox 7.0 per Windows 95 e NT 





Borland 

Paradox 


Paradox 7.0 può già vantare un prestigioso riconoscimento aggiudicato dalla rivista 
Windows Source che gli ha attribuito il premio "Stellar Innovation" 


B orland International ha 
annunciato la disponibi¬ 
lità di Paradox 7,0 per 
Windows 95 e Windows 
NT. Il nuovo database, offre 
velocità di esecuzione, sem¬ 
plicità d'uso e nuovi stru¬ 
menti dedicati agli sviluppa¬ 
tori e una transizione facile 
a Windows 95 per gli attuali 
utenti di Paradox. 'La dispo¬ 
nibilità di Paradox 7.0 non fa 
altro che consolidare la posi¬ 
zione di Borland come forni¬ 
tore leader di prodotti per le 
nuove piattaforme di 
Windows 95 e NT', ha affer¬ 
mato in occasione della pre¬ 
sentazione Gary Wetsel, 
presidente di Borland. 

Ma andiamo a vedere le 
novità di questa nuova 
release di Paradox. In primo 
luogo, grazie ai nuovi Expert 
è possibile automatizzare 
tutte le operazioni che più 
comunemente vengono 
eseguite sui database, gra¬ 
zie ad una serie di migliora¬ 
menti in termini di usabilità 
che consentono anche ai 
neofiti di lavorare immedia¬ 
tamente sui propri dati. 
Paradox 7.0 offre, inoltre, 
un eccellente grado di inte¬ 
grazione con la suite Office 
95 di Microsoft e 
PerfectOffice 7 di Novell. Il 
database dispone, poi, di 
nuovi tool visuali di produtti¬ 
vità grazie ai quali gli utenti 
evoluti e gli sviluppatori pos¬ 
sono facilmente estendere 
l'ambiente Paradox per rea¬ 
lizzare le più avanzate appli¬ 
cazioni database in ambien¬ 
te Windows. 

Grazie alla certificazione di 
compatibilità con Windows 


95, Paradox 7.0 sfrutterà 
appieno tutti i vantaggi del¬ 
l'architettura a 32 bit e le 
alte prestazioni di Windows 
95 e Windows NT, oltre che 
delle innovazioni apportate 
all’interfaccia utente e alle 
nuove funzionalità di 
Windows 95, come ad 
esempio: 

- box di dialogo Windows 95 
comuni; 

- nomi di file lunghi; 

- invio di posta e altre fun¬ 
zionalità MAPI; 

- controlli OCX drag e drop; 

- schede con segnalimi 

- automazione OLE 2.0. con¬ 
troller e server; 

- tool tip; 

- barre strumenti riposizio- 
nabili; 

- menu sensibili al contesto 
attivabili con il pulsante 
destro del mouse; 

- integrazione con Windows 
95 Explorer. 

Paradox 7.0 è disponibile in 
inglese da dicembre presso 
i normali canali distributivi. Il 
prezzo di vendita suggerito 
per i nuovi utenti è di Lit. 
399.000 IVA esclusa. Gli 
utenti delle versioni prece¬ 
denti possono effettuare 
l'aggiornamento a Paradox 
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SICUREZZA 


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Antivirus VirIT per Windows 95 

È oramai noto come a causa di un dischetto infetto incau¬ 
tamente allegato ad una rivista di informatica il virus Bye 
si sia immediatamente propagato nella comunità 
informatica italiana. VirIT, della TG Soft nella versione 
Lite I.OOd è in grado di rilevare e rimuovere il virus 

VirIT riconosce naturalmente anche molti altri virus nazionali 
ed esteri, è stato scritto in Assembly e la parte di riconosci¬ 
mento virus si basa sulle modalità Firme ed Euristica. 

La modalità Firme permette l'univoca identificazione dei codici 
virali i quali vengono segnalati secondo lo standard CARO 
(Computer Antivirus Research Orgamzation) La modalità 
Euristica cerca invece di intercettare i virus di nuova genera¬ 
zione, quindi un’ulteriore sicurezza per il futuro. Sia nel caso di 
nuove varianti di virus già noti che di virus di nuova generazio¬ 
ne è di fondamentale importanza segnalarne la comparsa ed 
inviarne campioni per l'analisi presso il centro di ricerche della 
TG Soft, in questo modo infatti gli sviluppatori del software 
potranno operare l'aggiornamento e renderlo disponibile il più 
velocemente possibile all'intera comunità informatica. VirIT 
identifica anche virus resi polimorfici con alcuni motori e ven¬ 
gono anche intercettate le varianti generate con VCL (Virus 
Creation Laboratory) e PS-MPC (generatore di virus creato da 
Phalcom Skism, gruppo di virus writer inglesi). Per far fronte a 
nuove tipologie virali polimorfiche in VirIT Lite è stato imple¬ 
mentato un algoritmo proprietario chiamato DEEP SCAN che 
permette l'intercettazione di virus altamente polimorfici quali 
ad esempio Dream Man, One Hai 3544 ed altri non più attra¬ 
verso il riconoscimento del motore mutante ma con l'identifi¬ 
cazione del virus vero e proprio. Per quanto riguarda tipologie 
particolarissime come i virus Extra Traccia, VirIT Lite è in 
grado di identificare anche il Run Error 504D:5658 che ha 
avuto modo di diffondersi nel nostro paese. VirIT Lite viene 
periodicamente rilasciato su Internet sul sito del DSI 
(Dipartimento di Scienza dell'Informazione) di Milano con FTP 
su FTP.DSI.UNIMI.IT e directory \,l\secutiry\docs\TGSoft, il 
file si chiama VLT-100D.ZIP, oppure può essere richiesto 
direttamente a TG Soft telefonando allo 049/631748. 


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74 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 




















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Windows" 95 ed ai fantastici grafici L'Edge 3D della Diamond 
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MANIFESTAZIONI 


Etnoteam controlla la qualità del software 

Il CQS ridefinisce l'approccio europeo al software 

L'evento organizzato da Etnoteam. giunto alla vigilia del decimo anno, cresce d'importanza e si mostra pronto 
alle nuove sfide della produttività. Telelavoro, remote outsourcing nelle low-wage countries, finanziamenti 
alle piccole realtà e pressioni sulle Pubbliche Amministrazioni in una ricerca di omogeneità e qualità ad alto livello 

di Leo Sorge 


P artita in sordina e spesso 
mischiata con altre rasse¬ 
gne piu o meno specializzate, 
Il Controllo della Qualità del 
Software, in breve CQS, è 
giunta alla nona edizione con 
lo status della più importante 
conferenza europea sull'indu¬ 
stria del software per l'infor¬ 
matica e le telecomunicazioni. 
Organizzata da Etnoteam, 
questa mostra-convegno è 
oggi una realtà imprescindibile 
per chiunque sviluppi softwa¬ 
re a livello professionale, quin¬ 
di banche, assicurazioni, pub¬ 
blica amministrazione, indu¬ 
strie e cosi via. 

Nel corso dell'edizione 1995 
sono state presentate le gran¬ 
di sfide e le opportunità offer¬ 
te dalla combinazione delle 
reti telematiche e dello svilup¬ 
po dei Paesi dell'Est europeo 
I numeri sono ottimi: quattro 
giornate (dal 23 al 26 ottobre), 


7 tutorial, quasi 80 sessioni, 
più di 150 relatori internaziona¬ 
li provenienti da oltre 20 nazio¬ 
ni (tra cui USA, India, Russia, 
Israele, Ungheria...) per gli 
oltre 1500 iscritti provenienti 
da tutta Europa. In particolare 
va segnalato che anche la 
giornata inaugurale, dedicata 
esclusivamente ai corsi mono¬ 
tematici, ha registrato un deci¬ 
so successo con il pienone del 
tutorial su ISO 9000 e il tutto 
esaurito sulle tecnologie ad 
oggetti. Parlando invece della 
sezione convegnistica, le linee 
guida si sono dipanate dall'in¬ 
vasione del software nell'am¬ 
biente che ci circonda. Tale 
pervasività si espande in tutti 
gli elementi della vita quotidia¬ 
na, dalle auto ai telefoni cellu¬ 
lari, e rende senz'altro neces¬ 
sario un ripensamento genera¬ 
le di un approccio che oggi 
condiziona pesantemente la 


ISO 9000 e dintorni 

Anche in Italia si inizia a diffondere il concetto 
di qualità del prodotto e trasparenza contrattuale 

Le Norme ISO 9000, l'applicazione, la Certificazione delle 
Società, i processi di Assessment ed altro sono solo alcuni 
degli argomenti che vengono discussi nella mailing list ISO 
9000. 

Tutti coloro che si interessano all'argomento, ad esempio 
auditor edp, certificatori, assessor, eccetera, ma anche per 
chi deve o dovrà interessarsi alla norma o solo per chi è 
curioso e desidera saperne di più la Mailing list ISO 9000 è 
sicuramente il luogo adatto. La lista è moderata. Per iscri¬ 
versi alla lista basta inviare una e-mail al seguente indirizzo: 

LlSTSEBSBtclub.bbs.comune.rQrriàia 
così composta. SUBSCRIBE IS09000 

Per informazioni i nviare una e-mail a: _ 

LlSTSETVfflfcluh hhs comune rnma ili 
con nel corpo del testo HELP. 


definizione di prodotti indu¬ 
striali, infrastrutture o servizi. 
Uno degli aspetti coinvolti 
dalla ridefimzione dell'approc¬ 
cio è lo sviluppo di software di 
qualità In siti decentralizzati, 
una migrazione incoraggiata 
dalla Unione Europea al fine di 
recuperare competitività e al 
contempo finanziare lo svilup¬ 
po di nuovi, emergenti mercati 
geografici. Ma la rete a livello 
europeo è necessità fonda- 
mentale sia per il settore pri¬ 
vato che pubblico che hanno 
urgenza di subappaltare opera¬ 


zioni quali lo sviluppo e la 
manutenzione del software a 
forze lavoro poste in nazioni 
emergenti, in pratica operando 
un remote outsourcing 
III fulcro della politica comuni¬ 
taria per lo sviluppo tecnologi¬ 
co di software e telecomuni¬ 
cazioni si poggia su ESSI 
(European System and 
Software Initiative), un pro¬ 
gramma che offre finanzia¬ 
menti alle piccole e medie 
imprese per incoraggiare il 
miglioramento e l'innovazione 
dei processi produttivi. 


SOFTWARE 


Si avvale di oltre 300 effetti sonori 

Battle Beast: un gioco bestiale 

Alla realizzazione della colonna sonora ha partecipato 
anche un "grande" del mondo musicale 

C’è il cattivo di turno, l'uomo-rospo Toadman, e c'è da sal¬ 
vare l'umanità da legioni di rospi cattivi scappati da un labo¬ 
ratorio di biologia. Il gioco, proposto su CD-ROM dalla CD 
LINE in tutti i CD LINE POINT, è un classico degli "spara¬ 
tutto", dove contano velocità e colpo d'occhio. Si può gio¬ 
care da soli, in compagnia oppure in rete o via modem, a 
nostra disposizione c'è un esercito di Battle Beast, macchi¬ 
ne da guerra create dal generale per difendere il territorio 
Alcuni battle beast sono stati riprogrammati dal cattivissi¬ 
mo Toadman, e creeranno non pochi problemi nelle nostre 
fila. Nove sono le differenti zone di combattimento. Lo 
scopo è quello di arrivare al rifugio di Toadman sbaraglian¬ 
do Battle Beast traditori e rospi cattivi, lo scenario finale ci 
vedrà impegnati nella lotta contro il terribile Toadman: solo 
uno sopravviverà, come nella migliore tradizione dei video¬ 
game. Sono state realizzate per il gioco animazioni di qua¬ 
lità, musiche composte da Ron Wasserman (coproduttore 
degli Yes), e oltre 300 effetti sonori 


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76 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 
















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bene la musica, prima di qual¬ 
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pre una voce autorevole: quel¬ 
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pagine ogni mese uno staff di 
veri esperti dà ai lettori, esi¬ 
genti o anche alle prime armi, 
ogni informazione e suggeri¬ 
mento per un ascolto miglio¬ 
re: chi la legge apprende ogni 
volta qualcosa di nuovo e im¬ 
portante. Prestando ascolto 
alle migliaia di prove, recen¬ 
sioni e notizie pubblicate in do¬ 
dici anni, centinaia di migliaia 
di lettori hanno imparato a 
orientarsi nel vasto mercato 


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STRATEGIE 



Si delineano le strategie dell'azienda di Bill Gates 

Microsoft e le nuove frontiere dell'informazione 

Personal, reti locali, reti geografiche e televisione si parlano sempre più intensamente: è il momento di MSNBC 
Cable e MSNBC Online. Per il Web il futurologo Bill Gates prevede uno sviluppo principalmente aziendale 
e professionale, mentre per ora il consumer appare più contenuto. Infine Sun dava entra anche in Visual Basic 
Script, il linguaggio Microsoft per Internet, acquisito da Oracle in cambio di OCX, la sua tecnologia che permette 
di inserire nelle applicazioni dei Web browser semplici ed efficienti 
di Leo Sorge 


i inizia a delineare la strate¬ 
gia Microsoft per la diffu¬ 
sione delle informazioni attra¬ 
verso reti geografiche di PC 
ma anche mezzi più tradizio¬ 
nali come la televisione, che 
si stanno integrando in modo 
sempre più stretto. 
Ricordiamo che il colosso di 
Bill Gates ha recentemente 
operato una stretta alleanza 
con il network televisivo sta¬ 
tunitense NBC, mentre tutti 
sanno che è attivo Microsoft 
Network, la rete mondiale 
tcp/ip che fornisce sia un 
pieno accesso ad Internet che 
una versione più organica e 
meno dispersa. 

Partiamo dal Quarto Potere, 
che in questo caso si chiama 
MSNBC Cable: si tratta dun 
servizio informativo via cavo, 
come suggerisce il nome, atti¬ 
vo 24 ore su 24 e distribuito in 
varie parti del mondo, NBC 
Super Channel per l'Europa, 
CNBC per l'Asia e Canal de 
Noticias NBC per l'America 
latina. Il business è gestito 


dalla nuova società MSNBC 
Cable, posseduta da 
Microsoft al 50% per un inve¬ 
stimento di 220 milioni di dol¬ 
lari. Contemporaneamente 
parte un'iniziativa strettamen¬ 
te collegata, MSNBC Online, 
un servizio interattivo disponi¬ 
bile solo su Microsoft 
Network completato da NBC 
Desktop Video, un servizio 
informativo professionale 
dedicato agli istituti finanziari. 

I due nuovi servizi si integrano 
ad NBC News, il tradizionale 
canale di notizie del network 
televisivo. Ciascun servizio 
farà riferimento alle opportu¬ 
nità offerte dagli altri due: gli 
spettatori potranno guardare 
le News come hanno fatto 
finora, sintonizzarsi su Cable 
per avere degli approfondi¬ 
menti ma anche collegarsi 
con MSN per ricevere infor¬ 
mazioni complete e persona- 
lizzate. In un incontro con 
analsti e giornalisti dal sapido 
titolo 'La strada che porta ad 
Internet' (parafrasi del titolo 


del libro dello stesso Gates, 

'La strada che porta al doma¬ 
ni'), Gates ha rilevato che il 
mondo del lavoro adotterà 
Internet principalmente in due 
modalità: da un lato come 
workgroup per mettere in 
contatto le proprie risorse 
interne sia tra loro che con 
clienti e fornitori, dall'altro 
come collegamento tra le 
aziende, le cosiddette 
Intranet. 

Queste applicazioni dovrebbe¬ 
ro svilupparsi più velocemen¬ 
te di quelle per il mercato con¬ 
sumer, meno polarizzato e 
quindi più disperso. 

L'obiettivo di Microsoft è 
quindi di fare dei suoi prodotti, 
sia i sistemi operativi 
Windows NT e Windows 95 
che la suite Office 95, gli stru¬ 
menti ideali per l'uso profes¬ 
sionale di Internet. A proposi¬ 
to degli strumenti a corollario 
di questa strategia non è 
ancora dato di sapere come 
l'acquisizione della tecnologia 
Sun Java modificherà progetti 



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quasi pronti quali Internet 
Explorer (che sarà disponibile 
anche per il Macintosh), 
Active VRML per la multime¬ 
dialità tridimensionale ed altre 
facezie del genere. 

È invece più chiaro cosa suc¬ 
cederà con Visual Basic 
Script, l'evoluzione del visual 
programming verso Internet: 
oltre agli ovvi hyperlinks il 
nuovo linguaggio gestisce gli 
oggetti di OLE ma soprattutto 
gli applets di Java. È su que¬ 
sto terreno che si svolge poi 
la collaborazione con Oracle, 
sempre centrata sui contenuti 
del Web: quest'ultima pren¬ 
derà in licenza proprio 
VisualBasic Script onde inse¬ 
rirlo nella linea 
PowerBrowser, disponibile 
sotto Windows e Mac: dal 
suo lato Microsoft prenderà in 
licenza - e lo distribuirà alle 
terze parti perché ne facciano 
uso - OCX, un software della 
linea PowerBrowser che con¬ 
sente di scrivere dei Web 
Browser facilmente inseribili 
in altre applicazioni, tra l’altro 
completamente compatibile 
con gli OLE Controls. 
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ché è disponibile gratuitamen¬ 
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SOFTWARE 


La macchina fotografica digitale ad alte prestazioni 

PhotoEnhancer è ora disponibile con FotoMan Pixtura 

Viene annunciato un abbinamento vincente per il settore fotografico 
digitale: FotoMan Pixtura, la potente ma economica macchina 
fotografica digitale a colori a 24 bit è ora disponibile con 
PhotoEnhancer, l'autorevole software per la cattura di immagini 


F ino ad oggi FotoMan 
Pixtura è stato offerto, 
da quando è stato lanciato 
lo scorso marzo, solo ai 
VAR e agli sviluppatori di 
soluzioni indipendenti per 
essere incluso in una vasta 
gamma di applicazioni verti¬ 
cali. Con la disponibilità del 
nuovo software 
PhotoEnhancer la macchina 
fotografica digitale può 
essere adesso utilizzata su 
applicazioni più convenzio¬ 
nali. Il software permette di 
visualizzare, modificare ed 
elaborare le immagini cattu¬ 
rate. funzioni speciali con¬ 
sentono di compensare le 
condizione di illuminazione 
e di generare prove di una 
determinata immagine con 
diverse messe a fuoco. 


esposizioni, luminosità, con¬ 
trasto e colon per la scelta 
più appropriata. 
PhotoEnhancer supporta i 
formati grafici UFF. JPEG. 
BMP, PXN (il formato nativo 
di Pixtura). FotoMan Pixtura 
e in grado di acquisire più 
immagini di qualsiasi altra 
macchina fotografica digita¬ 
le di prezzo comparabile 
oggi disponibile sul merca¬ 
to. Può infatti memorizzare 
48 immagini ad alta risolu¬ 
zione (768x512 pixel) oppu¬ 
re 150 in risoluzione stan¬ 
dard (384x256) e poi trasfe¬ 
rirle su PC attraverso una 
connessione seriale. Le 
immagini vengono archivia¬ 
te all'interno di una memo¬ 
ria non volatile, dove vengo¬ 
no mantenute per un anno 



in assenza di 
batterie. 

FotoMan 
Pixtura. con 
un peso di 
soli 490 
grammi, uti¬ 
lizza quattro batterie al litio 
stilo, che garantiscono fino 
ad 800 scatti per ricarica 
anche con flash integrato 
attivo Un display LCD 
posto sul retro della mac¬ 
china fotografica permette 
di mantenere sotto control¬ 
lo le funzioni più importanti, 
come il livello di carica della 
batteria, il numero di foto e 
l'autoscatto con tre opzioni. 
Sulla fotocamera è montato 
un obiettivo a fuoco fisso 
da 35 mm. con profondità di 
campo da 1.20 mt all'infini¬ 


to. è comunque presente 
una ghiera a vite per monta¬ 
re una vasta gamma di lenti 
addizionali previste per le 
telecamere tradizionali. 
L'esposizione può essere 
automatica con tempi di 
scatto da 1/30 a 1/175 di 
secondo oppure manuale. 


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Nel nostro paese sono già installate 600 unità fault tolerant 
di Stratus, che con Radio Cluster risponde alla domanda 
degli utenti di applicazioni mission.critical, finora costretti a 
ricorrere a piattaforme mid-range Unix o proprietary e rilut¬ 
tanti ad utilizzare su larga scala PC Servers distribuiti pro¬ 
prio per i limiti di affidabilità, modularità e scalarità di questi 
ultimi. 

Radio Cluster di Stratus fornisce da 8 a 32 sever Clustered 
configurati 'in a box" ed agevolmente amministrati in 'single 
System view' anche da un’unica console di sistema. 
L'architettura duplicata Stratus ed il middleware ISIS garan¬ 
tiscono inoltre l'eliminazione di ogni 'single point of failure' 
hardware, software ed applicativo attraverso la rilevazione 


e la rimozione logica e fisica (hot.swap) dei nodi malfunzio- 
nanti senza interruzione delle applicazioni, la replicazione 
attiva su più server di archivi e programmi la riconfigurazio¬ 
ne dinamica del cluster ed il bilanciamento automatico del 
carico di lavoro sui vari nodi di rete. 

Status ha inoltre esteso anche a Radio Cluster il servizio di 
telediagnosi e di telemanutenzione on-line tipicamente for¬ 
nito per i suoi sistemi fault tolerant midrange ed high end 
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• Ram 8 Mb 72 contatti esp, a 128 Mb 

• Cache 256 Kb esp a 512 Kb 

■ Controller. PCI integrato Enh. IDE, ATA 2. Mode 3-4, 
l6Mb/sec. 4 HDD 


[GCH0A][SIDE] 


Componenti PC SIDE Conforme a norme C€ 

• Piastra madre Side Green. 4 slot PCI e 4 ISA, 

Plug and Play, Supporta i processori Pentium da 75 a 200 Mhz 
e Cache Sincronn-COAST 

A scelta scheda video ATI o GENOA 


• Cuviar HDD da l.l Gb 8ms Enh.IDE M4 16 Mb/s 

• FDD da 3.5" 1.44 Mb Sony 

• 2 seriali bufferizzate veloci uart 16550. una parallela 
bidirezionale veloce ECP/EPP 

• Mouse anatomico originale Microsoft, Tastiera Cherry 
italiana 102 tasti 

• Windows95 italiano con CD. manuali c licenza d'uso 

• Garanzia di totale 2 anni. 

Componenti PC GENOA Conforme a nonne C€ 

■ Piastra madre Genoa Green, 4 slot PCI e 4 ISA. 

Plug and Play. Supporta i processori Pentium da 75 a 200 Mhz 
e Cache Sincrona-COAST 


• Genoa Rianlom 64 <S3 Mpeg HW l PCI 2Mb Win Ace. IfiOOx 1280 
•Ali Technology (Mach 64 Mpeg) PCI 2MhWinAoc. 1280x1024 

I.e variazioni sulle configurazioni, rispetto alle offerti- 


PC SBF Pentium Pei 75 1.. 2.950.000 

PC SBF Pentium Pei 90 .!.. 3.150.000 

PC SBF Pentium Pei 100 .1.. 3.250.000 

PC SBF Pentium Pei 120 .1.. 3.400.000 

PC SBF Pentium Pei 133 .!.. 3.800.000 

PC SBF Pentium Pel 150 .1,. 3.950.000 

PC SBF Pentium Pei 166 .1.. 4.400.<MHI 

Esp. Bum da 8 a 16 Mh .I,. 500.000 

Esp. Bum da 8 a 32 Mb .!.. 1.500.(881 


PRODOTTI SIDE 


MB DX4 SIDE IPci/l Vlb. ZÌI 256Cache upg. I Mh 
MB PS 166 MHz. 256 Ch Triton FIDE + COAST 
MB P5 166 MHz 256 Ch Triton EIDE+F.SCSI 
MB P5 2IX) MHz 256 Ch Triton BIDÈ ♦ doublé 
Wide ESOSI per un transfer rate reale di 40/Mb sec 
256 Kb cache incremento per sincrona 
Side jr. pm En. IDE mula W) fast, mode 34-5 11 MtV\VUi 
Side jr. E En. IDE multi I/O fast. IIMh/s. VLB 
Side 2930 SCSI2 PCI 

Side 2615 2chlDE En. I/O 4 ser. vel. 2 par. bid. ISA 
Side 2610 IDE En. I/O 2 ser. vel. I par. bid. ISA 
Side 2605 2 ser. vel. I par. bid. ISA 


Hard Dish Western Digital lua ine. 


PRODOTTI GCDOR 


MB Platinami Pentium 200 PCI 256 Cache Triton 
WindowsVga'2(art;l000| I Mhesp.a2 1280 Vlb24hit 
WindowsVgaVideo CL5440 Pel IMbcxpa2 1280 
Pluinlom64 G2000 (ait2(XX)lesp. a 2Mb 1280 Ri 24 bit 
Pli.uit.aii 64 V2(XX) (S3v868) 2Mb 1600 Pei Ime color 
Phantom 64 V+2001 (S3765) 2Mb Mpeg HW Pici 
Vidcoblitz S3 968 2Mb Vram 1600 Pei mie color 
Videoblitz. S3 968 4Mb Vram 1600 Pei Ime color 


Monitor 14" Philips dp.28 1024» MPR2 
Monitor 15" Sony si Jp.25 I280ni MPR2 
Monitor 15" Philips 15C dp.28 I 024ni MPR2 
Monitor 15" Mitsubishi I5fs dp.28 I024«i MPR2 
Monitor 17" Sony sf dp,25 1280ni MPR2 
Monitor 17" Sony se dh.25 I600ni MPR2 
Monitor 17" Philips 17B dp.28 I280ni MPR2 
Monitor 17" Mitsubishi l7Hx dp.28 I280ni MPR2 
Monitor 17" Mitsubishi l7Txdp.25 I 600ni .V1PR2 
Monitor 20" Mitsubishi 20x dp.28 I280ni MPR2 
Monitor 20" Sony se dp.30 IfSxfni MPR2 85KHz 


Monitor 20 Sony sht dp.30 Bilioni MPK2 1U7KHZ 
Monitor 21" Plnfips 2IBA dp.26 I600ni MPR2 
Monitor 29" Philips VGA. Pai. NTSC. Sccam 
Monitor 21" Mitsubishi 2ITX dn.3l I280ni MPR2 
CD-Rom Philips Pca 52cr quintupla velocità IDE atapi 
CD-Rom Philips Pca 62cr sestupla velixità IDE atapi 
CD-Rom Sony 76E quadrupla velocità IDE 
CD-Rom Sony 76S quadrupla velocità SCSI 


£. 

350.000 

£. 

499.000 

£. 

890.000 

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1.230,000 

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220.000 

£. 

150.000 

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65.000 

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350.000 

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135.000 

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80.000 

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499.000 

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220.000 

£. 

265.0(8) 

£. 

235.000 

£. 

420.000 

£. 

430.000 

£. 

700.000 

£. 

1.000,000 

luainc. 

£. 

540.000 

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l.l 00.000 

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720.000 

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830.000 

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2.280.(88) 

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2.985.000 

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1.660.(88) 

£. 

1.650.(88) 

£. 

2.720.(88) 

£. 

3.100.000 

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5.240.(88) 

£. 

6.095.(88) 

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5.740.000 

£. 

5.120.(88) 

£. 

4.550.000 

£. 

330.000 

£. 

450.000 

£. 

415.000 

£. 

465.0(8) 


HDD da 850 Mb Eide 9ms Mode 3 WDCaviar £ 465.000 

HDD da l.l GigaEide 8ms Mode 3-4 WD Caviar £ 550.000 

HDD da 1.6 Giga Eide 8ms Mode 34 WD Caviar £. 865.IKK) 

HDD da 2 Giga Eide 8ms Mode 34 WD Caviar £. telefonare 



ATI XprcWiuii 2Mb dram PCI/VI.B 1280 16.8 M 
ATI Win-Tunwfe2Mb vram PCI/VLB 1280 16.8 M 
ATI Pro-Turbo 2Wb vram PCI/VI.B 1280 16.8 M 
ATI Pro-Turbo 4Mlì\am PCI 1600 16.8 M. 

ATI XCLAIM MAC 2Mb vram PCI 16.8 M. 

ATI XCLAIM MAC 4Mb vram It i 16.8 M. 
Scheda di espansione ATlYon 2Mb di Vram 


Milano 

20125, Viale Monza 175 
Tel. 02/2828252 
Fax 02/26140415 
orari 9-13/14-18 


Roma 

00167, Via Silvestro II 24E 
Tel. 06/6143523 
Pax. 06/6279393 
orari 9-12.30/16.3049.30 


Napoli 

80126. Via Cumana 19/a 
Tel. 081/2395663 
Fax 081/5930297 
orari 9-13.30/16.30-19,30 


Marsala (TP) 

91025. Corso Gramsci. 25 
Tel. 0923/715330 
Fax 0923/715330 
orari 9.30-13/14.30-18 


Riuenditori SBF 


Piemonte ed Aosta 

<A()> Arnia lei 016-534536 
(TO) Roteilo lei. 0121-5427% 

<TO) Rivarolo Canavct* lei 0124 424424 

(AH Ami lei. 0141-355336 
(Bl) Biella lei. 015-28022 

Mjturi* 

(GEI Genova icLOIO-408744 
(GEI Serra Ricci lei (110-7IH 165 
(SV> Caaurc lei 019-512172 
(SV) Lutino lei 019-671044 
iSI'i Sur/ana lei. OI87-627K42 
Lombardia 

(Mll Milano tei 02-76008728 

(Mli Milano tei. 02-26141136 

(BGi Bergamo lei 035-615937 

(BS) Brescia lei. 030 3702361 

|BS) Brescia lei 030-3366461 

Tremino Allo Adige 

<TN) Cordolo di Tremo lei 0461 960213 

Veneto 

(VRl Villnlnmca di Vcmna lei. 045 6 M MIMO 

(VR) Conca Mnrcsc lei 0442-374152 

fVR) CoMcrmanolei 045-6200410 

(VE) Campo D'Arscgn lei. 041-5412304 

(PO| liste lei 0429-601651 

(VII Bacano del Grappa tei. 0424-500216 

(VI) Kosit tei. 0424-582091 

(TV) Treviso lei 0422-414456 

Friuli Venezia Giulia 

(GO) Gorizia lei W81-537790 

Fmilia Romagna 

(RN)Rimlni 0541-772190 
Toscana 

<PR> Prato lei. 0574-574718 
I .azlo 

(KM) Roma lei. 06-7820166 

(LT) Manna di Miniumo lei. 0771 681196 

(LT) Latina lei. 0773-66-1616 

(FRI S,Giorgio a liti tei 0776-911191 
Abruzzo 

(Pii) l’escara lei 085-64013 
Molise 

(CB) Campobasso lei 0874-66766 

Campania 

(NA) Cai vano lei 081-8348039 

(Chi S Maria Capua Vclcrc lei OM23-794(M8 

Basilicata 

(PZ) Bncn/ii lei 0975-384074 
(MT) Nova sin lei. 0835-536470 

l’ugllu 

(BAI Bari lei 080-5575399 
(BAI Conilo lei 080-8721577 
(TA) Tamnlo lei 099-7304214 
ITA) Gmunglie tei, 099-8637927 
ILE) ILecce cl. 0832-349891 
Calabria 

(CZ) Catanzaro lei 0961 -743451 

Sardegna 

(CAI Cagliari tei. 070-341444 
(CA) Cagliari tei. 070-401919 
(NU) Nuoro lei 0784-37005 

Sicilia 

(PA) Palermo lei 091 6258000 
(PA)Canni tei. 09I-86602H6 
(CTl Catania tei. 095-387221 
(CT) Misi orbi anco tei. 0*75-236425 
(CTl Scordia tei. 095-650147 
(ME) Messina lei. 090-312054 
IME) Messina lei 090-679188 
(ME) Messina tei 090-711256 
(ME) S. Alessio Siculo tei. 0942-750764 
(ME) Costei vernino lei. 0924-903001 

Se vuoi diventare un nostro rivendibile chiama 
al numcn» OHI-2395661 n al Fax 081/5934)297 

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SOFTWARE 


Il primo prodotto a permettere agli utenti Unix il completo accesso alle applicazioni Windows 

Tektronix potenzia WinDD per Windows on Unix 

L'azienda, al terzo posto nel mondo per gli X-Terminals, li abbandona per proporre le Netstation, più completi 
ed indipendenti dalla piattaforma. Inoltre annuncia la release 2 di WinDD che introduce importanti innovazioni 
che rafforzano il legame tra Unix e le applicazioni Windows 


U n fatto che esplicita il 
nuovo, aggressivo atteg¬ 
giamento è che con effetto 
immediato l'azienda non 
venderà più prodotti deno¬ 
minati X Terminal. 

La società ha infatti deciso 
di dare ai suoi prodotti desk¬ 
top il nome di Netstation. 
che come dice il nome sono 
basate sulla rete. Tra le 
informazioni gestite trovia¬ 
mo anche quelle in formato 
audio e video, il tutto su 
diversi ambienti operativi 
Unix e PC. 

Passiamo al software. A 
meno di un anno dalla ver¬ 
sione 1, Tektronix annuncia 
la release 2 di WinDD, 
secondo l'azienda il primo 
prodotto a permettere agli 
utenti Unix il completo 
accesso alle applicazioni 
Windows. WinDD 2.0 intro¬ 
duce importanti innovazioni 
che rafforzano il legame tra 
le due piattaforme ed 
aumenta il numero di appli¬ 
cazioni Windows e di Client 
supportati. 

La nuova release, basata su 
Windows NT server versio¬ 
ne 3.5.1, consente agli 
utenti Unix di accedere alle 
applicazioni residenti su un 
server Microsoft con presta¬ 
zioni eguali o superiori alla 
classe dei processori 486 e 
compatibilità nativa. La rete 
dev'essere TCP/IP e vengo¬ 
no supportate sia le 
Netstation della stessa 
Tektronix che le workstation 
Sun, Silicon Graphics, 
Hewlett Packard, IBM e 
NEC; altri desktop X- 
Windows (server X 


Macintosh ed altri) possono 
accedere a WinDD tramite il 
protocollo X. 

Le novità della versione 2 
sono il supporto delle appli¬ 
cazioni Windows 95 con 
tanto di cut and paste con 
Unix ed il supporto di vecchi 
PC come Client; altri miglio¬ 
ramenti sono nell'ammini¬ 
strazione di reti e sistemi. 
Particolarmente interessan¬ 
te il fatto che le vecchie 
macchine 386 con 4MB 
Ram VGA, collegate in rete 
con WinDD tramite proto¬ 
collo PPP, possono essere 
aggiornate istantaneamente 
al pieno supporto delle 
applicazioni NT e 95 con 
velocità pari o superiore a 
quella d'un 486. Oltre a sup¬ 
portare applicazioni a carat¬ 
tere su Dos, Windows ed 
OS/2, in particolare WinDD 
offre le applicazioni 
Windows 95 con accesso 
diretto e look and feel di 
Windows NT; il pieno sup¬ 
porto di Windows 95 sarà 
quindi disponibile a breve 
distanza dalla conversione di 
Windows NT a tale interfac¬ 
cia, prevista per i primi mesi 
dell'anno. Parlando di Unix 
va segnalato che WinDD 
offre pieno supporto a SCO 
Unix sia Client che server. 


% Tektronix 

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20090 Vimodrone IMI), 
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MULTIMEDIA 


Le sequenze MPEG ora possono essere 
elaborate sul PC 

Da Vitec Multimedia 
il montaggio video su PC 

L'azienda francese propone Videoclip MPEG 
per Windows, che consente l'elaborazione di filmati 
con sovrapposizione di effetti speciali 

Le sequenze MPEG-1 possono essere ora elaborate con il 
personal, rendendo questo prodotto unico nel suo genere. È 
ora possibile tagliare, copiare ed incollare qualsiasi sequenza 
o immagine (I, P o B) di un file MPEG-1. elaborandola con i 
diversi effetti speciali a disposizione dell'operatore senza 
bisogno di schede 
hardware. 

Il principio di funziona¬ 
mento di questo pro¬ 
gramma è semplice: la 
realizzazione d'una 
sequenza MPEG consi¬ 
ste nel raccogliere 
diverse sequenze pro¬ 
venienti da fonti MPEG- 
1, nell'incollare le sele¬ 
zioni fotogramma per 
fotogramma e nell’inse- 
rire effetti quali titoli, 
regolazioni colorimetri¬ 
che, dissolvenze ecce¬ 
tera. 

L'anteprima del filmato 
può essere visualizzata 
per poi salvare il progetto e generare la sequenza nel formato 
standard. 

Vitec Multimedia è uno dei principali produttori europei di 
software e schede per applicazioni multimediali. 

In Italia è distribuita da due società, la SHS di Brescia e la 
Sym Media di Calderara di Reno (BO). 






Vitec Multimedia - 99. Rue Pierre Sèmard. 92324 Chatlllon 
' Cedex IF). Tel. 00.33-1-46.73.06 06 


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■ Cttf. PCI Enh ido, 1 IMb/sec 

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■ Schedo grafico Ali Moch 64 PCI o Genoa 
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• CorelDrawl 4.0,1 CD, 15000dipart 

Software Microsoft 

• Works CD • Publisher 

■ Design Pack • Encorto 95 CD 

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Hai deciso di acquistare un PC multimediale .’ Bene, ma 
per sfruttarlo hai bisogno del software. 

. i Intendi acquistare un SBF Multimedia PC? Bravo, e 
pennum nili ,j n-Kaliamo il software! 

Comprare un MPC di qualità e non avere gli strumenti per realizzare le 
proprie presentazioni, per appntfittarc delle incredibili potenzialità 
comunicative dell'ipermcdia o della computer q p rr Tiwr 
grafica interattiva, è come avere una Ferrari e ci.txrivr L».» - 
girarci con il cambio in prima. Il problema e il 
costo del software! 

Nessun problema! I PC multimediali di SBF oltre alla quali¬ 
tà Intel, quella Western Digital per gli Hard Disk; la qualità 
ATI c Genoa per le schede video a Mbit, quella Sound 
Blaster; oltre ad essere iper-espansi e super-dotali, li 
regalano anche un furgone di software. 

Non venire a ritirare il tuo SBF MPC in auto da solo; chie¬ 
di al tuo amico la sua station-vagon, perché sarai costretto 
a caricarti anche di MS-DOS e Windows FW. di 
CorelDravv. di Microsoft Works e Microsoft 
i-*' 7S di Publisher con Design Pack, dei pacchetti 
ordinaria Creative Labs, nonché della stupenda serie di 
CD Microsoft. Tutti disponibili da subito per le 
1 •' | Ue applicazioni multimediali; tutti rigorosa- 
mi.i caicconn ... mente originali e dotati di licenza d'uso. 

Copiare il software, oltre ad essere illegale, é stu¬ 
pido. Noi della SBF te lo regaliamo, con l'acquisto di un nostro MPC. 
Vieni a toccare con mano presso una delle nostre sedi e... buona scelta! 

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TECNOLOGIE 


II progetto tecnico è uno dei più complessi mai intrapresi con tecnologie di realtà virtuale 

Superscape, e i docks di Londra vanno in VR 

La Thames Water Utilities e il London Dockland Development hanno commissionato a MW Barber, uno studio 
di consulenza, la realizzazione di un modello in realtà virtuale della stazione di pompaggio delle acque 
di rifiuto nei Royal Docks di Londra, un'opera da 27 miliardi. 


B en Nithsdale, direttore 
progetti della TWU, 
afferma che "Il progetto tec¬ 
nico è uno dei più complessi 
mai intrapresi con tecnolo¬ 
gie di realtà virtuale per la 
progettazione, la pianifica¬ 
zione e l'addestramento’. 

Il completamento della sta¬ 
zione dalla parte della Miller 
Civil Engineering è previsto 
per il gennaio 1997. 

L'opera ingegneristica che 
controllerà il flusso delle 
acque piovane e reflue delle 
dockland è parte integrante 
dei Royal Docks, la zona di 
sviluppo più ampia 
d'Europa. 

Usando planimetrie su 
carta, il software di realtà 
virtuale Superscape VRT e 
le conoscenze acquisite sui 
sistemi fognari e sulle sta¬ 
zioni di pompaggio, MW 
Barber ha realizzato due 
modelli della stazione, uno 
per l'interno e uno per l'e¬ 
sterno dell'edificio: al 
modello sono state accluse 


anche altre componenti, tra 
le quali delle simulazioni 
funzionanti del famoso tra¬ 
ghetto di Woolwich e del 
flusso delle maree del 
Tamigi. 

Superscape VRT è un 
software di authoring in 
realtà virtuale, comprenden¬ 
te una suite integrata di edi¬ 
tor ed applicazioni. 

Gira su PC standard con 
processori 486 e Pentium in 
qualsiasi configurazione, 
mentre per la visualizzazio¬ 
ne c'è Visualiser, la piat¬ 
taforma utente di 
Superscape. 




SOFTWARE 


Arrivano le nuove versioni di C++ e pcAnyware 

Symantec tutta a 32 bit 

Sono arrivate le nuove versioni del C++ e di pcAnyware, 
rispettivamente il primo compilatore a 16/32 bit 
certificato per Windows 95 e il software di accesso 
remoto che gira dal Dos ad NT 

Per questo prodotto Symantec C++ 7 2 ha ottenuto il diritto di 
usare il marchio di Windows 95, e permette di realizzare appli¬ 
cazioni più veloci, che sfruttano tutte le potenzialità del nuovo 
ambiente al contempo fornendo all'utente le più aggiornate 
tecnologie e funzionalità per lo sviluppo. Tra le caratteristiche 
del nuovo prodotto ci sono tutte quelle necessarie ai 32 bit, 
compresi i nuovi Controls (barre cursore, pulsanti rotatori, elen¬ 
chi immagini, visualizzazione a struttura o a elenco, controllo 
animazioni, hot keys, header, status, toolbar, tooltypes ed 
altri). Inoltre è previsto il supporto del registro di configurazio¬ 
ne, delle funzioni di installazione/disinstallazione e delle icone 
16x16, oltre ovviamente ai long filenames e ad Ole 2 per con¬ 
tenitori e server. Altre carettenstiche di Windows 95 integrate 
nella nuova versione del compilatore Symantec sono MFC 3 2 
con il supporto dei controlli, l'SDK completo con file di proget¬ 
to delle precedenti versioni di Symantec C++ ed un nuovo 
visualizzatore di documentazione sulla guida di Windows 95. 
Nel package trovano posto anche svariate applicazioni di 
esempio ed una serie di aiuti per la migrazione di codice C++ 
scritto con compilatori Borland o Microsoft. 

Grosse novità anche per quanto riguarda l'assistenza: grazie 
ad un accordo di collaborazione con Imol Informatica, gli utenti 
di prodotti Symantec per le piattaforme Dos e Windows pos¬ 
sono usufruire di un servizio tecnico post vendita: è attraverso 
i numeri 0542/28062 o 0542/29642 che si accede alla nuova 
hotline telefonica. Contemporaneamente è stata annunciata la 
nuova versione di pc-Anyware 32 per Windows 95 ed NT 
Questo software di comunicazione è attualmente l'unica solu¬ 
zione in grado di supportare i nuovi sistemi operativi al con¬ 
tempo offrendo sessioni con Dos e Windows e la compatibi¬ 
lità con le precedenti versioni dello stesso pacchetto. 

I prodotti Symantec sono distribuiti in Italia da Computer 2000, 
Delta, Ingram Micro, JSoft, Lifeboat e P-Soft. 


^ Symantec - Corso di Porta Vittoria 32. 20122 Milano. 

W Tel 02/55.01 22 66 





84 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 






















Prezzi IVA 


DESIGIMote 


notebooks 


GARANZIA 2 ANNI 


Pentium 



- Mainboard: Pentium ZIF, cache 256KB 

- Plug & Play BIOS (flash ROM) 

- RAM: base 8MB espandibile fino a 40MB 

- Hard disk removibile: 340MB EIDE controller PCI 
-Floppy disk: 3.5” 1.44MB 

- CD-ROM opzionale (doppia o quadrupla velocità) 

- Scheda grafica: PCI CL7543.1MB RAM 

- Display colore DSTN 10.4" 640x480 (opz. 800x600) 

- Scheda audio 16bit stereo 

- Altoparlanti e microfono integrati 

- Porte: seriale 16550, parallela EPP/ECP, tastiera/ mouse 
PS/2, docking station 

- Porta di comunicazione a raggi infrarossi IrDA 

- PCMCIA: 2 slot tipo II o 1 slot tipo III 

- Accumulatori removibili NiMH 

- Tastiera: a scelta italiana o USA. 

- Dispositivo di puntamento: Touch pad 


Pentium 75 
Pentium 90 

Display TFT 9.5” 
CD-ROM 2x 


L,. 4.300.000 
L. 4.550.000 

+L. 800.000 

+L. 540.000 


486DX4-100 


- RAM: base 4MB espandibile fino a 20MB 

- Hard disk removibile: 340MB EIDE controller 32bit 

- Floppy disk: 3.5" 1.44MB 

- Scheda grafica: VL-Bus, 1MB RAM 

- Display intercambiabile 640x480 

Monocromatico STN 9.5" 64 livelli di grigio 
Colore doppia scansione DSTN 10.4" 256 colori 
Color matrice attiva TFT 9.5" 512 colori 

- Scheda audio, altoparlante e microfono integrati 

- Porte: seriale 16550, parallela EPP/ECP, tastiera/mouse 
PS/2, docking station 

- PCMCIA: 2 slot tipo II o 1 slot tipo III 

- Accumulatori removibili NiMH 

- Tastiera: a scelta italiana o USA. 

- Dispositivo di puntamento: tracball Logitech 

Monocromatico L. 2.490.000 

Colore DSTN L. 3.290.000 

Colore matrice attiva TFT L. 3.990.000 


Opzioni per 486 e Pentium — O.S. & software _ PCMCIA add-on 


4MB RAM 

L. 

380.000 

MS-DOS 6.22 

L. 60.000 

Modem 14.4 

L. 360.000 

8MB RAM 

L. 

780.000 

MS-Windows 3.11 

L. 110.000 

Modem 28.8 

L. 540.000 

16MB RAM 

L. 

1.300.000 

Windows 95 

L. 169.000 

3Com ethernet 

L. 420.000 

HD 540MB 

+L. 

200.000 

Office ita 

L. 890.000 

Adaptec SCSI 

L. 470.000 

HD 810MB 

+L. 

500.000 

Office Pro ita 

L. 990.000 

Roland SCP-55 

L. 620.000 

HD 1.3GB 

+L. 

850.000 

Office Win95 ita 

L. 929.000 

CD-ROM 2x 

L. 549.000 



DIRECT SERVICE SERVIZIO DI VENDITA E ASSISTENZA A DOMICILIO 
SPEDIZIONE TRAMITE CORRIERE A NOSTRO CARICO PER INTERVENTI TECNICI 

Cognome:_Nome:_ 

Società:-Tel.:- Fax:- 

Indirizzo:-C.A.P.:-Città:- 

Inviatemi tramite □ posta o □ fax un'offerta aggiornata per la seguente configurazione: 

CPU:-RAM:-Hard disk:- Display:- 

Altro:- 

I Sig .11 rivenditori sono pregali di farci pervenire la richiesi» unilamente alla copia del certificato di iscrizione alla CC'IAA 



Via Piazzi. S4/1.-10129 TORINO 
Oraria tun.*snh.: 9.3(1'13 -15 3W19J0 


Tel: (011) 3199.922 
Fax: (011) 3198.980 


































HARDWARE 


Presentato il supporto tridimensionale per grafica 3D 


Da Diamond una cascata di prodotti per Windows 95 


Diamond Multimedia Systems è un leader nella progettazione di acceleratori grafici e multimediali per PC e presenta 
nel suo già ricco catalogo tutta una serie di prodotti destinati alla piattaforma Windows 95, ma non solo... 


V iene annunciato il primo 
acceleratore con sup¬ 
porto tridimensionale per 
grafica 3D e 2D, video digi¬ 
tale full motion e compatibi¬ 
lità Wavetable. La nuova 
famiglia di schede Diamond 
Edge 3D, conforme allo 
standard PCI, soddisfa gli 
appassionati di grafica, gio¬ 
chi e applicazioni musicali, 
Diamond Edge 3D sono già 
disponibili in Italia in una 
duplice configurazione: 
Diamond Edge 3D 2120XL 
con 1 MB di DRAM espan¬ 
dibile a 2 MB, al prezzo di 
Lit. 499.000 IVA esclusa e 
Diamond Edge 3D 3240 XL 


con 2 MB di VRAM espan¬ 
dibile a Lit. 4.750,000 IVA 
esclusa. 

Stealth64 Graphics 2121 è 
l'ultimo nato nella famiglia 
Stealth64 Graphics 2001, 
fornito di 1 MB di DRAM 
espandibile a 2, costituisce 
la soluzione ideale per la 
grafica a 64 bit di giochi e 
applicazioni in ambiente 
Windows e DOS. Il prodot¬ 
to, distribuito al prezzo sug¬ 
gerito di Lit. 219.000 IVA 
esclusa è disponibile per 
bus PCI. 

Grazie all'engine grafico 
ARK 2000PV, Stealth64 
Graphics 2121 migliora le 


prestazioni delle applicazio¬ 
ni su piattaforma Windows 
3.1, Windows 95 e DOS. 

La gamma 2001 di accelera¬ 
tori grafici supporta una 
risoluzione massima di 
1600x1200 dpi, e colore a 
24 bit True Color che per¬ 
mette di visualizzare 16.7 
milioni di colori alla risolu¬ 
zione 800x600 con refresh 
di 90 Hz. Stealth64 Graphics 
2121 è fornita di Display 
Power Management 
System per il risparmio del¬ 
l'energia, di una utility di 
centratura dello schermo e 
di una versione Windows 
del programma di installa¬ 


zione. Diamond annuncia 
tutta una serie di prodotti 
per Windows 95, dagli 
acceleratori multimediali 
della serie Speedstar, 
Stealth e Viper, le schede 
audiotelefoniche 
Telecommander ed i kit 
multimediali sono già com¬ 
patibili con il nuovo sistema 
operativo. 

9 

0 Centro HL Distribuzione f 

^ Vìa Luca Lanciucci I. 

50136 Firenze 

Tel 055/6690.24 


SOFTWARE 


Da Adobe l'ultima versione del noto software di illustrazione e disegno 

lllustrator 6.0 per Macintosh e Power Mac 

Viene ora offerta una migliore gestione delle immagini, l’integrazione trasparente con altri software Adobe 
e funzionalità di produzione integrate tra cui la quadricromia 


Inoltre lllustrator 6.0 presenta una nuova Application 
Programmmg Interface (API) che permette alle terze parti di 
sviluppare plug-in e aggiungere palette in modo ancora più 
facile, e agli utenti di utilizzare filtri compatibili con Photoshop 
dall'interno del programma. La nuova API rappresenta un'im¬ 
portante evoluzione nella possibilità di sviluppare plug-in, in 
quanto permette alle prossime versioni dei software Adobe di 
utilizzare uno stesso plug-in con diversi programmi, miglioran¬ 
done cosi l'integrazione. 

Inoltre la API semplifica la ricompilazione dei plug-in per altre 
piattaforme hardware. 

"Adobe lllustrator è un potente strumento di creazione ed ela¬ 
borazione di disegni che aiuta i professionisti della grafica, ma 
anche nella progettazione architettonica e industriale, nella 
realizzazione di progetti", ha dichiarato Stefano Pateri, 
Marketing Manager di Adobe Systems Italia. "L'API avanzata 
e l'integrazione più robusta con gli altri prodotti Adobe, fanno 
di lllustrator una soluzione completa per disegno grafico e 
tecnico, e un potente strumento da integrare ad altri softwa¬ 
re". Tra le software house che stanno sviluppando nuovi plug- 


in per lllustrator 6.0, vi sono: MetaTooIs (già HSC Software), 
creatore di KPT Vector Effects; Belnfinite creatore di Infinite 
FX; Letraset e Cytopia Software, sviluppatori di Socket Set 
1&2 e infine Extensis e Alien Skin. 

Tutti gli sviluppatori interessati a lllustrator 6.0 possono otte¬ 
nere una copia del Software Development Kit dalla Adobe 
Developers Association (ADA) chiamando il numero 0031 20 
6511275 

Adobe lllustrator per Macintosh e Power Macintosh sarà 
disponibile durante il primo trimestre 1996, gli utenti registrati 
che hanno acquistato lllustrator 5.5 per Macintosh dopo il 26 
settembre 1995, riceveranno gratuitamente l'upgrade in for¬ 
mato CD-ROM. Tutti coloro che avranno acquistato il pac¬ 
chetto prima di tale data potranno ottenere l'upgrade per la 
versione 6.0 su CD-ROM ad un prezzo vantaggioso. 


AM 


a Adobe Systems Srl Centro Direzionale Coileoni, Viale Colleoni 
‘ 5, Pai TaurusA3, 20041 Agrate finanza IMI). Tel. 039/65 501 



86 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 












Prezzi IVA esclusa 


POWERCalc computers _ garanzia2anni 


O.S. & software 


MS-DOS 6.22 bundle L. 60.000 

MS-Windows 3.11 bundle L. 110.000 
Windows 95 bundle L. 169.000 

Works 4.0 Win 95 bundle L. 75.000 

Office ita L. 890.000 

Office Pro ita L. 999.000 

Office Win95 ita L. 929.000 



LETTORI CD-ROM 


PHILIPS 52CR 5* ATAPI 
PHILIPS 62CR 6* ATAPI 
SONY CDU-77E 4* ATAPI 
SONY CDU-76S 4x SCSI-II 


L. 285.000 

L 285.000 
L 390.000 


SCANNER A4 Artiscan 


6000C 600/2400 dpi L. 790.000 
12000C 1200/4800 dpi L 990.000 
Singola passala 30blt 
ZI -600 600/2400 dpi L. 990.000 
ZI-1200 1200/4800 dp. L. 1.290.000 
illuminatore diapositive L 290.000 
Insentore logli autom L. 650.000 


SCHEDE GRAFICHE 


C. G. S3 Trio 64 1 MB esp. 2MB. PCI L. 220.000 
C. G. Sun Tracer W32P-D 2MB PCI L 370.000 
ATI MACH64 2MB VRAM PCI L 500.000 

matrox Mlllonlum 2MB WRAM PCI L. 700.000 
matrox Millenium 4MB WRAM PCI L. 995.000 
Diamond Stoalth Video 64 2MB VRAM L 540.000 
Diamond Stealth espansione 2MB L 340.000 


HARD DISK 


635MB lOms. W.D. EIDE 
850MB lOms. W.D. EIDE 
1.6GB 10ms, Maxtor EIDE 
1.6GB lOms, W.D. EIDE 
1.08GB IBM, SCSI-II 


L. 340.000 
L. 400.000 
L. 600.000 
L 710.000 
L. 560.000 


4 0GB FUJITSU, SCSI-I110 ms. 7200rpm L 2.000.000 


Parti per computer 


Malnboard Pentium SUN RAY II L. 380.000 
Mainboard Pentium SUN RAY II controller SCSI 
PCI Integrato (chlpset ADAPTEC) L. 580.000 
CPU Intel Pentium 75 L 250.000 

CPU Intel Pentium 90 L. 420.000 

CPU Intel Pentium 100 L 500.000 

CPU Intel Pentium 120 L. 600.000 

CPU Intel Pentium 133 L. 900.000 

SIMM 4MB 72pm 70ns L. 210.000 

SIMM 8MB 72pln 70ns L 420.000 

SIMM 16MB 72pln70ns L. 820.000 


Network adapters 


3COM EtherlInK III Combo ISA 
3COM Etherlink III Combo PCI 
3COM PCMCIA Combo 
NE 2000 compatibile 
Prlntor othernet adapter 
Covo MS-DOS intertink printer 


L. 185.000 

Il .TUTTI 

L. 480.000 
L. 70.000 
L. 250.000 
L 39.000 


Controller SCSI ADAPTEC 


1522 SCSI-II . FDD . BIOS L 180.000 

2825 SCSI-II . EIDE . FDD VL-Bus L. 350.000 
2940 SCSI-II PCI bulk U 480.000 

2940 SCSI-II PCI + software kit L 620.000 
2940W Wide SCSI-II PCI bulk L. 620.000 
APA-460 PCMCIA SCSI-II L. 470.000 

T348 SCSI pone stampante • software L. 280.000 


Pentium Moniputer 



- Mainboard 256KB ceche. Flash BIOS. 3 slot ISA e 2 PCI Irben 

- EPA power management, tasto suspend manuale 

- RAM. base 8MB espandibile fino a 128MB 

- Hard disk: 635MB EIDE Western Digital 

- Floppy disk 3 5' 1.44MB 

- CO ROM integrato 4x. interfaccia ATAPI 

- Schedo audio I6bit stereo, altoparlanti e microfono incorporati 

- Scheda grafica S3 Trio 64 PCI i MB RAM espandibile fino a 2MB 

- Video lo 1 MPR II, 1024x768 non intertaccialo dot 0.28 mm 

- Connetton ausilian VGA IN e VGA OUT 

- Pone. 2 seriali 16550. mouse PS/2, paranoia EPPiECP. roystick. MIDI 

- Tastiera a scella italiana o USA. mouse Logitec 


Pentium 75 
Pentium 90 
Pentium 100 
Pentium 120 
Pentium 133 


L. 3.190.000 
L. 3.350.000 
L. 3.450.000 
L. 3.500.000 
L. 3.850.000 



MOVIE MACHINE PRO L 599.000 

M-JPEG Option SE L. 690.000 

. FPS60 L 999.000 

_ frame grabber.M-JPEG integrati. 

* registrazione/playback filmati in formato 
rii yUBO C3 M-JPEG. compressione da 1:13 60fps. 

Adobe Premiere X ng CD. overlay 
video IN S-VHS/VHS, video OUT 
= S-VHS/VHS 


CD-ROM RECORDERS 

35 ^ 

SONY 
CDU-920S 
L. 1.980.000 

^Recorders Philips, JVC. Yamaha, supporti^ 
vergini. Telefonare per i prezzi 


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VIDEO PRODUZIONE digitale a basso costo 


MOVIE MACHINE II L. 1 250.000 

TV iuner. TeleVideo. overlay, frame grabbing, movie grabbing. 2 
Video IN S-VHS/VHS, mixer. Molatrice. 1 Video OUT S-VHSA/HS 

M-JPEG Exlension .L. 860.000 

registrazlone/playback filmati in formato M-JPEG. compressione da 
1.13 60tps. Adobe Premiere V4.0. Xmg CD 
MPEG Exlension L. 620.000 

playback di video digitale in formalo MPEG1. visualizzazione full 
screen su TV o monitor, 3 CD omaggio 

POWER PACK MM-II.M-JPEG.MPEG L. 2.400.000 


Accedere a Internet... 

abbonandosi da noi a Video On Line 
Modem USRobotics 28.8 interno L. 390.000 


Pentium Sun Ray Triton 



- Mainboard California Oiaplucs SUN RAV II. Plug & Play. Energy Sfar 

- Cache: 256KB espandibile fino a 1 MB, wrife back, SYNC BURST 

- Chipset: Intel Trllon Slot: 4 ISA e 4 PCI 

- Pone su mamboaid 2 senali 16550, mouse PS/2, parallela EPP/ECP 

- RAM base 8MB esp 128MB 

- Hard disk: 850MB W.O EIDE . controller PCI integralo su mainboard 

- Floppy disk 3.5" 1.44MB 

- Scheda gralica PCI California Graphics Termlnolor 64 93 Trio 
64 , MB RAM espandibile tino a 2MB 

- Conienilore: desktop o mimlower. opzionale middle-lower o lowei 

- Alimentatore: 200W TUV. ventola silenziosa controllata in temperatura 

- Tastiera: a scella italiana o USA Mouse DEXXA 3 tasti 


Pentium 75 
Pentium 90 
Pentium 100 
Pentium 120 
Pentium 133 
Pentium 150 
Pentium 166 


L. 1.760.000 
L. 1.900.000 
L. 1.990.000 
L. 2.050.000 
L. 2.380.000 
L. 2.900.000 
L. 3.200.000 


LITECalc computers 
Pentium Triton . 


- Ceche 256KB RAM base «MB esp. 128MB 

- Hard disk: 635MB W O EIOE Floppy disk: 3.5" 1 44MB 

- Scheda grafica: PCI 1MB RAM 

- Contenitore desktop o minitowoi. opzionale middle-lower o lowet 

- Alimentatore: 200W TUV, ventola silenziosa controllata in temperatura 

- Tastiera a scelta italiana o USA. Mouse DEXXA 3 tasti 


Pentium 75 
Pentium 90 


L. 1.450.000 
L. 1.600.000 


PHILIPS 


14C dot 028 mm 

14B dot 0.28 mm 

15C dot 0.28mm 

15A Bnlliance dot 0.28 mm 

17B dot 0.28 mm 

17T dot 026 mm Trinitron 

17A Bnlliance do! 027 mm 

20B dot 028 mm 

20T dot 0.31 mm Trinitron 

21B dot 028 mm 

21BA dot 026 mm 


L. 450.000 
L. 550.000 
L. 680.000 
L. 825.000 
L. 1.480.000 
L. 1.850.000 
L. 2.200.000 
L. 2.790.000 
L. 3.490.000 
L. 3.620.000 
L. 4.700.000 



SONY 



Trinitron schermo piallo, controllo digitale, 
conforme MPR-II e TCO 


CPD-15SF 15" dot. 25 mm 
CPD17SF1 17" do!. 25 mm 


L. 899.1 


L. 1.850.000 


GDM17SE 17" dot. 25 mm L. 2.350.000 
GDM20SE 20" do!. 3 mm L. 4.100.000 
GDM20SHT 20" dot. 25 mm L. 4.800.000 


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Società: 


Tel.: 

Fax: 

lnHirÌ77rv 


CAP- 

Città- 

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CPU: 

RAM: 

Hard disk: 

Monitor: 


Altro:- 

I Sig.ri rivenditori sono pregali di farci pervenire la richieda unitamente alla copia del certificalo di iscrizione alla CC1AA 



personal computers 


Via Piazzi. 54 I. • 10129 TORINO 
Orano lun.-sab.: 930/0 -1530119.30 

Tel: (011)3199.922 
Fax:(011)3198.980 











































Lanciata la nuova interfaccia grafica WitchDesk 


Due nuovi Superstore Vobis 
a Milano e Roma 

L'informatica, e tutto il mondo dei prodotti che le ruota attorno è sempre più pervasi va, 
alla portata di tutti. Mai visti infatti tanti giornalisti "non informatici" alla conferenza stampa 
di inaugurazione del nuovo Superstore Vobis di Corsico, alle porte di Milano, avvenuto 
in contemporanea con l'altro superstore inaugurato a Pomezia 


I nuovi punti vendita hanno rispettiva¬ 
mente una superficie di 500 mq a 
Corsico e 1000 mq a Pomezia ed i 
nuovi Superstore vanno ad aggiungersi 
a quelli di Bari e Palermo, insieme al 
dodicesimo Maxistore di Pisa, tutti 
inaugurati tra settembre e ottobre. 

La presenza di Vobis Microcomputer in 
Italia, che oggi conta 4 Superstore, 13 
Maxistore e ben 120 negozi, si rafforza 
ulteriormente in tutte le regioni 
Il fatturato di Vobis Italia, presente dal 
marzo '92 e guidata da Giammarco 
Binetti, è passato dai 17 miliardi di lire 
del '92 agli oltre 50 miliardi del '93. Nel 
'94 Vobis Microcomputer Italia ha 
superato i 100 miliardi e la previsione 
per il '95 è di superare i 200 miliardi. 

Il nuovo concetto di Superstore si dif¬ 
ferenzia da quello di Maxistore e nego¬ 
zio tradizionale principalmente per due 
ragioni: la visibilità totale delle referen¬ 
ze in quanto il magazzino è compreso 
nell'area vendita e rende quindi traspa¬ 


ri/' Francesco Fulvio Castellano 

rente il processo di acquisto del consu¬ 
matore; la maggior ampiezza e profon¬ 
dità delle linee di prodotti per una più 
libera e tranquilla scelta. 

A partire dal 1994, Vobis ha avviato la 
politica di franchising con grandi obiet¬ 
tivi: più vicinanza ai clienti e migliore 
copertura geografica. 

Ma Vobis non vuol dire soltanto distri¬ 
buzione. 

Nel 1987, costatando la difficoltà di 
fornitura delle grandi aziende produttri¬ 
ci di hardware, ha preso a produrre una 
propria linea di personal computer 
denominata Highscreen ed ha potuto 
quindi creare il primo vero sistema 
integrato di produzione e distribuzione 
diretta. Un sistema talmente efficace 
da consentire a Vobis di offrire al con¬ 
sumatore finale la tecnologia più avan¬ 
zata e la qualità più sicura a prezzi deci¬ 
samente convenienti. 

La conferma di tutto ciò viene dal fatto 
che i prodotti Highscreen hanno la lea¬ 


dership nel mercato tedesco (con una 
quota del 20%). Attualmente Vobis 
possiede tre stabilimenti in Germania e 
uno in Austria, con i quali ha raggiunto 
una capacità produttiva di oltre 3000 
PC al giorno 

Dal 1989, Vobis fa parte della Kaufhof 
Holding AG (Gruppo Metro) e nel 1994 
Vobis ha venduto, in tutta Europa, 
570.000 PC Highscreen contro i 
445.000 dell'anno precedente. Il fattu¬ 
rato della catena di PC più grande in 
Europa è stato nel 1994 di 2,66 miliardi 
DM ed è aumentato rispetto al 1993 
del 43%. 

Un ulteriore punto di forza di Vobis è la 
trasparenza dei prezzi che vengono 
comunicati in modo chiaro direttamen¬ 
te al consumatore e comprensivi di 
IVA, e la capacità di offrire un ottimo 
rapporto prezzo/prestazioni grazie alla 
vendita diretta dei propri prodotti, 

Tutti i modelli della linea Highscreen 
sono nel rispetto delle normative euro- 



88 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 









STRATEGIE 



pee. Lo provano le certificazioni TUV 
DIN ISO 9002 ed EN 29002. e il Burn- 
m-test di 24 ore al quale ogni prodotto 
viene sottoposto prima della conse¬ 
gna. 

Vobis ha un assiduo rapporto di colla¬ 
borazione strategica con i fornitori più 
qualificati, ai quali chiede di integrare 
l'offerta Highscreen con prodotti e ser¬ 
vizi informatici realizzati in funzione 
delle esigenze dei suoi clienti. Tanto è 
vero che alcuni "partner" importanti 
quali Hewlett-Packard, Intel, Walt 
Disney Interactive e Microsoft sono 
intervenuti alla inaugurazione del 
Superstore di Corsico, per confermare, 
con la loro presenza, l'apprezzamento 
per questo nuovo modo di vendita 
diretta e diffusa. 

fise 


£ Vobis Microcomputer 

Viale Matteotti 4. 

20092 Cinisello Balsamo IMII, 
Tei 02/66 0721 


Il lancio in Italia di WitchDesk 

WitchDesk, software house di recente costituzione (è stata presentata al recente Comdex 
'95 di Las Vegas ), ha presentato una nuova interfaccia grafica che permette di migliorare 
le interfacce di serie di Windows 95 e di IBM OS/2 Warp II nuovo software prende il nome 
della società che lo produce, appunto WitchDesk. 

L'interfaccia WitchDesk è completamente personalizzabile per gli ambienti operativi stan¬ 
dard di Microsoft ed IBM, offre la possibilità di creare interfacce che si discostano da quel¬ 
le originali ed ha già attirato molta attenzione da parte di OEM e VAR che desiderano pre¬ 
sentarsi con una propria identità, addirittura prima del rilascio ufficiale del prodotto Gli 
utenti finali possono, naturalmente, crearsi una propria interfaccia che risponda alle singole 
esigenze. 

WitchDesk è in grado di sostituire le rigide interfacce basate sulle icone di Windows 95 e 
di OS/2 Warp, con un'immagine a tutto schermo che può raffigurare ogni cosa: una spiag¬ 
gia tropicale, una strada affollata, un gruppo di persone, un'opera d'arte. 

Ogni oggetto rappresentato nell'immagine selezionata può essere configurato come area 
attiva dalla quale è possibile lanciare un'applicazione completa di effetti sonori e filmati. Il 
prodotto completo è venduto con oltre 1700 immagini già pronte per essere usate. Il CD 
ROM contiene anche effetti sonori e video clip John McCracken, presidente di 
WitchDesk, ha affermato che "questo concetto di interfaccia permette agli utenti e alle 
società di esprimere la loro individualità anche attraverso gli schermi che pilotano i loro 
sistemi Nessuno è più obbligato a utilizzare i rigidi formati imposti da Microsoft e IBM II 
nostro prodotto, per usare le parole dei Fleetwood Mac, permette a tutti di "seguire la pro¬ 
pria strada" impostando un'interfaccia piacevole e personalizzata. In altre parole WitchDesk 
conferisce personalità ai personal computer" 

WitchDesk è stata fondata nel settembre 1995 da John McCracken, Theo Lieven (già fon¬ 
datore di Vobis) e Hannes Keller per introdurre sul mercato proprio l'Interfaccia grafica 
innovativa progettata da Keller. 

L'importante debutto della società al Comdex Fall 95 è avvenuto con la sponsorizzazione di 
un concerto dei Fleetwood Mac, oltre che con la presenza di un proprio stand. Ancora 
prima del debutto, WitchDesk ha ricevuto un ordinativo di settecentomila copie del prodot¬ 
to da parte di Vobis Microcomputer; inoltre, IBM Europa ha firmato un accordo OEM con 
WitchDesk prima ancora del rilascio del prodotto ed attualmente WitchDesk ha anche un 
negoziato in corso con IBM USA 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


89 













BEHESE 


Piena integrazione futura tra MobilWare 3.0 e Windows 95 

MobilWare ed Informix insieme per Nnformation Technology Mobile 


MobileWare Corporation è leader nel settore delle applicazioni mobili per reti, Informix Software è invece 
uno dei grandi big della tecnologia database parallel processing 


U n accordo strategico è 
stato siglato da 
MobileWare e Informix: i ter¬ 
mini dell'intesa prevedono 
che Informix ottenga in licen¬ 
za il software Client di 
MobilWare per l'integrazione 
all'interno dei database 
Informix. 

Informix ha inoltre il diritto 
esclusivo di integrare la tec¬ 
nologia MobilWare per l'ac¬ 
cesso mobile a database 
client/software, è inoltre pre¬ 
visto un investimento econo¬ 
mico in MobilWare. 

Informix fornirà al partner i 
propri clienti, come parte di 
una soluzione concepita per 
consentire accesso remoto 
sia ai database che alle appli¬ 
cazioni. Il toolkit che verrà 
creato funzionerà da soluzio¬ 
ne completa per le applicazio¬ 
ni mobile e permetterà ai pro¬ 
grammatori, ai System inte- 
grator, ai rivenditori ed ai 
responsabili dei sistemi infor¬ 
mativi, di realizzare soluzioni 
avanzate, affidabili e dai costi 
contenuti, per l'accesso wire¬ 
less ai dati da parte degli 
utenti mobili. 

Già entro la prima metà del 
1996 Informix prevede di rila¬ 
sciare sul mercato i primi pro¬ 
dotti per l’utenza mobile inte¬ 
grati alla tecnologia 
MobilWare. 

"La soluzione MobilWare 
costituisce un alto valore 
aggiunto per i clienti Informix, 
che potranno ora accedere ai 
dati residenti sui database 
aziendali praticamente da 
qualsiasi luogo, mediante con¬ 
nessioni sia wireless che via 
cavo" ha dichiarato Jack 
Blount, presidente e CEO di 


MobileWare Corporation. 
"L'accordo eclusivo che abbia¬ 
mo raggiunto e l'investimento 
che stiamo pianificando" ha 
invece detto Phil White, chair- 
man e CEO di Informix, 
"dimostrano che la nostra 
società è seriamente intenzio¬ 
nata a proporre alla propria 
clientela soluzioni all'avan¬ 
guardia nel campo dell'utenza 
mobile". 

Secondo Janet Constantin di 
Yankee Group, "entrambe le 
società otterranno significativi 
benefici da questo accordo, 
che consentirà per la prima 
volta agli utenti di accedere ai 
database Informix attraverso 
connessioni wireless, il 
software di MobileWare valo¬ 
rizza le infrastrutture esistenti 
e le tecnologie avanzate, è 
ottimizzato per la comunica¬ 
zione wireless dei dati ed 
assicura una trasmissione affi¬ 
dabile", 

La soluzione abbinata di 
Informix e MobilWare sarà 
supportata dalla versione 3.0 
del prodotto di MobilWare, 
recentemente annunciato, 
che fornirà supporto ai Client 
remoti connessi in wireless o 
via cavo funzionanti sotto 
Windows 95 Microsoft. 

La piena integrazione tra 
Windows 95 e la versione 3.0 
di MobilWare si tradurrà per 
l'utente professionale in con¬ 
nessioni wireless alle risorse 
aziendali facili e poco costose. 


-*■ 


Informix Software Spa 

w CDL Pai F/2. via Roma 
108. 20060 Cessina de' Pecchi, 
Milano. Tel 03/95 45.01 


SICUREZZA 


Sicurezza integrata per il nuovo sistema 
operativo Microsoft 

Global Security System-Win95 

Anche il nuovissimo sistema operativo di Microsoft 
è stato vittima, come i suoi predecessori e tutti 
i programmi informatici, di un diffuso fenomeno 
di pirateria dalle conseguenze nefaste per i produttori 
di programmi, con GSS-Win95 è il primo prodotto 
automatico per la protezione e la crittografia diretta 
degli eseguibili in ambiente Windows 95 

GSS-Win95 è la risposta Eutron al fenomeno della pirateria: la 
nuova versione di Global Security System, il sistema integrato 
per la protezione del software compatibile Windows 95. 
Eutron è la prima azienda al mondo a rendere disponibile un 
prodotto automatico 
per la protezione e la 
crittografia diretta degli 
eseguibili in ambiente 
Windows 95. 

Partendo da un file ori¬ 
ginale in formato ese¬ 
guibile. il sistema 
genera un secondo file 
funzionalmente identi¬ 
co al primo ma operati¬ 
vo solamente se è 
inserita una chiave hardware nel PC. I file di dati vengono crit- 
tati sull'hard disk garantendo cosi anche la riservatezza dei 
dati associati all'applicativo protetto, che, unico, potrà accede¬ 
re trasparentemente ai dati come se fossero in chiaro. 
Possono essere crittati file indipendentemente dai loro forma¬ 
ti. GSS include inoltre funzioni antivirus che non permettono 
l’esecuzione del programma e quindi la propagazione dell'infe¬ 
zione, se il file viene alterato accidentalmente o fraudolente- 
mente da un virus o da un hacker, Il file eseguibile protetto è 
crittato e decrittato real-time, non è quindi possibile da parte 
di un hacker sezionare o alterare un file. 

GSS-Win95 viene proposto in confezione bundle con una 
chiave hardware di protezione SmartKeys-plus a lire 150.000. 


A Eutron Spa - Via Gandhi 12. 24048 Treviolo, lialy. 
Tel. 035/20 10.03. E-mail leiiiinnumna^iLiijJ 




90 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 
























Vi presentiamo Microsoft® Visual Basic® 4.0. 

Non è solo l'ambiente di sviluppo ad alta produttività 
che già conoscete, ma anche un potente strumento 
di lavoro di gruppo per realizzare soluzioni Client-server 
(a 16 e 32-bit) scalabili e multilivello. 


Ora, con la tecnologia Remote 
Automation di Visual Basic 
Enterprise Edition, il vostro 
gruppo di sviluppo può creare 
velocemente applicazioni 
scalabili, facilmente mantenibili 
e distribuite, usando uno 
strumento già conosciuto. 

veloce e facile s’incontra con 

grande e complesso 



Grazie al supporto dei sistemi 
operativi Windows® 95, Windows NT™ 
e Windows 3.1, i nuovi Visual Basic 
4.0 Enterprise e Professional 
Editions vi permetteranno di passare 
al 32-bit gradualmente, sfruttando 
gli investimenti fatti in precedenza 
su programmi, competenze e 
tecnologia.** La cosa più bella, 
poi. è che potrete creare le vostre 
componenti OLE aperte e riutilizzabili, 
come per esempio DLL OLE 
e OLE automation server. Cosi le 
vostre applicazioni non saranno 
solo più veloci, ma anche più 
"intelligenti" Per ottenere maggiori 
informazioni su Microsoft Visual 
Basic 4.0 e gli altri strumenti 
di sviluppo della famiglia Microsoft, 
visitate il nostro nodo web 
http://www.mlcrosoft.com/devonW . 

o l’Area Sviluppatori 
su The Microsoft Network. 


Soluzioni cllent-server 
multilivello e distribuite? 

Applicazioni distribuite 
in rete? 

Accesso remoto ai dati 
ad alte prestazioni? 

Supporto di team 
di sviluppo anche 
di grandi dimensioni. 

Codice a 32-blt 
con il supporto 
Integrato per 16-bit. 

Creazione di componenti 
OLE riutilizzabili e aperti. 

Ambiente 

di sviluppo integrato 
aperto e programmabile. 

Nuovi controlli OLE 
per l'accesso ai dati. 


Potete contattarci anche al numero 02/7039.8398, attivo dal lunedì 
al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 18.00, orario continuato. 


•Caraneristiche presenti esclusivamente nell’Enterprise Edition. ••Lo sviluppo a 32-blt richiede un sistema operativo a 32-bit. 
© Microsoft. Visual Basic, Windows. Windows NT. Dove vuoi andare oggi?, sono marchi registrati di Microsoft Corp. 










-NEWS 

„ migrgamputer 


DI 


STRATEGIE 


Pieno supporto della casa americana per chi 
sviluppa applicazioni Internet 

Playa Vista: il futuro secondo IBM 

Una comunità del 21esimo secolo che ospiterà studi 
televisivi, uffici, alberghi, ospedali, scuole ed istituzioni 
civiche: questo in poche parole l'avveniristico progetto 
Playa Vista, per il quale IBM è stata scelta come partner 
di riferimento 


HARDWARE 


È una stampante a colori per grandi formati 

HP Designjet 755CM 

Il plotter HP Designjet 755CM è lo strumento indispen¬ 
sabile per tutti coloro che lavorano nel campo della 
grafica computerizzata e della pubblicità in genere, 
consente infatti design di logo, progettazioni di grandi 
dimensioni, cartelli, poster, materiale illustrativo per 
mostre e conferenze, annunci pubblicitari, ecc. 

Il plotter stampa fino a 16.7 milioni di colon, nitidi e brillanti a 
300 dpi, con un livello di qualità eccezionale, quasi fotografi¬ 
ca, su diversi supporti di stampa: dalla carta patinata, a quella 
patinata pesante, dalla carta lucida alle pellicole di tipo foto¬ 
grafico. Dispone di un'alimentazione a rotolo con taglierina 
automatica e di quattro cartucce usa e getta: nero, ciano, 
magenta e giallo. 

Consente inoltre di stampare anche documenti complessi 
grazie ad una memoria RAM standard di 71 MB. Il nuovo 
plotter Hewlett-Packard Designjet 755CM è dotato di 
PostScript level 2 e di scheda HP JetDirect per facilitare il col- 
legamento a Macintosh, DOS/Windows ed ai server di rete. 
È garantito per un intero anno di vita dalla data d'acquisto con 
assistenza gratuita sul luogo di installazione. 



0 Delta Distribuzione - Via Bradolini 30, 21046 Malnate IVAl, 
Tel. 0332/803111 


11 progetto nasce dalle 
I società DreamWorks, 
Maguire Thomas Partners e 
Howard Huges Corporation e 
prevede la costruzione di un 
centro multifunzionale che 
verrà collegato da un sistema 
avveniristico di telecomunica¬ 
zioni, una sorta di autostrada 
elettronica allo stato deH’arte. 
Sarà l'occasione per mostrare 
il livello tecnologico delle tele¬ 
comunicazioni del prossimo 
futuro e per presentare i van¬ 
taggi che deriveranno dalla 
realizzazione delle autostrade 
elettroniche. La definizione 
tecnologica del progetto è 
affidata ad IBM che con il suo 
Consulting Group, forte di 
oltre 3000 consulenti in tutto 
il mondo, è in grado di realiz¬ 
zare un progetto cosi ambizio¬ 
so che coinvolge gli ambienti 
delle telecomunicazioni, dei 
media, della sanità, dell’istru¬ 
zione e delle infrastrutture 
pubbliche L’esperienza del¬ 
l'organizzazione delle Industry 
Solution Umt verrà riversata 
nel progetto Playa Vista, che 
oltre al coordinamento di IBM 
conterà anche sull'apporto di 
GTE e di Silicon Graphics. 

La tecnologia sarà la spina 
dorsale del sistema e costi¬ 
tuirà l'ambiente ideale per la 
creazione e lo sviluppo di 
applicazioni network-centriche 
e rappresenterà l'inizio della 
collaborazione tra la tecnolo¬ 
gia e il gemo creativo. 

Inet Porting è il nome della 
nuova estensione del solution 
partnership di San Mateo di 


IBM, e sarà interamente dedi¬ 
cata agli sviluppatori che desi¬ 
derano realizzare applicazioni 
per Internet. Questa nuova 
soluzione organizzativa ren¬ 
derà più semplice per gli svi¬ 
luppatori di applicazioni utiliz¬ 
zare tutta la potenza, la scala- 
bilità e la base di installato del 
sistema IBM/ RISC/6000 e di 
Aix, lo Unix piu avanzato, inol¬ 
tre permetterà loro di usufrui¬ 
re del pieno supporto dei 
sistemi, degli strumenti 
software e dell'esperienza del 
centro di San Mateo, sia attra¬ 
verso Internet che di persona. 
Al centro di San Mateo sono 
raccolti una serie di strumenti, 
realizzati da IBM e dai suoi 
partner che aiutano a creare 
un ambiente di sviluppo com¬ 
pleto, molte delle società par¬ 
tecipanti alITnet Porting, inol¬ 
tre, stanno lavorando per por¬ 
tare i loro software su piat¬ 
taforma RISC/6000. 

Tra le risorse disponibili per 
l'Inet Porting ci sono: 

- una home page Internet 
dove trovare informazioni det¬ 
tagliate sul centro e sui van¬ 
taggi offerti 

Ionio //www sin: ibm com)| 

- l'accesso, tramite Internet, a 
numerose workstation con 
Aix, per permettere agli svi¬ 
luppatori di conoscere la piat¬ 
taforma Risc/600 e di apprez¬ 
zarne le doti di Internet ser¬ 
ver: 

- l’accesso sicuro, attraverso 
Internet, a una sene di server 
Aix tramite i quali ottenere 
strumenti software e suppor¬ 


to tecnico per realizzare pro¬ 
grammi ex novo o per portare 
vecchio software sulla piat- 
tatforma Aix: tale supporto 
può essere fornito sia in loco 
sia attraverso la rete stessa: 

-1 sistemi disponibili per que¬ 
ste sessioni di prova program¬ 
mate includeranno gli ultimi 
Risc/600 umprocessore, i 
Symmetric Multiprocessor e 
Sistemi Risc/6000 Scalable 
Powerparallel, 

- gli strumenti software messi 
a disposizione in queste ses¬ 
sioni includeranno i prodotti 
della IBM Internet Connection 
Family e dell'IBM Global 
Network, come pure un'am¬ 
pia scelta degli ultimi softwa¬ 
re di terze parti molte delle 
quali attivamente presenti sul 
mercato Internet: 

- viene infine offerto supporto 
di marketing che comprende 
l'inclusione in un catalogo di 


applicazioni per Internet, l'hot 
Internet Applications, situato 
nella Home Page del centro e 
il collegamento con i canali di 
distribuzione IBM, con le divi¬ 
sioni prodotto e con le 
Industry Solution Unii 
Queste risorse e tutto il sup¬ 
porto tecnico vengono offerte 
gratuitamente agli sviluppato¬ 
ri. La Home Page di Inet 
Porting, i sistemi test-drive e 
le strutture per eseguire il por¬ 
ting del software su piattafor¬ 
ma Aix sono disponibili imme¬ 
diatamente, le sessioni remo¬ 
te programmate di sviluppo e 
di test saranno disponibili nei 
primi mesi del 1996 



92 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


















dove sarebbe ìi più potente 

Strumento di sviluppo senza il genio 
diedwin hoogerbeets? 



C++ e i controlli OLE, insieme con 
altri componenti di terze parti. 

E in MFC 4.0 trovate più di 150 
classi e 120.000 righe di codice che 
non dovrete così riscrivere o testare. 
Con il nuovo Developer Studio la 
riutilizzabilità è questione d’intuito. 
Con ClassView, potrete vedere le 
relazioni tra le varie classi. Con un 
solo clic potrete persino avere accesso 
alla libreria degli sviluppatori 
MSDN.’• a Microsoft Visual Test*• 
a Fortran PowerStation * • e a 
Microsoft Visual SourceSafe™ version 
control sistem™* • E. naturalmente, 
il supporto completo del linguaggio 
C++, comprendente namespaces e 


RTTI, vi garantisce maggior flessibilità. 
Ora che avete un'idea più precisa 
su cosa si può fare con il riciclaggio, 
potete iniziare con la Visual C++ 
Subscription, che include il sistema 
di sviluppo Visual C++ 4.0 più tre 
aggiornamenti che vi verranno inviati 
successivamente nell'arco di un anno. 
Per ottenere maggiori informazioni 
su Microsoft Visual C++4.0, 
visitate il nostro nodo web su 
nttp://www.microsott.com/visuaTcl 

oppure l'Area Sviluppatori su The 
Microsoft Network. 

Potete anche contattare il numero 
02/7039.8359. attivo dal lunedì al 
venerdì dalle ore 9.00 alle ore 18.00. 
Inoltre, per ricevere la vostra copia 
gratuita di Microsoft Developer 
Roadmap, inviate un fax di richiesta 
a Microsoft Developer Roadmap 
al numero 02/7039.2020. 


Se Edwin Hoogerbeets fosse uno 
sviluppatore, sarebbe un uomo 
orgoglioso di sé. Perché il nuovo 
Microsoft' Visual C+ + 4.0™ 
si basa sullo stesso principio che 
egli segue come regola di vita: 
non si crea mai dal niente. 


Chi è Edwin Hoogerbeets? Un gemo 
del riciclaggio che vede in ogni oggetto 
usato un'occasione per il suo talento 
creativo. Proprio come potrebbe fare 
uno sviluppatore se Impiegasse il 
nuovo Visual C++ 4.0, Nessun altro 
strumento di sviluppo vi offre la 
possibilità dì riusare e produrre 
applicazioni più potenti in meno tempo. 
Ora si può riciclare praticamente 
qualsiasi cosa - anche senza essere 
un genio per farlo. Il nuovo Component 
Gallery vi permette di memorizzare 
e riutilizzare i vostri componenti 


riciclatore 



Component Gallery. 
Accesso rapido ai controlli 
OLE e ai componenti 
C++ riutilizzabili. 


Libreria MFC 4.0. 
Comprendente le ultime 
novità dei controlli 
Windows 95. 


Supporto Client-Server. 
Jet Engine integrato 
e supporto ODBC 
per l’accesso a dati 
distribuiti. 


Custom AppWizard. 
Costruisci i tuoi 
AppWizard per qualsiasi 
tipo di esigenza. 


Supporto multipiattaforma. 
Da un singolo codice 
di base puoi ottenere 
eseguibili per le 
piattaforme Intel* 

RISC• e Macintosh* 


Microsoft 

| DO V t VUOI ANDARI OGGI/-] 


•Le version) di Vistisi C++ 4 0 per RISC • 
e Macintostf sono disponibili separatamente. 
• •Prodotti non inclusi m Visual C++ 4.0 
» disponibili separatamente 
© Microsoft. Windows. Windows NT. 

Dove vuoi andare oggi?. Visual O*. Visual 
SourceSafe sono morchi registrali di 
Microsoft Corp. 

Intel. Macintosh e Risc sono marchi 
registrati dai relativi produttori. 












SOFTWARE 


Presentati anche Win400 for Clipper e Win400 for Windows 

dBsee++ il nuovo CASE multipiattaforma 

Grazie all'accordo tra Isa e IBM le software house che hanno sviluppato 
applicativi gestionali con Clipper hanno a disposizione un completo 
programma di marketing a supporto della migrazione verso AS/400 



S ono oltre 5000 le licenze 
vendute in Italia e all'este¬ 
ro di dBsee per DOS, al quale 
si affianca la versione definiti¬ 
va di dBsee ++, il nuovo 
CASE multipiattaforma object 
oriented. Il sistema supporta 
tutte le fasi di sviluppo di un 
progetto, da quelle più alte di 
data modelink e di analisi del¬ 
l'applicazione fino a quelle 
operative, generando codice 
sorgente ottimizzato e piena¬ 
mente documentato. 
dBsee++, così come la ver¬ 
sione DOS, è basato su tem- 
plate: tale architettura, oltre a 
permettere all'utente di per¬ 
sonalizzare gli stessi meccani¬ 
smi di generazione, consente 
di progettare potenti e robu¬ 
ste applicazioni indipendenti 
da linguaggio e piattaforma. 
Grazie ai template, infatti. 
dBsee++ è in grado di svilup¬ 
pare un codice in diversi dia¬ 
letti di C++, come Microsoft 
C++ e Borland C++ e pur 
operando sotto Windows il 
codice generato è portabile al 
100% su svariate piattaforme. 
Grande opportunità nella 
migrazione verso il sistema 
AS/400 sono offerte dal 
recente accordo IBM e Isa 
S.r.l Italian Software Agency 
I recenti annunci IBM in que¬ 
st'area con i modelli 
Advanced Entry rendono 
infatti la soluzione AS/400 
estremamente aperta e com¬ 
petitiva nel segmento dei ser¬ 
venti di rete. Il programma di 
marketing denominato 
'AS/400 Challenger" si rivolge 
a quelle software house che 
hanno già realizzato ed instal¬ 
lato progetti gestionali in lin¬ 


guaggio Clipper e prevede il 
trasporto dei Data Base delle 
applicazioni DB/2 tramite la 
semplice ricompilazione con 
l'RDD Win400, che garantisce 
performance dieci volte supe¬ 
riori ai sistemi tradizionali di 
collegamento tra Clipper ed 
AS/400. È stato rilasciato in 
Italia Win400, prodotto dalla 
cilena BEST, lo strumento che 
permette di connettere appli¬ 
cativi DOS e Windows ad 
AS/400 nducendo i tempi di 
accesso ai dati su AS/400 del 
90% rispetto al passato. 
Win400 for Clipper è un RDD 
che consente di interfacciare i 
programmi scritti in CA- 
Clipper 5.2 con i database 
residenti su un host AS/400 
come se fossero dei normali 
DBF mediante pochissime 
modifiche ai sorgenti. Win400 
è invece una DLL client/server 
per C, C++, Visual Basic e 
CA-Visual Objects che con¬ 
sente di produrre applicazioni 
Windows in grado di interagi¬ 
re, in modo nativo, con data¬ 
base collocati su AS/400. 

Un ulteriore accordo annun¬ 
ciato da Isa è stato siglato 
con la francese DFL, concluso 
dopo il successo della presen¬ 
za, come ospiti, presso lo 
stand ISA a SMAU 95, dei 
produttori di Light Lib.Grazie a 
questo accordo dBsee++ per¬ 
metterà di sviluppare anche 
applicazioni multimediali gra¬ 
zie alle librerie di Light Lib che 
supportano audio, immagini, 
filmati e business graphics, 
integrate nel prodotto in una 
versione ridotta creata apposi¬ 
tamente in virtù di questa col¬ 
laborazione. È quindi possibile 


gestire attraverso dBase++ di 
ISA dati Audio nel formato 
Wave e MIDI e dati Video nel 
formato AVI, trattandoli come 
file BLOB (Binary Large 
OBiect). 

L'implementazione di questa 
tecnologia permette di 
memorizzare i dati nei formati 


HARDWARE 


Rinnovata la linea Vision Line 

Tulip già vede Pentium Pro 

I sistemi con motherboard originale saranno disponibili 
nella prima metà dell'anno, mentre una prima serie 
è già in commercio con piastra madre Intel 

La famiglia Vision Line di Tulip si è rinnovata con il nuovo 
processore Intel Pentium Pro, l'ex P6, con clock a 150 e 
200 MHz. Per quanto riguarda la frequenza più alta il siste¬ 
ma, realizzato in stretta collaborazione con la stessa Intel, 
prevede a regime la produzione in Germania, ove è stato 
anche studiato. Inizialmente è stata usata una speciale 
motherboard prodotta da Intel su specifiche Tulip. ma in 
seguito anche questo componente verrà prodotto autono¬ 
mamente. 

La nuova famiglia, denominata Serie 6, fa parte della Vision 
Line e comprende due modelli in quattro configurazioni. I 
due modelli sono la workstation deskside o ds e il server 
tr, entrambi con Pro a 150 MHz e 32 MB di Ram espandi¬ 
bile a 128 MB direttamente sulla piastra madre; il bus è 
PCI e la scheda video alloggia 2 MB di Ram espandibile 
fino ad 8 MB. Il disco fisso può essere assente ovvero da 
1 GB, mentre è sempre presente il CD-ROM a velocità 
quadrupla. Elevato il numero degli alloggiamenti, 4 interni 
da 3,5" e 4 frontali da 5,25" per il ds mentre per il tr 4 da 
3,5" e ben 12 da 5,25". 

I tr vengono forniti con TulipWare Server Edition, un 
software per la gestione del server ideale anche per la rete 
e gli UPS, contenuto su CD-ROM. 

9 

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DBF, FlexFile e Oracle. 



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94 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio1996 

































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Dopo il successo della vendita per corrispondenza dei negozi Logic in tutta Italia 


La catena di negozi "It's Logic!" 
raggiunge quota 50 

La Logic, nata nel 1987 proponendo la sua attività di Mail Order quando in Italia la vendita per corripondenza 
emetteva i primi vagiti, dopo aver ottenuto un ampio consenso nel settore della vendita per corrispondenza, 
ha esteso la propria catena di negozi "It's Logic! " a tutto il territorio nazionale ed al Canton Ticino raggiungendo 
una posizione di leader nella distribuzione esclusiva di prodotti appartenenti a marchi affermati 


11 successo della Logic è in gran parte 
I dovuto alle idee innovative del mana¬ 
gement ed alla continua presenza di 
novità e prodotti inconsueti nella origi¬ 
naria attività di vendita per corrispon¬ 
denza. I mail order vendevano preva¬ 
lentemente software per ufficio, men¬ 
tre i prodotti di education, edutainment 
e CD-ROM sono invece stati proposti 
inizialmente solo da Logic che, in que¬ 
sto modo, ha inventato in Italia un 
nuovo modo di vendere, proponendo 
nuove fasce di prodotti. 

L'attivissimo team di Logic è stato uno 
dei primi in Italia a fornire il proprio 
catalogo generale su floppy disk, 
un'applicazione per Windows ad 
aggiornamento mensile che permette 
di effettuare ricerche incrociate su tutti 
i prodotti con descrizione e foto a colo¬ 
ri. L'avvento della multimedialità può 
far sembrare normale tutto questo, ma 
bisogna considerare che il catalogo su 


di Massimo Truscelli 

floppy disk è stato creato qualche 
anno addietro quando applicazioni di 
tale tipo erano molto più inconsuete. 
Dopo aver per prima introdotto i CD¬ 
ROM in Italia, nel 1994, Logic ha inau¬ 
gurato il primo cash & carry di solo 
software e accessori per utenti finali e 
per rivenditori, un'intuizione che ha 
condotto, dopo un adeguato test, alla 
creazione di ‘It's Logici", la prima cate¬ 
na di software discount che oggi conta 
su ben 50 negozi in tutta Italia. 

Si tratta di punti vendita specializzati 
nei quali l'utente trova tutti i prodotti 
del catalogo Logic: software, CD¬ 
ROM, prodotti multimediali ed acces¬ 
sori per il PC. 

Nei punti vendita, a fronte di un acqui¬ 
sto di importo predefinito, si può otte¬ 
nere la Logic Master Card che offre un 
ulteriore sconto del 5% sui prezzi prati¬ 
cati da Logic, giudicati già abbastanza 
convenienti La Logic Master Card ha 


inoltre una validità nazionale che la 
rende ancora più utile. 

Tutti i negozi vengono riforniti settima¬ 
nalmente delle principali novità mon¬ 
diali di software accuratamente sele¬ 
zionate. Il layout dei negozi e accatti¬ 
vante ed i prodotti sono esposti in 
maniera ben visibile, diviso per catego¬ 
rie di appartenenza e con chiare indica¬ 
zioni di prezzo Tutti i negozi sono facil¬ 
mente identificabili per la caratteristica 
insegna e sono tutti dotati di vetrina 
dedicata ai soli prodotti Logic. 
Sommariamente creati rispettando due 
diverse tipologie essi offrono una 
gamma piu o meno ampia di prodotti i 
Discount Center, con una superficie di 
almeno 100 mq, offrono almeno 1.000 
referenze sempre disponibili in pronta 
consegna: i Negozi Autorizzati dispon¬ 
gono invece di una gamma leggermen¬ 
te più ridotta, ma entrambi offrono la 
possibilità di ordinare tutti i prodotti del 



96 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 












STRATEGIE 


catalogo Logic eventualmente non 
disponibili nel punto vendita senza l'ad¬ 
debito delle spese di spedizione. Altra 
caratteristica della catena "It's Logic!" 
è la capillarità e l'abbondante presenza 
di punti vendita anche nel meridione, 
solitamente carente in termini di distri¬ 
buzione consumer. 

Riccardo Salvo, direttore della catena, 
spiega: "Raggiungere l'ambizioso 
obiettivo dei 50 negozi entro il 1995 e 
la copertura di tutto il territorio nazio¬ 
nale non è stato facile, ma grazie alla 
popolarità del marchio, ad un team 
efficientissimo e ad una politica del 
tutto innovativa è stato realmente pos¬ 
sibile in tempi record.. Con questa 
operazione abbiamo finalmente reso 
disponibili in tutto il Paese dei luoghi 
dove è possibile vedere, toccare, sce¬ 
gliere e comprare tutti i prodotti che il 
mercato offriva fino a ieri con grande 
difficoltà. Anche la scelta di offrire gra¬ 
tuitamente a tutti i clienti il catalogo 


generale per Windows con i prezzi e le 
descrizioni di oltre 4.000 prodotti sem¬ 
pre aggiornati si è rivelata vincente: 
l'aggiornamento è una vera necessità 
per i nostri clienti. Anche nei negozi 
della catena "It's Logic!" abbiamo volu¬ 
to evitare la consueta esposizione dei 
prodotti in stile libreria per permettere, 
grazie all'esposizione frontale, consul¬ 
tazioni chiare ed immediate". 

Le attività di Logic si articolano oggi in 
tre differenti rami: la tradizionale vendi¬ 
ta per corrispondenza, la distribuzione 
di prodotti, spesso in esclusiva (Expert 
Software, A4-Tech, i fax/modem Zoom 
Telephomcs, le ricariche per stampanti 
a getto d'inchiostro Eco-Box e tutte le 
novità CD-ROM) e la catena "It's 
Logic!". 

A riprova del successo riscosso dalla 
catena di negozi, già oggi oltre il 19% 
del fatturato globale del gruppo provie¬ 
ne proprio dalle vendite realizzate in 
essi, un segno che indica la possibilità 


di creare una distribuzione ancora più 
capillare con una presenza ancora 
maggiore dei negozi "it's Logic!" e del 
discounting su strada. A tal proposito, 
la Logic continuerà a supportare i pro¬ 
pri negozi occupandosi non solo di 
reperire i prodotti più innovativi, ma 
anche di stabilirne i prezzi (IVA com¬ 
presa e validi su tutto il territorio nazio¬ 
nale) per una maggiore garanzia del 
consumatore creando, al contempo, 
anche un'immagine omogenea 
mediante un'ampia comunicazione 
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MANIFESTAZIONI 


La manifestazione è stata organizzata da Emmesoft 

Atari Days: rinnovato successo, importanti novità 

Grande successo di pubblico anche per la seconda edizione degli A tari Days, 
la manifestazione dedicata al mondo Atari organizzata dal distributore italiano 
Emmesoft, tenutasi a Torino 



L'interno dell'Eagle il nuovo computer Atan 


A tari Days è strutturata 
come una vetrina di pre¬ 
sentazione e prova dei pro¬ 
dotti Atari, con in più la possi¬ 
bilità di acquistare diretta- 
mente in loco hardware e 
software durante i giorni di 
esposizione. Numerose le 
novità presentate. 

Tre aziende hanno presenta¬ 
to prodotti per il mercato 
multimedia, pensate espres¬ 
samente per lo studio di regi¬ 
strazione, si tratta di hard 
disk recordering professiona¬ 
le abbinato con Cubase 
Audio. 

Tutti i computer della nuova 
serie sono realizzati sulla tec¬ 
nologia Falcon030 di Atan 
Corp. 

Medusa T50 è il nuovo 
modello del supercomputer 
Atari con 68040 a 64 MHz 
che non ha mancato di stupi¬ 
re il pubblico per la sua velo¬ 
cità di calcolo. 

Con una potenza di 30 MIPS 
ed un prezzo di 8.500.000 
lire, questa workstation si 
pone in concorrenza diretta 
con computer più blasonati: 
durante il primo trimestre del 
'96 sarà inoltre disponibile 
una nuova versione entry 
level di Medusa, ad un prez¬ 
zo più abbordabile. È stato 
anche presentato un nuovo 
computer Atari compatibile, 
l'Eagle, prodotto dalla tede¬ 
sca Geosoft. Dotato di CPU 
intercambiabile 68030/68040 
a 32 MHz, rappresenta un 
ottimo matrimonio 
prezzo/prestazioni, dovrebbe 
essere venduto a circa 3-4 
milioni. L'unica piccola delu¬ 
sione per i visitatori è stato il 


forfait dato da Falcon Studio 
II, la nuova workstation per 
l'hard disk recordering for¬ 
mato rack basata su Falcon. 
Fra le novità hardware citia¬ 
mo Exposé e Apex 
Media/Apex Media Light 
Edition, potente bundle di 
desktop video per Falcon 
L'inglese Titan Design. 
distribuita da Emmesoft, ha 
realizzato il sistema DTV più 
interessante del momento 
con la scheda Exposé, capa¬ 
ce di frame rate di cattura 
fino a 30 fps per produzioni 
semiprofessionali. 

Nel settore software si 
segnala il cambio di distribu¬ 
tore per Zero/X, il sample edi¬ 
tor per computer Atari, ades¬ 
so distribuito direttamente da 
Emmesoft. La versione 1.1 
dimostrata supporta un 
numero ancora maggiore di 
campionatori, sia tramite 
SCSI che tramite il Midi 
Sample Dump Station. 
Gemulator 4 e MagiC Mac, 
emulatori Atari per Mac e 
Windows rappresentano un 
passaggio "morbido" per gli 
utenti Atari che vogliano con¬ 
tinuare ad usare alcune appli¬ 
cazioni chiave che non hanno 
ancora eguali su altre piat¬ 
taforme. 

Infine vengono distribuiti pro¬ 
dotti Internet di Inrete, 
Internet provider di Torino, 
fra cui il nuovo browser grafi¬ 
co per Atari. 

9 

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HARDWARE 


Collegabile a qualsiasi PC o Mac o TV 
domestico, memorizza fino a 96 immagini 

Fotocamera digitale 
Casio LCD QV10 

Arriva da Casio ed è distribuita in esclusiva italiana 
da Delta la macchina fotografica digitale LCD QV10, 
un ottimo strumento per la registrazione digitale 
delle immagini e per la realizzazioni di presentazioni 

È possibile, grazie all’apposito connection kit, scaricare le 
immagini su PC o Mac per elaborarle a proprio piacimento 
e quindi scaricarle nuovamente sulla QV10 che, una volta 
collegata ai videoregistratori e televisori diviene un ottimo 
strumento di lavoro completo facilmente trasportabile. 

Tra le principali caratteristiche si segnalano: 

- display LCD che permette di vedere le foto mentre ven¬ 
gono scattate e di visualizzare più di una foto immagazzina¬ 
ta; 

- fino a 96 immagini sono memorizzabili nel 16 Mbyte di 
flash memory, ed è possibile vederle in sequenza o cancel¬ 
larle per fare spazio; 

- ottica rotabile che consente di orientare il display in modo 
da vederlo distintamente. L'ottica può essere ruotata di 
ben 270 gradi consentendo così di scattare foto da qualun¬ 
que angolazione pur tenendo II display incorporato in una 
posizione che consente una visione agevole; 

- possibilità di avvicinamento fino a 10 cm per macrofoto¬ 
grafie; 

- controllo di esposizione e altre impostazioni direttamente 
sullo schermo, per osservare gli effetti riguardanti esposi¬ 
zione, retroilluminazione altro. 

La QV10 ha una sagoma compatta che occupa solo 
130x66x40 mm e pesa solo 199 gr senza le batterie, oltre 
che le funzioni di zoom e la facoltà di conservare sempre la 
memoria anche in caso di scarico delle batterie. 

Casio QV10 viene distribuita in Italia da Delta in esclusiva 
sul territorio nazionale, al prezzo finale di Lit, 1 505.000 al 
netto di IVA 

9 

_ Delta Distribuzione ■ Via Brandolini 30. 

^ Tel. 0332/80.31.11 



98 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 




















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(Miami) Màio okdim usi (jJUU italiano. 


di (mudivi in ludo il mondo Lìooaiw, 
il àilo induutel iloliono dsàidmto. 


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(I coàa ànimi sum àu Siàhnct tihimuu) àa conni Mtìncciakoiì %i àiomo In lumia (mi ncw'iqaìM nel italiano, 

fini {fucilo (orniamo diluì: Station ìjsàiw Dicpliacfiià, chi ù à chi non à.... non cì. 


<o 


QuagaÌac il deqo dotta UettAa azienda e ApcnAOAÌ$$aAe una fiocina e il 
mudo miqtteAc fjcA tfaAc AafacAc a tutti che noi Idei) ci Aiate anche Dai 
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Jet. Ob 370.06.16 (6 linee) - Jax e AeqAeleAxa cudmnalica 2ih 06 370.10. SS £ 

Jillp://ioww.aqoAa.&bn.it/ccAco m - http://www.a l kA. it/eeAcvm - hllp:// wiow.flkudwet.il/ceAcom 
ceAcom.qAmip@aqoAa.Alm.il - \ccAcojn(cùalleA.iì - \ccAcom @tfIaAhnei. //| 







SOFTWARE 


Da Intergraph Software Solution un NPS Client a 32 bit per Windows 95 

DiskAccess semplifica l'integrazione tra Unix e Windows 95 

Si moltiplicano le proposte d'integrazione tra i diversi ambienti software, specialmente con la crescita della potenza 
offerta dalla piattaforma Microsoft 


S i moltiplicano le proposte 
d'integrazione tra i diversi 
ambienti software, special- 
mente con la crescita della 
potenza offerta dalla piattafor¬ 
ma Microsoft. Intergraph 
Software Solutions ha annun¬ 
ciato la disponibilità di 
DiskAccess, un NFS Client a 
32 bit per Windows 95. 
Attraverso questo prodotto è 
possibile accedere a file, appli¬ 
cazioni e stampanti installati 
su un qualsiasi server o work¬ 
station Unix o comunque su 
NFS. In questo modo gli inve¬ 
stimenti in risorse e dati ven¬ 
gono protetti, semplificando 
l'mteroperabilità in network 
eterogenei. DiskAccess si 
basa sugli standard ONC/NFS 
e sfrutta la competenza svi¬ 
luppata da ISS per produrre 
DiskShare, il server NFS per 
NT frutto di una collaborazione 
con SunSoft, che ha decretato 
un grande successo per 
Intergraph che ora vuole pro¬ 
porsi anche per Windows 95, 
piattaforma sulla quale verran¬ 
no portati tutti i prodotti della 


suite. Nel dettaglio si tratta di 
PC/NFS, il citato DiskShare ed 
eXalt, il server X-Windows. 
Tornando a DiskAccess, le 
modalità d'interfaccia sono 
quelle di File Manager per 
Win3 ed Explorer e Network 
Neighborhood per Win95: 
usando i primi due il nome del 
server o del directory remoto 
possono essere scelti diretta¬ 
mente dalla listbox, mentre 
con Network Neighborhood 
basta cliccare le icone 
dell'NFS Network e dei server 
remoti. Le proprietà NFS degli 
elementi selezionati possono 
essere mostrate con lo stesso 
semplice meccanismo. 

Tra le caratteristiche vanno 
sottolineate i Virtual device dri¬ 
ver VxD, lo stack Tcp/lp nativo 
Microsoft, Client FTP e Telnet 
(Windows e 3270) e Show 


Mount. 




i ^ — -- fi TT^i'TTf 

Annunciata una nuova linea di adattatori ISDN 

Da Digi l'ISDN professionale 

L’azienda statunitense propone la nuova famiglia Lan 
DataFire, adatta anche agli Internet provider 

Digi International, società americana specializzata nelle soluzio- ) 
ni di connettività per microcomputer, ha annunciato oggi la 
famiglia di adattatori ISDN LAN DataFire S/T per server e 1 
Client. I nuovi apparati consentono agli utenti remoti e agli uffi¬ 
ci distaccati un accesso affidabile e ad alta velocità alla rete | 
aziendale, risultando adatti anche su Internet, per accedere al 
servizio ma soprattutto per erogarlo, rivolgendosi quindi ai for- [ 
nitori di servizi on-line. La nuova linea di prodotti è costituita da i 
tre componenti: DataFire S/T Client, un adattatore Client singo-, 
! lo per ISDN a interfaccia BRI (Basic Rate Interface): DataFire 
S/T Server (SI), un adattatore server singolo a interfaccia BRI; 

J DataFire/4 S/T Server (SI), un adattatore server quadruplo a 
interfaccia BRI. Questi adattatori LAN si collegano con linee 
BRI ciascuna delle quali supporta due canali B da 64 Kbps e un 
collegamento a 16 Kbps, oppure possono essere messi insie¬ 
me per connessioni a maggiore velocità. I prodotti sono carat¬ 
terizzati da interfacce di tipo S/T (a quattro fili), che permettono 
un'estrema facilità di impiego in qualsiasi parte del mondo. Per 
quanto riguarda gli utenti di sistemi operativi Microsoft o 
Novell, la famiglia di adattatori ISDN DataFire si integra con 
questi sistemi operativi in modo da trarre tutti i possibili van¬ 
taggi delle caratteristiche di routing, compressione dei dati e 
sicurezza. Questi adattatori permettono agli utenti di aggiunge¬ 
re capacità di comunicazioni remote ai loro preesistenti server 
Microsoft e Novell. Digi International ha siglato un accordo 
OEM con Novell, secondo il quale Digi potrà offrire i software 
di rete NetWare Connect 2.0 e Multiprotocol Router 3.0 com¬ 
pletamente integrati in tutta la sua gamma di prodotti di con¬ 
nettività per accesso remoto a WAN. Queste soluzioni integra¬ 
te forniranno connessioni del tipo Frame Relay, X.25, PPP 
(Point to Point Protocol) e ISDN a server NetWare. 

Per quanto riguarda i prezzi, la scheda DataFire S/T Client ha 
un prezzo per l'utente finale di L. 816.750+IVA, DataFire S/T 
Server ad una porta di L. 1.31 1 750+IVA e DataFire/4 S/T 
Server a quattro porte di L. 4.941 750+IVA. 

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100 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 



































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Raccolta differenziata. 

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Provale ad immaginare uno strumento che acquisisce documenti, fax, relazioni, memo, 
lettere, fatture e perfino biglietti da visita, aiuta a convertirli nel fonnato word processor, ad 
archiviarli e perfino a ritrovarli. Ebbene, questo strumento esiste, si chiama GT-300, ed 
Epson lo consiglia a chiunque voglia dare un colpo risolutivo ai propri problemi di archivio. 
GT-300 acquisisce documenti al ritmo di 4 ppm, scandendo i testi al tratto e le immagini a 
256 toni di grigio grazie alla sua esclusiva funzione di autosegmentazione della pagina. In 
più, la raffinata tecnologia TET legge chiaramente i testi anche se sono su un fondo colorato 
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Per la "carta del cittadino" e il libretto sanitario 

Canon Optical Card: la memoria in tasca 

Le carte ottiche sono l'equivalente dei CD WORM: 4 MB nelle dimensioni di una carta di credito. 

Una proposta di legge per l'impiego come carta sanitaria personale. 

di Manlio Cammarata 




D a anni si discute, senza risultati 
concreti, dell'Istituzione della 
"carta del cittadino", una tes¬ 
sera elettronica che sostitui¬ 
sca la carta di identità e altri 
documenti, offrendo nello 
stesso tempo l'accesso alla 
certificazione automatica e ad 
altri servizi, con elevati livelli di 
affidabilità e sicurezza Sono 
state condotte e sono ancora in 
corso sperimentazioni in alcune 
realtà locali, ma l'introduzione di 
un sistema standard a livello nazio¬ 
nale sembra ancora lontano. 

Un altro documento di grande 
importanza, il libretto sanitario indivi¬ 
duale, potrebbe essere tra¬ 
sformato in tessera elettroni¬ 
ca e anche incorporato nella 
carta del cittadino, con molti 
vantaggi per l'assistenza 
medica. Uno specialista, per 
esempio, potrebbe avere 
sott'occhio in un istante 
tutte le informazioni che nor¬ 
malmente sono a disposizio¬ 
ne del medico di base, prima 
di tutto la storia clinica del 
paziente, e anche radiogra¬ 
fie, elettrocardiogrammi, 

TAC e altro. Il libretto sanita¬ 
rio elettronico potrebbe rive¬ 
larsi essenziale nei casi di 
pronto soccorso: gruppo san¬ 
guigno, allergie e altre infor¬ 
mazioni possono servire per 
salvare la vita di un individuo, 
se disponibili "in tempo reale" 
al momento del ricovero. 

Inoltre la tessera potrebbe 
essere utilizzata anche per la 
prenotazione a distanza di 
visite specialistiche e ricove¬ 
ri presso le strutture pubbli¬ 
che o convenzionate. I punti 
di accesso, oltre che nelle USL e negli 
studi dei medici, possono essere isti¬ 
tuiti anche nelle farmacie, molte delle 
quali dispongono già di strumenti tele¬ 
matici per l'ordinazione dei medicinali. 


carte a microprocessore, le cosiddet¬ 
te smart card. Nelle dimensioni di 
una normale carta di credito (mm 
85,47 x 53,92 x 0,76 secondo lo 
standard ISO 7810) la carta "intelli¬ 
gente" incorpora un microproces¬ 
sore, una ROM e una RAM delle 
dimensioni massime di qualche 
decina di byte Con la suddivi¬ 
sione della memoria in aree dif¬ 
ferenti, che possono essere 
abilitate da altrettante pas¬ 
sword. e altri sistemi di prote¬ 
zione. la carta presenta un 
livello di sicurezza abbastan¬ 
za elevato, sia per quanto 
riguarda la protezione di 
informazioni riservate, sia 
per la garanzia contro possi¬ 
bili alterazioni dei dati. 
Tuttavia presenta anche 
diverse limitazioni, come la 
sensibilità ai campi elettrici 
e magnetici e una capacità 
di memorizzazione Di fatto, 
nella maggior parte degli 
esperimenti in corso, sulla 
carta si registrano pochi dati 
essenziali e la maggior parte 
delle informazioni viene 
acquisita di volta in volta per 
via telematica. Inoltre coesi¬ 
stono standard differenti e 
inconciliabili, che rendono 
problematica l'adozione su 
larga scala di questo tipo di 
tessera 

I vantaggi della memoria 
ottica 

La tecnologia della registra¬ 
zione ottica WORM (Write 
Once Read Many), impiega¬ 
ta anche nei compact disc, 
permette di superare molti 
di questi problemi. La carta a 
memoria ottica consente di registrare 
circa 4 MB di dati, che corrispondono a 
circa 2.400 cartelle dattiloscritte o a 
qualche centinaio di immagini, in fun- 


La caria ottica Canon secondo lo standard SIOC 


Collimato! Lens 


Lo schema ottico del dispositivo di scrittura e lettura 


Anche le ricette possono essere regi¬ 
strate sulla tessera, completando la 
storia clinica del paziente. 

La maggior parte delle sperimentazioni 
sono state condotte fino a oggi con le 


102 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 













HARDWARE 


Lo scrittore-tenore di certe 
ottiche Canon RW-50 


zione della risoluzione e degli algoritmi 
di compressione Una capacità più che 
sufficiente per registrare tutti i dati di 
una persona, la sua storia clinica detta¬ 
gliata e anche immagini di radiografie, 
elettrocardiogrammi e simili. 

La carta ottica, o carta laser, presenta 
soprattutto un elevato grado di sicurez¬ 
za dei dati: viene scritta una sola volta 
e le informazioni non possono essere 
distrutte fisicamente: la cancellazione 
di un file consiste in un "contrassegno" 
che viene posto sui settori interessati 
e quindi le informazioni possono esse¬ 
re recuperate in qualsiasi momento. 
Dunque è praticamente infalsificabile. 
La memoria può essere suddivisa in 
diverse zone, ciascuna protetta da una 
diversa password, a sua volta registra¬ 
ta m una speciale carta di abilitazione 
che viene consegnata alle persone 
autorizzate ad accedere a una o più 
aree della tessera dell'utente. La pos¬ 
sibilità di inserire informazioni grafiche, 
come le impronte digitali del titolare, 
ne fa un documento di riconoscimento 
a prova di contraffazione. È insensibile 
ai campi elettrici e magnetici e lo stra¬ 
to di policarbonato trasparente che 
copre la superficie sensibile assicura 
anche una buona protezione contro le 
sollecitazioni meccaniche. 

Che cosa manca per adottare la carta 
laser come libretto sanitario? 
Sostanzialmente che qualcuno decida 
di farlo e quindi di stanziare le somme 
necessarie all'acquisto delle carte da 
distribuire ai cittadini e dei dispositivi 
di scrittura e lettura nelle strutture 
sanitarie. Un progetto di legge in que¬ 
sto senso era stato varato dalla 
Commissione affari sociali della 
Camera dei deputati nel luglio dello 
scorso anno, ma poi si è arenato. Il 
progetto disegna un sistema informati¬ 
vo sanitario con basi di dati a livello 
regionale e un libretto sanitario elettro¬ 
nico con caratteristiche che corrispon¬ 
dono esattamente al modello della 
carta ottica 

Un problema fondamentale riguarda lo 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


LE 




standard: fino a qualche tempo fa i for¬ 
mati dei dati erano tre, abbastanza 
simili tra loro: uno della statunitense 
Drexler e due giapponesi, di Canon e 
Olympus. Recentemente è stato defi¬ 
nito io standard SIOC (Society for 
Interchange of Optical Card), che rical¬ 
ca sostanzialmente lo schema Canon 
ed è stato accettato da Olympus. Il 
modello Canon può quindi essere con¬ 
siderato come lo standard definitivo, e 
questo costituisce la base indispensa¬ 
bile per la sua diffusione su vasta 
scala. Tuttavia la carta ottica non risol¬ 
ve tutti i problemi del documento elet¬ 
tronico. E infatti un dispositivo "stupi¬ 
do", che non si presta alle trasazioni 
on-line come la carta a microprocesso¬ 
re. Per esempio, il cosiddetto "borselli¬ 
no elettronico", la carta finanziaria che 
si "carica" di soldi quando servono, 
richiede una "intelligenza" locale e la 
possibilità di cancellare e riscrivere i 
dati in memoria. 

È stato quindi proposto proposto un 
sistema ibrido, con microprocessore e 
memoria ottica, che potrebbe costitui¬ 
re la soluzione del futuro, anche per¬ 
chè oggi il suo costo è elevato. 

Sulla carta a memoria ottica impiegata 
come libretto sanitario individuale sono 
in corso diversi test. Il più importante 
si svolge in Scozia, su una popolazione 
di 16.000 persone nella città di 
Inverurie, nell’Aberdeenshire. Il proget¬ 
to si attua nell'ambito dei due sistemi 
informativi sanitari nazionali esistenti, 
quello della sanità di base e quello 
degli ospedali. In Italia non esiste 
ancora un sistema di questo tipo e le 
sperimentazioni avvengono su scala 
limitata in ambito locale, alla divisione 
di cardiologia dell'ospedale di Mirano, 


in provincia di Venezia, e alla divisione 
di ostetricia e ginecologia dell'ospeda¬ 
le Cristo Re di Roma. Inoltre è iniziato 
un test a livello cittadino, nel comune 
di Casagiove, 3500 abitanti in provincia 
di Caserta, con la carta Olympus. 

Le caratteristiche tecniche 

La carta ottica Canon è realizzata in tre 
diversi "tagli", a seconda dell'area 
effettivamente occupata dalla superfi¬ 
cie sensibile: il Narrow da 1,86 MB, lo 
Standard da 4,20 MB e il Wide da 6 
MB (che scendono, rispettivamente, a 
1,52, 3.42 e 4, 89 con il codice di cor¬ 
rezione degli errori ECC (Error 
Correction Code). Il formato di registra¬ 
zione prevede diversi schemi. Su ogni 
pista può essere registrato un solo set¬ 
tore da 1.024 Byte, o due da 512 e via 
dividendo, fino a 16 settori di 16 byte 
ciascuno. Il numero delle piste è di 
1.108 per il tipo Narrow, 2.500 per la 
standard e 3573 per il Wide. 

Il lettore-scrittore, prodotto dalla stes¬ 
sa Canon, è dotato di un sistema di 
trasporto a "va e vieni", perchè le piste 
sono lineari, e non circolari come nei 
CD. 

Il transfer rate massimo è di 10 kB al 
secondo in scrittura e di 26 kb al 
secondo in lettura, «SS 















FINANZA 



L'obiettivo è quello di realizzare un mercato europeo per i servizi di informazione elettronica 

IMPACT: il multimedia della CEE 

IMPACT è uno dei tanti sforzi della Comunità Economica Europea tesi a creare le condizioni affinché possa 
esistere una produzione multimediale di qualità targata EU 


C ercheremo di affrontare le problema¬ 
tiche legate allo sviluppo di attività di 
ricerca e di produzione vicine al mondo 
informatico che si possono avvantaggia¬ 
re di risorse messe a disposizione 
dall'Unione Europea. È il mondo spesso 
oscuro dei finanziamenti comunitari, dei 
progetti di ricerca e della cooperazione 
tra gli stati europei. 

I settori abbracciati da queste iniziative 
sono i più diversi. Comprendono ricerca 
di base in microelettronica, passando 
inevitabilmente attraverso il mondo del 
multimediale, fino ad abbracciare aree 
quali le reti digitali per il mercato di 
massa. 

Questo articolo vuole essere un tentati¬ 
vo di migliorare l'informazione su queste 
opportunità, opportunità che, non 
dimentichiamolo, sono possibili solo gra¬ 
zie ai nostri contributi fiscali. 

Va aggiunto che l'Italia in particolare si 
è distinta fino ad oggi per aver colto 
queste opportunità in un modo tutto 
particolare. 

Solamente alcune aziende italiane di 
grosse dimensioni sono da sempre pre¬ 
senti e pronte a cogliere queste oppur- 
tunità. Poche sono invece le piccole e 


di Gerardo Greco 

medie aziende, rispetto alle statistiche 
relative alla partecipazione degli altri 
paesi europei, che sono riuscite a farsi 
strada a Bruxelles. 

L'Unione Europea nel mercato 
informatico 

Diverse sono state le iniziative europee 
che in passato hanno seguito le diverse 
tendenze trainanti dell'mdustra informa¬ 
tica Noi sappiamo bene che l'espressio¬ 
ne dell'Industria informatica si è evoluta 
negli ultimi anni, abbiamo conosciuto la 
stagione del mainframe, viviamo la sta¬ 
gione dei Personal Computer e ci stia¬ 
mo preparando al grande salto nel ciber¬ 
spazio con l'era del Network Centric 
Computing (Internet). 

Durante questa evoluzione il rapporto 
tra l’Europa ed il resto del mondo si è 
anch'esso evoluto. Inizialmente il 
Giappone è stato il centro di buona 
parte delle attività informatiche; succes¬ 
sivamente gli Stati Uniti si sono afferma¬ 
ti nei settori del software applicativo e 
di sistema grazie allo sviluppo di formati 
standard di incredibile successo come il 
PC. Oggi sappiamo che la RAM provie¬ 
ne prevalentemente dal Giappone e dai 


paesi asiatici, i microprocessori dagli 
Stati Uniti, il sistema operativo da 
Seattle, i cloni da Taiwan, il software 
applicativo ancora dagli Stati Uniti, qual¬ 
cuno potrebbe definire la presenza euro¬ 
pea nel mercato informatico come addi¬ 
rittura residuano. 

L'evoluzione dell'informatica ha posto di 
recente il computer al centro del merca¬ 
to dei mezzi di comunicazione di 
massa 

Parliamo dei new media, intesi come la 
nuova stagione vissuta oggi dei mezzi di 
comunicazione di massa grazie alle tec¬ 
nologie digitali; parliamo anche del mul¬ 
timedia inteso come etichetta commer¬ 
ciale di quei sistemi integrati consumer 
PC/CD-RÒM/Modem che costituiscono 
il nuovo strumento per accedere alla 
conoscenza disponibile sotto forma digi¬ 
tale. 

Quindi l'informatica oggi ha un’enorme 
importanza perché intesa anche come 
strumento di conoscenza. E per questo 
motivo il mercato del ‘coment", dei con¬ 
tenuti che possono vivere sotto forma 
digitale, si è aggiunto a quello descritto 
in precedenza del software e hardware 
tradizionali. Anche in questo caso non 



‘ Tutto di tutto', uno dei progetti finanziati da IMPACT2, è una pubblicazione interattiva multimediale per i bambini nell'età prescolastica Intende offrire un modello di 
design interattivo che vada al dilà del 'libro elettronico'per nspondere con intelligenza ai diversi interessi e preferenze del piccolo utente IKIet, Germania, Grupo Anaya, 
Spagna, VMC, Olandal 


104 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 
























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FINANZA 



'Berlin Connection' è il pnmo di una serie di giochi educativi che combinano un ‘avventura con eventi e personalità reali della storia europea. Utilizza materiali dell'archi¬ 
vio statale della Gennanta Est. documentari di Kennedy e Khrushchev, un' intervista con Willy Brandt, ecc INew Media Productions. UK. Telemedia/Benelsmann. 
Germania) 


possiamo che notare una predomìnanza 
nel mercato mondiale del "content" di 
origine statunitense. A differenza del 
mercato del software e dell'hardware 
che ha rilevanza prevalentemente per 
aspetti commerciali, quando si parla di 
"content' si finisce per parlare inevitabil¬ 
mente di cultura, di promozione delle 
culture locali e di protezione delle diffe¬ 
renze. Non si tratta più quindi di un 
discorso esclusivamente tecnologico e 
commerciale ma di una serie di proble¬ 
matiche molto delicate. 

È appunto questa la situazione che l'u¬ 
nità europea si trova oggi ad affrontare, 
con l'obiettivo di creare le condizioni 
affinché la partecipazione dei paesi e, 
parlando di cultura, della gente d'Europa 
al mercato tecnologico/culturale legato 
aH’informatica possa essere sempre più 
equilibrata. 

Fino ad oggi gli sforzi compiuti dalla 
comunità hanno avuto un carattere teso 


a promuovere lo sviluppo di tecnologie 
hardware e delle soluzioni applicative. 
Negli ultimi anni l’impegno europeo ha 
cominciato ad indirizzarsi anche verso il 
mondo delle questioni specifiche relati¬ 
ve all'industria audiovisiva, che sono 
oggetto di misure politiche specifiche 
come il piano d'azione per l’introduzione 
di servizi televisivi avanzati in Europa, 
programmi MEDIA e la direttiva del 
Consiglio Televisione senza frontiere'. 

IMPACT 

Il 1995 è stato l’anno nel quale si è con¬ 
clusa la fase principale del Programma 
Information Market Policy Actions noto 
con il nome IMPACT. Si tratta di un pro¬ 
gramma che ha conosciuto due fasi 
principali: una prima a partire dal 1988 
fino al 1990 con un budget di 36 milioni 
di ECU ha finanziato progetti quali 
Quimentos Aos despues (500 anni 
dopo) e che ha celebrato il cinquecente¬ 


nario dal primo viaggio di Cristoforo 
Colombo nelle Americhe. A partire dalla 
fine del 1991 IMPACT 2 è stata la fase 
centrale del programma che si è conclu¬ 
so a dicembre 1995. 

Il programma ha come obiettivo quello 
di realizzare un mercato europeo per i 
servizi di informazione elettronica ed 
aumentare la competitività delle società 
europee promuovendo l'uso di servizi 
informativi avanzati. Come spesso acca¬ 
de nei progetti europei anche per 
IMPACT 2 è stato scelto un nome che 
ne racchiude l'argomento strategico 
centrale: Info Euro Access, ovvero 
migliorare l'accessibilità delle informa¬ 
zioni a livello europeo per tutti gli inte¬ 
ressati. 

Le quattro direzioni dello sviluppo di 
IMPACT sono state: 

- migliorare la comprensione del merca¬ 
to: 

- superare le barriere legali ed ammini¬ 
strative; 

- aumentare la semplicità delle interfac¬ 
ce e migliorare l'alfabetizzazione del¬ 
l'informatica: 

- supportare iniziative strategiche per 
l'informatica. 

Negli anni passati sono state prese una 
serie di iniziative in Europa negli USA ed 
in Giappone che hanno influenzato l'og¬ 
getto del programma IMPACT, il 15 set¬ 
tembre 1993 l’amministrazione 
Clinton/Gore ha lanciato il suo piano per 
l'infrastruttura informatica nazionale, 
Nll, noto anche come piano per le auto¬ 
strade elettroniche. 

Il documento su Crescita, Competitività 
ed Occupazione presentato dal 


Budget IMPACT 2 1991-1995 



1991 

1992 

1993 

1994 

1995 

Aree 

roooooo 

9640000 

lO'OOO'OOO 

12'000'000 

13'000'000 

ALI 

18% 

12% 

9% 

9% 

9% 

AL2 

3% 

5% 

4% 

5% 

6% 

AL3 

3% 

3% 

4% 

3% 

3% 

AL4 

49% 

35% 

31% 

32% 

33% 

AL5 

26% 

45% 

51% 

49% 

49% 


dove: 

ALI = migliorare la comprensione del mercato 

AL2 = superare le barriere legali ed amministrative 

AL3 = applicazione di norme e standard 

AL4 = consapevolezza, supporto agli utenti e formazione 

AL5 = iniziative strategiche per l'informatica 


106 


MCmicrocomputer n. 158 - febbraio 1996 










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FINANZA 



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Multimedia, Spagna, Direcion General de Serveis de Telecomumcacion, Spagna, Enciclopedia Catalana. Spagna, TransTV, Portogallo, Umversidade de Aveiro, 
PortogalloI 


Presidente Delors al Summit di 
Bruxelles del dicembre 1993 copriva 
sostanzialmente gli stessi obiettivi nei 
suoi capitoli su Reti Trans Europee, la 
Società dell'Informazione e il settore 
audio visivo. Iniziative simili sono state 
prese anche in Giappone, iniziative che 
sottolineano come esista una tendenza 
verso una società nella quale l'informa¬ 
zione sta diventando un fattore molto 
importante, se non il più importante, per 
determinare la crescita economica di 
una comunità e capace di dare una 
forma nuova alla nostra vita di tutti i 
giorni. 

In seguito alle richieste del Consiglio 
Europeo del dicembre 1993 un gruppo 
di personaggi rappresentativi delle indu¬ 
strie del settore e degli utenti finali, con 
a capo il Commissario Bangemann, svi¬ 
luppò i temi sollevati dal documento di 
Delors, in particolare quelli relativi alle 
infrastrutture digitali e alle loro applica¬ 
zioni, e realizzò un documento dal titolo 
■L'Europa e la società dell’informazione 
globale' che discusso, fu adottato dal 
Consiglio Europeo a Corfù nel giugno 
dello scorso anno. In quella occasione 
fu chiesto alla Commissione di presen¬ 
tare al più presto possibile un piano d'a¬ 
zione opportuno da adottare per indiriz¬ 
zare il progresso verso l'Information 
Society. 

A luglio il piano d'azione fu presentato, 
dal titolo ’La strada europea verso 
l’Information Society: un piano d'azio¬ 
ne", con quattro punti principali: 

- la cornice di regole e leggi; 

- le reti, i servizi di base, le applicazioni e 


il contenuto; 

- gli aspetti sociali, della società e cultu¬ 
rali; 

- le attività promozionali. 

Va notato che molti dei punti menzionati 
nel piano d'azione hanno costituito in 
passato, in un modo o nell'altro la parte 
centrale del programma IMPACT. Ad 
esempio aspetti legali quali quelli della 
privacy sono stati discussi dal Legai 
Advisory Board (LABI; i Partner per la 
Consapevolezza Nazionale (NAP) creati 
da IMPACT nelle varie nazioni sono stati 
fondamentali nella produzione dell'uso 
dei servizi informativi e nel rendere 
popolare la visione delle autostrade elet¬ 
troniche. 

IMPACT 2 ha finanziato 22 progetti con 
una spesa totale di 64 milioni di ECU, 
oltre 120 miliardi di lire tra il 1991 e il 
1995, suddivisi tra cinque aree di atti¬ 
vità: 

- migliorare la comprensione del merca¬ 
to; 

- superare le barriere legali ed ammini¬ 
strative; 

- applicazione di norme e standard; 

- consapevolezza, supporto agli utenti e 
formazione; 

- iniziative strategiche per l'informatica. 
La trasparenza del mercato e la com¬ 
prensione dello stesso sono delle condi¬ 
zioni cruciali per stimolare un mercato 
dei servizi informatici. A questo scopo 
l'Osservatorio per il Mercato Informatico 
(IMO) ha sviluppato negli ultimi anni una 
serie di attività di notevole successo 
quali studi strategici ai quali verrà dato 
sicuramente seguito. La diffusione dei 


risultati dei lavori dell'IMO sarà aumen¬ 
tata in futuro utilizzando tutti i canali 
possibili, compresi quelli di distribuzione 
commerciale. Il Legai Advisory Board 
(LAB) ha contribuito fino ad oggi in 
maniera concreta allo sviluppo delle 
diverse aree di una cornice legale per il 
mercato che qui consideriamo. 

Conclusioni 

L'ambiente nel quale l'industria informa¬ 
tica si muove sta sicuramente cambian¬ 
do molto velocemente. I riferimenti di 
questa industria sono sempre piu oltre 
che quelli tradizionali del commercio, 
della pubblica amministrazione e del 
lavoro d'ufficio, quelli della vita e del 
tempo libero di tutti i cittadini, 

In questo senso possiamo dire che il 
programma IMPACT ha giocato sicura¬ 
mente un ruolo importante nel rendere 
visibili tutti gli argomenti chiave che 
oggi costituiscono sunti di dicussione 
quotidiana a tutti i livelli. Bisogna altresì 
riconoscere che questi temi hanno 
assunto un'importanza cosi grande da 
determinare la conclusione naturale del 
ciclo IMPACT. 

INF02000 costituisce sin da oggi la 
nuova visione dell'Unione Europea della 
ricaduta di tutte le attività di promozione 
tecnologica e culturale che ci accompa¬ 
gnerà fino al prossimo millennio, fra 
poco meno di quattro anni. Questo sarà 
l'argomento del prossimo mese. «S 

Gerardo Greco 6 raggiungibile tramite MC-link alla 
casella greco e tramite Internet agli indirizzi 
nrecoifmclinK it i| f/ ioo* o i orccomousen'e con I 


108 


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AGENDA TOTALE 

per WINDOWS 

£xS5s»®2«5 

di appuntamento, scadenza o SS ^ST Sf.* 1 ' ms T K f*''mente ogni tipo 
pian,!,calore per organizzare i principi , P lamfi< i“? 1 ° ne giornaliera; un 
di una settimana; una segreteria^ da a "° ,v ere nell'arco 

segnali acustici: una rubrica telefonica che Demolì' e a PP un,am enli mimile 
persona i dan personali, di lavoro ed altri- dl "'diviate pei ogni 

un immagine o un commento sonoro eflinuw!?* ass " tlart; ^ ogni scheda 
' nomina" v, archiviai,; e stampar?ìntj! 01 Ve ™ "P 1 di "cerche su tutti 
stampe d, qualità professionale^LFC SlòfiT P * Veloce <>»<™n<lo 


69 


000 


CONTINBANCA III ♦ 


che 
menti ed 

per oticncre prospetti c .situazioni contabili. 
I Movimenti possono essere stampati secondo diversi criteri (cs.. per data, 
per banca ctc...): impostando opportunamente le tipologie di selezione a 
disposizione, c possibile ottenere la situazione del conto corrente riferita ni 
soli movimenti sospesi, non sospesi, oppure completa. Il programma è in 
grado di memorizzare i tassi attivi, passivi cd extra, assieme alle loro date di 
validità durante l'anno. Conlinbanca III consente inoltre, di calcolare la 
liquidazione della capitalizzazione degli interessi e di determinare il compenso 
aggiuntivo a fronte di un saldo a debito (gestione della commissione massimo 
scoperto). (LPC0233) 


d ìFINSOM <t)FIN§0N $ FINSON fyFINSON (f FINSON 









































































































(oli Otturazioni' luiniimi: 

Pc Ms-Dos 100% compatibile, CPU 80286 osupcriore. 
Hard Disk, 640 Kb di RAM, si,'imparile Epson Pi o IBM 
Pluprintcr compatibile, Ms-Dos 5.0 o superiore. 


AQUILA III 

VERSIONE MONOUTENTE 


Aquila III rappresenta una scelta obbligata per le aziende che vogliono avere 
una gestione moderna ed efficace della propria amministrazione. E un 
programma di contabilità fiscale, multiaziendale (fino a 26 aziende), adatto 
ad ogni esigenza, che gestisce in modo completo l'iva, il piano dei conti a tre 
livelli, il magazzino (99 per ogni azienda), i clienti e i fornitori, l'emissione 
di documenti fiscali, i cespiti ed in automatico le operazioni fine/inizio anno; 
è possibile inoltre avere la distinta base e numerose statistiche sul magazzino. 
I moduli di stampa sono completamente personalizzabili ed è prevista la 
stampa del bilancio secondo le direttive CEE. 


Manuale e videocassetta con corso di autoapprendimento compresi nel 
prezzo. (LPC 0179) 


▼ 1 A 

CONTINTASCA II * 

UV p E R WINDOWS 


\T3- 

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1 — 

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( 'uniicui azione niinmiii 
IV Ms-Dos 100'<• compatibile.XPV 
K0286(consiglialo DX>. 4 Mbdi Kf ■ ■ 
Hard Disk, stampante (purclK 
supportala da Windows, mouse 
scheda grafica VGA. Windows 3.1 o 
superiore. 


consente là registrazione di di 

in modo da avere sempre si ricavi ampiamente 

ottenere quadrii nassuniva per k spp J ^ 

tódSft&w dnan ottimo scadenzano e di una ntbnea 
telefonica. (LPC 0140) 




ds-toto 


I gl—■■■■ , C'tnilp'ii.'/iin'c llllliini.i 

I S()?xr n D ° S , ' I * B eompatibilc. CPU 

. I j"®>6 o superiore. I MhdiRAM Hard 

H - L I "tottse. Ms-Dos 3.3 o superiori 

Ir I. ( 

__ Ir I sc heda sonoro Sound Rfasirr 

oHT^i,;r punic Rp '""' ,bm 

ssa isas ras fsr*? ptr ia 

wnc. t naturalmente possibile compilazione 

direttamente le schedine. w a 


TUTTIFLOPPY II 

_ PER WINDOWS Bi 



PER WINDOWS 

< "nll|ni r ",| ( ,„ r 

viuw ' )0 \ ' co,,l P‘*»‘bUe. CPU XOlMft 

ssSi 

—. SffiHSS ! 

per genere. di redarte schede iiminlcIJ"' 1 . 1 ,, 1 , lr '"""e una suddivisimi!; 

' ""'"e- una dcscn/innc, il lipsTdt àunn' r to^''l'''" cris "shv principali qn.,|| 
suddiviso II wo» , ’„„" U . 1.1 deus,., do S, dischi u, an e 

ìrr;.** ~ 

V ..vonosi'erc i 

;:rit,,;r . 


ku 




ds-tris 


U sound Blazer compatibile. 

1 stampante Epson. IBM 0 Hl>compatibile 

ma ideale per ehi vuole avere un approc-cio 
.. veloce con il mondo per. sistemi de|la 
tit sta nel fatto che oltre a generare e ridurre 
metodi più comunemente usati e in grado 
iziorùbasate su sistemi personali eliminando 

IreTzsicmt suUe'schedc tris-on-line pct 


(J) FINSON <l) FINSON T FINSON (f) FINSON ^FINSON 

































































































































































Kjjfinsun 




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COMPUTER CREATIVO II ± 

° PER WINDOWS ' 

4 Mh J. RAM. Hanl ^ * 7,t 4 ia da WimU«w* 

} | „ %upcm»ic. %ian»p*nir »upp*KU«» o 

SSSSE s*’ 

l . 

le caraneristiche principali a| P |*i*ra' nn ' a * 

utile la funzione di “‘' K '''T l J,^ un , cnl ,, finale chiedendo solamente le 

.-««n 

Is==7^=^ s -*eì;s=?« 

gestione degl, scanner TWAIN^c.m .a | - M anoUbera", ramile 

immagini, ed una funzione' ' lem all'Interno d. un fogl» con 

1 iSfJSSS SK.KSS—-«- - 

stili e spessori. tLPC 0I4>I) K. A a 




extramàth 

per WINDOWS 


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'upclrecIT 1 " , ‘ 1 ' »'2Sh n 


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.(udì d, te,w‘^~nfn^^n^JSih?nr '2 ta *P flc «"* 

assieme ad un poicnic «Ino? d, f u „„„„ n amhieme Windniv s 

«■'rem. d. tracciare lacilmcmc lungoni JZ 1 “ ' jl| ulenie meni, 
d. visual,/vaie la funzione i p«.ss"h,le .lùd Ime' "" ° l,re 
| pro S ra mma pennene d , avere fi k 1 c. iI IT,™,' ru "" «""«"Miei; il 
pone e sccondaali cs,den/,arr, sUli ^ nT" "' * rarK “ *"« denvala 

un accurata studio dCla derivale %** "* " n " n ' m " c He*» tramile 
■I calme della funrione e della *'**''*'' , ' ,Wnm 

? . c '™ 



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r^;_: rui.r.r... 


Configurazione minima 
Pc Ms-Dos 100% compatibile, CPU 
80286 o superiore, 4 Mb di RAM. 
Hard Disk, scheda grafica VGA o 
supcriore, mouse. 



EXTRACAD III 

Extracad III è uno strumento eccezionale per la realizzazione di grafica 
professionale bidimensionale, particolarmente indicato per disegni 
meccanici, elettrotecnici, d'arredamento, d'impiantistica civile e in molti 
altri casi. Extracad III si differenzia dagli altri prodotti per la sua potenza, 
mantenendo tuttavia una flessibilità e velocità d'uso insuperabili; per 
la facilità d'uso grazie alla filosofia con cui è stato progettato cercando 
di mantenere la naturalezza e la possibilità d'impiego del disegno con 
la matita, per l'interfaccia grafica 3D e per l'efficacia grazie alla sua 
struttura lineare, chiara e organizzata, permettendo così la realizzazione 
di qualsiasi progetto in modo preciso e veloce. 

Disponibili separatamente dal programma vi sono 5 librerie per i diversi 
settori d'applicazione: simboli elettronici analogici, simboli elettronici 
digitali, simboli per l'arredamento d'intemi. simboli elettrici industriali 
e civili, simboli per l'idraulica. 

(LPC0I77) 


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Hi 

LOTTOVELOX II r 

- “ . milluur.iJi'""' il""""' 1 

p c Ms-Dos 100» compatibile. CPU 

80286 o superiore. Hard D'*. «hwto 
grafica VGA o superiore. Ms-Dos >.u 
o supcriore. 



mouse! stampante Epson Fx o IBM 
propórne! compatibile. 

£ r Ji S£.SS“iSiK 

principianti sia esperti, tra _ . ntar di c delle presenze, 

gestione: delle una espleta smorfia. Il 

| |S - r ,,ivanre che rende | 

l'uso del programma semplice e gra 

(LPC 0147) 




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«mp. Mi v^nsicwiUposs.h. 1114 dnsoui,,,™. ^ mreluli d, 

J' '•hunsii rivolle an.slin,„ /J/loflc '"'elavvu ulcmc. comprende l ux. 

. — 

uawxoe anni verso lwonuni n |„, |LPC01) , 0| 



(Ti FINSON (T i FINSON (?) FINSON (?; FINSON ($) FINSON 


NOSNIJ(t) NOSNlKt NOSNU(t) NOSNU Ì) NOSNIJ t) NOSNIJ (t) NOSNIJ(£) 






































































































































































































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OROSCOMPUTER 


Oroscompuicr III gcsl.^c lc 1 u "" 
necessarie ari cffctluure il calcolo del 
teina natale, sulla buse di approfondile 
ricerche condolle su alcuni dei lesi, 
tcn» astrale sul destino Offre, inoltre. 

eope. di un dato periodo, di s imu' 

isposi/ione dei pianeti al inonienlo dell 
ifica/ione e l'inlerprela/.ionc del le ina 
eresiarne è fornita dalla po»'.'b 

....... « il.- .li nersonacgi lainosi. 



PHOTO & GRAFICA 


POMPEI AD79 

Conligura/iunc minima 
CPU R0JH6 o superiore. 4Mb di RAM. Marti 
Diik. scheda grafica VGA. Ms Dos 5.0 .* 
superiore, scheda audio Sound Bluslei 100*» 
compaiihile (consigliala). 

Pompei AD79 è un adventure game la cui 
storia è arnhienlaia nell'antica città vesuviana 
alla vigilia della catastrofica eruzione che la 
distrusse completamente; il protagonista 
dell'imperatore, arriva a Pompei per indagare mi fatti 
mche per far luce c possibilmente vendicare la morie del suo 
Lcntulo. barbaramente ucciso. 

grafico e riccamente animato, con grafica a lutto 
o m molli casi ricostruzioni fedeli degli ambienti 
A 1)79 è un fantastico adventure dove la soluzione di 
lavoro d'investigazione e deduzione, vi porteranno 
di scoperte che vi terrà con il fiato sospeso fino 
‘ computer per ore e ore 
interamente in italiano. 





PROGETTO 
CONDOMINIO PLUS 

S®KS5S: 

FX " »< M P, "F ,,n,c ' 

mouse 

stabili c. pc. ognuno d, essi. cgi>™. . K di 

^=11=?= 

degli avvisi di pagamento. (US - 





PROGETTO AGENTE 
DI COMMERCIO II 


Configurazione minima: 

Pc Ms Dos IO0 r 4 compaiihile CPU X02HA «* 
supcriore. I Mh di RAM. Hard Disk, scheda 
grafica VGA. Ms-Dov 5.0 o supcriore 

Consigliati: 

siampunic Epson I X o IBM Propnntcrcompuiihilc. 
mouse. 

Versatile e completo programma per la gestione di un agente di commercio, 
che consente di creare e stampare ordini, e da questi ottenere subito le 
provvigioni, calcolate sul prodotto o sul cliente. Il pogrommu consente di 
stampare le fatture provvigioni e registrare gli estremi delle note di credilo per 
storno provvigioni. Progetto Agente di Commercio II è inoltre dotato di una 
serie di lun/ionulità di interrogazione pratiche e veloci, che consentono di 
ottenere tutti i dati essenziali in pochissimo tempo 
(LPCOI53) 



PRO u9o ETTO impresa ih 

VERSIONE MONOUTENTE 

tc Ms-Dos 100*4 compaiihile r*PU xiPKr 

_ _ rs.iirr FX n ,bm 

""4r"todcEcnd!,.'ComemJdi crcuT-^r per 

vlinm. bulle e (allure (differito e ueènmn! ' ,p ";" rdinil - onl 'ni 
mulite. permeile di registrare eli estremi r‘.fi"“ °r Cl 1 P" 1 *""""'». 
olleneme gli sunipaii l.a gesmme del " rd "" '" ,nilori « di 

qualsiasi „pu di ,n,e™g" J « «"«He 

semplicemente visionalo fc n„..,hi| c . „ . ' p ?° Ck ' ere '«impalo o 
documcmi. (LPC024I ) P li personalizzare la stampa dei 



<$) finson ($) msm ® fimm 



(J) FINSON 
























































































































































































SUPER TOTIP 


o superiore. MOKb d. RAM. Hari Pi^ 
VK 1 ) 0 . J.) u superiore. «lampante fcp»* 
rx O IBM Proprinicr o compatibile 


l'elaborazione dei sistemi Totip: permette 
colonne la gestione delle sequele c dei 
,Jc di vincita e delle formule derivale, 
hedme. prevede la gestione ne. s.stcìn 

a prèndi segni, mimm. e — 

accoppiate, terzine e quartine. Effettua 


funzioni che agevolano il lavoro dcH’utcntc. fra cui la possibilità di «salvare 


Dm i mi ., Mard W«t. Mv 

• i irvi d Ml ^ ìcnofc - >*arnp;mie Hikihi F\ 
° ,BM P'«>pr,n.of compatibile. 

Il programma complelo per 
lelabora^one dei sistemi Enalotto: 
mi,? / condizionamento delle 

colonne, la gesiione delle sequele c 

(consentendo la "rampa deìlavifi,clatera/'' 0 Chc <lai "P an| e 

,a -- 

, »,r ma,IC ° dC " C 'Cadine 


89 


000 


Il Totogol alla portata di lutti! Infatti grazie a questo programma 
anche l'utente meno esperto potrà tentare finalmente la fortuna: il 
programma riduce i sistemi secondo: minimo segni pari e dispari, 
massimo consecutivi, range dei segni tra uno e 15. massimo 
simmetrie, massimo paralleli, punti di riduzione N-l e N-2. e 
colonne filtro È presente inoltre la funzione di controllo colonne 
vincenti e la stampa delle schedine. 

(LPC0I76) 


(T FINSON (? FINSON d: FINSON (J) FINSON 


[J FINSON s 


Kj; r mstuirs 


rjinsumti 


^jr urna suina 


KIJ r irasuina 


ir arasuni 

E 


SUPERTOTOGOL 

PER WINDOWS 


Contigura/tnnc minima: 

Pc Ms-Dos ino 1 » compatibile. CPU 
SOtXft o superiore. J Mb di RAM. Hard 
Disk, mouse, stampante (purché 
supportata da Windows), scheda grafica 
VGA. Windows J I o superiore. 


progetto negozio al 
dettaglio 


gESSBSSr 

FX a IBM Pmpo"io cumpuub*- j 


moti* 

“. i=^SSS£S£ 

necessità di gestite le ^ f prricnlc una funzione di stampa 

fiS&tSKSShsASK 

una vendita od un acquisto. Le anagrafiche _ K/VL* 
sono complete c di facile impostazione. 

(LPC0IJ5) 


000 


99 


SOLUZIONE FATTURA III 


Configurazione minima: 

Pc Ms-Dos ll»)'l compatibile. CPU Stl’RS o 
supcriore. I Mh di RAM. Hard Disk, scheda 
grafica VGA. Ms-Do. 5.0 o supcriore 


stamparne Epson FX o IBM Prupiiiilcr 
conipaiihtlc, (iksi'C 

Facile c pratico programma che consente di produtte. archiviare c stampare 
qualsiasi tipo di fattura (accompagnatoria c differita), oppure una nota di 
credilo. Ogni documento può essere stampalo più volle a condizione chc 
non venga stampato definitivamente. Il programma è corredato da una 
serie di funzioni di utilità Ira cui la possibilità di personalizzare i moduli 
di stampa, salvare i dati su disco c recuperarli, convertire le anagrafiche 
utilizzale nella versione precedente c configurare il programma 
al meglio. (LPC 0271) 


SOLUZIONE MAGAZZINO III Li 


liintifturjsionr i 
Pc M» Do» 100'i compatibile. CPU S0:»6 o 
Mjjvniwc I Mb ili RAM. Hard Divi, vchnla grafita 
VGA. MvDr* 5.0 « superiore 

Contini iati: 

'lampante Ep-n F\ o IBM PnipniUci cwnp»lih*Jc. 


Versatile programma di gestione magazzino chc permette di creare, 
stampare e memorizzare bolle di accompagnamento: effettuare carichi, 
scarichi, valorizzazioni ed inventari. La stampa delle bolle è 
completamente personalizzabile. Tutte le movimentazioni possono essere 
visionate, stampate e modificate. z\ corredo sono fornite una serie di 


i dati su disco e ripristinarli, ed una comoda 
procedura di configurazione, i LPC 02721 























































































































































SUPERTOTOVELOX 


';=■ se 

» fc 


l onll|ur«lnnv mlnlnw: 

,’pcnou- MOKh di RAM Mani 
nisk' MvtlO' ' 3 •> «upcnn.c. 
Sampang Epson FX “ ,BM Pl " p "" li: ' 

compatibile 


‘■si 1 ;;?.— 

mi.s-in.. conseeu.m In "'"^^mulc derivale ammesseed 

tomli/ionaie. sequele-lu» di^ puntoni sono disponibili 

escluse, quadri ..mi cori, lui e . . 

con comodi menù a lendma. ILW - 



SUPERTUTTILIBRI 

PER WINDOWS 


1 



r«TH^rmpa--Hde.CPU 

X03K6 (consigliala DX>. 

VGA. Campanie suppona'ada WmAm 

mouse. Windows 3.1. Hard Disi-, a 

di RAM 

Superlullilib.i per ' ti '« à '\'''L2 

, _ , programma per la gesnonc della propna 

I - biblioteca personale, ermeep,lo c 

sviluppato pe, essere propri libri. 

possibilità di associare od g balistiche grafiche (stampabili 

^.«prima- 



3ZZZT - 

s upértuttidischI 

PER WINDOWS 


■MÒLE 


■***«*» J 


U 



s 




Omllfiuranunf minima. 

ixrtr-: . r hk - cis'Km«,(„*,„i wl , 

MM .«'.Ira., .ua,,, 

Su^nai.id/schi per Windows e >1 p, 

' " P '" P " J col lev ione d, dischi 

casse Ut e {|). ulne ad olTrire una comod i e 

dei diali III presili,, ,,d „lKc persone ITssKi.irV l " c ", n "" ll "« « >i hanno 
sia",pace le capelline per le elicsene Olir, o ' " pm dl "-'" "" ""magme e 
•‘«fi'archivi, supcnunid,le “ c w in Li r' lu '"" n,cn " <« *«"li»ne 

. .s-hegr.,r,clK-es...„,, wr Ì^S / ". ‘ f.'rervhe rncrocue. 

d' compilai"» Inoli,e pe, dii ' ' " ,cp, "" J fc prevista la gcsllonc 

" .'V r ""' hlk «sonare prrn, Z, *'«** .-io,., 

hram rnscrm ed oc c,minimene «acoffi w KA^ _ 





SUPERTUTTIVIDEO^ 

PER WINDOWS 


Configuraxione minima: 

' iÙÙ'r oiiiipaliblle. CPU King,, 

(consigliala DX). scheda grafie. VGA 

"“‘use. 

svinarnes 3.1. Hard Dici. 4 Mb di RAM 
Super",,,,' Ideo pe , Windows e un 

programma compie") per cesure la 
I 53*" videoteca personale; olire ad 

-“- n!-r 7 U " J e compie", gestione 

videocassenc. permeile la meni “ re * l,l,,,ieion e delle proprie 

. commenti 

associare ad ogni video unimmagine ori"" p,CMl1 " 
m (ormalo AVI Vi è inoltre 1,1 1, ù 'cqucn« del film, importandole 
'e videocassette. Supcrtuuic ideo pw Windows k cn P enuK P« 

slaiisiiche grafiche e stampe ^ P ermcl " : "cerche incrociire. 

Ilhc 0171’f lc " m “" lcpr " ,u - 




d)F/MS0<¥ (T FINSON 1 FINSON (f FINSON (f FINSON 













































































































































r inquina 


Kjjrirssum 


k^j ir 


ir biixsuiv 



TAROCCHI 

IN WINDOWS 


Conliguralione minima: 

Pc Ms-Do' »*>'* compatibili 
I consigliata DXI o superiore. 
SVGA 256colon, mouse. > 
superiore. Hard Disk 

( onsielialu scheda audio 



TUTTIDATI || 

**** WINDOWS 


ConHguruiane minima 
«pK* , . 00f * compatibile. CPU 
WWfto supu,,”,,. 4 Mh di RAM. Hard 
Disk. Windows 3 | „ supc ^ 

Consigliali: 

mouse 1 " 10 ' Uppor,a '“ Windows e 


un /‘■■‘Sr-dinnia in grado di 
di informazione: consente di 
facilmente tabelle di dati o 


gesiire e archiviare qualsiasi tipo 
modificare, creare ed organizzare 
interrogazioni d. qualsiasi fino 
Lre applicati filtri di selezione per 




Configurazione minima: 

Pc Ms-Dos IIX)',; compatibile. Ms 
Dos 3.3 o superiore. Hard Disk. 


VDS PRO 


VDS PRO è l'unico strumento affidabile, flessibile e potente che 
garantisce una sicurezza totale del vostro PC. evitando così la 
possibilità che vengano arrecati danni enormi (e spesso irrimediabili 
al vostro PC) come la perdila dei dati, il blocco del computer e 
costosi interventi tecnici. È dotato infatti di algoritmi di ricerca 
virus e di una filosofia rivoluzionaria in materia di prevenzione 
che lo rendono unico nel suo genere. VDS PRO protegge il PC non 
solo dai nemici di ieri ma anche da quelli di oggi e di domani. 
Nel prezzo è incluso il primo aggiornamento gratuliti). 
Software e manuale completamente in italiano 
ILAVOOOII 



WIN-DIETA III 


Cunfigu.aoune minima: 

Pc ... compatibile. 

S03H6 <> superiate. -> M» u> ' 
«hedug.uf.« VGA" super..»*. 

D.ek. mou»e. stamparne IP 
supportala J.I Windows). Wimi. 
o superi»**.* 


ncr icnere sotto controllo il vostro peso 
uficazionc della dieta con una semphe a 
n'ma è corredalo da numerose tabelle 
lisi grafici. È presente una procedura d. 
" 0 che permette di memorizzare anche 
rilevato. wt s s/V / |^ 




WINGOL PRO 


Conligurj/.one minima: 

sor»*' Dm c °mpulibile. CPU 

SOlsr, „ supcriore. 4 Mb di RAM 

_ _ 

si S "ssr s -r ai,one * " «*<*<" ««* 

d.ilat,. d. lame c tali ea.al^risliX daT""''" 0 ’ i,alian,,: * infuni 
indispensabile per chiunque Ecco T prodo,, ° unico e 

,op c 

a disposizione. (LPC0209) 



(T) FINSttN (f) (f) Flhl^dN (f) nw« (f) FBM^HM 


ji MinK^iMin ji MrrùtrtMM j rt \ Mnerkii ji rt\ lincili ji rt\ Bjncui ji /'t\ uncini JI rk\ 
























































































































































































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VICENZA - S.S. 11 PADOVA SUP. 60 C/O "PALLADIO" 


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v|, rlNSON (J) FlNSuN IJJ FINSON FINSON F'JNSON 


FINSON POINT 


ANCONA (TORRETTE DI ANCONAl - VIA FLAMINIA 118 ITI- 071/88' ‘92 
ANCONA VIA DE GAS PERI 71 - TEL. 071/836117 
BARI - VIA CAPRUZZI 178 - TEI. 08(1/5561(44 
BERGAMO - VIA BONOMELLI 17 - TEL 035/270941) 

BERGAMO VIA SCURI 4 TEL 035/402407 

BOLOGNA • VIA SI. MONROE 2 C/O VAl.LECKNTER' - TEL 05I/6I7S010 
BOLZANO-VIA GARIBALDI 42 TEL 04718)78771 

BRESCIA (MOLINEITO DI SUZZANO) VIA DE GASPERI6C/O TRIANGOLO 
TEL 03(1/2120837 

BRESCIA - CORSO CAVOUR 62 TEI 030/3774(40 

CAGLIARI VIA PESSINA 7/B - TEL 070/307237 

CATANIA PIAZZA GALATEA 2 TEL (815/533418 

CATANIA VIA CANTORA 140-TEI 095/501797 

CATANZARO (CATANZARO LUX» VIA DEI CROCIATI 7 TEI. 18 I 6 I /300394 

COSENZA (C'ORIGLIANO CALABRO SCALO) - VIA NAZIONALI. 212/214/216 I LI 1 (9SCS89668 

COSENZA VIA ALIMENA 27 - TEL (8/84/75741 

FIRENZE. VIA BARACCA l/l - TEI 055/360551 

FIRENZE VIA SIASI) DI BANCO 26 TEL 055/716373 

FIRENZI. VIA PRATESE 24 - TEI. 055/3(9.167 

FIRENZE VIA SBRILLI 4 - TEL. (155/4250011 

FIRENZE VIALE VOLTA 127 TEL 055/574608 

PROSINONE ICASSINO) - VIA LOMBARDIA 5» II I. 0776/25888 

GENOVA - VIA IL LIGURIA 15/R TEL (110/592251 

GENOVA VIA MOLTENI50/R TEL olu/417957 

GORIZIA (MONEALCONEi VIA VALENTINIS 3/1 II I oisi/411685 

GROSSETO VIA DELL'UNIONE 7 TEI. 0564/414309 

LA SPEZIA (SARZANAl VIA EMILIANA 31/11 TEI. (1187/627799 

LATINA VIA CHIESUOLA I TEL. 0773/66(8193 

LIVORNO-VIA CAMIIINI 17/19 TEI. <1586/210)011 

LIVORNO • VIALE ITALIA5-TEL 0586/811741 

MANTOVA - VIA VERONA 34 • TEL 0376/391(817 

NUORO 170 CENTRO CITTA II I 1(7x4/2(4414 

PADOVA • VIALE VENEZIA 51 TEL (149/775599 

PALERMO VIA LIBERTA' 56 TEL 091/309927 

PERUGIA (PONTE S. GIOVANNI) VIA ADRIATICA 111 - TEL. 075/5990922 

PESCARA VIA MARCONI 1)0/132 TEI 085/69)570 


PESCARA VIA TRIESTE 79/81 TEL (185/421(4)07 

PISA - VIA CAMMEO 64 - TEL 050/562296 

PORDENONKiZOPPOLA) - VIA N BIXIO 1 - TEL 0414/574600 

PORDENONE - VIALE ORIGOLETn 92/A TEI 0418/551915 

ROMA PIAZZA DI PONTE LUNGO 31 TEL 06701(416 

ROMA VLACASII IN \ 283/D TEI 0621 47200 

ROMA VIA DELLA GRANDE MURAGLIA 62/64 TEI 06/5296330 

ROMA S IA GII LUTTI 13 - TEL 06/57300120 

ROSI A - VIA V 'SII STANA NUOVA 93/95 TEI. (5489)810 

ROMA ■ VIA ROLLI 33 - TEL06/58I6673 

ROM A - STA TIBURTIN A 614/D TEI. IK./43530S0S 

ROSI A VIALI: DEGLI AMMIRAGLI 73 - TEI. 06636689 

SALERNO (SCAFATI (STAI DA VINCI 91/9! TEI 081/86)4282 

SAI IRMI CORSO GARIBALDI (.5 TEL 0X9/2)2051 

SIENA ■ VIA MASSITANA RI IMAN A 54 TEI. (>577/271820 

SIENA (SIONTEPUI.CIANOl VIS DELLE LETTERE 46 III 0578/577650 

TARANTO - VIA SABATO 12 - TEE (88)/7362S(4 

I DINE (TORRI ANODI SIARTIGNACCOl - VIA COTONIFICIO 22 C/O TITTA FIERA" 

TEL 04)2/544511 

TREVISO(SUSF.GAN Si S IA CONEGUANO 3) TEI 0438/4)5110 

VICENZA (TORRI DI OUARTLSOLOl-VIA PALA 2IK /0 11 PIRAMIDI TEI. (444/267151 

VENEZIA (CEGGIAi-VIA Dt ( A D'AOSTA 4 TEI. (421/129821 

VENEZIA(MARCON 1 STAI MATTIÌI l/B(70 "VAIJ.ECF.NTKK" Il 1.(41/59(88817 

VENEZIA (MARCONI STAI SIATTEI l/B C/O "VAI-LECENTER TEL. (41/4568945 

VENEZIA (SLARGHI R A) - VIA ORNAI!) 4 ILI (41/3)80227 

VENEZIA (AUSTRI: (VI A HISSUOI S’IVA III 141/5.148)15 

VENEZIA 1 PORTI(ORI ARDI VIA VENEZIA 8 TEI. (421/271552 

VERONA (Bl SSOI.E.NGOi - VIA DII LAV0R044 III (45/67181)99 

VERONA (CASTO DAZZANOi STASIASCAGNI.il III 145/512744 

VERONA VIALI. VENEZIA 5 TEI (4V513X55 

VERONA VICOLOVOLTO S LUCA 6- III. (45/592708 

VERONA VIA XX SETTEMBRE 18 (45/8010782 

TRIVISO (CASTO FRANCO VENETI» - GALLI RIA II ROPA 20(70 I GIARDINI DII SOI I 
TEL (U1V72I4I9 

TREVISO 1 SUSEGANA 1 - VIA CONEGUANO 59 Tll (418/6161 3 
TREVISO PIAZZA S TRE NON 6 (422/546886 


FINSON CORNER 


ANCONA (SLNIGAI I.IAI VIA ( BATTISTI 27 

ANCONA (SLNIGAI I I Al VIA PORTICI I HCOI.ANI 14 
ANCONA VIA TORRI .SI 17 
AREZZO (CAMIKTA DI CORTONAi 

PIAZZA A DE: G A SPI: RI 28/29 

AREZZO LARGO I MAGGIO 24 

AREZZO VIA MICHELANGELI 1 1(4 

ASCOI I PICENO (PORTO S EI.PIDIOl 

LARGO DELLA RESISTENZA 15 

BARI CORSO DEGASPERI H8M 

BELLI NO (I LI I RLI • VIALE MONTE GRAPPA 32* 

HRESCIA (BESSIMO DI DARI O BOARIO IEKMEI 

VIA NAZIONALE 4.1 C/O'ADAMEI LO 

BRESCIA (SALO ) VIA VALLE 8 

BRESCIA VIA MONI ESI ELIO 12/A 

BOLOGNA («ZZANO EMILIA) PIAZZA S Al I I NDI: 11 

BOLOGNA VIA MARONCEI LI 2/C 

CAGLIARI (CARBONIAl VIA GRAMSCI >5 

CAGLIARI (IGI.ESIASl • VIA TORINO 33 

CAGLIARI (QUARTI' S EI.ENAI - VIA MARCONI <P> 

CAGLIARI VIA CAMPANIA 8/A 

CAGLIARI VIA PERGOLESI 28/A 

CAGLIARI VIA TOMMASEO A 

CAGLIARI VIA TRENTINO 26 

CALTANISETTA VIA PALADINI 33 

CAMPOBASSO (TERSIGLI 1 - VIA E DOVIDIO 17 

CASERTA VIA G.M. BOSCO 24 

CATANZARO VIA ACRI 26 

CHIETI VIA COLONNETTA 11)2 

FERRARA VIA BOLOGNA 108/1 IO 

FOGGIA (SAN SEVERO) VIA DON S1INZONI 32/C 

GENOVA (RIVAROLOl-VIA T SI CANEPAKI I83/R-IX5/R 

GROSSETO (FOLLONICA) VIA C COLOMBO 14/C 


IMPERIA (VALI LCROMA) 

VIA COIONNEII O APROSIO 364 
ISERNIA • VIA IORIO 28 
I AULII A (AVI ZZANOi VIA AMENDOLA 23 
L'AQUILA (AVEZZANOl VIA MONTEVELINO 127 
L'AQUILA VIA XX SETTEMBRI: HII/III 
LECCE VIA BRACCIO MARTELLO 26 
LECCI VIA MAZZAREI I A 31/31 
MACERATA ICIVITANOVA MARCHE) 

VIA D'ANNUNZIO 72 

MACERATA (TOI ENTINOI V IA PARISANI 22 
MESSINA (CAK) DORI.SNIlOi VIA PIAVE 22/A 
MILANO (LACCHI ARELLAl 
VIA S SI DEL CARSO I l/A 
MILANO VIA IMBON SII 4 
MODENA iVIGNOI Al CORSO ITALIA 28 
MODENA PIAZZA CI ri sili I LA «1 
NAPOLI iPORTICIi VIA LIBERTÀ lx.s/|9| 

NAPOLI 1 PORTICI 1 VIA LIBERTA 25X/B 

NAPOLI (VOMEROl VIA C CARELLI 13 

NAPOLI VIA BOSCO DI CAPODIMONTE 71/A 

NAPOLI VIA G CESARE 21/21 

NI ( IRÒ ( TORTOLI 1 VIAV EMANI EI E 59 

PADOVA (ESTEi VIA TUO LIVIO 9 

PARMA VIA SAFFI 78/B 

PESARO VIA POM ’HIELEI 2 

PESCARA VIA NAZIONALE ADRIATICA 76 

PESCARA VIA TIBURIINA 63 

PISTOIA VIA FERMI 84/B 

REGGIO CALABRIA-VIA PIO IX TRW' DE BIASIO VI 
REGGIO EMILIA (VIA VENETO 7/C 
ROMA (OSTIA UDOl VIA DEI VELIERI 27/29 
ROMA VIA DELLA Bl CALOTTA - 244/241. 


ROMA VIA GAI LIA 17/A 
ROMA VIAMI.RUI.ANA9/ 

ROMA-VIA I NUVOI ARI 
ROMA VIA SILICEI LA 84 
ROMA VIA SPAI ALO 1/9 

UDINI VIALI TRITI SIMO 181/8 
SAI ERMI (CAVA DE lIRRI NIi 
VIA ERNIA IO DI MARINO 5 
S SSSSRI il II MIAI VI \ Gl NI IS A 37/A 
SSSSAKI VIA DUCA DL.GI I ABRUZZI 48 
SSVON3 VIA CARISSIMI11 ( Rol li I6N 
SIENA telili SI SCALDI-VIA DII LA FORTUNA 2/K 
SIENA VIA S IIANDINI 17/21 
TARANTO VIALE VIRGILIO S‘/C 
TERAMOlSII.VI MARINAI VIA ROMA 407 
MIRINO (CARSI AGK Ol Al PIAZZA IV MARTIRI 32 

(ORINO iMnlEI INO! VIA TORINO 114 
LORINOiVOI PIANO) VIA ROSI A 21/A 
MIRINO VIA IRIS 14/1. 

TRENTO (ROVERI TOl VIA TARI SROEII 48 
(REN IO I ARGO N SAURO 6 
I DINE (CASSACCOl S S IONTEHBANA I) 

( li Al PI ADRIA 

UDINI VIALE I RICUSISI! > UH 

SI NTZIA (USI I O DI MIRANO) VIA STAZ.il INF. 78/R 

VENOSA (MIRAI - VIA NAZIONALE 182 

VENEZIA (PORTI 8 (RI AROi VIALE POR DI NONI 9/A 

VERONA (CALDIEROl STASERA 19 

VIBOXAI.EN11A VIA CADITI SI I IUVOR04 

VICENZA (BASSANO DEI GR APPAI 

VIA GARIBALDI 16 

VICENZA LONTRA MI RI 13IR1A NUOVA 26/28 
VICENZA VIA DIV EOLGORE24 


( J ) finson 

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d FINSON d FINSON d FINSON d FINSON d FINSON 








Dal 15 dicembre 1995 all'll gennaio u.s. si è svolta a Roma, ospitata nel Palazzo delle 
Esposizioni di Via Nazionale, una mostra, giudicata come uno dei più importanti eventi 
culturali dell'anno, dedicata alle videosculture, alle immagini elettroniche ed alle 
installazioni multimediali degli artisti Steina Fteinunn Bjarnadottir e Woody Vasulka. 

Considerati tra i maestri delle arti elettroniche, la loro opera spazia tra la ricerca 
artistica più rigorosa e la sperimentazione scientifico-tecnologica più avanzata. In 
occasione dell'inaugurazione della manifestazione, tra i tecnici che ultimavano 
l'allestimento delle installazioni, abbiamo avuto modo di parlare con il curatore della 
mostra Marco Maria Gazzano e la disponibilissima Steina Vasulka che ci ha spiegato la 
filosofia alla base del lavoro artistico condotto dai coniugi Vasulka 

Sterna e Woody Vasulka 

Video, Media e Nuove Immagini nell'arte contemporanea 

di Massimo Truscelli 



| teina Fteinunn Bjarnadottir (Islanda 
1940) e Woody Vasulka (Moravia 
1937), vivono e lavorano negli Stati 
Uniti dal 1965. Internazionalmente consi¬ 
derati tra i maestri delle arti elettroniche e 
contemporanee, nella mostra di Roma 
(che ha anticipato una serie di altre mo¬ 
stre dedicate ai due artisti e che era orga¬ 
nizzata dall'Associazione Culturale Kine- 
ma con la collaborazione dell'Assessora¬ 
to alla Cultura del Comune di Roma e la 
partecipazione di MCmicrocomputer) 
hanno proposto una rassegna sia pur li¬ 
mitata nel numero di installazioni, ma 
molto completa dal punto di vista artisti¬ 
co poiché completa di tutti i momenti più 
significativi dell'esperienza condotta dai 
due coniugi. 

Il percorso espositivo della mostra ita¬ 
liana ha offerto la riproposizione di alcune 
opere considerate come pietre miliari nel¬ 


la ricca produzione dei Vasulka. 

La prima opera incontrata nella visita 
era appartenente al gruppo "Machine Vi¬ 
sion", uno dei passi fondamentali della 
sperimentazione artistica, specialmente 
di Steina Vasulka, ribattezzata "Old Vision" 
per l'occasione. Proseguendo era possi¬ 
bile vedere altre videoinstallazioni tra le 
quali "Tokyo Four" e, soprattutto, era pos¬ 
sibile godere della visione di una raccolta 
monografica della durata di svariate ore. 

In occasione della cerimonia di inaugu¬ 
razione della mostra, un momento di 
grande interesse è stato rappresentato 
dalla performance live "Violin Power" ese¬ 
guita da Sterna Vasulka negli anni 1970 e 
successivamente nel 1987 e ripetuta sul¬ 
la scalinata d'ingresso della galleria in oc¬ 
casione di questo appuntamento italiano; 
una performance nella quale l'artista ha 
mostrato le proprie capacità musicali, ma 


anche la grande capacità di sperimenta¬ 
zione delle tecnologie elettroniche appli¬ 
cate all'arte nelle quali i segnali audio in¬ 
teragiscono con quelli video modificando¬ 
li con la medesima lunghezza d'onda e 
soprattutto l'interazione tra performance 
artistica e ambiente circostante, una te¬ 
matica particolarmente cara al lavoro di 
Steina Vasulka, Purtroppo, in occasione 
della mostra di Roma, Woody Vasulka 
non è potuto intervenire personalmente 
poiché era impegnato nel lavoro di ulti¬ 
mazione di un proprio CD-ROM, ma la 
simpatica Steina Vasulka ha fornito ai 
giornalisti intervenuti nella conferenza 
stampa di presentazione della manifesta¬ 
zione, una ricca quantità di informazioni 
utili riguardanti anche il lavoro di Woody, 
offrendo contemporaneamente anche la 
visione di due video molto importanti: 
"Art of Memory" e "Voices” precedenti 


118 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 






INFORMATICA & ARTE 
steìna e wòody vasulka 



Woody Vasulka. 'Time/Energy Obiects' Il9751, studio eseguito con il Rutt/Etra 
Scan Processor. 

Sterna by Woody Vasulka, studio eseguito con Digital Articulator 119781 

- Foto di Kevin Noble - 




l'impiego di due strumenti che hanno 
successivamente influenzato l'estetica 
delle proprie composizioni: il processore 
"Scan Rutt/Etra" (creato da Steve Rutt e 
Bill Etra), capace di scomporre l'immagi¬ 
ne riducendola alle sue linee di scansione 
e capace di costruire un effetto di analisi 
topografica dell'immagine; il "Digital Ima- 
ge Articulator", uno strumento di rappre¬ 
sentazione numerica creato per manipo¬ 
lare le immagini elettroniche mediante 
codici ed in tempo reale. 

Quattro chiacchiere con Steina 

Mentre il gruppo degli assistenti dei 
due artisti completava il lavoro di ultima¬ 
zione siamo riusciti a scambiare alcune 
battute con Sterna Vasulka affrontando 
quelli che sono i temi fondamentali del 
suo lavoro. 

Il ritratto che ne scaturisce è quella di 
una grande umanità, ma anche di una 
grande passione per il proprio lavoro e di 
rispetto verso uno strumento come la vi¬ 
deocamera capace di tenere sotto con¬ 
trollo il "maestoso scorrere del tempo". 

"Dopo il trasferimento a New York, mi 
ricordo in modo vivido di essere andata a 
Canal Street e di aver guardato i pezzi di 
ricambio e motori di vecchie automobili 
come delle cose miracolose, che assomi¬ 
gliano alla vita stessa". Mediante una se¬ 
rie di environment, come l'installazione 
"Old Vision" proposta a Roma, è possibile 
sganciare la ripresa dall'occhio umano e 
decentralizzare l'immagine rispetto all'o¬ 
peratore: è un po' quello che avviene con 
"Old Vision"; una sbarra è montata su un 
piatto girevole e sulle estremità di questa 
sbarra sono montate due videocamere 
che guardano verso una sfera a specchio 
posta esattamente al centro, un paio di 
monitor rimandano le immagini riprese 


mentre il piatto gira lentamente. Le tele¬ 
camere filmano l'intero ambiente, il pub¬ 
blico, i monitor, le medesime telecame¬ 
re. Le immagini che ne risultano sono co¬ 
si staccate dalla capacità dell'operatore di 
evidenziare qualche particolare nella fase 
di ripresa, un modo quasi "meccanico" di 
intendere l'immagine, un modo dì inter¬ 
pretare l'immagine più vicina al modo di 
vedere delle macchine che non dell'uo¬ 
mo. 

"Sono molto flessibile circa le dimen¬ 
sioni di queste realizzazioni poiché per 
me la dimensione di un'installazione non 
è determinata dal numero di monitor, 
quello che piu conta per me è la ricchez¬ 
za concettuale della composizione. Quin¬ 
di improvviso spesso nello spazio della 
mostra, per realizzare un'installazione ba¬ 
sata su quello che è utilizzabile. 

lo prevedo sempre per questi envìro- 
ment un posto tranquillo e scuro. Un mu¬ 
seo in teoria è un posto adatto, ma la 
gente che lavora nei musei tende sem¬ 
pre a mettere le installazioni video in una 
posizione dove sono estremamente visi¬ 


bili... Si pensa sempre che i video debba¬ 
no essere rumorosi e pubblici, mentre io 
vorrei che fossero quieti e privati: mille 
monitor ed una persona che li guarda, e 
non viceversa. 

Voglio che chi guarda sia cosi assorbi¬ 
to dall'opera da sperimentarla con un al¬ 
tro livello mentale. Mi aspetto che condi¬ 
vidano il tipo di forte emozione che io 
provo per questo materiale e, con mia 
grande sorpresa, qualche volta accade. 
Come quando un vecchio signore che 
aveva guardato "Tokyo Four" (una delle 
opere esposte nella mostra di Roma, ndr) 
più volte, mi spiegò che si trattava della 
morte. In quel momento ho capito che 
aveva veramente guardato con attenzio¬ 
ne, anche se nell'installazione non c'era 
espresso solo questo concetto". 

Più volte è stato affermato che l'opera 
dei Vasulka ha influenzato notevolmente 
il modo di fare cinema e video (molti loro 
allievi hanno lavorato e lavorano per le so¬ 
cietà di effetti speciali cinematografici più 
conosciute), ma Steina Vasulka ritiene 
che la TV commerciale così come è at- 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


119 






INFORMATICA & ARTE 
STEÌNA E WOODV VASULKA 




tualmente, nulla ha recepito della loro 
sperimentazione finora condotta. 

"L'aspetto creativo che preferisco è la 
registrazione iniziale con la videocamera, 
sia che si tratti di immagini della natura, 
specialmente del Sud-Ovest degli Stati 
Uniti (Stema e Woody Vasulka vivono a 
Santa Fé nel Nuovo Messico, ndr), ma 
anche della gente quando mi trovo in una 
grande metropoli come Tokyo. 

Grandine o neve o pioggia forte, quella 
è la parte che mi piace di più: soprattutto 
se sono sola nella natura. Nel New Mexi¬ 
co, dove vivo, le mie immagini sono fiu¬ 
mi, montagne e gli arroyos (fenditure del 
terreno assimilabili a piccoli canyon). 

Parlando della gente, i giapponesi, ad 
esempio, hanno un protocollo sociale per 
il quale le loro azioni quotidiane diventano 
per me un favoloso teatro. Le ragazze 
che manovrano gli ascensori recitano 
sempre su un palcoscenico immaginario, 
come pure i conducenti dei treni o i tassi¬ 
sti con i loro guanti bianchi" 

L arte del XX secolo è troppo veloce 
per Sterna Vasulka che si considera fuori 
dalla corrente collettiva. "La moda vuole 
che le cose vadano veloci Nelle mie 
composizioni con molteplici canali mi 
sento liberata da queste preoccupazioni, 
poiché si basano su principi temporali 
molto diversi, più vicini alla musica" 

Continuando nello scambio di battute 
con Stema Vasulka emerge un ritratto di 
grande umanità, ma anche di spigliatezza 
e grande gioia di vivere. "Non mi piace in¬ 
segnare cosi come non mi piaceva anda¬ 
re a scuola,. 

Entro in una sorta di teatro assurdo 
mostrando molte videocassette, le mie e 
quelle dei miei colleghi, le discutiamo con 
gli studenti e poi chiedo loro se credono 
negli UFO. A questo punto tutta la classe 
si trova molto a disagio. 


Metà degli studenti dice di si, l'altra 
metà di no. Discutiamo di come le galle¬ 
rie controllino l'arte e obblighino gli artisti 
a umiliarsi. Continuamente dico loro che 
non devono umiliarsi. Ed essi sembrano 
molto sollevati, quasi come se non sa¬ 
pessero che è possibile... Dico loro che il 
dovere di ogni artista è quello di essere 
disubbidiente Discutiamo di cosa signifi¬ 
chi essere una persona che va con la cor¬ 
rente e avere una vita comoda e di come, 
se si decide di essere degli artisti, si scel¬ 
ga in effetti di vivere una vita economica¬ 
mente poco stabile, ma più gratificante 
dell'ordinario... La ragione per la quale 
chiedo ai miei studenti se credono negli 
UFO è che, dopo che alcuni di loro hanno 
detto di crederci ed altri no, io dico loro 
che comunque non parleremo non si par¬ 
lerà di UFO, ma di come difendere le pro¬ 
prie opinioni. Se uno crede negli UFO de¬ 
ve alzare la mano, anche se il resto della 
classe si mette a sghignazzare. 

Il processo creativo per me è un'enor¬ 
me gioia, anche quando è doloroso, co¬ 
me quando mi sento inferiore al mio 


compito. La gente coglie questo piacere 
nel mio lavoro e spesso pone obiezioni 
del tipo: - Ma stai solo giocando!-, un 
commento che mi fa tremendamente 
piacere. 

L'impulso a fare arte sembra venire da 
un profondo desiderio di comunicare, e, 
per alcuni artisti, comunicare su vasta 
scala: qualcosa che a me non interessa 
particolarmente. 

Non vedo una differenza qualitativa tra 
una persona sola e molte, se io ho qual¬ 
cosa da comunicare Tutta la nostra esi¬ 
stenza sembra essere imperniata sulla 
comunicazione. 

Essa attraversa culture, linguaggi, con¬ 
tinenti. Passa anche attraverso il tempo 
Passiamo tanto tempo con persone che 
non abbiamo mai incontrato, che sono 
spesso morte molto tempo fa. Ma la ra¬ 
gione principale per fare arte è quella di 
comunicare se stessi a se stessi, ed è 
una posizione spirituale. È stato un triste 
destino quello di molti artisti di riuscire 
solo a comunicare al futuro, con un pub¬ 
blico a loro postumo" ME 


120 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 










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Giovanni Sica 

IL DIRITTO 

NELLE IMPRESE 
INFORMATICHE 

Tutela giuridica del 
sufi»are e licenza d'uso 


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CONSl'l I INU 


• l't-AJit'st 

r* 

mntì» 

NC 

I tftlfefVr 


ideata e diretta da Giovanni Sica". Che 
cos'è un ipertesto grafico? 

Non aiuta a scoprirlo la prefazione, 
che esordisce cosi: «Ho iniziato a scri¬ 
vere questo libro sulle tematiche legali 
delle imprese informatiche, allorché mi 
sono convinto che la struttura espositi¬ 
va della materia avrebbe potuto seguire 
una "visione informatica"... Questa visio¬ 
ne e particolarmente cara ai program¬ 
matori di computer, che sono soliti ap¬ 
plicarla per l’analisi prima e la soluzione 
poi di qualsiasi problema da far elabora¬ 
re all'elaboratore. Invero il sapere giuri¬ 
dico...» eccetera eccetera. 

Non resta che sfogliare il volume, per 


scoprire che l'ipertesto non c'è, e non 
potrebbe esserci, perché un libro è un 
libro, cioè una forma di comunicazione 
sequenziale, che al massimo si può sfo¬ 
gliare forsennatamente avanti e indietro 
alla ricerca di questo o quell'argomento. 
E la "visione informatica" si risolve nei 
chiamare i paragrafi "cartelle", contras¬ 
segnandoli con la relativa icona. C'è, in¬ 
vece, la grafica, con una serie di schemi 
che illustrano con indubbia efficacia i 
vari aspetti del DLgs 518/93 sulla prote¬ 
zione del software come opera dell'in¬ 
gegno. 

L'intera materia è scomposta poi, 
punto per punto, in una serie di "cartel¬ 
le" che chiariscono il significato giuridico 
di tutti i commi della legge. La trattazio¬ 
ne si conclude con un esame delle clau¬ 
sole contenute nelle licenze d'uso e 
con un'appendice che riporta i testi nor¬ 
mativi richiamati. 

Il merito del libro è senza dubbio nel¬ 
la chiarezza e nella completezza dell'e¬ 
sposizione, che tuttavia conserva il lin¬ 
guaggio strettamente giuridico che 
spesso mette in crisi gli informatici. L'i¬ 
dea di trasformare un testo di questo ti¬ 
po un una specie di trattato di anatomia 
legislativa ha comunque un'apprezzabi¬ 
le efficacia didattica 

Resta qualche perplessità sul titolo: 
la tutela del software non esaurisce il 
"diritto nelle imprese informatiche"; e 
poi, perché solo nelle imprese informa¬ 
tiche? 

Manlio Cammarata 

L'ABC di Internet 

di Patrizio Di Nicola 
Internet, collegarsi con il mondo 

pp 110 

E DI ESSE, Roma, 1995, 

Lire 10.000 

Non so se qualcuno si sia pre¬ 
so la briga di contare quanti libri 
su Internet si possono trovare in 
qualsiasi libreria italiana, quante 
riviste e quanti dischetti invadono 
continuamente le edicole, tutti 
dedicati al mito del momento: In¬ 
ternet. sempre Internet. Al re¬ 
censore si prospetta un'alternati¬ 
va: ignorare tutto, tanto ormai è 
difficile dire qualcosa di nuovo, 
oppure prendere l'ultimo libro at¬ 
terrato sul suo tavolo ed esami¬ 


narlo con feroce puntiglio, pregustando 
la stroncatura prima ancora di aprirlo, 

Però questo Internet - collegarsi con 
il mondo un primo aspetto positivo lo 
ha: èdi dimensioni ridotte e costa poco, 
un pregio che di questi tempi non è af¬ 
fatto da tascurare. A prima vista sembra 
che contenga proprio "tutto quello che 
avreste voluto sapere su Internet". La 
storia della rete delle reti", come funzio¬ 
nano i collegamenti, quanto costa, e poi 
la posta elettronica, le conferenze l’FTP, 
il Gopher. E ancora indirizzi, curiosità, 
suggerimenti, tutto scritto con grande 
chiarezza, quasi un manuale di istruzioni 
con numerose riproduzioni di scherma¬ 
te (per la cronaca, tratte da MC-link, la 
rivista telematica della nostra casa edi¬ 
trice). 

Non mancano un capitolo sul World 
Wide Web, uno sui comportamenti da 
tenere in rete e una breve rassegna per 
chi vuole approfondire l'argomento, di¬ 
visa tra libri, CD-ROM e documentazio¬ 
ne reperibile in rete. Promosso, dun¬ 
que, soprattutto nel confronto con certi 
"mattoni" da una parte e certe raccolte 
di banalità dall'altra.. Diciamo che vale 
il suo prezzo, e forse anche qualcosa di 
più. 

Il lavoro di Patrizio di Nicola ha forse 
un difetto in comune con molti altri libri 
su Internet: è scritto da un "vecchio" na¬ 
vigatore della Rete, di quelli esperti nel- 




Patrizio Di Nicola 




122 


MCmicrocomputer n, 159 - febbraio 1996 


















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IV 


Timo Qurlb che il minuto lui In malizino per roL 



Internet é oggi la più grande rete mondiale di calcolatori: oltre 
50 milioni di macchine interconnesse e servizi disponibili che 
spaziano in ogni campo della conoscenza umana. 

Questo sviluppo strepitoso ha fatto diventare Internet anche una 
amplissima vetrina espositiva: essa permette di mostrare prodot¬ 
ti e servizi comparandoli con quelli dei concorrenti, in Italia e 
nel mondo. 

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RECENSIONI 


FRANCO FltlPPAZZl 

Giulio occhini 

LA RIVOLUZIONE 
MULTIMEDIALE 


CIÒ CHE IL MANAGER 
DEVE SAPERE 



FrancoAngeli 


l’interfaccia a carattere, maestri 
di Archie e del Gopher, che non 
sbagliano un tasto digitando 
stringhe impossibili per i comuni 
mortali. Il punto è che la maggior 
parte degli utenti di Internet sono 
oramai della nuova generazione, 
quella che ha avuto come primo 
personal una macchina con Win¬ 
dows o un Mac, e ha incomincia¬ 
to a "navigare" con Mosaic o Net¬ 
scape Internet a carattere è ri¬ 
masta la passione (bellissima!) di 
un numero di appassionati che 
diventa, in percentuale, sempre 
più piccolo. 

La Rete di oggi è il World Wi¬ 
de Web, che di giorno in giorno 
si evolve verso quell'idea di "au¬ 
tostrada* che costituirà l'asse 
portante della nascente società 
dell'informazione. 

Su questo è necessario scrive¬ 
re libri su libri Perché il Web è un 
mondo immenso, ancora tutto da 
scoprire: Alta Vista, il nuovo sistema di 
ricerca messo a punto da Digital, con¬ 
tiene informazioni tratte da 8.000.000 di 
server Web sparsi per il mondo, come 
si legge nella schermata di apertura. Ot¬ 
to milionil Chi impiega strumenti di 
questo tipo non per il surfing a tempo 
perso, ma come reale strumento di co¬ 
noscenza, si accorge presto che sul 
Web c'è da dire molto, molto di più che 
sulla vecchia, affascinante Internet dei 
pionieri. Aspetto qualche libro su que¬ 
sto argomento. 

Manlio Cammarata 


Il manager lo sa? 

Franco Filippazzi - Giulio Occhini 

La rivoluzione multimediale 
Ciò che il manager deve sapere 
Collana dei quaderni di informatica 
pp 175 

Franco Angeli, Milano, 1995, Iprezzo non in¬ 
dicato) 

Franco Filippazzi e Giulio Occhini so¬ 
no due autori ben noti nel settore dell'e¬ 
ditoria sulle tecnologie dell'informazio¬ 
ne: fra i loro lavori vanno citati, nella 
stessa collana di Franco Angeli diretta 
dal Centro studi di Bull Italia, Groupwa¬ 
re - L‘informatica per lavorare insieme e 
Superare il paradosso informatico - 
Darwinismo tecnologico per un mondo 


che cambia. Si tratta di testi dedicati a 
un pubblico qualificato, in particolare i 
dirigenti d'azienda, e quindi non sempre 
di facile lettura, anche perché spesso 
gli argomenti sono più approfonditi di 
quanto richieda un lettore sempli¬ 
cemente appassionato o occasio¬ 
nale (tipo: questo me lo leggo in 
treno). 

La rivoluzione multimediale si 
presenta un po' più semplice dei 
testi precedenti, anche se non 
trascura la completezza e l'esat¬ 
tezza delle informazioni, accom¬ 
pagnate da una grande quantità 
di illustrazioni schematiche di am¬ 
mirevole efficacia. Affronta un 
po' tutti i temi oggi sul tappeto, 
perché parte da uno sguardo di 
insieme sulla situazione attuale, 
passa per i problemi dell'intera¬ 
zione uomo-macchina, si soffer¬ 
ma sulla "grande ragnatela" e sui 
servizi multimediali, descrive i 
cambiamenti dello scenario e ap¬ 
proda infine agli "interrogativi del 
manager". 

Chiude il libro un interessantis¬ 
simo dibattito tra due guru delle 
tecnologie, Gianni Degli Antoni 
dell'Università di Milano e Najah 
Naffah, responsabile della ricerca 
e progettazione dell'area "multi¬ 
media" del Gruppo Bull. 

Manlio Cammarata 


Le parole difficili 

Alberto Tronconi 

Glossano di telematica 
pp 113 

CISU - Centro di Informazione e Stampa Uni¬ 
versitaria, Roma. 1995, prezzo non indicato 

Bastano poche righe per questo volu¬ 
metto di Alberto Tronconi, matematico, 
direttore dell'Area della ricerca del CNR 
di Firenze, titolare di diversi brevetti e 
autore di numerose pubblicazioni. Il 
Glossano di telematica (ma esteso a 
moltissimi termini delle tecnologie del¬ 
l'informazione) è uno di quei testi che si 
vorrebbe avere sempre a portata di ma¬ 
no, non solo per trovare il significato di 
una parola o di un acronimo, ma anche 
per capire che cosa è Piuttosto com¬ 
pleto e ricco di tabelle riassuntive, mol¬ 
to chiaro nelle spiegazioni, presenta so¬ 
lo qualche inesattezza tipografica. 

Manlio Cammarata 



124 


MCmicrocomputer n, 159 - febbraio 1996 











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PRODUZIONE 

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INFORMATICA E SOCIETÀ 


Domande senza risposta sul futuro della società 

Per rinformazione su misura 
occorre un sarto? 

La «Conferenza internazionale sul futuro dell'informazione» organizzata dall'agenzia 
ANSA ha messo in luce il ritardo culturale dei nostri mezzi di comunicazione di fronte 
all'evoluzione socio-tecnologica. Ma, nello stesso tempo, ha fornito indicazioni molto 
importanti per la comprensione dei nuovi media e quindi per guidarne il cambiamento 

di Manlio Cammarata 


Internet ucciderà i giornali? Chi sceglierà i temi 
da discutere in rete nella futuribile «democrazia 
elettronica»? Sarà vera democrazia, o anarchia, o 
una forma soffice di autoritarismo? E via interro¬ 
gando. un convegno dopo l'altro, un articolo o un 
libro dopo l'altro. Queste domande sono state 
poste ancora una volta nella Conferenza interna¬ 
zionale sul futuro dell'informazione, promossa 
dall'Agenzia ANSA, che si è svolta a Roma in 
gennaio 

Una conferenza importante, non solo per la se¬ 
de prestigiosa in cui si è svolta (la sala dello Sten¬ 
ditoio dell'Istituto San Michele) o per la paziente 
presenza del Capo dello Stato alla seduta di aper¬ 
tura, ma per l'autorevolezza dei relatori coinvolti. 
C'erano infatti, fra gli altri, il padre putativo di In¬ 
ternet, Vinton Cerf. l'erede di McLuhan, Derrick 
De Kerkhove, e ancora Charles E. Hoff della 
CNN, Jim Clark presidente di Netscape. Lionel 
Fleury dell'agenzia France Press. E, tra gli italiani, 
Stefano Rodotà e Giuseppe De Rita, acuti studio¬ 
si della nostra società. Facevano gli onori di casa i 
top manager dell'ANSA: Umberto Cuttica, presi¬ 
dente, Alfredo Roma, amministratore delegato. 
Bruno Caselli, direttore responsabile, che si sono 
alternati alla presidenza delle tavole rotonde. I te¬ 
mi in discussione, che hanno occupato una gior¬ 
nata e mezza di lavori, erano tre: Come si trasfor¬ 
mano i media tradizionali? Come l'informazione 
trasforma la società? Come saranno i media del 
futuro? 

Naturalmente sarebbe troppo lungo dare conto 
dei singoli interventi. Consideriamo solo alcuni 
punti di particolare interesse per chi segue i cam¬ 
biamenti dell'informazione in funzione degli svi¬ 
luppi tecnologici. 

Ha aperto i lavori Umberto Cuttica, presidente 
dell'ANSA. Ha citato la velocita dell'evoluzione e 
le interazioni tra tecnologie, media e società, criti¬ 
cando lo stato di «estasi collettiva» di fronte agli 
sviluppi dell'informazione «personalizzata o per¬ 
sonalizzabile»; infine ha posto una serie di proble¬ 
mi. Primo: esiste un denomimatore comune tra 
vecchi e nuovi media, al di là di quello - puramen¬ 
te tecnologico - indicato da Negroponte con l'as¬ 
sioma famoso «tutti i media sono bit»? Internet 
affiancherà o sostituirà i media attuali? Secondo: 


Furio Colombo (nel libro Confucio nel computer, 
del quale si parla più avanti in queste pagine) de¬ 
finisce Internet «una forma di Governo», come si 
concilia l'anarchia del mondo virtuale con le paro¬ 
le «potere e governo», che vuol dire democrazia 
nella rete? Ancora: se il segno distintivo del pro¬ 
cesso (evolutivo o involutivo?) dell'informazione è 
la disgregazione delle vecchie realtà, che ruolo 
può svolgere l'informazione per bilanciare queste 
tendenze disgreganti? 

Cuttica va oltre: dobbiamo parlare con il lin¬ 
guaggio della nuova generazione, distante anni 
luce dal mondo della carta? E poi: l’informazione 
personalizzata, spillata dalla rete come un bocca¬ 
le di birra, non conterrà troppa schiuma? Possia¬ 
mo fare a meno di chi offre una gerarchia 
dell'informazione? «Mi rendo conto - conclude - 
che queste provocazioni possono apparire fasti¬ 
diose e forse ingenue, ma vi assicuro che non na¬ 
scondono un atteggiamento luddistico nei con¬ 
fronti dei nuovi mezzi» 

Tra estasi e luddismo 

Il discorso del presidente dell'ANSA introduce, 
forse al di là delle intenzioni dell'autore, il dilem¬ 
ma dell’informazione italiana di fronte all'avanzata 
delle tecnologie Da una parte ci sarebbe parte 
«l'estasi» alla Negroponte. dall'altra il rifiuto di¬ 
struttivo in nome della conservazione (il luddismo 
fu un movimento operaio sorto in Gran Bretagna 
tra la fine del 700 e l'inizio dell'800. che si oppo¬ 
neva all'introduzione delle macchine. Ned Ludd, 
alfiere del movimento, distrusse nel 1779 un te¬ 
laio meccanico che avrebbe causato disoccupa¬ 
zione). In realtà il problema è la difficoltà di supe¬ 
rare la cultura dell'informazione «unidirezionale» 
o «verticale», di fatto spesso mistificatoria, che 
caratterizza i media attuali. L’assioma di Negro- 
ponte non è solo tecnologico, ma sottindende 
una caratteristica essenziale della nuova informa¬ 
zione, che è la multimedialità. Cuttica si chiede 
se l'informazione on line sostituirà i giornali o si 
affiancherà ad essi. La risposta è che, probabil¬ 
mente, la multimedialità cambierà i gionali, come 
li ha cambiati la televisione E ne renderà diversa 
la forma: saranno bit che potranno assumere di 


128 


MCmìcrocomputer n. 159 - febbraio 1996 







volta in volta, la forma cartacea o quella del video 
o quella del suono, a scelta dell'utilizzatore. 

C’è un singolare paradosso nelle affermazioni 
dei responsabili della grande agenzia di informa¬ 
zioni: l’ANSA è già multimediale in senso moder¬ 
no, perché riceve e diffonde le stesse informazio¬ 
ni sotto forma di bit, che a destinazione si con¬ 
cretizzano in media diversi, a seconda delle circo¬ 
stanze. Fino a qualche anno fa i comunicati delle 
agenzie, trasmessi via cavo in forma analogica, 
venivano stampati su carta e distribuiti nelle varie 
redazioni a seconda delle competenze dei giorna¬ 
listi. Questi trasferivano le informazioni su altra 
carta, scrivendo a macchina gli articoli e spesso 
incollando materialmente pezzi del rotolo della te¬ 
lescrivente sui fogli che venivano poi inviati alla ti¬ 
pografia. Oggi le stesse informazioni vengono 
trasmesse, via cavo o via etere, sotto forma di 
bit, che giungono ai terminali dei redattori senza 
passare per la carta. 

I redattori scrivono i loro pezzi a video, fanno il 
«taglia e incolla» elettronico, lavorando sempre 
sui bit, fino al passaggio finale sulla carta. Gli 
stessi bit trasmessi dall'agenzia si trasformano 
anche in notiziari radiofonici e televisivi, arrivando 
in altre redazioni. Ecco la differenza significativa: 
prima ogni giornalista riceveva solo i pezzi di car¬ 
ta che qualcuno giudicava di sua competenza, 
mentre oggi ha l'accesso casuale a tutte le noti¬ 
zie trasmesse Se va a vedere anche quelle che 
non riguardano il suo settore, sono fatti suoi. E 
può consultare, sempre dal PC o dal terminale, 
anche gli archivi storici o gli altri giornali, quando 
offrono anche un'edizione telematica Ma questo 
è ancora un processo unidirezionale, perché il let¬ 
tore riceve un insieme di informazioni che è stato 
composto da una vera e propria gerarchia di ad¬ 
detti ai lavori. 

Invece il lettore di domani si troverà nella con¬ 
dizione del giornalista di oggi, perché avrà l'ac¬ 
cesso a più fonti informative, dalle quali com¬ 
porrà il suo notiziario personalizzato. Disgregazio¬ 
ne? Certo, ma disgregazione non nel senso di 
anarchia, piuttosto di «smontaggio» di uno sche¬ 
ma imposto, da sostituire con uno liberamente 
scelto Tutto questo non eliminerà e non cam¬ 
bierà la sostanza della responsabilità dell'operato¬ 
re dell’informazione. Egli dovrà sempre fornire il 
miglior prodotto possibile, e potrà come oggi es¬ 
sere obiettivo o fazioso, sincero o mistificatore, 
superficiale o attento ai dettagli. Il «lettore digita¬ 
le» sceglierà sempre le fonti di informazione più 
vicine alle sue preferenze, ma avrà maggiori op¬ 
portunità di andare a cercare anche notizie diver¬ 
se p opinioni differenti dalle sue. 

È un processo delicato, perché sembra elimi¬ 
nare, e invece trasforma, le figure di molti media¬ 



tori dell'informazione. In effetti oggi il giornalista un momento 
è un mediatore tra la notizia e il lettore (lasciamo delia conferenza. 
da parte il problema della relazione tra «fatto» e 
«notizia»), domani sarà un «distributore intelli¬ 
gente». 

L’equivoco in cui sembrano cadere molti ad¬ 
detti all'informazione può essere riassunto in 
questi termini: la definizione di «informazione su 
misura» non significa che l'editore e il giornalista 
devono trasformarsi in sarti, che confezionano i 
contenuti sulla taglia di ogni singolo lettore; signi¬ 
fica che devono fornire la stoffa, il filo, la fodera e 
i bottoni, mentre la cucitura spetta all'utente fina¬ 
le In altri termini, oggi l'industria dell'informazio¬ 
ne fornisce abiti fatti in serie, ma non deve tra¬ 
sformare gli addetti alle macchine in altrettanti 
sarti, perché ogni individuo sarà il sarto delle noti¬ 
zie che gli interessano. 

Queste considerazioni si legano a un altro 
aspetto, oggi in primo piano: quello della trasfor¬ 
mazione del mezzo televisivo pubblico da «gene¬ 
ralità» a «su misura», affrontato nella Conferen¬ 
za dalla presidente della RAI, Letizia Moratti. An¬ 
che qui, esaminando la questione nell'ottica dei 
nuovi media, si può forse individuare un equivo¬ 
co: la televisione di oggi è generalista perché pro¬ 
pone su uno stesso mezzo contenuti diretti a set¬ 
tori di pubblico diversi: ma se II fatto di Enzo Bia- 
gi e l’elezione di Miss Italia raggiungono le stesse 
vette di audience, questo non significa che inte¬ 
ressino «tutto» il pubblico televisivo, perché altri¬ 
menti si registrebbero non sei o otto milioni di te¬ 
lespettatori, ma più di venti milioni, quante sono 
le famiglie italiane. I milioni di individui che se¬ 
guono Biagi non sono gli stessi, in buona parte, 
che fanno il tifo per le gambe di questa o quella 
bellona. Si devono allora fare canali diversi per 
l'uno e per l'altro settore? Lo hanno fatto gli USA 
con la TV via cavo. Ma questo è un mezzo ormai 
superato, perché ora sul cavo arriva «anche» la 
televisione. La formula dovrà essere, se possibi- 


MCmicrocomputer n, 159 - febbraio 1996 


129 










INFORMATICA E SOCIETÀ 



Giuseppe De Rita 


Vinton Ceri 



le. ancora più generalista, perché si do¬ 
vranno produrre anche contenuti che po¬ 
tranno interessare gruppi poco numerosi 
Che li andranno a cercare sulla Rete, 
quando ne hanno la voglia o l'opportu¬ 
nità. 

Dunque l'alternativa non è tra estasi e 
luddismo, ma tra l'informazione obbligata 
e quella aperta alle scelte di ogni indivi¬ 
duo, liberamente disponibile sulla Rete. 

Da Internet alla Rete 

E qui si apre il vero problema della cul¬ 
tura dell'informazione in Italia. Oggetto di 
estasi o luddismo è soprattutto Internet, 
in primo luogo perché è ancora sconosciuta o 
non capita. Quando si conosce un mezzo, quan¬ 
do lo si usa regolarmente, non c'è molto spazio 
per gli atteggiamenti emotivi, per le definizioni 
basate sull'irrazionale. Subentra l'atteggiamento 
critico, piu o meno favorevole ai diversi aspetti, e 
scompare l'alternativa tra accettazione incondizio¬ 
nata e rifiuto totale (gli uni e gli altri spesso ma¬ 
scherati da sottili «distinguo»). 

Quando si raggiunge una sufficiente 
consapevolezza della sostanza di Inter¬ 
net. si possono facilmente superare i luo¬ 
ghi comuni dell'anarchia (che è apparen¬ 
te) o del rapporto tra segnale e rumore, 
che Cuttica chiama «la schiuma della bir¬ 
ra» Perché ci si rende conto che sulla re¬ 
te esiste un ordine particolare, diverso da 
quello dei media tradizionali e aperto a 
una buona dose di casualità, ma sempre 
di ordine si tratta, anche se è frutto di 
un'evoluzione spontanea e non di un'im¬ 
posizione o di un accordo preventivo II 
rumore, la schiuma della birra, viene na¬ 
turalmente filtrato dal meccanismo di ricerca, e 
altro non è che informazione che interessa ad al¬ 
tri e che, in molti casi, non avrebbe spazio sui 
media tradizionali. 

In sostanza, Internet non è «un mondo diver¬ 
so». ma soltanto un mezzo di comunicazione più 
complesso di altri e verso il quale gli altri tendono 
a convergere, in tempi che potrebbero essere 
troppo brevi per consentire alla «cultura» di impa¬ 
dronirsi della natura del cambiamento La parola 
chiave forse è «convergenza». Cerco di spiegar¬ 
mi meglio. 

Oggi Internet è già una combinazione di mezzi 
di comunicazione diversi: la posta, l'enciclopedia, 
il disco audio, la radio, la televisione, anche il te¬ 
lefono e il fax. Alcuni di questi media sono, su In¬ 
ternet, ancora in forma rudimentale, soprattutto 
la radio e la televisione, ma è un problema di ban¬ 
da passante e di sviluppo di software. Il telefono, 
in particolare, è in fase di rapida affermazione, 
perché l'attuale larghezza di banda è in molti casi 
sufficiente e i vantaggi in termini di costo sono 
notevoli per le chiamate a lunga distanza. 

Ma «telefonare su Internet» non è la stessa 
cosa che usare il telefono tradizionale, perché la 
conversazione può avvenire in sincronia più o 


meno precisa con lo scambio di dati o immagini, j 
e si possono collegare più di due utenti contem¬ 
poraneamente Il telefono è dunque superato? In 
realtà il telefono «si fonde» con Internet e con 
tutto quello che Internet trasporta Internet e te¬ 
lefono, videotelefono. teleconferenza, televisio¬ 
ne, telefax. Non ancora per tutti, a causa dei limiti 
della banda passante, ma quando la fibra ottica 
giungerà nelle case tutto questo sara normale. E 
non si chiamerà più Internet, questo è il punto. Si 
chiamerà «multimedialità» e sarà il risultato della 
fusione delle tecnologie che oggi su Internet so¬ 
no in fase sperimentale. Del resto basta dare uno 
sguardo all'elenco dei servizi che passano sulle 
reti ISDN per capire che il futuro... è presente. 

Per chiarire meglio il meccanismo consideria¬ 
mo proprio la diffusione di notizie da parte 
dell'ANSA: oggi ci sono diversi canali che si pos¬ 
sono definire «professionali» o «industriali», che 
viaggiano su linee dedicate e sono destinati a de¬ 
terminate utenze, che pagano a tariffe fuori della 
portata dell’utente finale. Ci sono poi le pagine su 
Internet, che possiamo considerare «amatoriali», 
gratuite e destinate a un pubblico grande quanto 
il World Wide Web. E ragionevole ipotizzare che 
in futuro questi due rami si possano unificare in 
un solo grande flusso di informazioni, da pagare 
«a consumo», una piccola somma per ogni infor¬ 
mazione, secondo una tariffa marginale. È chiaro 
a questo punto che non ci sarà più la distinzione 
tra Internet e le linee dedicate, ma solo la mag¬ 
giore larghezza di banda che dovrà essere utiliz¬ 
zata dagli utenti professionali, che saranno spes¬ 
so i distributori delle informazioni 

Quando i «vecchi» navigatori dicono che il 
WWW non è Internet, in fondo hanno ragione. È 
la trasformazione di Internet, il suo superamento. 


La frusta di Giovannini 

La relazione introduttiva alla Conferenza 
internazionale sul futuro dell'informazione 
è stata tenuta da Giovanni Giovannini, pre¬ 
sidente della Federazione Italiana degli Edi¬ 
tori di Giornali e sostenitore da sempre del¬ 
le nuove tecnologie deH'informazione. Gio¬ 
vannini ha osservato il forte sviluppo 
dell'editoria elettronica, sia su CD-ROM, sia 
on-line, citando l'esperienza del «New Cen- 
tury Network», un consorzio americano au¬ 
togestito con 25.000 giornalisti di 225 testa¬ 
te. Ma in Italia «manca qualsiasi attenzione 
dei pubblici poteri», mentre la mutazione in 
corso richiederebbe maggiore attenzione, 
interesse e impegno della classe politica. Il 
presidente della FIEG non è stato tenero 
neanche con i suoi associati: «nuotare o 
affogare»! 

Infine ha proposto una conferenza nazio¬ 
nale dei maggiori esperti italiani «per giun¬ 
gere a una visione unitaria del nuovo mo¬ 
dello di comunicazione e dello sviluppo che 
il Paese dovrà seguire». 


130 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 













INFORMATICA E SOCIETÀ 


È l'embrione della Rete, o dell'Autostrada del¬ 
l'Informazione, se vogliamo chiamarla così. Que- 
| sto è anche il senso dell’intervento di Jim Clark 
alla conferenza organizzata dall'ANSA. Al quale si 
contrappone l'affermazione di Donald Norman, vi¬ 
cepresidente di Apple per le tecnologie avanzate, 
che alla conferenza ha detto che Internet «è trop¬ 
po enfatizzata». Ora si verifica che Netscape, 
l'azienda di Clark, va a gonfie vele, mentre Apple 
perde milioni di dollari, come acqua da un serba¬ 
toio bucato. 

Chi ha ragione? 

Verso la società dei gruppi 

Tutto questo, è naturale, va preso un po' con 
beneficio di inventario, perché l'imprevedibilità 
sembra l'unico dato certo dello sviluppo 
dell'informazione. Ha scritto Bill Gates, nel suo li¬ 
bro La strada che porta a domani, del quale par¬ 
liamo più avanti. Questo si propone di essere un 
libro serio, ma tra dieci anni potrebbe non sem¬ 
brare tale: di quello che dico, ciò che si sarà rive¬ 
lato giusto verrà considerato ovvio, e ciò che ri¬ 
sulterà sbagliato ridicolo. E questo vale per tutte 
le risposte possibili alla prima e alla terza doman¬ 
da che costituivano il tema della conferenza, sulla 
trasformazione dei media tradizionali e sulla natu¬ 
ra dei mezzi del futuro. Resta ancora da conside¬ 
rare la domanda centrale: come l'informazione 
trasforma la società? 

Anche su questo punto si sono misurati esper¬ 
ti di altissimo livello, dall'erede di McLuhan, Der¬ 
rick De Kerkhove agli italiani Giuseppe De Rita, 
Mauro Wolf. Giuseppe Richeri e Stefano Rodotà. 
Questi studiosi condividono in larga parte la visio¬ 
ne di una trasformazione della società verso la 
creazione di nuovi gruppi, piu o meno virtuali. 
L'aggregazione avviene sulla base di interessi co¬ 
muni e la coesione si realizza attraverso la Rete. 

Per De Kerkhove è in atto una tendenza centri¬ 
fuga, sia nella dispersione fisica delle persone 
(come dimostra la fuga dei telelavoratori verso le 
periferie), sia nell'affemazione dei «servizi da scri¬ 
vania», nel «fai da te» dell'editoria digitale. Lo 
studioso canadese osserva che la Rete realizza in 
qualche modo l'utopia di Marx: non c'è un potere 
centrale che controlla i mezzi di produzione, ma 
essi sono nelle mani dei singoli utenti. Questi si 
organizzano in tribù elettroniche del tutto diverse 
da quelle tradizionali, con lo sviluppo di nuove 
personalità, nuovi rapporti sociali, nuovi rapporti 
economici II futuro passaggio dalla comunicazio¬ 
ne via cavo a quella via etere (le reti di satelliti 
che nei prossimi anni dovrebbero circondare 
completamente il globo terrestre) non compor¬ 
terà un'accentuazione dell'isolamento degli indivi¬ 
dui, ma creerà una specie di grande «contesto in¬ 
telligente» dal quale ciascuno preleverà quanto 
gli serve per la sua produzione personale di infor¬ 
mazione. 

Sotto molti aspetti la visione di De Kerkhove è 
simile a quella di Furio Colombo, fisicamente as¬ 
sente dalla conferenza, ma citato in molti inter¬ 
venti. Nel suo libro Confucio nel computer Co¬ 


lombo espone il quadro di una società 
che ha spostato la sua intelligenza «den¬ 
tro» il computer e tra i meandri sempre 
mutevoli della Rete, ma con toni assai 
meno ottimistici di quelli del professore 
canadese. 

A Colombo ha fatto riferimento diretto 
Giuseppe De Rita, che cerca di prevede¬ 
re le conseguenze politiche e sociali della 
mutazione ed è attento a non cadere né 
nell’eccesso di esaltazione dei nuovi me¬ 
dia, né in un «luddismo scettico-cimco- 
romano» Per De Rita il dilemma si pone 
tra la nascita di un individualismo spinto, 
che accentuerebbe la tendenza già in at¬ 
to nella nostra società, e le conseguenze 
di una democrazia diretta plebiscitaria che si risol¬ 
verebbe in una forma di «autoritarismo soft» De 
Rita accoglie l'indicazione di Colombo per una so¬ 
luzione «confuciana», avvertendo che l'aggrega¬ 
zione dei gruppi non avviene sulla base delle opi¬ 
nioni, ma degli interessi comuni. 

E sugli interessi si è soffermato Giuseppe Ri- 
cheri, che studia soprattutto gli aspetti economici 
dei media, chiedendosi se il prevedibile 
aspetto futuro della comunicazione non 
finirà per aumentare le disparità sociali e 
se tutto il processo di innovazione non 
viene ostacolato dalla lentezza con la 
quale si sviluppano le infrastrutture fisi¬ 
che della rete. 

Altrettanto dubbioso sulla capacità del¬ 
la logica del mercato di fornire l’accesso 
alla comunicazione come servizio univer¬ 
sale è stato Stefano Rodotà Nel suo in¬ 
tervento, forse il più acuto e provocatorio 
di tutta la conferenza. Rodotà ha affer¬ 
mato che bisogna liberarsi da tre vizi: la 
superbia tecnologica, l'ottimismo del 
mercato e la semplificazione politico-ideologica 
Altri luoghi comuni (ripresi anche dal sociologo 
Mauro Wolf dell'università di Bologna) sono la 
neutralità delle tecnologie e il carattere sempre li¬ 
beratorio dell'interattività «che costituisce un 
passo avanti decisivo rispetto alla comunicazione 
monodirezionale, ma l'utente può rimanere so¬ 
stanzialmente subordinato a chi conserva il pote- 



Sletano Rodotà 



Mauro Wolf 


La Conferenza 
sul WWW 

La Conferenza internazionale sul futuro 
dell'Informazione ha avuto anche un'ap¬ 
pendice telematica, sul sito dell'ANSA 
>nttp://www. ansa.it] e sul server del Centro 
Studi Baskerville (http:www.baskerville.ci- 
neca.it), dove dovrebbero essere reperibili 
anche i testi delle relazioni (non ancora in 
linea al momento della chiusura di queste 
pagine). Dalle pagine del Centro Studi Ba¬ 
skerville sono state tratte alcune delle foto 
dei relatori alla conferenza, pubblicate in 
questo articolo. 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


131 



















INFORMATICA E SOCIETÀ 


re della domanda, della proposta e della fornitura 
del servizio». Rodotà condivide l'opinione secon¬ 
do la quale la novità fondamentale è data dal fat¬ 
to che ogni individuo può essere nello stesso 
tempo consumatore e produttore di informazioni. 
Ma avverte che «qui può cogliersi la massima po¬ 
tenzialità democratica, che si corrompe invece 
quando le tecnologie sono viste soprattutto come 
strumento per una continua interrogazione dei 
cittadini. Qui emerge l'intreccio tra un massimo 
di frammentazione e un massimo di ricomposizio¬ 
ne (nuove soggettività, lobbysmo democratico). 
Qui si consuma la "fine dei territori". Qui può di¬ 
venire estrema la penetrazione nella sfera pubbli¬ 
ca della logica del consumo». 

Lo studioso è passato quindi alla provocazione 
diretta, esponendo una serie di dieci contrapposi¬ 
zioni fondamentali, che possono essere prese co¬ 
me spunto per l’analisi della società dell'informa¬ 
zione iperdemocrazia contro democrazia, Interes¬ 
se generale contro interesse di gruppo, presa di¬ 
retta contro mediazione, cittadinanza elettronica 


contro esclusione elettronica, logica del mercato 
contro logica dei diritti, e via discorrendo, fino al 
contrasto tra emozione e sapere critico. Ce n'è 
abbastanza per rimettere in discussione lutto 
quello che crediamo di sapere sull'impatto delle 
tecnologie dell'informazione, per concludere con 
una domanda che mette in discussione il tema 
stesso della conferenza: «L'informazione "su mi¬ 
sura" di chi? Del consumatore di messaggi? Del 
produttore di informazioni? Di un soggetto “atto¬ 
re" su una rinnovata scena domestica? Del citta¬ 
dino attivo nella società?». 

Società che si trasforma, si frammenta e si ri¬ 
compone nella «rete civica», inventando nuovi 
modelli di interazione o riscoprendo vecchi inter¬ 
locutori «verso una "democrazia del pubblico", 
una "democracy by mitiative"?». Rodotà non 
spinge all'estremo la sua provocazione, ma indica 
con chiarezza la strada per risolvere i quesiti che 
hanno aperto la Conferenza internazionale sul fu¬ 
turo dell'informazione Le risposte si faranno at¬ 
tendere? 


E il Palazzo non è «on line» 


IvyYiQft'.aeoa.tQ.iU 

Il «sito» esiste ma... non è su Internet, ser¬ 
ve solo ad uso interno dei senatori. Il motivo? 
Si attendono decisioni politiche. 

Decisioni politiche che, invece, sono state 
prese alla Camera dei Deputati, con un'impo¬ 
stazione completamente diversa: sarà poten¬ 
ziata l'informazione «indiretta», con la diffu¬ 
sione dei resoconti sommari dei lavori 
dell'assemblea affidata all'agenzia ANSA, 
che successivamente dovrebbe aprire uno 
spazio informativo anche per la diffusione 
delle attività dei parlamentari. Saranno au¬ 
mentate le informazioni del Televideo RAI, 
che saranno poi completate da un servizio di 
«telesoftware», ricevibile sui personal com¬ 
puter muniti dell'apposita scheda collegata a 
un'antenna televisiva. 

Un'apparente novità, sempre dalla Came¬ 
ra, riguarda la radio. Ci sarà infatti un nuovo 
canale nazionale, il quarto, che dovrebbe es¬ 
sere destinato proprio all'informazione parla¬ 
mentare. All'inizio sarà ricevibile solo a Ro¬ 
ma, Napoli, Milano e Torino, dove esistono 
già i trasmettitori del quarto canale (che oggi 
ripetono i programmi di musica classica della 
filodiffusione, con grande gioia degli appas¬ 
sionati) e nel prossimo futuro sarà esteso a 
tutta la penisola. 

Questo programma è la dimostrazione evi¬ 
dente di come il mondo politico italiano non 
segua il cambiamento in atto nel mondo 
dell'Informazione. La Camera moltiplica i ca¬ 
nali unidirezionali (la voce del padrone) e 
non soddisfa la crescente voglia dei cittadini 
di farsi sentire, di partecipare attivamente al¬ 
le decisioni che li riguardano. È del tutto ana¬ 


cronistica la scelta di inviare le informazioni 
ai PC attraverso il telesoftware, un mezzo or¬ 
mai obsoleto: con la stessa spesa necessaria 
per acquistare la scheda si può comperare un 
modem, e dialogare con il mondo. Invece si 
sfrutta il PC per la comunicazione unidirezio¬ 
nale! 

Secondo informazioni fornite dalla stessa 
Presidente della Camera, il «numero verde» 
per i cittadini istituito il 1° giugno 1995, a Na¬ 
tale aveva ricevuto 23.448 telefonate. Tante? 
Poche? Per fare un paragone, il Forum multi¬ 
mediale «La società deM'informazione», una 
pagina Web dedicata soprattutto a problemi 
giuridici, è stata visitata quasi 8.000 volte in 
tre mesi. Si deve considerare che non solo è 
rivolta a numero ristretto di specialisti, ma 
che gli abbonati a Internet sono una insigni¬ 
ficante percentuale degli abbonati al telefo¬ 
no. Se ne può forse dedurre che l'accesso at¬ 
traverso Internet (con la sua possibilità di re¬ 
lativo anonimato e il vantaggio di non dover 
affrontare un interlocutore «fisico», che può 
intimidire) è più gradito dell'accesso telefo¬ 
nico. 

E il vecchio progetto di un sito Web comu¬ 
ne alle due Camere? Accantonato, almeno 
per il momento. Tra i motivi che hanno spin¬ 
to la Camera a rinviare sine die la presenza 
su Internet sembra che ci sia il problema del¬ 
la sicurezza: «non vogliamo che succeda 
quello che è successo alla Banca d'Italia». E 
invece sarebbe bene che andasse sempre co¬ 
si, con qualcuno che lascia messaggi sconsi¬ 
derati nella macchina collegata alla Rete, se¬ 
parata dal sistema informativo dell'istituzio¬ 
ne. Mai sentito parlare di Firewall ? 


132 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 











INFORMATICA E SOCIETÀ 


Tre libri per riflettere 

Chi ha paura 
del Piccolo Fratello? 

«Essere digitali» di Nicholas Negroponte, «La strada che porta a domani» di Bill Gates 
e «Confucio nel computer» di Furio Colombo: tre visioni diverse della società 
dell'informazione, ma con un punto in comune: la dipendenza dell'uomo dal personal 
computer 

di Manlio Cammarata 


Alla Conferenza internazionale sul futuro 
dell'Informazione, della quale si parla nella pagine 
precedenti, un libro è stato citato molte volte: 
Confucio nel computer - Memoria accidentale del 
futuro di Furio Colombo. Citazioni meritate, senza 
dubbio, perché forse per la prima volta qualcuno 
esplora con cultura e sensibilità europea un mon¬ 
do che appare tipicamente americano, quell'insie¬ 
me di realtà e ciberspazio immaginato da William 
Gibson nei suoi romanzi di fantascienza, e un po' 
descritto e un po' preconizzato da autori come Al- 
vin Toffler, Nicholas Negroponte o, per ultimo, Bill 
Gates. 

Il libro di Colombo merita qualcosa di più di una 
semplice recensione, perché solleva dubbi pesan¬ 
ti come macigni sul nostro futuro. Svela la possi¬ 
bile faccia nascosta della luna elettronica che illu¬ 
mina le notti di troppi entusiasti sostenitori 
dell'evoluzione digitale. Ed è forse bene leggere 
Confucio nel computer dopo aver affrontato qual¬ 
che testo celebrativo della civiltà dei bit. Si può 
partire da un libro ben noto anche in Italia, Essere 
digitali di Nicholas Negroponte e passare poi attra¬ 
verso il più recente La strada che porta a domani 
di Bill Gates. 

Essere digitali 

Abbiamo visto i computer uscire da grandi 
stanze climatizzate per entrare in armadi, passare 
poi sulle scrivanie per finire quindi sulle nostre gi¬ 
nocchia e infine nelle nostre tasche. Ma non fini¬ 
sce qui. Nei primi anni del prossimo millennio le 
coppie di gemelli della vostra camicia o i vostri 
due orecchini potranno comunicare tra loro attra¬ 
verso satelliti collocati su orbite basse o possede¬ 
re più potenza di elaborazione degli attuali PC. 

Chi ha scritto questo testo? 

Nicholas Negroponte, è ovvio. Solo a lui può 
saltare in mente di far comunicare una coppia di 
orecchini attraverso un satellite, solo lui può vede¬ 
re il fascino di un'operazione cosi inutilmente 
complicata. 

Negroponte, fondatore e direttore dei Media 
Laboratories del Massachusetts Institute of Tech¬ 
nology, è uno dei più ascoltati guru delle applica¬ 
zioni digitali; la sua teoria «i bit sono bit e avremo 
degli agenti che li sceglieranno per noi» è presa 


spesso come oro colato da tanti improvvisati di¬ 
vulgatori delle meraviglie della società dell'infor¬ 
mazione (vedi MCmicrocomputer n. 138, marzo 
1994). 

In effetti Essere digitali è stato considerato fin 
dal suo apparire come la bibbia della società 
dell'informazione. Il contenuto del libro è anche 
troppo noto e mi limito a pochi cenni. Secondo 
Negroponte il vecchio mondo è fatto di atomi 
(cioè di materia), il nuovo mondo è fatto di bit. In- 
somma, i bit sono gli atomi del mondo nuovo, e le 
loro caratteristiche più importanti sono l'economi¬ 
cità e la possibilità di essere trasportati dovunque, 
in grandi quantità e a costi irrisori. Dunque i bit so¬ 
no migliori degli atomi, dei quali da ora in poi pos¬ 
siamo tranquillamente fare a meno, o quasi. 

Tuttavia il mondo dei bit presenta un problema: 
i bit sono troppi, ogni individuo è soggetto a un di¬ 
luvio di bit nel quale può perdersi. Come fare? 
Niente paura, dice il professore, noi stiamo pro¬ 
gettando gli «agenti», dispositivi elettronici che ci 
aiuteranno a gestire i flussi di bit. Ciascuno di noi 
avrà un agente che, grazie ai progressi della mi¬ 
croelettronica, potrà anche essere incorporato 
nell'orologio o in qualsiasi altro oggetto. L'agente 
ci guiderà nella vita quotidiana, scegliendo le infor¬ 
mazioni che ci interessano, ricordandoci gli appun¬ 
tamenti, collegandosi con i nostri amici, i fornitori 
e via discorrendo. 

Non sfugge al guru del bit che la maggior parte 
degli individui di oggi trova difficile interagire con i 
dispositivi digitali Problema quasi risolto, rispon¬ 
de, perché noi infonderemo negli agenti una tale 
dose di intelligenza che essi potranno capire non 
solo le istruzioni che impartiremo con la voce, ma 
anche i nostri gesti e le nostre espressioni. Met¬ 
teremo l'intelligenza anche nel tostapane, cosi 
non rischieremo di bruciare le fette, nella lavatri¬ 
ce, nell’automobile... Resta il fatto che ci sono 
moltissime persone che semplicemente non vo¬ 
gliono avere a che fare con le macchine elettroni¬ 
che, stupide o intelligenti che siano. Anche per 
questa obiezione il Nostro ha una risposta pronta: 
ci sono i bambini. Loro imparano velocemente a 
interagire con i computer, mettiamo tutto nelle lo¬ 
ro mani e il mondo cambierà. 

Le conseguenze, ampiamente descritte nel li¬ 
bro, sono preoccupanti per qualsiasi individuo che 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


133 







INFORMATICA E SOCIETÀ 


NICHOLAS NEGROPONTE 


essere 

digitali 


S|« Hiiiy & Kiijifi t l'jliiini 


Nicholas Negroponle 

Essere digitali 

Sperlmg & Kupter 
Editori 

Milano, 1995, 

Ut 32 000 


sappia considerarle 
con qualche distacco. 
Di fatto Negroponte 
propone di spostare 
l'intelligenza dall'uo¬ 
mo alle macchine e 
di sostituire al contat¬ 
to umano l'interazio¬ 
ne tra l'individuo e il 
computer. Significati¬ 
vo è il passaggio in 
cui racconta di avere 
una cognata esperta 
di cinema, alla quale 
chiede consigli quan¬ 
do ha voglia di andare 
a vedere un film 
«Siccome lei cono¬ 
sce i miei gusti - dice 
Negroponte - i suoi 
consigli sono sempre 
giusti. Ma domani 
non dovrò più chie¬ 
derli a lei, perché il 
mio agente elettroni¬ 
co infilato nel colletto 
della camicia cono¬ 
scerà altrettanto be¬ 
ne le mie preferenze 
e sceglierà il film da 
vedere dopo aver consultato l'elenco delle pellico¬ 
le che sono in programmazione in città». 

Non escludo che la cognata di Negroponte si 
rallegri di un simile cambiamento, ma a mio avvi¬ 
so in questi progetti c'è qualcosa di demenziale. 
Prima di tutto perché è necessario ancora un tem¬ 
po abbastanza lungo prima che dispositivi come 
quelli immaginati dal professore arrivino alla porta¬ 
ta di tutti, mentre l'esperienza di questi anni inse¬ 
gna che il progresso non segue una linea retta, 
ma compie imprevedibili evoluzioni In secondo 
luogo perché la prospettiva di mettere da parte 
l’intelligenza (e la storia, la cultura, le emozioni e 
le passioni) degli individui, sostituire il tutto con i 
bit e insegnare ai bambini a usarli, ricorda quasi la 
manipolazione genetica. A pensarci bene, nello 
scenario di Negroponte c'è il progetto di una nuo¬ 
va «razza» che fa venire i brividi. Se venisse da 
uno scrittore di fantascienza, potrebbe essere una 
lettura piacevole per chi ama questo genere lette¬ 
rario, Ma viene dal direttore di un celebre labora¬ 
torio di ricerca, e questo deve far riflettere. 

Tutto il resto riprende i noti schemi; il giornale 
su misura, gli incontri nel ciberspazio, le immense 
possibilità di conoscenza aperte dalle «autostra¬ 
de», la possibilità di andare dovunque restando a 
casa, fino agli inevitabili entusiasmi per le future 
conquiste della realtà virtuale. 

L'entusiasmo del professore non conosce limi¬ 
ti: «Saranno dei programmi di computer, e non 
delle persone, a leggere del materiale come que¬ 
sto libro e a farne automaticamente, per esempio, 
un riassunto». La sua fiducia nell'intelligenza delle 
macchine è illimitata. Ma qualcuno non la pensa 
cosi. 


La strada che porta a domani 

Questo qualcuno si chiama Bill Gates, il suo li¬ 
bro è La strada che porta a domani. 

William H. Gates III, detto Bill, è fondatore e 
padrone di Microsoft, la piu grande azienda di 
software a livello mondiale, alla quale si deve una 
parte rilevante dello sviluppo del personal compu¬ 
ter e della sua diffusione. Ne ha seguito gli svilup¬ 
pi fin dai primi tentativi, ha scritto il primo sistema 
operativo per il PC IBM, progenitore di tutti i PC 
attuali L'ultima creatura di Microsoft, Windows 
95, nel giro di pochi anni dovrebbe equipaggiare 
quasi tutte le macchine del mondo e fornire una 
chiave di accesso a Internet piu comune di quelle 
in uso fino a oggi (almeno nei progetti che si pote¬ 
vano intuire fino a poco tempo fa). Gates è uno 
degli uomini più ricchi del mondo e cerca di esten¬ 
dere la sua influenza a tutto ciò che domani potrà 
passare sul personal computer Acquista imperan¬ 
ti partecipazioni in case cinematografiche, catene 
televisive, diritti di riproduzione delle opere che si 
trovano nei musei di tutto il mondo 

La sua potenza e la sua abilità nel marketing 
fanno adddirittura temere che possa diventare 
una specie di Grande Fratello della società 
dell’informazione (vedi «Il Grande Fratello si chia¬ 
ma Bill?» su MCmicrocomputer n. 156, novembre 
1995) suscitando anche i sospetti delle automa 
anti-trust americane Anche per questo il suo libro 
va letto con attenzione; viene da una persona che 
ha dimostrato di saper guardare lontano e ha visto 
realizzarsi molte sue previsioni. 

Sotto molti aspetti il testo di Gates potrebbe 
essere considerato la vera bibbia della società 
dell’informazione. Parte dalle origini del personal 
computer, descrive la situazione attuale e consi¬ 
dera su basi realistiche gli sviluppi più prevedibili 
Ma cerca anche di capire quali ostacoli potrebbero 
rallentare il progresso In comune con Negropon¬ 
te ha un incrollabile ottimismo, ma questo non gli 
fa perdere il contatto con la realtà e. soprattutto, 
con l’umanità. Anzi, la sua costante preoccupazio¬ 
ne sembra quella di non esagerare con la tecnolo¬ 
gia e con la sua esibizione: nella descrizione della 
casa che si sta facendo costruire sul lago Washig- 
ton, zeppa di congegni avveniristici, si preoccupa 
soprattutto di mettere a proprio agio gli abitanti e 
gli ospiti. Non ama i «gadgets alla James Bond» 
In una stanza ha previsto un'intera parete di 
schermi, ma vorrebbe che essi spariscano alla vi¬ 
sta quando non servono. Siccome oggi la tecnolo¬ 
gia non lo consente, ha deciso di coprire la parete 
con pannelli di legno pregiato (lui se lo può per¬ 
mettere) 

Anche Gates nutre una sconfinata fiducia nella 
possibilità che i giovani possano beneficiare di tutte 
le opportunità della società dell'informazione e che 
sappiano servirsene. Ma prospetta in termini molto 
articolati il problema della scuola, in un capitolo che 
si intitola «L'istruzione: l'investimento più importan¬ 
te». E annuncia, come il professore del MIT, l'av¬ 
vento imminente dei piccoli computer tascabili, che 
lui chiama PC wallet, in grado di collegarsi con il 
mondo attraverso «l'autostrada». Con il realismo di 


134 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 











INFORMATICA E SOCIETÀ 


chi è abituato a progettare prodotti che invadono 
realmente il mercato, Gates avverte che non dob¬ 
biamo nutrire troppa fiducia nell'intelligenza delle 
macchine, che la vera intelligenza artificiale è di là 
da venire (non lo scrive, ma sembra dubitare della 
raggiungibilità di un traguardo che a Negroponte 
sembra ovvio), Una lettura maliziosa fa sospettare 
che Gates abbia scritto il lilbro in decisa polemica 
con Essere digitali ; forse non a caso Negroponte e 
il MIT non sono citati neanche una voltai 

Naturalmente Gates parla della sua azienda, la 
Microsoft, e di come l'ha portata a un successo 
senza precedenti. Ma non si nasconde le incogni¬ 
te del futuro: Un po' mi allarma notare che con il 
progresso della tecnologia informatica non c'è 
mai stata un'azienda leader di un'epoca che abbia 
mantenuto la leadership anche nell'epoca succes¬ 
siva; e poiché Microsoft è stata tra i leader 
dell'era del PC dovrei dedurne, secondo la logica 
della storia, che non ha le qualifiche per la leader¬ 
ship nell'era dell'«autostrada», l'età dell'informa¬ 
zione. Voglio però sfidare queste illazioni... Poche 
pagine prima ha scritto: A dispetto dei problemi 
che nasceranno, il mio entusiasmo nei confronti 
dell'autostrada informatica resta sconfinato... 


Confucio nel computer 

Ma c'è qualcuno che non condivide l'ottimismo 
tutto americano di Gates e di Negroponte. È, 
guarda caso, un europeo, anche se vive in Ameri¬ 
ca e la conosce bene. Furio Colombo, giornalista, 
scrittore e docente di Italian Studies alla Columbia 
University, vede la situazione sotto una luce com¬ 
pletamente diversa. In Confucio nel computer - 
Memoria accidentale del futuro Colombo parte dal 
ciberspazio, il luogo in cui si incontrano identità 
virtuali e si viaggia alla ricerca di angeli digitali Se 
i primi due libri sono dichiaratamente divulgativi, 
questo è una riflessione critica, scritta con grande 
maestria e da leggere come un romanzo. In Con¬ 
fucio nel computer c'è un'analisi accurata del 
mondo delle macchine e della Rete, dei nuovi 
schemi visivi, che corrispondono a precise e signi¬ 
ficative articolazioni concettuali. Che il mondo del¬ 
la Rete sia per molti aspetti diverso da quello fisi¬ 
co è evidente a qualsiasi occasionale «navigato¬ 
re», e la somiglianza tra il linguaggio apparente¬ 
mente casuale dei sogni e i percorsi dei legami 
ipertestuali non sfugge a un osservatore attento. 
Ma in nostro autore, con la caparbia curiosità del 
giornalista di razza, scava più a fondo, indaga sui 
percorsi mentali oltre che sulle relazioni sociali, 
considera le implicazioni psicologiche degli am¬ 
bienti virtuali più che i significati palesi delle inter¬ 
facce uomo-macchina. Evidentemente è un fre¬ 
quentatore assiduo del ciberspazio, ne conosce il 
linguaggio, i riti, i personaggi. 

E conclude, anzi forse premette, che il mondo 
di oggi è diviso in due. Da una parte la civiltà del 
lavoro di massa, della disoccupazione, della violen¬ 
za urbana e dei progressivi tentativi di smantella¬ 
mento dello Stato sociale, della nascita delle orga¬ 
nizzazione non profit e delle associazioni «di fidu¬ 
cia"... L'altra è la civiltà della Rete, dove i lavorato¬ 


Li Bill Gates 
strada 
che porta 
a domani 


ri sono simbolici, le 
città virtuali, e dove 
siamo liberi di cammi¬ 
nare come i principi 
medievali durante le 
loro passeggiate: ven¬ 
gono fatti scomparire 
i poveri, gli storpi, i 
malati, i disturbatori, 
in modo che solo gio¬ 
vinezza e bellezza si 
possano incontrare. 

Questo mondo è pie¬ 
no di individui che vi¬ 
vono «dentro» il com¬ 
puter, dove si crea 
una specie di univer¬ 
so parallelo a quello 
dei comuni mortali, 
che stanno «fuori». 

«Dentro» spariscono 
le nozioni comuni di 
spazio, tempo, cono¬ 
scenza. Si riconosce il 
mondo descritto nei 
romanzi di fantascien¬ 
za di William Gibson 
(che l'autore cita 

spesso), un mondo _ 

inquietante popolato 

di ombre che hanno abbandonato gli schemi e i 
volti delle persone che conosciamo nella nostra 
esperienza umana. L'incubo suscitato dal libro è 
che con la diffusione delle «autostrade» e un nu¬ 
mero sempre crescente di persone in rete la vita 
si trasferisca «dentro il computer», con il risultato 
di un'alienazione senza confini. 

Però Confucio nel computer non è un romanzo 
e a Colombo non sfuggono altre implicazioni 
dell'evoluzione verso la società dell'informazione 
Per esempio il capitalismo cambia sotto i nostri 
occhi in modo cosi radicale che in passato avreb¬ 
be potuto essere rappresentato solo dal racconto 
fantascientifico. Le democrazie industriali si avvia¬ 
no a diventare campo di gioco di poche proprietà 
private di dimensioni gigantesche. La quantità, 
quando raggiunge simili dimensioni, finisce per 
avere un valore morale. 



AH» IO» no 

MOMOADOWI 

tjyTonr 


Bill Gates 

La strada che porta 
a domani 

Arnoldo Mondadori 
Editore 
Milano. 1995, 
Ut. 30 000 


Tecnologie e diritti 

Per completare il quadro d'insieme com¬ 
posto dai libri di Negroponte, Gates e Co¬ 
lombo si dovrebbe aggiungere il lavoro di 
un altro autore italiano. È Stefano Rodotà, 
che in Tecnologie e diritti affronta con asso¬ 
luta lucidità i problemi etici, e quindi giuri¬ 
dici, posti dall'evoluzione delle tecnologie. 

È un testo complesso, anche se non di 
difficile lettura, che richiede un discorso a 
sé. Ce ne occuperemo nei prossimi mesi, 
cercando di coinvolgere direttamente l'au¬ 
tore. 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


135 








INFORMATICA E SOCIETÀ 


Furio Colombo 



Confucio 
nel computer 

Memoria 

accidentale del futuro 


E, più avanti: Un 
secolo brutto finisce 
banale. Siamo tutti 
invitati al tempo libe¬ 
ro. Una immensa 
cassa integrazione è 
in atto nel mondo in¬ 
dustriale e ci manda 
«in Rete»... Una rete 
avvolge la Rete. È 
una rete politica e 
ideologica che non 
dovrebbe avere nulla 
a che fare con la nuo¬ 
va «macchina». Però 
è proprio ciò che sta 
accadendo. 

Come sottrarsi a 
tutto questo? Furio 
Colombo chiede soc¬ 
corso alla filosofia 
orientale, mette 
«Confucio nel com- 


Furio Colombo 

Confucio 
nel computer 

Memoria accidentale 
del hituro 
Nuova ERI ■ Risroli 
Milano, 1995. 

Ut. 30.000 


puter» e immagina la 
nascita di nuove ag¬ 
gregazioni sociali, 
«gruppi più grandi 
, della famiglia e più 

u Ki:zo11 piccoli dello Stato». 

Le mie conoscenze 
sul confucianesimo sono cosi vaghe da non con¬ 
sentirmi di arrischiare una valutazione di questa 
tesi. Penso però che si debba accogliere l'invito 
di Colombo a sfuggire al fascino pericoloso del 
culto , come atei in visita ad una chiesa sospetta 
e ad affollare i percorsi di presenze scettiche che 
vogliono sapere, conoscere senza adorare e sen¬ 
za seguire. 

È una lettura per molti versi inquietante. Alle 
reiterate professioni di ottimismo dei Negroponte 
e dei Gates, Colombo oppone una visione scetti¬ 
ca, preoccupata, in molti casi pessimistica del no¬ 
stro futuro. Certo, si rende perfettamente conto 
deH'ineluttabilità dell'evoluzione (e forse questo è 
l'unico punto di incontro con gli altri due autori), 
ma ci costringe a riflettere su «dove andremo a fi¬ 
nire», senza cadere nei facili luoghi comuni della 
neutralità della tecnologia, degli entusiasmi e dei 
timori irrazionali. 


Dal Grande al Piccolo Fratello 

Immagino i tre libri che ho forse maldestramen¬ 
te riassunto come i vertici di un triangolo: su uno 
la tecnologia pura e staccata dalla realtà umana 
(Negroponte), sul secondo la tecnologia umanizza¬ 
ta e applicata (Gates), sul terzo l'incubo della tec¬ 
nologia che da pura diventa applicata e rinchiude 
l'umanità in un «dentro» in contraddizione con la 
propria definizione, perché è senza confini (Co¬ 
lombo). Nell'area di questo triangolo c'è tutto il 
bene e tutto il male delle nuove tecnologie 
dell'informazione, tutte le speranze e tutti i timori 
per il futuro. C'è un elemento comune alle tre vi¬ 
sioni, il centro del triangolo: il personal computer 


come compagno inseparabile, indispensabile 
dell'uomo di domani. Non una protesi, ma una 
parte dell'organismo. 

Sia l'«assistente» di Negroponte, o il «portafo¬ 
glio» di Gates. oppure lo «schermo dalla luce ver¬ 
de» di Gibson, ripreso da Colombo, o ancora l'im¬ 
minente «PC da 500 dollari» buono solo per navi¬ 
gare nella Rete, la macchina digitale si profila ormai 
come una parte dell’uomo di domani. Chi non lo 
ha, o no lo sa usare, è «fuori», in ogni senso. Dun¬ 
que questo oggetto senza fantasia, figlio dei nostri 
PC. dei nostri televisori e dei nostri telefoni cellula¬ 
ri, concentrato di ricerche colossali in un involucro 
di valore risibile, sarà il vero dominatore della no¬ 
stra vita di domani? Temevamo che la società del 
futuro sarebbe stata dominata da un Grande Fratel¬ 
lo di silicio, e invece dipenderemo da questo Picco¬ 
lo Fratello incorporato nel telefono, nell’orologio e 
nel tostapane? Questa è la domanda che incombe 
se cerchiamo di trarre una conclusione dalla lettura 
di questi e di altri libri, o dall'ascolto di tanti autore¬ 
voli interventi nei convegni che si susseguono qua¬ 
si senza soluzione di continuità. Ma prima di azzar¬ 
dare una risposta è bene ritornare un momento 
all'idea del Grande Fratello, che ancora oggi turba i 
sonni di molte persone. 

Il personaggio potrebbe assumere due diverse 
fisionomie: quella di un gigantesco sistema infor¬ 
mativo che sappia tutto di tutti, collegando ed ela¬ 
borando informazioni sparse in migliaia di altri si¬ 
stemi, o quella di un «padrone della rete» che ne 
controlli i contenuti, i flussi di bit, e abbia il potere 
di decidere chi può trasmettere e chi può riceve¬ 
re. Oppure potrebbe essere una combinazione dei 
due. A ben guardare la prima fisionomia non è 
realisticamente ipotizzabile, perché in tutto il mon¬ 
do si stanno affermando norme che limitano il po¬ 
tere di raccogliere, archiviare e soprattutto elabo¬ 
rare e utilizzare i dati personali a scopo commer¬ 
ciale o discriminatorio. 

Resta la seconda ipotesi, quella del «padrone 
della rete», inteso non come proprietario (perché 
la Rete è un modello naturalmente «distribuito») 
ma come controllore degli accessi e dei contenu¬ 
ti. In ogni caso questo Grande Fratello non avreb¬ 
be il volto enigmatico e corrusco immaginato da 
Orwell, ma la faccia accattivante di un prodotto 
del marketing più avanzato, insomma un Pippo 
Baudo, un Clinton o un Berlusconi. 0 potrebbe 
mostrare l'espressione innocua e forse non molto 
sveglia di un Bill Gates. 

Ma qui scatta uno degli aspetti più significativi 
del progresso tecnologico: fino a pochi mesi fa, al 
tempo del lancio di Windows 95. Gates appariva 
come il candidato numero uno alla carica di Gran¬ 
de Fratello della Rete. Oggi, con la prospettiva dei 
sistemi «Java» da 500 dollari, che sono la nega¬ 
zione dell'evoluzione del PC di questi anni, lo sce¬ 
nario potrebbe cambiare. Gates ha acquistato i di¬ 
ritti di Java, ma lo hanno fatto anche tante altre in¬ 
dustrie di importanza mondiale. Il tentativo di co¬ 
stituire una posizione dominante sulla Rete è falli¬ 
to? È presto per dirlo. Resta la speranza che il Pic¬ 
colo Fratello ci salvi dal Grande Fratello, ma forse 
non basta per dormire sonni tranquilli. 


136 


MCmicrocomputer n, 159 - febbraio 1996 







INFORMATICA E SOCIETÀ 


Intervista al PM Giuseppe Corasaniti 

Crimini informatici 
una legge già vecchia 

Un'operazione della magistratura romana, ancora avvolta dal segreto istruttorio, mette 
in luce insufficienze e difficoltà applicative della legge 547/93 sui crimini informatici. 

Ma intanto si collaudano le tecniche investigative telematiche e si scopre che per i 
presunti delinquenti del ciberspazio il carcere più efficace è quello... virtuale 

di Manlio Cammarata 


Nessun titolo in prima pagina, la notizia va letta 
tra le righe: la magistratura romana avrebbe mfer- 
to un duro colpo a un gruppo di pirati telematici, 
fra i quali potrebbero esserci gli autori delle cla¬ 
morose quanto inoffensive intrusioni alla Banca 
d'Italia e in altri sistemi collegati a Internet. 

Nei tetri corridoi della città giudiziaria di Roma 
ci sono solo bocche cucite. Anche i difensori degli 
indagati, in altre occasioni molto loquaci, sembra¬ 
no colti da improvviso mutismo. Tutto l'insieme 
dà l'impressione che si tratti di una cosa molto se¬ 
ria. Riesco a carpire il nome in codice dell’opera¬ 
zione: «Ice Trap», cioè «trappola di ghiaccio», do¬ 
vuto al fatto che uno dei pirati telematici aveva co¬ 
me pseudonimo «Ice Man», l'uomo di ghiaccio. 
La vicenda avrebbe avuto il suo punto di svolta 
nel novembre scorso, dopo mesi di serrate indagi¬ 
ni del Servizio Centrale Operativo della Polizia di 
Stato, che per la prima volta avrebbe compiuto 
difficili intercettazioni telematiche Gli indagati sa¬ 
rebbero «alcune decine» e gli arrestati sei o dieci. 
Con accuse piuttosto pesanti, prima fra tutte l'as- 
sociazione a delinquere. Le attività principali degli 
indagati andrebbero dalla clonazione di telefoni 
cellulari al furto di numeri di carte di credito, pas¬ 
sando per non meglio precisati «furti di infomazio- 
m», forse compiuti su commissione. Ottengo an¬ 
che un «contentino»: le ipotesi che avevo fatto 
nel mio articolo di dicembre (MCmicrocomputer 
n. 157) a proposito della Falange Armata di mo¬ 
dem «forse non erano sbagliate». Non significa 
molto, forse solo che il terrorismo telematico è 
un'invenzione dei giornali, almeno per ora. 

È significativo però che l'istruttoria sia stata af¬ 
fidata, oltre che al Procuratore aggiunto Italo Or- 
manm. al PM Pietro Saviotti, quello che da anni in¬ 
daga sulla Falange Armata L'indagine era partita 
dalla Procura circondariale, sotto la direzione del 
PM Giuseppe Corasaniti, che poi ha passato gli 
«atti» al Tribunale, competente per il reato di as¬ 
sociazione a delinquere. E da Corasaniti cerco di 
avere qualche informazione in piu. 

Corasaniti: indagare è difficile 

Dottor Corasaniti, a che punto è l'indagine «Ice 
Trap»? 


E una domanda da fare al Procuratore del Tri¬ 
bunale, al quale abbiamo passato gli atti per com¬ 
petenza. Noi della Procura circondariale abbiamo 
avviato un'indagine alcuni mesi fa, che riguardava 
oltre trenta persone su tutto il territorio nazionale. 

Quanti sono gli arrestati? 

Non so, i provvedimenti sono stati emanati dal 
GIP presso il Tribunale... Si tratta di giovanissimi, 
senza precedenti penali. Sono agli arresti domici¬ 
liari con la sospensione delle linee telefoniche, 
una tecnica che avevamo introdotto noi. 

Per un hacker è il carcere telematico, una spe¬ 
cie di prigione virtuale per chi compie crimini nel 
ciberspazio! Mi sembra che siamo di fronte all'im¬ 
magine classica dello hacker giovanissimo, tecni¬ 
camente preparato, che passa le notti davanti al 
monitor, magari senza intenzioni criminali... 

Non tutti Alcuni ne avevano fatto una vera e 
propria attività professionale, con un salto di qua¬ 
lità non indifferente. Questa operazione ha dimo¬ 
strato che l'attività di questi hacker non è sempli¬ 
cemente di curiosare o anche di provocare qual¬ 
che danno. Erano attività ben organizzate, di spio¬ 
naggio industriale, di furto di documenti a favore 
di terzi. Uno dei principali campi di attività, oltre a 
tutto, era quello delle carte di credito telefoniche, 
cioè il classico terreno di azione degli hacker. L'in¬ 
dagine si è svolta m larga parte su nodi Internet e, 
per quanto ne so. dovrebbe essere stata la prima 
in Italia di questo tipo. Tutte le indagini sono state 
avviate e quasi concluse dalla Procura circondaria¬ 
le di Roma; la Procura del Tribunale ha ricevuto 
belli e impacchettati i nomi degli indagati e i risul¬ 
tati delle indagini, le indagini svolte, e non ha do¬ 
vuto fare altro che prendere atto dell'associazione 
a delinquere, per altro la prima che si accerta in 
Italia per questo tipo di reati. 

Sono state compiute intercettazioni telemati¬ 
che? Chi le ha realizzate? 

Il Servizio centrale operativo della Polizia di Sta¬ 
to; noi abbiamo autorizzato le intercettazioni tele- 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


137 







INFORMATICA E SOCIETÀ 



Giuseppe Corasaniti. 


matiche, che si sono svolte insieme ad altre nor¬ 
mali intercettazioni. È un'attività del tutto nuova, 
prevista dalla legge 547 del '93. 

Sembra di capire che tra gli indagati ci siano gli 
«incursori» della Banca d'Italia.. 

Su questo non posso rispondere, perché l'in¬ 
dagine è ancora in corso e c'è il segreto istrutto¬ 
rio. Posso dire comunque che forse abbiamo pre¬ 
so i più importanti tra gli hacker italiani. 

Insomma, siamo di fronte a professionisti della 
pirateria telematica? 

Certamente, in quasi tutti i casi era un’attività 
ben organizzata che dava una certa capacità di 
reddito, che invece nello «hackeraggio» amatoria¬ 
le è occasionale. 

Quindi dovrebbero esserci dei mandanti, qual¬ 
cuno a cui venivano vendute le informazioni. 

Non posso risponderle, l'indagine è in corso e 
c'è il segreto istruttorio. Però è probabile che sia¬ 
mo di fronte a un fenomeno simile a quello del 
«killer». Può darsi che si sia sviluppata una specie 
di delinquente informatico che agisce su commis¬ 
sione. Certo è che non si tratta di persone improv¬ 
visate, ma di esperti con numerosi contatti inter¬ 
nazionali ad altissimo livello 

Che sono stati individuati attraverso le intercet¬ 
tazioni telematiche. Dunque la legge 547 funziona? 


Proprio questa operazione ci ha fatto capire 
quanto le stesse norme della legge 547/93 siano 
assolutamente superate. Noi dovevamo agire nel 
giro di pochi secondi o di pochi minuti, e non sol¬ 
tanto nel territorio italiano, e questo è un aspetto 
che la legge 547 non ha preso nella benché mini¬ 
ma considerazione. Non basta prevedere la possi¬ 
bilità di intercettazioni informatiche e telematiche, 
possibilità che abbiamo cercato di mettere in ope¬ 
ra in concreto, ma occorre anche predisporre 
un'estrema semplificazione dei rapporti interna¬ 
zionali, e anche delle varie realtà di competenza 
ordinaria. L’operazione è stata condotta contem¬ 
poraneamente in Italia e all’estero, in specie in 
Svizzera, Francia, Stati Uniti, e anche in altri paesi 
E sul territorio italiano abbiamo agito contempora¬ 
neamente in molti punti, il che ha comportato e 
comporterà un problema di competenze territoria¬ 
li. Forse si potevano prevedere queste cose in se¬ 
de di preparazione della 547. 

Se posso autocitarmi, ho scritto alcuni mesi fa 
che l'unico criterio che sembra praticabile per sta¬ 
bilire la competenza territoriale della magistratura 
è il luogo in cui il reato produce i suoi effetti 

Concordo pienamente É uno dei grossi proble¬ 
mi che la legge 547 lascia insoluti. Lo risolve in 
parte il Codice penale, perché comunque il luogo 
dove è stato commesso il danno e la banca dati 
aggredita, ovvero la prima delle banche dati ag¬ 
gredite. Però attenzione, questo è un criterio in¬ 
terpretativo, siamo ancora in attesa di un criterio 
definitivo da parte della Corte di Cassazione. Il 
problema più grave è quello che riguarda le ag¬ 
gressioni commesse dall'estero. 

Già. Il problema è stato posto per la prima volta, 
mi pare, per l'intercettazione delle telefonate di 
Craxi dalla Tunisia. Nel momento in cui l'intercetta¬ 
zione riguarda un flusso di dati proveniente dall'este¬ 
ro, non si rischia di commettere una violazione delle 
norme del paese dal quale proviene la chiamata? 

Dipende II problema si può porre in relazione 
ai normali criteri di valutazione del giudice per le 
indagini preliminari, che deve comunque autoriz¬ 
zare questa intercettazione. D'altro canto non di¬ 
mentichiamo che le intercettazioni possono anche 
non servire come prova, ma possono essere rile¬ 
vanti sotto altri aspetti II problema si è posto nel 
nostro caso con lo scambio di messaggi in tempo 
reale attraverso i computer, attraverso lo scambio 
di programmi È qualcosa di molto difficile da in¬ 
tercettare, anche dal punto di vista tecnico, tanto 
più che si pone il problema se configurare o meno 
il reato di ricettazione quando qualcuno riceve un 
elenco di numeri seriali, o di codici di carte di cre¬ 
dito. Noi riteniamo che il fatto debba essere valu¬ 
tato penalmente come molti altri passaggi di «co¬ 
se». Però anche questo è un aspetto che la legge 
547 ignora del tutto Secondo me bisognerà prima 
o poi configurare anche una sorta di ricettazione 
informatica, come si è fatto per i numeri delle car¬ 
te di credito con l'articolo 12 della legge Antima- 


138 


MCmicrocomputer n, 159 - febbraio 1996 








INFORMATICA E SOCIETÀ 


fia. Questi crimini aumenteranno, ed è necessario 
definirli dal punto di vista giuridico. 

E sono crimini che, molto spesso, vengono 
commessi nel «ciberspazio», cioè con azioni che 
si sviluppano in tempi brevissimi tra diversi stati. 

Certamente, è essenziale anche una regola¬ 
mentazione dei rapporti tra autorità giudiziarie di 
diversi stati Una rogatoria internazionale dura me¬ 
si, se non anni, mentre in questo campo dobbia¬ 
mo agire in minuti, o addirittura in secondi Secon¬ 
do me si può operare anche in modo molto diver¬ 
so, estendendo il concetto di flagranza del reato. 
Se la polizia giudiziaria coglie qualcuno nell'atto di 
scippare una borsetta, può inseguirlo senza aver 
bisogno dell’autorizzazione del giudice, fino a 
identificarlo ed arrestarlo. Credo che dovremmo 
estendere il concetto di flagranza di reato anche a 
questo genere di crimini. Indubbiamente il rischio 
è quello di burocratizzare l'attività di accertamen¬ 
to, rendendola del tutto inutile. Questo è uno dei 
problemi per cui, a mio parere, la legge 547 an¬ 
drebbe completamente rivista II punto debole 
della 547 è che, se ha messo l'etichetta informati¬ 
co e telematico a un certo numero di comporta¬ 
menti illeciti dal punto di vista penale, non ha poi 
previsto la concreta possibilità di perseguirli. Il 
problema è essenzialmente operativo, perché la 
legge c’è dal '93, ma i problemi applicativi vengo¬ 
no fuori adesso. Ripeto: la previsione normativa 
doveva essere integrata da una serie di previsioni 
amministrative e organizzative. Per esempio, co¬ 
me sono previste delle sale attrezzate per l'inter¬ 
cettazione telefonica in ogni ufficio di polizia giudi- 
zia, si dovrebbero prevedere strutture di intercet¬ 
tazione telematica almeno in corrispondenza dei 
più importanti nodi italiani. 

Si deve anche considerare che, a mano a ma¬ 
no che le reti telefoniche vengono digitalizzate, la 
struttura stessa dì una rete può diventare stru¬ 
mento per intercettazioni, autorizzate dalla magi¬ 
stratura o illegali, e l'operazione può essere com¬ 
piuta da un luogo qualsiasi. Bastano un PC, un 
modem e, naturalmente, i codici di accesso. 

Senza dubbio, ma il problema è che nella pub¬ 
blica amministrazione a volte è difficile trovare an¬ 
che il PC e il modem. Queste cose vanno dette. 
Ahimè, la legge 547 poteva ben operare anche 
aumentando le possibilità organizzative e operati¬ 
ve della polizia e della magistratura Mi pare che 
siamo ancora molto indietro, non bastano i suc¬ 
cessi episodici. Occorre un'organizzazione costan¬ 
te, perché purtroppo abbiamo a che fare con cri¬ 
mini per i quali i costi delle attrezzature scendono 
vertiginosamente: fino neanche un anno fa ero si¬ 
curo che non fosse possibile organizzare un’atti¬ 
vità di masterizzazione illegale di CD-ROM su va¬ 
sta scala. Ma in pochissimo tempo queste appa¬ 
recchiature si sono diffuse un po’ dappertutto, 
tranne che nella pubblica amministrazione, dove 
sarebbero utili a ben altri fini. Questa è una delle 
grandi contraddizioni del nostro lavoro. 


La rincorsa tra legge e tecnologia 

Sull'operazione «Ice Trap» torneremo quando 
sarà possibile saperne di più. In particolare sarà in¬ 
teressante conoscere non tanto le modalità con le 
quali sono state condotte le intercettazioni (che lo 
SCO non ha certamente l'intenzione di divulgare), 
ma quali criteri sono stati seguiti per le perquisi¬ 
zioni e i sequestri, oggetto di accese polemiche 
fin dai tempi di «Fidobust», nel giugno del '94. 

È necessario invece impostare subito una rifles¬ 
sione sui problemi sollevati da Giuseppe Corasani- 
ti in merito alla legge 547/93 sui crimini informatici 
(nel Forum multimediale «La società dell'informa- 
zione», aperto sul Web di MC-link, si possono tro¬ 
vare alcuni interventi interessanti). Un testo che, 
al di là di imprecisioni, omissioni o ridondanze, si è 
rivelato essenziale per l’apertura del nostro ordina¬ 
mento giuridico al settore delle nuove tecnologie, 
e non solo dal punto di vista penalistico. Se ne era 
parlato su queste pagine fin dal tempo dell’appro¬ 
vazione (vedi, in particolare, MCmicrocomputer 
nn 136 e 137 - gennaio e febbraio '94), sottoli¬ 
neando alcune innovazioni sostanziali: in particola¬ 
re le nozioni di «documento informatico» e «domi¬ 
cilio informatico» costituiscono la base per ulterio¬ 
ri norme volte a disciplinare aspetti non secondari 
della società dell’informazione. Solo per fare un 
esempio: oggi, nonostante il documento digitale 
sia per molti aspetti equiparato al documento car¬ 
taceo, è molto dubbia la validità dei contratti stipu¬ 
lati per via telematica. La progressiva affermazio¬ 
ne di procedure di crittografia e di «firma elettroni¬ 
ca» conferisce ai documenti telematici un'attendi¬ 
bilità che è evidente agli occhi dei tecnologi, ma 
non può essere accettata dai giuristi in assenza di 
norme di diritto positivo che determinino i requisiti 
legali della certificazione degli scambi di informa¬ 
zioni per via telematica. 

Ancora, la 547 estende alla violazione di un si¬ 
stema informativo le stesse previsioni della viola¬ 
zione di domicilio, introducendo di fatto la nozione 
di «domicilio virtuale». Nozione ancora indefinita, 
ma di grande rilevanza per la regolamentazione 
del «ciberspazio», perché nel suo ambito si attua¬ 
no rapporti che hanno indubbia rilevanza giuridica 
sotto tutti gli aspetti: civile, penale, internazionale 
e presto anche amministrativo (per esempio, le 
comunicazioni al fisco inviate via Internet, immi¬ 
nenti anche in Italia). 

Per quanto riguarda poi il Codice di Procedura 
Penale, la 547 in sostanza estende alle intercetta¬ 
zioni telematiche le previsioni normative già in vi¬ 
gore per le intercettazioni telefoniche. Le prime 
esperienze applicative dimostrano che queste 
norme mal si adattano agli scambi di informazioni 
digitali. Occorrono norme più aggiornate e più 
flessibili, che tuttavia salvaguardino il diritto alla ri¬ 
servatezza della corrispondenza, oltre che dei dati 
personali. Insomma. per il legislatore c'è in vista 
un bel po' di lavoro. 

Dunque resta attuale la conclusione del conve¬ 
gno del Forum multimediale che si è svolto il 28 
giugno '95 alla Luiss: «La tecnologia avanza, il di¬ 
ritto arranca». WS 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


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INFORMATICA & ARCHITETTURA 


a cura di Paolo Mantegam e Riccardo Montenegro 

Comunicare l'architettura 






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Questa pagina e quelle che seguono 
si occupano di architettura e dì design. 
Anche se apparentemente specialìstici, 
non esistono argomenti altrettanto con¬ 
nessi con la vita quotidiana di ciascuno 
di noi, come la progettazione delle città, 
degli edifici, degli ambienti arredati e 
colmi di oggetti nei quali passiamo gran 
parte della nostra vita. 

L'utilizzazione dei mezzi informatici 
nella progettazione sta modificando 


sensìbilmente ì metodi progettuali, ma 
ancor piu sta cambiando il modo con il 
quale l’architettura viene spiegata e co¬ 
municata ai non addetti ai lavori. Non è 
dunque diffìcile capire perché una pub¬ 
blicazione come MC abbia decìso di 
aprire le sue pagine ad argomenti appa¬ 
rentemente così particolari, 

Parlare in pubblico, con parole sem¬ 
plici e chiare, dei problemi della città 
multimediale, dell'architettura e del de¬ 


sign che ormai è possibile vedere e ca¬ 
pire prima della realizzazione, di come 
cambiano l'insegnamento e l'apprendi¬ 
mento di queste discipline, della comu¬ 
nicazione infinita resa possibile da Inter¬ 
net è sembrato un buon motivo per ten¬ 
tare, su questi temi, un approccio di 
ampio respiro che i curatori di queste 
pagine, con il periodico"Archimedia", 
stanno sperimentando altrove in modo 
più specialìstico. 


Una rassegna di architettura e design virtuali a "MC Show" 1996 


La parola d'ordine è: inviateci i vostri progetti. 

Architetti, designer, arredatori, grafici possono mandarci l la¬ 
vori realizzati con l'ausilio dei mezzi informatici sotto forma di 
animazioni, realtà virtuale, rendering, layout. 

Una commissione presieduta da Paolo Martegam e Riccardo 
Montenegro selezionerà i lavori più interessanti che saranno 
esposti in apposite postazioni nell’edizione 1996 di "MCmicro- 
computer Show" che si svolgerà nel mese di giugno nell'ambito 
della Fiera di Roma. 

La rassegna vuole dare la possibilità a chi lavora nel campo 
progettuale con le nuove tecnologie digitali, di mostrare i risulta¬ 


ti del proprio lavoro attraverso gli stessi mezzi informatici con i 
quali le opere sono state realizzate Maggiori informazioni saran¬ 
no nel prossimo numero. 

Non si pongono limiti ai temi progettuali che potranno essere 
presentati, mentre i lavori di graphic design dovranno ovviamen¬ 
te riguardare pubblicazioni, dépliant e manifesti concernenti l'ar¬ 
chitettura e il design I lavori, corredati da schede informative su 
autori, soggetti e mezzi informatici impiegati dovranno pervenire 
entro il 30 aprile 1996 presso la redazione. Aspettate ad inviarli, 
ma cominciate a prepararvi... 


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MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 



















INFORMATICA & ARCHITETTURA 




La forza delle immagini 

La rivoluzione informatica di questo fine millennio 
sta modificando, attraverso un uso interattivo delle immagini, 
i tradizionali sistemi progettuali. 

Una nuova creatività si fa strada insieme ad un rinnovato rapporto con i fruitori 

di Riccardo Montenegro 


Tra i tanti cambiamenti in atto, con¬ 
nessi all'impiego del computer, quelli 
che riguardano le immagini sono certa¬ 
mente tra i più significativi, In primo luo¬ 
go, le immagini hanno cessato di esse¬ 
re passive ma possono interagire con 
chi le osserva, aumentando enorme¬ 
mente sia i loro significati sia le poten¬ 
zialità comunicative, Inoltre, le possibi¬ 
lità offerte dalle costruzioni tridimensio¬ 
nali, attraverso le animazioni e la realtà 
virtuale, hanno permesso di entrare 
all'interno delle immagini per esplorare 
virtualmente uno spazio apparentemen¬ 
te reale ma inesistente 

Dalla macchina per disegnare alla 
macchina per creare 

Tra le prime, ad usare queste nuove 
possibilità di elaborazione e manipola¬ 
zione delle immagini sono state, ed era 
ovvio che accadesse, la pubblicità e le 
industrie dello spettacolo; il cinema in¬ 
nanzi tutto e con un certo ritardo la tele¬ 
visione, hanno potuto rinnovare il reper¬ 
torio dei trucchi e degli effetti speciali 
con risultati spesso eccezionali. 

Negli altri campi artistici, si sono mo¬ 
strati abbastanza tempestivi nell'adotta- 
re i sistemi digitali i graphic designer. 



Nella pagina a fianco rendering di un edificio iMa- 
Iiu Carr. Architecture Propeny and Planning) 

In alto a sinistra, modello planivolumetnco di una 
biblioteca Iprogetto di D Young, Unni.di Auckland, 
Nuova ZelandaI. 

A destra, ricostruzione del Padiglione di Baicellona 
di Mies van der Robe iMatiu Carr. Architecture Pro¬ 
peny and Planning) 

Sopra, il modello fotoreahstico di un telefono cellu¬ 
lare della Motorola. 


piu lenti e meno ricettivi sono stati gli 
architetti e gli industriai designer. 

Bisogna anche dire che nei primi 
tempi l'uso professionale del computer 
nel campo della progettazione era quasi 
esclusivamente legato al disegno auto¬ 
matico, in sostanza la "macchina" era 
considerata solo un mezzo alternativo 
per disegnare, più comodo e veloce del 
tradizionale tecnigrafo e non molto di 
più. Le immagini poi. erano semplici e 
poco accattivanti per ottenere risultati 
di buona qualità si doveva ricorrere a si¬ 
stemi complessi e molto costosi 

Ma è bastato poco tempo, e con l'av¬ 
vento di processori più veloci e potenti, 
la grande varietà di software disponibile 
per i progettisti, i costi sempre più ac¬ 
cessibili hanno reso l'utilizzazione di un 
computer di medio livello soddisfacente 
e tale da raggiungere risultati di notevo¬ 
le qualità grafica. 

Le potenzialità del digitale fino a ieri 
latenti o difficilmente raggiungibili e og¬ 
gi largamente disponibili, possono offri¬ 
re ai progettisti ulteriori chances al loro 
bagaglio professionale, specialmente 
nelle due delicatissime fasi che i siste¬ 
mi tradizionali di progettazione non ave¬ 
vano risolto completamente: la verifica 
dell'opera da parte del progettista e la 


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INFORMATICA & ARCHITETTURA 



Prospettiva virtuale del ristorante Caduco a Chicago, arch J. Eastman, realizzatone fotorealishca di A. 
Fueischke Le immagini sintetiche permettono II controllo totale dell'arredamento, sia nella decorazione 
che nella disposizione delle luci, permettendo alla committenza di valutare tutti gli aspetti del progetto 


do, perché non può verificarli se non co¬ 
struendo l’opera o un suo modello in 
scala ridotta. Ma poiché la conoscenza 
di uno spazio dipende dall'esperienza, e 
questa ci è data solo dall’attraversa¬ 
mento dello spazio stesso, soltanto a 
cose fatte ci si poteva rendere conto se 
erano stati raggiunti i risultati estetici e 
funzionali previsti. Oggi la simulazione, 
resa possibile dalla realtà virtuale e dalle 
animazioni in 3D, permette al progetti¬ 
sta un livello di riflessione su ciò che 
sta creando e, anche se ciò che vede 
non è la realtà, è qualcosa che gli somi¬ 
glia molto, piu di tutti i metodi prece¬ 
denti, modellim compresi. 


Un nuovo modo di comunicare 

E questi mezzi, se sono in grado di 
convincere il progettista, risulteranno 
certamente efficaci anche per comuni¬ 
care al committente le qualità formali e 
spaziali del progetto più di cento disegni 
tecnici e decine di coloratissime pro- 
'spettive. Senza contare che la grande 
quantità di librerie disponibili consento¬ 
no di modificare velocemente i compo¬ 
nenti, le finiture, la qualità e il colore 


comunicazione del lavoro a committenti 
e ai fruitori. Fasi queste assolutamente 
indispensabili e ovviamente precedenti 
alla realizzazione dell’opera 

Con i sistemi tradizionali, il progetti¬ 
sta, non può avere, se non intuitiva¬ 
mente, una piena coscenza della qualità 
degli spazi architettonici che sta crean- 


Alla ricerca 
di F. L Wright 

Tra Internet e CD-ROM 

La popolarità e la fortuna critica di Frank 
Lloyd Wright (1869-1959), il grande architet¬ 
to americano, tra i padri fondatori del Movi¬ 
mento Moderno, sembra non venir meno 
neppure con l'avvento dei nuovi media che, 
anzi, hanno dedicato la sua figura carismati¬ 
ca una serie di siti in Internet. Nel cyberspa¬ 
zio si possono trovare notizie, elenchi crono¬ 
logici delle opere, selezione dei suoi lavori 
con fotografie recenti, ricostruzioni fotoreali¬ 
stiche e disegni originali (qui a lato uno 
schizzo deH’Huntington Club). 

Chi volesse un elenco più dettagliato di 
questi siti può trovarli nella pagina riservata 



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INFORMATICA & ARCHITETTURA 



Le Terme di Adriano a Leplis Magna, in primo piano la vasca per l'immersione nella sala del frigidarium tri- 
costruitone di B Ratlenburyl La reslilunone virtuale dei monumenti archeologici, oltre che un valido 
esempio di divulgamene culturale, rappresenta una delle applicazioni più affascinanti dei mezzi informatici. 


delle superfici, i rivestimenti, la disposi¬ 
zione dei mobili nella progettazione de¬ 
gli interni oppure la forma, i materiali e i 
colori nell'industrial design, 

La forza delle immagini è talmente 


grande che sarò in grado, e non pochi 
segni ci confermano che il processo è 
in atto, di trasformare il lavoro stesso 
dell'architetto, permettendogli di attin¬ 
gere maggiormente alla fantasia, per¬ 


chè i mezzi informatici gli danno la pos¬ 
sibilità, non solo di sollecitarla, ma, ed è 
ciò che più conta, di controllarla per ren¬ 
derla piu oggettiva e quindi condivisibile 
da coloro che ne saranno gli utilizzatori 

Ma non è solo questo l'aspetto su 
cui vale la pena di riflettere, è possibile 
che i committenti sollecitati dai mezzi 
informatici ad una maggiore compren¬ 
sione dello spazio urbano e domestico, 
siano in grado di interfacciarsi con il pro¬ 
cesso progettuale interagendo con es¬ 
so ed evitare ciò che spesso si verifica: 
una frattura tra le opere, magari cultu¬ 
ralmente molto avanzate, e coloro ai 
quali queste sono destinate, che pur 
non ignorando la stona, ritengono il pre¬ 
sente, e come dargli torto, degno della 
massima attenzione. 

Un altro non secondario aspetto 
dell’uso del computer è la ricostruzione 
tridimensionale di monumenti antichi, 
grazie alla realtà virtuale (come nel noto 
lavoro dedicato a "Le basiliche di San 
Pietro" realizzato dalla Infobyte di Ro¬ 
ma) possono essere visitati in lungo e 
in largo, in uno spazio che simula quello 
del loro massimo splendore. 



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FRANK LI 0*Y D 

WRIGHT 


a Wright dal server fiorentino 
http://www.dada.it/wriqht.htrnl 

Più interessanti degli altri ci sono sembrati 
il sito di una fondazione che ha sede nello sta¬ 
to il cui Wright è nato, dal nome F.L.W. in Wi¬ 
sconsin, (in alto una videata) il cui indirizzo in 
Internet è: 

http://tlw.badgernet.com:Z 080 /galindexl ht 

m che presenta dei video di alcuni edifici di 
Wright, tra cui la famosa casa sulla cascata e 
la sua casa-studio di Taliensin, di queste ed al¬ 
tre opere sono disponibili una serie di fotogra¬ 
fie in formato ]pe. 


L'altro sito da visitare, con indirizzo Inter¬ 
net: 

http://www.primenet.com/~byoder/artof- 
flw.htm, offre invece una bella serie di dise¬ 
gni di Wright sempre in formato |pe 

Ancora a Wright è dedicato un bel CD¬ 
ROM (sopra è riprodotta la copertina), realizza¬ 
to dalla Microsoft, che consente di esplorare 
in modo interattivo l’intera l'attività del mae¬ 
stro. Il contenuto à organizzato in diversi ambi¬ 
ti: dall'esame degli elementi strutturali a i rife¬ 
rimenti bibliografici, dalle opere ai tempi e cosi 
via 


La navigazione interattiva offre ulteriori mo¬ 
tivi di interesse e consente di passare in ras¬ 
segna una mappa degli Stati Uniti individuando 
le localizzazioni delle opere 

I continui possibili link trasversali facilitano 
una lettura ipertestuale di notevole interesse. 
Il progetto dell'interfaccia, che si ispira, per la 
grafica e il lettering, al tipico stile wrightiano 
aggiunge valore anche formale al media. Mol¬ 
to interessante è anche la parte audio che, 
un'immersione totale, ci restituisce l'atmosfe¬ 
ra di un’epoca facendoci ascoltare la viva voce 
del grande architetto. 


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INFORMATICA & ARCHITETTURA 


Il progetto: metodi, strumenti, risultati 

Le reali possibilità che si offrono al progettista che usa, 
o intende usare, il computer. 

Gli approcci più promettenti, i metodi innovativi e le linee di tendenza 
che stanno rinnovando la professione 


di Paolo Martegani 



Il computer 
sempre più spesso 
affianca il progetti¬ 
sta anche nell'atti¬ 
vità propositiva e 
nel processo creati¬ 
vo. 

La tendenza è 
verso una sempre 
maggiore integra¬ 
zione per cui all'ar¬ 
chitetto attiene 
l'ideazione ed alla 
macchina la simula¬ 
zione interattiva del¬ 
lo spazio architetto¬ 
nico in corso di ela¬ 
borazione proget¬ 
tuale. 

L'attività proget¬ 
tuale in architettura 
riguarda diversi 
aspetti talvolta an¬ 
che molto diversi, 
dall'invenzione formale al calcolo delle 
strutture, dal controllo delle superfici e 
dei volumi alla distribuzione degli spazi 
interni, dalle finiture ai trattamenti cro¬ 
matici, fino all'arredamento e, ancora, 
all'industrial design dei componenti. 

Due categorie di intervento 

La prima raccoglie le attività di pro¬ 
gettazione basate su quantità concrete, 
riferibili a numeri, e quindi gestibili e 
controllabili in modo sistematico. In 
questi casi il progettista applica delle 
formule matematiche, talvolta molto 
complesse, e verifica la rispondenza dei 
risultati con i parametri di riferimento 
forniti dalla prassi e dalla normativa. Ov¬ 
viamente integrando ogni controllo ana¬ 
litico con una percezione d'insieme, una 
sintesi, che si avvale dell'esperienza e 
della sensibilità del professionista. 

Questa attività progettuale non è au¬ 
tomatica, ma ha contenuti oggettivi, si 
svolge attraverso una sequenza di pas¬ 
saggi chiaramente individuabili e logica¬ 
mente concatenati. Prevede il "calcolo" 
non importa se delle quantità per verifi¬ 
care i costi o dei pesi per verificare 


Questa immagine, realizzata con ArchiCAD della 
Giaphisofl. sintetizza con un cottage i vari momenti 
operativi del mezzo informatico, net disegno auto¬ 
matico. nel dettaglio architettonico e nella realizza¬ 
zione di modelli di componenti di arredamento 

l'impostazione strutturale. 

Per questi aspetti il computer svolge 
- in modo evolutivo - il ruolo lungamen¬ 
te occupato dal regolo calcolatore e più 
recentemente dalle calcolatrici prima 
meccaniche, poi elettroniche. 

La seconda categoria si riferisce alla 
progettazione intesa come attività pro¬ 
positiva, come processo intellettuale 
creativo e quindi refrattario a passaggi 
obbligati, controlli numerici o prassi ri¬ 
petibili e ripetute. È qui che è più inte¬ 
ressante verificare quale è e quale po¬ 
trebbe essere il ruolo del computer! 

Nell'ambito propositivo della proget¬ 
tazione dell'architettura l'informatica e 
l'integrazione multimediale possono 
svolgere compiti di tipo "evolutivo" co¬ 
perti prima da strumenti o metodi con¬ 
venzionali, ma possono anche promuo¬ 
vere approcci di tipo "innovativo" Esa¬ 
miniamone alcuni. 

Per quanto ciascun progettista usi 


metodi progettuali 
individuali e perso¬ 
nalizzati, credo si 
possa ritenere che 
generalmente il pro¬ 
cesso ideativo pas¬ 
sa da una fase intui¬ 
tiva, alla prima rap¬ 
presentazione, per 
poi tornare all'idea¬ 
zione sotto forma di 
modifica o di alter¬ 
nativa di quanto pro¬ 
posto; quindi nuova 
elaborazione menta¬ 
le che necessita di 
nuovo della rappre¬ 
sentazione; sempre 
con ripetute verifi¬ 
che per confronto, 
in un processo cicli¬ 
co di continuo ap¬ 
profondimento. 

Tutti questi pas¬ 
saggi necessitano di una concretizzazio¬ 
ne esterna alla mente del progettista: 
schizzi, disegni, sezioni, plastici che so¬ 
no espressioni provvisorie, grezze e in¬ 
complete dell'idea che progressivamen¬ 
te matura. 

Il progetto di architettura è simulazio¬ 
ne di quanto "sarà reale", che durante 
la fase di elaborazione "è reale" soltan¬ 
to per il progettista. 

L'attività simulativa può essere van¬ 
taggiosamente affidata al computer, la 
velocità di elaborazione infatti rende il 
computer concorrenziale, per chi lo sa 
usare, rispetto ai metodi tradizionali. Al 
progettista invece la prerogativa di idea¬ 
re cosa simulare, come simularlo e di 
scegliere tra le varie alternative possibi¬ 
li. 

La simulazione 

La simulazione può essere fotoreali- 
stica, riguardare la modellazione solida, 
il rapporto delle parti reciprocamente e 
con il tutto, riferirsi all'aspetto superfi¬ 
ciale del trattamento e dei colori, fino al¬ 
la posizione quantità e qualità delle fonti 
di illuminazione artificiale. Essa può an- 


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MCmicrocomputer n, 159 - febbraio 1996 































INFORMATICA & ARCHITETTURA 



In allo, elaborazione lolorealisiica di un ambiente della Douglas House di Richard Meier (realizzazione vir¬ 
tuale di J Limi II rapporto dello spazio con quanto è visibile dalla vetrata simula perfettamente le qualità 
spaziali di questa architettura. 

In basso, modello di illuminazione di una piazza di Scanno, progetto arch Oscar Santilli 
I programmi software consentono di definire il numero delle tonti luminose, di sceglierne la posizione, il ti¬ 
po di emittenza cromatica e l'intensità della radiazione che investe il modello In un 'anticipazione fotorealisti- 
ca che é sempre estremamente utile e spesso di grande impatto. 


ticipare, in varie alternative, gli effetti fi¬ 
nali che ogni scelta progettuale induce 
nell'opera finita. 

I campi di intervento sono molti, Il 
processo progettuale si è avvalso nel 
passato di strumenti come le assono¬ 
metrie, le prospettive o i plastici, che 
consentivano una visione tridimensiona¬ 
le dell'opera in corso di ideazione o co¬ 
munque prima che questa venisse co¬ 
struita. Il computer, con i programmi di 
modellazione solida, rende molto più 
semplici ed efficaci queste operazioni di 
verifica. Infatti con il modello elettronico 
si può vedere e analizzare sia per quan¬ 
to attiene agli aspetti del volume, della 
forma e delle proporzioni dell'opera di 
architettura sia per le caratteristiche de¬ 
gli spazi interni che la costituiscono. 

I modellatori solidi, come vengono 
definiti questi programmi, possono la¬ 
vorare anche solo per linee; in tal caso 
costruendo un disegno definito in wire- 
frame, fil di ferro. In tali rappresentazio¬ 
ni le immagini prodotte divengono più 
comprensibili con l'operazione, eseguita 
automaticamente, della rimozione delle 
linee nascoste. Ma possono anche 
campire le superfici, utilizzando i proce¬ 
dimenti di rendering, con diversi gradi di 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 



precisione e consentendo di vedere so¬ 
lo l’insieme in modo sintetico oppure 
scendendo nella definizione dei mate¬ 
riali, dei trattamenti e dei colori di cia¬ 
scuna porzione. L'opera in elaborazione 
può essere esaminata da vari punti di 
vista, sia esterni che interni e le conse¬ 
guenze di ogni modifica possono esse¬ 
re verificate e valutate immediatamen¬ 
te. 

Opzioni innovative 

Dagli schizzi e le prospettive che for¬ 
nivano un'anticipazione piuttosto ap¬ 
prossimata si passa a gradi crescenti di 
verosimiglianza fino al fotorealismo. Ma 
il vantaggio più innovativo si ottiene ri¬ 
vedendo automaticamente in rapida 
successione le immagini registrate dal 
computer di quell'architettura riprese da 
tanti punti di vista, disposti lungo un 
percorso definito dallo stesso progetti¬ 
sta. In questo modo si ottiene una visio¬ 
ne dinamica: una simulazione dell'os¬ 
servazione "in movimento" sia 
all'esterno che all'interno dell'opera pro¬ 
gettata. 

La simulazione presenta notevoli 
vantaggi nella prassi progettuale 

Il modello solido, visibile e analizzabi¬ 
le cioè da molti punti di vista, può esse¬ 
re utilizzato per compiere verifiche delle 
conseguenze del suo inserimento in un 
contesto preesistente 

Modelli di parti e di elementi compo¬ 
nenti l'architettura come pannelli di rive¬ 
stimento, porte, finestre, parapetti, re¬ 
cinzioni, cornicioni, complementi di ar¬ 
redo, apparecchi illuminanti ed altro, 
possono essere trasferiti da repertori, 
resi disponibili dalle industrie produttri¬ 
ci, e inseriti all'interno del progetto in 
elaborazione secondo un metodo di la¬ 
voro noto con il nome di CAD-Compo- 
nentmg. 

La simulazione alla scala dell'indu- 
strial design, come estensione del 
CAD-Componenting, consente la rapida 
verifica delle alternative possibili nella 
dotazione di parti o elementi alternativi 
e opzionali nel design dei componenti. 
Come pure consente la messa a con¬ 
fronto delle variazioni degli effetti dei 
trattamenti cromatici delle singole parti 
e dell'insieme 

Uno degli aspetti più spettacolari, del 
ricorso alla simulazione, si coglie nei 
progetti d'illuminazione artificiale dell'ar¬ 
chitettura. 

Nei prossimi interventi avremo cer¬ 
tamente modo di approfondire questi 
ed altri aspetti dell'uso del computer 
nella progettazione architettonica. 


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1 020 000 

* Hard Disk SCSI-2 Quantum 850 MB 

399 000 

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59 000 

Schede Mndn senza CPU 


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1399 000 

* Philipx COD-522 Esterna 2MB + 50 CD 

3100.000 

• CPU AMD D.410D 

139.000 

• Acuiteli 486 Pl/I PCI/VESA + HO + (IDI 

235.000 

- Hard Disk SCSI-2 Quantum 4300 MB ' 

1990.000 

Scannate 


‘ CPU Intel D.t-IOD 

149.000 

' Asustel Pentium Irìton 1P4XI Inlraied 


' Hard Oisk SCSI-3 Quantum 4300 MB 1 

1.090 000 

' Mustek Handy 800 24 hit 

262.000 

• CPU AMO 0(4-120 

169 000 

+ l/0+tl0f + MediaBus + 512Hi 

480.000 

* Bn. per nasi da SCSI interno- > esterno 

119000 

’ Mustek Paragon 600 A4 24 hit 

150.000 

■ CPU Intel Penili» 15 

295 000 

‘ Pipe lined 

560.000 

Schede Video 


* Mustek Paragon 1200 A4 24 hit 

1 090 000 

' CPU Intel Pentium 90 

<15 000 

Conti nlleis 


’ Matrox Millennium 2/1 PCI 

630 000 

• Mustek Scannei A4 + lelela. A4 + 


• CPU Intel Pentium 108 

565.000 

* Adsptec SCSI-21510 Bulk 

119000 

* Manu. Millennium 4/1 PCI 

899000 

lotocopiatnce A4 indipendente da PC 

1 500 000 

' CPU Intel Pentium 120 

600.000 

• Adaptec SCSI-2 1522 Bulk 

129 000 

* ATIMACH64IMBQRAM PCI 

205.000 

Slteamers 


* CPU Intel Penta 133 

900.000 

' Adaptec SCSI-2 1542CP Bulk 

329.000 

' All MACH64 2MB DRAM PCI 

280 000 

• Combyte I20MB->1000MBM 44MB 100 415.000 

Mesone 


• Adaptec SCSI-2 2940 Bulk 

360000 

* All MACH64 2MB VRAM PCI 

410 000 

* Acceleratore Streamei 

96 000 

* Snin 4MB22|in 

199.000 

' Adaptec SCSI-2 2940 Ultra Wide Mastei 

499000 

1 All MACH64 4MB VRAM PCI 

980.000 

' tandheig 640 1GB SCSI I0C3520 QIC 

850.000 

' Siine 6MB12 pm 

415 000 

• SIBl 1.4 SCSI-2/101+1/0 16550+ ÌPP 

240000 

‘ Cimis Logic 5436 1MB DRAM PCI 

169 000 

* Sony DAI S01-50I0 

2.350 000 

' Siine 8MB12 pin EOO 

560 000 

’ SlOt JiPio (IDI+1/0 16550+ ÌPP 

92 000 

• Diamond StealthB4 VIDEO 1MB DRAM PCI 

249 000 



' Siee 16MB12 pio 

830 000 

Ouchi 


' Diamond StealthG4 VIDEO 2MB VRAM PCI 

409.000 



Schede Madri cnnCPU 


' Hard Disk tIOt Western 050 MB 

360 000 

CO-Plartr 




' Intel lappa 15 2561(0 + I/O + (IDI 

600 000 

’ Hard Disk (IO! Western 1060 MB 

480.000 

• CD-Plaftr AIAPI Mitsumi 4. 

239.000 



' Intel Zappa 90 256Kb + I/O + (101 

850000 

' Hard Disk fIOÌ Western 1200 MB 

495 000 

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80 


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75^ 



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i ào\ 


MHz 



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uardando i tavoli della sala prove 
straripanti di notebook multime¬ 
diali ho avuto una specie di fol¬ 
gorazione: in quelle poche dozzine di 
decimetri quadrati è accumulata molta, 
molta più potenza di calcolo di quella 
che fu utilizzata nell'arco di dieci anni 
per mandare l'uomo sulla Luna! Non 
solo, uno qualunque di quei parallelepi¬ 
pedi neri, dall'apparenza cosi dimessa 
e anonima, è sicuramente più potente 
della maggior parte di quei mainframe 
che fino a pochi anni fa solo le banche 
o le grosse aziende potevano permet¬ 
tersi. 

E non parlo della sola potenza di ela¬ 
borazione, che pure è il dato più imme¬ 
diatamente percepibile: non so¬ 
no lontani i tempi in cui un main¬ 
frame. per avere in linea un gi¬ 
gabyte di dati, doveva ricorrere 
ad intere batterie di sottosiste¬ 
mi a disco che occupavano 
complessivamente una stan¬ 
za di ampie dimensioni, e ne¬ 
cessitavano di aria condizio¬ 
nata e tecnici in camice 
bianco ad accudirli. E vi assicuro che 
per riempire un gigabyte di dati ce ne 
voleva... 

E che dire della grafica? Chi crede¬ 
rebbe oggigiorno che solo quindici anni 
fa lo stato dell'arte della tecnologia vi¬ 
deo erano i display grafici Tektronix, 
enormi cassettoni capaci di sedici colo¬ 
ri al massimo, che da soli costavano 
più di un'automobile di lusso? 

Ah già, c'è anche il suono. Fino a 
pochi anni fa un computer con capacità 
di elaborazione di segnali audio era 
considerato fantascienza, o al massi¬ 
mo un dispositivo realizzato a scopo 
sperimentale o per lo svolgimento di 
compiti specializzati, non certo per 
sentire la musica o per applicazioni di 
tipo generai purpose. E il CD dove lo 
mettiamo? Nel 1983 l’elettronica di 
servizio del prototipo di lettore CD pre¬ 
sentato dalla Philips alla stampa mon¬ 
diale occupava tre armadi rack, oggi i 
drive CD-ROM entrocontenuti, a qua¬ 
drupla o sestupla velocità, hanno un in¬ 
gombro solo lievemente superiore a 
quello del CD stesso. 

Penso a tutto ciò guardando su que¬ 
sti tavoli, e mi torna in mente una delle 
citazioni da Arthur Clarke che preferi¬ 
sco « ogni tecnologia sufficientemente 
sofisticata è indistinguìbile dalla ma¬ 
gia». E non è forse magia andarsene in 
giro con un oggetto che, in un paio di 
litri di ingombro ed un paio di chili di 
peso, racchiude in sé cose che dieci 
anni fa avrebbero occupato un apparta¬ 
mento di medie dimensioni, avrebbero 
consumato qualche dozzina di kilowatt 
e sarebbero costati qualche miliardo? 

Oggi invece la tecnologia ed il mer¬ 
cato hanno fatto si che possiamo tran¬ 
quillamente andarcene in giro col no¬ 
stro notebook multimediale, col quale 


fare... già, cosa ci facciamo? E soprat¬ 
tutto, perché ce lo siamo comprato? 

Non è facile rispondere a quest'ulti- 
ma domanda, se si esclude la risposta 
banale «e perché no?». La quale, at¬ 
tenzione, è perfettamente lecita nel 
momento in cui, tutto sommato, un 
notebook multimediale pentium-based 
costa una cifra che può tranquillamen¬ 
te definirsi irrisoria rispetto alle sue po¬ 
tenzialità. Ne consegue che non c’è bi¬ 
sogno di una motivazione particolar¬ 
mente forte per acquistarne uno, a pat¬ 
to di disporre di un po' di soldi da dedi¬ 
care al proprio hobby Certo i computer 
da tavolo costano ancora di meno, ma 
volete mettere la differenza? 


E allora parliamo di questa benedet¬ 
ta differenza mettendoci però nei pan¬ 
ni di chi col computer ci lavora, o alme¬ 
no lo fa per la maggior parte del tem¬ 
po. Vediamo dunque di capire innanzi¬ 
tutto a chi serve un notebook multime¬ 
diale, ed in secondo luogo che tipo dì 
macchina gli serve. 

Può essere lapalissiano quanto vi 
pare ma è chiaro che la principale pro¬ 
prietà di un portatile è la portatilità, e 
dunque al suo acquisto sono fonda¬ 
mentalmente interessati coloro che 
hanno necessità di avere sempre con 
sé la propria stazione di lavoro. Nel ca¬ 
so dei portatili multimediali, dunque, 
l'acquirente tipo sarà probabilmente 
colui il quale non solo si sposta fre¬ 
quentemente ed ha bisogno di avere il 
proprio computer con sé, ma soprat¬ 
tutto durante i suoi spostamenti ha ne¬ 
cessità di usare tecnologie multimedia¬ 
li. Parliamo dunque di formatori, confe¬ 
renzieri, dimostratori: persone che pro¬ 
ducono presentazioni, proiettano im¬ 
magini e testi, mostrano filmati e così 
via Sicuramente è più comodo girare 
col proprio portatile contenente tutto il 
necessario già configurato per la pre¬ 
sentazione che non portarsi dozzine di 
dischetti e remstallare tutto ogni volta 
sui PC trovati nelle varie sedi, ammes¬ 
so di trovarli e che siano tecnicamente 
rispondenti alle necessità della presen¬ 
tazione. 

La presenza del drive CD-ROM sem¬ 


brerebbe a questo punto superflua, ma 
occorre ricordare che finalmente il CD 
come supporto informatico sta decol¬ 
lando, ed esso è diventato il mezzo 
d'elezione per la memorizzazione di 
documenti, appunto, multimediali 
Sempre più spesso dunque sorge la 
necessità di dare un'occhiata ad un 
CD, o di mostrarne il contenuto al pro¬ 
prio interlocutore, e quindi la presenza 
di un drive incorporato sta diventando 
fondamentale. A costo addirittura di ri¬ 
nunciare al floppy, che oramai per via 
della sua capacità sempre più insuffi¬ 
ciente per le esigenze attuali, e grazie 
anche all'avvento di nuovi sistemi di 
scambio rapido di dati quali i link infra¬ 


rossi, sta diventando sempre meno im¬ 
portante. 

E siamo cosi giunti, quasi senza ac¬ 
corgercene, a discutere delle caratteri¬ 
stiche auspicabili in un notebook multi¬ 
mediale. Al floppy, come dicevo, si può 
anche rinunciare, meglio ancora averlo 
esterno, così che si possa usare in caso 
di reale necessità. Molto utile invece 
l'hard disk removibile al posto di quello 
fisso, per tutta una serie di motivi con¬ 
nessi alla maggior flessibilità di utilizzo 
del computer. È infatti possìbile costi¬ 
tuirsi una sorta di «biblioteca» di confi¬ 
gurazioni specializzate, una su ogni hard 
disk, e caricare in macchina quella piu 
opportuna in base al compito da svolge¬ 
re. Ad esempio un hard disk per un cer¬ 
to tipo di presentazioni, uno per un 
eventuale altro sistema operativo, uno 
perché no per i giochi (multimediali an- 
ch'essi!)... Cosi sì evita di caricare tutto 
su un solo hard disk, col risultato di non 
riuscire mai ad organizzarlo decente¬ 
mente, e si ottiene di fatto la possibilità 
di avere., tanti computer specializzati, 
ognuno configurato per un determinato 
insieme di attività Praticamente tutti i 
notebook «avanzati» di oggi prevedono 
hard disk removibili occhio dunque alla 
facilità della sostituzione e al costo dei 
dischi aggiuntivi. 

La quantità di RAM minima indi¬ 
spensabile per un computer di oggi, di 
qualsiasi tipo, è di otto MByte, e su 
questo non ci piove; tuttavia occorre ri- 



MUITMKDM 

■SOTTOSTA 


150 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 



cordare che sistemi operativi come 
OS/2 e soprattutto Windows 95 richie¬ 
dono un quantità di memoria assai 
maggiore rispetto a quella consigliata 
sulla scatola, e ciò è vero soprattutto 
se intendete utilizzare davvero il multi¬ 
tasking, e specialmente con applicazio¬ 
ni multimediali (attenzione: anche Net¬ 
scape è fra queste!) Per cui una mac¬ 
china seria credo debba avere almeno 
dodici (ma è ancora possibile?...) o me¬ 
glio sedici MByte di RAM. 

E il display come dev'essere? Anche 
qui, oramai il progresso tecnologico è 
tale che praticamente tutti i compro¬ 
messi costo/qualità sono favorevoli. Og¬ 
gigiorno anche i tanto bistrattati scher¬ 
mi LCD «dual scan» hanno raggiunto 
una qualità tale da essere di utilizzo più 
che dignitoso, e dunque perfettamente 
adeguati in ogni circostanza. Certo il piu 
lussuoso TFT è ancora impareggiato, 
ma il suo costo è ancora assai elevato 
ed incide pesantemente sul totale. Il 


cera 


mio consiglio è dunque di fare a 
meno del TFT, se proprio non indi¬ 
spensabile, e magari reinvestire la ci¬ 
fra risparmiata in un adeguato amplia 
mento della RAM. 

Il microprocessore non lo nomino 
neppure; in seguito alla recente di¬ 
sponibilità di Pentium a 150 e 166 
MFIz, infatti, quelli a 120 e 133 
MFIz sono oramai scesi talmente 
di prezzo da essere considerati 
processori consumer, relegando 
il 100 MHz ad entry level (e dei 75 
e 90 MHz presto non vi sarà più 
traccia . ) Per cui di potenza di cal¬ 
colo ce n'è pure in esubero, a costi 
sempre più stracciati 

Punto spesso dolente: la docking 
station. Una volta era un dispositivo 
importantissimo, spesso essenziale 
per garantire all'acquirente una reale 
flessibilità di utilizzo del proprio por¬ 
tatile; esso infatti era l'unico modo 
per ampliare la disponibilità di peri¬ 
feriche e memorie di massa, nonché 
permettere di collegare schede di 
espansione standard. Oggi ciò non 
è quasi più vero, in un momento in 
cui gli hard disk sono intercambiabili 
e comunque superano il GByte di ca¬ 
pacità, e praticamente tutte le periferi¬ 
che accessorie (schede sonore, porte 
MIDI, CD-ROM...) sono in realtà incor¬ 
porate nel computer. Ciò che non è in¬ 
corporato può infine essere collegato 
tramite le praticissime schedine PCM¬ 


CIA. formato nel quale oramai si trova 
di tutto: dalle schede di rete ai modem- 
fax ultraveloci, dalle schede di acquisi¬ 
zione alle interfacce per telefoni cellula¬ 
ri. e via dicendo. Diciamo dunque che 
l'era della docking station è definitiva¬ 
mente tramontata. Molto più utile è in¬ 
vece il cosiddetto «port replicator», ov¬ 
vero una specie di basetta che si aggan¬ 
cia posteriormente al computer sull'u¬ 
scita bus e consente di avere tutti i con¬ 
nettori di uscita (per mouse, tastiera 
esterna, monitor esterno...) in bell'ordi¬ 
ne; cosi a casa o in ufficio si può lavora¬ 
re con comodità, ma poi si può 
scollegare tutto in un colpo 
solo e portarsi via il 
notebook sen¬ 


za dover staccare uno ad uno tutti i vari 
connettori. 

Ed infine una questione solo appa¬ 
rentemente marginale ma fonte invece 
di diatribe e dissidi tanto interminabili 
quanto insolubili il dispositivo di punta¬ 
mento! Siamo tutti d'accordo che, in 
un'era ormai indissolubilmente segnata 
dalle GUI, un dispositivo di puntamento 
sia indispensabile; dove nessuno è 
d'accordo, invece, è su quale sia il mi¬ 
gliore di essi. L'industria nel corso degli 
anni ne ha proposti di tutte le fogge, in 
tutte le posizioni ed in tutte 
le tecnologie dalle palline ai 
tappetim sensibili, passando 
per quella specie di mi- 
crojoystick che è il TrackPomt 
inventato e brevettato da IBM 
Mai come in questo campo si 
può dire che le preferenze perso¬ 
nali la facciano da padrone. C'è 
chi non potrebbe fare a meno della 
trackball e chi invece preferisce il 
TrackPoint, e anche fra fautori della 
stessa classe di dispositivi (ad esempio 
la trackball) ci sono «correnti» che si di¬ 
versificano, ad esempio, per le di¬ 
mensioni o la posizione dell'og¬ 
getto Impossibile dunque dare 
considerazioni oggettive 
raccomando solo di pro¬ 
vare il dispositivo pri¬ 
ma di acquistare il 
computer per capire 
che grado di familia¬ 
rità possa generare, 
considerando comun¬ 
que che con un minimo 
d'utilizzo ci si abitua pres¬ 
soché a tutto. Attenzione 
tuttavia a particolari quali 
il posizionamento rispetto 
alla tastiera, che se non ot¬ 
timale può obbligare a 
muovere la mano più del 
necessario, ed alla facilità 
di pulizia, sempre critica in 
parti essenzialmente mec¬ 
caniche (da questo punto di 
vista il trackpad sembra 
preferibile). 

E con queste conside¬ 
razioni propedeutiche vi 
lascio alle pagine seguenti 
dove vi presentiamo le no¬ 
stre valutazioni su ben dodi¬ 
ci notebook multimediali, 
praticamente tutti quelli real¬ 
mente disponibili sul mercato 
italiano: un impegno reda¬ 
zionale notevole, conside¬ 
rando che i computer come 
nostro solito non sono stati 
solo provati coi benchmark 
ma realmente utilizzati. 

Se fra di essi non trovate il vostro 
notebook multimediale... beh, forse 
non ne avete davvero bisogno! 

Buona lettura 

Corrado Gius tozzi 


MCmicrocomputer n, 159 - febbraio 1996 


151 



PROVA 


Notebook multimediali 

Consigli per gli acquisii 

di Andrea de Prisco 



Volete un consiglio spassionato? 
Compratevi un computer coi batti! 
Scherzi a parte, la cosa è più seria 
di quanto possa sembrare Nel 
nostro ruolo di giornalisti tec¬ 
nici ci capita molto spesso di 
dover rispondere a doman¬ 
de riguardanti consigli per 
l'acquisto di un computer 
La risposta, com’è facile 
intuire, è tutt'altro che 
semplice anche perché 
dipende, banalmente, dal 
tipo di utilizzo cui il com¬ 
puter è destinato. Se poi 
parliamo di computer da 
tavolo, la difficoltà aumenta vertiginosa¬ 
mente (fino quasi a... scomparire), visto 
che le differenze tra le varie macchine 
non esistono più da tempo (tranne rare 
eccezioni) e la scelta si compie in prati¬ 
ca solo valutando «numericamente» il 
rapporto prezzo/prestazioni (tot me¬ 
gahertz, tot megabyte, tot megalire). Il 
più delle volte, ciò porta erroneamente 
a sottovalutare fattori non meno impor¬ 
tanti, come la garanzia, l'assistenza tec¬ 
nica post vendita, la possibilità di effet¬ 
tuare futuri upgrade e tant'altro del me¬ 
desimo tono. Per fortuna - chi mi legge 
da tempo sa quante volte l'ho sottoli¬ 
neato - nel mondo dei portatili si respira 
un'aria certamente migliore. Le macchi¬ 
ne (tranne rare eccezioni... in questo ca¬ 
so il senso è negativo) sono tutte diver¬ 
se tra loro ed è possibile avere ampie 
possibilità di scelta tra i modelli anche a 
parità di configurazione Ad esempio, 
due macchine Pentium a 100 MHz, con 
pan capacità di hard disk, dotazione di 
RAM e di dispositivi integrati possono 
avere anche prezzi sensibilmente diver¬ 
si e trovare entrambe una propria fetta 
di mercato pronta ad acquistare l'uno o 
l'altro prodotto. Le differenze possono 
riguardare (finalmente!) caratteristiche 
qualitative e non solo quantitative, cosi 
come succede con qualsiasi altro og¬ 
getto acquistabile, sia esso un divano a 
tre posti o una camicia (con o senza 
baffi) a due maniche e un colletto. 

Quest'aspetto, per certi versi affasci¬ 


nante, viene considerato anche da chi 
non è «necessariamente interessato» 
all'acquisto di un portatile, ma è attratto 
principalmente dalla possibilità di sce¬ 
gliere anche qualitativamente il proprio 
computer e secondariamente non di¬ 
sdegna la possibilità di buttarlo nel cas¬ 
setto quando intende giocare a ruba- 


mazzetto con le carte-carte e non con 
le carte-pixel di Windows & Co 
Oggi i computer portatili non 
hanno più alcuna limitazione 
tecnologica rispetto ai com¬ 
puter fissi. Le velocità in 
gioco sono praticamente 
le stesse, discorso analo¬ 
go per le capacità degli 
hard disk, l'espandibilità 
RAM, le periferiche in¬ 
corporate o collegabili 
esternamente Grazie, 
poi, agli alloggiamenti 
PCMCIA possiamo an¬ 
che preservare (almeno 
teoricamente) i nostri in¬ 
vestimenti hardware per 
quel che riguarda le schede 
di espansione m questo 
standard che, cambiando suc¬ 
cessivamente portatile, potremo 
continuare ad utilizzare in futuro 
senza riacquistare tutto da capo 
L'ultimo grido in fatto di notebook 
sono le macchine dotate di lettore di 
CD-ROM, alle quali abbiamo dedicato il 
nostro « speciale». Possiamo suddivi¬ 
derle fondamentalmente in due catego¬ 
rie. Quelle che offrono il CD-ROM dri¬ 
ver contemporaneamente all'unità 
floppy disk e quelle che lo montano in 
sua sostituzione Naturalmente le prime 
saranno un tantino più ingombranti del¬ 
le seconde, ma sono maggiormente in¬ 
dicate principalmente per due categorie 
di utenti: gli insaziabili e i distratti Ovve¬ 
ro chi ama mangiare i famosi «piselli ri¬ 
pieni di cozze trifolate» e chi, per paura 
di dimenticare a casa una delle due 
unità, si autocondanna a portarsele die¬ 
tro sempre entrambe anche quando fi¬ 
nirà per non utilizzarne alcuna Dal ver¬ 
sante opposto, non deve spaventare 
l'operazione di sostituzione dispositivo 
(qualcuno penserà che sia necessario 
ogni volta riprogrammare il setup della 
macchina) in quanto tutto si riduce ad 
effettuare lo scambio a macchina spen¬ 
ta, cosi come faremmo con un pacco 
batterie o qualsiasi altro accessorio peri¬ 
ferico. 


152 


MCrnicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 












CONSIGLI PER GLI ACQUISTI 




La laslieia dell'IBM ThinkPad la sinistra) si solleva automaticamente aprendo it 
coperchio display A destra il contenitore per utilizzare esternamente l'unità 
hoppv disk del Toshiba Satellite Pro 400 con accanto il lettore di CD-ROM 


Questione di feeling 

Per un certo periodo i computer por¬ 
tatili hanno rischiato di percorrere la 
stessa, disastrosa, strada dei telefoni 
cellulari: i costruttori facevano a gara a 
chi ce l'aveva... più piccolo. Prima i tra¬ 
sportabili. poi i laptop, i notebook, i sub¬ 
notebook, i palmtop e c'è mancato po¬ 
co che non inventassero il PC/orologio 
(Pois-top?) e il modello incorporato nello 
spazzolino (Dent-top?) 

Spiacente: i portatili - anche questo 
lo andiamo ripetendo da sempre - non 
devono solo essere portati ma soprat¬ 
tutto usati Anch'essi, nel loro piccolo 
(mica tanto, vista l'importanza che inve¬ 
stono). devono rispondere a precise 
norme di carattere ergonomico proprio 
come i loro fratelli piu grandi La tastie¬ 
ra, signori miei, deve essere una tastie¬ 
ra Il mezzo primario di interazione col 
computer e non il nostro biglietto di in¬ 
gresso omaggio per l'inferno la seguito 
delle infinite bestemmie che potremmo 
pronunciare). In passato abbiamo incon¬ 
trato anche tastiere da... Santa Inquisi¬ 
zione. per fortuna oggi la musica è 
cambiata e la qualità è migliorata note¬ 
volmente. Certo, le differenze tra le ta¬ 
stiere dei vari notebook esistono anco¬ 
ra, ma riguardano maggiormente il 
layout dei tasti più che la loro effettiva 
precisione di funzionamento. Il proble¬ 
ma è principalmente di chi è già abitua¬ 
to ad un'altra tastiera (quella del proprio 
computer da tavolo) e più difficilmente 
è in grado di riprogrammare la propria 
gestualità nel compiere determinate 
azioni., alfanumeriche D'altro canto 


non è nemmeno possibile avere sul no¬ 
stro notebook una tastiera estesa in 
tutto e per tutto e dunque un minimo di 
spirito d’adattamento è comunque ne¬ 


cessario. Personalmente (si tratta di un 
giudizio soggettivo, s'intende!) non 
sopporto quelle tastiere che hanno i ta¬ 
sti di controllo PageUp, PageDown, Ho- 


Quanta multimedialità? 

Si fa presto a dire multimedia! Tale 
definizione (ammesso sia lecito consi¬ 
derarla tale) è forse una delle più fu¬ 
mose dell'intera storia informatica. 

Commercialmente parlando, i note¬ 
book multimediali sono quelli che in¬ 
corporano il lettore di CD-ROM e una 
sezione audio che offre ben oltre il 
semplice altoparlantino beep-beep di 
sistema. Tutti i modelli in prova in 
queste pagine utilizzano una sezione 
audio stereo compatibile Sound Bla- 
ster, includono un piccolo microfono 
incorporato e integrano uno o due al¬ 
toparlanti. Viste le ridotte dimensioni 
in gioco (il riferimento ludico è pura¬ 
mente casuale) è inutile attendersi da 
queste casse caratteristiche sonore di 
alta fedeltà, che difficilmente si spin¬ 
ge oltre quella «citofonica». Fortunata¬ 
mente tutti i notebook in prova offro¬ 
no di serie anche entrate e uscite au¬ 
dio, queste ultime utilizzabili non solo 
per corredare il portatile di una coppia 
di speaker esterni (da lasciare proba¬ 
bilmente a casa vista la loro scarsa 
portatilità) ma soprattutto per il colle¬ 
gamento ad un sistema di amplifica¬ 
zione esterno ad esempio nell'utilizzo 
durante una presentazione grafica che 
sfutta anche messaggi sonori. 



I portatili più evoluti, oltre a questo, 
offrono anche un'uscita video stan¬ 
dard per il collegamento con apparec¬ 
chiature che accettano segnali com¬ 
positi e in alcuni casi addirittura un in¬ 
gresso con tanto di digitalizzatore vi¬ 
deo integrato per catturare filmati (da 
includere, ad esempio, nei nostri do¬ 
cumenti multimediali). 

Un ulteriore passo avanti è offerto 
da quei portatili che offrono, di serie o 
come ulteriore opzione, del decodifica¬ 
tore MPEG per la visualizzazione dei 
filmati video registrati in questo forma¬ 
to, oppure del sintonizzatore TV per ri¬ 
cevere addirittura i programmi televisi¬ 
vi. Anche questa è multimedialità. 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


153 









CONSIGLI PER GLI ACQUISTI 


Notebook multimediali: i modelli in prova 


Marca 

Modello 

Processore 

MHz 

CD-FD 

RAM 

HD 

Mouse 

Display 

Video 

D.Top 

NB Pentium 

Pentium 

75-100 

CD/FD 

8-32 

550MB-1 2GB 

TrackPad 

TFT/STN 


IBM 

ThinkPad 760 CD 

Pentium 

90 

CD/FD 

8-40 

1.2 GB 

TrackPoint 

TFT 

IN/OUT 

McPerson 

HAL 

Pentium 

75-133 

CD&FD 

8-40 

340MB-1,35GB 

TrackPad 

TFT/STN 

OUT 

McPerson 

Mistral 

486/Cyrix MI 

75-100 

CD/FD 

4-32 

340MB-1 35GB 

TrackPad 

TFT/STN 

- 

Nec 

Versa 4080H 

Pentium 

120 

CD/FD 

4-16 

810MB-1.2 GB 

TrackPad 

TFT 


Olivetti 

Echos P90M 

Pentium 

90 

CD/FD 

8-40 

540MB 

TrackPad 

TFT 

- 

Olivetti 

Echos PI20 

Pentium 

120 

CD/FD 

8-40 

1 2 GB 

TrackPad 

TFT 

- 

Stakar 

Prò-Line Pen 

Pentium 

75-133 

CD&FD 

4-36 

420MB-1 28GB 

TrackPad 

TFT/STN 


Toshiba 

Satellite Pro 400 CS Pentium 

75 

CD/FD 

8-40 

810MB 

TrackPoint 

STN 


Oyster 

Brahma 

Pentium 

75-120 

CD&FD 

8-32 

340MB-1.2 GB 

TrackPad 

TFT/STN 


Unidata 

NP 5100/A800 

Pentium 

75-90 

CD/FD 

4-20 

330-810MB 

TrackPad 

TFT 


VideoComputer 

Pentimedia 

Pentium 

100 

CD&FD 

8-32 

540-850MB 

TrackPoint 

TFT/STN 

- 


Noie la dicitura CD&FD indica che il lettore di CD-ROM e presente contemporaneamente all'unita floppy disk La dicitura CD/FD indica che il lettore di CD¬ 
ROM si installa in sostituzione dell’unità floppy disk II McPerson Mistral pud utilizzare sia l'Intel 486 DX-4 che il Cyrix MI 5x86 I display sono tutti a colori 
TFT indica la tecnologia a matrice attiva, STN la tecnologia dual scan a matrice passiva Tutti i notebook dispongono di uscita per monitor esterno VGA/SVGA 
Nell'ultima colonna è segnalata l'eventuale presenza di ingressi e uscite di segnali video in standard PAL e/o NTSC per il collegamento ad apparecchiature di 
questo tipo (TVcolor, Videoregistratori, Videocamere, Videoproiettori ecc ecc.) 



me, End, all'estrema destra accanto ai 
vari Return, BackSpace e secondo 
Shift. Trovo che l'accesso a questi ulti¬ 
mi, relegati in questo caso in seconda 
fila, possa essere ostacolato dalla pre¬ 
senza dei primi, sicuramente meno im¬ 
portanti e per questo meno frequente¬ 
mente digitati. 

Magari è anche questione di abitudi¬ 
ne, . ma perché accontentarsi quando è 
possibile disporre i tasti in maniera sicu¬ 
ramente più istintiva? 

TFT o STN? 

Dietro queste due sigle si nascondo¬ 
no le attuali tecnologie dei display a co¬ 
lori LCD. I primi, detti anche a matrice 
attiva, offrono una qualità immagine per 
certi versi (nitidezza, geometria, basse 


emissioni) addirittura superiore a quella 
offerta dai monitor a tubo catodico, 
ma hanno conseguentemente un costo 
piuttosto elevato I secondi, detti anche 
matrice passiva, costano molto meno 
dei primi, ma soffrono ancora di alcuni 
problemi di riverbero che ne penalizza¬ 
no la visibilità in particolari condizioni. 
Tanto le differenze in termini di costo 
quanto quelle qualitative, negli ultimi 
anni sono andate diminuendo. In alcuni 
casi il cosiddetto «delta» da pagare in 
più per disporre della tecnologia più 
evoluta si aggira intorno al milione e 
dunque la tentazione di optare per il 
TFT diventa sempre più 
forte. 

Purtroppo non tutti i 
costruttori di notebook of¬ 
frono entrambe le possibilità 
ma in alcuni casi capita che il di¬ 
splay migliore sia abbinato solo ai 
processori più veloci e viceversa. È un 
problema che a volte riguarda anche il 
taglio dell'hard disk e, come è facile 


Quanto costa la RAM? 

Marca 

Modello 

8 MB RAM 

D Top 

NB Pentium 

740.000 

IBM 

ThinkPad 760 CD 

1 511 000 

McPerson HAL 

860.000 

McPerson Mistral 

860.000 

Nec 

Versa 4080H 

1.090.000 

Olivetti 

Echos P90M 

da definire 

Olivetti 

Echos PI 20 

da definire 

Stakar 

Pro-Line Pen 

860 000 

Toshiba 

Satellite Pro 400 CS 989 000 

Oyster 

Brahma 

680 000 

Unidata 

NP 5100/A800 

1.000 000 

Video- 

Computer 

Pentimedia 

490.000 


comprendere, non ha alcuna giustifica¬ 
zione tecnica ma solo commerciale (e 
in quanto tale, dal punto di vista 
dell'utente giustamente esigente, mol¬ 
to spesso inaccettabile). 

Trackball addio? 

Un ultimo aspetto, da non sottovalu¬ 
tare nella scelta di un notebook, riguar¬ 
da il dispositivo di puntamento integra¬ 
to nell'apparecchio Anche questo 
componente, in un certo senso, può 
condizionare la scelta di un notebook. 
Si tratta, infatti, di una delle caratteristi¬ 
che immodificabili dall'utente (non è 
data la possibilità di scelta a riguardo, 
se non cambiare modello) e dunque è 
necessario tenerne conto nelle valuta¬ 
zioni complessive. Scomparsa ormai 
dappertutto la trackball integrata (chis¬ 
sà, poi, perché) i dispositivi di punta¬ 
mento che incontriamo nei moderni no¬ 
tebook si riducono al TrackPoint ideato 
e proposto da IBM per i suoi ThinkPad 
e alla TrackPad adottata per la prima 
volta da Apple per i suoi PowerBook II 
primo è «immerso» nella tastiera alfa¬ 
betica ed è utilizzabile senza spostare 
le mani di un solo centimetro. La se¬ 
conda, nonostante abbia sembianze e 
caratteristiche fisiche di una minitavo¬ 
letta grafica, ha un funzionamento più 
simile a quello della trackball. Per en¬ 
trambi i sistemi è necessario un breve 
periodo di apprendistato, quindi non c'è 
da scoraggiarsi se le prime interazioni 
saranno particolarmente difficoltose. 
Forse l'abbiamo dimenticato, ma anche 
il mouse (più di dodici anni or sono) ci 
ha provocato lo stesso tipo di proble¬ 
ma. Eravamo a quei tempi ai primordi 
dell'interazione gestuale uomo-macchi¬ 
na. Chissà come comunicheremo con i 
sistemi operativi dei computer tra altri 
dodici anni. 


154 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 









Prezzo chiavi in mano 

Concludiamo questa breve carrellata 
con alcune considerazioni su prezzi e 
configurazioni dei notebook recensiti. 
Trovate in queste pagine due distinte ta¬ 
belle. La prima elenca le varie macchine 
indicando per ognuna di esse le caratte¬ 
ristiche principali e le possibilità di 
espansione interna. La seconda, basata 
sui listini ufficiali dei vari distributori, mo¬ 
stra il prezzo al pubblico di alcune confi¬ 
gurazioni standard. Come potete notare, 
nella tabella prezzi non abbiamo preso in 
considerazione il costo di alcune macchi¬ 
ne base (dotate di soli quattro megabyte 
di RAM al solo fine di mantenere più 
basso possibile il «prezzo esposto») in 
quanto una configurazione minimale non 
può prevedere meno di otto megabyte 
di memoria centrale se vogliamo lancia¬ 
re oltre al sistema operativo (che sia 
«operativo» al cento per cento) anche 
un programma non rachitico. In realtà 
anche otto megabyte in molti casi sono 
pochi, e sarebbe giusto considerare an¬ 
che tagli maggiori, da sedici megabyte o 
ancor superiori, specialmente se inten¬ 
diamo trattare file di grosse dimensioni 
o utilizzare più programmi «importanti» 
contemporaneamente Quanta memoria 


CONSIGLI PER GLI ACQUISTI 



I notebook moderni sono modulari ed espandibili Inella loto il Pentimedia della VideoComputerl. 


Configurazione e prezzi 

Notebook 

Processore 

RAM 

HD Display 

Prezzo 

D Top NB-Pentium 

Pentium 100 

8 MB 

550 MB 

STN 

4 998.000 

D.Top NB-Pentium 

Pentium 100 

16 MB 

550 MB 

STN 

5 738.000 

D.Top NB-Pentium 

Pentium 100 

16 MB 

550 MB 

TFT 

6 738 000 

IBM ThinkPad 760 CD 

Pentium 90 

8 MB 

1 2 GB 

TFT 

15 228 000 

IBM ThinkPad 760 CD 

Pentium 90 

16MB 

1 2 GB 

TFT 

16.739 000 

McPerson HAL 

Pentium 75 

8 MB 

540 MB 

STN 

5.590 000 

McPerson HAL 

Pentium 100 

8 MB 

810MB 

STN 

6 190 000 

McPerson HAL 

Pentium 100 

16MB 

1.35 GB 

TFT 

7 790 000 

McPerson Mistral 

486DX-4/75 

8 MB 

540 MB 

STN 

4,090 000 

McPerson Mistral 

Cyrix MI-100 

8 MB 

540 MB 

TFT 

4 990 000 

McPerson Mistral 

Cyrix M1-100 

16 MB 

540 MB 

TFT 

5.850 000 

Nec Versa 4080H 

Pentium 120 

8 MB 

1 2GB 

TFT 

10 900 000 

Nec Versa 4080H 

Pentium 120 

16 MB 

1.2 GB 

TFT 

11 990 000 

Olivetti Echos P-90M 

Pentium 90 

8 MB 

540 MB 

TFT 

Prezzo da definire 

Olivetti Echos P-120 

Pentium 120 

8 MB 

1 2 GB 

TFT 

Prezzo da definire 

Stakar Pro-Line Pen 

Pentium 75 

8 MB 

420MB 

STN 

6.039.000 

Stakar Pro-Line Pen 

Pentium 75 

16 MB 

730 MB 

STN 

7 155.000 

Stakar Pro-Line Pen 

Pentium 133 

16 MB 

730 MB 

TFT 

8 934 000 

Stakar Pro-Line Pen 

Pentium 133 

16 MB 

1.28 GB 

TFT 

9.464 000 

Toshiba Satellite Pro 400 CS Pentium 75 

8 MB 

810MB 

STN 

6 750 000 

Toshiba Satellite Pro 400 CS Pentium 75 

16 MB 

810MB 

STN 

7.739.000 

Oyster Brahma 

Pentium 75 

8 MB 

340 MB 

STN 

5.170.000 

Oyster Brahma 

Pentium 100 

16MB 

810 MB 

STN 

6.610 000 

Oyster Brahma 

Pentium 120 

24 MB 

1.2 GB 

TFT 

8.960 000 

Unidata NP 575/D540 

Pentium 75 

8 MB 

540MB 

STN 

7 200.000 

Umdata NP 575/A800 

Pentium 75 

16 MB 

810MB 

STN 

8 700.000 

Unidata NP5100/A800 

Pentium 90 

16 MB 

810MB 

TFT 

9500.000 

VideoComputer Pentimedia 

Pentium 100 

8 MB 

540 MB 

STN 

6.990 000 

VideoComputer Pentimedia 

Pentium 100 

16 MB 

540 MB 

STN 

7.480.000 

VideoComputer Pentimedia 

Pentium 100 

16 MB 

850 MB 

TFT 

8.778.000 


acquistare contuestalmente al notebook, 
volendo, può anche non essere un pro¬ 
blema: tutti i modelli, infatti, prevedono 
ovviamente l'upgrade successivo, a pat¬ 
to di non ricordarci dell'espansione di 
memoria qualche anno dopo l'uscita di 
produzione del nostro notebook. Ma va¬ 
lutare il costo dell'espansione di memo¬ 
ria va comunque preso in considerazione 
prima dell'acquisto: i notebook, infatti, 
non utilizzano quasi mai memorie stan¬ 
dard, ma sempre moduli dedicati forniti 
solo dal relativo costruttore. Per l'hard 
disk il discorso è leggermente diverso in 
quanto non può essere «aumentato» 
successivamente ma solo «sostituito» 
In questo caso vi consigliamo di orientar¬ 
vi direttamente sui tagli maggiori (consi¬ 
derate anche le differenze di prezzo dav¬ 
vero esigue), a meno che non siate inte¬ 
ressati a disporre di piu unità ottimizzate 
per differenti utilizzi, anche con sistemi 
operativi diversi se necessario. 

Infine la velocità del processore. La 
maggior parte delle macchine in prova 
offre le loro CPU con diverse velocità di 
clock. Come è facile notare, anche in 
questo caso le performance superiori 
non incidono pesantemente sul prezzo 
totale delle macchine, ma vi mettono al 
riparo dal pericolo di invecchiamento pre¬ 
coce del vostro notebook. Anche in que¬ 
sto caso, qualora il portatile da voi scelto 
abbia la possibilità di montare processori 
differenti, il nostro consiglio è di optare 
per le velocità maggiori. 0, almeno, che 
sia prevista la possibilità di effettuare 
l'upgrade in futuro. Non si sa mai... «S 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


155 







PROVA 


" j^T"| n vecchio marchio, come quello Uni- 

• IBI bit non si scorda facilmente, soprat- 

: tutto per chi è di Roma. Ora il mar- 

: chio non è piu qui e si è trasferito al Nord, 
■ dove speriamo continui a trovare consensi e 
: a forgiare prodotti di successo Chiuso l'inci- 
: so occupiamoci del notebook multimediale 

• commercializzato dalla D Top ed arrivato fre- 
: sco fresco dalla casa madre appunto per la 
| prova. Si tratta di un computer portatile basa- 

• to su Pentium a 100 MHz, CD-ROM e fun¬ 
zioni multimediali, 

Gommaso: è il primo impatto che si ha 
toccando il computer portatile NB Pentium 
della D Top. 

L'intero rivestimento infatti è di gomma di 
colore scuro tutt'altro che scomoda. Fa pen¬ 
sare un po' a quelle apparecchiature che de¬ 
vono andare vicino all'acqua e perciò sono 
protette dalle infiltrazioni 

Dunque il notebook si presenta di colore 
scuro con gli spigoli arrotondati 

Sul frontale trovano posto le tre prese di 
I/O audio, mentre sul laterale sinistro trovia¬ 
mo sia l'hard disk rimovibile che il lettore di 
floppy disk, o in alternativa quello per i CD¬ 
ROM Le due unità infatti, sono intercambia¬ 
bili Inoltre il floppy disk drive è collegabile 
tramite un cavo, per cui è possibile avre in 
contemporanea sia il CD-ROM che il lettore 
di dischetti 

Nella parte posteriore invece due piccoli 
sportelli celano rispettivamente la scheda di 
connessione con un'espansione di sistema 
e le varie porte per il collegamento con il 
mondo esterno (seriale, parallela e monitor 
esterno) 

Sul lato sinistro, per chi guarda da davan¬ 
ti. invece troviamo nell'ordine la presa di 
alimentazione, quella per il collegamento 
mouse/tastiera PS/2, la grata del ventilato¬ 
re. uno sportello che cela le due slot PCM¬ 
CIA e la batteria ricaricarle 

C'é da dire che, una volta inserite, le due 
schede rimangono per buona parte 
all'esterno del computer e perciò sono sog¬ 
gette sia agli urti sia ad un non facile inseri¬ 
mento nella loro sede 

La batteria ricaricane è di forma abba¬ 
stanza tozza e compatta. 

Per alzare Fantina del display basta agire 
su di un grosso pulsante al centro del fron¬ 
tale. 

Lo schermo è un matrice attiva da 10.4” 




Unibit 
NB Pentium 


Produttore 
e distributore: 

D Top Via Tene 20/C, 
36073 Comedo IVI), 
Tel 04457953900 
Prezzo IIVA esclusa): 
NB Pentium, ptoces 
sore Pentium 100 
MHz, 8 Mbyte RAM, 
550 Mbyte Haid Disk. 
DuaiScan 10.4" 

U 5.938000 


D.Top Unibit NB Pentium 

di Paolo Ciardelli 



buono come definizione e più che soddisfa¬ 
cente anche lavorandoci per molte ore da¬ 
vanti. 

Da notare per prima cosa la posizione del¬ 
la tastiera italiana, che lascia appoggiare i 
polsi in una parte leggermente concava che 
non è niente male per alleggerire il lavoro di 
digitazione 

Nella stessa zona, in una specie di incavo, 
si trova il dispositivo di puntamento a sfiora¬ 
mento, come nella maggior parte dei portatili 
presenti sul mercato 

I due tasti dello stesso pad si trovano però 
al di sopra e non al di sotto come normal¬ 
mente visto Subito a lato del pad troviamo 
delle feritoie che corrispondono agli altopar¬ 
lanti. pilotati da una scheda sonora Sound 
Blaster compatibile 

Nella parte bassa del display troviamo un 
grosso slider che regola la luminosità dello 
schermo, l'interruttore di accensione, il pul¬ 
sante di suspend e dei led canonici che indi¬ 
cano le varie funzioni del computer Per 


l'esattezza nell'ordine sono lo stalo della 
batteria, lo stato di ricarica della stessa, la 
spia di accensione, l'attività dell'hard disk, 
quella del floppy, maiuscole, setoli lock e ta- 
stierino numerico 

Va detto che il display si può inclinare fino 
quasi a 180 gradi 

Per accedere alla parte interna basta solle¬ 
vare la tastiera, dopo aver agito su due lun¬ 
ghi fermi posti nella parte bassa. La costru¬ 
zione interna mostra immediatamente il 
grosso dissipatore posto sulla CPU accanto 
al ventilatore 

Il cuore del sistema è un microprocessore 
Pentium con un clock di 100 MHz che si fa 
sentire sia come calore dissipato che come 
rumore emesso dalla ventola. 

Cache di primo livello di 16 Kbyte e di se¬ 
condo livello 256 Kbyte, fanno compagnia al¬ 
la memoria RAM di 8 Mbyte ed all'hard disk 
da 514 Mbyte 

Sulla velocità della macchina non c'è nul¬ 
la da dire Un Pentium a 100 MHz è quello 
che 6. La digitazione in¬ 
vece è un po' dura ed i 
tasti sono di plastica 
leggermente concava e 
perciò le dita si adattano 
facilmente al loro com¬ 
pito 

Durante la prova si e 
potuto constatare che la 
ventola e un po' «labo¬ 
riosa'- e non e un ogget¬ 
to che passa inosservato 
per silenziosità né per 
aria calda emessa 

Le vane parti estraibili 
denunciano una qualche 
piccola imperfezione ne¬ 
gli stampi di plastica ma. 
una volta inseriti, riesco¬ 
no a ben coesistere con 
il resto delle linee di rac¬ 
cordo del portatile 
Per il resto niente da 
dire, sia come dimensio¬ 
ni che peso che rientra¬ 
no nella norma MS 


156 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 






IBM 

ThinkPad 760 CD 


Produttore 
e distributore: 

IBM Semea SpA 
Circonvallazione 
Idroscalo 

20090 Sagrate (MI) 
Prezzo UVA esclusak 
IBM ThinkPad 760 
CD - Pentium 90 MHz 
- 16 MB RAM - HO 
I 2 GB - Display TFT 
12.1“ Lettore CD¬ 
ROM 4» 

Ut 16 739.000 



IBM ThinkPad 760 CD 

di Andrea de Prisco 


he IBM abbia lasciato il segno nel 
mondo dell'informatica personale è 
cosa certamente risaputa Anche se 
sono passati quasi quindici anni, non dobbia¬ 
mo dimenticare che il primo personal com¬ 
puter basato sulla tecnologia Intel, con la 
quale ancor oggi siamo «compatibili», è pro¬ 
prio opera di IBM. Con un'incredibile gamma 
di prodotti che va dai mainframe dipartimen¬ 
tali fino ai prodotti di informatica «domesti¬ 
ca» (come i personal della serie Aptiva di cui 
vi abbiamo narrato nel numero di dicembre 
di MCmicrocomputer), IBM è senza ombra 
di dubbio il piu importante produttore mon¬ 
diale di prodotti informatici. 

Dopo il Convertible del 1986 - un raffinato 
LapTop giunto in Italia forse con troppo ritar¬ 
do - circa tre anni fa. Big Blue (è questo il 
soprannome della International Business 
Machines) ha ben pensato di scendere an¬ 
che nel campo dei notebook, proponendo un 
portatile dalle caratteristiche tecnico/ergono- 
miche davvero eccezionali É nata cosi la fa¬ 
miglia ThinkPad, una serie di notebook carat¬ 
terizzata sempre da soluzioni all'avanguardia, 
a cominciare da quel rivoluzionario dispositi¬ 
vo di puntamento denominato TrackPomt 
che nello spazio di pochi millimetri quadrati 
ha divorato una buona decina d'anni di mou¬ 
se. trackball e affini che hanno segnato la 
storia di quella nuova informatica degli anni 
Ottanta, «tutta da puntare» 

Ovviamente IBM ha oggi in catalogo an¬ 
che un notebook multimediale, dotato di let¬ 


tore di CD-ROM e la consueta sezione audio 
compatibile Sound Blaster Ma in maniera al¬ 
trettanto ovvia, il ThinkPad 760 CD non si li¬ 
mita solo a questo, proponendo sempre in 
tema di massima multimedialità anche una 
sezione video MPEG 1 e MPEG 2 con addi¬ 
rittura la possibilità di acquisire direttamente 
filmati e immagini fisse per arricchire i nostri 
documenti multimediali 

Il microprocessore utilizzato è il Pentium a 
90 MHz (ma ne esiste anche una versione a 
120 senza lettore di CD-ROM), la RAM di ba¬ 
se è pari a 8 megabyte espandibili a 40. Tra 
memoria e processore troviamo anche una 
sana cache di secondo livello da 256 K per 
ottimizzare gli accessi del secondo sulla pri¬ 
ma 

Incredibile, inoltre, il display a colori a ma¬ 
trice attiva integrato: si tratta di un'unità SV¬ 
GA 800x600 pixel a 65536 colori da ben 12.1 
pollici È senza dubbio il miglior display a cri¬ 
stalli video mai utilizzato in un notebook: è lo 
stesso giudizio che demmo tre anni or sono 
nella prova del primo ThinkPad, quando lo 
schermo in questione misurava i consueti 10 
pollici e la risoluzione offerta non andava ol¬ 
tre i canonici 640x480 pixel. 

L'estetica del ThinkPad 760 e ripresa per 
buona parte da quella del primo modello: si 
tratta di un design riuscitissimo oltreché an¬ 
cora molto attuale. Una delle novità più appa¬ 
riscenti del nuovo nato è costituita da una ri¬ 
voluzionaria tastiera che potremmo definire 
«autoergonomtca»: si melma automatica¬ 




mente verso Tutilizzatore durante l'apertura T 
del coperchio-display. Chi non gradisce que- j 
sta disposizione può in ogni momento riab- : 
bassarla nella sua sede (specialmente quan- : 
do si utilizza il notebook in una posizione non • 
troppo comoda), ma bisogna riconoscere : 
che si tratta di una soluzione proprio gemale, j 

Agendo sugli stessi comandi che sblocca- • 
no il display, l'intero piano della tastiera si : 
apre a compasso per consentire l'accesso al- • 
la sede dell'hard disk rimovibile, della batte- ■ 
ria ricaricarle e della seconda unità di me¬ 
moria di massa che può essere il lettore di 
CD-ROM, l'unità a floppy disk o un secondo 
hard disk. Alternativamente è possibile sfrut¬ 
tare la medesima sede per installare un se¬ 
condo adattatore per schede PCMCIA o una 
seconda batteria ricaricane 

Dal punto di vista audio, il ThinkPad 760 
può contare su una completa sezione Sound 
Blaster compatibile, alla quale fanno capo 
una coppia di altoparlanti stereo integrati, un 
microfono mono, un'uscita cuffie e un in¬ 
gresso per microfono esterno. 

La tastiera ha una disposizione dei tasti 
esemplare ed un funzionamento degli stessi 
ineccepibile I tasti di controllo cursore sono 
posizionati in basso a destra nella consueta 
disposizione a «T» rovesciata, i tasti funzione 
sono disponibili tutti in prima battuta, mentre 
in alto a destra troviamo, raggruppati, i sei ta¬ 
sti di controllo PageUp. PageDown, Home, 
End, Insert e Delete 

Determinati tasti, preceduti dal tasto Fn. 
regolano alcune funzionalità della macchina, 
come l'attivazione dell'uscita per monitor 
esterno o il livello sonoro degli speaker (re¬ 
golabile anche attraverso un potenziometro a 
slitta). Non manca la possibilità, comandata 
anch'essa dal tasto Fn, di congelare lo stato 
della macchina salvando l’intero contenuto 
della memoria su hard disk: è una valida al¬ 
ternativa all'effettivo spegnimento del porta¬ 
tile, con il vantaggio di preservare compieta- 
mente lo stato dell'intero sistema, riattivan¬ 
do successivamente tutte le funzionalità in 
un tempo sicuramente ridotto rispetto 
all'esecuzione di un successivo bootstrap 
Oltre a questo, chiudendo semplicemente il 
coperchio il computer si pone in stato di stop 
(basso consumo) per risvegliasi automatica¬ 
mente non appena riaccediamo alla tastiera 
e al display. WS 



MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


157 


PROVA 









PROVA 


’ differenza di altri notebook multime- 

: V i 1 diali più compatti (come il Mistral del- 
: LaJ la stessa McPerson) il potente HAL 
: non offre il lettore di CD-ROM in sostituzio- 
| ne del drive per floppy disk, ma li mette a di- 
; sposizione entrambi 

: Progettato e costruito nell'assoluto rispet- 

• to di ogni norma di natura ergonomica, HAL 
: offre alte prestazioni unite ad ampie possibi- 

• lità di configurazione del prodotto senza il ri- 
■ corso a compromessi A cominciare dal pro¬ 
cessore utilizzato (rigorosamente Pentium 
con velocità di clock comprese tra 75 e 133 
MHz), dall'hard disk di taglio più o meno ele¬ 
vato, senza trascurare il display a colori, a 
matrice attiva o in tecnologia dual scan, con 
risoluzione grafica fino a 800 x 600 pixel e di¬ 
mensione massima di ben 12.3 pollici Ma le 
capacità «spiccatamente multimediali» di 
HAL vanno oltre, offrendo di serie anche 
un'uscita video standard NTSC e PAL dispo¬ 
nibile su un connettore di tipo S-Video pre¬ 
sente sul retro 

L'hard disk è facilmente rimovibile ed è di¬ 
sponibile in tagli compresi tra 340 megabyte 
e 1.35 gigabyte, mentre l’unita floppy disk 
può all'occorrenza essere sostituita da una 
seconda batteria ricaricabile (di formato e ti¬ 
po identico a quella di sene) per raddoppiare 
l'autonomia elettrica della macchina. 

Non manca, inoltre, la possibilità di instal¬ 
lare internamente un modem integrato «pro¬ 
prietario» cosi come esiste la predisposizio¬ 
ne per schede di tipo PCMCIA di tipo III. E a 
proposito di predisposizioni, il nuovo note¬ 
book HAL offre anche la decodifica MPEG 
grazie ad una scheda aggiuntiva, anch'essa 
facilmente installabile all'interno Con la 
scheda MPEG è possibile decodificare i fil¬ 
mati video compressi secondo questo stan¬ 
dard e disponibili in numero sempre crescen¬ 
te in formato Video CD. Gli altri accessori di¬ 
sponibili a richiesta riguardano l'alimentatore 
da auto, il caricabatterie esterno (per due 
batterie), le espansioni di memoria, la 
docking-station, un replicatore di porte, un 
modulo TV7Tuner e Video capture. oltre, na¬ 
turalmente. a tutti i dispositivi PCMCIA pre¬ 
senti sul mercato quali porte SCSI, Ethernet, 
interfacce GPS e fax/modem a 28.800 bps. 

L'audio utilizza una scheda sonora stereo 
a 16 bit (Sound Blaster Pro compatibile) alla 
quale fanno capo anche una coppia di alto¬ 
parlanti stereo inseriti nel pannello-display e 
un piccolo microfono mono presente nella 
zona anteriore. L'uscita audio (presente sul 
lato destro della macchina insieme agli in¬ 



Sul retro del portatile HAL troviamo anche un’usci¬ 
ta S-Video in standard PAL e NTSC A lato la tastie¬ 
ra con la disposizione dei tasti tutt'altro che sacrifi¬ 
cata 



McPerson HAL 


Produttore 
e distributore: 

McPerson Srl 
Via Maestra, 242 
33048 Cordenons IPNl 
Tel. 0434/542000 - 
Fax 0434/5420 IO 
Prezzo orientativo 

UVA esclusa): 
McPerson HAL - Pen¬ 
tium 100 MHz - HO 
135 GB ■ Display colo¬ 
re TFT 11.3" - RAM 
16 MB- CD-ROM 4> 
Ut 7 790000 


McPerson HAL 

di Andrea de Prisco 


gressi audio) è regolata da un potenziome¬ 
tro: a questa è possibile collegare una coppia 
di speaker esterni, un amplificatore o una 
cuffia stereo. Il dispositivo di puntamento in¬ 
tegrato è rappresentato dall'innovativa tou¬ 
ch-pad che unisce alla praticità della trackball 
la robustezza delle tavolette grafiche indutti¬ 
ve (senza parti in movimento). 

Come abbiamo anticipato qualche mese fa 
su MCmicrocomputer, il fiore all'occhiello 
delle spiccate caratteristiche ergonomiche di 
HAL è senza dubbio la tastiera, distante per 
qualità anni luce da quella di prodotti concor¬ 
renti. Troviamo (finalmente!) una disposizio¬ 
ne dei tasti ottimale, senza quell'odiosa fila 
di tasti controllo cursore presente (nella 
maggior parte dei portatili) all'estrema de¬ 
stra, in una posizione che rende difficile l'ac¬ 
cesso ai tasti BackSpace e Enter 

Ottima anche l'estrema precisione di fun¬ 
zionamento della tastiera: non perde un colpo 
nemmeno digitando molto velocemente La 
sua posizione, accostata al display, unita 
all'utilizzo dei due piedini posteriori (che incli¬ 
nano il portatile «verso» l'utente) migliorano 
ulteriormente l'ergonomia generale di HAL. 


Il lettore di CD-ROM integrato si «affaccia» 
sul lato sinistro del portatile, dove troviamo 
anche l’interruttore di alimentazione, la predi¬ 
sposizione per schede PCMCIA di tipo III e 
un'ulteriore uscita cuffie (anch'essa regolata 
da un potenziometro) per l'audio diretto del 
lettore di CD. L'apertura di quest'ultimo, per 
prevenire azionamenti accidentali, può essere 
bloccata da un apposito fermo meccanico, 
per la verità dal funzionamento non troppo 
preciso. Anche l'interruttore di alimentazione 
dispone di un pulsammo centrale che ne im¬ 
pedisce azionamenti involontari: se da una 
parte diventa più scomodo accendere e spe¬ 
gnere HAL, dall'altra possiamo star certi che 
ben difficilmente perderemmo un nostro la¬ 
voro non ancora salvato a seguito di uno spe¬ 
gnimento involontario della macchina 
Come era da attendersi. HAL si comporta 
egregiamente nell'esecuzione dei vari bench- 
mark di cui si compone la nostra suite, Visto 
che i programmi utilizzati fanno largo uso sia 
dei calcoli interi che dei calcoli in virgola mo¬ 
bile, spostando al contempo grosse quantità 
di dati nella memoria centrale (ben oltre le 
capacità della cache interna e di quella di se¬ 
condo livello) e facile 
individuare eventuali 
problemi hardware 
che potrebbero ri¬ 
percuotersi sulla ve¬ 
locità di elaborazione 
reale della macchi¬ 
na Più di una volta 
ci è capitato (ma non 
e certo il caso di 
HAL) di «scoprire» 
macchine in cui l'in¬ 
terfacciamento pro¬ 
cessore-memoria 
soffriva di un'errata 
progettazione che 
portava a rallenta¬ 
menti inaccettabili 
ogni volta che i dati 
in gioco non erano 
disponibili all'interno 
della memoria ca¬ 
che. KE 



158 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 













































































Agendo sui due sblocchi laterali, si accede * 
al display, alla tastiera e al dispositivo di pun- : 
tamento integrato. Il primo è disponibile sia in • 
versione a matrice attiva che in tecnologia : 
dual-scan La tastiera ha un funzionamento '■ 
ineccepibile ed è intelligentemente posiziona- : 
ta a ridosso del display, lasciando libera : 
un'ampia zona anteriore dove è possibile ap- • 
poggiare i polsi durante il suo utilizzo. : 

Il dispositivo di puntamento integrato in Mi- : 
strai è il Touch-Pad, l’ormai consueta mini ta- * 
voletta grafica sensibile al movimento dei pol¬ 
pastrelli Nonostante accanto alla Touch-Pad 
siano presenti i comuni tasti destro-sinistro 
del mouse, il tasto di selezione (normalmente 
il sinistro) può essere simulato con un singolo 
o doppio colpetto sulla tavoletta. La selezione 
rimane attiva fino a quando non allontaniamo 
brevemente il nostro polpastrello dalla Touch- 
Pad, cosi è possibile anche spostare icone e 
finestre di Windows senza agire sui tasti 
mouse e addirittura disegnare a video utiliz¬ 
zando i comuni strumenti messi a disposizio¬ 
ne da tutti i programmi grafici. 

Già nella versione precedentemente prova¬ 
ta (con il 486DX-4/100) i risultati dei nostri 
benchmark avevano evidenziato una progetta¬ 
zione esemplare, riuscendo a fornire risultati 
di calcolo addirittura migliori di quelli rilevati 
col precedente modello McPerson (lo Scriba) 
a parità di processore installato e alla medesi¬ 
ma velocità di clock 

Quei risultati, come detto già molto inte¬ 
ressanti. vengono nuovamente battuti dalle 
eccezionali prestazioni offerte dal Cyrix MI 
che, pur continuando a viaggiare a 100 MHz. 
offre performance ancora superiori di un 
buon trenta per cento. In altre parole, l'MI si 
pone grosso modo a metà strada tra i 486 e i 
Pentium di Intel, pur essendo «soltanto" un 
chip pin compatibile con i primi. Tanto dal 
punto di vista dei risultati ottenuti, quanto per 
il fatto di essere pin compatibile con i 486, 
l'MI ricorda in modo particolare TOverDrive 
Pentium di Intel che, però, integra una grossa 
ventola di raffeddamento, e per questo risulta 
difficilmente installabile all'interno di un por¬ 
tatile. MS 


McPerson Mistral 


Produttore 
e distributore: 

McPerson Srl 
Via Maestra. 242 
33048 Cordenons IPN) 
Tel 0434/542000 - 
Fax 0434/542010 
Prezzo orientativo 
UVA esclusa): 
McPerson Mistral Cy¬ 
rix MI a 100 MHz ■ Di¬ 
splay colore TFT 104" 
- HO 540 MB - RAM 8 
MB- CD-ROM 2x 

Ut 4 990 000 


McPerson Mistral 


di Andrea de Prisco 


istral, nobile componente della fami- 
I ■ glia McPerson. appartiene a quella 
fascia di notebook compatti che of¬ 
frono il lettore di CD-ROM in sostituzione del¬ 
la meccanica per floppy disk Dal punto di vi¬ 
sta hardware, Mistral è un notebook basato 
sui processori della famiglia 486 di Intel, AMD 
e Cyrix (l'esemplare in prova monta il Cyrix 
MI. processore di quinta generazione). Le fre¬ 
quenze di clock variano da un minimo di 75 a 
un massimo di 100 MHz mentre la memoria 
centrale, di base pari a 4 megabyte, può esse¬ 
re espansa fino a quota 32 Lo schermo LCD 
è a colori, con risoluzione 640x480, ed è di¬ 
sponibile sia in tecnologia Dual Scan che a 
matrice attiva: in entrambi i casi si tratta di un 
ottimo display da 10 4" di diagonale. 

La sezione video fa capo ad una scheda 
grafica VGA incredibilmente veloce interfac¬ 
ciata al sistema via locai bus VESA e dotata di 
acceleratore grafico L’hard disk, anch’esso ri¬ 
movibile e facilmente upgradabile, è offerto 
con capacità compresa tra 340 megabyte e 
1.35 giga. Non manca, ovviamente, una sezio¬ 
ne audio Sound Blaster stereo a 16 bit con 
microfono e altorparlantino incorporato, il tut¬ 
to in un cabinet compatto formato A4, alto 
meno di cinque centimetri. Sul lato destro del¬ 
la macchina troviamo la meccanica per floppy 
disk da 1 4 megabyte sostituibile, come det¬ 


to, con un più «multimediale» lettore di CD¬ 
ROM Per effettuare la trasformazione è suffi¬ 
ciente, a computer spento, azionare una leva 
di sblocco accessibile sul fondo della macchi¬ 
na, sfilare l'unità come fosse una batteria rica- 
ricabile ed inserire la nuova meccanica Nes¬ 
sun settaggio è richiesto ne a livello software 
né a livello hardware passando da un sistema 
ad un altro, la macchina, al momento del 
boot. riconosce l'eventuale cambiamento e si 
adegua di conseguenza. 

Sul retro, protette da un lungo sportello di 
plastica troviamo una porta parallela, l'uscita 
video VGA. una porta per mouseAastiera stile 
PS/2 e un connettore «tutto in uno» per il col- 
legamento alla docking station opzionale. 
Sempre posteriormente troviamo anche tre 
prese mimiack per 
l'audio (un ingresso 
per microfono, un in¬ 
gresso di linea e 
un’uscita di linea) e 
una porta seriale a 
raggi infrarossi per il 
collegamento «sen¬ 
za fili» ad altri note¬ 
book o altre periferi¬ 
che dotate del me¬ 
desimo dispositivo di 
interfacciamento. 

Sul lato sinistro del 
notebook e presente 
una minuscola presa 
d'aerazione (del tutto 
passiva) atta ad «os¬ 
sigenare» il micro¬ 
processore presente 
all'interno: nonostan¬ 
te l'elevata potenza 
di calcolo in gioco 
(cento megahertz 
non sono certo po¬ 
chi) manca all'appel¬ 
lo. per la gioia dell'u- 
tilizzatore. la noiosa 
ventola di aerazione 
che affligge normal¬ 
mente i portatili mol¬ 
to potenti 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


159 







□ a nuova linea di portatili Olivetti si 
può sintetizzare con poche parole: 
processore Pentium a 120 MHz. ca¬ 
pacità multimediali, display da 11,8 pollici, 
hard disk fino a 1 2 Gbyte, CD-ROM integra¬ 
to, scheda MPEG di serie Una famiglia di 
prodotti professionali quindi, tutti dedicati al¬ 
la multimedialità. Stavolta ci occupiamo 
dell'ECHOS P90M e dell'ECHOS P120S che 
si presentano come top per varie caratteristi¬ 
che Il primo perché monta di serie la scheda 
MPEG, il secondo per la grande velocità di 
elaborazione e lo schermo di quasi 12" a ma¬ 
trice attiva. 

«Senza ventilatore", su questo punto l'in¬ 
dustria di Ivrea ci spende più di uno slogan. I 
due notebook, come il resto della famiglia, 
montano a bordo la nuova serie di micropro¬ 
cessori Pentium a 2.9 volt che, garantendo 
un livello estremamente ridotto di tensione 
elettrica e quindi di riscaldamento, non ri¬ 
chiedono la presenza all'interno della mac¬ 
china del ventilatore per il raffreddamento 
della motherboard. L’assenza del ventilatore 
interno costituisce quindi, anche per i nuovi 
modelli, una delle caratteristiche distintive 
più innovative che ha reso possibile la realiz¬ 
zazione di prodotti ad altissime prestazioni, 
con dimensioni tra le più contenute sul mer¬ 
cato (286 x 228 x 49 millimetri con un peso 
di circa 3 kg) Oltre alla leggerezza ed alla po¬ 
tenza di calcolo va sottolineata la grande do¬ 
tazione di schermi a cristalli liquidi. 

Il display dell'ECHOS P90M, è di 10 4", il 
che offre una risoluzione VGA, mentre 
l'ECHOS P120S dispone di un display a ma¬ 
trice attiva da 11.8", con risoluzione in grado 
di garantire una brillantezza e una nitidezza 
dell'immagine eccezionale 

Un niente e potremmo vedere a breve su¬ 
perare i 12" se non addirittura arrivare ai 
13" Una misura questa ancora sotto esame 
sia per i costi che per le dimensioni e l'assor¬ 
bimento 

Il nero è un non colore. Quello degli 
ECHOS è un bell'antracite. 

Nella forma i due modelli sono pratica¬ 
mente uguali, se si eccettua il display e la si¬ 
gla Nella parte frontale non ci sono aperture 
di sorta, mentre su quella laterale trova po¬ 
sto il lettore per CD-ROM, affiancato dalla 
batteria. Al posto del lettore si possono inse¬ 
rire o un lettore floppy, collegabile in ogni ca¬ 
so con un cavo in dotazione, o da una secon¬ 
da batteria al nichel idrogeno che permette il 
superamento delle tre ore d'autonomia. 

Nella parte posteriore si trovano poi tutte 
le porte per il collegamento con il mondo 



Olivetti ECHOS P90M 
& ECHOS PI 20S 

di Paolo Ciardelli 


esterno (seriale, parallela, tastiera/mouse, 
RGB e mini docking station) Per chi poi pos¬ 
siede delle periferiche che possono comuni¬ 
care con i raggi infrarossi, anche questa pos¬ 
sibilità è stata contemplata. 

In particolare nella mini docking station si 
potrebbero montare due schede half size 
standard 

Sul lato opposto, invece, troviamo i due 
slot PCMCIA (una di tipo III o due di tipo II), 
due jack per l'altoparlante ed il microfono 
esterni 

Piu che un notebook e una stazione multi¬ 
mediale, Oltre al CD-ROM integra all'interno 
un'elettronica completamente compatibile 
con lo standard SoundBlaster e monta due 
altoparlantim incorporati nella parte alta della 
tastiera 

Una novità comunque è rappresentata 
dall'adozione di un nuovo sistema di punta¬ 
mento: non un mouse o una trackball, ma 
una specie di pad a sfioramento. Questo tipo 
di periferica d'input è stato migliorato nel 
tempo, va ricordato che viene regolato da un 


particolare algoritmo matematico di alta pre¬ 
cisione, che assicura un puntamento più pre¬ 
ciso ed è possibile agire con due dita invece 
di uno 

La scheda MPEG di sene caratterizza il 
modello ECHOS P90M che ha capacità mul¬ 
timediali asvanzate, compresa la possibilità 
di visualizzare sul suo display a matrice attiva 
un film su CD-ROM a pieno schermo La so¬ 
luzione MPEG di Olivetti è in grado di gestire 
immagini video con una sequenza di 30 foto¬ 
grammi al secondo (necessari per la visualiz¬ 
zazione full-motionl, accompagnate dal sono¬ 
ro Presentazioni professionali, corsi di adde¬ 
stramento. ecc „ sono solo alcune delle appli¬ 
cazioni che possono essere realizzate, grazie 
alla presenza della scheda MPEG 

I nuovi modelli, sono dunque «fully multi¬ 
media ready», ovvero immediatamente pre¬ 
disposti per l'utilizzo di sofisticate applicazio¬ 
ni multimediali 

Dispongono infatti di lettore di CD-ROM 
integrato, hanno due altoparlanti di elevata 
qualità e un microfono integrati, scheda au- 


fjm 


wm 


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MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 













dio stereo a 16 bit. I due modelli sono total¬ 
mente compatibili con gli standard Sound 
Blaster e Windows Sound System e offrono 
inoltre la possibilità ulteriore di connettere un 
microfono e delle casse esterne. 

Come detto i due modelli della famiglia 
ECHOS P si basano su un'architettura PCI. 
hanno una memoria RAM da 8 Mbyte espan¬ 
dibile fino a 40 Mbyte Dispongono di uno 
slot PCMCIA di livello III utilizzabile anche 
come due Slot di livello II e di unità hard disk 
Fast IDE estraibile con tagli che vanno da 
810 Mbyte (per l'ECHOS P90M) a 1,2 Gbyte 
(per l'ECHOS PI 20SI 

Entrambi i notebook sono stati costruiti at¬ 
torno ad un microprocessore Intel Pentium 
(Cache Memory di primo livello di 16 Kbyte e 
256 Kbyte di secondo livello), con tensioni di 
lavoro basse, 2 9 volt. Il clock è rispettiva¬ 
mente di 90 MHz e 120 MHz. come ben in¬ 
dica la sigla 

Da dire che la costruzione interna è prati¬ 
camente fantastica e tutta l'elettronica è rag¬ 
gruppata in pratica in 10 cm. 

I nuovi ECHOS P utilizzano batterie ricari- 
cabili da 27 watt con un'autonomia di circa 
tre ore. Lo stato di carica della batteria viene 
costantemente segnalato da un indicatore a 
cristalli liquidi situato in posizione centrale 
sopra la tastiera Qualora la batteria si scari¬ 
chi completamente mentre si utilizza il com¬ 
puter, una particolare memoria di riserva ar¬ 
chivia automaticamente su hard disk il conte¬ 
nuto dei documenti attivi, consentendo 
all'utente, dopo aver sostituito la batteria 
scarica, di riprendere il proprio lavoro in tota¬ 
le sicurezza Una seconda batteria può esse¬ 
re inserita nella «bay» destinata al floppy o al 
CD-ROM, raddoppiando così l'autonomia 
della macchina nel caso si richiedesse l'im¬ 
piego del PC lontano da prese di corrente 
per lungo tempo. 

Tre ore però per un uso che preveda la let¬ 
tura continua di un CD, magari Video, posso¬ 
no essere poche se si è distanti dalla presa 
elettrica. 

Per questo va precisato che il modello 
ECHOS P90M viene commercializzato con 
due batterie. Si poteva fare di piu? Al mo¬ 
mento la potenza erogabile dagli accumula¬ 
tori è quella che è. perciò penso che la scelta 




Echos P 90M 
Echos P120S 


Produttore e distributore: 

Olivetti SpA 
Via Jervis. 77 
10015 -Ivrea iTOl 
Tel. 0125/5200 

Prezzi non disponibili al momento della prova 


dell'azienda sia stato oculata e pensato dalla 
parte dell'utente 

Totalmente conforme ai principali standard 
europei di qualità e alle norme per il rispetto 
dell’ambiente, i notebook vengono forniti 
con dual instali Windows 95 e Windows 
3.11 precaricati 

Caratterizzati da un prezzo particolarmente 
aggressivo, i nuovi notebook hanno le stesse 
dimensioni e le stes¬ 
se caratteristiche er¬ 
gonomiche dei pre¬ 
cedenti modelli E- 
CHOS Pentium an¬ 
nunciati in Europa 
nel mese di ottobre 

L'Olivetti sembra 
avere le carte in re¬ 
gola per giocare su 
vari tavoli, sia quelli 
dell'elaborazione per¬ 
sonale e perciò por¬ 
tatile che la multime¬ 
dialità spinta. 



MCmicrocomputer n, 159 - febbraio 1996 


161 







PROVA 


7 V'Ho Stakar Notebook Prò-Line Pen 133 

• I ■ monta un processore Pentium con 
: LJ velocità di clock comprese tra 75 e 
: 133 MHz, coadiuvato da cache esterna da 

■ 256 K. Utilizza un locai bus PCI per l'interfac- 
; ciamento ad alta velocita con la scheda con- 
\ troller dell'hard disk e con la scheda video in- 

• tegrata (quest'ultima dotata di acceleratore 
: grafico e di 2 MB di VRAM). Il display, a colo- 

• ri, offre una risoluzione massima di 800x600 

■ pixel e può essere a matrice attiva o in tec¬ 
nologia dual scan. Su monitor esterno la riso¬ 
luzione massima raggiungibile è pari a 
1280x1024 pixel con profondità di 8 bit 1256 
colori). 

La sezione audio è a 16 bit, è compatibile 
sia Sound Blaster Pro che Microsoft Sound- 
System, ed ó completa di microfono integra¬ 
to e due altoparlanti stereo posizionati tra ta¬ 
stiera e display. 

Al posto della consueta trackball mtegiata, 
troviamo una più moderna trackpad dal fun¬ 
zionamento ineccepibile. Grazie al suo 
software di gestione piuttosto evoluto, è in 
grado di «intuire” perfino il click o il doppio 
click del tasto sinistro del mouse dando un 
singolo o un doppio colpetto sulla tavoletta 
stessa. Ciò non toglie, però, che siano pre¬ 
senti anche i normali tasti destro-sinistro del 
mouse da utilizzare con maggiore comodità 
col dito pollice. 

Sia la meccanica per il floppy disk che il 
lettore di CD-ROM si affacciano sul lato fron¬ 
tale del portatile, nella posizione di certo er¬ 
gonomicamente piu corretta. 

La meccanica floppy disk può, all'occor- 
renza, essere sostituita con un modulo 
MPEG per la riproduzione dei filmati video 
registrati in questo formato. Dovrebbe esse¬ 
re già disponibile anche il modulo/box video 
tuner per gestire i segnali video e per riceve¬ 
re le trasmissioni televisive direttamente sul 
notebook. Oltre a quella interna, una secon¬ 
da batteria, di dimensioni e capacità maggio¬ 
ri. può essere agganciata esternamente per 
prolungare significativamente l'autonomia 
della macchina 

Sul fondo troviamo l'alloggiamento per 
l'hard disk rimovibile (disponibile in tagli da 
420 MB a 1280 MB) e il vano per il micropro¬ 
cessore e l'espansione di memoria II note¬ 
book accetta sia processori a 3.3 V che a 2.9 
V per l'utilizzo di questi ultimi è necessario 
installare un'apposita «CPU Power Board” 
che si occupa di fornire la giusta tensione di 
alimentazione al microprocessore 

La tastiera ò di tipo esteso sono presenti 
in prima battuta tutti i tasti funzione nonché i 
tasti di movimento e controllo cursore Que¬ 
sti ultimi, come accade purtroppo nella mag¬ 
gior parte dei notebook, sono posizionati 
all'estremità destra, dove possono rendere 
un po' piu difficoltoso l'accesso ai tasti «Re¬ 
turn» e «BackSpace». 




Stakar Notebook 
Pro-Line Pen 


Produttore 
e distributore: 

Microsys Electronics 
Srl - Via Piermarini 
snc ■ S Andrea delle 
Fratte IPGl 
Tel 075/5270448 
Prezzo indicativo 
al pubblico 
UVA esclusar. 

Stakar Notebook Pio¬ 
tine Pen 133. Pen¬ 
tium 133 MHz. display 
colore dual scan, hard 
disk 730 MB, Barn 4 
MB, sistema operativo 
OS/2 Warp 

Lit 6652000 


Stakar Notebook Propine Pen 133 

di Andrea de Prisco 



può avere velocità di clock pari a 75, 90, 100, 
120 o 133 MHz; l'hard disk è disponibile in 
tagli da 420, 540, 730, 810 e 1280 megaby¬ 
te Discorso analogo per lo schermo, sempre 
a colori, ma in tecnologia dual scan o TFT 
(due versioni: 640x480 o 800x600 pixel) e 
per la RAM, di base pan a 4 megabyte, ma 
da portare almeno ad 8 per non avere proble¬ 
mi con le applicazioni più avide di memoria. 
La macchina più economica, con hard disk 
da 420 MB, display dual scan e Pentium a 75 
MHz costa poco piu di cinque milioni e sei- 
centomila lire (incluso sistema operativo IBM 
OS/2 Warp) 

Lo stesso modello, con processore a 133 
MHz costa 690 000 lire in più. mentre per lo 
schermo a matrice attiva bisogna aggiungere 
circa un milione di differenza. Da ciò si evin¬ 
ce (quasi paradossalmente) che conviene 
orientarsi direttamente sulle macchine più 
performanti e accessoriate che, con una dif¬ 
ferenza di prezzo piuttosto contentuta, offro¬ 
no molto, molto di più. Verificate, gente, ve¬ 
rificatei «S 


Tra tastiera e display troviamo un piccolo 
pannello LCD riportante alcune informazioni 
di servizio stato dei tasti CapsLock, Num- 
Lock e ScrollLock, modalità «turbo» del pro¬ 
cessore (massima velocità consentita); atti¬ 
vità delle unità a floppy disk e CD-ROM; atti¬ 
vità dell'hard disk; livello di carica della batte¬ 
ria Accanto a questo, due pulsanti azionano 
l'accensione/spegnimento o lo stato di 
standby del portatile (evidenziato anch’esso 
sul piccolo display LCD di servizio) 

Il Pro-Line Pen 133. dall'alto dei suoi 133 
MHz di velocità processore, è una macchina 
che si è dimostrata eccezionalmente veloce, 
fornendo risultati del tutto paragonabili a 
quelli delle macchine da tavolo. La nostra 
suite di benchmark. che fino ad'un paio d'an¬ 
ni fa veniva eseguita dalle macchine 486- 
DX2/66 in quasi due ore e mezza, e stata di¬ 
vorata dalla «piccola belva» in poco più di 
trenta minuti. Per fare un paragone con le 
macchine basate sui processori «hi-end» del¬ 
la generazione precedente (i 486-DX4 a 100 
MHz), le performance raggiunte dallo Stakar 
a 133 MHz sono fino 
a tre volte superiori 
per quel che riguar¬ 
da i calcoli in virgola 
mobile e quasi dop¬ 
pie per l'aritmetica 
intera L'ultimo test, 
per finire, riguarda il 
rapporto prestazio- 
n i/prezzo I notebook 
Pro-Line, essendo 
disponibili in un’infi¬ 
nità di differenti con¬ 
figurazioni, hanno 
anche un'infinità di 
prezzi diversi. Il pro¬ 
cessore utilizzato, in 
tutti i casi Pentium. 


Il notebook Stakar è 
l'unico ad incorporare 
anche unpiccolo joy¬ 
stick A destra l'unità 
floppy e l'hard disk ri¬ 
movibile. 


162 


MCmicrocomputer n, 159 - febbraio 1996 






















Satellite Pro 400 CS 


Distributori: 

Celo 

Via Saronnese. 16 
20025 - Legnano IMI) 
Tel 033 l/: i fiuto _ 

Computer 2000 
Via Gaggia, 4 
20139 ■ Milano 
Tel.: 02/525781 

Ingram Micro Italia 
Via Roma, 74 
20070 Cessina de 
Pecchi IMI) 

Tel 02/95796! 

Prezzo UVA esclusa): 
Satellite Pro 400 CS 
Ut 6 750000 



Toshiba Satellite Pro 400 CS 

di Andrea de Prisco 


e torniamo indietro nel tempo di una 
buona decina d'anni, agli albori 
dell'informatica «portatile", non pos¬ 
siamo non ricordare il mitico Toshiba 1100, 
uno dei primi LapTop (cosi si chiamavano a 
quei tempi le unità compatte autoalimenta¬ 
te ... non ancora notebook) disponibili sul 
mercato italiano Le sue caratteristiche, en¬ 
tusiasmanti per quei tempi, oggi ci farebbe¬ 
ro certamente sorridere: microprocessore 
8088, display (dalla visibilità discutibile) mo¬ 
nocromatico, CGA e assolutamente privo di 
retrolllummazione. memoria di massa rap¬ 
presentata da un'unità microfloppy da 720 
K. Eppure era la gioia dei suoi possessori, in 
un periodo in cui l'informatica personale era 
di poche pretese, gli hard disk erano un lus¬ 
so sulle macchine da tavolo degli utenti 
«normali», i computer forse erano meno fa¬ 
cili da usare, ma venivano sfruttati sempre 
al centotrè per cento delle loro effettive ca¬ 
pacità, 

Dai quei giorni ad oggi, Toshiba non ha 
mai smesso di costruire portatili, offrendo 
sempre prodotti al vertice della tecnologia 
via via disponibile, anche se in Italia, per 
problemi durante un periodo di distribuzione 
diretta, l'abbiamo vista scomparire dal mer¬ 
cato per molti mesi. Ma Toshiba è rimasta, 
naturalmente, viva e vegeta, e uno dei suoi 
ultimi portatili è in prova proprio in queste 
pagine 

Si tratta del modello Satellite Pro 400 CS 
un notebook multimediale ad alte prestazio¬ 
ni. Il microprocessore utilizzato è il Pentium 
a 75 MHz, l'hard disk e da ben 810 megaby¬ 
te e l'unità floppy disk può, all'occorrenza. 
essere sostituita da un lettore di CD-ROM a 
quadrupla velocita Tre sono i modelli della 
serie 400: il 400 CS, in prova in questa se¬ 
de, dotato di display a colori dual scan da 
10 4 pollici; il 400 CDT dotato di display di 
pari dimensione ma in tecnologia attiva e il 
410 CDT con il Pentium a 90 MHz e display 
(sempre a matrice attiva) da 11.3 pollici e 
800x600 pixel di risoluzione. 

Dal punto di vista audio, i notebook della 
serie 400 possono contare su una sezione 
Sound Blaster Pro compatibile, con microfo¬ 


no e altopariantino incorporato, uscita cuffie 
e ingressi di linea o per microfono esterno 

Tra le caratteristiche particolari è da se¬ 
gnalare senza dubbio l'alimentatore multi- 
tensione incorporato dell'apparecchio, che 
consente il collegamento diretto alla corren¬ 
te di rete senza l'utilizzo alcuno di adattatori 
esterni 

Pur non presentando soluzioni estetiche 
particolari, non possiamo non riconoscere 
che il notebook Toshiba in prova in queste 
pagine ha un look comunque molto curato, 
con una linea semplice caratterizzata dai 
bordi piuttosto arrotondati Si lascia maneg¬ 
giare e trasportare con facilità e nell'utilizzo 
non fa certo rimpiangere i computer da ta¬ 
volo grazie alle soluzioni ergonomiche che è 
in grado di offrire II display, anche nella ver¬ 
sione a matrice passiva, ha una visibilità ec¬ 
cellente, specialmente con le visualizzazioni 
su sfondo chiaro come possono essere le 
applicazioni di Windows. Il display a matrice 
attiva (utilizzato dal modello 400 CDT) è uno 
dei migliori in commercio: non sottovalutia¬ 
mo. infatti, che Toshiba è uno dei maggiori 



produttori mondiali di schermi a cristalli li- ? 
quidi ed è facile trovare LCD di questo co- '■ 
struttore anche su notebook di altre mar- • 
che. : 

Sul lato sinistro della macchina troviamo j 
l'interruttore di alimentazione, gli ingressi : 
audio di linea e per microfono esterno, Tal- : 
loggiamento per le espansioni PCMCIA di ; 
tipo III. la porta per il drive esterno e la se- : 
naie COMI Sul lato opposto troviamo il co- ■ 
mando di sblocco per la batteria ricaricabile ■ 
e la meccanica floppy disk che può essere 
sostituita da un lettore di CD-ROM a qua¬ 
drupla velocità Una volta estratta dalla sua 
sede, la meccanica floppy disk può ancora 
essere utilizzarla inserendola in un apposito 
contenitore esterno che si collega al note¬ 
book via cavo. 

Sul retro è presente l'uscita video per 
monitor esterno, la porta seriale, il connet¬ 
tore per la docking station opzionale, la pre¬ 
sa per l’alimentazione (multitensione da 100 
a 240 volt), la ventola di aerazione e la pre¬ 
sa per mouse/tastiera esterna tipo PS/2. 
Come nella maggior parte dei portatili di re¬ 
cente generazione, troviamo anche una por¬ 
ta seriale a raggi infrarossi per il collega¬ 
mento senza fili con altri notebook o perife¬ 
riche dotate del medesimo tipo di interfac¬ 
ciamento. 

La tastiera, di qualità ottima, è situata a 
ridosso del display e incorpora (tra le lettere 
G, H e B) il dispositivo di puntamento inte¬ 
grato denominato MousePomt. Si tratta del 
medesimo dispositivo inventato da IBM per 
i suoi portatili: semplicemente esercitando 
su di esso una leggerissima pressione in 
una qualsiasi direzione il sistema e in grado 
di interpretare le nostre intenzioni di sposta¬ 
mento. Il dispositivo è, in un certo senso, 
un microscopico joystick in grado di perce¬ 
pire spostamenti infinitesimali, sembra un 
«piallino» messo li non si sa bene a far co¬ 
sa ma funziona perfettamente ed è anche 
facile ed immediato da utilizzare. Peccato 
che non sia sensibile anche alla pressione 
verticale per «sentire» in tal modo i click del 
mouse la funzione e svolta da due tasti di 
grosse dimensioni posti poco sotto la ta¬ 
stiera e facilmente raggiungibili col dito pol¬ 
lice senza la necessità di allontanare le ma¬ 
ni dal loro posto... di combattimento. Infine, 
sul lato frontale della macchina, troviamo il 
piccolo altoparlante di sistema, l'uscita cuf¬ 
fia e un piccolo nottolino per la regolazione 
audio di quest'ultima. MS 



MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


163 


PROVA 








□ el TVC Oyster Brahma, ce ne siamo 
occupati sul numero scorso. Le occa¬ 
sioni per riparlarne sono varie e non 
solo quella della carrellata sui portatili multi¬ 
mediali. Infatti ora il portatile è dotato di un 
lettore CD-ROM a quadrupla velocità ed il mi¬ 
croprocessore funziona a 2.9 volt, con relativi 
assorbimenti inferiori. 

La forma esterna dell'Oyster Brahma non è 
perfettamente parallelepipeda e lascia ampi 
spazi a spigoli. Il suo è il classico antracite 
scuro, pesa circa 3 kg, e le dimensioni sono 
contenute: 290x230x490 mm. 

Da notare subito l'inserimento nel frontale 
dell'unità di lettura per i CD-ROM a velocita 
quadrupla della Toshiba, e sul lato il lettore di 
floppy disk drive. Subito appresso al lettore, 
trova posto Thard disk removibile da 2.5" del¬ 
la capacità di 812 Mbyte formattati, della Hita¬ 
chi. Chiude la descrizione della parte destra la 
grata quadrata del piccolo ventilatore interno 
ed il pulsante di accensione. 

Il calore che esce da questa grata è appena 
percepibile visto e considerato che il micro¬ 
processore funziona a 2.9 volt. 

Nella parte posteriore spiccano innanzitutto 
i piedini che possono inclinare il computer 
portatile e l'ampio sportello che copre tutte le 
porte disponibili per il collegamento con il 
mondo esterno (si può fare a meno di aprirlo, 
perché al centro c’è una finestrella per la por¬ 
ta a raggi infrarossi a standard IRDA), Segue 
un piccolo doppio scorrevole che permette di 
poter usufruire della connessione ad una 
docking station multimediale o ad un port re- 
plicator. Da sinistra a destra contiamo la porta 
per la tastiera o mouse a standard PS/2, quel¬ 
la giochi o MIDI, sopra la porta di espansione 
ecco quella parallela e seriale. Pei finire l'usci¬ 
ta per il monitor SVGA esterno. 

La porta parallela può essere settata in 
quattro modi diversi SPP (modalità normale 
bidirezionale), EPP vi 7 o vi 9 (modalità 
Enhanced) e ECP (Extended Capabilities). 

All'uscita video può essere collegato un vi¬ 
deo esterno, e le modalità supportate arrivano 
a 1.280x1.024 pixel 

Come in altri portatili le slot per le schede 
PCMCIA sono due, ed in pratica si possono 
inserire altrettante schede a standard I o II 
contemporaneamente od una di tipo III o IV 
per volta A lato dello sportello troviamo il pul¬ 
sante di suspend e le varie uscite audio. Nella 
parte estrema ci sono serigrafate infine le por¬ 
te di I/O per la scheda MPEG I opzionale 







Brahma 

Pentium90 MHz 


Distributore: 

TVC Italia S r l 
Strada del Mobile, 
16/c - 33080 - Vismale 
di Pasiano IPN) 

Prezzo UVA esclusaK 
Brahma Pentium 90 
MHz 

Ut 7 190 000 


TVC Oyster Brahma Pentium 90 MHz 


di Paolo Ciardelli 


La parte sottostante presenta altri partico¬ 
lari interessanti. Per prima cosa lo sportello 
che cela la scheda MPEG I opzionale, 
l'espansione della memoria RAM, fino a 72 
Mbyte sfruttando dei moduli DIMM, e la bat¬ 
teria ricaricabile Questa sfrutta una tecnolo¬ 
gia messa appunto dalla collaborazione tra la 
Duraceli e la Intel. Si può inoltre conoscere 

10 stato di carica anche a computer spento 
ed addirittura a batteria disinserita, tramite 
tre piccoli led montati sull'accumulatore 
stesso. 

Agendo su due piccole leve laterali, si apre 

11 display che cela la tastiera. È molto ampio, 
11.4" a matrice passiva Dual Scan ed in prati¬ 
ca occupa quasi tutta l'antina di forma non 
perfettamente rettangolare Questa è monta¬ 
ta su due cardini e si può aprire a 180 gradi 

La risoluzione del display è alta ben 
800x600 a 256 colori, più che accettabile solu¬ 
zione se si usa a fondo Windows 95 L'elet¬ 
tronica che lo controlla è a standard SVGA PCI 
accelerata per Windows e conta su di un 
Mbyte di RAM video. 

La tastiera è preceduta da una zona poggia 
palmi delle mani dove trova posto sia il grosso 


TouchPad integrato a due tasti, che i due alto¬ 
parlanti. Nel modello in prova questa è inglese 
ma è disponibile anche in lingua italiana con le 
vocali accentate La digitazione è un po' dura 
ma non rumorosa ed il tocco è abbastanza si¬ 
curo 

In lato al centro sotto il display trova la sua 
giusta collocazione un ampio LCD che visua¬ 
lizza le varie funzioni (blocco del tastierino nu¬ 
merico, attivazione delle memorie di massa o 
Tmformazioni sull’alimentazione). 

Togliendo la tastiera si prende visione di 
tutta elettronica, celata anche dal grosso dissi¬ 
patore di calore della CPU II cuore del note¬ 
book è un microprocessore di classe Intel 
Pentium a 90 MHz, a tecnologia 2.9 volt che 
sfrutta una cache di secondo livello di 256 
Kbyte ed una memoria RAM di 24 Mbyte e 
tutta un’elettronica a standard PCI, Il sistema 
operativo come detto prima è Microsoft Win¬ 
dows 95 che viene dato preinstallato insieme 
ad un CD. 

Alla resa dei conti le caratteristiche sono 
buone e all'altezza di una macchina multime¬ 
diale. Oltre al prezzo e le peculiarità vale la 
pena ricordare che la TVC Italia è specializza¬ 
ta nel settore del 
mobile computing 
ed il suo personale 
ha una pluriennale 
esperienza e mette 
a disposizione un 
servizio di assisten¬ 
za On-Line capace di 
risolvere qualsiasi 
problema in 72 ore. 
A tutto ciò va ag¬ 
giunto che la garan¬ 
zia è di due anni ed 
è disponibile anche 
un supporto telema¬ 
tico all'indirizzo 
http://www.wp- 
com/oyster ed un 
numero verde a cui 
chiedere informazio¬ 
ni commerciali (167- 
250309). 

Mg 



MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 






NP 5100/A800 


Produttore 
e distributore: 

Umdata Srl 
Via S Damaso, 20 
00165 Roma 
Tel 06X9387318 
Prezzo UVA esclusak 
NP 5100/A800 

Ut 8500.000 



Unidata NP 5100/A800 

di Paolo Ciardelli 


on il marchio Unidata giochiamo un 
po' in casa Si tratta infatti di una sena 
azienda di Roma con sede alle pendici 
del colle Giamcolo che si è saputa ricavare nel 
tempo una sua dimensione nel mercato italia¬ 
no. Forte nel mercato professionale dei server 
e dei desktop, nella fornitura di soluzioni, ap¬ 
parecchiature e sovrastrutture per il mondo 
Internet e perciò Web, non disdegna la com¬ 
mercializzazione di computer portatili. 

Il notebook in prova è un degno rappresen¬ 
tante della specie, basato su processore Pen¬ 
tium a 90 MHz Le scarpe bicolori, latte e cre¬ 
ma alla Duilio, come le vecchie automobili, 
identificano un'epoca non troppo lontana da 
noi nel tempo e se vogliamo abbastanza ro¬ 
mantica. Il computer portatile della Umdata si 
presenta cosi, con una scocca che il progetti¬ 
sta non ha disdegnato di fare in due tonalità di 
grigio chiaro, quasi a voler sottolineare le varie 
parti che la compongono. Le dimensioni sono 
quelle standard come il suo peso 

L'antina display, 
dove praticamente gli 
spigoli sono stati ban¬ 
diti, ben si accompa¬ 
gna al resto della 
macchina o meglio ci 
si adagia sopra, co¬ 
me una valva di con¬ 
chiglia. 

Nel lato destro, 
sempre per chi guar¬ 
da di fronte, trova la 
sua giusta collocazio¬ 
ne il lettore di CD¬ 
ROM, estraibile e so¬ 
stituibile con il floppy 
disk drive da 1.44 
Mbyte, subito segui¬ 
to da uno sportello 
che cela le due slot 
PCMCIA a standard II 
e III Sicuro è lo scat¬ 
to dello sportello che 
ben fa pensare al fu¬ 
turo di aperture e 
chiusure nel tempo. 

La parte posteriore è 


ricca di dotazioni. Per prima cosa le tre prese 
di I/O audio, al cui fianco segue un'interfaccia 
IrDA a raggi infrarossi 

Due sportelli a questo punto celano alla vi¬ 
sta le connessioni verso la stampante, la se¬ 
riale ed il monitor esterno e naturalmente la 
docking station. Quest'ultimo è a scomparsa. 
Al centro tra i due c'è una grata per la fuonu- 
scita dell'aria calda. 

Chiude la panoramica della pane posteriore 
il connettore tastiera/mouse con piedinatura 
PS/2 

Nella parte sinistra, dopo la presa dell'ali¬ 
mentazione. c'è l'hard disk rimovibile da 2.5" 
della IBM da 810 Mbyte e naturalmente il 
grosso accumulatore ricaricabile. 

Nella parte sottostante, la pancia del com¬ 
puter, invece da notare c'è solo lo sportello 
per l'espansione di memoria. 

Alzato il monitor ci troviamo di fronte ad un 
tnonfo del bicolore, unito a delle piccole seri¬ 
grafie in azzurro sui van tasti funzione 




Da notare subito la disposizione dei tasti ? 
che regolano la luminosità ed il contrasto. Sia- : 
mo abituati a trovarli in seconda digitazione : 
sui tasti funzioni, ma sul computer portatile : 
dell'Umdata si trovano sui tasti di movimento. • 
Beh la scelta non è per niente male, in quanto : 
molto più comoda. 

La periferica di puntamento è la solita a ; 
sfioramento, ma sembra leggermente più pie- : 
cola delle altre. Potrebbe essere un effetto ot- | 
tico. Non lo sono i due tasti che sono invece • 
veramente di dimensioni inferiori agli altri visti 
finora 

Lo schermo è un ottimo TFT da 10.4" con 
una buona risoluzione 

Tornando alla tastiera estesa a 83 tasti è 
stata sistemata in modo tale da lasciare uno 
spazio su cui poggiare i polsi. 

Accanto al pulsante di accensione un am¬ 
pio LCD ben visualizza e fornisce una varietà 
di informazioni sul sistema. Le icone sono bel¬ 
le grandi e di facile interpretazione Subito so¬ 
pra al display se non bastasse c'è anche una 
piccola spia led che ci avverte dell'accensione 
della macchina. 

Gli altoparlanti sono disposti nella parte su¬ 
periore del display, mentre un microfono in¬ 
corporato in basso a sinistra. 

Il notebook della Unidata monta un Pen¬ 
tium a 90 MHz con una cache di secondo li¬ 
vello di 256 Kbyte per ottenere prestazioni an¬ 
cora più elevate. 

All'interno, l'elettronica conta su una sche¬ 
da Sound Blaster compatibile con supporto 
dei file MIDI e WAW. 16 Mbyte di RAM e 
tutto il necessario per far funzionare al meglio 
il portatile. 

Passando dalle parole ai fatti, all'uso il com¬ 
puter portatile della Umdata si è dimostrato 
più che all'altezza delle aspettative. La sua ta¬ 
stiera è ottima sia come forma che come toc¬ 
co. Anzi è quasi un piacere adoperarla. La si- 
lenziosità soprattutto è quasi pan al rumore 
soffuso emesso dal ventilatore interno alla 
macchina. Particolare mai abbastanza impor¬ 
tante è l'alimentatore che anche se non è dei 
più piccoli non è certo un peso massimo co¬ 
me siamo stati abituati a vedere 

I colori del display sono apprezzabili e ripo¬ 
santi, un po' come la dotazione software, 
Windows 95 naturalmente che mette se Dio 
vuole, l’utente a proprio agio, dopo anni di 
DOS e linea di comandi. K6 



MCmicrocomputer n, 159 - febbraio 1996 


165 


PROVA 












embra solo ieri che mi accingevo per 
la prima volta a provare un notebook 
della Video Computer, ed invece sono 
passati quasi sei anni Bene, l'emozione però 
è sempre la stessa. Questa società infatti rie¬ 
sce a dare un suo tocco, forse grazie ad una 
ricerca per uscire dal mucchio e a dire la sua. 
E spesso è una voce fuori dal coro II compu¬ 
ter portatile della Video Computer, come ve¬ 
dremo, di carte da giocare ne ha molte e tutte 
ben visibili da subito. 

La prima cosa che si nota osservandolo è 
l'imponenza. Infatti le sue dimensioni non si 
discostano da quelle degli altri notebook in 
prova, anzi; ma sarà il colore o comunque la 
sua linea che non lo fanno passare inosserva¬ 
to. 


Va detto subito che questo notebook è ve¬ 
ramente componibile. Infatti nella parte de¬ 
stra, per chi guarda di fronte, troviamo subito 
la batteria ricaricabile al nichel idrato che si 
contende lo slot con il floppy disk drive. Pic¬ 
cola grata rotonda per il ricambio dell'aria cal¬ 
da interna al computer ed ecco l'immancabile 
memoria di massa: un hard disk da 2.5" della 
IBM da 540 Mbyte. 

Passiamo alla parte posteriore. Piccola pre¬ 
sa multipolare di alimentazione, seguita dal 
classico sportello per la connessione ad una 
espansione di sistema. 

Enorme sportellone ed ecco in bella vista 
le connessioni con il mondo esterno, sia pro¬ 
fessionale che ludico. Si inizia con la porta 
per la tastiera con connettore PS/2 A lato pa¬ 
rallela, seriale, video esterno VGA, porta gio¬ 
chi o MIDI e per finire mouse Già da questa 
ricognizione si vede che la dotazione di porte 
è superiore a quella di molti altri notebook. 
Non si adopereranno mai tutte 7 Non lo so, 
ma tra averle e no che scegliete? 

Giriamo attorno al notebook ed arriviamo 
alla parte sinistra. Le interfacce di I/O audio 
con i classici tre minijack microfono, e la re¬ 
golazione manuale del volume immediata del 
livello senza utilizzare i comandi software, 
trovano posto subito sopra alle due slot PCM¬ 
CIA. Da notare che solo quella superiore a 
standard di tipo III entra totalmente nello slot, 
mentre quella inferiore di tipo I, rimarrebbe 
un po' fuori. 

Siamo arrivati dunque al lettore di CD¬ 
ROM, anche questo estraibile e sostituibile 
con una seconda batteria. Per ovviare alla dif¬ 
ferenza di ingombri, la batteria può essere infi¬ 




Pentimedia 


Distributore: 

Video Computer 
S.p.a. Vìa Anioneth 36. 
Collegno ITO) Tel 
011/4034828, Fax 
011/4033325 
Prezzo UVA esclusa k 
Penti media processo¬ 
re Pentium 100 MHz. 
8 Mbyte RAM. 540 
Mbyte Hard Disk, 
Dual Scali 11,3“ 

Ut. 6 990 000 


Video Computer Pentimedia 

di Paolo Ciardelli 


lata in una specie di adattatore di plastica. Una 
bella soluzione per l'utente che non deve 
comprare due batterie differenti allo scopo. 

Un leva scorrevole nella parte frontale bloc¬ 
ca l'ampio display. Ampio perché è un ottimo 
Dual Scan a matrice passiva da 11.3". Atten¬ 
zione che II display si può smontare ed estrar¬ 
re per una sostituzione, con una facilità estre¬ 
ma. Basta agire su due blocchi ai lati del com¬ 
puter ed il gioco è fatto. Non è possibile però 
inclinarlo fino a 1 80 gradi. 

In basso sotto al display, troviamo le due 
regolazioni a slider per la luminosità ed il con¬ 
trasto. 

La tastiera è molto ampia, con le relative 
lettere accentate, ed i tasti funzione arrivano 
fino a FI 2, due in più della norma La digitazio¬ 
ne è bella e sicura e non si nota la differenza 
con un desktop. 

Nella parte iniziale del computer, su di un 
piano leggermente inclinato, troviamo la peri¬ 
ferica di puntamento: quella specie di piccolo 
loystick brevettato dall’IBM, che invece di po¬ 


sizionarlo all'interno della tastiera, è separato 
ed a parte Ai due lati naturalmente, quasi a 
formale l'ovale di un occhio blu. ci sono i due 
tasti di attivazione Da notare che non è cen¬ 
trato rispetto al corpo della macchina, ma ri¬ 
sulta leggermente spostato verso sinistra, 
quel tanto che gli permette di trovarsi altresi 
centrato rispetto alla tastiera. 

Nella parte alta invece ci sono il tasto di su- 
spend, l'interruttore di rete ed un display lun¬ 
go e stretto che monitorizza le funzioni del 
computer portatile. 

La bella tastiera cela alla vista l'elettronica 
interna. Due piccoli fermi in plastica e viene 
via. Il montaggio dell'interno e molto accurato 
e la prima cosa che si nota è il cuore del com¬ 
puter, un Pentium con un clock a 100 MHz, 
ampiamente ventolato e montato su di uno 
zoccolo ZIF Bando alle economie quindi La 
RAM è di 8 Mbyte e naturalmente la cache di 
secondo livello è di 256 Kbyte 

Il nome è un bel neologismo che la dice 
lunga sulla multimedialità di questo computer 
portatile A parte la 
dotazione del lettore 
di CD-ROM in con¬ 
temporanea con il 
floppy disk drive, al¬ 
l'interno questa mac¬ 
china può contare su 
di una scheda audio 
Sound Blaster com¬ 
patibile, con una vera 
porta di interfaccia 
MIDI ed un bell'alto¬ 
parlante. 

Della sua presenza 
ci si accorge dal¬ 
l'ampia grata nella 
parte superiore della 
tastiera, quasi al cen¬ 
tro, ma non troppo 
Le soluzioni offer¬ 
te comunque da que¬ 
sto computer portati¬ 
le sono da prendere 
in considerazione e 
sono veramente mol¬ 
teplici. MS 



166 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 













□ a NEC per il mercato italiano è abba¬ 
stanza nuova, ma in questo piccolo 
lasso di tempo ha saputo guadagnarsi 
un posto di primaria importanza II successo 
lo deve alla bontà dei prodotti all'altezza del 
suo nome. 

Il computer della prova, purtroppo non è 
arrivato in tempo utile per un test vero e pro¬ 
prio. ma viste le caratteristiche abbiamo de¬ 
ciso di parlarne ugualmente basandoci sulle 
sue note tecniche. 

Ci riserviamo comunque di provarlo appe¬ 
na possibile. 

Con la presentazione della serie 4000, la 
NEC ha introdotto dei computer portatili e 
multimediali innovativi per il mercato italiano. 

Tutti basati su microprocessori Pentium, 
a partire da clock di 75 MHz per finire a 120 
MHz, essi devono le avanzate funzionalità 
all'adozione del lettore CD-ROM e la modula¬ 
rità allo slot NEC VersaBay II. 

Il Versa 4080 monta per l'appunto un 
Pentium di ultima generazione a 120 MHz 
con tecnologia a basso voltaggio. Si tratta 
dei tanto decantati 2.9 volt, che permettono 
di consumare meno potenza a favore di una 
maggiore durata della 
batteria. Naturalmen¬ 
te a fianco del pro¬ 
cessore c'è una 
cache di se¬ 
condo livel¬ 


zione della tastiera verso l'operatore, offren- ? 
do cosi una maggiore comodità d'uso. Gli in- : 
dicatori LCD sono ben visibili e forniscono ; 
istantaneamente una varietà di informazioni : 
sul sistema • 

Ogni portatile è dotato di software TranXit ; 
e di due porte ad infrarossi, una sulla parte : 
anteriore ed una su quella posteriore, per- • 
mettendo la comunicazione con gli altri di- : 
spositivi dotati di un simile dispositivo : 

La porta che viene simulata è la COM 2 e ■ 
lo standard di comunicazione a raggi infraros¬ 
si è compatibile IrDA. 

Per l'utente meno esperto poi vengono in 
aiuto le varie guide on-line, illustrate ed ani¬ 
mate. perciò piacevoli da usare. 

Questo computer è stato progettato per 
adattarsi alle esigenze dell'utente e crescere 
con lui Sia l'hard disk che la memoria posso¬ 
no essere facilmente espanse, mentre le 
slot delle schede PCMCIA offrono all'utente 
l'accesso ad una vasta gamma di opzioni 
Nel dettaglio la RAM può passare dagli 8 
Mbyte standard a 40 Mbyte, mentre le slot 
PCMCIA possono ricevere fino a due schede 
di tipo II o una di tipo III (perciò schede mo¬ 
dem, network e SCSI o dispositivi di connes¬ 
sione wireless). 

Per espandere il sistema poi si può fare ri¬ 
corso al Versa PortBar 4000, che fornisce la 
connessione in «un solo colpo" di tutte le 
periferiche (tastiera, stampante, monitor, 
porta seriale e mouse) ed inoltre carica la 
batteria mentre si usa il sistema 

Trasformare il portatile in un desktop è fa¬ 
cile: basta sfruttare la Versa Docking Station 
4000. Questa consente l’inserimento/espul- 
sione motorizzato del notebook, la completa 
replicazione delle porte, quattro porte audio, 
altrettanti altoparlanti interni Altee Lansing, la 
compatibilità Windows 95 per permettere il 
«warm docking», conformità agli standard 
Sound Blaster Pro, offrire tre slot ISA, due al¬ 
loggiamenti esterni a mezza altezza, un allog¬ 
giamento per hard disk interno da 3.5" ed un 
convettore SCSI per il supporto di dispositivi 
simili esterni. MS 


di Paolo Ciardelli 


Versa 4080H 


Produttore 
e distributore: 

NEC Italia s.r.l 
Via Leonardo Da Vinci 
97. 20090 Trattano 
sul Naviglio IMI), Tel 
02/484151. Fa». 
02/48400875 
Prezzo UVA esclusar. 
Versa 4080H Pentium 
120 MHz. 8 Mbyte 
RAM, 1,2 Gbyte Hard 
Disk. LCD TFT 10.4' 
Lìt IO 900 000 


lo di 256 Kbyte per ottenere prestazioni an¬ 
cora più elevate 

Per ottenere un'ottima versatilità, la NEC 
ha adottato il VersaBay II collocandolo al cen¬ 
tro del frontale. In questa sede può trovare 
posto sia il lettore di CD-ROM a doppia velo¬ 
cità, che il floppy disk drive da 1 44 Mbyte, 
entrambi rimovibili dall'utente- Naturalmente 
nella stessa slot può essere inserito un se¬ 
condo hard disk, magari da 2 Gbyte, oppure 
una seconda batteria al litio, rinunciando 
quindi allo scopo deputato di computer mul¬ 
timediale. 

Oltre all'unità CD-ROM. la multimedialità 
può contare su due altoparlanti stereo interni 
posizionati nella parte alta del display (per ot¬ 
tenere una massima proiezione del suono) 
ed un microfono incorporato nella parte infe¬ 
riore. 

Una scheda Sound Blaster pro-compatibi- 
le a 16 bit con supporto dei file MIDI e 
WAW per un suono pulito e potente. Il tutto 
è accompagnato da quattro porte I/O audio, 
cuffie e microfono, da una regolazione ma¬ 
nuale del volume immediata del livello senza 
utilizzare i comandi software 

Per quanto riguarda il video full-motion, 
sono presenti i driver con tecnologia di com¬ 
pressione Intel Indeo per il Runtime di Mi¬ 
crosoft Video for Windows 

Lo schermo è un ottimo TFT da 10 4 " con 
una risoluzione di 800x600 punti e 256 co¬ 
lori, che tradotto in esempi vuol dire 
avere la stessa visione che si avrebbe 
su un monitor SVGA esterno. 

Il portatile NEC Versa 4080H è 
stato quindi progettato per garan¬ 
tire comodità e facilità d'uso La 
tastiera estesa a 83 tasti è sta¬ 
ta sistemata in una posizione 
arretrata in modo da creare 
sul davanti uno spazio su cui 
poggiare i polsi Nella stessa 
zona si trova il dispositivo di 
puntamento VersaGlide con 
la possibilità del doppio 
«tocco», che simula quello 
del mouse. I «piedini» recli¬ 
nabili permettono l'inclina- 


NEC Versa 4080H 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


167 


PROVA 


















PROVA 


Hewlett Pac 

scanner B/N e colore per 



ScanJet 4s 


Lo scanner, secondo una ricer¬ 
ca svolta dalla Divisione Hard- 
copy della Hewlett Packard, è 
soprattutto considerato uno 
strumento specializzato adatto 
ad ambiti particolari, come il 
DTP, ed è principalmente utiliz¬ 
zato per integrare immagini e/o 
testi in un unico documento. 
Secondo una serie di dati resi 
noti dalla stessa HP, nel 1992 
sono stati creati oltre 90 miliar¬ 
di di documenti e sono state 
prodotte oltre 1.000 miliardi di 
copie: una media di 11 copie 
per ciascun documento (cifre 


contenute nel BIS Copier Report 
1993). Da questi dati è confer¬ 
mata l'impressione che l'ufficio 
senza carta non esiste ancora, 
ma è solo una chimera che 
l'informatica tenta di perseguire 
invano. Secondo Hewlett 
Packard è necessario che gli 
utenti trovino il modo per far 
convivere tecnologia e carta, in 
modo che sia possibile concilia¬ 
re i metodi tradizionali con l'in¬ 
novazione tecnologica. 

Secondo i dati esposti nel cor¬ 
so della conferenza stampa di 
presentazione degli scanner og¬ 


getto delle note successive è 
stato affermato che le società 
che utilizzano mezzi elettronici 
di comunicazione non si limita¬ 
no a migliorare i propri processi 
di comunicazione, ma riducono 
anche i costi nascosti della fo¬ 
tocopiatura. Secondo stime di 
BIS Strategie Decision, una so¬ 
cietà leader nell'analisi tecnolo¬ 
gica, le spese di stampa e copia¬ 
tura raggiungono, di solito, un 
livello compreso tra il 6 e il 13 
per cento del fatturato medio di 
una società. Gran parte delle 
imprese non sanno quanto 


168 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 








kard ScanJet 

Office Automation e DTP 


ScanJet 4c 



spendono usando la carta inve¬ 
ce di utilizzare i mezzi che la 
tecnologia offre per poter co¬ 
municare più velocemente. 

L'obiettivo che HP si prefigge 
con la serie ScanJet 4 è quello 
di offrire scanner di elevate pre¬ 
stazioni per le applicazioni tra¬ 
dizionali come la digitalizzazio¬ 
ne di immagini a colori di alta 
qualità, ma anche di permettere 
l'utilizzo dello scanner come 
«front-end» della posta elettro¬ 
nica o del PC utilizzato come 
terminale fax. Uno scanner col¬ 
legato ad un computer in rete 


permette di acquisire i docu¬ 
menti per distribuirli in modo 
più rapido: le informazioni pos¬ 
sono in tal modo essere condivi¬ 
se e distribuite con maggiore fa¬ 
cilità mediante la posta elettro¬ 
nica o con le applicazioni PC 
fax. La rinnovata gamma di 
scanner Hewlett Packard vuole 
offrire l’integrazione con le ap¬ 
plicazioni di office automation 
cercando nel contempo di ren¬ 
derne l'uso più semplice e prati¬ 
co, ma anche continuando ad 
offrire la possibilità per l'utente 
esperto di configurare al meglio 


i parametri in relazione all'im¬ 
magine da acquisire special- 
mente nell'impiego dei modelli 
di più elevata qualità impiegati 
per l'acquisizione di immagini a 
colori. Nelle note successive 
esamineremo i modelli ScanJet 
4s e ScanJet 4c: il primo è uno 
scanner «personale» adatto ad 
impieghi di office automation; il 
secondo è invece lo scanner che 
offre la risoluzione più elevata 
nella gamma HP ed è l'evoluzio¬ 
ne del precedente ScanJet 3c 
operante a colori ed a toni di 
grigio. m t 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


169 






PROVA 



Hewlett Packard 

ScanJet 4s 

di Massimo Truscelli 


□ I primo scanner della produzione 
HP esaminato in queste pagine 
è il •<piccolo » ScanJet 4s, appar¬ 
tenente a quella categoria di scanner 
della più recente generazione creati 
per risolvere problematiche di office 
automation più che per la gestione di¬ 
gitale sofisticata dell'immagine per ap¬ 
plicazioni grafiche o dì desktop publi- 
shing. 

In quest'ottica esso offre la sola ge¬ 
stione dei toni di grigio, è concepito 
per occupare poco spazio sulla scriva¬ 
nia dell'utilizzatore ed il suo software 
permette l'aggancio automatico ad ap¬ 
plicazioni per l'invio dei fax, il ricono¬ 
scimento dei caratteri ed altre applica¬ 
zioni normalmente impiegate nel quoti¬ 
diano lavoro svolto in un ufficio. 


Descrizione 

Lo ScanJet 4s è stato sviluppato con 
l'intento di risolvere l'esigenza di quanti 
richiedevano un piccolo scanner perso¬ 
nale capace di risolvere le problemati¬ 
che di archiviazione veloce dei docu¬ 
menti su carta. Le sue dimensioni sono 
veramente ridotte: 9 cm di altezza, 7 
cm di profondità e 32 cm di larghezza; 
ridotto è anche il peso attestato a soli 
1,2 kg. Sebbene lo ScanJet 4s presenti 
dimensioni ridotte, esso è anche carat¬ 
terizzato da un inconveniente costituito 
dalla presenza di un grosso alimentato- 
re esterno che fornisce una tensione di 
24 volt c.c. ed una corrente di 750 mA. 
Sul retro dello scanner sono presenti 
solo due connettori, quello relativo 


all'alimentazione e quello relativo all'in¬ 
terfacciamento con il computer Dispo¬ 
nibile sia in versione Macintosh che PC, 
l'interfacciamento con il computer av¬ 
viene mediante la porta seriale senza 
necessità di alcuna interfaccia dedicata 
Un design molto semplice, ma elegante 
e funzionale offre una soluzione molto 
pratica riguardante la consistenza dei 
supporti da acquisire: ruotando il coper¬ 
chio superiore è possibile far seguire al 
documento da digitalizzare un percorso 
più o meno piano in modo da consenti¬ 
re l'introduzione di cartoncini, biglietti 
da visita, ecc. Sul fondo dello scanner 
sono presenti due piedini rotanti che 
devono essere spostati per assicurare 
le condizioni di equilibrio sul piano di la¬ 
voro. Le caratteristiche principali dello 


170 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 







PROVA 
HP SCANJET 4s 


ScanJet 4s consistono in una risoluzio¬ 
ne ottica di 200 dpi che può essere in¬ 
crementata in modo enhanced ad un 
valore massimo di 400 dpi con una de¬ 
scrizione delle tonalità di grigio a 4 bit. 

I formati di documento supportati 
giungono ad una dimensione massima 
di circa 21 cm per 76 cm, mentre il limi¬ 
te inferiore è di 5 cm per 7,6 cm. 

La dotazione standard che accompa¬ 
gna lo scanner comprende anche il pro¬ 
gramma di gestione PaperPort la carat¬ 
teristica principale del quale è offrire un 
ambiente di lavoro che permette l'ac¬ 
quisizione automatica del documento 
non appena esso viene inserito; l'acqui¬ 
sizione può avvenire secondo varie mo¬ 
dalità in funzione del tipo di documento, 
ma soprattutto, il software consente il 
collegamento tramite funzioni OLE ad 
altre applicazioni (in numero massimo di 
75) per la gestione della posta elettroni¬ 
ca, l'archiviazione, la lettura OCR e l'in¬ 
vio di fax. 

Un manuale, caratterizzato dalla pre¬ 
senza di alcune «perle di saggezza» di 
vari autori poste all'inizio di ogni capito¬ 
lo (ad esempio all'inizio delle informa¬ 
zioni tecniche è riportata la famosa cita¬ 
zione di Arthur C. Clarke «Ogni tecnolo¬ 
gia sufficientemente avanzata è indi¬ 
stinguibile dalla magia» che spesso ap¬ 
pare negli articoli di Corrado Giustozzi), 
offre informazioni dettagliate sull'instal¬ 
lazione, la configurazione e l'uso dello 
scanner. Nel nostro caso il manuale era 
in inglese, ma un foglio di carta applica¬ 
to sulla confezione recitava: «I manuali 
contenuti in questa confezione sono in 
inglese solo perché si tratta di unità an¬ 
ticipate esclusivamente alla stampa. 
Tutte le periferiche/PC HP vengono di¬ 
stribuite con i manuali localizzati. Per ul¬ 
teriori informazioni...». 


Hewlett Packard ScanJet 4s 


Produttore e distributore: 

Hewlett Packard Italiana Spa ■ Via Giuseppe di 
Vittorio, 9 - 20063 Cemusco sul Naviglio IMI) - 
Tel. 02/9212! Fax; 02/92103246 
Prezzo UVA esclusa): 

ScanJet 4s + Visioneer PaperPort Ut. 800 000 



Uso 

Il software PaperPort si compone di 
due diverse applicazioni: Visioneer Pa¬ 
perPort e Visioneer PaperPort Viewer. Il 
primo è l'ambiente principale d'impiego 
dello scanner, il successivo è un'appli¬ 
cazione fornita in duplice versione (Win¬ 



Ruotando il coperchio superiore è possibile modificare il percorso dei documenti da acquisire in relazione al 
loro spessore e consistenza 


dows e Macintosh), liberamente distri¬ 
buibile (e disponibile anche su numerosi 
servizi on-line), la funzione del quale è 
quella di rendere consultabili e stampa¬ 
bili i file prodotti dall'applicazione princi¬ 
pale PaperPort. 

Una volta installati i programmi, av¬ 
viando l'applicazione principale si proce¬ 
de automaticamente alla calibrazione 
dell'unità con la semplice introduzione 



Dimensioni molto compatte e connettori ridotti 
all'osso, notare il grosso pulsante laterale tondo 
che rappresenta l'unico comando dello scanner 


di un foglio bianco; terminata l'operazio¬ 
ne si dispone di un ambiente assimilabi¬ 
le ad una scrivania sulla quale sono di¬ 
sposti vari tipi di documenti di esempio: 
lettere, immagini fotografiche, appunti 
scritti a mano, biglietti da visita. Ognuna 
di queste categorie corrisponde in 
realtà a diversi modi di scansione del 
documento: riportando la dicitura origi¬ 
nale del manuale per i vari tipi di docu¬ 
mento si può comporre la seguente li¬ 
sta: Artide (risoluzione dì 200 dpi con 
descrizione ad un solo bit), Letter (riso¬ 
luzione incrementata a 300 dpi sempre 
con descrizione ad un bit), Business 
Card (400 dpi, 1 bit), Snapshot (200 dpi, 
1 bit), Photograph (100 dpi di risoluzio¬ 
ne e descrizione a 4 bit) Oltre alle mo¬ 
dalità di scansione prefissate è possibi¬ 
le definirne una a piacere scegliendo la 
risoluzione a passi di 100 dpi tra il valo¬ 
re minimo di 100 e quello massimo di 
400 dpi con la descrizione a 1 o 4 bit. 

Un'ulteriore caratteristica è rappre¬ 
sentata dal fatto che è possìbile impila¬ 
re più documenti di tipo uguale, quando 
costituiti da più pagine, per renderne 
più ordinata la visualizzazione nella fine¬ 
stra dell'applicazione. Logicamente so¬ 
no supportati i formati grafici più diffusi 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


171 




PROVA 

HP SCANJET 4s 




Una serie di opzioni consente di configurare tutti i parametri di funzionamento, 
in basso a sinistra sul desktop è disponibile la Links Toolbar 


per permettere l'import e l'export dei 
documenti digitalizzati. L'elenco com¬ 
prende oltre al formato proprietario con 
estensione MAX anche i formati UFF, 
PCX (in formato multipagina), DCX, GIF, 
BMP e JPEG. 

Mediante le funzioni OLE sono sup¬ 
portate numerose applicazioni (il ma¬ 
nuale ne indica 75) tra le quali Adobe 


Photoshop (versioni 2.5 e 3.0); Corel 
PhotoPaint, PC Paintbrush; Caere Om¬ 
niPage (Pro, Direct, LITE e Limited Edi- 
tion); Lotus 1-2-3, cc:Mail, Notes Mail, 
Microsoft Excel, Word, Write e Micro¬ 
soft Mail; Novell GroupWise e Novell 
Quattro Pro; WordPerfect Office, Word¬ 
Perfect ; Wordstar ed una ricca serie di 
applicazioni per la gestione fax; Trio Da- 


taFax, Delrina WinFax, Caere FaxMa- 
ster, ExpressFax, FaxAbility, FaxMa- 
ster. Fax Sender, FaxWorks II funziona¬ 
mento dello ScanJet 4s è compieta- 
mente automatico: basta inserire il do¬ 
cumento da digitalizzare nella finestra di 
scansione per avviare il processo qua¬ 
lunque sia l'applicazione in quel mo¬ 
mento operativa sullo schermo. 

Una volta ottenuto il documento in 
formato digitale, esso è disponibile in 
un'immagine grafica sulla metafora del¬ 
la scrivania rappresentata sullo scher¬ 
mo; da quel momento è possibile tra¬ 
scinarlo su una delle icone della «Links 
Toolbar» alla base dello schermo corri¬ 
spondente alle applicazioni collegate di¬ 
namicamente, per operare delle trasfor¬ 
mazioni complesse (OCR. Fotoritocco. 
trasmissione fax), oppure operare le tra¬ 
sformazioni basilari possibili direttamen¬ 
te nel PaperPort come la rotazione, l'in¬ 
grandimento, l'annotazione mediante 
post-it (ma anche con evidenziatori e 
pennarelli). 

Conclusioni 

Nelle prove eseguite, tra le altre una 
di test con il software OCR integrato 
nel PaperPort (Omnipage Limited Edi- 
tion) che ha sortito buoni risultati gene¬ 
rali (tranne che per il mancato riconosci¬ 
mento delle vocali accentate a causa 
del settaggio per la lingua inglese), i ri¬ 
sultati sono sempre stati piuttosto buo¬ 
ni ed a dimostrazione che è possibile 
impiegare lo scanner in modo diverso 
da quello tradizionalmente considerato 
per la semplice integrazione di immagi¬ 
ni con testo, lo ScanJet 4s si adatta per¬ 
fettamente al lavoro d’ufficio facilitando 
la trasformazione dei documenti carta¬ 
cei in documenti digitali, il loro scambio 
ed archiviazione. Le funzionalità di an- 



MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 

















































































PROVA 
HP SCANJET 4s 



Numerosi gli strumenti per scrivere annotazioni, evidenziare, sottolineare, indi¬ 
care, disponibili sia per documenti grafici che di testo 




~n<g 





UlSlHHlSlSHSag 





1 1 



Sdraili 


A 

I documenti multipagi- 
na possono essere im¬ 
pilati in modo da rispar¬ 
miare spazio sulla scri¬ 
vania. 


Un primo piano relativo ► 
ai connettori di inter¬ 
faccia e alimentazione 
mostra la cura dei par¬ 
ticolari nella fase di in- 
gegnerizzazione 



notazione permettono di poter facil¬ 
mente scambiare impressioni o eviden¬ 
ziare elettronicamente parti dei docu¬ 
menti da sottoporre a modifiche facili¬ 
tando il lavoro con uno sveltimento dei 
tempi grazie anche alla possibilità di po¬ 
ter distribuire i documenti insieme al 
PaperPort Viewer per consentire in tal 
modo anche a chi non possiede specifi¬ 
co hardware e software di poter visua¬ 
lizzare e stampare il documento acquisi¬ 
to Il prezzo del "piccolo" scanner Hew¬ 
lett Packard è l'unico elemento che ri¬ 
mane da considerare: ottocentomila lire 
IVA esclusa possono sembrare una ci¬ 
fra elevata o meno; sinceramente mi 
sembra che si tratti di un prezzo conte¬ 
nuto rispetto alla quantità di possibili ap¬ 
plicazioni ed alla loro qualità, special- 
mente se esse sono integrate in un am¬ 
biente nel quale siano già presenti solu¬ 
zioni applicative legate all'impiego del 
personal computer per lo svolgimento 
del lavoro d'ufficio. /se 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


173 





















































PROVA 



Hewlett Packard 

ScanJet 4c 

di Massimo Truscelli 


o ScanJet 4c sostituisce il prece¬ 
dente modello 3c, è disponibile 
nelle versioni per Macintosh e 
per PC (con bus ISA/EISA o MicroChan¬ 
nel) e come tutti gli altri modelli della 
rinnovata gamma ScanJet (compren¬ 
dente anche uno scanner compieta- 
mente sviluppato e prodotto in Italia, lo 
ScanJet 4Si, concepito per gruppi di la¬ 
voro collegati in rete Novell) è dotato 
anch’esso del software PaperPort per la 
gestione elettronica dei documenti car¬ 
tacei. Lo ScanJet 4c si pone al vertice 
della gamma degli scanner prodotti da 
Hewlett Packard e per le sue caratteri¬ 
stiche è adatto anche ad applicazioni di 
tipo più tradizionale (DTP, grafica, fotori¬ 
tocco, ecc.) dove siano necessarie doti 
di accuratezza e qualità, specialmente 
nella scansione di immagini a colon. 


Descrizione 

L'estetica dello ScanJet 4c non è dis¬ 
simile da quella dei precedenti scanner 
desktop HP, altrettanto si può afferma¬ 
re per ciò che riguarda gli ingombri, non 
propriamente contenuti, ma consueti 
per uno scanner piano capace di assicu¬ 
rare la scansione di documenti fino ad 
un formato massimo di 21.6 x 35,6 cm. 
L'aspetto è quello tradizionale per uno 
scanner piano: una base comprendente 
il piano di acquisizione ed il solito coper¬ 
chio da appoggiare sul documento origi¬ 
nale, eventualmente sostituibile, a ri¬ 
chiesta. con un alimentatore automati¬ 
co di originali (fino a 50 fogli) o un adat¬ 
tatore opzionale di trasparenti per il trat¬ 
tamento di diapositive, pellicole ed altri 
supporti fino al formato A4, 


Sul retro dello scanner sono presenti 
due connettori SCSI (uno a 25 pm, l'al¬ 
tro a 50 pin), il commutatore che per¬ 
mette di selezionare l'indirizzo SCSI del 
dispositivo, un commutatore di attiva¬ 
zione o meno del terminatore, il connet¬ 
tore per il collegamento dei dispositivi 
opzionali (alimentatore originali o piano 
per trasparenti), il connettore per l’ali¬ 
mentazione elettrica. 

Infine, sempre sul retro dello scan¬ 
ner, è presente un sistema di blocco 
degli elementi interni da utilizzare tutte 
le volte che si muove l'unità da un luo¬ 
go ad un altro. Sul lato destro (guar¬ 
dando lo scanner dal davanti) e legger¬ 
mente arretrato si trova l'interruttore di 
alimentazione (avremmo preferito si 
trovasse in una posizione più comoda): 
sul davanti, al centro, trova posto l'indi- 



174 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 






PROVA 
HP SCANJET 4c 


cazione luminosa relativa all'alimenta¬ 
zione. 

Per completare l'informazione sugli 
aspetti «fisici» dello scanner bisogna 
dire che il peso non è particolarmente 
contenuto visto che si aggira intorno a 
10 kg. 

Per quanto concerne le specifiche 
tecniche, lo ScanJet 4c offre la risolu¬ 
zione più elevata della gamma di scan¬ 
ner HP: 600 dpi che in modalità enhan- 
ced raggiungono il rispettabile valore di 
2400 dpi. 

La gestione del colore avviene con 
una descrizione a 30 bit che può essere 
decrementata automaticamente a 24 
bit «ottimali» (16,7 milioni di colori), o 
essere invariata se si desidera la massi¬ 
ma qualità possibile: il medesimo di¬ 
scorso vale per le immagini a toni di gri¬ 
gio: il valore massimo permesso è 10 
bit (1024 livelli di grigio), ma è possibile 
decrementare il numero di bit a 8 (256 
livelli), 4 (16 livelli) o addirittura ad un 
solo bit per immagini B/N. 

Come ormai è regola per la maggior 
parte degli scanner, l'elemento di acqui¬ 
sizione è il solito CCD (Charged-Cou- 
pled Device) accoppiato ad una lampa¬ 
da fluorescente, con entrambi i compo¬ 
nenti alloggiati su un carrello che scorre 
sotto il piano di acquisizione. 

La configurazione della versione per 
PC (quella da noi esaminata) compren¬ 
de anche la scheda di interfaccia SCSI 2 
adatta al bus ISA/EISA o, eventualmen¬ 
te, al bus MicroChannel ed una ricca 
dotazione software: il programma di 
scansione HP DeskScan II ver. 2.3. Co¬ 
rel PhotoPaint 5 (Adobe Photoshop Li¬ 
mited Edition nella versione Macinto¬ 
sh), Caere OmniPage Limited Edition, 
Visioneer PaperPort 3.0 e HP ScanJet 
Copy Utility, che permette di utilizzare 
l'insieme scanner-computer-stampante 
come unità copiatrice B/N e colore. 

I requisiti di sistema minimi richiesti 
consistono in un sistema dotato almeno 
di processore 386, minimo 4 Mbyte di 
memoria RAM (8 Mbyte sono indispen¬ 
sabili se si desidera utilizzare il software 
OCR della Caere), almeno 13 Mbyte di 
spazio libero sull'hard disk, scheda 
VGA, mouse, DOS 5.0 o superiore, 
Windows 3.1 x o Windows 95. 


Hewlett Packard ScanJet 4c 


Produttore e distributore: 

Hewlett Packard Italiana Spa - V/a Giuseppe di 
Vittorio, 9 - 20063 Cernusco sul Naviglio IMII - 
Tel. 02/92121 Fax 02/92103246 
Prezzo (IVA esclusa): 

ScanJet 4c + software bundle Ut. 2.230.000 


gramming Interface) o le specifiche 
CAM (Common Access Method); se in¬ 
vece si impiega Windows 95 è possibi¬ 
le impiegare una qualsiasi interfaccia 
SCSI purché provvista del driver 
software specifico per Windows 95, 

Le prove condotte in redazione sono 
state eseguite sia con PC equipaggiati 
con Windows 3.11 che con Windows 
95 con risultati altrettanto positivi sia in 


un caso che nell'altro; logicamente Win¬ 
dows 95 offre un'installazione più rapi¬ 
da e pratica poiché, all'accensione del 
sistema dopo l'inserimento della sche¬ 
da di interfaccia, si rende conto autono¬ 
mamente della presenza del nuovo 
hardware installato e provvede alla sua 
configurazione. 

Tanto per complicare le cose e sag¬ 
giare un po' il funzionamento di Win¬ 
dows 95, ho installato la scheda d'inter¬ 
faccia SCSI in un PC già provvisto di 
un'interfaccia analoga di un altro co¬ 
struttore: all'accensione del sistema la 
procedura di configurazione automatica 
non è durata più di un paio di minuti ed 
alla fine ho potuto utilizzare indifferente¬ 
mente sia l'una che l'altra interfaccia 
SCSI senza problema alcuno. 

Nell'uso dello scanner, come al soli¬ 
to, riveste grande importanza il softwa¬ 
re: non mi soffermerò sul PaperPort 


Il piano di acquisizione ► 
dello scanner offre di¬ 
mensioni molto gene¬ 
rose superiori a quelle 
del solito formato A4. 


Sul retro dello ScanJet 
4c sono disponibili i 
connettori SCSI, il com¬ 
mutatore di selezione 
del numero di periferi¬ 
ca e quello di attivazio¬ 
ne del termmatore 
▼ 



Installazione ed uso 

Un particolare importante da consi¬ 
derare durante la fase di installazione, 
se già si è in possesso di un'interfaccia 
SCSI e si intende utilizzarla in alternati¬ 
va a quella fornita con lo scanner, è che 
essa, specialmente se opera in unione 
a Windows 3.1 (o Windows per Work- 
group), deve essere compatibile con i 
protocolli ASPI (Advanced SCSI Pro- 



MCmicrocomputer n, 159 - febbraio 1996 


175 














PROVA 

HP SCANJET 4 C 


HP Scannei Tert C 


SCANNER TEST 
Test for thè Scanner. 

Test for thè Automatic Document Feeder. 
Test for thè Transparency Adapter. 


Vftol HEWLETT 
1.7J pockaro 



| Scanner ;| 


&DF 


Ac/3c IZ 


Pone 



II test per controllare il funzionamento generale dello scanner e l'ambiente 
principale del DeskScan II 


della Visioneer, del quale ho già parlato 
a proposito del modello di scanner pre¬ 
cedentemente esaminato in queste pa¬ 
gine, ma il DeskScan II è certamente il 
software più importante tra quelli forniti 
con lo ScanJet 4c poiché tramite esso è 
possibile svolgere tutte le operazioni ri¬ 
guardanti la corretta acquisizione dei 
documenti. 

Poiché il driver software dello scan¬ 
ner è realizzato secondo le regole delle 
tecnologie OLE e TWAIN, il pannello di 
acquisizione relativo al DeskScan II è di¬ 
rettamente utilizzabile dall'interno delle 
applicazioni che supportano tali tecnolo¬ 
gie: cosi, ad esempio, dall'interno di 
Microsoft Word è possibile acquisire di¬ 



Un particolare del gruppo CCD. si notino gli ele¬ 
menti riflettenti in perspet che « trasmettono" l'im¬ 
magine 


rettamente immagini tramite lo scan¬ 
ner; logicamente, la medesima cosa av¬ 
viene dall'interno delle applicazioni in 
dotazione e, solo per fare un esempio, 
per non impegnare troppo le risorse del 
computer e poter valutare al volo i risul¬ 
tati delle digitalizzazioni, io ho utilizzato 
il semplice, ma efficace, Paint Shop 
Pro, un programma molto conosciuto 
appartenente al circuito shareware. 

Il DeskScan II offre una completa in¬ 
terfaccia per il controllo di tutti i para¬ 
metri di acquisizione e, fatto molto im¬ 
portante, esso è realizzato in maniera 
che possa essere utilizzato sia da chi 
non ha mai utilizzato uno scanner in vita 
sua, e non si è mai occupato di risolu¬ 
zioni, sistemi di descrizione del colore, 
eccetera; sia dall'utilizzatore più evolu¬ 
to, che ben conosce i problemi relativi 
alla corretta definizione dei parametri di 
digitalizzazione in relazione al dispositi¬ 
vo di output. Il DeskScan II consente di 
stabilire una serie di parametri tenendo 
conto anche del dispositivo di uscita per 
il quale si intende acquisire l'immagine: 
il semplice schermo, le stampanti ink- 
jet e laser (prime fra tutte quelle HP), 
un semplice fax o le fotoumtà alla stre¬ 
gua della Linotromc 300. Se si intende 
utilizzare un dispositivo non compreso 
nella lista è possibile definire un nuovo 
profilo di calibrazione che risponda alle 
esigenze dell'utilizzatore anche per ciò 
che riguarda la resa del colore. 

Vale la pena segnalare una caratteri¬ 
stica, almeno sconcertante, di tale se¬ 
zione: se si crea un profilo di calibrazio¬ 
ne prevedendo come dispositivo di out¬ 
put una fotounitò capace di una risolu¬ 
zione di 1270 o 2540 dpi, il manuale re¬ 
lativo al DeskScan II consiglia di settare 
tale parametro (generalmente compre¬ 
so tra 300 e 600 dpi) al valore di 300 dpi 
evitando accuratamente (probabilmente 
per evitare la comparsa di fastidiosi ef- 


Black and White Drawing 
Sharp B. and W. Drawing 
Color Drawing 
Black and White Halftone 
Color Halftone 
Black and White Photo 
Sharp B. andW. Photo 
Color Photo 
Sharp Color Photo 
Millions of Colors 
v* Sharp Millions of Colors 


Screen 

Color LaserJet Series 
LaserJet 5 Series 
LaserJet 4L, 4ML 
LaserJet 4 Series (600 dpi) 
DeskJet 500 Series 
LaserJet II, HI Series 
DeskJet 1200C 
DesignJet 650C 
PaintJet XL300 
v' Linotronic 300 
Fax (Standard) 

Fax (Fine) 

Le finestre relative ai parametri preimpostan per 
ciò che concerne il tipo di acquisizione ed il disposi¬ 
tivo di output 


176 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 













































Se il proprio dispositivo di output non e presente nella lista è possibile creare 
un profilo di calibrazione che soddisfi le proprie esigenze considerando tutte le 
caratteristiche utili della periferica A destra, il pannello di controllo relativo alle 
preferenze del modo di funzionamento dello scanner 



PROVA 
HP SCANJET 4c 




tetti di trama nella stampa offset) i reali 
valori di risoluzione della fotoumtà. 

Il DeskScan II consente di adottare 
un tipo di scansione ad esposizione au¬ 
tomatica, ma in ogni caso, è possibile 
controllare anche manualmente i para¬ 
metri relativi al contrasto ed alla lumino¬ 
sità, cosi come è possibile intervenire 
sui parametri di colore (tinta e saturazio¬ 
ne), regolare la resa dei mezzitom 
nell'acquisizione delle immagini B/N, re¬ 
golare la resa degli estremi della gam¬ 
ma cromatica per la definizione delle zo¬ 
ne piu chiare e più scure, scalare le di¬ 
mensioni delTimmagine da acquisire sia 
in maniera disomogenea che rispettan¬ 
done le proporzioni. Infine, per impieghi 
particolari, come l’acquisizione di nega¬ 
tivi fotografici è consentita l’inversione 
in modo da rendere disponibile imme¬ 
diatamente l'immagine reale e. se oc¬ 
corre, è possibile anche eseguire il ca¬ 
povolgimento orizzontale (destra a sini¬ 
stra e viceversa) dell'immagine Per fini¬ 
re, è possibile visualizzare l’anteprima 
del documento da digitalizzare, in una fi¬ 
nestra dimensionabile a piacere, in mo¬ 
do da rendere più facile la selezione del- 


A 

Due applicazioni » bund- 

le• comprese nella con¬ 
figurazione HP ScanJet 
Copy Utility e Caere 
OmniPage Limited Edi- 
non, il primo trasforma 
il sistema scanner-PC- 
stampante in una foto¬ 
copiatrice il secondo e 
un OCR che grazie alla 
tecnologia HP AccuPa¬ 
ge 6 m grado di separa¬ 
re automaticamente le 
zone di testo dalle im¬ 
magini contenute nel 
medesimo documento 


La scheda di interfac e 
eia SCSI che completa 
lo ScanJet 4c e fornita 
in relazione al bus 
adottalo ISA/EISA op¬ 
pure MicroChannel 
Nella foto la scheda 
ISA/EISA 



MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


177 





















































































PROVA 

HP SCANJET 4c 


la zona di interesse sia richiudendola 
all'Interno di un quadrilatero, sia «scon¬ 
tornandola» con il cursore con una sorta 
di strumento «lasso». 

L’ulteriore software a corredo con¬ 
sente di operare con le immagini acqui¬ 
site per un editing sofisticato o per con¬ 
sentire la trasformazione dell'immagine 
di un documento in un file di testo vero 
e proprio. In proposito, il programma 
OCR Caere OmniPage LE integra le ca¬ 
ratteristiche di un'ulteriore tecnologia 
HP, denominata AccuPage, capace di 
separare, all'Interno di uno stesso docu¬ 
mento, le zone di testo da quelle conte¬ 
nenti immagini, e capace di riconoscere 
anche testi scritti con un corpo piccolo, 
disposti su più colonne o all'interno di 
tabelle 

Conclusioni 

Il calo dei prezzi dei dispositivi che 
impiegano tecnologie avanzate, prece¬ 
dentemente destinate esclusivamente 
all'utenza professionale, ha creato un 



Lo scanner può essere smontalo per facilitare 
l'eventuale puliva del piano di acquisizione l'elet¬ 
tronica e la meccanica sono realizzate con la con¬ 
sueta cura HP 



Un esempio di acquisi¬ 
zione a 16 7 milioni di 
colon con dispositivo di 
output settato su Lino- 
Ironie. Considerando 
che l'originale è una 
stampa tipografica, la 
qualità è più che accet¬ 
tabile 


fenomeno, certamente deleterio, consi¬ 
stente nel loro utilizzo da parte di utenti 
con una scarsa preparazione professio¬ 
nale specifica, convinti di riuscire ad of¬ 
frire prodotti finali di elevata qualità solo 
perché in possesso di strumenti carat¬ 
terizzati dalle elevate prestazioni. Un fe¬ 
nomeno che si ripete puntualmente 
ogni qualvolta una tecnologia avanzata 
e di prezzo elevato diviene accessibile 
(a patto di accettare qualche limitazione 
più o meno grave) ad una più ampia 
schiera di utenti. Un po' quello che è 
avvenuto agli albori del DTP, quando so¬ 
lo perché si era in possesso di un pro¬ 
gramma di videoimpaginazione, di una 
stampante laser, e magari di uno scan¬ 
ner, gli utenti di personal computer si 
sono improvvisati editori (ma anche re¬ 
dattori, grafici, correttori di bozze, ecc.) 
creando cosi pubblicazioni che, trala¬ 
sciando i contenuti, risultavano difficili 
da leggere, impossibili da consultare, di¬ 
sordinate, confusionarie e complicate a 
causa dell'eccessiva presenza di carat¬ 
teri e corpi diversi sulla stessa pagina, 
per la sovrabbondanza di elementi grafi¬ 
ci, per la mancanza di gusto estetico 
nella scelta delle illustrazioni e del loro 
posizionamento 

Uno degli strumenti che proprio in 
seguito allo sviluppo del DTP ha ricevu¬ 
to un notevole incremento di vendite è 
stato proprio lo scanner, ma anche og¬ 
gi, a distanza di tempo, dopo che esso 
è divenuto un oggetto sufficientemente 
diffuso, sono poche le persone che rie¬ 
scono ad utilizzarlo bene. 

C’è chi compra scanner a colori capa¬ 
ci di risoluzioni dell'ordine degli 800 dpi 
per acquisire i documenti da spedire 
con la scheda fax montata nel proprio 
PC e chi, invece, con piccoli scanner 
manuali pretende di digitalizzare imma¬ 
gini a colori con una qualità sufficiente 
per la stampa tipografica. Il paradosso è 
evidente, cosi come è evidente anche 
un’altra limitazione degli scanner attuali: 
per quanto essi siano sofisticati e per 
quanto le loro risoluzioni ottiche siano 
poi incrementate con algoritmi software 
a valori dell'ordine delle migliaia di punti 


per pollice, sarà molto difficile che pos¬ 
sano sostituire in tempi brevi i tradizio¬ 
nali, costosi ed ingombranti scanner a 
tamburo utilizzati nei centri servizi tipo¬ 
grafici. Qualche tempo addietro alcuni 
nomi celebri tra gli utilizzatori professio¬ 
nisti (Scitex, CrossField, ecc.) propose¬ 
ro modelli di scanner a tamburo in con¬ 
figurazione desktop caratterizzati da 
prestazioni piuttosto elevate: risoluzioni 
ottiche dell'ordine dei 1600 dpi, descri¬ 
zione del colore a 32 bit ed altre ame¬ 
nità del genere. Il loro prezzo era certa¬ 
mente elevato (da 20 a 50 milioni), ma 
certamente inferiore alle installazioni 
per le tipografie che richiedevano costi 
dell'ordine delle centinaia di milioni ed i 
risultati che si potevano raggiungere 
erano certamente più elevati qualitativa¬ 
mente di quelli che, per quanto sofisti¬ 
cati, possono offrire gli attuali scanner 
piani. Per qualche strana ragione questi 
prodotti di livello semiprofessionale non 
hanno avuto alcun riscontro: probabil¬ 
mente lo stato delle cose, gli equilibri 
raggiunti dal mercato, non ne hanno fa¬ 
vorito la diffusione, 

Per contro, come avrete letto nell'In¬ 
troduzione, lo scanner è entrato a pieno 
diritto in altri ambiti operativi, al punto 
che oggi non ci si sorprende più se es¬ 
so figura tra gli strumenti quotidiana¬ 
mente impiegati in un moderno ufficio. 

La scelta intrapresa da Hewlett 
Packard con il rinnovamento della pro¬ 
pria gamma di scanner è probabilmente 
quella più corretta: offrire una linea di 
prodotti che si adattino soprattutto alle 
esigenze del normale lavoro d’ufficio, 
ma anche modelli al vertice della gam¬ 
ma, come questo ScanJet 4c. che. in 
mano a chi «conosce il mestiere», pos¬ 
sano offrire prestazioni sufficienti a pro¬ 
durre pubblicazioni a colori di buona 
qualità. 

Se si valuta correttamente la destina¬ 
zione d'uso di questo prodotto, la ricca 
dotazione software e la tradizionale 
qualità HP, la cifra di duemiliomduecen- 
totrentamila lire (IVA esclusa) necessa¬ 
ria per l'acquisto può essere considera¬ 
ta certamente ragionevole. «s 


178 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 ' 




















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creazione di applicazioni multimediali 
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.FAX 


PK 












PROVA 



Lotus 

SmartSuite 4.0 per Windows 3.1 

di Francesco Petroni 


□ bbiamo più volte parlato della 
SmartSuite della Lotus, anche re¬ 
centemente, quando abbiamo 
presentato la sua ultima versione per 
Windows 95 che si chiama SmartSuite 
96 Quella che presentiamo ora è la ver¬ 
sione 4.0, in italiano, per Windows 3 1 
La Lotus, come detto già nei prece¬ 
denti articoli, sviluppa e svilupperà la 
sua Suite in ben tre versioni: per Win¬ 
dows 95, quindi con tutti i componenti 
a 32 bit, per OS/2 ancora a 32 bit, per 
Windows 3.x a 16 bit le cioè Windows 
3.1 standard oppure Windows per 
Workgroup). Le versioni 32 bit hanno 
ancora qualche componente a 16 bit Iad 
esempio t'123 ancora non è stato con¬ 
vertito), che, data la compatibilità tra le 


versioni 16 e Windows 95 e OS/2, gira¬ 
no perfettamente anche negli ambienti 
superiori. 

La versione 4.0 oggetto della prova 
sostituisce la precedente 3.1 La sua 
novità più rilevante è costituita dalla pri¬ 
ma uscita ufficiale del Word Pro a 16 
bit, che prende il posto di AmiPro Vie¬ 
ne ovviamente garantita agli utilizzatori 
della precedente Suite la totale compa¬ 
tibilità a livello di file Altra novità rile¬ 
vante è il nuovo Orgamzer, ora in ver¬ 
sione 2. 1 , che già era uscito per conto 
suo e quindi non era ancora apparso 
nella Suite. 

Tra le vane versioni della Suite, quel¬ 
la a 16 bit e quelle a 32 bit, c'è piena 
compatibilità a livello di file, nel senso 


che tutti i prodotti leggono e scrivono fi¬ 
le realizzati con i corrispondenti prodotti 
delle altre versioni. Unica eccezione è il 
Freelance Graphics che, nella versione 
32 bit per Windows 95. ha funzionalità 
non traducibili a 16 bit. Programmi di 
conversione provvedono a tradurre i file 
PRE Idei FL 16 bit) in file PRZ Idei FL 32 
bit) e viceversa. 

Altra differenza tra le due Suite è co¬ 
stituita dall'applicazione SmartCentre 
che, nella versione 32 bit, si basa sulla 
metafora delle Cartelle e dei Documenti 
di Windows 95, che vengono inseriti in 
una specie di cassettiera. Lo SmartCen¬ 
tre della Suite 4 0 è invece uguale a 
quello precedente, e consiste sostan¬ 
zialmente m una pulsantiera 


180 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 







PROVA 

SMARTSUITE 4.0 PER WINDOWS 3 1 


Installazione, servizi e 

funzionalità comuni SmartSuite 4.0 per Windows 3.1 


Produttore: 

Lotus Development Italia S.p.A - Via Lampedusa, 11/A-20141 Milano. Tel 02/89591 

Distributori: 

J. Soft Srl - Via Paracelso, 14 - 20041 Agrate Brianza IMII. Tel. 039/6899802 
Delta S.r.l, - Via Brodolim, 30 -21046 Malnate Varese Tel 0332/8031 
Computer 2000 S.p.A ■ Via Gaggia. 4-20139 Milano. Tel 02/525781 
Ingram Micro Italia ■ Via Roma. 74 - 20060 Cassma de Pecchi IMII Tel 02/95343604 
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SmartSuite 4 0 per Windows 3.11italianoI L 795.000 


SmartSuite 4.0 è disponibile su di¬ 
schetti (sono ben 36) e su CD. La ver¬ 
sione su CD contiene in più tutta la ma¬ 
nualistica, in formato Acrobat, e una va¬ 
sta serie (più vasta di quella disponibile 
su dischetto) di animazioni ScreenCam 
di tipo Tutorial, 

L'installazione della Suite su dischet¬ 
ti, quella che abbiamo provato, è piutto¬ 
sto laboriosa e può comportare un'oc¬ 
cupazione, su hard disk, da un minimo 
di 60 megabyte ad un massimo di 117 
megabyte, a seconda delle opzioni. La 
procedura, se eseguita in maniera stan¬ 
dard, produce un Gruppo di Windows 
pieno di pulsanti che lanciano prodotti, 
utility, file di help e file Readme. 

Ovviamente i vari prodotti della Suite 
sfruttano una serie di servizi condivisi. 

La procedura di installazione provve¬ 
de a costruire una serie di sottodirec¬ 
tory (al di sotto della directory WIN- 
DOWS\LOTUSAPP) in cui scarica i vari 
file che servono per l'esecuzione dei va¬ 
ri servizi Le applicazioni vere e proprie 
invece vengono posizionate in vane sot¬ 
todirectory al di sotto della LOTUSUITE. 

Citamo qualcuno dei servizi e delle 
funzionalità condivise da almeno un 
paio dei prodotti. I servizi: 

- dialogo con il Team. La Lotus, che 
ha coniato il termine Working Together, 
introduce per la Suite 4.0 la nuova tec¬ 
nologia Team Computing. Ne parleremo 
tra un po'; 


- rapporti con Internet. Da Word Pro 
96 è possibile accedere direttamente 
ad Internet usando Word Pro come 
browser. Da Freelance è possibile sal¬ 
vare la presentazione direttamente in 
formato HTML, In altre parole si può 
usare Freelance Graphics per preparare 
proprie pagine WEB; 

- supporto delle specifiche F/X (figu¬ 
ra 2). Il prodotto di punta della Lotus è 
Lotus Notes, di cui abbiamo più volte 
parlato. Lotus Notes consente di co¬ 
struire e di gestire dei Database conte¬ 
nenti informazioni Aziendali, accessibili, 
in varie maniere, tramite i servizi del Si¬ 
stema Notes. La tecnologia F/X, che è 
parte integrante di Notes, consente di 
incorporare nei Database Notes lavori 
realizzati con altri prodotti, ad esempio 
con 123, con Approach, con Freelance 
Graphics. Si possono, ad esempio, defi¬ 
nire come Campi F/X, celle di un lavoro 


realizzato con 123 A questo punto tali 
campi possono essere inseriti in un Da¬ 
tabase Notes che in tal modo incorpora 
il foglio 123. C’è da dire che molte altre 
case, prima tra tutte la Microsoft, han¬ 
no implementato nei loro prodotti la 
tecnologia F/X; 

- accesso agli strumenti MM. Oltre 
ai vari applicativi più importanti, l’instal¬ 
lazione della SmartSuite scarica una se¬ 
rie di strumenti Multimediali, legger¬ 
mente più evoluti di quelli normalmente 
in dotazione a Wndows 3.x. Possono 
essere richiamati, in generale come 
OLE Server, sia dalle altre applicazioni 
della Suite, sia comunque da qualsiasi 
altra applicazione presente sul sistema. 

Citiamo anche qualcuna delle funzio¬ 
nalità in comune: 

- i fumetti che mostrano il significato 
di ciascun pulsante delle varie Smart- 
Icons; 



Aaroach Lotoi Owog 5r*«C«r«v lotui LoOji Moto d P»oiene** Loto Wc»d Noto 

10 Edio» 21 0»ganiza» SaaanCam rtotoo d Lo*m PtoOratag m 

21 20 lohii SctaanCam E dW «Woocfc 

Q Q @\ Q 

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Word Pio Froatoncc 1-2-3 


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Figura I - Lotus SmartSuite 4.0 per Windows 3.1-11 gruppo con le applicazioni e lo SmartCentre 

Vediamo tre cose in alto a destra lo SmartCentre, la pulsantiera con la quale si aprono le varie applicazioni, sia quelle della Suite che quelle associate successiva¬ 
mente allo SmartCentre. in basso il gruppo Applicazioni Lotus, con tutte le Icone delle vane applicazioni. Al centro una delle pagine della box con la quale si defini¬ 
scono le proprietà dello SmartCentre 

Figura 2 - Lotus SmartSuite 4 0 per Windows 3.1 - F/X e ScreenCam 2.0 

Uno degli accessori di lusso presenti nella SmartSuite è l'ottimo ScreenCam. versione 2 0. Serve per catturare e rivedere sequenze video L'utilizzo principale dello 
ScreenCam è net Tutorial dei vari prodotti software. In pratica si può vedere un'animazione che mostra la sequenza delle operazioni necessarie per eseguire un 
certo comando. L'animazione pub essere completata con commenti sonori o con «post-iti grafici. I prodotti ScreenCam sono due: quello che serve per registrare 
e quello che serve solo per eseguire la proiezione. Un'animazione ScreenCam. tutta intera, può essere vista come campo F/X di Lotus Notes 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


181 

























PROVA SMARTSUITE 4 0 PER WINDOWS 3.1 




Lotus Word Pio 


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Cronologia delle domande 


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Sommarlo dalla Guida di Word Pro 


°er scegliete un argomento di carenerò generale delia 

Guida, fate clic suineone comspondente 




1 Fare tue comi pulsante destro dei 

mouee sulla unguefla dt una pane 



Creazione rapide 

Nuova parte... 

Untaci parti... 
filmina parte 

Beggruppa linguette 





Figura 3 - Louis SmartSuite 4 0 per Windows 3 I - Word Pro 96 e AmiPro 

Word Pro e il naturale successore di AmiPro . Ovviamene Word Pro importa tutti r tipi di hle AmiPro, anche i più «incasinati « come contenuto. Importa anche le 
Macro di AmiPro Word Pro importa comunque lutti r tipi di lile testuali ed esporta in altrettanti tipi , Tra le sue caratteristiche piu interessanti c'è quella di dialogare, 
m vari modi, con Internet Ad esempio il documento può essere esportato o importato nel o dal formato HTML. 

Figura 4 - Lotus SmartSuite 4 0 per Windows 3.1 - Gli aiuti di Word Pro 96 

Vediamo, concentrati in un’unica videata. una serre di tools di aiuto per gli utilizzatori di Word Pro In alto la finestrella intitolata L esperto risponde", che permette 
di chiedere informazioni in linguaggio corrente lad esempio come faccio a stampare I e ricevere le spiegazioni necessarie Poi vediamo il sommano, molto curalo 
esteticamente, dell'Help tradizionale ed una pagina dello stesso dedicata all'uso del menu. 


- le finestre delle informazioni che 
mostrano e permettono il settaggio di 
tutte le proprietà di un qualsiasi ele¬ 
mento selezionato. Questo sistema è 
attualmente presente in Word Pro 96, 
in Approach 3, ma non in 123 e in Free¬ 
lance Graphics, diventerà uno standard 
per tutti i prodotti Lotus; 

- la tecnologia SmartMaster. Con 
ogni prodotto si possono utilizzare op¬ 
pure creare dei «modelli» di lavoro (ad 
esempio: fogli di 123, documenti di 
Word Pro, presentazioni di Freelance 
Graphics). Tali modelli si chiamano 
SmartMaster 

Sono state «messe in comune» an¬ 
che numerose modalità operative 

- la tecnica operativa basata sulle Fi¬ 
nestre Informazioni, di cui abbiamo ap¬ 
pena parlato, 

- l'uso, ormai generalizzato, delle Lin¬ 
guette laddove occorra creare una orga¬ 
nizzazione «a pagine», 

- i Menu tradizionali, che sono sem¬ 
pre «sensibili al contesto», 

- la Barra di Stato operativa, dalla 
quale si richiamano una sene di coman¬ 
di. uguali in tutti gli applicativi, 

- nel suo piccolo, l'icona a «manina», 
aperta o chiusa, che trascina o copia 
elementi, 

- i quick Menu, presenti in tutti gli 
applicativi, che mostrano i comandi atti¬ 
vabili dall'oggetto selezionato, 

- la tecnologia Smartlcons, con la 
possibilità di configurare proprie Barre 
di Strumenti, 

- il linguaggio LotusScript. È il lin¬ 
guaggio di programmazione che acco¬ 
muna i vari applicativi e che, a regime, 
carattenzzera tutti i prodotti della Lotus, 
da Notes in giù. 


Il materiale 

Il pacco è molto voluminoso per po¬ 
ter comprendere i manuali, che sono 7, 
e i dischetti, che sono, come detto, 36. 
La manualistica è costituita in pratica 
dall'insieme dei manuali dei vari prodot¬ 
ti disponibili separatamente, tranne il 
primo che parla di installazione e di fun¬ 
zionalità in comune. È chiaro che i capi¬ 
toli dei vari manuali riguardanti l'installa¬ 
zione di ciascun singolo prodotto sono 
inutili. I manuali sono: 

SmartSuite: Guida Introduttiva - 
Guida a Working Together. Una qua¬ 
rantina di pagine per spiegare l'organiz¬ 
zazione del materiale, per illustrare le 
novità rispetto alle versioni precedenti. 
Nella seconda parte si parla di Working 
Together, ovvero delle varie funzionalità 
utilizzabili, nei vari prodotti, per un'atti¬ 
vità di Team Computing. 

Gli altri manuali sono: 

Alla scoperta di Word Pro 96 di po¬ 
co più di 100 pagine Le limitate dimen¬ 
sioni del manuale, rispetto alla comples¬ 
sità del prodotto e al fatto che si tratta 
di un prodotto del tutto nuovo, dipendo¬ 
no dal fatto che il prodotto stesso è do¬ 
tato dì una serie di strumenti di aiuto in¬ 
terni. utilizzabili anche durante il norma¬ 
le lavoro. 

Guida pratica di 123, di circa 300 pa¬ 
gine. Si tratta di un manuale più tradizio¬ 
nale, che parte con la descrizione della 
procedura di installazione (il manuale è, 
come detto, lo stesso inserito nel pac¬ 
chetto Lotus 123) e con la descrizione 
delle novità rispetto alle versioni prece¬ 
denti Seguono una serie di articoli de¬ 
scrittivi delle varie funzionalità del pro¬ 
dotto, anche di quelle più evolute. 


Guida pratica di Approach. di circa 
550 pagine Si tratta di un manuale mol¬ 
to piu approfondito degli altri. Si spinge 
fino alla descrizione delle singole Fun¬ 
zioni @ Anche in questo caso sì tratta 
dello stesso manuale della versione 
«stand alone». 

Freelance Graphics ha due manuali, 
la Guida a Freelance Graphics, di 200 

pagine, anche in questo caso la docu¬ 
mentazione cartacea fa riferimento alla 
documentazione in linea II manuale è 
comunque sufficientemente approfon¬ 
dito. 

Il secondo manuale si chiama 
SmartMaster e Simboli È il catalogo, 
grafico e a colori, degli SmartMaster a 
disposizione e delle immagini ClipArt. 
Nel caso di Freelance Graphics c'è an¬ 
che la Scheda di consultazione rapida di 
Freelance Graphics. È un cartoncino 
pieghevole che riporta comandi di me¬ 
nu. pulsanti Smartlcons, e comunque i 
principali comandi operativi. 

Alla scoperta di Organizer Una 
sessantina di pagine con la descrizione 
dattagliata delle varie Sezioni in cui 
un'Agenda Organizer può essere suddi¬ 
visa Guida ai formati di Stampa di 
Organizer Una preview cartacea dei 
circa 25 tipi di prospetti in cui possono 
essere visualizzati i dati gestiti con le 
Sezioni di Organizer. I prospetti sono 
caratterizzati da un contenuto molto 
grafico. 

Le varie viste «temporali» possono 
essere di tipo giornaliero, settimanale, 
mensile e annuale. Anche in questo ca¬ 
so c'è una Scheda di consultazione rapi¬ 
da di Lotus Organizer, il cartoncino pie¬ 
ghevole che riporta la sintesi di tutti i 
comandi. 


182 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 

























































PROVA SMARTSUITE 4.0 PER WINDOWS 3 1 





Word Pro è il nuovo elaboratore lem Lotui de< £|j m | na 3 
parte delle funnonaàtà di Word Pro tu ulter ann cJgia laimini 
3 1. l'interfaccia utente ha rubilo numerore modifiche e con 
il modo in cui quello viene utilizzato 


Lotus Word Pro - |lrgqi»wp.lwp| 


Novità di Word Pro 


J •glia 

Ctrt»X 

Copi* 

Ctrt.C 

Incolla 

CtrtiV 

Creazione rapida 


Nuova sezione... 


Untoci sezioni... 



Di teguito vengono elencate alcune delle modifiche più importanti D tempo «pero nella lettura 
•k queste note aiuterà a miziare a utilizzare Word Pro 

Nuove flneitre Informtzlonl 

Tutu i controlli necessari per cambiare le proprietà (passetto, dimensioni del carattere, stile) si 



Millennio, S. p.A. 

Via ditCitiig 176 * 5012.3 •FIRENZE 
Tel 055 1231212 


Faenze. 24 luglio 1995 

Tbea Papa 
Software 8t Co 
5 Marn Street. Ste 250 
Game*ville. GA 30339 


Gentile Signora Papa. 


PtO(»«l4d |Mode4oò paga* 3 *-l *1 

~\ "\ W Si*— •\w-n.\v..\tj\ 

Mnmninmmt 



t «alo un piacere avere l’opportuna* ' & 

conuglio di ammmntraaone Denderc. r é cnrunuo 

prodotti e temo e sono più che mai cc trenaapapna f ~.l 
portar* ngmficativi benefìci a entrambe ir nume attenne- 



Figura 5 - Lotus SmartSuite 4 0 per Windows 3 1 - Word Pro 96 - Il concetto di Sezione 

Come già detto, anche in precedenti articoli, il nuovo Word Processor della Lotus è il Word Pro (nome e. cognome scelti a caso?! che sostituisce il buon vecchio 
AmiPro La novità più evidente ò costituita dalla possibilità di suddividere il documento in sezioni, identificate dalle comode linguette. Vediamo al lavoro anche il 
quick menu, relativo alle sezioni, richiamato con tasto destro del mouse 


Figura 6 ■ Lotus SmartSuite 4 0 per Windows 3 I - Woid Pro 96 - La iinestra delle informazioni 

Lo strumento operativo Finestra delle Informazioni è stalo introdotto in qualcuno dei prodotti Lotus già da parecchie versioni. E ora presente in tutte le applicazio¬ 
ni. o quasi. La finestra delle informazioni mostra una serie di linguette che identificano le pagine contenenti serie di informazioni e/o comandi omogenei Alcuni, 
come quelli che servono per scegliere i font, i colori, ecc sono presenti in tutte le finestre informazioni, che sono specifiche di un particolare tipo di elemento. 


Lutilo Word Pro • |nnmel| 



Figura 7 ■ Lotus Smart¬ 
Suite 4 0 per Windows 
3.1 ■ Word Pro 96 ■ 

Crea oggetto. 

In Word Pro 96 sono 
evolutissimi i comandi 
relativi alla gestione dei 
rapporti con il mondo 
esterno Gli oggetti 
OLE possono essere 
inseriti con il comando 
Crea Oggetto, compati¬ 
bile anche con i nuovi 
oggetti OCX Un ogget¬ 
to proprio di Word Pro 
è il » Disegno » che si 
crea con uno specifico 
comando che crea una 
cornice nella quale si 
può disegnare utilizzan¬ 
do una sene di stru¬ 
menti di tracciamento e 
di editatone. Il disegno 
può anche essere im¬ 
portato da una mini li¬ 
breria ClipArt. in forma¬ 
to disegno di Word Pro. Purtroppo non sono direttamente importabili immagini vettoriali WMF 


piMwm Cnsa 


Calendario 1 996 

Venerdì 5 gennaio 

Sd&H 


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XE 


óvui/i - 


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Word Pro 96 

Parleremo in maniera un po' più ap¬ 
profondita di Word Pro 96 e di Organi- 
zer 2.1 Delle altre applicazioni abbiamo 
parlato già tante volte per cui ci limitere¬ 
mo a presentarvi una serie di figure e di 
didascalie. 

Per quanto riguarda Freelance 
Graphics in particolare, troverete un ar¬ 
ticolo di approfondimento, dedicato alla 
Desktop Presentation, nella rubrica Gra¬ 
fica di questo stesso numero. 

Word Pro 96 sostituisce il vecchio 
AmiPro, che la Lotus aveva acquisito 
circa sei anni fa dalla Samna e aveva via 
via perfezionato. Tra i due prodotti c'è 
comunque una certa continuità per il 
fatto che vengono conservate una serie 
di funzionalità, sia proprie di AmiPro che 
comuni ai vari applicativi della Suite. Ov¬ 
viamente Word Pro 96 converte al me¬ 
glio vecchi documenti AmiPro e anche i 
file più ostici, come quelli con le Macro 
(figura 3). 

Abbiamo detto che il manuale di 
Word Pro 96 è molto sintetico in quanto 
molte delle necessità dell'utente, in ter¬ 
mini di apprendimento e di aiuto all'uti- 
lizzo del prodotto vengono delegate a 
strumenti in linea (figura 4). 

Nel menu Aiuto c'è la voce Panora¬ 
mica che esegue una Presentazione, 
solo da guardare (intendiamo dire che 
non è interattiva), delle funzionalità del 
prodotto. Vengono trattati aspetti intro¬ 
duttivi, aspetti evoluti, aspetti di grup¬ 
po. 

C’è poi la Guida in linea, orientata al 
singolo comando e quindi più approfon¬ 
dita. 

C'è l'aiuto chiamato L'esperto ri¬ 


sponde, che riconosce frasi in italiano 
(ha un vocabolario di 2.000 termini) e 
porta alle pagine della Guida in linea che 
descrivono le procedure da seguire. 

C è la Guida a fumetto, «hints» a 
forma di fumetto che descrivono il si¬ 
gnificato di ciascuna Icona presente 
nelle barre Smartlcons. 

Ci sono poi una serie di Assistant. 
finestre di dialogo, organizzate a lin¬ 
guette, che guidano l'utente nella im¬ 
postazione di un comando complesso. 
Esempi di Assistant li troviamo nel co¬ 
mando Revisione di Gruppo, oppure 
nel comando che serve per creare gli 
Indici, oppure ancora nel comando di 
creazione di MailMerge. 


Ambiente 

Descriviamo con un certo dettaglio 
l'ambiente operativo di Word Pro 96 sia 
perché è la novità più rilevante della 
Suite sia per il fatto che contiene tutta 
l'oggettistica che ritroveremo, a regime, 
in tutti gli altri prodotti della Lotus, non 
solo in quelli della Suite. A partire 
dall'alto troviamo: 

- la barra dei menu, Il menu, come 
anche gli altri comandi, è sensibile al 
contesto nel senso che si adegua alla 
particolare situazione operativa; 

- la barra con le Smartlcons sui cui è 
comunque attiva la Guida a fumetto. I 
comandi sono organizzati in varie barre 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


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PROVA SMARTSUITE 4 0 PER WINDOWS 3.1 




Figura 8 - Lotus SmartSuite 4 0 per Windows 3 I Word Pro 96 - Controllo ortografico 

In Word Pro 96 viene introdotto un nuovo strumento operativo la barra a scelta non obbligatoria Un esempio di questo strumento è la barra che viene attivata 
quando si esegue il controllo ortografico di un documento In pratica è possibile intervenire sul resto o sui pulsanti della barra, sema dover necessariamente attiva¬ 
re l'uno o l'altra Altre barre di questo tipo sono l'esperto risponde, la fusione IMail Mergel e la creazione di buste, la generazione automatica dell'Indice analitico e 
dell'Indice generale del documento 


Figura 9 - Lotus SmartSuite 4 0 per Windows 3 1 - Word Pro 96 - Aiuto passo passo 

Vediamo due cose in secondo piano la scelta dello SmartMaster, modello preconfezionato di documento scelto da un catalogo organizzalo per argomento, con un 
vista di tipo anteprima del documento scelto, m primo piano la finestra Help che mostra le indicazioni del caso L'Help è fatto in modo tale che può essere percor¬ 
so. parallelamente all'esecuzione di una certa operazione, per vedere i vari passi operativi necessari 


specializzate per famiglia di comandi 
Per scorrere tra le barre c'è un apposito 
bottone nella barra di stato. Le varie 
barre sono ovviamente personalizzabili 
sia quando si vogliano semplicemente 
raccogliere determinati pulsanti nella 
stessa barra, sia quando si vogliano per¬ 
sonalizzare pesantemente, inserendo 
magari propri pulsanti che eseguano 
proprie macro procedure; 

- le linguette. Un lavoro fatto con 
Word Pro 96, può essere suddiviso «fi¬ 
sicamente» in sezioni, ognuna delle 
quali è individuabile da una propria spe¬ 
cifica linguetta (figura 5). Questo siste¬ 
ma delle linguette è un fatto organizzati¬ 
vo non indifferente. Ad esempio le lin¬ 
guette possono servire per individuare i 
capitoli di un documento complesso. 
Una sezione può contenere l'indice ana¬ 
litico di un documento lungo, ecc. Il si¬ 


stema delle linguette in Approach serve 
invece per organizzare le varie viste sui 
dati di un database, ad esempio una vi¬ 
sta Tabellare, una vista a Scheda, un 
Prospetto, ecc. Le linguette, in 123, 
servono per individuare fogli di uno 
stesso lavoro contenenti dati tra di loro 
omogenei, 

- in basso c'è sempre la Barra di Sta¬ 
to operativa Contiene una serie di pul¬ 
santi, identici per tutte le applicazioni, 
ad esempio quelli per impostare il font 
e le varie caratteristiche del font. In 
Word Pro 96 ci sono poi i pulsantim per 
scegliere lo stile del paragrafo e quelli 
per spostarsi tra le pagine; 

- attive sul documento e sulle sue 
parti sono sempre le Finestre Informa¬ 
zioni, che contengono svariate pagine 
ancora una volta organizzate a linguette 
(figura 6) Si tratta di finestre operative 



Figura IO ■ Lotus 
SmartSuite 4 0 per 
Windows 3 I - Orgam- 
zer 2 I - Personalizza¬ 
zione 

Organizer sfrutta la 
metafora della Agenda 
a fogh mobili Consen¬ 
te quindi una persona¬ 
lizzazione molto spinta 
sia per quanto riguarda 
il contenuto, ad esem¬ 
pio per inserire nuove 
sezioni, sia per quanto 
riguarda l'estetica, ad 
esempio per scegliere 
stili di rilegatura, imma¬ 
gini per la copertina, 
ecc 


che servono quindi non tanto per vede¬ 
re informazioni quanto per impostare 
proprietà Ad esempio quella attiva sul 
testo di un documento è suddivisa nelle 
sezioni: Font, Paragrafo, Colon e Bordi, 
ecc. Inoltre la finestra informazioni con¬ 
tiene sempre un pulsante per l'accesso 
alla Guida in linea, direttamente alla pa¬ 
gina relativa alla proprietà evidenziata. 

Come esempio di funzionalità interna 
citiamo quella che consente di creare 
un disegno all'interno di un documento 
Word Pro II comando Crea Oggetto ri¬ 
chiama un ServerOLE specifico e cam¬ 
bia automaticamente la barra Smart- 
Icons attiva, il menu e la barra di stato. 
Insomma il classico «editing in place» 
(figura 7). 

Quando si inizia un nuovo documen¬ 
to appare la finestra che permette di 
scegliere lo SmartMaster da cui partire. 
In caso di necessità ci si fa aiutare dal 
classico Help (figura 9) 

Le due facce di Organizer 

Il Lotus Organizer ha avuto, già dai 
tempi della sua versione 1 x, un notevo¬ 
le successo, dovuto soprattutto alla sua 
perfetta simulazione della comune 
Agenda a fogli «cartacei» mobili (figure 
10 e 11). Agenda in quanto è uno stru¬ 
mento che serve per pianificare il pro¬ 
prio tempo, indicando le varie attività da 
svolgere, specificandone la durata e le 
altre caratteristiche. A fogli mobili in 
quanto l'Agenda è organizzabile in sezio¬ 
ni fisicamente separabili ma internamen¬ 
te collegate tra di loro Le sezioni sono: 

- Diario: gestione degli appuntamen¬ 
ti. semplici, ricorrenti, provvisori, ecc. 

- Da Fare: definizione di attività da 


184 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 





































































PROVA SMARTSUITE 4 0 PER WINDOWS 3 1 



file Modifica Vista £rea Sezione Ielelono AppuQtamento J 


Cica appuntamento 


21/12/95 


INCONTRO CON CLIENTE 


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Figura 11 Lotus SrnartSuite 4.0 per Windows 3.1 - Informazioni gestite da Organizer 2 1 

Organizsi non è una semplice Agenda nella quale si segnano appuntamenti e numeri di telefono. Gli appuntamenti sono gestibili in maniera procedurale, nel senso 
che sono inseribili appuntamenti ricorrenti, gli appuntamenti sono direttamente collegabili ai nomi della rubrica, ecc Le informazioni gestite riguardano il tempo, i 
nomi in rubrica, i numeri di telefono, che sono chiamati direttamente da Organizer Alle varie attività sono associabili anche codici di costo e costi 

Figura 12 - Lotus SrnartSuite 4 0 per Windows 3.1 - Lotus 123 versione 5.0 - Le cartine. 

Fteahzzare una cartina tematica è facilissimo. Il funzionamento, ovvero il collegamento tra i dati numerici e le regioni della cartina, si basa su una codifica che identi¬ 
fica la regione e che va posta sul foglio in corrispondenza del dato da visualizzare. Purtroppo questo sistema presenta alcuni limiti, Il più grande è l'impossibilita di 
costruirsi proprie cartine, che mostrino solo la zona geografica di proprio interesse. Un altro consiste nelle limitate possibilità in termini di personalizzazione 
dell'estetica del risultato 


svolgere, indicandone data e ora di ini¬ 
zio (non obbligatoriamente), durata pre¬ 
sumibile, data di fine, ecc. poi catego¬ 
ria, priorità, stato. È possibile anche 
creare Attività ricorrenti. 

- Rubrica: indirizzi e numeri di telefo¬ 
no di Persone, Enti, Società, ecc. Tali 
informazioni sono collegate a quelle 
presenti nelle altre sezioni. Ad esempio 
si può creare un collegamento tra un 
appuntamento riportato nel diario e una 
persona presente nella rubrica. 

- Chiamate: in entrata ed in uscita, 
con indicazione della data, dello stato, 
della categoria, del nome, ecc. Anche in 
questo caso è possibile impostare dei 
collegamenti con le altre sezioni. 

- Planner: si tratta della vista trime¬ 
strale o annuale del diario, con vista «a 
barre» delle attività. 

- Note: la sezione in cui buttar giù 
del testo libero. Le note possono esse¬ 
re organizzate per data, per categoria, 
ecc. 

- Ricorrenze: scadenze fiscali o, pre¬ 
feribilmente, compleanni, con tanto di 
sveglia per i piu... dimentichine 

L'Organizer può essere utilizzato in 
modalità stand alone oppure in modalità 
Pianificazione di Gruppo. In questo caso 
le varie sezioni possono essere condivi¬ 
se oppure si può accedere, con varie 
funzionalità, a tutte le agende dei vari 
componenti di un gruppo di lavoro. 

Può essere condivisa la Rubrica ed il 
Planner può servire per gestire le atti¬ 
vità dei vari componenti del gruppo di 
lavoro. Sfruttando un'applicazione di Po¬ 
sta Elettronica è possibile organizzare 
riunioni usando Organizer più il proprio 
prodotto di E-Mail 

Nel pacchetto Organizer c’è il ma¬ 


nuale che riguarda l'Amministrazione di 
Organizer, che è assente nella dotazio¬ 
ne di SrnartSuite. È chiaro che lo sfrut¬ 
tamento massimo di strumenti come 
Lotus Organizer si ha quando si lavora 
in una situazione di gruppo, con i com¬ 
puter collegati in LAN o WAN, con gli 
utenti amministrati da un Amministrato¬ 
re e riconosciuti nei vari gruppi di lavo¬ 
ro. In queste situazioni anche Organizer 
deve essere amministrato. Le situazioni 
operative sono tantissime in funzione 
dell'architettura del sistema, del S.O. di 
rete utilizzato, in funzione del prodotto 
di E-Mail utilizzato, in funzione del fatto 
che si lavori in sinergia con Lotus Notes 
o meno, ecc. 

Gli altri prodotti 

L"123 è ancora «fermo» alla versione 


5.0 pluriprovata nella nostra rivista. 
Elenchiamo comunque le sue principali 
novità rispetto alla precedente 4.0. 

Cominciamo con la possibilità di ge¬ 
nerare delle cartine tematiche nelle 
quali visualizzare dati numerici (lo vedia¬ 
mo in figura 12. mentre nelle successi¬ 
ve vediamo altre situazioni operative di 
123). Lotus 123 ha ora un collegamento 
diretto con Lotus Approach 3.0. Di que¬ 
st'ultimo sfrutta il generatore di Form, il 
generatore di Report e di Etichette, e la 
funzionalità che crea, con i dati presenti 
sui fogli di 123, delle tabelle incrociate. 

Molte delle novità sono quelle comu¬ 
ni agli altri applicativi, citate prima, e 
quindi non le ripeteremo. 

L Approach è più recente, ma si trat¬ 
ta comunque di una versione già uscita 
e già vista in queste pagine, la 3.0. È, 
come noto, un DBMS relazionale che 


Figura 13 - Lotus 
SrnartSuite 4 0 per 
Windows 3 I - Lotus 
123 versione 5 0 ■ Uti¬ 
lizzo dei Datalens 
L'I23 fu II primo 
spreadsheet a permet¬ 
tere un accesso «intel¬ 
ligente '» a banche dati 
esterne. Questa sua 
caratteristica, basata 
sull'utilizzo dei cosid¬ 
detti » DataLens ”, è ri¬ 
masta a dimostrazione 
della bontà delle scelte 
iniziali L'evoluzione 
nelle funzionalità di ac¬ 
cesso ai dati, con la 
versione 5 0. si é rivol¬ 
ta verso Approach. che 
è diventato il «braccio 
database » dell'123. 


Lotti! l-t-3 Vtnkutt 5 - Inani 


Elle Modifica Villa S'Ilt Smuntali ln|tlfnglfliine 


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15 1275 6 

16 1 349 C 

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MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


185 















































































PROVA SMARTSUITE 4.0 PER WINDOWS 3 1 



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Figura 14 - Lotus SmartSuite 4 0 pai Windows 3 1 - Lotus 123 versione 5.0 - Manager delle versioni 

La Lotus è stata una pioniere net Wotkgroup. con la sua tecnologia Working Together, che si concretizza in una sene di strumenti operativi presenti nei vari prodot¬ 
ti. Alcuni di questi sono molto solisticali, come il Manager delle Versioni dell'123, che consente a più persone di lavorare sullo stesso loglio, inserendo e documen¬ 
tando proprie ipotesi. Tramite il Manager delle Versioni à possibile passare da una ipotesi all'altra, e possibile confrontare ipotesi, ecc 

Figura 15 ■ Lotus SmartSuite 4.0 pei Windows 3 I ■ Approach 3 0 - Ambiente 

Sono due le caratteristiche principali di Lotus Approach la poma e quella di non disporre di un proprio formato dati Con Approach si possono gestire, e lasciare nel 
loro Iormalo nativo, tabelle m formato dBase. Paradox, ODBC, ecc La seconda caratteristica è quella di essere utilizzabile anche da utenti non specialisti, che pos¬ 
sono organizzare il loro materiale sfruttando le comode linguette che identihcano i vari oggetti e le varie viste sui dati Fogli, Moduli, Prospetti, ecc La costruzione 
dei vari oggetti e sempre aiutata da validi assistenti, che si chiamano Assistant per Moduli, Assistant per Prospetti, ecc. 


raggiunge un buon equilibrio tra facilitò 
d’uso, alla portata di un utilizzatore poco 
esperto, e complessità di applicazioni 
realizzabili (figure 15 e 16). 

Freelance Graphics e la versione 2,1 
Si tratta di un prodotto Desktop Presen- 
tation evolutissimo. In questo stesso nu¬ 
mero, come già detto, trovate un articolo 
dedicato a questa particolare tipologia di 
Computer Grafica nel quale si parla an¬ 
che delle caratteristiche di Freelance 
Graphics della Lotus (figura 17) 

Ricordiamo che di tutti i prodotti cita¬ 
ti sono stati già convertiti ai 32 bit, e so¬ 
no quindi già presenti nella Suite96 (co¬ 
si si chiama la Lotus Suite per Windows 
95), Word Pro, Approach e Freelance 
Graphics, 

Altre ed eventuali 

Parliamo degli accessori Multimediali 
e parliamo di ScreenCam 2.0 

ScreenCam 2.0 è un accessorio uti¬ 
lissimo, che, a mio personalissimo pare¬ 
re, dovrebbe essere installato su tutti i 
PC, come il PkZip/PkUnzip, il LapLink, il 
PaintShopPro, ecc. Lo ScreenCam è co¬ 
stituito da due programmi. Il registrato¬ 
re vero e proprio, sul quale va pigiato il 
tasto Record per iniziare a «registrare» 
tutto ciò che succede sul video, e il 
Player che serve per proiettare la regi¬ 
strazione sul video. Due o tre cose fon¬ 
damentali relative a ScreenCam: 

- durante la registrazione può essere 
registrata, via microfono, anche una co¬ 
lonna sonora, 

- il file risultante è tanto più piccolo 
quanto meno la videata viene modifica¬ 


ta durante la registrazione, 

- è evidente che lo scopo dello 
ScreenCam non è quello di realizzare fil¬ 
mati di categoria Desktop Presentation, 
ma quello di realizzare Microdemo, 
aventi finalità didattiche, dedicate ad 
esempio ad illustrare le modalità di ese¬ 
cuzione di uno specifico comando, 

- si può eseguire a posteriori una 
sorta di montaggio della registrazione, 
inserendo dei commenti di tipo Note-lt 
sull'immagine. In questo caso si può 
evitare di inserire la colonna sonora, allo 
scopo di limitare le dimensioni del file 
risultante e di renderlo visualizzabile an¬ 
che su macchine non multimediali, 

- il file risultante può essere anche di 
tipo eseguibile. Occupa più spazio per¬ 
ché contiene il player nel suo interno, 

- un’animazione ScreenCam può es¬ 
sere vista come oggetto OLE e quindi 
inserita in qualsiasi ambiente Client, 

- la Lotus ha inserito numerose ani¬ 
mazioni ScreenCam aventi proprio fina¬ 
lità didattiche (figure 17, 18) nella Suite. 
Nella versione su CD le animazioni sono 
ancora di più. 

Il lavoro in Team 

La tecnologia Working Together si 
basa su tre tipologie di strumenti: 

- strumenti per il Team Computing 

I vari componenti di un gruppo di lavoro 
possono lavorare insieme ad uno stes¬ 
so progetto, documento, database, 
ecc.; 

- strumenti di Produttività che fun¬ 
zionano allo stesso modo nei vari pro¬ 
dotti della Suite; 


-strumenti per l’Integrazione Utiliz¬ 
zo dei vari prodotti insieme per realizza¬ 
re lavori complessi. 

Gli strumenti per il Team Computing 
servono per comunicare, collaborare, 
coordinarsi con gli altri componenti del 
gruppo. Servono per automatizzare la 
raccolta, l’elaborazione e la distribuzio¬ 
ne delle informazioni. La dimensione 
del gruppo di lavoro può essere da pic¬ 
cola, al limite solo due persone, a gran¬ 
dissima. In quest’ultimo caso il grosso 
del lavoro, che è costituito dalla comu¬ 
nicazione. sarà svolto dagli strumenti di 
Team Computing. Ecco un elenco di ti¬ 
piche funzionalità Team: 

- filmetti ScreenCam condivisi, 

- sottoponi al Team, di Word Pro 96, 

- combina Commenti del Team, di 
Word Pro 96, 

-combinazione Dati, di 123, 

- pianificazione di Gruppo, di Organi- 
zer, 

- funzione Invia al Team, presente 
nel menu File di ciascun applicativo, 

- allineamento alla tecnologia F/X, 
che consente ai database Notes di «ve¬ 
dere» come propri campi elementi pre¬ 
senti in applicazioni 123, Approach, 
Freelance Graphics, Word Pro. 

Ad esempio da Word Pro si può lan¬ 
ciare l’Assitant che si chiama Revisione 
di Gruppo Le linguette dalla finestra so¬ 
no tre: chi, cosa e come. Occorre defi¬ 
nire i componenti del gruppo di lavoro 
(chi), privilegi individuali di modifica, 
strumenti di correzione (cosa), poi me¬ 
todi di distribuzione (posta elettronica e 
messaggio con le istruzioni per le modi¬ 
fiche) e il come. 


186 


MCmicrocomputer n, 159 - febbraio 1996 



































































PROVA SMARTSUITE 4 0 PER WINDOWS 3.1 


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Figura 16 - Lotus SmartSuite 4.0 per Windows 3 t - Approach 3 0 - Impostazione delle Relazioni 

Lotus Approach è un DBMS evoluto dal punto di vista relazionale Permette di aprire più tabelle e di impostare le varie relazioni tra le vane tabelle direttamente da 
questa vista grafica Permette anche di impostare le regole di integrità referenziale il che significa che e Approach che si fa carico del controllo dell'allineamento 
tra le vane tabelle 

Figura 1 7 - Lotus SmartSuite 4 0 per Windows 3 I - Freelance Graphics 2 I - Ambiente 

In questo stesso numero di MC. nella rubrica grafica, parliamo dell evoluzione dei prodotti di Desktop Presenration In tale articolo, al quale rimandiamo i più inte¬ 
ressati all'argomento, si parla moltissimo di Freelance Graphics 96. la versione per Windows 95 La versione 2 I per Windows 3 < presenta piccole differenze e 
una differenza più evidente la mancanza delle linguette che separano i vari strati nei quali si può sezionare una diapositiva 



Figure 18. 19- Lotus SmartSuite 4 0 per Windows 3 1 • Utilizzo massiccio dello ScreenCam 2 0 

Nel materiale della Suite sono presenti numerose animazioni, richiamabili, come nel caso mostrato, da specifici menu nei vari prodotti La versione su CD ne con¬ 
tiene molte di più rispetto alla versione su dischetto Lo ScreenCam prevede due tipi di file, quelli con suffisso SCM. visualizzabili solo con il Riaver, e quelli EXE. 
direttamente eseguibili Se l'animazione non prevede molte variazioni nella videata led è il caso delle animazioni che mostrano esecuzione di comandiI e se non 
contiene materiale sonoro, la sua occupazione risulta minima 


Conclusione 

Abbiamo visto Lotus SmartSuite 4.0 
Si tratta di una versione di consolida¬ 
mento. con poche novità vere, destina¬ 
te a quegli utenti che preferiscono utiliz¬ 
zare ancora Windows 3.1 o meglio Win¬ 
dows per Workgroup. Il discorso riguar¬ 
da non tanto gli utilizzatori individuali 
che sono liberi delle loro scelte, quanto 
gli utilizzatori in una organizzazione. I re¬ 
sponsabili dell’Informatica Individuale 
posticiperanno probabilmente il mo¬ 
mento del passaggio a Windows 95 per 
farlo coincidere con l'aggiornamento 


dell'hardware oppure con l’installazione 
della rete Se tale momento non è im¬ 
minente potrà essere preso in conside¬ 
razione l'utilizzo di una Suite per Win¬ 
dows 3.x. aggiornata e comunque com¬ 
patibile con eventuali future versioni per 
Windows 95. 

Altra considerazione che vale la pena 
fare è che la Lotus è ora dell'IBM e in 
questi pochi mesi trascorsi dalla fusione 
(diciamo cosi) la Lotus ha sicuramente 
conservato una totale autonomia (abbia¬ 
mo mai pronunciato la parola IBM?) ed 
ha sfornato molte novità. Con il suppor¬ 
to della rete commerciale dell’IBM, con 


la qualità del suo Notes (prossimo alla 
versione 4.0), con la qualità, che confer¬ 
miamo con questa prova, della sua Sui¬ 
te. è probabile che la Lotus riconquisti 
qualche posizione che, negli ultimi anni, 
a partire dall'uscita di Windows e del 
conseguente impari confronto con la 
Microsoft, aveva perso 

Dei vari componenti della Suite ab¬ 
biamo già detto, lamentiamo solo alcuni 
disallineamenti tra la Suite 4.0 e la Suite 
96. Vedremo se con le prossime versio¬ 
ni tali differenze saranno eliminate 

Kg 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


187 


















































































PROVA 



Software AG 

Esperant 3.0 

di Francesco Petroni 


la prima volta che parliamo di un 
prodotto della Software AG, una 
delle maggiori case software indi- 
pendenti, nota soprattutto per i suoi 
prodotti per Mainframe, come il Databa¬ 
se Management System ADABAS, il 
linguaggio di interrogazione NATURAL 
e lo strumento per lo sviluppo e l'imple¬ 
mentazione di soluzioni di elaborazione 
distribuita ENTIRE. 

Software AG è nata nel 1969 in Ger¬ 
mania, la sua sede principale è a Darm¬ 
stadt ed ha un'altra sede importante in 
America, a Reston in Virginia, ha clienti 
in 80 paesi e il suo fatturato nel '94 ha 
raggiunto gli 865 milioni di DM È chiaro 
quindi quale sia la sua specializzazione . i 
prodotti DBMS su Mainframe. 

Recentemente la Software AG ha al¬ 
largato il suo campo di interesse 
all'Informatica Individuale, proprio con 
l'Esperant qui presente. Diciamo subito 
che si tratta di un prodotto, in un certo 


senso, complementare rispetto ai pro¬ 
dotti principali della Software AG. È de¬ 
stinato, come vedremo, anche agli 
utenti finali che utilizzano Esperant sul 
proprio PC per accedere ai dati azienda¬ 
li, disponibili su Mainframe o sui Server, 
ma questo loro accesso viene controlla¬ 
to e filtrato da precise e rigorose funzio¬ 
ni di Amministrazione. 

Client/Server e Downsizing 

Esperant è stato progettato per un 
utilizzo «corporate», quindi un utilizzo in 
una grande Azienda in cui da una parte 
ci sono dei Database sul Mainframe o 
sui Server di rete e dall'altra ci sono 
utenti smaniosi di sfruttare tale patrimo¬ 
nio di dati. 

Questi utenti sono comunque sog¬ 
getti ad una Amministrazione che ser¬ 
ve, nel sistema Esperant, non solo a ga¬ 
rantire il riconoscimento degli utenti e la 


sicurezza dell'accesso ai dati, ma anche 
a pretrattare i dati, in genere disponibili 
su complessi Database Relazionali, per 
presentarli all'utente in una forma molto 
più semplice ed esplicita. Non ha quindi 
molto senso un utilizzo di Esperant to¬ 
talmente in locale. 

Se ci pensate bene si tratta di un ap¬ 
proccio del tutto opposto a quello mes¬ 
so a punto da altre case, ad esempio a 
quello della Microsoft, che, tramite la 
tecnologia ODBC, consente invece a 
qualsiasi applicativo per utente (ad 
esempio MS Access, ma anche Excel) 
di accedere e di gestire non solo i suoi 
dati «privati», ma anche di accedere ai 
dati Aziendali, sui Server o sui Mainfra¬ 
me. Parlando di Esperant dovremo ne¬ 
cessariamente parlare di Client/Server e 
di Downsizing. Client/Server in quanto il 
lavoro che esegue Esperant è ben ripar¬ 
tito tra Server, che contiene i dati e il 
motore DBMS, e Client, dal quale parte 



188 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 













PROVA 
ESPERANT3 0 


l'interrogazione ed al quale arrivano i da¬ 
ti. Downsizing perché Esperant consen¬ 
te di trasferire sul piccolo sistema una 
parte di quelle procedure di reporting 
statistico, analitico, grafico, di frequenza 
periodica oppure estemporanea, poco 
adatte ad essere eseguite sui Mainfra¬ 
me, 

Caratteristiche principali 
di Esperant 

Esperant si divide in due sistemi, 
quello destinato aH'Amministrazione, e 
quello, a sua volta divisibile in vari mo¬ 
duli, destinato all'Utente, che deve co¬ 
struire l'interrogazione, e, con i dati ot¬ 
tenuti, deve costruire report di vario ti¬ 
po o diagrammi di tipo Business 
Graphics. 

L'Amministratore utilizza quindi una 
sua specifica applicazione, che si chia¬ 
ma Administration System, con la 
quale, in maniera guidata, costruisce 
dei Data View (di cui parleremo tra po¬ 
chissimo) e stabilisce i criteri di accesso 
ai dati, per gli Utenti e per i Gruppi di 
Utenti. 

L'utente accede solo ai Data View di 
sua pertinenza sui quali poi lavora, in 
maniera guidata ed assistita, con il pro¬ 
gramma Query System, per costruire 
delle interrogazioni che vengono 
espresse in un liguaggio «english like» 
(Esperant Query). Esperant traduce poi 
queste interrogazioni in SQL «puro» e 
le esegue producendo il «risultato» 
dell'interrogazione. 

In pratica l'utente finale dispone di 
tre strumenti operativi principali: 

- il Query Assistant, che serve per co- 


Esperant 3.0 


Produttore e distributore: 

Software AG Italia 

Cenno Direi. Lombardo Pai. E Ingr. 2 
20060 - Cassina de Pecchi IMI! 

Tel. 02/95300387 
Prezzi UVA esclusaI: 

Esperant Ida I a 8 utenti! Lit 850.000 
Esperant Administrator 

Ida I a 8 utenti) Lìt. 1060 000 

per un numero superiore di 8 utenti sono previ¬ 
ste fasce dì sconti 


struire, in maniera interattiva, l'interro¬ 
gazione, e quindi a scegliere i campi del 
Data View ed a impostare i criteri di se¬ 
lezione, 

- Query Formatter, per inserire campi 
calcolati, regole di ordinamento, regole 
e calcoli di raggruppamento, ecc, 

- il Reporter, che si occupa della stam¬ 
pa su carta dei dati oggetto dell'interro¬ 
gazione. 

Per quanto riguarda i formati di dati 
accessibili diciamo subito che sono pri¬ 
vilegiati i formati «della casa»: ADABAS 
C, ADABAS D, ENTIRE, poi quelli più 
diffusi su Mainframe e Mini, come DB2 
e DB2/2 dell'IBM, Oracle, Ingres, Infor¬ 
mix, RDB, Sybase e SQL Server della 
Microsoft. L'accesso ai formati «fiat», 
come dBase, Paradox, Excel, ecc. av¬ 
viene tramite i driver ODBC di Win¬ 
dows e quindi non tramite specifici e 
più diretti driver (come fa ad esempio il 
Visual Basic della Microsoft con i suoi 
driver ISAM). 

Nel materiale fornito con il prodotto è 
presente un motore database di esem¬ 


pio, che viene installato dalla procedura 
di installazione, ed è della Watcom. 

È possibile anche fare un «mischiet¬ 
to» di formati, ovvero accedere con¬ 
temporaneamente a più tipi differenti. 

Altra funzionalità interessante è il 
Batch Scheduler con il quale l'utente 
può programmare l'esecuzione di deter¬ 
minate procedure, impostando ad 
esempio una precisa ora di un dato gior¬ 
no, oppure una scadenza periodica. Le 
procedure possono essere anche di ti¬ 
po Client/Server e quindi vengono ese¬ 
guite dal Server che provvede a tra¬ 
smettere al Client il risultato della inter¬ 
rogazione. 

Esiste anche la possibilità di utilizzare 
un linguaggio Script con il quale co¬ 
struire una vera e propria procedura che 
esegue in maniera controllata una serie 
di passi, 

L'Executive Desktop infine, dà la 
possibilità di «iconizzare» una Query, un 
Report o uno Script, che cosi possono 
essere eseguiti direttamente con un 
click, sfruttando il «motore» dell'Execu¬ 
tive Desktop, che è attivo ma rimane 
iconizzato. 

Il materiale 

La versione che abbiamo provata è 
quella detta «Admimstrator's Edition»: 
consiste in uno scatolotto di cartone ri¬ 
gido da cui si estrae un contenitore a 
vaschetta con dentro la busta con i di¬ 
schetti ed i manuali, che, nell'ordine, 
sono: 

- Esperant Installation Guide. Preve¬ 
de numerose varianti in dipendenza del¬ 
le possibili situazioni di rete; 






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HspEHANT 3.0 


Figure 1. 2 - Software AG Esperant 3 0 - Due videate della presentanone. 

È la prima volta che parliamo della Software AG. casa tedesca specializzata in prodotti per Mainframe, ed in particolare in prodotti di tipo DBMS o orientati ai 
DBMS II suo Esperant. quella che esaminiamo è la versione 3.0. serve per estrarre dati dai Database Aziendali e per eseguire su di essi ulteriori manipolazioni 
Questi dati sono preconfezionati dall'Amministratore del Database e poi sono portati sul PC dove l'utente autorizzato può creare proprie viste, aggregando, organiz¬ 
zando, calcolando ulteriori dati, oppure producendo diagrammi di tipo business. 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


189 























PROVA 

ESPERANT 3 0 


- Esperant Getting Started. 100 pagi¬ 
ne introduttive, fondamentali per capire 
i vari moduli in cui si scompone Espe¬ 
rant; 

- Esperant Administration Guide. È il 

manuale dedicato aH’Amministratore, di 
circa 120 pagine. Dopo una parte intro¬ 
duttiva viene «preso di petto» l'argo¬ 
mento Data View. Costruzione dei Data 
View, definizione delle Connessioni 
(collegamento tra Data View e Data 
Source), Personalizzazione e Tecniche 
Avanzate (Join complessi, lavoro con gli 
SQL Catalogs, ecc.i. Seguono i capitoli 
dedicati ad Utenti e Gruppi. Alla fine 
vengono trattate sistematicamente le 
varie «Forms», ovvero le finestre opera¬ 
tive che si succedono nella creazione 
dei Data View (quelle che si vedono in 
figura 4); 

- Esperant User's Guide 200 pagmet- 
te per l'Utente, Sostanzialmente diviso 
in capitoli che riguardano il Query Assi¬ 
stane il Formatter e il Report Generator 
(e anche l'Helping Hand). Gli ultimi capi¬ 
toli riguardano le procedure Batch, ese¬ 
guibili anche grazie ad un linguaggio 
Script, l'uso dell'Executive Desktop, 
una finestra che può raccogliere, in for¬ 
ma iconizzata, Query e Report, lanciabili 
da questo ambiente con un semplice 
click, la spiegazione delle istruzioni e 
delle funzioni utilizzabili in un Report. 

I dischetti sono i cinque di Esperant 



DATABASE FISICO 

(7 tabelle. 9 relazioni) 



CUStt*€HS 


CHE€ 


RTJGUCTS 

DATABASE LOGICO 

(3 tabelle •fiat*) 

QzflOTrff MjitVm 
Cu*otm Uxt* 

0 193TM fhctìt 

Gufar* S 

OjPOtm* Oij 

9**# 

Cu3pCaJ* 
Q#6*l«n' 

Cusarci EW*f.c* 
Si*s*«#fSCnMOT» 

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0 *d*rhWnt*t 

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In# NJjnt** 

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L#» Mot* Qg 04#i«j 
lm# »OTi Oi B*c»c*J*f*J 


Rcdvc» Mxrfc#i 

PtaJoc* Pr»o» 

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Fioluc» Mot» 

Ftr>*tj V#nJc» MOT» 
Altrui» V«rwj<* M»rr* 
Rmir* V#rda Fhcr» 

Al«un## VtMct Ffca.* 

FlaJtx* Giotfr M*m* 
FTaJsKi Tip» Mot» 


Figura 3 - Software AG Esperant 3.0 - Schematizzazione di un Data View 

Esperant 3 0 prevede quindi due tipi di utilizzatori: l'Amministratore, che deve essere un tecnico di Databa¬ 
se. e l'Utente Finale Compito dellAmmimstratore è quello di creare dei Data View, che sono la traduzione 
in una forma -logica- e facilmente accessibile all'utente finale delle viste sui dati, che invece sono sempre 
organizzati in un modo -tisico- mollo complesso Ad esempio il Database di prova, riversato dalla procedu¬ 
ra di installazione, riduce a sole tre tabelle un applicazione che invece utilizza ben sette tabelle 


versione 3.0, più altri due con un suc¬ 
cessivo aggiornamento (numero 3.0.6). 
Le ultimissime novità, non riportate nei 
manuali, sono descritte in file di tipo 
README.TXT. 


L’installazione dell'«Admimstrator's 
Edition» comporta un'occupazione di 
circa 12 mega e non presenta nessuna 
difficoltà. Viene prodotto un Gruppo che 
contiene i quattro programmi (Query, 



-I Job» 



1 I 


C*C€*S OflMRf - Lt€ JTEMS COC©». 0*0. Pr» Kr. #1 

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PHCCHXTSFRCCUCT# • l#«JTB*SP*C©UCt». 0*0, Prw K*y »1 

CUSTC***S CUSTOCM - CKCWS CUSTO**#. 0*0. Prtn n.y #1 


SAiESPEOLE SAtESFWSO# - $A.ESPEfcSON». 0*0. 

VOCOWS - PWOOUCTS VE»CO»*. 0*0, Prw #1 


( D*IM. AB 

vr»CC*S .P*CC*JCTSAU v-E**-:*». >**j. Prni K*y f’ 



CCCCS CCC*_© • P**XUCTS 0*OCP_0.0*9. Pnr» Ktv $\ 

[♦] 



Figura 4 - Software AG Esperant 3.0 - Amministrazione - Viste operative 

I compiti dell'Amministratore sono sostanzialmente due II primo è quello di definire i cosiddetti Data View Si tratta di impostare una sene di «regole- in base alle 
quali il Database, in genere molto complesso, presente sul Mainframe o sui Server, viene visto in un modo mollo più semplice dall'utente. Il secondo compito è 
quello di amministrare utenti e sicurezza degli accessi Anche questa è una problematica tipicamente Mainframe. Qui vediamo una finestra Iform per EsperantI 
che mostra le varie Tabelle del Database e i vari Campi e un'altra finestra, posta in primo piano, che mostra le chiavi - foreign » /quelle secondarie) presenti nelle va¬ 
ne tabelle. È evidente che il concetto di ••Chiave ». che è abbastanza ostico, in questa maniera viene -nascosto » all'utente finale. 

Figura 5 - Software AG Esperant 3.0 - Amministrazione - Definizione delle regole di Join 

Anche l'impostazione delle relazioni tra le tabelle del Database, e delle relative varianti, e compito dell'Amministratore, che dispone di ulteriori finestre operative 
che lo aiutano nell'ingrato compito Qui vediamo le relazioni necessarie nel Database di Prova Tra le sette tabelle ci sono ben nove relazioni differenti. Anche il 
concetto di « Join » viene nascosto all'Utente Finale 


190 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


























































































































PROVA 

ESPERANT 3 0 



Figura 6 - Software AG 
Esperant 3.0 Ammini¬ 
strazione - Categories 
and Item 

Nel Data View esisto¬ 
no Categories. che cor¬ 
rispondono alle tabelle 
virtuali con i dati in 
uscita, ed esistono gli 
Items, ovvero i vari 
campi presenti in cia¬ 
scuna delle tabelle vir¬ 
tuali. con i nomi esplici¬ 
ti che l'Ammimstratore 
ha loro assegnato. Sta 
alla sensibilità dell’Am¬ 
ministratore scegliere, 
sulla base delle neces¬ 
sità dell'Utente Finale. 
« cosa " largii vedere e 
-come «. 


Administrator, Batch ed Executive De¬ 
sktop), il Database Demo e i vari file di 
aiuto. 

Cosa è un Data View 

Un Database Aziendale è un oggetto 
molto complesso fatto di tante tabelle, 
comprendenti i dati, collegate tra di loro 
da una serie di relazioni di vario tipo, e 
vincolate tra di loro da regole di integrità 
referenziale. Spesso questa organizza¬ 
zione, messa a punto dagli specialisti, è 
incomprensibile agli utenti, che non arri¬ 
vano a capire la necessità di avere tante 


tabelle, oppure non riescono a ricordare 
il nome astruso che l'analista ha asse¬ 
gnato, chissà per quali motivi, ad un 
certo campo, oppure non riescono a co¬ 
gliere il significato di un campo chiave, 
di un Jom, e quant'altro. 

Esperant 3.0 introduce il concetto di 
Data View, una vista sui dati basata non 
sull'organizzazione «tecnica» dei dati, 
ma sulla sua organizzazione «logica», 
quella che si aspetta di trovare l'utilizza- 
tore, che preferisce ad esempio utilizza¬ 
re nomi «in chiaro» per campi e tabelle. 
Nella vista per l'utente (fornita dal Data 
View) ci sono poche tabelle «logiche» 


-I 

Mora. Seteria™ 

K OpenBotoVa- 
K Open Datata»» 

S OpenQeport 
K Open Bue» 

R OpenSoved latale 
R Saie Renati 
S Saie Queip 
R Save SQL 

R Pive 

R Queir Alititela 
S Ri» Qua» 

S Bun SQL 

S Etnei Qua» 

S Silos ... Quenei 

r SQL Cote» OH 

S 0 Itaci Optami 
Soctear 

R Alo» Incise ed Slot ape 01 Uiamaemi And Paiiaratdi In Sloied Quenei 


Usci Group Optìons 
SQL Contini 
R Alton Subquenei 
R Alon Valuei Pattarti 
R UieSELECT DISIINCI 
T Aulonbc Suan Lnabled | BalaVton Socurtp | 
CREAI E VIEW Contini 
C Do Boi ABon CREATE VIEW Quenei 
T ABon CREATE »EW Quenei 
C Ole CREATE 1ABLE Inttoed ri CREATE VIEW 
la Uio Locai Onta Elei Imtead 01 CREATE VIEW 

Queir Conuri _ 

T Cancri Qua» All oi| Seconda 

r Qtaconnect Allei | Secondi 

P Hi wy Row» Fefchnd Pei Quei» | 

Outw Jom Confitti 
P Oufot Jom» Noi AHofMtd 
P Oulo. Jom» A*med. Uio Irtoct Jom II N/A 
C OuIm Jom» Alowod. Wam And Uso Inno* Jom II N/A 
« Quia Jom» Alowed. SmmàMu II NJA 


n*n 


Figura 7 - Software AG Esperant 3 0 - Amministra¬ 
zione - Definizione degli Utenti e dei Gruppi. 

Come già detto. l’Amministratore ha due compiti, 
quello di preparare i Data View. le viste «business 
oriented" dei dati da fornire ai vari utenti, e quello 
di amministrare gli utenti stessi, sia individualmen¬ 
te che associati ad un Gruppo di utenti di pan carat- 
tenstiche Le funzionalità per definire cosa possa 
fate o non fare un singolo utente o un singolo grup¬ 
po sono tantissime 

in cui i dati, provenienti da piu tabelle 
«fisiche», appaiono in forma «fiat», in 
cui i nomi dei campi sono esposti in 
maniera esplicita, in cui sono già state 
create delle aggregazioni ed ordinamen- 



rrr &«***€ aho »o rc**o 

12 «COLAI* SEBASTIANI*.AMO 

13 KMtfTTl 175» RCMA 

14 I3ER7#4 MARIO ROMA 

15 BERTI «CADAMI' PAIIRM 

16 bW».H MARCO TORWj 

1/ W P*TRO RC4AA 

16 QUOTE SANDRO ROMA 

19 0*04 RICCARDO PALERÀ* 

20 «POH «/SEPPE ROMA 

21 K*OM MARCO ROMA 

22 AIUAM T«W40 

23 CAMJtl UOOV1CO OCNOVA 

24 LATRA BO4AMN0 ROMA 

25 cario ROMA 

X -AVALLAR! CARIO ROMA 

27 CESAR! VALER*"' ROM* 

X ’.HAMA UBO ROMA 

29 LiAHLfWl UJSSE OCNOVA 


3294000 190102071 
34150» 191002-22 
3047000 19020205 
200400019090202 
3792000 1912-02-72 
39900» 1921 <*■ 12 
3797000 1905-02-06 
6135000 1902-02-02 
3052000 1909-02-13 
3261000 1909-0206 
50990001910-02-07 
3913000 1911-OS 29 
3644000190702-17 
13650C0 1906-02-12 
4SS90CO 1902-02-OB 
3W7000 19060206 
6137000191002-17 
41790CO 190502-15 
3565000 191102-06 


XLECT TI COCHCAK. TI NC6C. TI OTA. 


TI n^CRTO. TI DATA 
RCMDAT1T1 
«ACRE (TI MOTO - 
Af€> TI MOTO- < 
RCMA- 



Figura 8 - Software AG Esperant 3 0 - Generazione della Ouery - Caso monotabella 

In questa figura vediamo tre delle finestre che costituiscono l’ambiente operativo del Generatore di Ouery a disposizione dell'Utente Finale. Nelle due finestre di 
destra vediamo, in allo, l’espressione in lingua inglese corrente generata dall'utente con l’ausilio del Ouery Assistam ni linguaggio si chiama Esperant Ouery/ In 
basso la finestra con la » traduzione«, eseguita dal prodotto, in SOL puro Sulla sinistra la finestra con il risultato della Ouery Nei casi più semplici, come questo 
« monotabella », le due espressioni sono abbastanza simili. 

Figura 9 - Software AG Esperant 3 0 - Generazione della Ouery - Caso pluntabella 

Ouesta query, eseguita su uno dei database di esempio, utilizza dall provenienti da tre tabelle lanche se come detto in precedenza si tratta di tabelle virtuali gene¬ 
rate da un database molto più complessoI. Oui si coglie l'effettiva semplificazione del linguaggio Esperant Ouery rispetto alI'SOL puro La semplificazione dipende 
dal fatto che le varie regole «relazionali» Iche in SOL vengono risolte con la clausola Jom e relative variantiI sono state impostale, a monte, dall'Amministratore 
L'utente in pratica vede solo campi, identificabili dai nomi «in chiaro » 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


191 






































































































PROVA 

ESPERANT 3 0 



Figura IO - Software AG Esperant 3 0 - Ouery Assisterti e generazione di Campi icomputedi 
La costruzione dette specifiche dell'interrogazione è aiutata da queste due box. Quella di sini¬ 
stra in cui si scelgono Categories and Items. si impostano regole di ordinamento, si definisco¬ 
no filtri di selezione Se è necessario inserire dei campi calcolati si richiama la seconda Box che 
permette di costruire e vahdare la formula di calcolo che fa riferimento a campi e può contene¬ 
re iifunctionsn 


ti, in cui non appaiono né relazioni né 
campi chiave. 

Nella figura 3, che è un collage di ele¬ 
menti presi dall’Help di Esperant, vedia¬ 
mo un Caso Studio con sette tabelle e 
nove relazioni semplificato in un Data 
View che ha solo tre tabelle (Catego¬ 
ries), ciascuna delle quali presenta cam¬ 
pi (Items) provenienti da una o più ta¬ 
belle fisiche 

La figura, che corrisponde al caso 
studio fornito con il prodotto e preso 
come esempio nei vari Manuali e negli 
Help, mostra, come detto, sette tabelle 
e nove relazioni. Il Data View semplifica 
quindi drasticamente la situazione: ri¬ 
mangono solo tre Categorie, quella dei 
Clienti che incorpora le informazioni sui 
Venditori, quella delle Righe di Detta¬ 
glio. che incorpora le informazioni sugli 
Ordini. L'ultima categoria è quella dei 
Prodotti, con informazioni sulla Classe 
di appartenenza e sul Fornitore. 

Si tratta di una serie di semplificazio¬ 
ni non accettabili se si deve costruire 
un Database (i tecnici direbbero che si 
tratta di tabelle non normalizzate) ma 
assolutamente accettabili se si tratta di 
fornire set di dati ad utilizzatori che deb¬ 
bono solo elaborarli a fini statistici. 

Nel sistema Esperant è l'Amministra¬ 
tore che costruisce i Data View ed è 
l’Utente che li usa. 

Insomma il Data View è il cuore del 
sistema, facilita il lavoro dell’Utente ma, 
contemporaneamente, lo limita drasti¬ 
camente, in quanto l'Utente può ese¬ 
guire solo quelle operazioni che l'Ammi¬ 
nistratore gli concede di eseguire. Se 
ad esempio gli dovesse servire un dato 
presente nel Database ma non previsto 


dal Data View, deve di nuovo rivolgersi 
al suo Amministratore, rimettendo in 
moto un meccanismo tipico dell'Infor¬ 
matica Tradizionale, in cui l'utente deve 
coinvolgere uno specialista, e quindi de¬ 
ve farsi autorizzare, deve spiegare (e far 
capire) le sue necessità, deve aspetta¬ 
re, ecc. 

Ricordiamo che alla base dell’Infor¬ 
matica Individuale c'è il concetto che 
l’utente possa, ed in certi casi debba, 
essere messo in grado di «fare da sé». 
Anche questa soluzione, parliamo della 
massima autonomia dell'Utente, pre¬ 
senta i suoi lati negativi 

Il difficile, nelle Aziende dove esisto¬ 
no dati e utenti che li debbono utilizzare 
(ovviamente parliamo del 100% delle 
Aziende), è proprio trovare il giusto 
equilibrio tra l’attività del Tecnico, che 
deve garantire l'accesso ai dati da parte 
dell'utente, che deve essere favorito e 
non limitato nello svolgimento del suo 
lavoro, e l'attività dell'Utente, che a sua 
volta deve sempre operare nei limiti di 
quello che la sua specifica posizione 
all'interno dell’Azienda e le sue perso¬ 
nali capacità gli consentono di fare. 

Il problema è proprio questo, la ricer¬ 
ca del giusto equilibrio tra i due mondi, 
quello dell'Informatica Tradizionale, che 
esiste ed esisterà sempre, e quello 
dell'Informatica Individuale, la cui fina¬ 
lità non potrà mai essere quella di far 
sparire la prima. 

Amministrazione: 
compiti e funzionalità 

L’Amministratore di Esperant provve¬ 
de a costruire i Data View e quindi ad 


organizzare le tabelle, ad impostare le 
relazioni, insomma a pretrattare i dati, 
assicurandone la correttezza relazionale 
e la omogeneità. Il suo strumento di la¬ 
voro è l'Admimstration System (vedia¬ 
mo alcune situazioni operative nelle fi¬ 
gure dalla 4 alla 7). Abbiamo anche det¬ 
to che il secondo compito dell’Ammini- 
stratore è quello di gestire Utenti e 
Gruppi di Utenti. 

Per quanto riguarda il primo compito 
i passi operativi da eseguire sono 

- definire la Connessione tra Data View 
e dati fisici. È a questo punto che si de¬ 
finisce il formato dei Dati Source, 

- selezionare le Tabelle desiderate, tra 
quelle presenti nel Database cui ci si è 
connessi; 

- definire i Join tra le Tabelle (in questa 
maniera le regole relazionali vengono 
fissate nel Data View e quindi vengono 
«nascoste» all'utente, che le utilizzerò 
ma non le potrà né vedere né tanto me¬ 
no modificare); 

- definire le Categories (Tabelle in usci¬ 
ta) e gli Items (Campi delle Tabelle in 
uscita). 

A questo punto si potrebbe già pro¬ 
cedere con la costruizione (Build) del 
Data View Ma l'Amministratore ha ul¬ 
teriori strumenti operativi Ad esempio 
la voce di menu Forms mostra una se¬ 
ne di finestre che permettono ulteriori 
affinamenti del Data View 

- vedere Tabelle, Colonne e Chiavi, pri¬ 
marie e secondarie, delle Tabelle di In¬ 
put; 

- vedere Categories e Items (Tabelle e 
Campi di Output), con possibilità di ese¬ 
guire alcuni interventi, ad esempio per 
impostare i nuovi nomi degli Items; 

- impostare Tabelle Virtuali e Colonne 
Virtuali, ottenute da calcoli. É con le Co¬ 
lonne Virtuali che si genera la «denor¬ 
malizzazione» delle Tabelle. Ad esem¬ 
pio si potrà costruire una Tabella «vir¬ 
tuale» degli Ordini che mostra sia il Co¬ 
dice del Cliente, che ha fatto l’ordine, 
che il suo Nominativo (mentre il Codice 
è presente nella Tabella «fisica» Ordini, 
il Nominativo è presente nella Tabella 
«fisica» Clienti, quella che contiene le 
informazioni Anagrafiche dei Clienti). 

L'Amministratore ha ulteriori stru¬ 
menti operativi, di tipo ancora piu evolu¬ 
to, che lo mettono in grado di risolvere 
problematiche molto spinte, o per il fat¬ 
to che il Database «source» è comples¬ 
so o per il fatto che i Data View che si 
vogliono ottenere sono complessi. 

E chiaro che è di fronte alle situazioni 
complesse che l'Amministratore deve 
«spremere» il prodotto. Ad esempio de¬ 
ve cercare di ottimizzare i processi, ri¬ 
correndo anche ai trucchi del mestiere 
(alcuni sono suggeriti dal manuale) per 


192 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 



























































PROVA 
ESPERANT 3 0 


Figura II - Software 
AG Esperant 3 0- Ri¬ 
sultato della Ouery - 
Problematiche di rag¬ 
gruppamento e proble¬ 
matiche «estetiche « 

Il menu più ricco del- 
l'Esperant Ouery Sy¬ 
stem è Quello che si 
chiama Format ll'insie- 
me delle sue funziona¬ 
lità si chiama Ouery 
Formatterl. Serve per 
attivare vane funziona¬ 
lità sia di tipo elaborati- 
vo, come Quella che 
consente di creare dei 
raggruppamenti e di 
eseguire una serie di 
calcoli sui raggruppa¬ 
menti, che di tipo este¬ 
tico, sul risultato del¬ 
l'interrogazione 


H_ ESPERANT Ouery Sveleni • IPROVAMq - IRo.ellol 

~-T Elle Eli" Query QpHon» Fatti»' Wludow Help 




njjfeJlwl N-nlc.'n.I. E"T.E 


! 


PARAM.CM VAMACeHAf .CI1AMAGIU 

CC»*CSSO BA*I C«M 

Tcnwo 
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OfNOVA BBlAC 
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mn 


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COSTI 

74APOLI Al m» 

ANIBAC 

PAOWAO BOTTI 
SABBAC 


Chonga »*• m/mbar w dot* tarmai 


Qrouplng... 
Sorttng... 
Banking... 
Iotal*... 



Interi... 

tdlt 


JutlIflcaUon 

Allgnmeni 

Colora... 

Borderà... 


Mlde/Unhlde... 


Benderà and Foolere.. 


Dlaplay Gridilo et 


SI/e Tp RI 


C|ear Formai 


Reporter (Trantiler Format)... 
vAicctl Reporter Itlelplng Hand|... 


«TOANACJIAr.OAIA 

J878000 I*t4-01 10 
50220001 «4-014» 

2122000 IW 01 -00 

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12)1000 1850 01 Ol 

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»MOOO iarsoa- 0 ) 

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ITMOOOIM4-0142 
J4IS000 IWSOI IO 
5180000 <04 T 0« 4)1 
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54J1000 1040 01 11 
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2782000 10SJ-01-12 
2273000 1824 01-05 


o(«io cunontcolumn 


rrrr 


velocizzare l'esecuzione delle varie pro¬ 
cedure. 

Utente: i suoi strumenti 

Come detto, l'utente che utilizza 
Esperant 3,0 accede ai Data View, le vi¬ 
ste sui dati che gli sono state preparate 
«su misura» dall'Amministratore. Sa¬ 
rebbe anche possibile un accesso diret¬ 
to alle Tabelle di un Database In questo 
caso si salta completamente la funzione 
dell'Amministratore e si viola la filosofia 
di utilizzo, che è alla base di Esperant, e 
che prevede una ripartizione rigorosa di 
compiti e di attività tra le due figure, 
quella dell'Amministratore e quella del¬ 
l'Utente. 

Il programma a disposizione dal¬ 
l'Utente si chiama Query System 

La prima cosa da fare, una volta atti¬ 
vato il Query System, è l'apertura del 
Data View, con conseguente procedura 
di Login Gli strumenti operativi all'inter¬ 
no del Query System sono sostanzial¬ 
mente tre. 

Il Query Assistant. che attiva una 
ricca DialogBox nella quale si scelgono i 
campi o meglio gli Items delle varie Ca- 
tegories, si impostano regole di ordina¬ 
mento, filtri di selezione e si definisco¬ 
no gli eventuali campi calcolati. L'Assi- 
stant crea una espressione, in un for¬ 
mato English Like, molto comprensibile 
all'utente che l'ha generata. La stessa 
può essere vista nel formato SQL. Am¬ 
bedue le espressioni sono editabili a 
mano, nel senso che l'utente più esper¬ 
to può scriverle o modificarle diretta- 
mente nella loro finestra. 

La semplificazione più evidente tra le 


due espressioni (Esperant Query e SOLI 
non è tanto nell'uso di parole, come 
SHOW o TOTAL al posto di SELECT o 
SUM, quanto nel fatto che non appaiono 
più i termini relativi ai JOIN, che, come 
detto, sono risolti nel Data View. 

Una volta messa a punto la Query la 
si può eseguire, producendo una vista 
Risultato, e la si può salvare come 
Query Esperant, come Query SQL, co¬ 
me Risultato. Nelle figure dalla 8 alla 
10, vediamo tre istantanee del Query 
System. 

Il Query Formatter è un insieme di 
funzionalità che permettono di imposta¬ 
re ulteriori specifiche della Query (ne 
vediamo il menu in figura 11). Le impo¬ 
stazioni possibili sono: 

l'assegnazione del formato «esteti¬ 
co» a numeri e date, 


la scelta dei font e degli attributi degli 
elementi, 

la creazione di gruppi, ordinamenti, 
totali e/o calcoli sul gruppo, 

l'inserimento di immagini, testi liberi, 
ecc., 

Il posizionamento delle colonne, 
la definizione delle specifiche esteti¬ 
che... degne di Windows, e quindi colo¬ 
ri, linee, ecc., 

l’inserimento di salti pagina logici, ad 
esempio a fine gruppo,ecc. 

Il Reporter. Una Query, o meglio il ri¬ 
sultato di una Query, può essere diret¬ 
tamente stampato, ma ha un aspetto 
tabellare. La «messa in bella» dei dati 
della Query può essere affidata al Re¬ 
porter, il Generatore di Report, che può 
essere richiamato direttamente dal 
Query System Tra le caratteristiche del 





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Figure 12.13 - Software AG Esperant 3 0 - Generatore di Report 

Il Generatore di Report, che si chiama Reporter, è attivato direttamente dal Ouery System II Reporter utilizza i dati forniti dalla query preparata nel Ouery System 
toppure su una Ouery salvata come filel e dispone di una sene di Wizard, che in Questo caso si chiamano Helpmg Hand I tipi di Report generabili automaticamente 
sono quattro. Tabellare. Colonnare. Etichette e CrossTab. 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


193 


































































































PROVA 

ESPERANT 3 0 


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Figura 14 ■ Software AG Esperant 3.0 - Script ed Executive Desktop. 

Con /‘Esperant Query si possono generare degli Script. In pratica, in una speciale finestra, si inseriscono una serie di istruzioni e di parametri che poi possono esse¬ 
re salvati, tutu insieme, in un file ESL. Ctickando sul pulsante «Add to Desktop» si inserisce la procedura cosi costruita ed alla quale si associa una icona, nella fine¬ 
stra Executive Desktop, che mostra quindi Icone che servono per lanciare Procedure A destra l’editore di Script e a sinistra la finestra Executive Desktop 

Figura 15 - Software AG Esperant 3.0 - Schedulazione di un «Job» 

In molte sue funzionalità il Software AG Esperant 3.0 tradisce le sue origini legate al mondo dei Mainframe. Qui vediamo la finestra in cui si definiscono te modalità 
di esecuzione di un « Job», tipico termine usato dagli utilizzatori dei Mainframe. In pratica si stabilisce quando il sistema debba eseguire, in modo automatico, una 
certa Query Più procedure di questo genere possono essere assemblate, come visto, in un unico Script. In tal caso si possono costruire delle vere e proprie pro¬ 
cedure batch. 


suo ambiente operativo citiamo la pos¬ 
sibilità di lavorare in modalità Drag and 
Drop, la possibilità di attivare una serie 
di finestre che mostrano oggetti e ca¬ 
ratteristiche impostabili, la possibilità di 
inserire dei campi calcolati, che vivono 
a livello di report, la possibilità di defini¬ 
re delle formattazioni «fini», ecc In fi¬ 
gura 12 l'ambiente operativo del Repor¬ 
ter. 

La costruzione di un nuovo Report 
può essere aiutata da un valido Assi¬ 
stente (si chiama Helping Hand e lo ve¬ 
diamo in figura 13). L'esecuzione del 
Report e quindi la stampa su carta dei 
dati può essere preceduta da un'Ante¬ 
prima su cui agire con funzionalità di 
Zoom. 

Un po' di sperimentazioni 

È chiaro che per provare Esperant 
abbiamo dovuto assumere la doppia 
funzione, e diremmo la doppia persona¬ 
lità, di Amministratore, esperto di Data¬ 
base, e di Utente, non esperto. 

In qualità di Amministratore abbiamo 
dovuto affrontare la costruzione dei Da¬ 
ta View, operazione che richiede, come 
detto, la perfetta conoscenza della 
struttura del Database su cui si opera e 
la padronanza dei vari concetti su cui si 
basa la teoria relazionale, quindi del 
concetto di Join, del concetto di chiave, 
di indice, ecc. 

Abbiamo eseguito prove sia sul Data¬ 


base (Watcom SQL) di esempio fornito 
con il prodotto, sufficientemente com¬ 
plesso ma poco carico di dati, sia su al¬ 
cuni file in formato DBF, un po' più con¬ 
sistenti in termini di volume di dati, resi 
accessibili dai driver ODBC. 

Nessuna difficoltà nei vari casi, an¬ 
che se, come era logico aspettarsi, l'im¬ 
pegno dell'Amministratore diventa du¬ 
plice: tecnico, quando lavora sui dati, 
e... burocratico, quando si occupa di 
gruppi, utenti, sicurezza. 

La vita dell'Utente, una volta che il 
suo Amministratore lo ha ben servito, 
costruendogli i suoi Data View «su mi¬ 
sura» è enormemente facilitata. La pro¬ 
cedura di riconoscimento e di connes¬ 
sione al Data View è semplice, dopodi¬ 
ché si opera con i vari strumenti a di¬ 
sposizione, senza pericolo di fare danni. 

Non abbiamo potuto provare il pro¬ 
dotto in una vera situazione Client/Ser¬ 
ver e quindi non possiamo dirvi le no¬ 
stre impressioni sulla velocità di esecu¬ 
zione in una reale situazione operativa 
In locale i tempi di risposta non sono 
eccezionali, anche in dipendenza del 
fatto che si passa comunque per i dri¬ 
ver ODBC. 

Conclusioni 

Esperant 3.0 è sicuramente un inter¬ 
mediario «intelligente» tra i Database 
Aziendali, in qualsiasi formato questi 
siano, e gli Utenti, anche e soprattutto 


nel caso in cui costoro non siano molto 
esperti nell'uso del Computer e dei Da¬ 
tabase. 

È chiaro peraltro che l'utilizzo di uno 
strumento del genere comporta per 
l'Azienda un certo impegno, nel senso 
che deve essere individuato un Ammi¬ 
nistratore (oppure, m dipendenza delle 
dimensioni dell’Azienda, più Ammini¬ 
stratori) che si assuma la responsabilità 
e l'impegno di rispondere efficacemen¬ 
te alle richieste che gli utenti gli fanno 
e, nel contempo, di rispettare quelle re¬ 
gole generali nell’uso dei Dati Aziendali, 
che spesso sono molto riservati. 

Per questo Servizio (perché diventa 
un vero e proprio Servizio Aziendale) va 
anche prevista una certa dinamicità, 
ipotizzando un aumento progressivo 
della domanda di accessi (è un fenome¬ 
no naturale) e quindi di nuovi Data 
View, e prevedendo un aumento della 
cultura aziendale, con Utenti sempre 
più esperti e sempre piu in grado di fare 
da sé. che magari a un certo punto non 
gradiscono più che l'accesso ai dati 
venga intermediato da un Amministra¬ 
tore. 

Se l'Azienda è in grado di organizzare 
questo nuovo servizio ed è in grado di 
gestire questi fenomeni di crescita, 
che, ripetiamolo, sono del tutto fisiolo¬ 
gici in una Azienda in cui ci sono Dati ed 
Utenti che li utilizzano, allora può esse¬ 
re preso in considerazione l'utilizzo di 
uno strumento come Esperant. MS 


194 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 































































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OVERVIEW 



ZyXEL Elite 2864 

di Paolo Ciardelli 


a ria re di telematica oggi, è un po' 
come intrattenersi con degli in¬ 
glesi. Cosa si fa? Si parla del tem¬ 
po atmosferico, cercando di non con¬ 
traddire in maniera esplicita neanche 
l'affermazione più assurda che viene 
fatta. Attenzione che su questo tipo di 
conversazione si basa tutto un rituale di 
buone maniere e guai a pensare che sia 
superficiale. La telematica è oggi l'argo¬ 
mento di conversazione principe negli 
ambienti «in» o che si considerano tali. 
Non ce ne dobbiamo sorprendere per¬ 
ché se non esistesse vorrebbe dire che 
l'evoluzione delle comunicazioni umane 
sarebbe ancora ai primordi. Con e su di 
essa si basa l'intero meccanismo che 
rende il mondo vivo e perciò in comuni¬ 
cazione. In definitiva si potrebbe accet¬ 
tare la rivisitazione dell'asserzione filo¬ 
sofica «penso, dunque sono» in «comu¬ 
nico, dunque sono». 

Evoluzione quindi e perciò nuovi pro¬ 
dotti, non solo modem dedicati alla li¬ 
nea commutata, ma anche alla rete 
ISDN. 

Questo tipo di rete e perciò di con¬ 
nessione offre da subito possibilità oggi 
impensabili sia in termini di velocità di 
traffico che di caratteristiche intrinseche. 


L'occasione per approfondire questo di¬ 
scorso viene con una panoramica su due 
prodotti della ZyXEL distribuiti sul territo¬ 
rio nazionale dalla Sidm di Torino. 

ISDN o analogico? 

Nel dubbio o nell'attesa di poter pas¬ 
sare da una linea analogica commutata 
ad una numerica ISDN, si può benissi¬ 
mo prendere in considerazione l'offerta 
di modem Elite 2864. Si tratta infatti di 
un apparato di un modem offerto in 
doppia configurazione, V34 e V34/ISDN, 
che offre in un singolo apparecchio sia 
le funzioni Modem/Fax/Voce, che ISDN 
normalmente presenti su prodotti sepa¬ 
rati In sintesi l’unica differenza tra i due 
modelli (l'Elite 2864 V34 e Elite 28641 
V34-ISDN) consiste nell’interfaccia te¬ 
lefonica. L'utente quindi può cosi facil¬ 
mente upgradare il primo da V34 a V34- 
ISDN inserendo l’interfaccia telefonica 
acquistabile a parte. Questo modem 
rappresenta la combinazione tra la tec¬ 
nologia avanzata delle linee digitali 
ISDN con un modem V34 analogico di 
alte prestazioni, creando cosi l’interfac¬ 
cia telematica universale. 

Una volta connesso direttamente alla 


ZyXEL Elite 2864 


Produttore: 

Sidin, Via Canova 25, 10126 Tonno. Tel Oli 
6633863, Fax 011-3100493 
Prezzi UVA esclusar. 

Elite 2864 V34 Ut. 1350 000 

Elite 28641 V34-ISDN Ul 1550 000 


linea ISDN, diventa un apparato del tut¬ 
to trasparente, realizzando connessioni 
digitali ISDN o analogiche a seconda del 
chiamante o chiamato L'utente finale 
potrà far viaggiare i dati alla fantastica 
velocità di 64.000 o 128.000 Bps in digi¬ 
tale o 28.800 Bps in analogico. 

Mette a disposizione un TA (Terminal 
Adaptor) integrato per poter utilizzare 
un telefono analogico anche mentre è 
connesso. 

Il modem è compatibile con le se¬ 
gnalazioni ISDN NI-1, AT&T 5ESS, 
Northern Telecom DMS-100, Euro- 
ISDN-DSS1 e 1TR6. Utilizza i protocolli 
ITU-T V.120, V.110 e X.75 e SLP 

In analogico è totalmente ITU com¬ 
patibile dal V21 al V34 28.800 Bps. 

Descrizione esterna 

Il modello ZyXEL Elite 2864 si pre¬ 
senta di forma abbastanza classica, in 
un cabinet di colore bianco. Nel sobrio 
frontale trovano posto due serie di led 
che monitorizzano tutte le funzioni 
dell’apparato. 

Nella parte posteriore invece trovia¬ 
mo sia l’interfaccia verso la linea telefo¬ 
nica che la doppia porta Seriale/Paralle¬ 
la. Con questo tipo di connessione si 
può decidere di utilizzare il modem con¬ 
nettendolo sia alla porta seriale, con un 
trasferimento dati che arriva fino a 460 
Kbps, oppure a quella parallela bidirezio¬ 
nale, annullando cosi i problemi di velo¬ 
cità della seriale. La stessa porta paral¬ 
lela del modem può anche essere usata 
per connettere una stampante e stam¬ 
pare i fax in arrivo, eliminando dall’in¬ 
combenza il computer centrale. 

Particolare di rilievo l'accuratezza 
dell'alimentatore che è dotato di una 
spina multipolare e non del solito jack, e 
soprattutto è munito di un interruttore 
con spia annessa. 

Descrizione interna 

La vista interna rivela una quantità di 
chip non indifferente, oltre ad una 
scheda accessoria montata sopra. Va 



196 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 







OVERVIEW 
ZYXEL ELITE 2864 


Morr Than A Modem 


Elite 286-4 

V34/FAX/V0ICE 


Pwn 1 

V34 V320 AA CO ST !T 


T FAX VO SP PHP PCP 
Si S! TXD RXD EC so' 


notata la dotazione di 4 Mbyte di Flash 
Eprom per facili e veloci aggiornamenti 
firmware. 

Velocità sbalorditiva 

L'Elite 2864 permette di accoppiare i 
due canali B1 e B2 ISDN per raggiunge¬ 
re cosi la fantastica velocità di 128.000 
Bps. Il modem Elite V34 supporta tutti i pro¬ 
tocolli ITU-T ed i protocolli Zyxell 9200/16800. 
Il nuovo modem Elite è stato testato in tutti 
gli ambienti operativi possibili: MS-DOS, Mi¬ 
crosoft Windows, Apple Macintosh, UNIX, 
Novell, Amiga e IBM AS400/RS6000. 

Il modem Elite supporta i più diffusi 
algoritmi di compressione voce e rico- 


I 




Nel sobrio frontale tro¬ 
vano posto due sene di 
led che monitorizzano 
tutte le funzioni dell'ap¬ 
parato. 

Nella parte posteriore 
invece troviamo sia l'in¬ 
terfaccia verso la linea 
telefonica che la doppia 
porta Senale/Parallela 


cità di trasferimento più che accettabili, 
ma per ora imparagonabili, sulla carta, a 
quelle ottenibili da una stazione fissa. 

Allora ISDN o analogico? 

Il quesito alla fine si ripropone. Con¬ 
viene vista la disponibilità di tali appa- 



nosce i toni DTMF per realizzare un ser¬ 
vizio completo di caselle postali vocali, 
fax on demand e cosi via. Può essere 
dotato fino a 8 Mbyte di RAM per rice¬ 
vere i fax a computer spento, per cui 
successivamente alla riaccensione del 
personal computer si potrà rivederli ed 
eventualmente stamparli, 


Telefonia Cellulare 

Un settore fortemente emergente è 
quello cellulare e proprio per questo è 
stato dotato di un robusto protocollo per 
la connessione di telefonia cellulare fino 
a 14400 Bps. Il protocollo in questo caso 
è fondamentale per ottenere delle velo- 


* 


Elite 28641 

ISOWV 3A/FAX/VOICE 


pwn mom FAX vo SP onp pcp 


KT ” Si S: TXD RXD HU> LNK 





Simile al precedente si 
differenzia sostanzial¬ 
mente per la presa di 
connessione alla linea 
ISDN 


recchiature passare dall'analogico al di¬ 
gitale? Si, certo, vista anche la disponi¬ 
bilità della società che gestisce il servi¬ 
zio telefonico. Una rete digitale permet¬ 
te di fare lavori o comunque di ottenere 
dei servizi veramente futuribili ed alta¬ 
mente professionali. 

Allora se si è orientati ad acquistare 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


197 


























OVERVIEW 
ZYXEL ELITE 2864 



un modem del genere e non si ha a di¬ 
sposizione l'ISDN al momento, si opta 
per il primo modello. Quando poi si è 
pronti al cambiamento di rete ecco 
che si può cosi facilmente upgradare il 
primo da V34 a V34-ISDN, semplice¬ 
mente aprendo il modem ed inseren¬ 
do l'interfaccia telefonica acquistabile 
a parte. 

Come detto prima la linea ZyXEL Eli¬ 
te 2864 è il concentrato di due stati 
dell'arte, le linee digitali ISDN ed un ap¬ 
parato V34 analogico di alte prestazioni, 
e perciò non aspettatevi un prezzo bas¬ 
so. Ci vogliono un milione e trecento- 
cinquantamila lire per il primo e più di 
un milione e mezzo per il secondo. Se 
siete abituati a leggere i prezzi di appa¬ 
rati modem per utenze non professio¬ 
nali sicuramente andrete a controllare 
se il prezzo è esatto. 

Al contrario concorderete con me 


Particolare di rilievo l'accuratezza dell'alimentatore che è dotato di una spina multipolare e non del solito 
jack, e soprattutto è munito di un interruttore con spia annessa. 



La vista interna rivela una quantità di chip non indifferente, oltre ad una scheda accessoria montata sopra Va notata la dota¬ 
zione di 4 Mbyte di Flash Eprom per facili e veloci aggiornamenti firmware 


che sono giusti e conve¬ 
nienti. In finale è vero 
che un modem del gene¬ 
re viene a costare forse 
la metà di un desktop di 
classe media ma le carat¬ 
teristiche che lo contrad¬ 
distinguono sono più che 
elevate. 

Il discorso poi è sem¬ 
pre lo stesso Gli apparati 
per utenti non professio¬ 
nisti devono costare me¬ 
no perché devono soddi¬ 
sfare un mercato molto 
ampio e perciò con una 
concorrenza veramente 
agguerrita In una tale si¬ 
tuazione basta andare a 
lesinare sui particolari 
meno importanti per ot¬ 
tenere un prezzo allettan¬ 
te sempre però tenendo 
d'occhio la qualità. Per il 
professionista tutto ciò si 
ribalta. 

I particolari devono es¬ 
sere curati e tutto deve 
dare un senso di pratico, 
funzionale e durevole nel 
tempo, Un’utenza del ge¬ 
nere vuole vedere frutta¬ 
re i soldi spesi più che 
ammortizzare la somma 
investita. 

Dunque fermo restan¬ 
do che il mercato della te¬ 
lematica è non solo fatto 
di servizi di cui si può usu¬ 
fruire ma anche di una fa¬ 
scia in cui inventarsi nuo¬ 
ve fonti di reddito, un ap¬ 
parecchio del genere è 
piu che azzeccato. MS 


198 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 















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OVERVIEW 



SupraExpress 288 PnP 

di Massimo Truscelli 


□ ntemet, Cybernauta, Telematica, 
un piccolo campionario di parole 
utilizzate qualche volta in maniera 
troppo disinvolta per non dire eccessi¬ 
va. 

Se più di un prestigioso periodico ha 
concesso la copertina dedicata al perso¬ 
naggio dell'anno 1995 ad un «non-per- 
sonaggio» prendendo spunto dall'enor¬ 
me successo riscosso a livello mondiale 
da Internet, bisogna anche ammettere 
che crescono le preoccupazioni legate 
ad un possibile intasamento della rete 
sulla quale si affollano oggi un numero 
incredibilmente elevato di utenti. 

Per usare convenientemente le po¬ 
tenzialità offerte dalla telematica non è 
indispensabile utilizzare Internet nella 
forma con la quale la maggior parte 
dell'utenza ha più confidenza, ovvero 
quella dell'interfaccia grafica offerta dal 
World Wide Web, ma esistono molti 
modi alternativi, più efficienti e rapidi, il¬ 
lustrati peraltro con dovizia di informa¬ 
zioni negli articoli di Sergio Pillon dedi¬ 
cati proprio alla telematica. In tutti i ca¬ 
si, qualunque sia il modo scelto per ac¬ 
cedere alle «autostrade telematiche». 
occorrono però strumenti adeguati ed 
anche una conoscenza da parte 
dell'utente sufficientemente specifica 


in fatto di hardware e software impiega¬ 
ti. 

Il modem oggetto di queste note 
promette di offrire, anche all'utente me¬ 
no esperto, un impiego delle risorse a 
propria disposizione meno frustrante, 
più pratico e rapido. Vediamo se queste 
promesse sono rispettate dal produtto¬ 
re: la Supra Corporation di Albany 
IUSA) 

Descrizione 

I modem/fax SupraExpress 288 PnP 
e SupraExpress 288i PnP sono espres¬ 
samente concepiti per essere impiegati 
in unione ai personal computer in confi¬ 
gurazione DOS/Wmdows 3.1 x o esclu¬ 
sivamente Windows 95; in particolare, il 
modello esaminato in questo articolo 
(compatibile con le specifiche 
Plug&Play di Windows 95) è un modem 
esterno, ma. identico nelle prestazioni, 
la Supra offre anche il SupraExpress 
288i PnP di tipo interno su scheda. Lo¬ 
gicamente, la ricca produzione del mar¬ 
chio statunitense Supra comprende an¬ 
che soluzioni per la piattaforma Macin¬ 
tosh. 

II SupraEspress 288 PnP stupisce in¬ 
nanzitutto per le ridottissime dimensio- 


SupraExpress 288 PnP 


Produttore: 

Supra Corporation - 7101. Supra Drive S W 
Albany, OR 97321-9944 /USAI 

Distributori: 

Centro HL Distribuzione - Via Luca Landucci, 1 
50136 Firenze - Tel 055/670968. Fax: 055/ 
677726 

Modo srl - Via Masaccio, Il -42100 Reggio 
Emilia-Tel 0522/512828 Fax 0522/516822 

Prezzo UVA esclusar. 

SupraExpress 288 PnP Ut 430 000 


ni del contenitore (15 x 10 x 2,5 cm) dal 
quale fuoriesce un cavo, di lunghezza 
non certamente eccessiva, terminato 
da un connettore seriale DB25 per il 
collegamento al computer Nella confe¬ 
zione non è purtroppo compreso un 
adattatore DB9/DB25 capace di risolve¬ 
re i problemi di connessione e di adatta¬ 
mento del connettore presente sul 
computer con quello offerto dal mo¬ 
dem. Per completare la descrizione del¬ 
la configurazione è sufficiente elencare 
gli altri elementi che compongono la 
confezione: un cavetto di collegamento 
alla linea telefonica, il manuale di instal¬ 
lazione ed uso, il software costituito da 
due dischetti HD relativi all'applicazione 
TrioFax 5.0 per Windows ed un ulterio¬ 
re dischetto dello stesso tipo nel quale 
è contenuto un «CompuServe Informa¬ 
tion Manager» che consente l'accesso 
gratuito per un mese al noto fornitore di 
servizi on-line. 

Le prestazioni assicurate dal modem 
Supra consistono nel supporto di due 
diversi tipi di funzionalità: quelle relative 
ad un fax di gruppo 3 (V.17, V 27ter e 
V.29) con velocità da 14.400 a 2.400 
bps e velocità intermedie di 4.800, 
7.200. 9.600 e 12.000 bps; quelle relati¬ 
ve alla più consueta trasmissione dei 
dati su linee telefoniche Per quest'ulti- 
ma funzionalità è prevista l’aderenza 
agli standard V.21 e Bell 103, V 22 e 
Bell 212A, V.22bis, V.32. V.32bis. V.Fa- 
st Class, e V.34 con velocità comprese 
tra un minimo di 300 bps ed un massi¬ 
mo di 28.800 bps. Il SupraExpress of¬ 
fre, inoltre, caratteristiche riguardanti la 
compressione dei dati e la correzione 
d'errore implementate secondo i proto¬ 
colli MNP classi 2-5, V.42 e V.42bis. 

Uso 

Prima di poter usare il modem è indi¬ 
spensabile procedere alla sua installa¬ 
zione. Come per la gran parte dei mo¬ 
dem. sul retro sono presenti le connes¬ 
sioni per il collegamento alla linea te¬ 
lefonica. per il collegamento in cascata 
del telefono, per l'alimentazione di rete 


200 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 







OVERVIEW 



Nonostante le ridotte dimensioni del modem sul frontale sono presenti alcune indicazioni utili, mentre sul retro non mancano le connessioni indispensabili 


fornita dallo «scatolotto» esterno già in¬ 
dicato precedentemente. 

Sul frontale, oltre alle solite serigrafie 
riguardanti il modello e la marca, sono 
presenti solo quattro indicazioni lumino¬ 
se contrassegnate dalle diciture OH, 
SD, RD e PWR che indicano, rispettiva¬ 
mente, lo sgancio della linea (Off Hook), 
la trasmissione dati (Send Data), la rice¬ 
zione dati (Receive Data) e l'avvenuta 
alimentazione del dispositivo (PoWeR). 

A proposito di alimentazione c'è da 
sottolineare il fatto che i modem della li¬ 
nea SupraExpress operano con una ten¬ 
sione di alimentazione di 6 volt c.c. ed 
una corrente di 350 mA e. da quanto 
scritto su un documento disponibile 
presso il sito ufficiale raggiungibile via 


Internet innp;//www suora corri - 
ftp://ftp.supra.com), la dotazione dell’ali¬ 
mentatore compreso nella confezione è 
a cura del distributore locale poiché la 
Supra si limita a fornire esclusivamente 
il modello di alimentatore adatto al mer¬ 
cato nordamericano e canadese. 

Hardware e software sono ormai da 
considerare come anelli di una comune 
catena; la regola vale più che mai anche 
in questo caso sia per la procedura au¬ 
tomatica di installazione in Windows 
95, sia per il programma di gestione 
che accompagna il SupraExpress. 

Effettivamente si rimane sorpresi per 
la rapidità di configurazione del modem 
una volta connesso ad un computer 
provvisto di Windows 95. Subito dopo 


aver acceso il sistema, Windows 95 si 
accorge della presenza di un nuovo di¬ 
spositivo e provvede automaticamente 
alla configurazione del modem, della 
porta seriale e dei relativi IRQ. Molto 
più di ogni spiegazione valgono le im¬ 
magini pubblicate in queste pagine. 

Buono il comportamento anche in 
configurazioni basate su Windows 3.1 x; 
in particolare, molto efficace, pratico e 
versatile è il software TrioFax 5.0 che 
costituisce un vero e proprio centro di 
controllo integrato delle funzionalità re¬ 
lative alla trasmissione e ricezione dei 
fax oltre che, tramite il modulo Data- 
comm. di tutte le funzionalità relative al¬ 
la connessione ed all'impiego di servizi 
telematici di vario genere. 


Standard, velocità, correzione, compressione 


Parlando di modem vale la pena fornire, 
anche sommariamente, alcune indicazioni 
di carattere generale riguardanti l'argomen¬ 
to. 

Innanzitutto, premesso che diamo per 
scontato che sappiate a cosa serve il mo¬ 
dem, per le comunicazioni a piu bassa velo¬ 
cità di trasferimento dei dati (300 e 1.200 
bps) esistono due diversi tipi di standard di 
comunicazione, definiti da due diversi enti, 
che presentano alcuni punti di contatto: per 
gli Stati Uniti vigono le norme Bell elaborate 
dai laboratori della AT&T Bell; per l'Europa e 
gran parte del mondo le norme corrispon¬ 
denti sono quelle dettate da un comitato in¬ 
ternazionale per la definizione degli stan¬ 
dard conosciuto con la sigla ITU-TSS che 
rappresenta ciò che in passato era cono¬ 
sciuto con la sigla CCITT 

Per le velocità di trasmissione superiori a 
2.400 bps, invece, in tutto il mondo, le sole 
norme adottate sono le ITU-TSS. 

Esistono poi alcune regole che riguarda¬ 
no la compressione dei dati e la loro corre¬ 
zione Quelle riguardanti la correzione d'er¬ 
rore sono conosciute con le sigle MNP2. 
MNP3, MNP4 e V.42; quelle per la com¬ 
pressione dei dati sono invece le regole dei 
protocolli MNP5 e V,42bis. La compressio¬ 
ne MNP5 è in grado di fornire un «rapporto 


di compressione» dei dati di circa 2:1 (in 
pratica, un modem a 28.800 bps opera ad 
una velocità effettiva di 57.600 bps) ed of¬ 
fre nel contempo anche le caratteristiche di 
correzione d'errore dei livelli MNP inferiori. 
La compressione ITU-TSS V.42bis è invece 
in grado di assicurare un rapporto di com¬ 
pressione di 4:1; ciò significa che un mo¬ 
dem a 28.800 bps può raggiungere una ve¬ 
locità di trasmissione dati effettiva di ben 
115.200 bps, ma per poter funzionare ne¬ 
cessita deH'implementazione del protocollo 
di correzione d'errore V 42, inoltre, le carat¬ 
teristiche di compressione e correzione dei 
dati sono operative esclusivamente quando 
entrambi i modem, sia quello locale, sia 
quello remoto, supportano i medesimi pro¬ 
tocolli. 

Quando si utilizza un modem per colle¬ 
garsi ad una banca dati, ad un nodo di ac¬ 
cesso ad Internet o qualunque altro servi¬ 
zio, esso setta automaticamente la massi¬ 
ma velocità che è in grado di offrire, se il 
modem remoto non è sufficientemente ve¬ 
loce, esso prova di volta in volta a diminuire 
tale valore fino a raggiungere quello suppor¬ 
tato dal modem remoto: allo stesso modo, 
se è dotato di funzionalità di correzione e 
compressione dei dati, esso «negozia» con 
il modem remoto lo standard da utilizzare 


per l'espletamento di tali funzionalità. 

Molto importante è che il modem sia in 
grado di segnalare all'utente il settaggio di 
una velocità più bassa rispetto a quella indi¬ 
cata dal software di comunicazione, in mo¬ 
do da adattare i parametri di funzionamento 
del computer. Altrettanto importante è sa¬ 
pere che i due standard di compressione 
dei dati hanno un diverso modo di trattare i 
file di dati già compressi. 

Se si trasferiscono file compressi nei for¬ 
mati ZIP, ARC, Stufflt o altri e si utilizza la 
compressione dei dati MNP5 è buona nor¬ 
ma disabilitarla perché spesso il tempo di 
trasferimento dei dati aumenta raggiungen¬ 
do valori molto più elevati di quelli raggiun¬ 
gibili senza compressione; più sofisticato è 
il funzionamento della compressione 
V.42bis che implementa un sistema di rico¬ 
noscimento dei file già compressi disabili¬ 
tandosi automaticamente nel loro trasferi¬ 
mento. 

Per quanto riguarda la correzione dei dati, 
diversamente dalla compressione, è buona 
norma utilizzarla sempre, nel trasferimento 
di qualsiasi tipo di file e con qualsiasi tipo di 
protocollo standard di trasferimento dei file 
a correzione d'errore come XModem, YMo- 
dem, ZModem 

mt 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


201 














OVERVIEW SUPRAEXPRESS 288 PnP 




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.rimi an appi <>|» I «< r 'Umacl.* rrl. I - and-l »|h. I... Ito liti 
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MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


Smontato ti contenitore si accede alla ricca scheda elettronica del modem che occupa completamente lo 
spazio disponibile 


Tre diversi ambienti 
software nell'impiego 
del SupraExpress 288 
PnP In alto, gli am 
bienti fax e Datacomm 
del programma TnoFax 
5 0; in basso, il primo 
schermo del Compu¬ 
Serve Information Ma¬ 
nager che completa la 
dotazione e consente 
l'accesso limitato ad 
un mese al noto servi 
zio on-line 


tramite i fornitori di servizi, dall'altro ha 
provocato anche un notevole decadi¬ 
mento delle prestazioni della rete in 
tempi di accesso alle informazioni offer¬ 
te, Ciò significa anche che, a volte, in 
determinate condizioni, non e possibile 
utilizzare tutta la velocità, tutte le pre¬ 
stazioni offerte dai modem utilizzati, 
quindi prima di acquistare un modem 
veloce è bene considerare quali sono le 
condizioni operative; anche nel nostro 
caso, constatata la bontà del prodotto, 
l'unica conclusione possibile riguarda il 
costo del SupraExpress 288 PnP 

Quattrocentotrentamila lire IVA 
esclusa sono una cifra che definirei 
onesta in considerazione delle qualità 
offerte 

Se non volete avere problemi di in¬ 
stallazione e volete utilizzare il vostro 
computer subito ed in maniera sempli¬ 
ce senza preoccuparvi di dover configu¬ 
rare nulla, certamente il SupraExpress 
288 PnP è il modem che soddisfa le vo¬ 
stre esigenze. 

Se invece siete degli «smanettom» il 
prodotto della Supra vi assicurerà co¬ 
munque prestazioni brillanti ad un prez¬ 
zo corretto. «£ 


Una caratteristica di sicuro interesse 
è rappresentata dalla presenza all'inter¬ 
no del software di un gestore di risorse 
multimediali da utilizzare eventualmen¬ 
te in ambito telematico per la creazione 
e la fruizione di filmati AVI, suoni in for¬ 
mato WAV e MID o per la gestione del 
CD 

Grazie alle caratteristiche proprie del 
modem le prestazioni che si raggiungo¬ 
no sono sempre molto elevate anche 
se poi bisogna sempre fare i conti con 
le linee telefoniche, la velocità di rispo¬ 
sta dei vari servizi telematici (special¬ 
mente nel download dei file) ed altre 
amenità del genere 

Certo, se si riesce ad utilizzare in mo¬ 
do corretto tutte le funzionalità offerte 
(in proposito leggete il riquadro pubbli¬ 
cato in queste pagine) è possibile ridur¬ 
re drasticamente i costi di collegamento 
(leggi bolletta Telecom Italia) grazie al 
minor tempo impiegato nelle fasi di 
connessione ed utilizzo dei servizi tele¬ 
matici. 


Conclusione 

Il successo di Internet se da un lato 
offre una serie di utili risorse disponibili 







































































Intel Inside and Pentium Processor Logos are trademarks ol Intel Corporation. 



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Pentium 

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un santo dalla tua 


Nel cielo sempre più azzurro di Fratei FRAEL 
ruotano tutte le più avanzate novità che la tecnologia 
informatica mette ogni giorno a tua disposizione. 

Se cerchi un PC per il tuo lavoro o un versatile multimediale 


per i tuoi hobby, se desideri regalare ai tuoi figli un 
indispensabile strumento per il loro futuro, o vuoi diventare 
anche tu un "navigatore” Internet, la tua cometa 
è nel paradiso informatico di Fratei Frael. 




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Tel. 055 - 696276/77 • Fax 055 - 696289 


intersYstem 











Sempre di più, sempre meglio 

Il panorama si fa sempre più ricco e la selezione sempre più difficile. Sino a poco 
tempo fa era un'impresa ardua reperire dei buoni prodotti da recensire, oggi diventa 
difficile decidere quali lasciare fuori per mancanza di spazio. I prodotti di cui parlo non 
sono necessariamente i migliori, quelli che tralascio non sono necessariamente di 
livello inferiore: ma sia gli uni che gli altri sono <<perfettibili» 

di Dino Joris 


Ho ritenuto utile cominciare a memo¬ 
rizzare in un archivio i dati, le informa¬ 
zioni sui prodotti che giungono in reda¬ 
zione, tracciandone a grandi linee le ca¬ 
ratteristiche, riprendendo con lo scan¬ 
ner le immagini di copertina, registran¬ 
done il prezzo. 

Il panorama promette di farsi sempre 
più vasto ed interessante e per me (non 
potendo più contare troppo sulla me¬ 
moria che madre natura mi ha dato) è 
bene mantenere una memoria elettroni¬ 
ca di tutte queste informazioni che rac¬ 
colgo giorno per giorno. 

Diventa così più facile ricercare infor¬ 
mazioni sui prodotti visti nel passato, fa¬ 
re paragoni tra quanto visto lo scorso 
anno e quanto mi capita sulla scrivania 
in questo inizio del 1996. 

L'impressione che ricavo dal raffron¬ 
to è che siano stati fatti dei notevoli 
passi avanti da un punto di vista tecni¬ 
co, ma che l'utilizzo del mezzo multime¬ 
diale non sia stato ancora messo a pun¬ 
to. Siamo ancora al periodo dell'infanzia 
di questo nuovo mezzo di espressione 
culturale ed artistico. 

Credo che dovremo attendere ancora 
qualche tempo per avere dei prodotti 
che siano veramente completi, che sap¬ 
piano sfruttare a fondo tutte le possibi¬ 
lità che i CD-ROM offrono. 

Questo può naturalmente comporta¬ 
re degli sforzi organizzativi e quindi fi¬ 
nanziari ragguardevoli, probabilmente 
prematuri. Oggi c'è chi spende decine 
di milioni di dollari per produrre un film 
perché il mercato può rispondere in mo¬ 
do adeguato. Con i CD-ROM chi può 
permettersi un investimento superiore 
alle poche centinaia di milioni? 

Il risultato è che anche le opere pro¬ 
dotte da chi non manca di mezzi ade¬ 
guati, come Microsoft o Disney, ad 
esempio, rimangono opere in qualche 
modo ancora incomplete perché non 
c’è ancora abbastanza mercato per su¬ 


scitare degli sforzi produttivi ad alto li¬ 
vello. 

Mi manca soprattutto la capacità del 
giusto approccio al mezzo, di sfrutta¬ 
mento adeguato delle potenzialità. Met¬ 
tendo assieme tutte le caratteristiche 
positive di ogni opera presente sul mer¬ 
cato potremmo probabilmente arrivare 
(quasi) vicini all'opera multimediale e in¬ 
terattiva ideale. 

Mi sembra doveroso chiarire che le 
mie critiche sono fatte con spirito co¬ 
struttivo. 

È da tempo che affermo il valore del 
CD-ROM come strumento di cultura e 
che ne auspico la sempre maggiore dif¬ 
fusione, ed è da tempo che cerco di 
presentare i prodotti multimediali senza 
nasconderne i limiti. 


In tal modo voglio contribuire ad evi¬ 
tare ogni possibile delusione da parte 
dell'acquirente, che sarà probabilmente 
invogliato maggiormente a continuare 
negli acquisti, allargando di conseguen¬ 
za il mercato e consentendo la nascita 
di interessi più forti e di conseguenza di 
opere migliori. 

Ma passiamo ora alle recensioni del 
mese e salutiamo assieme l’arrivo di 
nuovi e interessanti prodotti italiani. 


Medialiber 

Antologia Multimediale della Letteratura italiana 

In breve: una panoramica multime¬ 
diale sulla letteratura italiana, con opere 
complete dei più 
importanti autori 
della nostra lette¬ 
ratura, con le bio¬ 
grafie, con stru¬ 
menti di ricerca 
linguistica, con 
riassunti delle 
opere, presenta¬ 
zione delle opere 
poetiche, con mu¬ 
sica classica rap¬ 
presentativa di 
ogni secolo (circa 
3 ore) che può ac¬ 
compagnarvi in 
sottofondo, con 
immagini d'epoca 
e fotografie dei 
luoghi letterari di 
rilievo, con brani 
di poesia recitati 
da attori profes¬ 
sionisti. 

Lo spazio ri¬ 
chiesto su disco 
rigido è di circa 4 
Mbyte. 



204 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 







CD ROM 


Medialiber - Italsel (BOI, Tel 051/452562 

Il Re Leone - Vobis Microcomputer IMII, Tel 02/660721 

Logos - Edirom IRMI Tel 06/3232506 

I Promessi Sposi -15 Data System tZCI, Tel. 0161/251873 

Raccolte fotografiche - Italsel (BOI, Tel 051/452562 

(Prezzi IVA inclusaI 


Ut 159 000 
Ut 119000 
Ut. 249.000 
Ut. 129.000 
Ut 39.000 al pezzo 


L'antologia è stata ed è lo strumento 
di studio della letteratura per gli studen¬ 
ti di scuola media di ogni livello. Ovvia¬ 
mente ogni livello prevede la sua anto¬ 
logia ed ogni insegnante decide quale 
adottare, quindi le differenze possono 
essere notevoli, anche se la materia di 
base è sempre quella 

Un'antologia è un po’ come un viag¬ 
gio turistico: anche quando la destina¬ 
zione è identica, i percorsi e le espe¬ 
rienze possono variare molto da viaggia¬ 
tore a viaggiatore. 

Si può visitare l'India in una settima¬ 


na o la si può girare in lungo ed in largo 
per mesi (forse senza capirne comun¬ 
que l'essenza...). Cosi ci si può interes¬ 
sare della letteratura italiana studiando 
un'antologia e trascurando le opere 
complete oppure leggendo solo alcune 
di queste. 

Normalmente un’antologia su carta 
non può proporci delle opere complete. 
Medialiber ce le propone, numerose. 
Un'antologia su carta non ci offre della 
musica, Medialiber sì. 

Similmente, i brani recitati non fanno 
parte delle antologie tradizionali, ma so¬ 


no una bella parte di questa antologia 
multimediale. 

Insomma, ecco un bel modo di utiliz¬ 
zare la multimedialità a fini culturali, 
rendendo piacevole lo studio, che può 
essere accompagnato da brani musica¬ 
li, eventualmente gestiti automatica¬ 
mente dalla modalità «juke-box» (ne 
sto approfittando in questo momento: 
lavoro ed ascolto una sonata di Beetho¬ 
ven, esattamente l’opera 14 in do die¬ 
sis minore). 

Insomma, la mia valutazione com¬ 
plessiva è positiva, l'avrete già capito, 




Medialiber - La schermata di apertura da qui si accede con un click ad una del¬ 
le sei pagine dell'antologia 


Le schermale di lavoro, semplici e di utilizzo immediato anche per i non addetti 
ai lavori. 



Un esempio delle immagini di gusto antico Ima vi sono anche molte foto a co¬ 
lori di luoghi cui ci si riferisce nell'opera). 


Lo stridente contrasto tra la grafica di sapore antico e la modernissima finestra 
di ricerca un problema di tutte le opere multimediali ancora da risolvere 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


205 










































CD ROM 


ma per favore attenzione: non mi quali¬ 
fico né come letterato, né come musi¬ 
cologo, Pertanto se un letterato conte¬ 
stasse la scelta delle opere letterarie in¬ 
serite in Medialiber o se un musicologo 
decidesse che i brani musicali potevano 
essere scelti meglio, io non lo metterei 
affatto in discussione. Rimarrei però 
dell'opinione, ne sono certo, che que¬ 
st'opera è godibile e fruibile da ogni 
persona che abbia un minimo di interes¬ 
se per la letteratura italiana o per la mu¬ 
sica classica. Come ho avuto modo di 
dire nel prologo alle recensioni di que¬ 
sto mese, certamente tutte le opere 
multimediali oggi presenti sul mercato 
sono perfettibili. Medialiber non può fa¬ 
re eccezione e sono quindi certo che 
nelle future edizioni non potranno che 
essere apportati miglioramenti che dia¬ 
no ulteriore risalto alla buona qualità ge¬ 
nerale; nel frattempo, azzarderò qual¬ 
che giudizio su alcuni aspetti dell'opera 

Cominciamo dalla navigabilità: basta 
saper leggere ed usare il mouse e si 
può esplorare tutta l'opera senza diffi¬ 
coltà alcuna. Forse viene richiesta qual¬ 
che conoscenza in più quando si deve 
effettuare una ricerca e decidere se si 
vuole ricercare la parola «esatta» o 
«composta», ma ci vorrà solo qualche 
minuto di sperimentazione per capire la 
differenza tra i due tipi di ricerca, o per 
capire che la voce «Conta» consente di 
contare le occorrenze di una data parola 
in un'opera (un tipo di ricerca certamen¬ 
te interessante per lo studente o anche 
per il semplice curioso come me che 
vuole sapere quante volte compaia la 
parola inferno nel Decamerone; per la 
cronaca, Medialiber afferma che la pa¬ 
rola in questione compare 18 volte). 

La navigazione avviene in un conte¬ 
sto grafico che mi sembra piacevole 
(giudicatelo voi dalle immagini che ve¬ 
dete) e che ci trasmette una sensazione 
rassicurante di antico e consolidato. 

Certo non mancherò di rivolgere un 
complimento particolarissimo a chi sa¬ 
prà rendere «in tono» con il resto della 
grafica l'attivazione di una finestra di ri¬ 
cerca. Tutte le opere viste finora, pur se 
offrono una grafica sofisticata, con belle 
immagini e cura dei particolari, peccano 
della mancanza di una soluzione elegan¬ 
te quando si tratta di avviare una ricerca 
poiché si limitano esclusivamente a so- 
vrappore stridentemente la classica fi¬ 
nestra di Windows a grafiche molto più 
elaborate. 

Finora non mi sembra di aver mai vi¬ 
sto una soluzione degna di nota, ma so¬ 
no certo che prima o poi (in proposito 
incoraggio i programmatori italiani a cer¬ 
care di risolvere per primi questo pro¬ 
blema di natura estetica) questo piccolo 
inconveniente sarà risolto. 


Il Re Leone 

Ricordo benissimo che vi sono stati 
molti pareri discordanti tra gli adulti 
che sono stati «costretti», come me, a 
vedere il film perché il dovere genito- 
riale chiamava. 

I commenti successivi da parte degli 
adulti erano sempre concordi sulla qua¬ 
lità «tecnica» del film e sempre discor¬ 
danti sulla qualità «morale»; ma i bam¬ 
bini erano tutti comunque contenti. 

Anche questa versione interattiva 
della storia de «Il Re Leone» probabil¬ 
mente registrerà lo stesso tipo di rea¬ 
zione, sostanzialmente positiva nei 
bambini e probabilmente discorde ne¬ 
gli adulti (ho già registrato atteggia¬ 
menti che confortano questa tesi). 

lo credo che «Il Re Leone» regi¬ 
strerà un buon successo di vendita e 
che sia destinato a rimanere nelle CD- 
teche di tutti come pezzo pregiato. 

Sono tuttavia convinto che non sia 
questa opera della prestigiosissima Di¬ 
sney a diventare una pietra miliare sul¬ 
la strada della multimedialità. 

La grafica è bellissima, degna del 
film (che tutto sommato a me è pia¬ 
ciuto, lo confesso); la musica che ac¬ 
compagna le scene ed i movimenti è 
la stessa del film: molto accattivante, 
professionalmente ineccepibile; per i 
brani recitati sia in lingua inglese che 
in italiano la Disney si è avvalsa dei 
professionisti originali del film; per la 
programmazione, sicuramente sono 
stati reclutati i migliori programmatori 
disponibili, attirandoli a suon di dollari. 

Insomma il meglio che si possa 
avere oggi nel settore multimediale è 


presente su questo CD-ROM Ma 
manca l'originalità che speravo di tro¬ 
vare in un'opera di una compagnia co¬ 
si prestigiosa come la Disney 

Attenzione, cari lettori-genitori, se 
volete fare un buon servizio ai vostri fi¬ 
gli non mancate di comperare questa 
opera multimediale interattiva, ma la¬ 
sciatemi esprimere la delusione di chi, 
allevato nel mito di Disney (il suo pri¬ 
mo film devo averlo visto nel 1946), 
sperava nel colpo da maestro, nel ge¬ 
mo che indica una nuova strada 

Non è nell'onesto (pure onestissi¬ 
mo e pregevole) professionismo che 
si trova il segno che indica la nuova 
strada da percorrere. Il colpo di gemo 
è riservato a pochi individui ed a pochi 
attimi; mi metto pazientemente in at¬ 
tesa: qualcuno prima o poi ci dirà qual 
è la strada da percorrere; magari la 
troveremo ovvia e scontata e la com¬ 
menteremo con il solito: «ma come 
mai nessuno ci aveva pensato pri¬ 
ma?». 

In attesa delle grandi novità, godia¬ 
moci pure il meglio che la tecnica mul¬ 
timediale ci può offrire: nessuna sba¬ 
vatura, nessuna imperfezione, nessu¬ 
na esitazione, tutto scorre e sì risolve 
in maniera impeccabile e tra l'altro, 
particolare non trascurabile, in lingua 
italiana o, a scelta, in lingua inglese. 

La storia de «Il Re Leone» non devo 
certamente raccontarvela io: sul CD¬ 
ROM è identica a quella del film: i per¬ 
sonaggi che ci sono presentati sono 
decisamente simpatici o odiosamente 
antipatici, come da copione. Le diffe¬ 
renze le troviamo nei tre giochi che ac¬ 
compagnano l'opera multimediale: 



206 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 






CD ROM 



Re Leone - II primo Quadro ci olire tutte le scelte possibili avviare le immagini, Se vi sono dubbi sul funzionamento dell'opera, ecco che si può ricorrere a chia- 
attivare l'aiuto, farsi leggere automaticamente l'opera, scegliere le pagine pre- re e concise spiegazioni 
ferite, scegliere la lingua. 



Una mattina speciale, gli animali si riunirono alla 
Rupe dei Repcr«tebnnlRaMtti4iflMa. il 

nuovo principe. Tutti si rallegrarono eccetto Scar, 
il fratello del re. 


4 La pagina iniziale della stona le parole si evidenziano durante la lettura del te¬ 
sto da parte degli attori si facilita la comprensione ai più piccoli 


La scelta di pagine particolari avviene da questo quadro 

▼ 



l'agguato all'uccello, la cattura degli in¬ 
setti per nutrire uno dei simpatici per¬ 
sonaggi, il disegno nel cielo di vari per¬ 
sonaggi della storia semplicemente 
congiungendo a colpi di mouse stelli¬ 
ne vaganti più brillanti delle altre. 

Come ho già avuto modo di accen¬ 
nare, certi prodotti li affido per il col¬ 
laudo ufficiale ai miei aiutanti: Giovan¬ 
ni di 10 anni e Vincenzo di 6 (presenta¬ 
no l'indiscutibile vantaggio che mi so¬ 
no assai grati per il fatto che gli con¬ 
sento di lavorare per me gratuitamen¬ 
te - anzi, se avessero dei mezzi propri 
probabilmente mi offrirebbero del de¬ 


naro pur di poter usufruire del mio 
PC!). Per «Il Re Leone» ho usufruito 
anche della consulenza di una simpati¬ 
ca bambina di circa 8 anni che ho in¬ 
contrato in redazione. L'inconsapevole 
povera piccola ha lavorato per me con 
entusiasmo per non meno di due ore 
confermando la presa che quest'opera 
ha sui bambini e ringraziandomi alla fi¬ 
ne con un bacio! Che sia diventato un 
po' schiavista? 

I miei piccoli consulenti hanno potu¬ 
to apprezzare un cartone animato di 
classe trasposto sul mezzo multime¬ 
diale ed arricchito di giochi interattivi, 


oltre che dalle ormai «solite» sorprese 
che si possono ottenere con un click 
sui vari personaggi o su parti del pae¬ 
saggio. 

Si clicca sulla savana e questa viene 
attraversata da giraffe in corsa, si clic¬ 
ca su uno dei personaggi dei quadri 
(dei quali in queste pagine sono pre¬ 
senti alcuni esempi) e questi si amma¬ 
no e fanno cose buffe e simpatiche. 
Insomma, soluzioni che ci siamo già 
abituati ad incontrare, ma questa volta 
confezionate con la professionalità alla 
quale la Disney ci ha abituati e soprat¬ 
tutto in lingua italiana. 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


207 















CD ROM 



Logos 

In breve è un dizionario enciclopedi¬ 
co multimediale in italiano, che contie¬ 
ne una buona serie di lemmi, di filmati, 
di immagini, di informazioni, capaci di 
soddisfare la stragrande maggioranza 
delle esigenze culturali dell'italiano me¬ 
dio, Insomma, mi sembra che ci sia un 
rapporto molto favorevole tra qualità e 
prezzo. 

Non sono in grado di dire a quale li¬ 
vello qualitativo si possa collocare que¬ 
sta opera e se essa possa perdere dei 
punti in un esercizio di raffronto con le 
opere su carta, ma una cosa è certa: fi¬ 
nalmente abbiamo a disposizione 
un'enciclopedia che è un vero strumen¬ 
to di ricerca culturale e non un sistema 
per decorare gli scaffali di una libreria. 
Logos può essere usato con assai mag¬ 
giore facilità dell'enciclopedia tradiziona¬ 
le e quindi si qualifica come vero stru¬ 
mento di cultura (le sue funzionalità de¬ 
corative sono nulle: in una libreria quasi 
scompare!). 

L'applicazione richiede dai 15 ai 25 
Mbyte su disco rigido; una quantità di 
memoria che può sembrare esosa, ma 


bisogna pur fare i conti con gli standard 
dei sistemi di oggi che non prevedono 
meno di 500 Mbyte di disco rigido e su¬ 
perano spesso il Gigabyte. Ad Abacus 
'95 un simpatico inglese direttore 
marketing della Intel ha affermato che 
sotto l'albero di Natale gli italiani avreb¬ 
bero trovato almeno un Pentium 75 E 
aveva ragione, ho potuto constatarlo in 
diversi modi. Insomma, attrezzatevi, 
perché la tendenza (nel bene e nel ma¬ 
le) è questa e per poter usufruire dei 
prodotti in arrivo avremo bisogno sem¬ 
pre più di maggiori risorse in termini di 
velocità, memoria, spazio su disco, ecc. 

Come funziona Logos? Semplice¬ 
mente con una bella serie di click; bana¬ 
le, ma il mondo della conoscenza è oggi 
a portata di mouse salvo che per le si¬ 
tuazioni nelle quali diventa difficile ave¬ 
re dei ripensamenti 

Con Logos, quando si parte in una di¬ 
rezione, rimane a volte difficile tornare 
indietro: si è costretti a proseguire sulla 
strada scelta fino a quando non sia pos¬ 
sibile trovare un punto nel quale tornare 
indietro al passo desiderato. L'inconve¬ 
niente. seppure piccolo, è notevolmen¬ 
te fastidioso e l'editore dovrebbe prov- 




i 


I ngok Interattive Encyrloparifia 





Cecoslovacchia 


208 


MCmicrocomputer n, 159 - febbraio 1996 
























CD ROM 


vedere a farlo sparire nelle prossime 
edizioni. 

Poi c'è la freccia nell'angolo superio¬ 
re dello schermo di lettura che non co¬ 
nosce «mezzi termini»: basta un click e 
ci si ritrova senza tanti complimenti fuo¬ 
ri dall'applicazione senza nemmeno la 
possibilità di confermare la propria vo¬ 
lontà di chiudere Logos. È vero che si 
può naturalmente rientrare subito e con 
altrettanta rapidità (10 secondi per il lan¬ 
cio non sono molti), ma forse l’inseri¬ 
mento di un passo di conferma potreb¬ 
be essere accolto con simpatia 

Terminata questa piccola critica vale 
la pena valutare con più attenzione cosa 
accade quando si cerca di risolvere un 
dubbio con Logos. 

Il primo istinto è quello di cliccare su 
«Albero» della prima schermata e sco¬ 
prire tutti i «rami» della conoscenza a 
disposizione, come si vede dalla scher¬ 
mata pubblicata in queste pagine. Un 
successivo click di scelta ci conduce al 
quadro di lettura e ricerca, illustrato an- 
ch'esso in queste pagine. 

Da qui è possibile partire per ricerche 
su argomenti specifici: dalla zona «Sele¬ 
zione» posso digitare un criterio di ricer¬ 
ca e attivare le informazioni tramite la 
freccia, oppure andare avanti e indietro 
per esplorare l'argomento voce per vo¬ 
ce. Trovato qualcosa di interessante è 
possibile appuntarla nel Segnalibro e se 
si desidera riesaminare il percorso se¬ 
guito è possibile attivare la specifica 
funzione disponibile sotto la voce Cro¬ 
nologia. 

Naturalmente vi sono in tutti i testi (o 
quasi) dei collegamenti ipertestuali evi¬ 
denziati in rosso, per cui si possono fa¬ 
re balzi notevoli da un argomento all’al¬ 
tro, passando con facilità dalla geografia 
alla storia. 

Un esempio: quando ci si interessa 
delle caratteristiche geografiche della 
Calabria, si può passare facilmente alla 
storia dei Goti, perché da questi fu per¬ 
corsa in un certo periodo storico. La 
funzione della Cronologia è particolar¬ 
mente utile in questi casi per tornare in¬ 
dietro e non «perdere il filo» delle pro¬ 
prie ricerche. 

Da questa finestra si può tornare a 
«casa», ovvero alla prima schermata, 
oppure all'Albero o alla «Gallery», che è 
una parata delle informazioni accompa¬ 
gnate da complementi multimediali, la 
cui natura è segnalata sulla destra 
dall'appropriata attivazione delle icone 
«macchina fotografica», «macchina da 
presa» e «note musicali». 

Come ho avuto occasione di afferma¬ 
re in passato, la qualità dei filmati è an¬ 
cora e sempre lontana dalla qualità tele¬ 
visiva a pieno schermo, in tutti i prodotti 
multimediali visti fino ad oggi. Anche 
Logos non fa eccezione, ma ci assicura 
almeno lo standard qualitativo corrente 
per i filmati, buona qualità visiva delle 
foto in formato .BMP e discreta qualità 




della musica (non per audiofili veri, pro¬ 
babilmente, ma sufficiente per il conte¬ 
sto in cui si deve ascoltare, che è docu¬ 
mentale). 

Anche dalla prima schermata si può 
decidere di effettuare una ricerca che ti¬ 
picamente sarà più lenta delle ricerche 
effettuate nei vari «rami» di conoscen¬ 
za. D'altro canto, possiamo anche tro¬ 
varci nella situazione di non sapere clas¬ 
sificare con sicurezza una parola, anche 
se abbiamo voglia di conoscerne il si¬ 
gnificato. 

Un'ultima osservazione sul riquadro 
di lettura dei testi: il fondo grigio pic¬ 
chiettato non agevola la lettura, potreb¬ 
be essere meglio un fondo uniforme. 
Nel complesso la grafica scelta è ade¬ 
guata, anche se rimane un esercizio 
molto difficile accoppiare le immagini di 
uno dei grandi classici della pittura a 
icone di ambiente informatico. 

Logos è certamente utile, godibile, 
facilmente fruibile ed economicamente 
accessibile. 


Aiuti 


sentendo cosi allo studioso di scoprire 
anche i legami più minuti tra i personag¬ 
gi ed i fatti. 

Chiaramente si tratta di un'opera de¬ 
stinata agli studiosi del Manzoni e de «I 
Promessi Sposi», che sicuramente non 
mancheranno di approfondire la loro co¬ 
noscenza di quest'opera e che potranno 
trovare interessante, ad esempio, sape¬ 
re che la parola «voi» compare 358 vol¬ 
te delle quali 4 con l'iniziale maiuscola 
Gli studenti sicuramente si accontente¬ 
ranno della versione su carta, magari 
ereditata dal fratello maggiore, dal papà 
o addirittura dal nonno. 


I Promessi Sposi 


Non mi sarei mai aspettato di vedere 
quest'opera manzoniana, con la quale 
tutti noi abbiamo avuto a che fare alme¬ 
no ai tempi di scuola, trasposta su CD¬ 
ROM. In fondo si tratta di qualche centi¬ 
naio di pagine che possono entrare co¬ 
modamente su un dischetto (si tratta di 
circa 1.3 Mbyte di testo, che con la 
compressione potrebbero entrare con 
la massima comodità anche in un di¬ 
schetto da 720 Kbyte). 

Allora, viene spontaneo chiedersi co¬ 
me mai sul CD ci 
siano circa 170 
Mbyte di file. La 
curiosità viene fa¬ 
cilmente soddi¬ 
sfatta esaminando 
con il File Mana¬ 
ger di Windows il 
contenuto del CD 
e si scopre cosi 
che esistono nu¬ 
merosi file in for¬ 
mato DB e NDX 
che occupano a 
volte più di 10 
Mbyte ciascuno. 

Qui si spiega 
un po' tutto: I Pro¬ 
messi Sposi ven¬ 
gono esaminati da 
ogni possibile an¬ 
golo visuale. Si 
esaminano le ri¬ 
correnze di ogni 
parola, i fatti di 
ogni personaggio, 
legandoli gli uni 
con gli altri, con¬ 


ALESSANDHO MAN20W1 

I PROMESSI SPOSI 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


209 

























CD ROM 



Raccolte fotografiche 

Sempre più spesso troviamo in espo¬ 
sizione tra gli scaffali dei negozi raccolte 


fotografiche su CD-ROM; in quest’occa¬ 
sione vale la pena segnalarne due: 
Obiettivo Kenya e Obiettivo Cina; en¬ 
trambe sono costituite da 300 fotogra¬ 
fie d'autore: sul Kenya con l’isola di La- 
mu, laghi e paesaggi nel primo caso; 
sulla Via della Seta, su Pechino e più in 
generale sulla Cina nel secondo, 

Potrei finire qui e dire ai lettori: giudi¬ 
cate voi, Questo per una semplice ra¬ 
gione: o ci si trova davanti a capolavori 
assoluti della fotografia, ovvero davanti 
a opere che sono assolutamente indi¬ 
scutibili, oppure davanti ad espressioni 
di un professionismo di livello più o me¬ 
no elevato che però può o meno incon¬ 
trare il favore del pubblico. Come faccio 
a dirvi che le foto trovate in queste col¬ 
lezioni sono molto belle sapendo che 
qualcuno potrebbe poi trovarle banali? 

Tralasciamo quindi la qualità delle tre¬ 
cento foto inserite in ognuno dei CD¬ 
ROM e vediamo invece il tipo di pre¬ 
sentazione. 

Dopo aver avviato il «tutorial» sapre¬ 
te in cinque minuti come gestire il CD¬ 


ROM e potrete avviare uno slide show, 
se ne avete voglia, e stare li a godervi lo 
spettacolo, con l'accompagnamento di 
musica appropriata (che si richiama 
aH’ambiente, naturalmente). 

Se poi amate documentarvi, potete 
cliccare sull’icona dei testi e leggere di 
storia, costumi locali, notizie geografi¬ 
che, etnie, collegate alle immagini, In- 
somma, potete fare un bel viaggio in Ci¬ 
na, in Kenya o in altre località del mon¬ 
do senza muovervi da casa. 

Insomma, questi CD-ROM sono pia¬ 
cevoli, godibili e possono stimolare la 
voglia di viaggio. Se posso suggerire 
qualcosa agli autori riguarda esclusiva¬ 
mente l’inserimento di una cronaca di 
viaggio per mettere il lettore in grado di 
ripercorrerlo, se ne ha voglia, senza do¬ 
versi troppo preoccupare della pianifica¬ 
zione. Un suggerimento che considero 
altruista, consapevole di non poter parti¬ 
re per uno di questi meravigliosi viaggi 
mi accontenterò di sedermi davanti al 
mio PC a fare il «vagabondo della fama 
sia multimediale». j-g 




Obiettivo Kenya. 




persone 


giovana donna al 

marcalo 



4M 

_ 

1 latto | muno 

> 

3 J indoro J ovanti ^ «lampa ^tommarioj opzioni jj aitilo j 


Obiettivo Cina. 


210 


MCmicrocomputer n, 159 - febbraio 1996 







































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U g i 1 I i E D II 


La Multimedialità del '96 

Il CD ad alta densità 

Se ne parla in sordina da un po' di tempo, ma l'accordo è quasi completo. Presto 
avremo un CD di nuova concezione, capace di contenere, per intenderci, un intero film 

ad alta definizione MPEG 2 


di Gerardo Greco 


L'industria dei computer pensa da 
molto tempo ad un medium di inter¬ 
scambio tra applicazioni TV e applicazio¬ 
ni software. Qualcosa che costi poco, 
pratico, che sia riscrivibile ma che per¬ 
metta di proteggere i contenuti dalla co¬ 
pia non autorizzata. Un medium del ge¬ 
nere dovrebbe avere sicuramente due 
caratteristiche specifiche: la capacità di 
immagazzinare una grande quantità di 
dati e una velocità di trasferimento ade¬ 
guata. Su questo la Philips ha lavorato 
per più di due anni. Tenendo presente 


anche un'altra cosa però. Tra CD-audio, 
CD-ROM, Photo-CD, e cosi via, ci sono 
più di 6 miliardi di compact disc in giro 
per il mondo: qualsiasi nuova tecnologia 
che porti innovazione in questo settore, 
non può ignorare che gli utenti hanno 
investito più di 120 miliardi di dollari in 
software, foto, video e musica su disco 
ottico. Compatibilità quindi, e non solo 
per gli utenti. Ci sono infatti aziende 
che hanno investito centinaia di migliaia 
di dollari in impianti di produzione dei 
CD. Altre che costruiscono componenti, 
assemblano lettori, di¬ 
stribuiscono e vendono 
congegni legati a que¬ 
sta tecnologia. Tutta 
gente che apprende¬ 
rebbe con compren¬ 
sibile sconforto la no¬ 
tizia della comparsa di 
un nuovo medium ri- 
producibile con proces¬ 
si completamente di¬ 
versi da quelli attuali. 

La nuova proposta 
di Philips, il CD ad alta 
densità, accoglie e su¬ 
pera tutti questi requi¬ 
siti. 

Tutti tranquilli dun¬ 
que. Soprattutto le 
grandi multinazionali 
dell'elettronica di con¬ 
sumo. Perché il CD 
ad alta densità è frut¬ 
to di quell'accordo di 
cui si diceva in testa 
a questo articolo, che 
ha permesso di armo¬ 
nizzare le caratteristi¬ 
che del prodotto Phi¬ 
lips con le specifiche 
di un altro standard 
presente sul merca¬ 
to. Quello della Su¬ 
per Density Disc Al- 
liance. Dietro questo 


nome, Hitachi, Matsushita, Mitsubishi, 
JVC, Pioneer, Thomson e Toshiba ave¬ 
vano sviluppato una loro proposta di 
standard che accogliesse MPEG-2, au¬ 
dio a 24 bit e altre mirabili cose L'ac¬ 
cordo tra Sony, Philips e la SD Alliance 
ha permesso a queste multinazionali di 
evitare una guerra economica sangui¬ 
nosa e agli utenti di riempirsi casa di 
medium simili ma dal formato incompa¬ 
tibile. Come durante l'avvento dell'ho- 
me video, quando si compravano vi¬ 
deocassette Sony Betamax o JVC VHS 
e poi magari il videoregistratore segui¬ 
va lo standard Philips Video2000. 

Ora che tutti sono d’accordo resta 
solo un problema Quali vantaggi offre 
la tecnologia del CD ad alta densità, 
perché tutti si convincano a spendere 
altri soldi? 

Facciamo il confronto. 

11 CD 

Abbiamo spiegato in passato che di 
solito nell'industria elettronica le solu¬ 
zioni tecnologiche legate a particolari 
comparti migrano facilmente in altri ap¬ 
parentemente senza legame alcuno. 
Esempio tipico è quello del CD musica¬ 
le, identificato tecnicamente come CD- 
DA, Digital Audio appunto I progressi 
compiuti nella tecnica del campiona¬ 
mento digitale e l'interesse da parte 
delle società di distribuzione musicale 
in un supporto non duplicabile facil¬ 
mente ed interessante anche per il 
mercato, perché capace di un salto 
qualitativo nella resa dell’alta fedeltà e 
nella durata del supporto stesso, ave¬ 
vano permesso la nascita di questo 
standard nel 1978. 

In quell'anno Philips presentava per 
la prima volta il sistema. Ed un anno 
dopo con la Sony veniva anche reso 
pubblico nel «Libro Rosso» il formato 
degli attributi fisici del disco ottico da 

12 cm e della memorizzazione dei dati 



@ PHILIPS 


214 


MCmicrocomputer n, 159 - febbraio 1996 




MULTIMEDIA 



sullo stesso. Si tratta di un sottile di¬ 
sco di alluminio riflettente o leghe di 
diverso tipo annegato tra due strati di 
policarbonato trasparente non sim¬ 
metrici Sulla superficie liscia del di¬ 
sco sono incise delle minuscole 
fossette lungo un'unica spirale 
della lunghezza di circa 5 chilo¬ 
metri e dello spessore di 0,6 
micron. Un fascio laser, su una 
meccanica adatta a seguire 
questa spirale, illumina - attra¬ 
verso lo strato più spesso di 
policarbonato - i tratti piani e le 
fossette ed il riflesso variabile 
in funzione del passaggio da 
tratto superficiale a fossetta vie¬ 
ne letto da una cellula ed utilizza¬ 
to per ricostruire il segnale digitale 
originario in blocchi di 2352 byte per 
un totale di 72 minuti di musica ad al¬ 
ta fedeltà. Con un disco del genere 
contenente dati in formato digitale e 
con le comuni leggi dell'economia di 
scala il passo in direzione dell'informa¬ 
tica era piuttosto breve, tanto che nel 
pieno del boom impresso all'informati¬ 
ca da IBM con la presentazione del PC 
nel 1981, nel 1985 ancora Philips e 
Sony introducevano con il «Libro Gial¬ 
lo» le specifiche di un altro formato de¬ 
dicato appunto all'utilizzo come memo¬ 
ria ROM di grosse dimensioni accanto 
ad un comune computer, il sistema 
CD-ROM. 

Ricorderemo qui le cifre principali di 
questo formato. Sul CD è possibile me¬ 
morizzare circa 550 Mbyte di dati in 
due modi: 1 e 2. Nella prima modalità, 
un blocco di dati di 2048 byte è seguito 
da un blocco di informazioni per corre¬ 
zioni di errori di 288 byte. Il Modo 2 fa 
a meno di questo sistema di correzione 
ed utilizza anche questo spazio in un 
blocco unico per i soli dati. Ne deriva 
che il Modo 1 è genericamente più si¬ 
curo ma più lento con una velocità di 
trasferimento di 150 Kbyte al secondo 
ed è quindi adatto a memorizzare pre¬ 
valentemente informazioni dove la pre¬ 
cisione fino al singolo bit è una neces¬ 
sità, ad esempio il testo, i programmi 
ed i dati compressi. Il Modo 2 è invece 
adatto a memorizzare i dati appunto 
non compressi o situazioni come le ap¬ 
plicazioni multimediali nelle quali una 
superiore velocità di trasferimento, 170 
Kbyte al secondo, sono solo oggi appe¬ 
na sufficienti. 

Raddoppiando o quadruplicando la 
velocità di lettura possono raddoppiare 
o quadruplicare i Kbyte al secondo di¬ 
sponibili, permettendo cosi, tra l'altro, 
una qualità video migliore a discapito 
però dello spazio disponibile su disco. 


Sebbene il CD ad alta densità abbia un aspetto 
identico ai CD attuali, e in grado di -ingurgitare- fi¬ 
no a 4 ore e mezza di film di qualità superiore a 9 
GigaByte. Il segreto di questo falso magro? Biso¬ 
gnerebbe sezionarne uno per vedere lo strato di al¬ 
luminio riflettente che ora è simmetrico rispetto ai 
due strati di film trasparente 


Il CD ad alta densità 

Il diametro del disco è lo stesso: 12 
cm, sebbene sia previsto per il futuro 
un CD riscrivibile ad alta densità con 
un diametro di 8 cm. 

Anche lo spessore del disco 
non è cambiato: 1,2 mm. Men¬ 
tre lo spessore dello strato è di 
0,6 mm. Questo vuol dire due 
film dello spessore di 0,6 mm 
uniti insieme. Sebbene la tolle¬ 
ranza in fase di produzione è 
due volte più rigida rispetto al 
passato, è comunque ben al di 
sotto della capacità di precisione 
degli attuali impianti di produzio¬ 
ne di dischi ottici. 

Il risultato immediato è che il di¬ 
sco di alluminio riflettente è più vicino 
in fase di lettura, il raggio del laser può 
penetrare di meno nello strato di policar¬ 
bonato, diminuendo quindi la possibilità 
di aberrazione dovuta ad un angolo sba¬ 
gliato di rifrazione del disco e permet¬ 
tendo l'uso di fossette più piccole. Im¬ 
piegando un raggio laser rosso ad una 
lunghezza d'onda di 635 nm e una aper¬ 
tura numerica - cioè lo spessore delle 
fossette, di 0.6 mm - la risoluzione di 


Sul disco a singolo 
strato la testina laser 
legge le informazioni 
nelle fossette scavate 
sul primo livello Su un 
disco a doppio strato, 
una seconda testina la¬ 
ser legge le informazio¬ 
ni al secondo livello at¬ 
traverso il primo 


La riduzione dello spessore 
dello strato trasparente 
permette al raggio laser di 
penetrare di meno e quindi 
di essere più preciso e me¬ 
no sensibile ai movimenti 
del disco, conseguente¬ 
mente è stato possibile 
rimpicciolire le fossette ed 
avvicinare le tracce aumen¬ 
tando cosi la densità dei 
dati 



MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


215 














MULTIMEDIA 


lettura è raddoppiata rispetto ad un CD 
attuale, e quindi anche la densità fisica 
dei dati su disco. È stata poi ridotta l'al¬ 
tezza radiale delle tracce e la lunghezza 
delle fossette cosi da portare la densità 
reale dei dati fino a 4,5 volte quella pre¬ 
cedente, La velocità nominale di lettura 
dei dati può passare da 1,2 a 4 metri al 
secondo. La modulazione è di tipo 
EFM, si tratta di una frequenza di mo¬ 
dulazione generata e controllata elettro¬ 
nicamente, con una correzione di errore 
RS-PC (Reed Solomon Product Code), 
Inoltre, dal momento che i CD ad alta 
densità hanno una struttura simmetrica, 
sono molto piu resistenti alle escursioni 
termiche rispetto ai CD attuali. Infatti i 
metalli reagiscono ad un abbassamento 


immediato della temperatura con una 
contrazione più veloce delle materie 
plastiche. Quando questo succede con i 
CD attuali, che in sezione hanno lo stra¬ 
to di alluminio in posizione fortemente 
asimmetrica, questi si imbarcano crean¬ 
do difficoltà nella fase di lettura. 

La capacità è di 4,7 Gbyte a strato 
(layer). La novità è che si possono avere 
due strati sulla stessa facciata per una 
capacità di immagazzinamento pari a 9 
Gbyte. Il disco a doppio strato, sviluppa¬ 
to dalla 3M, è stato realizzato sovrappo¬ 
nendo uno strato semi-riflettente ad 
uno strato interamente riflettente. Lo 
strato semi-riflettente ha una capacità 
di riflesso del 20-40%, è prodotto con 
un processo che implementa la foto-po¬ 
limerizzazione ed ha uno spessore suffi¬ 
ciente per la tolleranza degli impianti di 
produzione. Cambiare la lettura da uno 
strato all'altro non crea alcuna difficoltà: 
i servomeccanismi per la messa a fuo¬ 
co dei lettori attuali sono in grado di for¬ 


nire la precisione richiesta La lettura 
continua è ottenuta leggendo verso 
l'esterno su uno strato e verso l'interno 
sull'altro strato. 

Ogni strato è costituito di un'Area di 
controllo interna, un'Area programma e 
un'Area di controllo esterna. Le aree di 
controllo segnano i confini per le attività 
di ricerca. Essendo più piccole delle 
aree di Lead-in e Lead-out dei CD attua¬ 
li, permettono anche un leggero au¬ 
mento della capacità di memoria gene¬ 
rale del disco, migliorando la risposta al 
momento della partenza della lettura, 
La Tavola dei contenuti del disco è regi¬ 
strata tre volte a distanze prefissate 
dall'area di controllo interna di ogni stra¬ 
to. La ricerca può quindi partire imme¬ 
diatamente dal settore co¬ 
nosciuto e. se non ha suc¬ 
cesso, spostarsi diretta¬ 
mente ad un altro Settore 
equivalente. Una Tavola dei 
contenuti del singolo Setto¬ 
re contiene i dati necessari 
per 100 tracce, e nella mag¬ 
gioranza dei casi si è dimo¬ 
strato sufficiente. Si posso¬ 
no comunque aggiungere 
settori di Tavole di contenu¬ 
to per arrivare a maneggiare 
fino a 65.536 tracce. A diffe¬ 
renza dei CD attuali, questa 
Tavola dei contenuti è regi¬ 
strata nel canale dei dati 
primari e non nel meno 
protetto canale di sub-codi¬ 
ce, di cui il DVD fa a meno 
del tutto. Nell'Area pro¬ 
gramma i settori sono as¬ 
semblati come tracce, dentro le quali gli 
indirizzi di settore vengono incrementati 
formando l'orlo più interno del confine 
esterno dell'Area programma dello stra¬ 
to 0, e - per i dischi a doppio strato - 
formando l’orlo esterno del confine in¬ 
terno dell’Area programma sullo strato 
1. L'Area programma contiene le tracce 
dati, che nel caso del DVD sono costi¬ 
tuite dal Volume Descriptor, dalle infor¬ 
mazioni e dalla riproduzione di aree di 
controllo, e dalle tracce di Flusso Pro¬ 
gramma MPEG-2. 

Per la ricerca dati, la traccia 0 contie¬ 
ne sia traccia dei dati in formato DVD, 
che una struttura di directory secondo 
gli standard ISO 9660, che consente di 
mostrare il contenuto del disco in modo 
«computereccio» per tutti i lettori basati 
sulla gestione di file. Semplicemente i 
lettori dedicati DVD non leggeranno la 
struttura di directory, ma useranno la 
Tavola dei contenuti del disco per acce¬ 
dere alle tracce. Nella traccia 0, una ag¬ 
giunta «Tavola dei contenuti delle appli¬ 
cazioni» contenente i titoli dei capitoli è 
disponibile per scopi illustrativi 


I Flussi Programma del DVD sono un 
intreccio di video, audio e altri flussi di 
dati, i Flussi Elementari di cui parleremo 
in seguito, che compongono il program¬ 
ma stesso. La directory di Flusso Pro¬ 
gramma indica le coordinate per i punti 
di ingresso nel flusso. Non c'è ritardo di 
riavvolgimento o di avanzamento, l'ac¬ 
cesso è più veloce che con i CD attuali. 
La directory del Flusso Programma con¬ 
tiene molteplici indirizzi a directory pre¬ 
cedenti e successive e puntatori per i 
flussi elementari. Queste informazioni 
possono essere usate per effetti spe¬ 
ciali e trucchi interattivi. Una Mappa dei 
Flussi di Programma definisce i conte¬ 
nuti dei componenti del flusso (sottoti¬ 
toli, linguaggi differenti, sequenze musi¬ 
cali, didascalie e legende, e cosi via). É 
possibile l'avanzamento e l'arretramen¬ 
to veloce a diverse velocità, mentre 
l'immagine sullo schermo resta sempre 
pulita. Chiaramente anche il fermo-im¬ 
magine ha una nitidezza fotografica. Il 
DVD permette ai lettori di far giungere i 
dati al decoder all'esatta velocità richie¬ 
sta dal software. Lo standard non impo¬ 
ne nessuna velocità di trasferimento, 
comunque ad una lettura di 4 m/sec 
corrisponde una velocità di trasmissio¬ 
ne di 11,2 Mbyte al secondo con un 
buffering elettronico automatico. 

I Flussi Elementari sono costituiti da 
flussi video, audio e controllo. Il flusso 
video è in MPEG-2 che permette la co¬ 
difica di campi interallacciati, impossibi¬ 
le con MPEG-1. I flussi video di MPEG-2 
consentono lo standard PAL - 25 Hz 
con fotogrammi da 576 linee - e lo stan¬ 
dard NTSC - 29,95 Hz con fotogrammi 
da 480 linee. Sono supportate diverse 
risoluzioni fino a 720 pixel per entrambi 
gli standard È incorporato un dimensio¬ 
namento automatico 3:2 per conversio¬ 
ni in NTSC del materiale cinematografi¬ 
co a 24 trame al secondo È supportato 
anche il formato 16:9 (usato nei cinema) 
per i maxi-display con lunghezza di linea 
di 720 pixel Per controbilanciare il taglio 
causato dal mostrare immagini 16:9 su 
schermi 4:3 sono stati utilizzati dei vet¬ 
tori di orientamento che spostano la fi¬ 
nestra a destra o a sinistra Legende e 
sottotitoli possono essere inseriti nella 
prima linea attiva del fotogramma (linea 
21 nell'NTSC), come si fa negli studi TV 
per avere un modo economico per la 
sottotitolazione. Materiale esistente in 
MPEG-1 può essere facilmente ed eco¬ 
nomicamente riutilizzato in formato 
DVD, che fornisce una codifica MPEG-1 
a velocità di trasferimento variabile arri¬ 
vando quindi a fornire fino a 10 ore di 
lettura ininterrotta con la qualità di im¬ 
magine del Video CD. 

II flusso audio prevede una gestione 
multitraccia digitale e analogica, que- 



Philips DVD Protolype Player . 


216 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 







MULTIMEDIA 


Il DVD può essere a singola e a dop¬ 
pia faccia, a singolo e a doppio strato. 
Cosi da ottenere una gamma di prodotti 
diversi: dai film infiniti come le epopee 
del primo lustro del secolo alla collezio¬ 
ne di un intero serial, dai film interattivi 
ai film combinati con videogame. Tutta¬ 
via già il disco a singolo strato e singola 
faccia soddisfa i requisiti su esposti, 
permettendo la riproduzione di 135 mi¬ 
nuti di video e audio con qualità profes¬ 
sionale. 

Gli standard del DVD gettano le basi 
per definire i parametri del nuovo multi¬ 
media CD: Pattern di dati su disco su 2 
strati ad alta densità, con una più corta 
dimensione delle fossette e calibratura 
delle tracce più stretta, hanno espanso 
la densità dei dati fisici di 9 volte rispet¬ 
to al Video CD. 

La codifica di dati ad alta efficienza 
ha permesso una riduzione sostanziale 
del sovraccarico di dati per formattazio¬ 
ne del settore, modulazione del canale 
e correzione di errore, e cosi è stato 
possibile lasciare più spazio ai dati mul¬ 
timediali. 

La correzione RS-PC del DVD può 
controllare burst e sequenze di burst 
più lunghi di quanto possa fare il CIRC 
del CD attuale, inoltre non è necessario 
nessun codice di correzione di errore a 
livello di settore. L'RS-PC introduce an¬ 
che un header ad uscita rapida che ac¬ 
corcia i tempi di accesso in maniera si¬ 
gnificativa. 

La codifica MPEG-2 implementa tec¬ 
niche di compressione simili a quelle di 
MPEG-1, ma può generare fotogrammi 
di interleave ad alta risoluzione, otte¬ 
nendo cosi una qualità paragonabile a 
quella degli studi di montaggio profes¬ 
sionali. Il DVD utilizza l'MPEG-2 ad una 


/ 7 GigaByte. vi basta o non vi bastai 1 


st'ultima secondo lo standard Dolby Pro 
Logic Surround. 

Gli altri flussi, invece, sono definiti 
nelle specifiche DVD e non nell'MPEG- 
2. Si tratta di flussi che permettono 
funzioni supplementari audio/video, co¬ 
me sottotitoli in diverse lingue, audio 
campionato secondo lo standard CD (li¬ 
near PCM) e la sottolineatura NTSC a li¬ 
nea 21. 


Gli impieghi del CD 
ad alta densità 

Il CD ad alta densità prevede nume¬ 
rose applicazioni. Philips prevede un 
CD-ROM, il DVD, il CD-R e il CD-E. 

Il CD-ROM ad alta densità arrivereb¬ 
be a memorizzare 17 GigaByte di infor¬ 
mazioni con tempi di accesso ridottissi¬ 
mi e una velocità di trasferimento pari a 
11,2 Mbyte al secondo. Il che trasfor¬ 
merebbe il concetto stesso di applica¬ 
zioni multimediali, permettendo imma¬ 
gini in movimento con una definizione 
fotografica e un sistema audio multi- 
traccia migliore di quello del cinema: si 
tratterebbe quindi di un flusso estrema- 
mente fedele di sensazioni: il multime¬ 
dia olografico dei prossimi due anni rap¬ 
presenterà uno dei passaggi più signifi¬ 
cativi per avvicinare gli utenti di PC alla 
realtà virtuale. 

Il CD-R invece consiste in un CD¬ 
ROM registrabile. Philips prevede un 
formato più comodo. 8 cm di diametro, 
capacità di memorizzazione di circa 4 
GigaByte. Insomma il CD ad alta den¬ 
sità registrabile sarebbe diverso come 
formato fisico e come capacità di conte¬ 
nuto rispetto agli altri della stessa fami¬ 
glia. È facile immaginare il motivo di 
questa scelta. Software House. Hol¬ 
lywood e tutti quelli che negli ultimi die¬ 
ci anni partecipano al business dell'in- 
trattenimento multimediale hanno im¬ 
parato che nell'universo dell'informazio¬ 
ne l'unica protezione dalle copie è l'im¬ 
possibilità di disporre dello stesso for¬ 
mato in termini fisici e di capacità di 
contenuto: cartucce e CD hanno inse¬ 
gnato. 

Oltre al CD-R, Philips sta mettendo a 


Il Digital Video Disc 

Si tratta del medium digitale privile¬ 
giato per l'industria del cinema e del vi¬ 
deo. compatibile con i formati attuali, 
come Video CD e capace di interagire 
con tutti i sistemi digitali implementati 
nelle reti di TV digitale, trasmessa via 
etere o via cavo. Gli obiettivi dichiarati 
sono: 

un film intero su un singolo disco: 
qualità dell'immagine superiore ai for¬ 
mati attuali. 

compatibilità audio con i formati esi¬ 
stenti di matrix surround, dei sistemi 
home theater attuali, con l'ATV di 
MPEG e l'audio della TV ad alta defini¬ 
zione; 

da tre a cinque doppiaggi sullo stesso 
disco; 

sottotitoli in 4-6 lingue sullo stesso di¬ 
sco; 

capacità di adattarsi a schermi con pro¬ 
porzioni diverse; 
divisione e accesso in capitoli; 
protezione dalle copie; 
struttura gerarchica ma relazionale. 


Nella visione di Philips 
forse la famigliola è un 
po' troppo nordica, tut¬ 
tavia per ritrovarsi a ca¬ 
sa basta guardare il te¬ 
levisore. con il DVD ov¬ 
viamente 


punto anche un 
CD-E e cioè un 
CD-ROM riscri- 
vibile (ossia an¬ 
che cancellabi¬ 
le). dalla capa¬ 
cità di 2.6 Gi- 
gaByte. Un vero 
e proprio «di¬ 
schetto ottico» 


per un uso para¬ 
gonabile all'at¬ 
tuale floppy di¬ 
sk. Ma l'impiego strategico del CD ad al¬ 
ta densità è il Digital Video Disc (DVD). 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


217 





MULTIMEDIA 


bit rate adattabile, in media due volte 
più efficace dell'MPEG-1, ma con picchi 
fino a dieci volte. I dati sono erogati alla 
velocità richiesta dall'applicazione, in 
questo modo la qualità dell'immagine 
viene mantenuta ai livelli richiesti dal 
software di controllo. 

Codifica multifase: nella codifica del¬ 
le sequenze video, una velocità di tra¬ 
sferimento di 165 Mbyte è compressa 
a 3 Mbyte al secondo in media. La codi¬ 
fica a due fasi ottimizza la velocità di 
trasferimento per riempire l'intera «pro¬ 
prietà immobiliare» del disco, e raggiun¬ 
gere così il massimo possibile in termini 
di qualità di immagine Nella prima fase, 
viene stimato un «fattore di difficoltà» 
per le vane scene. Nella seconda fase, 
l'ammontare di dati richiesto per la se¬ 
quenza viene allocato in considerazione 
del fattore di difficoltà per riempire l'in¬ 
tera capacità del disco in modo ottimiz¬ 
zato. Una terza fase è comunque possi¬ 
bile e potrà dare successivi migliora¬ 
menti. 

Audio, tracce multiple e sottotitoli 
l'audio MPEG è anch'esso codificato 
con una velocità di trasferimento adat- 
tabile che utilizza codifica ad una o due 
fasi. È disponibile un ampio spettro di 
combinazioni tra tracce audio e sottoti¬ 
tolazioni. 

Suono Surround: sia i sistemi di suo¬ 
no surround analogici che quelli digitali 
sono implementati dal Dolby Pro Logic 
Surround, il sistema analogico più diffu¬ 
so negli home theater, che è previsto 
come parte della codifica stereo. In 
questo momento si stanno vagliando 
anche molti sistemi digitali multitraccia 

Caratteristiche di controllo: c'è ampia 
disponibilità di spazio per dati che im¬ 
plementino le opzioni di accesso per ca¬ 
pitoli, protezione delle copie e struttura¬ 
zione gerarchica e relazionale dei conte¬ 
nuti per applicazioni interattive. 

Il DVD ha una capacità di memoria e 
una velocità di lettura di dieci volte su¬ 
periore al normale CD. Risultato: un film 
lungo 4 ore e mezzo, con qualità video 
fotografica, audio paragonabile ai mi¬ 
gliori cinema, in 4 lingue selezionabili 
all'istante e sottotitoli in 6 lingue, acces¬ 
so istantaneo in qualsiasi punto, intera¬ 
zione superiore ai videogiochi attuali. In 
pratica il DVD può essere la «videocas¬ 
setta» del futuro. Ma basteranno i dati 
tecnici a decretarne il successo? 

La visione del futuro 

Per Hollywood e l'industria dell'intrat¬ 
tenimento, il CD ad alta densità è una 
nuova «scatola delle meraviglie» da uti¬ 
lizzare: film interattivi doppiati in più lin¬ 
gue oppure un album audio con fre¬ 
quenza di campionamento di 96 kHz a 



PHIUPS 


DVD Prototype Player 


24 bit per una purezza e una profondità 
del suono quasi inaudita. In ultimo le ca¬ 
se cinematografiche hanno una sensibi¬ 
lità dichiarata verso formati come il CD 
ad alta densità che costituzionalmente, 
a differenza della videocassetta, non 
permettono una facile riproduzione dei 
contenuti. 

Chi invece oggi fa multimedia interat¬ 
tivo - leggi chi fa videogame - con il CD 
ad alta densità vede spostarsi la frontie¬ 
ra dell’interattività ancora più nel mondo 
del verosimile e della simulazione. Sicu¬ 
ramente un mezzo del genere costrin¬ 
gerà a ripensare il concetto stesso di vi¬ 
deogame come lo conosciamo oggi. 
Non tanto in quantità, ormai non fanno 
più notizia i videogìochi su sette CD, 
quanto in qualità. Un flusso video 
MPEG-2 con puntatori che consentono 
l’interattività e un suono avvolgente dal¬ 
la pressione sonora da far accapponare 
la pelle possono permettere a chi inven¬ 
ta i giochi di esplorare nuove forme di 
interazione, esattamente come la com¬ 
parsa del CD audio 15 anni fa fece ri¬ 
considerare il ruolo del silenzio e di al¬ 
cuni suoni naturali che prima si conside¬ 
ravano difficili da riprodurre. 

Ma sono soprattutto le multinazionali 
dell'elettronica di consumo a guardare 
con molto interesse al CD ad alta den¬ 
sità. Dopo anni di erosione dei profitti 
nella distribuzione di componenti hi-fi e 
TV, il CD ad alta densità può rappresen¬ 
tare una chance soprattutto per la ven¬ 
dita di nuove apparecchiature che com¬ 
pongano la parete multimediale in mo¬ 
do ancora più integrato. 

Ed è proprio dal mercato dei lettori e 
dai HDCD-ROM che dovrebbe partire 
l'avventura dei CD ad alta densità. 

Il mercato ha assorbito finora circa 
500 milioni di lettori CD, Philips si aspet¬ 
ta di veder raddoppiato il mercato dei 
lettori nei prossimi due anni, soprattutto 
grazie alla vendita dei PC multimediali. 
Tuttavia il mercato dei CD è composto 
di segmenti non sempre così vicini: 70 
milioni di drive CD sono montati in letto¬ 


ri di tipo audio, 35 milioni sono montati 
in lettori di tipo CD-ROM, il rimanente è 
fatto da sistemi interattivi (CD-I, etc.) e 
da console per i videogiochi. Un'indu¬ 
stria da 50 miliardi di dollari all'anno. Per 
questo Philips si auspica una rapida 
ascesa delle vendite dei CD ad alta den¬ 
sità, soprattutto per l'immagazzmamen- 
to dei dati, in modo da far diventare 
l’HDCD il tratto unificante e la piattafor¬ 
ma di scambio dell'attuale rivoluzione 
elettronica dei media. I Digital Video Di¬ 
sc (DVD) e i giochi interattivi arriveranno 
un po' più in là. La scelta di privilegiare 
la diffusione dei CD-ROM ad alta den¬ 
sità rispetto al DVD parte dalla conside¬ 
razione che il mercato informatico già 
implementa l'interattività e la grande 
quantità di informazioni, mentre il mer¬ 
cato dell'Immagine in movimento, con i 
suoi televisori e videocassette, è ancora 
profondamente analogico e quindi me¬ 
no reattivo ad un mezzo cosi nuovo. 

Il DVD è quindi una applicazione, an¬ 
che se quella di punta, del CD ad alta 
densità, uno sviluppo naturale in linea 
con la famiglia degli standard CD già 
esistenti, Il Digital Video Disc è stato 
progettato tenendo a mente soprattutto 
gli utenti finali e chi produce contenuti 
multimediali. È chiaro quindi che il DVD 
abbia diverse caratteristiche per far bril¬ 
lare gli occhi agli utenti e all'industria ci¬ 
nematografica, soprattutto. Il piccolo 
aumento di prezzo del CD sarebbe più 
che ricompensato dalle performance 
stratosferiche del nuovo medium. 

Tuttavia si tratta di un'innovazione 
tecnologica che ha vantaggi innegabili 
anche per chi produce dischi CD e chi 
produce lettori CD. Si tratta di una nuo¬ 
va espansione del profitto a fronte di un 
investimento contenuto per l'aggiorna¬ 
mento degli impianti Allora? Tutti con¬ 
vinti adesso? tas 


Gerardo Greco è raggiungibile tramite MC-link alla 
casella greco e tranvie Internet agii indirizz i gre- 
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218 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 







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HARD D| SK 540MB +200 

HARD DISK 720MB +400 

8.390 LCD COLORE DS 10,5- +700 

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5"640x480x256-4 

MB-AUDIO 16 8IT-TRACK POINT 

CPU 

4060X2-66 

I 4860X4-100 

HD340MB 

3.340 

3.440 

HARD DISK 540MB +200 

HARD DISK 810MB +450 

HARD DISK 1GB +600 

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PENTIUM 75 
PENTIUM 90 
PENTIUM 100 
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5.070 

5.840 

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HARD DISK 540MB + 200 

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1.190 

1.290 

1.390 

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1.890 

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2.140 

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a cura di Corrado Giusiozzi 


Posta, script, personal Web page, 
e molto altro 


A spasso per Internet con MC-link. 

Questo mese: come configurare il più diffuso programma per la gestione di posta 
elettronica, un sistema per rendere automatica la procedura di login con Windows 95, 
una panoramica su alcune «personal Web page» speciali e un inserto dedicato a 
«Beta», una rivista di informatica pubblicata solo in formato elettronico 


a cura di Marco Calvo 


Questo numero di febbraio di MC- 
link è molto ricco, grazie anche e so¬ 
prattutto a Enrico Ferrari, Luciano Giu- 
stini e Alessandro Vannini. Per non ru¬ 
bare troppo spazio ai loro contributi, che 
mi auguro vi saranno utili, cominciamo 
subito ad affrontare l'argomento di que¬ 
sto mese. 

MC-web 

Abbiamo già detto qualcosa a propo¬ 
sito del fatto che anche nella telematica 
(e in MC-link) le interfacce grafiche so¬ 
no sempre più presenti e sempre più 
comode da usare. Non sono ancora la 
soluzione migliore in tutte le circostan¬ 
ze, ma hanno raggiunto comunque un 
buon grado di efficienza. Abbiamo an¬ 
che fatto un breve cenno alle possibilità 
che ognuno di noi ha nel pubblicare 
qualcosa su Internet tramite le personal 
Web page. Se non sapete di cosa si 
tratta, date un'occhiata alle figure che 
accompagnano questo articolo. Doven¬ 
do scegliere delle personal Web page 
dimostrative, mi è sembrato giusto fic¬ 
care il naso in quelle di alcuni amici col¬ 
laboratori e redattori di MCmicrocompu- 
ter... 

HTML 

Nelle righe che seguiranno comince- 
remo a vedere quali sono le (semplici) 
operazioni per mettere on-line una per¬ 
sonal Web page Darò per scontato che 
conoscete già i rudimenti deH'HTML, 
che comunque nelle sue funzionalità 
essenziali si impara in pochi giorni. 


La prima cosa che ci interesserà fare 
è «attivare» l’ultima creatura del papà di 
MC-link, Bo Arnklit, chiamata MC-web. 
In figura 1 sono visibili i semplici passi 
da compiere (naturalmente do per scon¬ 
tato che vi siete collegati a MC-link con 
un browser grafico, come Netscape). 
Per richiamare un manuale d'uso, in ca¬ 
so di dubbi dell'ultima ora, fate click su 
«Per saperne di più». 

Una volta che ci troviamo di fronte al¬ 
la directory o alle directory nelle quali 
siamo abilitati a scrivere, selezioniamo¬ 
ne una con un click del mouse. La figu¬ 
ra 2 ci mostra i passi successivi che ci 
portano a una delle tre modalità di inse¬ 
rimento delle pagine: quella dell’editing 
on-line. Con MC-web. infatti, possiamo 
immettere in rete le nostre pagine 
HTML con tre differenti sistemi. Il pri¬ 
mo, davvero immediato, fa comparire 
sul nostro monitor un semplice text edi¬ 
tor, con le tradizionali funzioni di copia e 
incolla e con il quale creare file on-line. 
Lo vedremo meglio nelle righe che se¬ 
guono. Il secondo sistema, forse il più 
veloce, invece consiste nel prelievo di 
file HTML (e immagini, suoni, ecc.) at¬ 
traverso un FTP sul proprio computer (è 
necessario in tal caso aver installato un 
server FTP, come QVTnet, ci torneremo 
su nei prossimi articoli). 

Il terzo, il sistema che utilizzo più 
spesso e che forse è il più pratico, con¬ 
siste invece nello scaricare i file nella 
vaschetta di MC-link, e da qui riversarli, 
con dei semplici click del mouse, nelle 
directory desiderate. Anche su questa 
terza modalità torneremo negli articoli a 
venire. 


Creare file on-line 

Creare file on-line torna molto utile 
quando la pagina da creare è semplice, 
non serve null'altro che un browser gra¬ 
fico come Netscape: niente FTP, niente 
editor HTML, niente server. L'editor, 
poi, risulta prezioso in quanto consente 
anche di modificare le pagine che abbia¬ 
mo già inviato, se perciò vi accorgete al- 
l'ultim'ora che qualcosa non va, oppure 
volete aggiornare qualche paragrafo, 
non dovete richiamare un editor HTML 
specifico, ma potete fare le operazioni 
al volo. 

Siccome l'editor supporta anche le 
operazioni di copia e incolla, in alcuni 
casi è addirittura conveniente «copiare» 
l'intera pagina HTML dall’editor specifi¬ 
co, e «incollarla» su MC-web. L'opera¬ 
zione è praticamente istantanea, con 
tutti i vantaggi del caso (risulta poco 
pratica solo quando il file è molto lun¬ 
go). 

Una volta scritta o «incollata», la pa¬ 
gina Web va on-line semplicemente fa¬ 
cendo click sul bottone «Salva le modi¬ 
fiche». Selezionando il comando «Copia 
di riserva» MC-web crea un file di 
backup della precedente versione della 
pagina. 

Una volta on-line la pagina (l'opera¬ 
zione non richiede mai più di pochi se¬ 
condi), MC-web ci presenta una scher¬ 
mata attraverso la quale possiamo vi¬ 
sualizzare subito il file, modificarlo o ri¬ 
nominarlo. Da questa schermata è an¬ 
che possibile passare a una sorta di mi¬ 
ni File manager (v il primo segmento 
della figura 2), da dove creare nuove di- 


220 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 



MC-LINK 


^ hV i^H *j 



MC-Web d) 


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■VilM I ww. C—« | I—vton» | W«S—»> | N«I 

Benvenuti a MC~Web$> 
Scegli una directory di lavoro 



rtisk-. 




Figura 1: 

Ecco come arrivare alle 
directory di MC-link in 
cui inserire i propri file 
HTML e le proprie im¬ 
magini Naturalmente 
sono visibili solo le di¬ 
rectory nelle quali si è 
ottenuta l'abilitazione 
in scrittura. 


rectory o file HTML o importare file gra¬ 
fici o sonori. 


Conclusioni 

Come al solito, in questo genere di 
cose, la pratica è molto più semplice 
della teoria; le funzioni più avanzate di 
MC-web, che affronteremo nei prossi¬ 
mi articoli, sono altrettanto intuitive. Ab¬ 
biamo visto, insomma, che immettere 
in rete, a disposizione teoricamente di 
milioni di persone, un pagina HTML con 
MC-web è veramente semplice. Ma 
quanto costa? Le personal Web page 


-1-H »J 




ojio-txioh.) 





tw »..J 






Figura 2: 

I quattro passi necessari a richiamare l‘editor di MC-web. Da qui possiamo 
creare ex-novo una pagina in HTML, oppure possiamo apportare velocemente 
delle modifiche a quelle già on-line. 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


221 

























































































MC-LINK 




La borre page di Valter Di Dio, che si occupa di Macintosh Nella sua home pa¬ 
ge «olirea una interessante collezione di siti da visitare, suddivisi per argomen¬ 
to Una mappa sensibile consente di saltare velocemente all'argomento che in¬ 
teressa 

rm/nvww menni: aESaggaBEgaffl 


Enrico Ferrari, si occupa di Amiga e spesso di telematica, ha realizzato una ho¬ 
me page molto originale (particolarmente originali gli effetti sonori che accom¬ 
pagnano la pagina, per non parlare del suo «originalissimo " copricapo . non 
posso dire di piu, è da vedere on-line in tutta la sua interezzaI. 

UrioZ/www mclmk lUpersonal/MCQUI3,\ 


tfc L* t— Ir m e~-> M 


uìt«i 



Corrado Giustozzi coor¬ 
dina diverse rubriche di 
MCmicrocomputer, fa 
prove hw e sw, si oc¬ 
cupa di IntelliGiochi. 
Matematica, Scacchi, 
ecc ecc Nella sua ho¬ 
me page (un po' 
«darkul dei frammenti 
di letteratura . 

|n ff p/Avu,y .ri 

personat/MCOOOB/ 


costano 100.000 lire, da versare una so¬ 
la volta e valide fino a quando si resta 
abbonati a MC-link, quindi anche per di¬ 
versi anni. Lo spazio a disposizione è dì 
500 Kb, una quantità di testo pari a 
quello della Divina Commedia, l'equiva¬ 
lente, in altri termini, di una serie di pa¬ 
gine anche molto ricche graficamente. 

Il traffico invece, ovvero la quantità di 
byte che i vostri lettori potranno consu¬ 
mare accedendo alle pagine, è pari a 50 
Mbyte al mese. Superata questa soglia, 
non ci sono necessariamente extra da 
pagare. La pagina, volendo, può essere 
«surgelata» fino alla fine del mese (cosi 
da non consumare altra banda passan¬ 
te), per poi ricomparire all'inizio del suc¬ 
cessivo. C'è da dire che finora nessuno 
si è nemmeno avvicinato al limite di 50 
Mb. 

Le personal Web page sono un mo¬ 
do per farsi conoscere e conoscere gli 
altri, possono essere l'occasione per il¬ 
lustrare ai tanti navigatori di Internet ciò 
cui siamo interessati, oppure un balco¬ 
ne dal quale urlare qualcosa (e se que¬ 
sto qualcosa è importante, sarà ascolta¬ 


to). Ma soprattutto sono un gioco, un 
divertimento nella migliore accezione 
del termine. Allegate a questo articolo 
ci sono le home page di alcuni redattori 
di MCmicrocomputer, ovviamente in¬ 


complete, e ovviamente solo di alcuni 
di loro. 

Sono molto diverse fra loro, sia per 
contenuti, sia per impostazione E forse 
la cosa più divertente è proprio consta¬ 
tare quanto possano differire Luna 
dall'altra, stupore che si prova anche 
dopo averne viste decine. Evidente¬ 
mente sono uno specchio delle perso¬ 
ne più fedele di quanto si possa pensa¬ 
re. Sicuramente diverrano un fatto di 
costume. 

A presto. 


Marco Calvo è raggiungibile su MC-link alla casella 
MC3363 e tra mite Internet all'indirizzo marco.cal- 
toVP'Cltnf.jì >■:.< e page è 

trito//www mclmk it/oersonal/MLJJbJi 


Per ulteriori informazioni su MC-link... 

Per informazioni su MC-link, contattare la segreteria via e-mail al seguente indirizzo: 
mentii) 1 Wrrir.link il o per via telefonica allo 06/41.89.24.34, oppure via fax allo 
06/45.15.592. L'abbonamento a MC-link costa 216.000 lire annue (I.V.A. non detraibile 
compresa), più 15.000 lire una tantum per l'attivazione. 

La URL di MC-link e [http://www.mclink.it/ 


222 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 



















































MC-LINK 


Su Internet con MC-link e Windows 95 

Come rendere automatica (e facile) 
la procedura di login 

a cura di Alessandro Vannini 


Il mese scorso abbiamo visto come 
configurare il nostro sistema sotto Win¬ 
dows 95 in modo da ottenere un rapido 
ed efficiente collegamento in PPP con il 
nostro fornitore di accesso Internet. In 
questo numero prosegue l'analisi delle 
caratteristiche di networking del nuovo 
sistema operativo di casa Microsoft, 
con un'occhiata al sistema di automatiz¬ 
zazione delle procedure di collegamen¬ 
to, un programma semplice ed efficace 
già compreso nel CD-ROM di installa¬ 
zione di Windows. 

Stiamo parlando di Utilità per la 
creazione di procedure per l'Accesso 
Remoto, un nome complesso che na¬ 
sconde in realtà un programmino di fa¬ 
cile utilizzo e configurazione, che d’ora 
in poi chiameremo, più semplicemente, 
Scripter. Il nome nasce dalla parola 
«script», che in linguaggio informatico 
identifica una lista di istruzioni in grado 
di essere eseguite da un programma 
che ne interpreta il codice e ne ricava 
una lista di azioni da compiere. Fra tutti, 
i programmi di emulazione terminale 
sono i più conosciuti fra i linker per es¬ 
sere dotati di un apposito linguaggio di 
programmazione, il quale permette di 
generare delle macro che sollevano 
l'utente dalle operazioni più noiose e ri¬ 
petitive, quali quella di comunicare al si¬ 
stema remoto la password, oppure di 
eseguire la scansione e il prelievo dei 
nuovi messaggi comparsi nelle aree di 
discussione di interesse del proprio 
BBS. 

Esistono linguaggi script estrema- 
mente semplici e rudimentali, in grado 
di far eseguire al programma di comuni¬ 
cazione un numero abbastanza ristretto 
di operazioni di base, quali la trasmissio¬ 
ne e la ricezione dei file attivando nello 
stesso tempo il protocollo di trasferi¬ 
mento desiderato; altri linguaggi, inve¬ 
ce, arrivano a gradi di sofisticazione 
davvero elevati, fino a prevedere addirit¬ 
tura la riorganizzazione dell'interfaccia 
grafica del programma che devono pilo¬ 
tare, in modo da migliorare al massimo 
la qualità del lavoro per l'utente. 

Il linguaggio script implementato in 
Windows 95 per la procedura di Acces¬ 
so Remoto è un linguaggio abbastanza 


rudimentale, e del resto non servirebbe 
diversamente, dal momento che una 
connessione di tipo PPP con Internet, 
quindi con ampia possibilità di lavorare 
in un ambiente davvero multitasking, ri¬ 
chiede da parte dell'utente una notevo¬ 
le interattività per definizione, elemento 
(per fortuna!) non delegabile ad una 
macchina. 

Il programma, come dicevamo, è di¬ 
stribuito nel CD-ROM di Windows 95. e 
si trova nella directory \Admin\App- 
tools\Dscript Per installare rapidamen¬ 
te il programma sulla propria macchina 
possiamo utilizzare l'icona «Installazio¬ 
ne applicazioni» del Pannello di Con¬ 
trollo, attraverso la sezione «Installa¬ 
zione di Windows 95», facciamo click 
sul pulsante «Disco driver» ed ese¬ 
guiamo l'installazione del programma 
dalla directory succitata del CD. 

Lo Scripter interagisce strettamente 
con Accesso Remoto, offrendo la possi¬ 
bilità di associare ad ogni icona di con¬ 
nessione uno script personalizzato a se¬ 
conda delle necessità. Diamo adesso 
un'occhiata alla configurazione del pro¬ 
gramma. Avviamo lo Scripter la finestra 
principale è divisa in due sezioni (fig. 1): 
«Connessioni» e «Procedura». 

La prima riporta un elenco delle con¬ 
nessioni già programmate per mezzo di 
Accesso Remoto (nel nostro caso avre¬ 
mo la voce «MC-link PPP». creata con 
le procedure descritte nello scorso nu¬ 
mero), la seconda, invece, contiene il 
nome del file script associato al collega¬ 
mento selezionato, oltre a dei tasti e 
delle opzioni che permettono di interve¬ 


nire in vari modi sullo script e sul suo le¬ 
game con l'icona relativa di Accesso 
Remoto. In questo momento, alla con¬ 
nessione «MC-link PPP» non risulta col¬ 
legato alcuno script: provvediamo im¬ 
mediatamente andando a prepararne 
uno. espressamente dedicato a MC- 
link, in ogni caso, il programma è dotato 
di un help in linea che descrive tutti i 
(pochi) comandi disponibili, rendendo 
abbastanza semplice la preparazione di 
uno script personalizzato adattabile alle 
proprie esigenze particolari. 

Evidenziamo con un click del mouse 
il nome MC-link PPP nella sezione 
«Connessioni» della finestra dello Scrip¬ 
ter; nella sezione «Procedura» della fi¬ 
nestra del programma c’è un campo in¬ 
dicato con «Nome file:»; in questo cam¬ 
po inseriremo il nome da attribuire al fi¬ 
le del nostro nuovo script. Anche in 
questo caso, lanciandoci in un azzardato 
volo di fantasia, scriviamo MCLINKPPP; 
se possibile questo file dovrebbe risie¬ 
dere su hard disk nella directory \PRO- 
GRAMMIXACCESSORI in modo di ren¬ 
derlo sempre immediatamente disponi¬ 
bile allo Scripter A questo punto faccia¬ 
mo click sul tasto «Modifica», siccome 
il file ancora non esiste su hard disk, il 
computer ci avverte che è necessario 
crearlo ex novo; rispondiamo Si alla ri¬ 
chiesta di creare un nuovo file col nome 
che abbiamo scelto: automaticamente 
si apre il Blocco Note, con un documen¬ 
to vuoto pronto a contenere il nostro 
nuovo script. Di seguito, ecco il testo 
dello script necessario per MC-link: è 
importante che venga trascritto con cu- 


Figura I La finestra 
principale dello «Scrip¬ 
ter» Nell'elenco delle 
connessioni disponibili 
è presente soltanto 
» MC-link PPP ». prepa¬ 
rata seguendo le istru¬ 
zioni comparse nel nu¬ 
mero scorso di MCmi- 
crocomputer 


Utilità pei la creazione di procedure per racceaao remolo 


wran 


Conwtacn 


Pioc*du« 
Moro Ite 


Boàrie» 


Siesta 


PpWite* 


P Anolgi» piocodur# 

f~ Acni tehermsl» del laminale mrwnoal» 





1 1 2 1 




MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


223 














MC-UNK 


ra, facendo attenzione ad evitare ogni 
errore di battitura che renderebbe im¬ 
possibile il collegamento automatico; lo 
script proviene dall'area di discussione 
WIN-USER dei forum locali di MC-link, 
quindi è stato ampiamente sperimenta¬ 
to nei normali collegamenti quotidiani 
attraverso la rete telefonica commutata: 

Script di connessione PPP per MC- 
link 

proc main 

inizio della procedura 

waitfor 

attende il prompt di MC-link 

transmiC SUSERID 

trasmette lo username 

transmit " A M" 

trasmette il carattere <invio> (CR) 

waitfor “assword:" 

attende la richiesta di inserire la password 

transmit SPASSWORD 

trasmette la password 

transmit “ A M” 

trasmette il carattere <invio> (CR) 

endproc 

fine della procedura 

Come si vede, il testo è molto breve 
e semplice, configurando poche ele¬ 
mentari istruzioni per il computer; so¬ 
stanzialmente si tratta di una semplice 
procedura di login, che fornisce userna¬ 
me e password automaticamente, sen¬ 
za che l'utente sia costretto a introdurle 
a mano ogni volta. Dopo aver completa¬ 
to la battitura dello script, possiamo sal¬ 
vare il testo e chiudere il Blocco Note. Il 
nostro file è stato registrato col nome 
Mclinkppp.txt, e questo è il nome che 
dovremo inserire adesso nel campo 
«Nome file" della sezione «Procedura» 
della finestra dello Scripter (fig. 2). Ora 
possiamo associare lo script alla con¬ 
nessione, evidenziando il nome MC-link 
PPP nella sezione «Connessioni» e fa- 



Figura 2 Dopo aver 
preparato lo script, 
dobbiamo indicare 
nell'apposito campo il 
suo nome e il suo per¬ 
corso. in modo da po¬ 
terlo associare alla con¬ 
nessione già presente 
Per comodità, è sem 
pre meglio che il lile ri¬ 
sieda nella directory 
\ProgrammMccesson, 
creata automaticamen¬ 
te da Windows duran¬ 
te l'installazione del si¬ 
stema operativo 


cendo click sul tasto «Applica». D'ora in 
poi ogni volta che eseguiremo il collega¬ 
mento con MC-link utilizzando Accesso 
Remoto, il login verrà effettuato in auto¬ 
matico secondo le istruzioni contenute 
nello script associato. Per controllare 
che tutte le fasi dell'esecuzione dello 
script siano corrette, o per individuare 
con precisione eventuali problemi, è 
possibile attivare l'opzione «Analizza 
procedura», la quale permette di per¬ 
correre passo passo ogni comando del¬ 
lo script verificandone il funzionamento. 

L'uso delle variabili SUSERID e 
SPASSWORD nello script, presuppone 
che il programma Accesso Remoto co¬ 
nosca sia lo username che la password. 
In pratica ci si deve assicurare che nella 
richiesta di composizione che appare 
quando si lancia il collegamento PPP 
con MC-link i campi «Nome utente» e 
«Password» siano esattamente riempi¬ 
ti. Se si vuole, si può attivare l'opzione 
«Salva password» per evitare di reinse¬ 
rirla manualmente ogni volta (del resto 
la creazione di uno script serve proprio 
a questo); volendo si può operare in 
maniera ancora più rudimentale, sosti¬ 
tuendo a queste due variabili diretta- 
mente lo username e la password (scri¬ 
vendoli tra virgolette), ma bisogna sem¬ 
pre tenere presenti le regole mìnime 
della sicurezza e della riservatezza: in 


tutti e due i casi, come già abbiamo det¬ 
to nello scorso numero, chiunque abbia 
accesso fisico alla nostra macchina può 
attivare il collegamento semplicemente 
con un click sull'icona di Accesso Re¬ 
moto. 

Un'ultima nota riguardo una modifica 
da apportare alla configurazione del si¬ 
stema per l'utilizzo del programma di lo¬ 
gin automatico: per il corretto funziona¬ 
mento dello Scripter è fondamentale 
che l'opzione di visualizzazione della fi¬ 
nestra del terminale dopo la connessio¬ 
ne sia disattivata, pena l'impossibilità 
di controllo del terminale, il blocco irre¬ 
versibile della procedura di login e l'ab¬ 
battimento della chiamata Per disabili¬ 
tare l'opzione, si deve accedere alle 
proprietà della connessione che stiamo 
associando allo script, attraverso la fine¬ 
stra principale di Accesso Remoto, e 
selezionare il pulsante «Configura/Op¬ 
zioni». 

A questo punto tutto è pronto per il 
nostro primo collegamento automatico. 
Con un doppio click sull'icona «MC-link 
PPP» in Accesso Remoto, siamo pronti 
a partire per una nuova esplorazione nel 
mondo cablato. 


Alessandro Vannini è raggiungibile su MC-link alla 
casella mc7872 e tramite Internet all'Indirizzo 
inc7H7Jttm,:hnnH 


Eudora: la posta elettronita tosile 

a cura di Enrico M. Ferrari 


Chi usa MC-link da tempo ha oramai 
notato un drammatico aumento dei 
messaggi spediti e ricevuti via posta 
elettronica: mailing list, liste private, 
contatti di lavoro o semplici messaggi di 
saluto portano via quasi la maggior par¬ 
te del tempo dedicato ai collegamenti 
ed il futuro ci riserva un carico ancora 
maggiore. 

C'è chi dichiara di ricevere più di 200 


messaggi al giorno su MC-link e non è 
certo una eccezione, considerato il 
boom di Internet e l'incredibile mole 
giornaliera di posta elettronica scambia¬ 
ta (basta iscriversi a 3 mailing list per 
essere sommersi di messaggi), negli 
USA i messaggi elettronici superano 
già in numero quelli cartacei, ed è ra¬ 
gionevole pensare che anche in Europa 
si giunga presto ad una situazione ana¬ 


loga Gestire questa montagna di byte 
scritti con i mezzi tradizionali diventa 
impossibile: collegarsi, leggere e ri¬ 
spondere online costa molto in tempo, 
e quindi in scatti, e serve inoltre un vali¬ 
do mezzo di archiviazione dei messaggi 
che duri più della manciata di giorni do¬ 
po i quali MC-link cancella i messaggi 
più vecchi. 

Già da tempo sono in circolazione gli 


224 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


















MC-LINK 


La pagina di configura- 
none di Eudora, forse 
la parte piu difficile del 
programma, una volta 
copiati i campi «POP 
ACCOUNT«, «SMTP, 
e «RETURN AD- 
DRESS" siete pronti 
per scrivere e ricevere 
posta da chiunque 


Ucl4 



<« t* «+* «-•— l«*« e» 



Le tre finestre principa¬ 
li di Eudora A sinistra 
quella per l'editing dei 
messaggi m partente, 
al centro l'elenco delle 
lettere arrivate e a de¬ 
stra quello delle lettere 
in uscita Ogni mes¬ 
saggio può essere niel¬ 
lo. modificato ed even¬ 
tualmente rispedito 


OLR, che permettono di scaricare un fi¬ 
le unico di messaggi, leggerli e manipo¬ 
larli offline per poi rispedire al sistema 
le proprie risposte. Questo metodo per 
quanto buono è purtroppo limitato 
all'OLR stesso, scritto e pensato per un 
sistema specifico, senza contare che 
l'OLR è nato in tempi pre-lnternet: oggi 
la connessione alla rete ci permette di 
utilizzare nuovi e più potenti strumenti 
che sono diventati uno standard per ef¬ 
ficienza e semplicità d'uso, uno di que¬ 
sti è sicuramente Eudora, che conta già 
più di tre milioni di utenti in tutto il mon¬ 
do. 

Il grande successo del programma è 
dovuto alla sua veste grafica, alla sua 
versatilità ed al fatto che è disponibile 
sia per Macintosh che per Windows, 
inoltre Eudora viene distribuito come 
PD nella versione Light, che si discosta 
solo di poco dalla completissima versio¬ 
ne commerciale: tutti sono quindi in 
grado in pochi minuti di avere a disposi¬ 
zione lo strumento ideale per gestire la 
posta elettronica. 

Quando ci si collega ad Internet me¬ 
diante una connessione SLIP/PPP. co¬ 


me quella offerta da MC-link, è possi¬ 
bile evitare di utilizzare il sistema a me¬ 
nu per la gestione della posta a patto 
che il gestore abbia installato un cosid¬ 
detto POP Server, che permetterà ap¬ 
punto a programmi come Eudora di ge¬ 
stire al massimo la posta naturalmen¬ 
te essendo uno standard internaziona¬ 
le Eudora può essere utilizzato anche 
su altri sistemi che dispongano di POP 
Server, basterà farne una copia con i 
settaggi per quel sistema ed il gioco è 
fatto. 

Quando si scrive un messaggio con 
Eudora, questo viene inviato, alla con¬ 
nessione, al server SMTP (Simple Mail 
Transfer Protocol), che analizza la desti¬ 
nazione del messaggio e lo trasmette a 
un altro server SMTP pfù vicino ad es¬ 
sa. Alla fine il messaggio arriva al server 
SMTP corrispondente al dominio al qua¬ 
le è indirizzato. A questo punto entrano 
in gioco i server POP (Post Office Pro¬ 
tocol) che si trovano sullo stesso siste¬ 
ma dei server SMTP e lavorano con es¬ 
si per inviare i messaggi ai nodi che non 
dispongono di un proprio server SMTP. 
Alcuni server POP, denominati POP3, 


accettano anche messaggi inviati ad al¬ 
tri utenti Internet e li passano al server 
SMTP per l'inoltro a destinazione. 

Tutta questa teoria, copiata dal libro 
«Eudora, la posta elettronica» di Luca 
Baglivo, serve ad introdurre termini che, 
qualsiasi gestore di posta voi usiate, vi 
troverete di fronte e che sarà assoluta- 
mente necessario sapere onde configu¬ 
rare il programma. 

La foto in alto che pubblichiamo in 
questa pagina presenta proprio la pagi¬ 
na di configurazione di Eudora, forse la 
parte più difficile del programma, una 
volta copiati i campi “POP Account», 
«SMTP» e «RETURN ADDRESS» siete 
pronti per scrivere e ricevere posta da 
chiunque. 

A questo punto possiamo incomin¬ 
ciare e provare a scrivere un messaggio 
a qualcuno, magari anche a noi stessi, 
come detto prima Eudora funziona esat¬ 
tamente come un OLR e non c'è quindi 
bisogno di collegarsi per scrivere i mes¬ 
saggi: prepareremo prima tutto a mo¬ 
dem spento e chiameremo il server In¬ 
ternet solo per spedire e ricevere even¬ 
tualmente posta in attesa. 

Selezionando New Message dal me¬ 
nu Message appare una finestra che in 
un sol colpo ci permette di preparare, 
editare un messaggio, specificare uno o 
più destinatari ed eventualmente inviare 
un file allegato. La finestra è divisa in 
tre parti, una barra delle icone, una par¬ 
te di header e la parte dedicata all’edi¬ 
ting del messaggio vero e proprio. 

Cominciamo dalla parte degli header: 
il campo «To:» identifica ovviamente il 
destinatario del messaggio, ad esempio 
se vogliamo scrivere ad Enrico Ferrari 
basterà digitare qui «e.ferrari®- 
mclink.it». Nel campo «From:» compa¬ 
re automaticamente il nostro indirizzo, 
cioè il mittente del messaggio. 
«Subiect:» è il titolo che vogliamo dare 
al messaggio, mentre «Cc:» (Carbon 
Copy) è il campo dove inseriremo even¬ 
tuali altri destinatari dello stesso mes¬ 
saggio. 

Possiamo cioè inviare lo stesso mes¬ 
saggio sia a Enrico Ferrari che alla ca¬ 
sella MC0001 di MC-link, basterà inseri¬ 
re nel campo «Cc:» gli altri indirizzi, se¬ 
parati da una virgola ed uno spazio. 

Il campo «Bcc:» è il Blind Carbon 
Copy, consente cioè di inviare una co¬ 
pia del messaggio ad altri destinatari, 
ma a differenza del campo «Cc:» l'indi¬ 
rizzo dei vari destinatari non comparirà 
nell'header del messaggio finale, serve 
in pratica quando si desidera che i diver¬ 
si destinatari del messaggio non sappia¬ 
no che altre persone hanno ricevuto il 
medesimo messaggio; anche questo 
campo accetta nominativi multipli divisi 
da una virgola ed uno spazio. 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


225 









































MC-LINK 


Nel campo «Attachments:» è possi¬ 
bile specificare quale sarà il file, od i fi¬ 
le, allegato al testo che ogni destinata¬ 
rio riceverà, Si tratta di una funzione po¬ 
tentissima perché consente di associa¬ 
re ad un messaggio un qualsiasi file bi¬ 
nario, una immagine, un documento, o 
perfino un programma, Eudora è in gra¬ 
do di convertire il file binario in un for¬ 
mato ASCII compatibile con la posta 
elettronica, il destinatario riceverà cosi 
oltre al semplice messaggio testo an¬ 
che il file binario identico all'originale, 
sarà sempre Eudora del destinatario ad 
effettuare automaticamente la conver¬ 
sione e salvare II file su disco. 

È importante notare come gli utilizza¬ 
tori della posta con interfaccia a caratte¬ 
re non possono usufruire dei file allega¬ 
ti, a meno di utilizzare utility diverse che 
«separano» il messaggio dal file binario. 

MC-link ha un funzionamento partico¬ 
lare, per appesantire meno il sistema 
mailbox i messaggi più grandi di 30 
Kbyte vengono automaticamente salva¬ 
ti nella Flilebox. Questa procedura com¬ 
porta che purtroppo questi messaggi 
non finiscono nel convertitore automati¬ 
co di Eudora, ma sono comunque deco¬ 
dificabili a tutti gli effetti con utility se¬ 
parate. Nessun problema invece per i 
messaggi in partenza. 

Sulla sezione dell'editing non c'è 
molto da dire, è una classica finestra 
dove funzionano tutti gli standard di 
qualsiasi editor e non ci soffermeremo 
a lungo. Più importante è invece la bar¬ 
ra delle icone che comunque è struttu¬ 
rata in modo tale che anche un princi¬ 
piante può utilizzarla senza doverla mo¬ 
dificare. 

Da questa barra sarà infatti possibile 
selezionare una firma da allegare in cal¬ 
ce ad ogni nostro messaggio, una prio¬ 
rità da assegnare al messaggio a secon¬ 
da della sua importanza ed il formato 
dei file allegati: non c'è bisogno di sape¬ 
re come funzionano tutte queste voci, 
per un uso generale basta lasciare il 


Beta - 


Dall'inizio del 1995 è attiva sulla sce¬ 
na telematica una rivista nata dall'idea 
di due studenti di ingegneria romani: 
Beta, che si è saputa ritagliare un ango¬ 
lo all'interno di un mondo, quello infor¬ 
matico, sempre in evoluzione e affama¬ 
to di informazioni. Beta è ospitata nelle 


settaggio sui valori di default, al resto 
pensa Eudora. L'ultimo pulsante è l'uni¬ 
co veramente importante perché con¬ 
sente di spedire il messaggio o di met¬ 
terlo in «coda» alla fila di messaggi 
pronti per la spedizione. 

Ora che sapete come spedire un 
messaggio può esservi capitato di rice¬ 
verne qualcuno e onde evitare da subito 
la confusione sarà bene che nella fine¬ 
stra principale facciate comparire due 
sottofinestre, In ed Out, dal menu Mail¬ 
box: avrete così sempre sott'occhio la 
casella dei messaggi ricevuti e di quelli 
in partenza. 

Di ogni messaggio viene visualizzata 
una riga sintetica che contiene diversi 
flag: indirizzo del destinatario o del mit¬ 
tente, data ed ora dell'invio, oggetto del 
messaggio e se il messaggio è stato 
letto (casella In) oppure inviato od anco¬ 
ra in attesa di spedizione (Out). Per ve¬ 
dere uno qualsiasi dei messaggi basterà 
cliccare sopra la riga sintetica. 

Nel caso vi abbiano mandato un file 
allegato questo sarà stato già salvato 
automaticamente in una directory pre¬ 
fissata oppure vi verrà chiesto dove sal¬ 
varlo. 

Una volta effettuato lo scambio di 
messaggi con il server potete di nuovo 
chiudere il collegamento e gestire il tut¬ 
to offline. 

Nella casella In vedrete i messaggi 
non ancora letti, cliccandoci sopra po¬ 
trete quindi vederne il contenuto e se lo 
desiderate potete preparare una rispo¬ 
sta automaticamente grazie alla voce 
REPLY o all'apposito gadget, il messag¬ 
gio originale verrà citato per intero, 
comparirà nel campo «To;» automatica- 
mente il mittente del messaggio letto 
che diventa il destinatario e a voi non ri¬ 
mane che aggiungere le righe di rispo¬ 
sta vera e propria. 

Sempre da menu potete spedire il 
messaggio letto ad un'altra persona 
(Forward) oppure decidere di cancellar¬ 
lo: per far questo basta anche premere 


«CANC» una volta che si è cliccato sulla 
riga sintetica, i messaggi così eliminati 
finiscono in una sezione chiamata «Tra- 
sh» richiamabile in finestra esattamente 
come In ed Out, sarà naturalmente pos¬ 
sibile cancellare definitivamente il cesti¬ 
no per fare spazio sul disco. 

Un'altra funzione molto importante di 
Eudora sono i Nikcname: è impossibile 
ricordarsi l'indirizzo completo dei nostri 
corrispondenti, in genere li segniamo da 
qualche parte oppure si esegue sempre 
la funzione di risposta automatica che ci 
evita di digitarli nuovamente. Tramite il 
menu Nickname possiamo creare un 
elenco di nominativi ognuno dei quali 
avrà un identificativo al quale associare 
più indirizzi elettronici. Se ad esempio 
creiamo il Nickname «scuola» possia¬ 
mo associare a «scuola» tutti gli indirizzi 
elettronici dei compagni di classe. 

Basterà un colpo di mouse, dalla fi¬ 
nestra dei Nickname sulla voce «scuo¬ 
la», un altro colpo sul gadget «To » per 
attivare la creazione di un nuovo mes¬ 
saggio che abbia come destinatario tutti 
gli indirizzi elettronici associati a «scuo¬ 
la», non male, vero? 

Conclusioni 

La versione commerciale di Eudora 
consente dei sofisticati controlli sui 
messaggi grazie all'uso dei filtri, è pos¬ 
sibile ad esempio creare varie mailbox 
nelle quali finiranno i messaggi a secon¬ 
da del filtro da noi specificato: ma non 
c'è bisogno di sapere tutto questo, la 
forza del programma risiede proprio nel¬ 
la sua immediata utilizzazione e nel con¬ 
cetto di casella di partenza, Out, e di 
quella di arrivo, In. Come al solito il tut¬ 
to è più facile a farsi che a dirsi, avanti 
quindi, da ora in poi ci si sente solo at¬ 
traverso Eudora. 


Enrico Maria Ferrari è raggiungibile su MC-link alla 
casella MCOO12 e tramile Internet all'indirizzo e ler- 
hanffmclink.il 


La rivista ipertestuale tecnica 

a cura di Luciano Giustini 


pagine Web di MC-link e distribuita gra¬ 
tuitamente. 

Correva ranno... 

Verso la metà del '94, precisamente 
ai primi di giugno, lanciai in un piccolo 


ma carino network nazionale - Caesar- 
net, per me una specie di seconda casa 
- una proposta abbastanza impegnativa 
creare exnovo una rivista tecnica sui te¬ 
mi informatici, solamente telematica, e 
gratuita. Molti mi risposero che c'erano 
già le grandi riviste presenti in edicola, 


226 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 






MC-LINK 


Questa e la pagina da 
cui partono tutte le 
informazioni relative a 
Beta la cosiddetta Ho¬ 
me Page, che nell'im¬ 
pianto grafico e gene¬ 
ralmente uguale alla Pa¬ 
gina Principale di ogni 
numero di Beta Da qui 
si può consultare il nu¬ 
mero corrente, o diret¬ 
tamente prendere il 
pacchetto per leggere 
Beta off-line con qual¬ 
siasi browser supporta¬ 
to Ci sono inoltre i rife¬ 
rimenti agli arretrali e 
all'archivio, con l'elenco 
dei termini tecnici defi¬ 
niti nei vari numeri e 
l'elenco degli articoli dal 
numero I 

URL http //www.mc- 
link it/n/beta/home/m- 
dex htmi 


Form Invio Posta 
Dalla Home Page, o dal 
Numero corrente di Be¬ 
ta. Si può raggiungere la 
Form di Invio Posta, vi¬ 
sibile parzialmente in fi¬ 
gura Questo può esse¬ 
re senz'altro considera¬ 
to uno degli aspetti più 
positivi del concetto di 
rivista in rete In questo 
modo, infatti, il lettore 
ha un contatto diretto e 
immediato con la reda¬ 
zione, e le risposte, 
conseguentemente, so¬ 
no più immediate e. so¬ 
prattutto. sempre ono¬ 
rate. Inoltre, grazie alla 
disponibilità degli script 
cgi-bm su MC-Web. e 
semplicissimo per lo 
scrittore HTML imple¬ 
mentare una Form 
quanto per il lettore 
riempire i campi URL 
h 11 p .//www m c- 
link it/n/beta/home/bm- 
sgform.htm 



tu te v— fc a— . 


■tpmp ino** nfrVbelaAiomcitoOe* hlml 

c»v w. 


Beta - La rivista ipertestuale tecnica 


Home Page 


W b>u 1 


Tiat>,+nu»4WTm 

| Barn laon» I IMmmi I Imlvrul Ito- tmitu rm*u mmi I 
I imi •noi una .«««kM* utbut vimJu»w Cim iìbM 




zeppe di informazioni, prove e contro¬ 
prove, dotate di mezzi poderosi per po¬ 
ter svolgere il proprio lavoro. Chi avesse 
aderito all’iniziativa, invece, non avreb¬ 
be avuto altri mezzi che le proprie cono¬ 
scenze, la propria buona volontà e la 
promessa di gloria..., perché in solido 
non potevo promettere proprio null'al- 
tro. Se ne parlò per un po', finché non 
mi misi davanti al computer e mi diedi 
da fare per creare una prima «versione 
preliminare» (termine che poi entrerà 
nella stona di Beta, vedremo poi per¬ 
ché) L’idea era di mandarla.in giro per 
le reti per mostrare visivamente quello 
che avevo in mente e per invogliare i fu¬ 
turi possibili articolisti ad aderire. Scelsi 
il formato Help per Windows perché al¬ 
lora sembrava l'unico in grado di poter 
gestire l’ipertestualità con immagini, e 
in futuro anche suoni o animazioni, con 
uno sforzo relativamente ridotto in ter¬ 
mini di programmazione II nome prov¬ 
visorio per questa preview fu «Villaggio 
Globale». Fu allora che un nuovo fre¬ 
quentatore di quel network, Fernando 
Carello, mi scrisse dichiarandosi molto 
interessato alla nascente rivista. Fer¬ 
nando usò termini entusiastici per de¬ 
scrivermi il futuro della rivista, e mi 
colpi proprio la fiducia che esprimeva la 
volontà di tuffarsi nella faccenda senza 
preoccuparsi troppo di come sarebbe 
andata o di chi ci avrebbe dato retta. 
Fernando portava una preziosa dote alla 
rivista, e cioè le sue innegabili cono¬ 
scenze tecniche (da bravo laureando in 
ingegneria elettronica). 

La redazione virtuale 

Una cosa ci fu chiara fin dall'inizio: al 
di là della forma, che probabilmente sa¬ 
rebbe stata pessima specialmente 
all'inizio, i contenuti dovevano essere 
ineccepibilmente tecnici. Nessuna rivi¬ 
sta general-purpose. per capirci, ma de¬ 
gli articoli per informatici fatti da infor¬ 
matici; che avessero nel contempo un 
sapore divulgativo, o meglio esplicativo. 

Dopo breve tempo vari articolisti ade¬ 
rirono all’iniziativa. La cosa più strana, e 
nel contempo più divertente anche se 
difficile, fu organizzare una redazione 
virtuale dovevamo cioè realizzare un 
luogo virtuale di raccolta e coordina¬ 
mento delle informazioni che ci giunge¬ 
vano da varie parti d'Italia. Già perché 
l'impianto della rivista era basato, e si 
basa tutt'ora, su un contatto di tipo 
esclusivamente telematico, e sviluppa¬ 
to su base geograficamente distribuita. 
Tipicamente nessuno di noi conosceva 
di persona un altro componente della ri¬ 
vista (a parte io e Fernando), e benché 
quasi tutti avessero il numero di telefo¬ 
no di tutti, per qualsiasi cosa si usava la 


matrix (messaggi privati Fidonet). Que¬ 
sta che può sembrare una spersonaliz¬ 
zazione del concetto di lavoro di squa¬ 
dra, ha permesso in realtà la perfetta 
sincronizzazione di tutte le operazioni 
necessarie in una redazione L'aspetto 
più vantaggioso era di poter smistare 
tutte le informazioni che una redazione 
deve coordinare e utilizzare con dei 
semplici messaggi standardizzati; que¬ 
sti, una volta archiviati, rappresentavano 
la base su cui gli articolisti creavano il 
prodotto finale. 

Presto, un nome 

Arrivò cosi l'autunno del '94 quando 
la gran parte degli articoli era pronta, an¬ 


che se ne mancavano alcuni importan¬ 
tissimi, specie per il numero zero di una 
rivista. 

Fu in quell’occasione che il nome 
«Villaggio Globale» iniziò a essere mes¬ 
so in discussione: ci voleva un nome 
meno scontato, e forse anche più indi¬ 
cativo dei contenuti, e ci voleva anche 
in fretta. Mi ricordo così una telefonata - 
decisiva in tal senso - con Fernando, si 
parlava della nuova beta di OS/2, quella 
che sarebbe poi diventata Warp, quan¬ 
do dopo qualche secondo di totale si¬ 
lenzio Fernando esclamò: «Beta!». Un 
nome azzeccato perché di lì a poco, es¬ 
sendo per definizione un tipo pignolo e 
perfezionista, sfornai una pletora di ver¬ 
sioni preliminari della rivista. 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


227 






































MC-LINK 


Beta: indirizzi utili 

Home Page per la consultazione on-line |http://www.mclink.it/n/beta/homed 
index.html 

Pagina Web per il download del numero corrente (fortemente consigliato) 
Ihttpy/www.mclink.it/n/beta/download/bmnuahtmTzij} (dove mm = mese e aa 
anno; esempio: b049bhtm.zip per il numero di aprile 1995) 

FTP per numero corrente e gli arretrati ftp://beatles.cselt.stet.it /pub/ltalia/BETA/ 
BBS di supporto: Sierra BBS (2:335/336. Tel 06/39.73 96 02) e SPQR BBS (2:335/348. 
Tel. 06/87.18.20.83) 


RTF vs. HTML 

Il numero zero usci in formato Help 
per Windows, e cioè in RTF compilato. 
Come dicevo, la scelta cadde su questo 
formato per una serie di motivi di op¬ 
portunità, e non ultimo per il fatto che 
Windows ce l'avevano, bene o male, 
una gran parte dei possessori di PC, e 
con esso il relativo lettore Winhelp.exe: 
bastava un doppio-click e chiunque po¬ 
teva leggere la rivista. In realtà non era 
tutto cosi rose e fiori, poiché il formato 
Winhelp, a suo tempo, aveva delle og¬ 
gettive limitazioni, la più pesante tra le 
quali era il limitato numero di colori sup¬ 
portato per le immagini: solo 16. Si ov¬ 
viava al problema con delle DLL ester¬ 
ne, e infatti dal numero 1 iniziai a utiliz¬ 
zare immagini a 256 colori. Però le di¬ 
mensioni del pacchetto finale aumenta¬ 
vano considerevolmente, e quindi più 
che un uso assolutamente ristretto al 
necessario non se ne poteva fare. Nella 
redazione, allora, si andava facendo 
strada la convinzione che sarebbe stato 
più opportuno il formato HTML, emer¬ 
gente standard introdotto in Internet col 
WWW 

I vantaggi dell'HTML erano moltepli¬ 
ci: leggibilità su tutte le piattaforme, PC 
(Windows. OS/2. Linux, ecc.), Amiga, 
Unix, Macintosh, e ovunque ci fosse di¬ 
sponibilità di un browser per il Web; fa¬ 
cilità e rapidità di gestione, poiché è un 
formato in chiaro e non richiede la fase 
di precompilazione: infine, soprattutto 
per me, minore dispendio di energie e 
tempo per convertire gli articoli, l'HTML 
è un formato che chiunque può impara¬ 
re in poco tempo e con poca fatica. I ri¬ 
sultati in termini visivi, inoltre, erano 
nettamente migliori. 

Internet 

Quando, in occasione del numero 3, 
Beta usci solo in formato HTML, arriva¬ 
rono svariate matrix di protesta: molti 
lettori si aspettavano l'uscita della ver¬ 
sione Winhelp, ma nonostante i dubbi 
iniziali, la scelta si rivelò vincente: grazie 
alla versione HTML il nostro pubblico 
aumentò, e altrettanto la nostra soddi¬ 
sfazione. 

Un momento di grande crescita, in¬ 
tanto, arrivò con la collaborazione di 
Maurizio Codogno, guru delle news ita¬ 
liane e grande esperto di Unix, nel mo¬ 
mento in cui accettò di ospitare i pac¬ 
chetti di Beta in una directory apposita 
del suo sito Internet. Grazie a Maurizio, 
Beta può essere reperita con molta più 
facilità che non in Fidonet, con un ftp 
anonimo e un get diretto rispetto alla 
tecnologia Point necessaria per fare file 
request nelle reti amatoriali. 


MC-link e il WWW 

La svolta, in termini di immagine e di 
lettori, arriva nell’estate del '95 con il 
passaggio nella grande vetrina mondiale 
del World Wide Web. Pochi sanno che 
tutto nacque da un messaggio di Marco 
Calvo lo mi ero abbonato qualche me¬ 
se prima a MC-link, e Marco mi chiese 
una breve recensione sull'area Ipertesti, 
creata da poco sull’onda dell'entusia¬ 
smo di alcuni abbonati, tra cui doveroso 
ricordare il bravissimo Cristiano Paris, e 
di cui ero moderatore. Mi ricordo che 
ero a studiare furiosamente nella casa 
al mare per un esame di quelli che solo 
a ingegneria si trovano: teoria applicata 
alla teoria con contorno di teoria. Prati¬ 
camente non ci fai un tubo. Tornando a 
noi, scrissi la recensione e nei messag¬ 
gi di complemento chiesi a Marco se 
sapeva dì qualche posto su Internet do¬ 
ve poter pubblicare Beta sul WWW, da¬ 
to che era già in HTML. Azzardai il Web 
server di MC-link come frase buttata li: 
Marco invece mi disse che proprio quel¬ 
lo probabilmente sarebbe stato il posto 
più adatto, e mi invitò a contattare Silva¬ 
no Fraticelli, uno dei maggiori responsa¬ 
bili del server Mai indicazione fu più 
lungimirante: cosi timidamente feci, e 
Silvano diede una graditissima collabo- 
razione appoggiando l'idea, e mettendo 
Beta sul Web. Da quel momento e nei 
mesi successivi, la rivista è letteralmen¬ 
te esplosa (e anche noi...). 

Con la diffusione della URL cui si po¬ 
teva leggere e prendere Beta, il numero 
dei lettori è salito esponenzialmente, 
tanto che neanche noi, attualmente, 
sappiamo quanti siano. Stime pruden¬ 
ziali parlano dì 10.000, 15.000 lettori dal 
lato Internet (Numero 3), ma non c'è 
nessuna indicazione su quanti scaricano 
il pacchetto completo dalle numerosis¬ 
sime BBS che hanno Beta nelle loro 
aree file. 

La collaborazione tra Beta e MC-link 
viene ulteriormente semplificata dall'in¬ 
troduzione di MC-web, il sistema di 
authormg delle pagine HTML ideato 
dall'inarrestabile Bo Arnklit (il mitico 
creatore di MC-link). Su mia richiesta 
(ormai ero inarrestabile anch'io) vengo 
abilitato da Arnklit a MC-web e da quel 
momento le operazioni su Beta, gli 
upload, le modifiche alle pagine, ecc. di¬ 


ventano possibili direttamente dal mio 
computer, e potete immaginare la mia 
felicità nel poter disporre di uno spazio 
di manovra autonomo senza dover ogni 
volta scomodare qualcuno per le mie 
esigenze. 

Un altro passo avanti si è avuto con 
la comparsa di un puntatore dalle pagi¬ 
ne «Edicola» di MC-link verso Beta, co¬ 
si che chi si trovasse a passare per 
quelle parti interessato alle realtà edito¬ 
riali non poteva non notare la presenza 
della nostra rivista. Anche di questo va 
ringraziato Bo Arnklit Dopo quest'ulti¬ 
mo fatto, in ordine cronologico, c'è sta¬ 
ta l'uscita del Numero 4 di Beta, molto 
bello (all'unanimità!) e denso di articoli 
interessanti, il quale al momento di scri¬ 
vere questo articolo è anche l'ultimo 

Conclusioni 

Beta è ormai una realtà consolidata, 
la macchina redazionale è «quasi» a re¬ 
gime e ci siamo guadagnati sul campo 
un pubblico ormai fedele di cui siamo 
particolarmente contenti. Chissà fino a 
quando durerà Beta noi speriamo il più 
a lungo possibile, ma si sa che le impre¬ 
se volontaristiche hanno un andamento 
travagliato e spesso altalenante. Le dif¬ 
ficoltà non mancano: nel nostro Paese 
per esempio è assente una qualsiasi 
legge che ci permetta di tutelarci come 
copyright sugli stessi articoli. O meglio, 
c'è ma richiede soldi e investimenti, tut¬ 
te cose che a una rivista gratuita mal si 
addicono. Al di là, poi, delle considera¬ 
zioni legislative, emergono anche dei 
piccoli-grandi problemi interni alla reda¬ 
zione, come la mancanza di tempo per 
stare dietro a tutte le esigenze della rivi¬ 
sta. Tuttavia il supporto pieno e genero¬ 
so dei nostri lettori ci dà lo sprono a 
continuare in questa direzione, pensan¬ 
do di fare bene. Concludo con una nota 
positiva è possibile che, in un prossimo 
futuro, potrete trovare Beta in edicola, 
in formato cartaceo, o magari... in for¬ 
mato ipertestuale: un CD-ROM da leg¬ 
gere, con bassi costi e consumo di car¬ 
ta nullo. Non pensate che possa essere 
una bella idea? «e 


Luciano Giuslim è raggiungibile su MC-link alla ca¬ 
sella mc5307. tramile Internet all'indirizzo 
mrh.w/iamriink a e in Fidonet all'indirizzo 
2:335/336 26. 


228 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 














Per un migliore 1996 
nel lavoro, nella scuo- 
__ E] la, nel tempo 
*^ 33 : libero, i Nuovi” 

1 Nuovi nell’ estetica PERSONAL ‘96 


da Pcc Computer House. 



3 Nuovi nella dotazione 



Con I' acquisto di un 486, in 
regalo 2 Cd Rom. 4 Cd Rom 
con un Pentium (Rebel 
Assault, Fila Int. Soccer, 
Galileo. Tutankhamon) o, a 
scelta, l'abbonamento a sei 
mesi per Internet, tino ad 
esaurimento scorte. 


2 Nuovi nella confezione 



r# cr#*vj^ 

Via Casilina. 283/d 00176 Roma 
tei. 06/21.47.260 (4 linee r.a.) 
fax 06/21.47.601 

assistenza tecnica tei. 06/21.48.208 


& Impero Roma 








3 cura dì Corrado Giusto!! 1 


Le novità, il futuro, la realtà virtuale? 

Un titolo complesso e forse provocatorio per una rubrica sulla telematica. In effetti, 
vista anche la ancora fresca esperienza del Comdex fall di Las Vegas, quello che ci 
dicevamo con un amico ormai sei mesi fa, «... non saremo dei visionari? Non sarà che 
questa esperienza Internet è un fuoco di paglia, destinato a spegnersi tra breve?», 
sembra distante anni invece che mesi. Eccomi questo mese a raccontarvi alcune 
nuove applicazioni, probabilmente realtà all'uscita dell'articolo in edicola 

di Sergio Pillon 


i—»r 


Stavo passeggiando al Comdex, tra 
gli stand del centro dell'esposizione 
(250.000 partecipanti, tutti «addetti ai 
lavori», come se tutta Perugia, periferia 
compresa, si fosse trasferita a Las Ve¬ 
gas...) quando nello spazio IBM mi col¬ 
piva un ingegnere della premiata ditta 
Internazionale di Macchine per Ufficio 
che stava parlando con un giapponese 
di «mondi virtuali». 

Strana la sede, strano l’interlocutore, 
un distinto ingegnere in completo grigio 
antracite e cosi la curiosità mi ha spinto a 
lasciare la fila che stavo 
facendo da una mezz'ora 
per avvicinarmi a vedere 
cosa stavano mostrando. 

Ed eccoli, collegati a due 
computer in Internet con 
modem 14400, che 
muovevano due perso¬ 
naggi in giacca e cravatta 
in una specie di Doom 
dove ognuno vedeva l'al¬ 
tro, senza mostri od ar¬ 
mi, ma solo monumenti 
e biblioteche. La cosa cu¬ 
riosa è che ognuno ave¬ 
va un grande cartello sul¬ 
la testa con scritto sopra 
il proprio nome. 


Da Doom alla realtà 
virtuale 

Non sono un grande 
esperto di realtà virtuale, 
i miei esperimenti su In¬ 
ternet risalgono ad una 
plug-in di Netscape di 
VRML (Virtual Reality 
Markup Language) ed 
anche ad alcune prove, 
di cui avete letto già nel¬ 


la rivista, con la plug-in VRML di Micro¬ 
soft Internet explorer. Indubbiamente 
trovo molto più realistica la realtà virtua¬ 
le di Doom, senza 3D reale e varie piut¬ 
tosto che quella dei programmi che 
usano file VRML, belli tecnicamente ma 
se provati dai miei «tester» preferiti, 
moglie e figlio, giudicati noiosi, poco in¬ 
terattivi e spaventosamente lenti. 

Insomma il vero trucco dei giochi del¬ 
la ID e della strada che hanno aperto è 
che quando due o più persone stanno 
giocando assieme le informazioni che 




_ 



D S 



passano sulla linea non sono poi moltis¬ 
sime perché gli sfondi, le texture, i dise¬ 
gni alle pareti sono contenuti nel PC di 
ognuno dei giocatori! 

In questo modo io e mio figlio gio¬ 
chiamo con il portatile ed il desktop in¬ 
terminabili partite in cooperazione, e 
debbo dire che l'effetto «realtà virtuale» 
è tale da farmi sobbalzare quando per 
sbaglio mi passa davanti e si prende 
una fucilata mentre stiamo entrando in 
qualche stanza... Insomma in questo 
caso mi dimentico la tecnica e la tecno¬ 
logia e mi riferisco al ri¬ 
sultato finale, appassio¬ 
nante. 

Il Censis, uno dei 
maggiori centri di studi 
sociali italiani, ha appena 
pubblicato il rapporto 
sulla situazione sociale 
del Paese 1995, un volu¬ 
me di oltre 500 pagine 
che dice a noi, ma so¬ 
prattutto alla classe poli¬ 
tica ed industriale, come 
è fatta l’Italia sociale del 
1995. Il titolo della parte 
che ci riguarda è «La fu¬ 
ga nelle reti », ed è inse¬ 
rito, udite, udite, nel ca¬ 
pitolo «Le regressioni 
della società densa nel 
vuoto della politica»! 




Ali contenti Coppi €>1995 Hbrtds Ine Repcoductlon forpenonal uz* npermined All other luti are 
prehbttu wllhaM thefomal maltoritatun etfHbrldi Ine . Kiwi* Kbrldi Chea. AlphaWOrld WU IL*, 
bdemel Woetd* Piar, ùftPormi. World* Clan Builder and bì Yceir Ubrld are all rr.tdenarkìofWorldi 

HI ** KH 


■■ 




Figura I ■ Il web server dei mondi virtuali In questo caso costituisce la porta di ingresso 
della comunità Internet alla Worlds Ine anzi la dogana! 


La fuga nelle reti 

Insomma secondo chi 
ci dice chi siamo e cosa 
pensiamo veramente 
esiste un vuoto politico, 
esiste una società dove 
si ristagna, dove non si 
cambia, né sul lavoro, 


230 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 



















TELEMATICA 


né "ei rapporti, neppure nella politica ed 
ecco che «... la domanda di reti per co¬ 
me si configura oggi nel nostro paese 
appaia ancoia involuta, socialmente po¬ 
co strutturata oltre che fortemente cir- 
coscr.ìia >• Inoltre" l'idea di poter au¬ 
mentare il proprio potere sociale attra¬ 
verso l'accesso in tempo reale a servizi 
di informazioni (...)... hanno fortemente 
sollecitato l'interesse e l'immaginario di 
una collettività fortemente provata dalla 
stagnazione dei processi di mobilità so¬ 
ciale Per la quasi totalità del corpo so¬ 
ciale, tali aspettative sono destinate a 
restare insoddisfatte a lungo e la fuga 
nelle reti rappresenta ancora, semplice- 
mente, una nuova frontiera dell'Immagi¬ 
nario collettivo». 

Pensate ora di essere ai tempi dei 


Figura 2 ■ Non mi sembra ci siano dubbi la IBM sta entrando nel mondo del VRML * 





Figura 3 - Questa è la versione bela che mi hanno dato a novembre, all'ingres¬ 
so del mondo virtuale I personaggi non sono molti ma diventeranno moltissi¬ 
mi. ho selezionato un personaggio, indicato il mio nome e sono pronto per il te¬ 
letrasporto 


Figura 4 - Arrivato, sono nel cortile d'ingresso, vedete in fondo altri edifici da 
esplorare, i passaggi ad altri «cortili*, piazze e strade virtuali. 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


231 



























TELEMATICA 



Figura 5 -I personaggi 
di Worlds Chat sono 
molto piu articolati, la 
galleria dei personaggi 
è più ricca ed anche 
piu "folle* 


Figura 6 ■ Il web server 
del chat virtuale, indub¬ 
biamente molto più 
piatto ma anche da qui 
la porta d'ingresso al 
nuovo mondo, potendo 
prelevare il Client 
VRML* 




Figura 7 - Indubbia¬ 
mente somiglia più a 
Conado IGiustozzO che 
a me. ma posso farmi 
un giro da magro, in 
doppio petto, senza 
spendere nulla per ve¬ 
stiti costosi 


fratelli Lumiere e parlate del cinema 
perfetto, ci si adatta a pennello! E se 
fossimo a parlare della trasmissione di 
onde radio? Perfetto, ci si adatta a pen¬ 
nello! 

A voi decidere se i mondi virtuali che 
si stanno affacciando sulla rete vi vedo¬ 
no coinvolti in una fuga dalla tristezza 
quotidiana, io da parte mia comincerò a 
considerare queste affermazioni inte¬ 
ressanti quando chi si occupa di studi 
sociali metterà il proprio indirizzo di po¬ 
sta elettronica in fondo al rapporto, o 
magari quando vedremo la URL 
Http://www.censisTi1 nspondere qual¬ 
cosa di diverso da «Not Found»! Mi ba¬ 
sterebbe anche solo che una ricerca 
con lycos o pathfinder ne trovasse 
traccia... pero mi sembra uno spunto in¬ 
teressante per parlare di mondi virtuali. 

Ma esiste un Virtual World? 

Intanto esiste la Worlds Ine. dove la¬ 
vora Cristopher Dean, Alphuworld evan- 
gelist. al 605 Market St, 14 Floor San 
Francisco, CA 94105, USA. In effetti 
esiste anche un Web che si chiama 
Iwww. worlds.net! (fig 1) insomma sia¬ 
mo a buon punto, ma diventa più inte¬ 
ressante se aggiungiamo un ritaglio del 
Wall Street Journal, dal Titolo "Le ban¬ 
che virtuali stanno arrivando su Internet 
attraverso VISA e Worlds Ine.» L’ultima 
tessera del mosaico è fatta dall'Inizio 
della nostra storia, i due serissimi tecni¬ 
ci che «navigavano» in un mondo vir¬ 
tuale (fig. 2). 

Insomma ecco, il VRML+, il nuovo 
linguaggio annunciato nell'agosto ulti¬ 
mo scorso da IBM e Worlds Ine,; un co¬ 
municato dell'ottobre annuncia che la 
MGM si lega alla Worlds per realizzare 
un luogo dove giocare assieme; People 
World, un servizio on-line giapponese 
con 500.000 abbonati, realizza People- 
space. il primo servizio 3D in Giappone; 
la IBM che offre la possibilità di uffici 
virtuali per conferenze private, Chat in 
luoghi pubblici, eventi on-line, una libre¬ 
ria con l'aspetto della libreria dove i sur¬ 
fisti di Internet potranno muoversi e 
prendere libri (file), collegarsi a luoghi di 
informazione, il tutto mterfacciandosi 
con il caro, buon vecchio HTML, Net¬ 
scape o WebExplorer che sia. 

Insomma, qualcosa che fa sembrare 
il vecchio Web, i newsgroup, il chat. 
l’IRC e le BBS simili alle automobili dei 
nonni. 

Ma come funziona tutto ciò? 

Nel solito vecchio modo: una con¬ 
nessione ad Internet nemmeno troppo 


232 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 













TELEMATICA 


veloce e poi si lancia il Client, Virtual 
World invece di Netscape. Si sceglie il 
personaggio che si vuole essere (fig. 3) 
(ma sarà possibile riprendersi con una 
telecamera od una foto ed essere «rea¬ 
li»), si entra... ed è come giocare tutti 
assieme ad un Doom, una realtà 3d af¬ 
fascinante e semplice. Tecnicamente il 
nostro Client si connette con il server 
del mondo virtuale e da li si inizia a pas¬ 
seggiare, can tanto di suoni, il vento e 
gli uccellini se si è all'aperto (fig. 4), ru¬ 
more di fondo nello spazio... 

Insomma una fuga nella rete od il 
vecchio sogno del teletrasporto, della fi¬ 
ne delle frontiere sociali, razziali, di spa¬ 
zio; io penso ad una rete civica, ad un 
server del governo, a musei virtuali, ma 
anche ai supermarket od alle vendite 
per corrispondenza. 

Per ora esiste il Chat, che si chiama 
Worlds Chat (figg. 5, 6 e 7). Il Client 
permette di selezionare tra personaggi 
completamente diversi, da pesci a far¬ 
falle, ragazze sexy o seri professionisti; 
io mi sono trovato a parlare (o meglio 
chattare..., digitando il testo sulla ta¬ 
stiera) con un pinguino (fig. 8) e l'effet¬ 
to è cosi trascinante che chi sceglie di 
essere un personaggio «sexy» ha sem¬ 
pre molte richieste di conversazione. 
Poi esistono varie stanze, nelle quali si 
parla di vari argomenti e sono le tradi¬ 
zionali aree chat, sempre però con lo 
stesso effetto, si aggiunge al parlato il 
movimento. 

Nelle stanze sono disponibili spazi 
pubblicitari, spazi per annunci, ed an¬ 
che per link a diversi altri mondi, esisto¬ 
no porte e scale mobili ma molte delle 


Figura 8 - È possibile 
vedersi anche dall'e¬ 
sterno ed eccomi a 
parlare con un pingui¬ 
no. nella stanza della 
tecnologia, nel vuoto 
spaziale 




Figura 9 ■ Conoscete 
questo edificio? Sem¬ 
bra somigliare alla fac¬ 
ciata di San Pietro . 
attualmente è solo un 
edificio storico ma for¬ 
se. in un futuro, chis¬ 
sà 


Figura 11 ■ Ecco che si 
avvia netscape, certo 
per interrogare un data 
base 6 molto più co¬ 
modo usare quella che 
oggi viene definita la 
prima GUI IGraphical 
User InterfaceI univer¬ 
sale. appare uguale su 
tutti i sistemi operativi, 
semplice ed intuitiva. 
insomma il WWW' 
r 



Figura IO - Sono entrato in un edificio, in fondo posso assistere ad una mostra 
fotografica, basta chccare e 



MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


233 































TELEMATICA 


stanze sono nello spazio (l'ossigeno 
non serve sulla rete!). 

Il mondo virtuale di IBM è invece 
molto più tradizionale: gallerie d'arte, 
monumenti, la possibilità di arrivare ad 
altri mondi virtuali, (figg 9, 10 e 11). In- 
somma è difficile da spiegare, sempli¬ 
cissimo da vedere, sembra di esserci 
sempre stati! 

In ultimo nel novembre '95 la Ziff Da¬ 
vis, attraverso la testata PC Magazme, 


con la MGM e la Worlds Ine. ha realiz¬ 
zato la prima premiazione su un mondo 
virtuale e reale, in Alphaworld (il mondo 
della worlds Ine.) in contemporanea con 
la premiazione al teatro della MGM a 
Las Vegas. 

Non sono un esperto di VRML ma 
qualcosa di multimediale posso raccon¬ 
tarvi: nel colloquio tra le persone il fatto 
di avere un punto di riferimento, un per¬ 
sonaggio con cui parlare che si muove 


aggiunge moltissimo alla comunicazio¬ 
ne... certo, siamo lontani dalle espres¬ 
sioni del viso ma molto più avanti ri¬ 
spetto al chat tradizionale. Intanto sia¬ 
mo nella stessa stanza, vediamo le altre 
persone, parliamo cori qualcuno che si 
gira verso di noi e che ha scelto un per¬ 
sonaggio che lo rappresenta, anche se 
non fisicamente, idealmente Insomma 
la comunicazione è sempre multimedia¬ 
le: tono, linguaggio, movimento, 


Le URLa del mese 


Questo mese vediamo alcune delle estensioni «plug-in# di Net¬ 
scape attualmente nella versione 2.0 Beta 3 




MACROMEDIA 


I 


Wcleome to thè Macromedia Vanguard Gallerà! 

Ilear Whal thè Top Shockwave Site» are Savi ne 


•crii ohm Aérwnxtmt A*. 


CwirSmt; 





MACROMEDIA 



Welcome to thè Macromedia Vanguard Gallery! 

Hear VVhal Ihc Top Shockwave Silos are Savina 


Figure 12 e 13 -11 silo della Macromedia dove si trovano i link agli altri siti 
"Shockvawe enhanced<\ vedete come il logo stesse ruotando 


S i77www.macromedia.cdm7~n ools/Shockwave/Vanguard/i 
itml lligg li e l3i- 

Macromedia non avrebbe bisogno di presentazioni, si tratta del 
principale realizzatore di software per la creazione di animazioni mul¬ 
timediali, con una gamma di prodotti, difficili da usare per uno che, 
come me. odia i manuali, ma potentissimi. 

Ecco che il potere di Director e delle applicazioni grafiche di Ma¬ 
cromedia appaiono su Internet con shockwave. Si tratta di installare 
il programma. 1 Mb circa, e semplicemente andare su questa URL 
per vedere moltissimi demo di cosa sia possibile fare immagini che 
cambiano, ruotano, ed esempi di come sono stati o potrebbero es¬ 
sere modificati i siti dei principali “attori" di Internet In particolare 
musica on-line, applicazioni da 50K con effetti grafici veramente invi¬ 
tanti. un demo di un festival di break dance che bé non la so pro¬ 
prio ballare, e poi peso anche troppo! Per Windows, Windows 95 e 
Mac 


i://www, vdolive.com/piugvdo2.hTri) (fig. 141 
■Jon si parla di olive ma di VIDfcolive, insomma per chi possiede 
un modem 28.800 ed una buona connessione ad Internet, se va tut¬ 
to bene e non c'è traffico, insomma in condizioni per ora troppo otti- 



Figura 14 - Il video on demand ? Per ora un interessante esperimento 



234 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 














































TELEMATICA 


espressioni, viso, occhi . le parole sono 
solo una piccola parte. Il mondo virtuale 
rende la rete alla portata di chi sa usare 
solo il telecomando della TV! 

Le nuove tecnologie 
si integreranno? 

Vedendo un oggetto come quello di 
cui vi ho parlato e poi le possibilità of¬ 
ferte da reai audio, dalla TV via Internet, 


dalle animazioni multimediali, la speran¬ 
za è che si riesca ad integrare questi in 
un unico sistema, in cui la navigazione 
non sia ad ipertesto ma realistica, ma¬ 
gari con parti in QuickTime VR (il siste¬ 
ma realizzato dalla Apple) per essere 
«vera», con la possibilità di parlarsi 
(Iphone già lo consente) invece di scri¬ 
versi, la possibilità di vedere la televisio¬ 
ne. sentire oratori su argomenti interes¬ 
santi. incontrarsi, fare la spesa assieme. 


lavorare in un unico mondo. Insomma 
come dice Negroponte, discutibile ma 
sempre affascinante, è inutile trasporta¬ 
re in giro atomi, portiamo in giro i bit, in 
fondo portare a spasso 90 Kg di atomi 
per scambiarsi pochi Kb visivi e acusti¬ 
ci. .. è davvero un bello spreco! «e 


Sergio Pillon e raggiungibile su MC-hnk all'indiano 
MC2434 O SU internet all'indiano ViiiomamciffiTl 


mali, si vede un filmato a 10-15 fotogrammi al secondo, con un au¬ 
dio di qualità più che accettabile per il parlato. Per ora solo Client per 
Windows 95 e NT Sicuramente emozionante e ci si sente parte real¬ 
mente di un grande paese chiamato mondo, dove l'unica carenza 
reale è il teletrasporto dell'Enterprise del capitano Kirk! Le informa¬ 
zioni ed il video in tempo reale sulla rete, finirà per spaventare i go¬ 
verni, 

Al solito Comdex ho visto ad esempio un 144 erotico americano 
dove con il programma fornito in dotazione con una telefonata sulla 
stessa linea era possibile sia parlare con le ragazze sia contempora¬ 
neamente vederle, con una risoluzione programmabile di una imma¬ 
gine 640x480 ogni 2 secondi ad un «quasi live« di 160x120 di 15 fo¬ 
togrammi al secondo. La pubblicità diceva «le nostre ragazze sono 
sempre vestite, a voi convincerle...». La troppa libertà può anche 
creare dei problemi o liberare. 

http://www.shareware.coif] ifig. 15) 

Il vecchio sito nato da un'idea dell’università di Lubiana, la Virtual 
Shareware Library si è rifatto il look, usando le nuove caratteristiche 
di Netscape 2 0 Bello, facile da consultare, pieno di informazioni 



si'i t mi m i mari: ? o 


out <tellT tevi«w«<J citi» 

toc »** or Hh. in tu». 


IX PI ORE THE LATIST 


» ROM NETSCAPE 


peccato, od e solo una mia impressione, che lo shareware di qualità 
stia diminuendo? 

inttp:// www.cnet.com/centrai/raaiq ùg 16) _ 

Seconda uri del mese per clnet. infatti anche Iwww.shareware.coffl 
e loro ma la radio con notiziari sul mondo Internet e oeil intorniatica 
merita veramente. Per sentire la radio bisogna aver installato reai au¬ 
dio ma chi ha Windows 95 ed il plus pack lo ha automaticamente as¬ 
sieme ad Internet Explorer, oppure si può ricevere dal sito stesso. In 
questo caso non serve un collegamento stellare, un 14.400 con qual¬ 
che problema di linea funziona perfettamente, magari capire l'inglese o 
peggio l'americano non è facile ma sarebbe ora di impararlo e magari 
salvare i file audio sul disco aiuta, ascoltandoli con calma, ad impararlo 
più in fretta.. Che sia una buona scusa per convincere i genitori a rega¬ 
larci per Natale un abbonamento ad Internet? 

Costa forse meno di un cattivo corso di inglese, molto meno di un 
corso di informatica... 



Figura 15 - Le possibilità del netscape 2 0. finestre multiple, ed una librena di Figura 16-Un vero servizio di audio on demand Provare per credere 
file shareware di tutto rispetto 


MCmicrocornputer n. 159 - febbraio 1996 


235 







































a tuia di Corrado Gmstoni 


Sfondi, colori, carte da parati 

Sicuramente avete visitato l'appartamento che si trova sopra o sotto il vostro. Sarà più 
bello o più brutto, sarà comunque notevolmente diverso dal vostro. Eppure lo spazio, 
le stanze, le finestre sono esattamente le stesse. Ciò che rende ogni appartamento 
unico è l'arredo interno. Anche per le pagine WWW vale lo stesso concetto. 
Potenzialmente sono tutte uguali, sta alla vostra inventiva renderle uniche. 

di Giuliano Boschi 


Chi ha già navigato in Internet avrà 
notato che molti dei siti hanno come 
colore di fondo un «banale» grigetto. 
Moltissimi altri, invece, hanno colori di¬ 
versi. o addirittura elementi grafici che li 
rendono più gradevoli e originali. Dopo 
aver letto queste mie note, sarete an¬ 
che voi in grado di dare maggiore per¬ 
sonalità al vostro documento tramite 
l'utilizzo di semplici tag (comandi) di 
HTML. 

Possiamo dividere tali elementi in 
due gruppi: i colori e le immagini grafi¬ 
che. 

Il colore di fondo 

Abbiamo già visto come un tag es¬ 
senziale ed indispensabile nella compo¬ 
sizione di un documento HTML è 
<BODY> Possiamo ora completare 
questo tag con l'estensione <BODY 
BGCOLOR="#xxxxxx"> Al posto delle 
x dobbiamo inserire un numero in for¬ 
mato esadecimale (per maggiori infor¬ 
mazioni leggi il riquadro 1). Il numero in¬ 
serito identifica un preciso colore che, 
interpretato dal vostro browser, farà da 
fondo al vostro documento. I colori pos¬ 
sibili sono oltre 16 milioni, a partire dal 
nero (000000) per arrivare al bianco 
(FFFFFF). Il colore di default è il grigio 
(C0C0C0). Tali colori vi permettono di 
rendere più vivace il vostro documento, 
il pericolo che si corre è quello di ren¬ 
derlo addirittura troppo acceso e quindi 
di «volgarizzarlo» Attenzione quindi al 
gusto, prestando cura a quali debbano 
essere i contenuti del sito e alla serietà 
con cui si deve presentare. Un altro pro¬ 
blema da tenere in considerazione è 
che il colore che voi potete vedere sul 
vostro monitor è direttamente correlato 
al tipo di scheda grafica che avete mon¬ 
tato sul vostro computer. Può verificarsi 


il caso che la tonalità di un colore appaia 
notevolmente diverso da un computer 
all'altro. Nel riquadro 2 potrete, in ogni 
modo, trovare un elenco di colori con il 
loro valore esadecimale. 

Cambio lo sfondo, cambio i colori 

Se posso cambiare il colore dello 
sfondo, posso cambiare anche il colore 
del testo e dei link cliccabili? Certo che 
sì. Utilizziamo altre estensioni del tag 
BODY: 

TEXT="#xxxxxx" specifica il colore 
che deve avere il testo. Le sei x indica¬ 


no, anche in questo caso, un numero in 
formato esadecimale II colore di de¬ 
fault è 000000 (nero), 

LINK="#xxxxxx" specifica il colore, 
in formato esadecimale, che debbono 
avere i link (per intenderci quelli che ap¬ 
paiono sottolineati e che ci permettono 
la navigazione interattiva) che ancora 
non abbiamo visitato. Il colore di default 
è OOOOFF (blu), 

VLINK="#xxxxxx" (Visited link) spe¬ 
cifica il colore, in formato esadecimale, 
che hanno i link già visitati. Il colore di 
default è C000C0 (magenta); 

ALIIMK="#xxxxxx" (Active link) spe- 



ln questo sito potrete testare le vostre scelte, errare è umano, ma perseverare sarebbe diabolico 


236 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


























APPUNTI DI HTML 


cifica il colore, in formato esadecimale, 
che deve avere il link attivo, nell'istante, 
e solo in quello, che viene cliccato. Il 
colore di default è #FF0000 (rosso). 

Ecco un esempio completo di come 
si devono inserire i comandi riguardanti 
i colori, in questo caso fondo giallo, te¬ 
sto blu, link rosso, link visitato marrone 
e link attivo di colore magenta: «BODY 
BGCOLOR="#FFFFOO" 
TEXT="#0000FF" LINK="#FF0000" 
ALINK = "#C000C0" 
VLINK="#5C3317"> 



Visitando II suo della Netscape, si possono prelevare decine di immagini da utilizzare come fondo 


Attenzione: sino a poco tempo fa si 
vedevano alcuni siti aprirsi con un sus¬ 
seguirsi continuo di diversi colori di fon¬ 
do, dando cosi un effetto flash. Tale ef¬ 
fetto si realizzava inserendo diversi tag 
BGCOLOR di seguito con diversi valori 
esadecimali. Ciò era possibile solo a 
causa di un bug di Netscape 1.1. Gli at¬ 
tuali browser, Netscape compreso, non 
permettono più tale gioco di colori, il so¬ 
lo BGCOLOR valido è il primo, gli altri 
sono semplicemente ignorati. 

Si può anche fare di meglio... 

Se poi i colori, anche se strani, non vi 


bastano, ecco la possibilità di inserire, 
come fondo, un'immagine grafica. A 
questo punto la fantasia non ha più limi¬ 
te. Per prima cosa ecco la sintassi: 

«BODY BACKGROUND="/pippo/- 
pippo.gif" TEXT=" ."> Posso¬ 

no essere utilizzate immagini in formato 
GIF, JPG e XBM , possono risiedere in 
qualsiasi directory e addirittura in qual¬ 
siasi computer della rete (attenzione: in 
questo caso bisogna essere sicuri che 
l'immagine in questione non venga mai 
spostata o cancellata). 

L'immagine che voi indicate al brow- 


ser, sarà iterata sullo schermo all'infini¬ 
to. andando a coprire l'intera estensio¬ 
ne del vostro documento. Particolar¬ 
mente indicati come fondo sono quindi 
le immagini geometriche ripetitive (co¬ 
me ad esempio un muro di mattoni), 
avendo cura di tagliare l'immagine in 
questione in modo che il lato destro sia 
perfettamente combaciabile con il lato 
sinistro, e quello superiore con quello 
inferiore Se volete vedere un buon 
esempio di come sia stata utilizzata 
questa tecnica visitate il sito Fiat di lan¬ 
cio della Bravo e Brava, in particolare gli 
esempi dei tessuti interni. Cliccate sulle 
singole «automobiline» all'indirizzo: 
|http://com-e iol.it/fiat/btavo/intemi.htnt . 

All'indirizzo http://the-tech.mit.edu/- 
KPT/Makeback/makeback.html vi viene 
spiegato come, utilizzando il program¬ 
ma Photoshop, possono essere realiz¬ 
zate immagini a «ciclo continuo». 

Costruiamo la nostra 
«carta da parati» 

Per realizzare le vostre immagini di 
fondo (texture o wallpaper in inglese), 
potete scandire (scannerizzare o scan¬ 
nare che sia) le immagini più varie: foto- 


L'HTML in pratica 

Nel sito Internet di MCmicrocomputer. ospitato come sapete da MC-link. potete trova¬ 
re da questo mese una rubrica «on Ime» di HTML con gli esempi dei temi trattati nei miei 
articoli su queste pagine, trucchi e notizie dal mondo HTML Fatemi sapere ciò che ne 
pensate: qualsiasi suggerimento per a mpliare questo servizio sarà ben accetto La URL e: 

|http://www.mclink.it/n/mcm/htm| 

Se poi volete finalmente cimentarvi con la realizzazione pratica di pagine WWW, MC- 
link ha quello che fa per voi. Come avete già letto sulle pagine di questa rivista, con MC- 
web avete la possibilità di pubblicare le vostre pagine su Internet ad un costo veramente 
alla portata di tutti. Quale modo migliore per mettere in pratica ciò che vi viene presentato 
in questi articoli? D'altronde è solo provando e riprovando che si può veramente diventare 
un buon «accatiemmellista» 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


237 
















APPUNTI Di HTML 




wticont » G FOX Cook's 

Site of Wonderment 



BmnM ni Wori4 WM( Web 4(1 

Telefono Azzurro 


TrtrfMM Ann» rarraflk k (Umir 41 bnMtf. a4oUtcrad r trattari eoa r obiettiva 41 
trovare. «ara«no l'oirollo irlrfoako r rmhultDf 4ri icntt pobbftci c 4(1 privata «orlate, 



Un fondo semplice ed efficace, per gli amanti di X-files 


Un servizio sociale ed un bel tondo ecco Teletono Azzurro 



Cambiamo decisamente argomento. Quasi non si vedono, ma i coniglietti ci 
sonoI 


*P R*j5 


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WWh» Or «flirtai Ubar*, «la* CM k mm 

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Xmammn nw»>— wmk mkm h wwn far j*m matMg pfc — »I 

H aami . 4n «• cm io» ufcbt «tach ■» M «nbtr « 4 brvwm 


lAPlosee. WhirtNew ? 



La fla/ »n rere con il programma Producer Ecco un fondo con effetto Emboss 



lanxrikl 

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DMVI «I t «toWj, 

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Un altro tondo Emboss, per la casa produttrice del gioco dell'anno: Magic 


Altro Emboss per i ristoranti italiani negli Stati Uniti 


238 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 





























































APPUNTI DI HTML 


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Anche se ormai fuori stagione, ecco dove acquistare regali natalizi, li fondo 
ovviamente con la neve. 


V- h 1°»"~ tK«~ B~m~ 

H-Ial **l ±J 


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Contenllon di Kirciwo 

rnnfodaMvInna r'nno»«»lo IfnIUna finii' A i 4 lnl<in<i*n 


Per gli appassionati di Star Trek non poteva che esserci un tondo •< stellare» 



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VALENTI IVO 


BlOOKAHA 

V AUNirno boutique n licenze 
(ÌaLLERUdei modelli 


► Home Page 


u 

M 


* 


Per la confartigianato un leggero ed elegante graffito blu. 


Un muro di mattoni per un gioco di ruolo fantasy 


Anche la pagina di Valentino non poteva che essere essenziale ed elegante 



Un viaggio in Egitto, come fondo l'immancabile papiro 



l>IM I A.\l IKK 




MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


239 

































































APPUNTI DI HTML 


Cos'è un numero esadecimale 

Se vogliamo indicare ad un browser (come Netscape. Mosaic o Internet Explorer) un 
colore, dobbiamo digitarlo nel formato #RRGGBB dove RR indica il valore della compo¬ 
nente rossa (redi, GG della componente verde (green) e BB della componente blu (blue). 
Ogni numero, come si può facilmente notare, si compone di due cifre. Tali cifre devono 
essere notificate in formato esadecimale Nel normale sistema decimale i numeri vanno 
da 0 a 9. Nel sistema esadecimale, invece, dopo il numero nove, si utilizzano le lettere A, 
B, C, D, E e F, per un totale di sedici numeri e per questo detto a base sedici. Quindi in un 
sistema esadecimale, dopo il numero 9 non ci sarà il 10, bensì A. Ad esempio il numero 
esadecimale D3 equivale al decimale 211 (13x16 + 3 = 211). Il numero più alto indicabile 
con due cifre è FF ed equivale al decimale 255 Calcolando che vi sono 3 numeri (RR GG 
BB), si può scegliere tra 256 A 3, ossia tra 16777.216, possibili colori. Se poi tra questi non 
riuscite a trovarne uno di vostro gradimento... allora forse è proprio il caso di affermare 
che siete un tantinello pignoli. 

All'indirizzo http://www.sci.kun.nl/thaiia/gume/coior/dec-hex.htmfl potete trovare 
un convertitore di numeri da esadecimale a decimale e viceversa. 


grafie di mogli e fidanzate, carta da pac¬ 
chi, carta pergamena, fumetti o persino 
pezzi di spago, la fantasia è limitata solo 
dal possedere l'oggetto giusto. Altre 
immagini possono essere prelevate dal¬ 
la rete, agli indirizzi presenti nel riquadro 
3. Se poi visitate un sito con un fondo 
che vi piace particolarmente, non dispe¬ 
rate. Apparentemente non può essere 
prelevato (l'opzione «save this image» 
funziona solo con le immagini e non 
con il fondo). Se comunque esaminate 
con un qualunque programma di grafica 
(ad es. Paint Shop Pro) la sottodirectory 
cache del vostro browser, vi troverete 
anche l'immagine dei fondi dei siti che 
avete visitato (il programma li rinomina 
con nomi da lui generati). 

Il rischio, utilizzando immagini di fon¬ 
do, è quello di appesantire eccessiva¬ 
mente il carico di lavoro della rete, con 
estenuanti tempi di attesa Sappiate 
che con i browser attualmente in circo¬ 
lazione (al momento in cui scrivo que¬ 
sto articolo Nescape 2 ancora non è di¬ 
sponibile in versione definitiva), sul mo¬ 
nitor non appare nulla sino a quando 


non è stato caricato il fondo. Se volete 
fare un rapido calcolo, anche se note¬ 
volmente empirico, sappiate che per 
ogni K di immagine l'attesa sarà di circa 
un secondo. Quindi un'immagine di 40 
K costringerà l'utente a fissare inutil¬ 


mente lo schermo per 40 secondi (vi 
assicuro che non sono pochi), con con¬ 
seguente giudizio negativo sul sito che 
sta visitando Occhio quindi alla lun¬ 
ghezza delle immagini di fondo, altri¬ 
menti molto meglio dirottare la scelta 


Tanti ma non tutti 

Ecco un elenco di colori con il loro codice esadecimale. 

A parte i nomi pittoreschi, potrete facilmente trovare quello che vi serve. 

Altrimenti collegatevi con uno dei siti segnalati nel riquadro 3 per trovarne qualche altro centinaio!Ili 


Bianco 

#FFFFFF 

Cardo selvatico 

«D8BFD8 

Rame 1 

#D98719 

Rosso 

#FF0000 

Castano 

#8E236B 

Rame II 

«B87333 

Verde 

#OOFFOO 

Cielo estivo 

#38B0DE 

Rosa 1 

«BC8F8F 

Blu 

#OOOOFF 

Cioccolato 1 

#5C3317 

Rosa II 

#FF1CAE 

Magenta 

#FF00FF 

Cioccolato II 

#6B4226 

Rosa ruggine 

#856363 

Ciano 

#OOFFFF 

Corallo 

#FF7F00 

Rosso indiano 

#4E2F2F 

Giallo 

#FFFF00 

Corteccia 1 

#DB9370 

Salmone 

«6F4242 

Nero 

#000000 

Corteccia II 

#EBC79E 

Scarlatto 

#8C1717 



Corteccia scuro 

#97694F 

Terra di Siena 

«8E6B23 



Giallo verde 1 

#93DB70 

Turchese 

#ADEAEA 

Acquamarina 

#70DB93 

Giallo verde II 

#99CC32 

Turchese medio 

«70DBDB 

Acquamarina media 

#32CD99 

Grano 

#D8D8BF 

Turchese scuro 

#7093DB 

Arancione 

#FF7F00 

Grigio 

#COCOCO 

Verde ardesia scuro 

«2F4F4F 

Argento 

#E6E8FA 

Grigio chiaro 1 

#A8A8A8 

Verde bosco 

#855E42 

Blu acciaio 

#236B8E 

Grigio chiaro II 

#CDCDCD 

Verde bosco chiaro 

#E9C2A6 

Blu acciaio chiaro 

#8F8FBD 

Grigio pallido 

#545454 

Verde bosco medio 

#A68064 

Blu ardesia medio 

#7F00FF 

Kaki 

#9F9F5F 

Verde caccia 

#215E21 

Blu ardesia scuro 

«6B238E 

Mandarino 

#E47833 

Verde cedro 

#32CD32 

Blu cadetto 

#5F9F9F 

Mattone 

#8E2323 

Verde foresta 

#238E23 

Blu carico 

#5959AB 

Marrone 

«A62A2A 

Verde foresta medio 

#8B8E23 

Blu cielo 

«3299CC 

Marrone scuro 

#5C4033 

Verde oliva scuro 

#4F4F2F 

Blu chiaro 

#C0D9D9 

Orchidea 

#DB70DB 

Verde mare medio 

#426F42 

Blu lavagna 

#007FFF 

Orchidea medio 

#9370DB 

Verde pallido 

#8FBC8F 

Blu medio 

#3232CD 

Orchidea scuro 

#9932CD 

Verde primavera 

#OOFF7F 

Blu mezzanotte 1 

#2F2F4F 

Oro 

#CD7F32 

Verde primavera medio 

#7FFF00 

Blu mezzanotte II 

#00009C 

Oro chiaro 

#D9D919 

Verde rame 

#527F76 

Blu neon 

#4D4DFF 

Oro vecchio 

#CFB53B 

Verde rame scuro 

#4A766E 

Blu navy 

#23238E 

Ottone 

«B5A642 

Verde scuro 

#2F4F2F 

Blu violetto 

#9F5F9F 

Porpora scuro 

#871F78 

Viola 

«4F2F4F 

Bronzo 

#8C7853 

Prugna 

#EAADEA 

Viola/rosso 

#003299 

Bronzo II 

#A67D3D 

Quarzo 

#D9D9F3 

Viola/rosso medio 

SDB7093 


240 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 









APPUNTI DI HTML 


Alcuni indirizzi utili 


Qui potete trovare centinaia di colori da usare come fondo: 


Hip //www baylor edu/baylor/Misc/coiors/Backgrounfl hfm] 


iltp //www users 


Hip//www sci Kun.nl/tnaiia/guiae/cotorT 


Hip //www intocom nelZ-Obs/cgi-Din/coiortanor cg] 


edu/bay 

interporl 


net/~giant/COLUK/hype color.htm| 


Hip 7/catless nel ac uk/Lindsay/colOL)rs hlml 


Htp //www inti net/wwwimages/coiorinoex nini] 


illp7/www resort com/~pnme8/colorcode/ftffH htm] 


iHp://www enlerprise nél/iw/òbi'ówSé/ MffV 


itlpv/www crealion com/cqi-bin/colors.cqi?red=2bb&green=Zbb&blue=Zbq 

Ecco invece dove prelevare immagini da utilizzare come fondo: 


tip v/www2 netscape com/assist/nel. sites/bg/Packgrounas.tum| 

tip //www conlrib andrew emù edu/~ender/oacKigx nim| 

tip //www issi com/peopie/russ/oacKgrounos.nimi 

http //www nelcrealions coin/pattemlan/Tj 
http 7/www.csv warwir.K ar.| uK/~csuoq/window_manflgers/liles/ 
http7/www.psy.uwa edu.au/bkg_gifs.htm 
http7/www.itw.corn/~irnagesys/textures-r-us/ 

m 


ittp //www meal corfi/lexfuTg 


Hip //raven.i 

ittp://www^ 


Htp://www 


http//www orsa uluc edu/éCtó/Software/WinMosàirVBackqmdj 


hltp 7/www besl com/~drzeus/Art/Tex1ures/Textures htm| 


^ 

Hip //www ecn bqu edu/iisers/qasb2rÓ/Jay/fc)ackguniiids/BacKgroundsmm| 

rfaces hlir 


tip //www setshop com/BackqroundsSurtaces hlm‘ 


thalt i 


adu/imaQes/bacKgrounos/sam bg/sam caiaiog.nffft) 

ges com/Coiosseum/t W 


u/~)tolson/tevtures/textures hlrf] 


ìttp //www primenet com/-plqlett/textures hlml 

ìttp 7/www designsys com/champ/bacKground.ntm| 


ittp //www lcon-stl netA-rrnelanso/bacKgrnd ntrr] 


illp 7/IHe-lec ' h mìl èau/W T fEqs.m ffiT 


Hip 7/www cit.qif edu au/-iain/htexlures/ 


Hip //www inen com/cgi-bln/kim/bgs pi 

Htp://easl isx com/~dprust/fc)ax/inde* nt 


illp 7/www exeepe cnmHeHA/wèMéS/Bakflfna ? 


iltp /Zcomp uark edu/~cbray/back/ 

Vi sono dei tool molto utili che permettono, inserendo il colore di fondo o l'immagine l 
colori scelti per i vari attributi (link. text. alink. vlinkl, di testare a video le scelte fatte, evi¬ 
tando cosi colon sparati o testi "rosso su rosso" 

Accessibili direttamente via web: 


ittp://www imagiteK com/ocs ntmi't 


itmT/wwwjntocomnet/^bbs/Mrbin/coiorEditor 


ìttp 7/www sci kun iil/cqi-bin-thalia/color/cornposl 


r 


ìttp //www biola edu/cqi-bin/colorpro/colorpro.cql 


ittp //www ua com/colormap/pickuri htm 


ittp //www missoun.edu/~c 


ip/pickuri ritmi 

588y4y)colorrnà 


htm| 


Per MS Windows: 

Htp://maximlzed com/treeware/clrbrwsr 

ìttp //www meat com/sottware/cmo ntm 

ittp://fox nsln ca/~harawltz/ablbqas) htm| 

http //www ot com/~sidewin/projects.hlm#rgb 

|nttp //www bbsinc com/coiortoitor i-AU mmj 

|http //www neonshop com/sotlware/sottware ntm| 

Per Mac: 

fittp //www tirehorse com/coiornex^ 

ftp://ftp fenk wau nl/pub/mac/info-mac/text/html/html-colour-tool-201 hqx 
ftp://ftp.fenk wau nl/pub/mac/info-mac/text/html/html-color-picker-203.hqx 

Per Unix: 

http //dodo.rulgers edu 6190/nscoioq 
ftp://ftp.switch ch/mirror/XI 1/R5-contrib/cpicker tar Z 


su di un semplice colore di fondo. A 
questo proposito, se avete un bel colo¬ 
re in un'immagine, volete usarlo come 
fondo ma non conoscete il suo valore 
esadecimale, nessuna paura Create 
un'immagine piccolissima, anche di un 
solo pixel, di quel colore. Praticamente 
non occupa spazio, ma riempirà ugual¬ 
mente lo schermo della tonalità deside¬ 
rata 


Ancora qualche consiglio 

Un altro consiglio è quello di non usa¬ 
re come immagini di fondo, disegni o 
foto troppo contrastati. Infatti se già sul 
fondo sono presenti colori chiari e colori 
scuri, difficilmente si troverà un decen¬ 
te colore di testo che faccia contrasto 
con il fondo. Usate invece immagini 
omogenee, o scure o chiare, utilizzan¬ 
do, per ammorbidirle e uniformarle, i fil¬ 
tri presenti sui programmi di grafica E a 
proposito di filtri, un filtro che può dare 
discreti risultati è il cosiddetto emboss, 
che crea un particolare effetto di basso¬ 
rilievo. 

Un'interessante estensione del co¬ 
mando BODY, al momento utilizzata so¬ 
lo da Internet Explorer, il browser della 
Microsoft, è BGPROPERTIES=FIXED 
In questo caso l'immagine di fondo non 
scrolla con il testo, ma rimane fissa, (es. 
«BODY BACKGROUND=" pippo.gif" 
BGPROPERTIES=FIXED>) L'effetto è 
decisamente piacevole ed elegante, di 
sicuro effetto. Permette, ad esempio, di 
inserire centralmente uno stemma o 
un'icona (ad esempio il logo di una so¬ 
cietà). 

Tale elemento grafico viene così a 
trovarsi sempre al centro del documen¬ 
to, garantendo una maggiore penetra¬ 
zione del messaggio. 

Un altro interessantissimo tag di In¬ 
ternet Explorer (dovrebbe essere sup¬ 
portato anche dalla versione finale di 
Netscape 2) è «FONT 
COLOR="#xxxxxx"> ... </FONT> (do¬ 
ve x rappresenta sempre un numero 
esadecimale). Questo tag permette di 
cambiare il colore del testo all'interno 
del nostro documento ogni volta che lo 
desideriamo. Possiamo quindi eviden¬ 
ziare in modo diverso, alcune parti del 
testo. Il rischio, ancora una volta, è 
quello di «volgarizzare» le pagine, ren¬ 
dendo nullo o quasi il messaggio che 
vogliamo trasmettere. Il consiglio è 
sempre quello di avere «gusto», una 
dote che può permettere ai program¬ 
matori di casa nostra, di sopravanzare in 
qualità quelli d'oltreoceano (e, perchè 
no, anche d'oltralpe). 

MS 


Giuliano Bosc hi e raggiungibile all'Indirizzo bo- 
Ischi&mchnk i 1 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


241 




































































Uomini contro computer 

Il 1995 si è chiuso con /'oramai tradizionale sfida di scacchi uomo-computer 
organizzata dall'Università di Harvard. Si tratta di un particolare torneo in cui alcuni fra i 
più forti giocatori statunitensi incontrano i migliori programmi di scacchi del mercato in 
una serie di incontri uno-ad-uno. Anche in questa edizione, per la sesta volta 
consecutiva, gli umani hanno avuto la meglio sulle macchine. Grande sconfitto quel M- 
Chess Pro che aveva appena vinto in Germania il titolo di Campione del Mondo. 

E questo mese si svolge la sfida del secolo fra Kasparov e Deep Blue... 


di Corrado Giustozzi 


HARVARD CUP 

Human Versus Computer Chess Challenge 



L’uomo contro la macchi¬ 
na E se il 1995 si è conclu¬ 
so con un risultato di buon 
auspicio, largamente favore¬ 
vole all'uomo, il 1996 si apre 
con una cospicua minaccia 
da parte di una macchina 
che tenterà di riuscire in 
un’impresa finora non solo 
mai tentata ma anche mai 
considerata realizzabile. 

Ma andiamo con ordine. 
Sto parlando, ovviamente, di 
scacchi per offrirvi la crona¬ 
ca e le riflessioni su due im¬ 
portanti eventi separati solo 
da un paio di mesi di distan¬ 
za, anche se tecnicamente 
appartenenti a due anni di¬ 
versi. 

Il primo è la sesta edizio¬ 
ne della oramai tradizionale 
«sfida uomo-macchina» or¬ 
ganizzata dall’Università di 
Harvard, nella quale si sag¬ 
giano i progressi degli scac¬ 
chi automatici facendo com¬ 
battere una squadra di forti 
giocatori umani contro un 
team di programmi per com¬ 
puter; l’edizione 1995 della 
Harvard Cup si è svolta a fi¬ 
ne dicembre a New York ed 
ha visto la compagine uma¬ 
na sbaragliare i computer 
nonostante la notevole po¬ 
tenza di calcolo ad essi forni¬ 
ta dal microprocessore Pen¬ 
tium Pro. 

Il secondo è il cosiddetto 
«incontro del secolo» per 
quanto riguarda le sfide a 
scacchi fra uomo e compu¬ 
ter: fra circa una settimana, 
per voi che leggerete queste 
righe all'inizio di febbraio, ini¬ 
zierà infatti a Philadelphia 


uno storico incontro su tem¬ 
pi regolamentari fra il più for¬ 
te giocatore umano della 
storia degli scacchi, Garry 
Kasparov, ed il più potente 
computer scacchistico mai 
messo a punto, Deep Blue; 
in palio non solo il ricchissi¬ 
mo monte premi di ben 
quattrocentomila dollari of¬ 
ferto dalla ACM, ma soprat¬ 
tutto la presunta e sinora im¬ 
battuta superiorità dell’intel¬ 
letto umano nei confronti 
della fredda logica delle 
macchine in quella particola¬ 
re ed appassionante sfida di 


cervelli che è il nobile gioco 
degli scacchi. 

La sesta Harvard Cup 

Iniziamo dunque dalla se¬ 
sta edizione della Harvard 
Cup, meglio nota come «sfi¬ 
da uomo-macchina», che co¬ 
me dicevo in apertura si è 
tenuta nel Manhattan Confe- 
rence Center di New York il 
27 e 28 dicembre scorsi. 

Sin dal 1989, anno della 
sua introduzione, la Harvard 
Cup è stata accolta dalla co¬ 
munità di ricercatori ed ap¬ 


passionati di gioco artificiale 
come un importante mo¬ 
mento di verifica delle reali 
possibilità delle macchine 
contro abili giocatori umani. 

La formula della Harvard 
Cup è semplice: una squa¬ 
dra di scacchisti umani fra i 
migliori degli Stati Uniti, ge¬ 
neralmente del livello di 
Grandi Maestri, incontra una 
squadra composta da un 
egual numero di computer, 
Ciascun umano incontra 
ogni computer una sola vol¬ 
ta, e viceversa. Alla fine si 
sommano i punti ottenuti 
complessivamente da cia¬ 
scuna squadra, ed ovvia¬ 
mente quella col punteggio 
maggiore vince 

Gli scacchisti di quest'an¬ 
no, tutti Grandi Maestri, era¬ 
no: Joel Benjamin, campio¬ 
ne USA nel 1987, tre volte 
campione USA juniores, due 
volte campione nella Har¬ 
vard Cup, Boris Gulko, can¬ 
didato al titolo mondiale, se¬ 
condo giocatore degli Stati 
Uniti, l'unico scacchista al 
mondo ad essere stato cam¬ 
pione sia in URSS (1977) 
che in USA (1994), quattro 
apparizioni nella Harvard 
Cup di cui una volta vincen¬ 
do il titolo di campione; llya 
Gurevich, campione del 
mondo tuniores nel 1990, 
Gregory Kaidanov. settimo 
giocatore degli Stati Uniti; 
Michael Rohde, numero sei 
degli Stati Uniti, campione 
USA tuniores nel 1976, due 
volte campione nella Har¬ 
vard Cup. l'unico giocatore 
ad aver partecipato a tutte le 


242 


MCmicrocomputer n, 159 - febbraio 1996 









INTELLIGIOCHI 



La home page su Internet della Harvard Cup 


edizioni della Harvard Cup; 
Patrick Wolff due volte 
campione USA (1992, 1995) 
e due volte campione USA 
categoria juniores (1984. 
1987). ed anch’egli quotato 
al settimo posto fra i gioca¬ 
tori americani. 

I computer erano invece 
rappresentati dai seguenti 
programmi: Chessmaster 
4000 per Windows 95 del 
la Mindscape, una versione 
leggermente migliorata di un 
arciclassico della categoria 
(da notare che in origine era 
stata annunciata la parteci¬ 
pazione del nuovo Chessma¬ 
ster 5000 di prossima uscita, 
poi ritirato perché non anco¬ 
ra realmente pronto); Ju¬ 
nior, il programma israeliano 
giunto al terzo posto nel 
Campionato del Mondo per 
Computer 1995 di Hong 
Kong M-Chess Pro 5.0 di 
Marty Hirsch, vincitore del 
recente Campionato del 
Mondo per Microcomputer 
di Paderborn (v. la scorsa 
puntata di Intelligiochr); So- 
crates 95 di Larry Kaufman 
e Don Dailey, la nuova ver¬ 
sione del programma tre vol¬ 
te campione nelle preceden¬ 
ti Harvard Cup; Virtual 
Chess, della l-motion Inte¬ 
ractive WChess, di David 
Kittinger, campione uscente 
in quanto vincitore della pre¬ 
cedente edizione delle Har¬ 
vard Cup. Tutti quanti girava¬ 
no su macchine fornite dalla 
Intel, che sponsorizzava la 
manifestazione, e basate sul 
nuovo microprocessore Pen¬ 
tium Pro a 133 MHz (anche 
se in un primo momento la 
Intel aveva promesso le ver¬ 
sioni a 150 MHz) 

La competizione si è arti¬ 
colata in nove round da quat¬ 
tro partite l'uno, svoltisi cin¬ 
que il primo giorno e quattro 
il secondo. Il tempo di gioco 
era di venticinque minuti per 
parte, ovvero cinquanta mi¬ 
nuti in totale. Il via alle cin¬ 
que e mezza di pomeriggio 
di mercoledì 27 dicembre: 
ingresso gratis per gli even¬ 
tuali spettatori e invio in di¬ 
retta su Internet di una parti¬ 
ta per ciascun round a cura 
dei famoso Internet Chess 
Club. 


La cronaca 

A dire il vero le cose non 
erano iniziate bene per gli 
umani, che uscivano dal pri¬ 
mo round con due pareggi e 
due sconfitte lasciando ben 
sperare i profeti della supe¬ 
riorità delle macchine. Tra 
l'altro subito prima dell'inizio 
ufficiale della competizione il 
campione USA in carica. Pa¬ 
trick Wolff. era stato strapaz¬ 
zato da Chessmaster 4000 
per 3 a 1 nel cosiddetto Har¬ 
vard Cup Preview, ovvero un 
incontro preliminare con 10 
minuti di riflessione a testa, 
e ciò ovviamente non aveva 
contribuito a rendere la vita 
facile alla squadra umana. 
Poteva quindi essere final¬ 
mente questa la volta, ma¬ 
gari grazie alla potenza del 
Pentium Pro. che la Harvard 
Cup sarebbe stata finalmen¬ 
te vinta dalle macchine? Le 
cose cominciano tuttavia a 
cambiare nei round succes¬ 
sivi fino a che nel quinto, 
che conclude la prima gior¬ 
nata della manifestazione, i 
quattro giocatori umani non 
fanno finalmente l'en plein. 

Il giorno dopo si riprende 
con un 2-2 nel sesto round, 
che diventa 3-1 per gli uomi¬ 
ni nel settimo e nuovamente 
en plein nell'ottavo; solo 
nell’ultimo round le macchi¬ 
ne danno un colpo di coda 
grazie soprattutto a Chess¬ 
master che sconfigge nuo¬ 


vamente Wolff. ma il risulta¬ 
to è ormai segnato: 23.5 
punti per gli uomini e 12,5 
per i computer, un punteg¬ 
gio perentorio che non lascia 
dubbi su chi sia ancora il mi¬ 
gliore. In pratica le macchine 
hanno conquistato solo il 
35% dei punti a disposizio¬ 
ne, con un lieve calo rispetto 
al 39% che avevano conse¬ 
guito nella precedente edi¬ 
zione. 

La palma di migliore tra i 
giocatori umani è stata con¬ 
divisa ex aequo da Benjamin 
e Rohde con 4,5 punti su 6. 
al terzo posto Gulko con 4 
punti. Il miglior giocatore ar¬ 


tificiale è stato invece, forse 
inaspettatamente, Virtual 
Chess con 3.5 punti su 6; al 
secondo posto con 3 punti il 
vecchio leone Chessmaster 
4000, e solo terzo con 2,5 
punti il grande favorito della 
vigilia ovvero M-Chess Pro. 

Nell'apposito riquadro ho 
riportato, a beneficio dei piu 
curiosi, alcune tra le partite 
piu significative giocate nel 
corso della manifestazione. 

È tradizione della Harvard 
Cup che il miglior giocatore 
della squadra umana ed il 
miglior giocatore della squa¬ 
dra meccanica disputino un 
playoff conclusivo quest'an¬ 
no tale incontro vedrà così 
affrontarsi Benjamin (scelto 
per la migliore performance 
rispetto a Rohde) e Virtual 
Chess. La data di questo 
Harvard Cup Championship 
Playoff non è tuttavia ancora 
stata stabilita al momento in 
cui scrivo queste righe. 

Considerazioni 

Lasciatemi fare adesso 
qualche considerazione di 
carattere generale sul gioco 
espresso dalle macchine nel¬ 
le varie edizioni della Harvard 
Cup, dando per accettato 
che esso rappresenti (come 
è nelle intenzioni degli orga¬ 
nizzatori) un preciso riferi¬ 
mento su quello che è lo sta¬ 
to dell'arte del gioco artificia¬ 



ta presentanone su Internet del match Ira Deep Blue e Kasparov in occasione 
del cinquantennale della ACM 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


243 



























INTELIIGIOCHI 


le in un dato momento. Il pa¬ 
rametro più significativo pei 
valutare la forza delle mac¬ 
chine è quello della percen¬ 
tuale di punti conquistata: è 
chiaro infatti che, pur non 
avendo sigmficanza in asso¬ 
luto, esso in qualche modo 
riflette e quantifica la bontà 
del gioco dei computer ri¬ 
spetto a quello degli uomini. 

Mi sembra interessante a 
questo punto valutare l'evo¬ 
luzione di questo indice nel¬ 
l'arco delle sei edizioni della 
Coppa, per tentare di indivi¬ 
duare almeno a grandi linee 
delle indicazioni di tendenza. 

Vediamo cosi che dalla 
prima alla sesta edizione del¬ 
la Harvard Cup le macchine 
hanno conquistato una fetta 
di punteggio via via piu con¬ 
sistente dal misero 9% 
dell’esordio nel 1989 si pas¬ 
sa al 25% del 1991 (nel 
1990 la sfida non si disputò), 
quindi al 28% del 1992, nuo¬ 
vamente al 25% nel 1993 
per balzare infine al 39% del 
1994 ed al 35% di questa ul¬ 
tima edizione 1995 

Se si ammette che. come 
appare logico, la forza di gio¬ 
co degli umani sia rimasta 
essenzialmente costante in 


questi ultimi sei anni, ne 
consegue che le macchine 
stanno invece sensibilmente 
migliorando la propria qualità 
di gioco. Ciò peraltro coinci¬ 
de con l'esperienza comune 
e con le indicazioni fornite 
dai tornei per soli computer, 
nei quali la forza dei pro¬ 
grammi appare in continuo 
pur se lento miglioramento. 

Ma qual è il motivo di 
questa evoluzione? I pro¬ 
grammi di oggi giocano dav¬ 
vero meglio? In realtà no: a 
livello puramente algoritmico 
i programmi di oggi sono es¬ 
senzialmente quelli di sei an¬ 
ni fa, e le uniche idee nuove 
di recente introduzione (quali 
l'uso generalizzato delle ha- 
sh tables e del nuli move 
search) danno in realtà solo 
un contributo poco più che 
marginale alla qualità di gio¬ 
co. Il fattore cruciale è inve¬ 
ce un altro Va considerato 
infatti che dal 1989 ad oggi 
la potenza di calcolo erogata 
dai normali personal compu¬ 
ter è aumentata di oltre un 
ordine di grandezza, ciò por¬ 
ta a concludere che ciò che 
è migliorato nei giocatori ar¬ 
tificiali non e tanto la qualità 
quanto la quantità del gioco, 
ovvero non l'intelligenza del 
software ma la pura e sem¬ 
plice forza bruta dell'hardwa- 
re. Ed in realtà oggigiorno si 
impegnano sicuramente piu 


risorse nell'adattare un soft¬ 
ware scacchistico ad un par¬ 
ticolare microprocessore, 
per sfruttare al meglio le ca¬ 
ratteristiche della macchina, 
che non a mettere a punto 
algoritmi migliori in senso 
scacchistico generale. 

Questa considerazione of¬ 
fre ulteriori spunti di rifles¬ 
sione. L'esperienza della 
Harvard Cup mostra inequi¬ 
vocabilmente che anche una 
decuplicazione della potenza 
di calcolo non basta comun¬ 
que per mettere un pro¬ 
gramma in grado di battere 
sistematicamente un Gran¬ 
de Maestro. Ovviamente, 
dunque, la qualità dì gioco 
del software non è linear¬ 
mente proporzionale alla po¬ 
tenza dell’hardware su cui 
gira Ma allora di quante vol¬ 
te deve aumentare la poten¬ 
za di un computer, a parità di 
programma, perché esso 
possa competere ad armi 
pari con il Campione del 
Mondo? La domanda non è 
oziosa, anzi è legata stretta- 
mente alla seconda parte di 
questo articolo, che ha a che 
fare proprio con considera¬ 
zioni di questo genere. 

Deep Blue: un colosso 
dai piedi d'argilla ? 

E questo discorso ci porta 
come si suol dire su un piat¬ 


to d'argento il tema della 
«sfida del secolo» fra Deep 
Blue e Garry Kasparov, che 
si terrà a partire dal 10 di 
questo mese al Pennsylva¬ 
nia Convention Center di 
Philadelphia. Organizzato 
nell'ambito delle celebrazioni 
per il cinquentennale della 
ACM, l’incontro è il primo in 
assoluto in cui un computer 
si presenta con le carte in 
regola per impensierire se¬ 
riamente un Campione del 
Mondo in un match regola¬ 
mentare. 

Ma chi è Deep Blue e 
cos'ha di tanto speciale? Per 
saperlo occorre fare un pas¬ 
so indietro, alla seconda 
metà degli anni '80, quando 
un gruppo di ricercatori della 
Carnegie Mellon University 
decide di sviluppare un mi¬ 
croprocessore dedicato agli 
scacchi. In pratica viene rea¬ 
lizzato un chip che contiene 
al suo interno le strutture 
hardware più idonee al tipo 
di elaborazioni richieste nel¬ 
l'ambito del gioco, cosi da 
velocizzare il più possibile 
l'esecuzione dei relativi algo¬ 
ritmi Con il nome di "Deep 
Thought", ovvero «Pensiero 
Profondo » (un omaggio al¬ 
l'omonimo supermegacom- 
puter della « Guida Galattica 
per gli Autostoppisti» nata 
dalla fantasia di Douglas 
Adams), questa macchina 


Joel Benjamin - M Chess Pro 

6th Harvard Cup, New York, NY USA 

1. d4 Cf6 2. Ag5 Ce4 3 Af4 c5 4 (3 Da5+ 5. c3 Cf6 6. d5 d6 7 
e4 g6 8 Dd2 Ag7 9. Ca3 0-0 10. Cc4 Dd8 11 a4 Cbd7 12. Ch3 
Cb6 13 Cf2 Cxc4 14 Axc4 Dc7 15 0-0 Ad7 16. Tfel Tfe8 17 h3 
a6 18. a5 Ab5 19 Ab3 Ch5 20. Ae3 Ae5 21 g4 Cg3 22 c4 Ad7 23. 
Rg2 h5 24 f4 Cxe4 25. Cxe4 Ag7 26. gxh5 gxh5 27 Rh2 b5 28. 
Tgl Af5 29 Dg2 Ag6 30. f5 e6 31 fxg6 f5 32. Cg5 bxc4 33. Axc4 
e5 34 Df3 Tab8 35. Dxh5 Txb2+ 36. Rhl f4 37 Tali Ah6 38. Cf7 
Ag7 39 Axf4 exf4 40. Txf4 Te4 1-0 


Virtual Chess - Joel Benjamin 

6th Harvard Cup, New York, NY USA 

1 e4 d6 2 d4 g6 3 Cf3 Ag7 4 Cc3 a6 5 Ac4 b5 6. Ad3 Cd7 7 a4 
b4 8 Cd5 a5 9 0-0 Cgf6 10 Cxf6+ Cxf6 11 e5 Cd5 12 Ab5+ Ad7 
13 Ac4 Cb6 14 Ab3 0-0 15. Tel Ag4 16 h3 Axf3 17 Dxf3 e6 18. 
Td 1 Cd7 19 Af4 d5 20. c4 bxc3 21 bxc3 c5 22 Tabi Dc7 23. Tb2 
Tab8 24 Tdbl cxd4 25. cxd4 Tb4 26. Ae3 T!b8 27 Ddl Cb6 28 Ac2 
Txb2 29. Txb2 Cc4 30 Txb8+ Dxb8 31 Ag5 Af8 32 h4 Db2 33 h5 
Ca3 34 Ab3 Dbl 35 hxg6 hxg6 36 Dxbl Cxbl 37 Rfl Cc3 38. f3 
Ab4 39 Rf2 Cbl 40. Re2 R18 41 Rd3 Re8 42 Af4 Rd7 43. Ae3 Rc6 
44. Ag5 Rd7 45. g3 Rc6 46. Acl Ca3 47 Aa2 Rc7 48. Ag5 Rd7 49. 
g4 Rc7 50. f4 Rc6 51 Af6 Ael 52. Ae7 Ab4 53. Ad8 Rd7 54 Af6 Rc6 
55 Ah4 Af8 56 Ad8 Ab4 57 g5 Rd7 58 Af6 Rc6 59 Ag7 Rd7 60 
Ah8 Ael 61 Af6Ag3 62 Rc3Ae1+63 Rd3 Ab4 64 Ag7Ae1 1/2-1/2 


Gregory Kaidanov - M Chess Pro 

6th Harvard Cup, New York, NY USA 

1. d4 Cf6 2. c4 c5 3. d5 b5 4 Cf3 bxc4 5. Cc3 d6 6 e4 Da5 
7 Cd2 Aa6 8 Dc2 Db4 9 a3 Db7 10 Cxc4 g6 11 Ae2 Ag7 12 
0-0 0-0 13 h3 Axc4 14 Axc4 Cbd7 15 Ae3 Ce5 16 Ae2 Tfb8 
17 f4 Ced7 18 Ab5 Tc8 19. Ac6 Txc6 20 dxc6 Dxc6 21 Tadl 
Tb8 22. Td2 Cb6 23. b3 Ch5 24 Cd5 Cxd5 25 exd5 Da6 26. a4 
Db7 27 Tbl Db4 28 15 c4 29. Axa7 cxb3 30 Ddl Tb7 31 Ad4 
Dxa4 32 fxg6 hxg6 33. Axg7 Rxg7 34. Tdb2 Cf4 35 Txb3 Ce2+ 
36 R12 Ccl 37 Dxcl Txb3 38 Txb3 Dxb3 39 DaU Rg8 40 
Da8+ Rh7 41 Rg 1 De3+ 42. Rhl e6 43 dxe6 fxe6 44 Df8 
DeU 45 Rh2 De5+ 46 Rhl g5 47 Df7+ Rh6 48 g4 d5 49 
Df8+ Dg7 50 Dd8 Dal+ 51 Rg2 Db2+ 52. Rhl Del + 53 Rg2 
Dd2 + 54 Rhl DeU 55 Rg2 De2+ 56 Rgl De3+ 57 Rg2 
De4+ 58. Rgl Df4 59 Rg2 Rg6 60. Dg8+ Rf6 61 Dd8+ Re5 62 
Dc7+ Re4 63. Dc2+ Rd4 64 Da4 + Re5 65. Dd7 Dd2+ 66 Rg3 
De3+ 67 Rg2 De2+ 68 Rg3 DeU 69 Rg2 De4 + 70 Rg3 
Dd3+ 71 Rg2 Dc2+ 72 Rg3 Db3+ 73 Rg2 Da2+ 74 Rg3 Da3+ 
75. Rg2 Db2+ 76 Rg3 Del 77 Dg7 + Re4 78 Dg6+ Rd4 79 
Dg7+ e5 80 Rg2 Dc2+ 81. Rg3 Dd3+ 82. Rg2 De2 + 83 Rg3 
De3+ 84 Rg2 Rd3 85. Db7 De2+ 86 Rgl d4 87 Db5+ Rd2 88 
Da5+ Re3 89 Dxe5 + Rf3 90 Dd5+ Rg3 91 Dd6+ Rxh3 92 
Dh6+ Rxg4 93. Dc6 DeU 94 Rg2 Dg3+ 95. Rfl Df3+ 96 
Dxf3+ Rxf3 97. Rei Re3 98. Rdl d3 99 Rei g4 100. Rb2 d2 
101. Rc2 Re2 102 Rc3 d1=D 103. Rc4 Re3 104 Rc5 g3 105 
Rc4 Dal 106 Rd5 g2 107 Rc4 Da5 108 Rb3 g1=D 109 Rc4 
Dg8# 0-1 


244 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 



INTELLIGIOCHI 


specializzata ottenne buoni 
piazzamenti e qualche titolo 
nei tornei per computer de¬ 
gli anni successivi. 

Nel 1989 la Carnegie Mel¬ 
lon considerò concluso il 
progetto «Deep Thought» 
cancellandone i fondi. I ricer¬ 
catori tuttavia volevano pro¬ 
seguire lo studio di un mi¬ 
croprocessore specializzato 
ancora più polente, e trova¬ 
rono nella IBM un insperato 
mecenate: tutto il gruppo di 
Deep Thought fu cosi assor¬ 
bito in blocco dalla divisione 
Ricerca di IBM e il progetto, 
rinominato Deep Blue (in 
omaggio al nomignolo di 
IBM che come noto e Big 
Blue), venne rifocalizzato su 
un obiettivo ben preciso an¬ 
corché estremamente ambi¬ 
zioso: produrre entro il 1995 
un automa scacchistico che 
fosse in grado di sfidare, con 
ragionevole possibilità di vit¬ 
toria, il Campione del Mondo 
umano in carica. 

È vero che il 1995 si è da 
poco concluso e che Kaspa- 
rov non è a rigore il Campio¬ 
ne del Mondo essendo stato 
squalificato dalla FIDE, ma 
cavilli a parte si può dire che 
entrambi gli obiettivi sono 
stati in buona sostanza rag¬ 
giunti. L'occasione della sfi¬ 
da è stata quindi trovata gra¬ 
zie alla ACM. da sempre as¬ 
sai attiva nel campo della ri¬ 
cerca sul gioco artificiale, la 
quale cercava un evento di 
prestigio da inserire nel ca¬ 
lendario delle celebrazioni 
per il proprio mezzo secolo 
di vita L'accordo con IBM e 
Kasparov fu raggiunto a 
maggio del 1995. e da allora 
il team responsabile di Deep 
Blue sta lavorando senza so¬ 
sta per mettere definitiva¬ 
mente a punto il proprio 
campione 

Deep Blue si basa su un 
chip interamente nuovo, con 
oltre un milione di transistor 
al suo interno. La sua strut¬ 
tura comprende 48 blocchi 
di RAM e tre blocchi di ROM 
specificamente dedicati ai fi¬ 
nali. I due blocchi di RAM 
maggiori sono formati da 
1024 parole di 10 bit nei 
quali vengono mantenuti i 
valori dei pezzi nelle case 
della scacchiera al fine di ve¬ 
locizzare i calcoli; la maggio¬ 
re fra le ROM, dalla capacitò 
di 128.000 bit. contiene tut¬ 
te le informazioni per i finali 


di re e pedone contro re. Im¬ 
plementato come computer 
di tipo «generai purpose» il 
chip Deep Blue è in grado di 
elaborare dai cinque ai dieci 
miliardi di operazioni al se¬ 
condo; nell'utilizzo scacchi¬ 
stico ciò si traduce nella pos¬ 
sibilità di analizzare circa due 
o tre milioni di posizioni al 
secondo. 

I dettagli tecnici sul com¬ 
puter definitivo che sfiderà 
Kasparov non sono ancora 
stati del tutto rivelati, ma si 
sa che si tratterò di una 
macchina ad elevato paral¬ 
lelismo, basata su un eleva¬ 
to numero di chip Deep 
Blue e controllata da un su- 
percomputer RISC/6000 
SP2 II risultato dovrebbe 
essere un mostro oltre mil¬ 
le volte più veloce dell'origi¬ 
nario Deep Thougth. in gra¬ 
do di elaborare oltre un mi¬ 
liardo di posizioni scacchisti¬ 
che al secondo. 

Due, anche qui, le consi¬ 
derazioni che balzano alla 
mente. La prima è che. an¬ 
cora una volta, per produrre 
un forte giocatore automati¬ 
co si è scelto di aumentare 
la potenza di calcolo del 
computer su cui esso è im¬ 
plementato. anziché cercare 
algoritmi più «furbi». Ecco 
cosa ha dichiarato in merito 
il team responsabile dello 
sviluppo di Deep Blue: «Il 
vecchio criterio di progetto 
dei computer scacchistici, 
che tentava di approssimare 
il modo di pensare umano, 
spesso ha portato a risultati 
deludenti. Deep Blue non è 
stato progettato per imitare i 
giocatori umani, i quali im¬ 
piegano una funzione di va¬ 
lutazione estremamente 
complessa che comprende 
intuizione, esperienza e rico¬ 
noscimento di schemi Deep 
Blue invece si basa principal¬ 
mente sulla potenza di cal¬ 
colo e su una funzione di ri¬ 
cerca e valutazione più sem¬ 
plice. per trovare la miglior 
posizione possibile analiz¬ 
zando centinaia di milioni di 
mosse al secondo». 

E qui entra in gioco la se¬ 
conda considerazione. Come 
ho già avuto modo di discu¬ 
tere in passato proprio su 
queste colonne, è assai pro¬ 
babile che il limite per la tat¬ 
tica che tende a infinito sia 
la strategia e forse Deep 
Blue, con la sua mostruosa 


potenza di calcolo, può vera¬ 
mente sopperire con una 
fortissima tattica alla sua in¬ 
trinseca mancanza di strate¬ 
gia. Ma basta un incremento 
di «sole» mille volte nella ve¬ 
locità di calcolo per far 
«scattare» la qualità di gioco 
di un programma da livelli 
tutto sommato modesti a li¬ 
velli tali da poter impensieri¬ 
re un Kasparov? E per scon¬ 
figgere il più forte giocatore 


il controllo della partita dal¬ 
l'inizio alla fine. Kasparov. 
che all'apparenza sembra un 
giocatore di ghiaccio, è inve¬ 
ce assai umorale e il suo sta¬ 
to d'animo si riflette forte¬ 
mente sulla qualità del suo 
gioco. L'importante per lui è 


M* 



Fra le pagine di Intelligiochi On The Web ve n'è una che raccoglie le partile dei 
più importanti tornei di computer chess 


umano di tutti i tempi basta 
«solo» condurre una partita 
perfetta o non servono piut¬ 
tosto immaginazione, fanta¬ 
sia. strategia? 

Il dibattito è acceso, e si¬ 
curamente non si placherà 
dopo il match, qualunque sia 
il risultato che ne scaturirà. 
A questo proposito non vor¬ 
rei azzardare previsioni sul 
vincitore, ma credo tuttavia 
che Deep Blue costituirà un 
osso duro anche per Kaspa¬ 
rov, il quale dovrà ricorrere a 
tutta la sua abilità per spun¬ 
tarla sulla macchina Allo sta¬ 
to attuale delle cose, visti 
anche i livelli di gioco dei 
prototipi di Deep Blue che 
hanno recentemente giocato 
sulla scena internazionale, 
sembra che il vecchio leone 
possa dormire sonni tran¬ 
quilli; ma sono in molti a rite¬ 
nere che qualche chance la 
macchina ce labbia. Soprat¬ 
tutto è importante per Ka¬ 
sparov non commettere al¬ 
cun errore: il gioco implaca¬ 
bile del computer infatti non 
perdona le sviste, e punisce 
duramente chi non mantiene 


dunque mantenere la piu as¬ 
soluta fermezza psicologica, 
un problema che certamen¬ 
te Deep Blue non ha. 

Conclusione 

Per questo mese ci la¬ 
sciamo dunque cosi, con 
questo appassionante inter¬ 
rogativo aperto sull'esito del¬ 
l'incontro del secolo Ricor¬ 
do che il match potrà natu¬ 
ralmente essere seguito via 
Internet le pagine di Intelli- 
giochi On The Web (http://- 




tellig/inthome.htm) saran¬ 
no per l'occasione mobilita¬ 
te, ed ospiteranno tutte le 
notizie ed i link necessari 
per ottenere tutti gli aggior¬ 
namenti Vi invito a farci un 
salto. 

E forse sin dal prossimo 
mese potremo commentare 
assieme il risultato su que¬ 
ste stesse pagine, magari 
con l'aiuto di qualche vec¬ 
chia conoscenza della squa¬ 
dra di scacchi di MCmicro- 
computer. 

Arrivederci a marzo. MS 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


245 












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I 


1 

A 


XII Galaxian Prix: 
pronti... via! 

StoryWare, ovvero pagine dedicate a racconti di fantascienza e fantasy. 
Questo mese: il via alla gara (amichevole) di racconti Galaxian Prix, «Le mille vite di 
Odia», un racconto di Aldo Amoretti e, come sempre, notizie vane nell'angolo delle 
news. On-line da qualche giorno anche la home page di StoryWare, le coordinate 
sono: \http.//www mchnk.it/personal/MC3363/storywareA 


a cura di Marco Calvo 


Sembra incredibile, ma 
una gara di racconti che si 
chiama «Galaxian Prix» è 
giunta alla sua XII edizione! 
Questa volta dietro il comita¬ 
to organizzatore non ci sono 
solo io, ma gli ottimi Luigi 
Morelli (il principale colpevo¬ 
le), Andrea Carta e Mario 
Corsolini. Partecipate a frot¬ 
te come per il passato; spe¬ 
dite racconti senza remore, 
ingiustificate modestie o ti¬ 
midezze, anche perché que¬ 
sta volta non tocca a me 
scavare tra i mucchi di posta 
in arrivo! Le regole come 
sempre sono semplici ed ef¬ 
ficacemente esposte (mi au¬ 
guro) nel bando allegato. 

Detto questo, e in attesa 
dei vostri racconti, passiamo 
a «Le mille vite di Odia», un 
bellissimo e originale raccon¬ 
to di Aldo Amoretti. Per la 
precisione, più che di rac¬ 
conto si tratta di tre episodi, 
tre parabole poetiche, unite 
fra loro da un medesimo 
protagonista e un unico per¬ 
corso emotivo. Non amo la 
poesia come genere, e guar¬ 
do con diffidenza agli scritto¬ 
ri che spesso ci si abbando¬ 
nano, magari più per amore 
per le frasi «che suonano 
bene» che per reale «senti¬ 
mento poetico» (ammesso 
che «sentimento poetico» 
significhi qualcosa), ma in 
questo caso c'è qualcosa in 
più rispetto alla semplice 
emozione, qualcosa che fa 


pensare. Scandalizzatevi pu¬ 
re. ma i travagli sentimentali, 
gli inni eroici, gli affanni del 
cuore lasciano piuttosto in¬ 
differente un cialtrone come 
me. Insomma, dupalle, per 
dirla con le parole dei docen¬ 
ti della facoltà di Lettere e 
Filosofia di Oxford. «Le mille 
vite di Odia» ci dà un prete¬ 
sto più stimolante per riflet¬ 
tere. Non so se Aldo Amo¬ 
retti si debba preoccupare 
per aver scritto qualcosa che 
mi è piaciuto, ma tant'è. 

Volendo aggiungere un 
commento più qualificato al 
racconto, rubo le parole allo 
stesso Aldo. Posso farlo per 
una curiosa circostanza: nel 
secondo racconto arrivato 
qui in redazione Aldo ha inse¬ 
rito una interpretazione alle 
parabole contenute nel pri¬ 
mo. Vale la pena leggere 
questa interpretazione, ma 
non fatelo ora! La riporto 
qui di seguito, saltatela per 
tornarci completata la lettura. 

A presto! 

Da un racconto di Aldo 
Amoretti, in riferimento a 
«Le mille vite di Odia": 

«Sicuramente si tratta di 
racconti autobiografici, e 
penso siano tre episodi lega¬ 
ti alla stessa storia senti¬ 
mentale Il primo racconto ci 

L'illustrazione per il racconto ••Le mil¬ 
le vite di Odia » e staro realizzato da 
Paola Fortunati 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 









STORYWARE 


parla di un amore sbocciato 
fra due persone che si in¬ 
contrano quasi furtivamente 
e si regalano poco per volta 
a loro stessi. Il tono è fiabe¬ 
sco perché il primo periodo 
dell'amore si vive in una di¬ 
mensione astratta come nel 
mondo delle fiabe 

Il secondo ci parla dell'Eti¬ 
ca e dell'Estetica, siamo di 
nuovo di fronte agli opposti 
che per tutta la vita costrin¬ 
geranno Odia a vivere in uno 
stato di tensione emotiva. 

La perfezione dell'amore 


puro, vissuto lontano da tut¬ 
to e da tutti, chiuso nel patio 
e riparato dalle tensioni 
esterne, ora viene a contatto 
con la cruda realtà. 

Si può vivere una vita solo 
estetica, legata al piacere 
immediato? 

Purtroppo no. Ci sono 
condizionamenti esterni, vite 
precedenti, impegni morali 
che inevitabilmente ci punta¬ 
no il dito contro. E per poter 
vivere una vita realmente 
nuova bisogna affrontarli. Ed 
entriamo cosi nel vivo del 


terzo racconto, dove Odia 
percorre una metamorfosi, 
simboleggiata qui con il viag¬ 
gio, che gli permetterà di af¬ 
frontare il futuro senza che 
sia ipotecato dal passato. 

Credo di essere stato cosi 
intensamente rapito dai suoi 
pensieri da interpretare cor¬ 
rettamente le sue metafo¬ 
re». 


Marco Calvo è raggiungibile su MC- 
link alla casella MC3363 e tramite In- 
temei II I indi".-.-' marco.Caivo- 

L....__....:l 


Le mille vite di Odia 

racconto di Aldo Amoretti 

C'era una volta . 
un ragazzo di nome Odia 
che viveva in una bianchissi¬ 
ma città vicino al mare, dove 
tutto era coperto da uno 
strato sottilissimo di sale 
Era una citta immensa 
che rincorreva il mare lungo 
le spiagge con case, strade, 
passeggiate e piazze. 

La luce era abbagliante e 
spesso il mare, visto dalle 


L'angolo delle news 



Invito chiunque abbia novità che riguardano la letteratura, 
la fantascienza oppure il connubio letteratura+informatica in 
particolare, a segnalarmele via e-mail all'indirizzo: marco.cal- 
KroiBmclink.nl o per posta ordinaria al recapito: Technimedia/ 
StoryWare - Via Cario Perrier, 9-00157 Roma. 

Fabula 

Su cortese segnalazione, un nuovo interessante sito rag¬ 
giungibile via Internet: 

Fabula è un'iniziativa rivolta a coloro che 
amano leggere e scrivere e a tutti gli appas¬ 
sionati di letteratura in generale. Oltre ad offri¬ 
re spazi aperti di discussione su argomenti let- a ^ 
terari e culturali, essa raccoglie nel suo archivio 
testi inediti di ogni genere e forma (racconti, ro¬ 
manzi, poesie, saggistica, etc.) con l'intento di garantire una 
«visibilità» a quella letteratura sommersa che, esclusa per 
vari motivi dal circuito editoriale ufficiale, era stata finora 
condannata a languire nei cassetti dei suoi autori, offrendo 
anche ad essa un pubblico che la possa leggere ed apprez¬ 
zare. Un pubblico che, con l'ingresso in Internet, coincide 
virtualmente con il mondo intero. 

La URL è: (http://www.infosquare.it/ -tabulai 
fabula.html. 

In cantiere la nuova edizione della 
«Guida a Internet della EFF» 

Ricordate che Liber Liber ha curato l'edizione italiana del¬ 
la «Guida a Internet della Electronic Frontier Foundation», 
uno dei manuali su Internet piu diffusi a l mondo? Ebbene, 
grazie a Luca Parisi lmc1980Bmclmk.nl e alla redazione di 
volontari che ha messo insieme, è in cantiere la traduzione 
della nuova versione, 

Liber Liber. analogamente alla precedente edizione, la di¬ 
stribuirà gratuitamente su Internet in vari formati (puro te¬ 
sto, HTML. Word, ecc.l. Ulteriori informazioni alla URL: 


ni i'J?/ L\ 'a Va'.' Ai i I *i I ITI Si 7/vili /i ii'I 'li IL'I-Ji 


Liber Liber 

Il numero di testi della prima biblioteca «elettronica» in 
Italia raggiungibile via Internet comincia ad essere buono. Si 
tratta certamente di una iniziativa no-profit che non si giova 
di finanziamenti esterni, con tutti i limiti che da questo deri¬ 
vano (ma, lasciatemelo dire: anche vantaggi!), tuttavia 
/gl ad oggi sono già più di sessanta i libri elettronici 
prelevabili gratuitamente. Alla raccolta questo me- 
& >" se si aggiungono: un interessante documento sulla 
Seconda Guerra mondiale: «Storia della mia mor- 

R te - Il volo antifascista su Roma» di Lauro de Bo- 
sis, a cura di Alessandro Cortese de Bosis, per 
gentile concessione del curatore e della casa 
editrice Mancosu Editore s.r.l.; il noto «Dei delitti e delle pe¬ 
ne», di Cesare Beccarla, il cui e-text è stato realizzato da 
Claudio Paganelli; l'altrettanto noto e interessante «Osser¬ 
vazioni sulla tortura e singolarmente sugli effetti che pro¬ 
dusse all'occasione delle unzioni malefiche alle quali si attri¬ 
buì la pestilenza che devastò Milano l'anno 1630» (meglio 
noto semplicemente come «Osservazioni sulla tortura»), di 
Pietro Verri, anche questo realizzato da Claudio Paganelli e 
infine un'altra donazione: «Il Dante di Montefiore Conca» di 
Angelo Chiaretti, speditoci dallo stesso Angelo Chiaretti. 
Mi piace notare che il numero di case editrici e di autori che 
ci inviano i propri libri cresce, a dimostrazione di quanto so¬ 
steniamo da sempre: i libri non sono prodotti di consumo 
come altri e, dì conseguenza, devono e possono essere 
trattati diversamente 

Come sempre, ecco in sintesi le indicazioni per il prelievo 
(gratuito) dei testi: l'intera «biblioteca elettronica» del pro¬ 
getto Manuzio, composta al momento da più di 60 opere, 
tra cui la Guida a Internet della Electronic Frontier Founda¬ 
tion, la Divina Commedia, I Malavoglia, I Promessi Sposi, 
ecc,, occupa sei floppy disk ad alta densità. Possono acce¬ 
dere GRATUITAMENTE a questa raccolta, tutti coloro che 
hanno accesso a Internet; basta collegarsi al seguente indi¬ 
rizzo elettronico dell’Università di Milano: ftp:// 
sunsite.dsi.unimi.it/pub/culture/Manuzio oppure: ftp:// 
ftp.dsi.unimi.it/DSI/basagni/Manuzio (attenzione a ri- 


248 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 











STORYWARE 


Come spedire un racconto a StoryWare 


StoryWare è sempre alla ricerca di nuovi racconti, se hai scritto 
qualcosa non piu lungo di circa 25 Kb (grosso modo 14 cartelle di 
60 battute per 30) allora leggi quanto segue: 

1 ) memorizza il tuo racconto o i tuoi racconti non più lunghi di cir¬ 
ca 25 Kb su floppy disk da 3 1/2 (MS-DOS); 

2) utilizza il formato ASCII, non impaginato (ovvero evita che ci 
siano dei ritorno a capo a ogni fine riga, ma solo a fine paragrafo) 
cosi da semplificare il passaggio da un computer all'altro, 

3) in caso di dubbi, salva il racconto o i racconti in piu formati, 

4) inserisci nell'intestazione del racconto i tuoi dati (nome, cogno¬ 
me, recapito); 

5) assicurati che non ci siano vincoli per la Techmmedia alla pub¬ 
blicazione (ovvero che sia tu a detenere i diruti dell'opera e che, na¬ 


turalmente, non si tratti di racconti copiati); 

6) spedisci il tutto al seguente recapito: 

Technimedia - StoryWare 

Via Carlo Perrier. 9 

00157 Roma 

Gli autori dei racconti pubblicati riceveranno un compenso di 
100.000 lire lorde Tutti i racconti giunti in redazione su floppy disk 
verranno inseriti nelle aree FS-RACCONTI e NARRATIVA-RACC di 
MC-lmk (insieme, naturalmente, al nome e al cognome dell'autore), 
dove sta nascendo una sorta di biblioteca (gratuita) di racconti. Se 
non desideri che la tua opera sia pubblicata su MC-link, sei cortese¬ 
mente pregato di specificarlo nell'intestazione del racconto o nella 
lettera di accompagnamento. 



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Benvenuti su Fabula! 


^Ji*w«ica J£j «frloo-v» 


Zi 


spettare maiuscole e minuscole). 

Chi non dispone di modem può richiedere l'invio di uno o 
più floppy disk del progetto Manuzio (al costo unitario, a ti¬ 
tolo di rimborso spese, di lire 10.000. Per tutti e 6 i floppy il 
rimborso rimane pari a lire 40.000) tramite conto corrente 
postale numero 73225005 intestato a; Liber Uber. Via Cina. 
40 - 00144 Roma, con causale: «Il sottoscritto <nome e in- 
dirizzo desidera <numero dì floppy disk da inviare» con¬ 
tenenti i testi del progetto Manuzio». In alternativa al conto 
corrente è possibile inviare il denaro tramite assegno o con 
un vaglia (questi ultimi due sistemi sono più veloci) Non ci 
si dimentichi di specificare sempre, in stampatello ben leg¬ 
gibile, il proprio indirizzo' Il numero di telefono di Liber Liber 
per informazioni a voce è 06/52.20.05.05, il recapito e-mail 
è mber.liberùamclinTCìTl la home page è http://www. 
mclink.it/com/liberliber. 

Uber Liber ringrazia la Techmmedia e MC-link per lo spa¬ 
zio gentilmente concesso. 


strette strade, sembrava una 
tavola verticale blu cobalto 

Odia viveva in una delle 
infinite case, una qualunque, 
con un grande patio per il 
quale filtrava la vita esterna 
della città. 

I rumori e la luce rimbal¬ 
zavano sui bianchi muri in un 
gioco di carambole prima di 
entrare nei suoi occhi e nelle 
sua mente. 

Pensava molto, forse 
troppo, ed i suoi pensieri 
uscivano dal patio come da 
un camino, e tutta la città 
vedeva le parole perdersi nel 
cielo come i palloncini rincor¬ 
si dallo sguardo dei bambini, 
tristi per aver avuto la mano 
e la presa troppo delicata. 

Odia sembrava un ragaz¬ 
zo come tanti altri, in realtà 
aveva una particolarità, pen¬ 
sava, e ogni pensiero diven¬ 
tava un filo, un vero filo di 
cotone, che si srotolava li 
per terra sulle bianche pietre 
del selciato 

Ogni sera, quando il sole 
scivolava sui rami del glicine 
regalando le ultime ombre, 
O. raccoglieva i mille fili spar¬ 
si e con pazienza si sedeva al 
telaio per tessere lungo la 
notte un nuovo vestito. 

Ogni giorno, ed anche in 
questo paese il tempo pas¬ 
sava con minuti, ore e giorni, 
si trovava sempre più ricco 
di idee e vestiti. 

Arrivò la primavera e co¬ 
me in tutte la fiabe O incon¬ 
trò una ragazza e si inna¬ 
morò. 

E per la prima volta senti 
il bisogno di parlare, di rega¬ 
larle tutti i suoi pensieri, ma 


era anche preoccupato per¬ 
ché fino ad allora aveva pen¬ 
sato solo a se stesso ed al 
suo gatto che però non par¬ 
lava come non parlavano il 
glicine, il pozzo e l'intonaco 
coperto di sale. 

Dicevo che sentì il biso¬ 
gno di parlare e di amare, e 
mentre parlava si accorse 
che la trama e l'ordito del 
vestito che indossava si sfi¬ 
lavano tornando ad essere 
semplici fili. 

Tutto andava bene, sen¬ 
nonché un bel giorno, si fa 
per dire, si trovò incredulo, 
con gli occhi sbarrati, davanti 
all'armadio vuoto Non aveva 
più vestiti né idee. 

La ragazza arrivò puntuale 
e lui, dopo mille ripensamen¬ 
ti, con il cervello vuoto come 
una piscina d'inverno, decise 
di riceverla. 

Si trovò di fronte a lei tut¬ 
to nudo e per la prima volta 
provò vergogna e paura. 
Non aveva più nulla da rega¬ 
larle e lo stesso suo corpo, 
che altre volte si era spoglia¬ 
to lentamente con il fluire 
dei discorsi, era li indifeso 

Preso dalla disperazione 
si voltò per fuggire, ma lei 
per la prima volta parlò, e la 
sua voce lo fermò tenendolo 
per un braccio. Cominciò a 
raccontare, e il suo vestito si 
sfilacciava, ed ogni parola 
era un filo che cadeva per 
terra, e tutti quei fili che lui 
le aveva regalato ora forma¬ 
vano un giaciglio sul quale 
caddero e cominciarono a fa¬ 
re l'amore. 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


249 












STORYWARE 


C'era una volta... 
una ragazza chiamata 
Poesia Viveva in fondo ad 
una stretta strada che incor¬ 
niciava il mare 

Il suo dono era l'equili¬ 
brio, sapeva giocare con gli 
ammali e tener testa agli uo¬ 
mini del villaggio, aveva la 
ragione e l'intuizione come 
compagne di viaggio. 


Quando parlava gli uomini 
si azzittivano colpiti dalla 
chiarezza dei suoi pensieri e 
gli uccelli cominciavano a 
cantare accompagnando il 
suono dolce della sua voce. 

Un bel giorno incontrò un 
ragazzo di nome Odia e si in¬ 
namorarono. 

Andava tutto bene fino a 
quando II signore della con¬ 


tea, roso dall'invidia , decise 
di far uccidere Poesia. 

Un suo scagnozzo, Astar- 
te, il più crudele, partì di pri¬ 
ma mattina e raggiunse la 
casa dopo tre giorni di cam¬ 
mino. 

Arrivò vicino al giardino e 
si nascose dietro ad un melo 
da dove la vide intenta a cu¬ 
rare le rose. Inutile dire che 
rimase talmente colpito dalla 
sua grazia che decise di uc¬ 
ciderla subito prima di cam¬ 
biare idea Saltò con un bal¬ 
zo nel giardino e senza esita¬ 
re un momento le sferrò un 
colpo di spada che la divise 
in due metà esattamente 
uguali. 

Poi, preso dal rimorso, 
andò ad impiccarsi al melo II 
vicino. 

Il taglio fu così forte e 
preciso che neanche una 
goccia di sangue fuoriuscì, e 
Poesia continuò a vivere in 
due sorelle gemelle, Etica 
ed Estetica. 

Per un po' di tempo vis¬ 
sero insieme nella casa di 
Poesia, poi. dopo mille litiga¬ 
te dovute ai loro caratteri op¬ 
posti, decisero di demolire la 
grande casa e farne con gli 
stessi pezzi due più piccole 
una di fronte all'altra. 

E Odia che fine ha fatto? 
Odia divenne la persona più 
indecisa del mondo e triste 
come Fiocco di Neve. 

Cosi spinto dal suo amo¬ 
re decise di vivere con Eti¬ 
ca. Con lei le giornate scor¬ 
revano lentamente, le re¬ 
sponsabilità della vita comu¬ 
ne erano saldamente affron¬ 
tate con ragione, e la rinun¬ 
ce necessarie per una vita di 
coppia erano compensate 
dalla stima reciproca. 

Tutto andava bene, trop¬ 
po bene, e Odia ogni giorno 
si affacciava alla finestra an¬ 
noiato e vedeva dall'altra 
parte Estetica che correva, 
piangeva, rideva e senza so¬ 
sta beveva ogni attimo della 
sua vita. 

Odia a forza di guardare 
divenne miope e un bel gior¬ 
no quasi cieco lasciò Etica 
ed andò a vivere con Esteti¬ 
ca. 

Le giornate scorrevano 
veloci, intense, ogni parte 
del loro corpo viveva tal¬ 


XII Galaxian Prix: 
bando di gara 

Il Galaxian Prix non è un concorso, ma piuttosto una gara ami¬ 
chevole di racconti La giuria è composta dai lettori di MC-link, 
che leggeranno le opere in gara archiviate nell'area FS-RACCON- 
Tl e le voteranno pubblicamente nell'area FS-CLUB di MC-link. Il 
vincitore si aggiudicherà un anno di abbonamento a MCmicro- 
computer oppure, a scelta, a MC-link e il racconto, salvo diverse 
esigenze, verrà pubblicato sul numero di giugno di MCmicrocom- 
puter, rubrica StoryWare. Ecco il bando: 

11 Ogni autore può inviare un solo proprio racconto, non è ne¬ 
cessario che sia inedito, ma non devono esserci vincoli per la Te- 
chnimedia alla pubblicazione; 

2| Saranno ammesse solo le storie memorizzate su floppy disk 
da 3 e 1/2 in formato ASCII, ovvero NON in un formato proprieta¬ 
rio di un determinato word processor; 

3| I testi non devono essere impaginati, ovvero il riporto a capo 
andra posto solo a fine paragrafo, NON ad ogni fine riga (formato 
ASCII chilometrico). In caso di dubbi, memorizzare il file in più 
formati; 

4| La lunghezza massima consentita è 28 Kbyte (circa 16 car¬ 
telle 30 X 60), 

5| Il floppy disk, o il file per chi ricorrerà al modem, deve giun¬ 
gere alla redazione di StoryWare • MCmicrocomputer (Via Carlo 
Perrier. 9 - 00157 Roma, e-mail Incbzzawmciink iti entro il 10 
aprile 1996; 

61 Nelle prime righe del file che contiene il racconto si prega di 
inserire i propri dati (nome, cognome, indirizzo) e l'esplicita di¬ 
chiarazione «Il racconto partecipa alla XII edizione del Galaxian 
Prix». o simile; 

71 II concorso non avrà tema specifico: i partecipanti sono sem¬ 
plicemente invitati a creare uno scenario quanto piu possibile ori¬ 
ginale; 

8| La partecipazione è gratuita. 

In palio c'è la pubblicazione sulle pagine di StoryWare, 100.000 
lire lorde e, a scelta, un abbonamento di un anno a MCmicrocom¬ 
puter o a MC-link L'indirizzo cui inviare il racconto è: 

MCmicrocomputer 

StoryWare - XII Galaxian Prix 

Via Carlo Perrier, 9 

00157 Roma 

e-mail imcMVMmclitA.ii 


mente intensamente che 
acquisiva coscienza di esi¬ 
stere e le bocche si innamo¬ 
ravano. e le mani si intrec¬ 
ciavano, e i pensieri, felici di 
poter esistere realmente, 
correvano per la casa sbat¬ 
tendo contro i muri. O. co¬ 
minciò a perdere il senso 
del tempo, esisteva solo il 
presente e l'emozione di vi¬ 
verlo. Anche gli occhi co¬ 
minciarono a migliorare e 
dopo tre mesi O ci vedeva 
di nuovo Era felice ma cosi 
stanco da non poterlo nean¬ 
che sapere. E cosi una sera 
si fermò davanti alla fine¬ 
stra, e come in un gioco di 
specchi, vide Etica tranquilla 
che accudiva le piante E gli 
tornarono in mente il passa¬ 
to ed il futuro, tempi esclusi 
dalla gioia dell’estasi. E cosi 
abbandonò anche Estetica e 
cominciò a camminare sen¬ 
za meta come un vagabon¬ 
do per le campagne della 
contea. 

Ogni sera andava fino in 
fondo alla strada e stava ore 
desiderando di spezzarsi in 
due e poter correre da en¬ 
trambe. 

Un bel giorno invece di 
fermarsi in fondo alla strada 
continuò dritto fino al mare e 
camminando entrò nell'ac¬ 
qua e cominciò a nuotare in 
compagnia dei pesci verso 
l'orizzonte lontano. 


Se ne andò e lasciò tutto 
e tutti. 

Erano mesi ormai che 
non riusciva piu ad entrare 
nella realtà, tutto quello che 
gli accadeva intorno lo vede¬ 
va come attraverso il vetro 
di un acquario, consapevol¬ 
mente deformato 
Questa partenza fu come 
un lutto, fece più male agli 
altri che a lui. 

Non dovette neanche sof¬ 
frire quell'attimo che prece¬ 
de inevitabilmente la morte, 
quando consapevolmente 
ed inconsciamente il tuo cor¬ 
po sa che è finita 
E se ne andò. 

Ma prima di allontanarsi 
con il corpo e con la mente 
decìse di lasciare ad ognuno 
un pezzetto della sua vita. 


250 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 







STORYWARE 


E mise in bell'ordine tutto 
quello che aveva fatto parte 
di lui, i suoi libri, la sua ve¬ 
spa, i disegni, insomma tut¬ 
to quello che era vissuto con 
la sua esistenza. 

E parti. 

Scrisse un testamento 
con precise disposizioni, per 
consegnare ogni parte a chi 
avrebbe saputo renderla im¬ 
mortale. 

Il lutto durò molto per al¬ 
cuni e pochi attimi per altri, 

Partì di prima mattina, ve¬ 
stito di novità, tutto gli pare¬ 
va diverso e man mano che 
camminava lasciava lungo la 
strada pezzi di sé e del suo 
carattere. 

Dopo qualche giorno si 
fermò davanti ad una vetri¬ 
na e specchiandosi nel ve¬ 


tro e negli occhi dei com¬ 
messi divertiti sorrise com¬ 
piaciuto dei suoi nuovi ca¬ 
pelli biondi. 

Inutile dire che le perdite 
erano compensate dalle 
nuove esperienze che gli ro¬ 
tolavano addosso e solo noi 
che narriamo la vicenda 
dall'alto possiamo dire che 
dopo pochi giorni si trovò ad 
essere un uomo nuovo sen¬ 
za neanche essersene ac¬ 
corto. 

Intanto nel suo paese in 
pochi continuavano a pen¬ 
sarlo. 

Tutti, chi piu e chi meno, 
lo immaginavano nelle situa¬ 
zioni più strane 

La fidanzata era convinta 
che fosse scappato per 
amore ed ora felice fra le 


braccia di una donna sara¬ 
cena si lasciasse andare alle 
più sconvolgenti passioni. 

Il padre prima si incazzò 
perché si doveva finire un la¬ 
voro insieme, poi, come tut¬ 
ti i padri, capì quella fuga co¬ 
me ne avrebbe capito una 
sua da quella vita noiosa 

Ma lui non fuggiva da nul¬ 
la, perché non esistendo più 
lui non esisteva neanche 
qualcosa da cui fuggire. 

Insomma, per farla breve, 
tutti continuavano a perdere 
tempo. 

Solo uno di loro, il suo mi¬ 
gliore amico, intuì che con 
quel testamento Odia aveva 
voluto fare una cosa diversa, 
forse l'unica che si può fare 
per non fuggire. 

E decise come Pollicino di 


seguire la strada cosparsa 
delle sue briciole. 

E lungo il cammino trovò 
un asfaltista con i suoi riccio¬ 
li neri, un falegname che 
zoppicava e rideva come un 
tacchino, un marinaio ubria¬ 
co di Rum. 

Con pazienza ripercorse 
tutto il cammino ed arrivò in 
una bellissima citta di mare, 
l'ultima prima dell’oceano. 

Ormai felice e triste testi¬ 
mone di questa metamorfo¬ 
si si andò a sedere in riva al 
mare e per poco non gli ven¬ 
ne un colpo quando, seduto 
li di fianco, vide un giovane 
biondo con tatuato sul brac¬ 
cio sinistro due serpenti in¬ 
trecciati, quell'unica cosa 
che non aveva potuto dare a 
nessuno. 


Il Software a Misura d'Uomo 


t DOMUS 

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Amministrazione Condomini 

Lo gestione di un condominio non è sola una sommo 
di eventi contabili ina un intreccio di dettagli 
DOMUS è il programma ideale per l'Amministratore 
di condominio che consente un notevole dettaglio 
sull immissione e sull estrapolatone dei dati 
DOMUS non leme numero di condomini, non teme 
numeri di scale, li contiene e soprattutto li gestisce 


^DOMINO 


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Gestione Studio Legale 

Dallo disamino in poi cè NOMOS un potente stru¬ 
mento mulhutente e mulliowocato che gestisce, in 
maniera integralo lo Studio Legale 
Cestisce clienti e pratiche in maniera totale, permet¬ 
tendo mterrogaiioni costanti ed aggiornale. Semplifica 
la gestione dei diritti e degli onorari TNF calcolando 
automaticamente il valore dello pratico, Cestisce 
l'agenda scadenziario adempimenti permettendo stam¬ 
pe selzionabili per dato. 


Gestione Contabilità Cantieri 

Gestire un cantiere adesso è più focile. 

Lo abbiamo crealo per questo è DOMINO E uno 
strumento semplice ed affidabile sviluppato per gli 
Studi Tecnici e le Imprese che si occupano dello ge¬ 
stione dello contabilitó cantieri e del computo metrico 
Può gestire prezzari diversi e cantieri diversi. 
DOMINO la semplicità di una costruzione. 


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Avere sotto controllo i propri conti non è più un proble¬ 
ma. CONPRO è adatto soprattutto a chi non conosce 
la contabilità in portilo doppia ma, nella crescente 
esigenza di oggiornore e controllare i movimenti con¬ 
tabili di uno studio professionale , cerco uno strumento 
semplice che non stravolga l'organizzazione preesi¬ 
stente. 

CONPRO la contabilità focile. 


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251 











Oddio, è di nuovo 
carnevale 1 A scuola era 
divertente: ci andavo 
pressurizzato di scherzi di 
vana entità e peso, cose 
che immagino si trovino 
ancora in giro inchiostro 
evanescente, anelli che 
schizzano, strette di mano 
con la scossa elettrica e poi 
scherzi acquatici di ogni 
genere. 

Credo che adesso vadano 


4 I sensi interattivi 

Non ci facciamo molto ca¬ 
so, ma siamo collegati col 
mondo per cinque ottime ra¬ 
gioni i nostri sensi. Senza 
gusto, vista, tatto, udito e 
odorato, saremmo piuttosto 
a malpartito in giro nella 
realtà Ma quando siamo 
connessi al simulmondo che 
sensi sul serio ci servono? 
Gli stessi o altri? 

Negli anni Sessanta ave¬ 
vo cinque o sei anni e legge¬ 
vo una storia di paperi su To¬ 
polino C'era Paperone che 
spadroneggiava in un altro 
pianeta dove l'uso intensivo 
dei robot aveva trasformato i 
cittadini in altrettanti storpi 
ormai privi dell'uso delle 
gambe e trasportati su car- 
riolim da servi meccanici. 
Andò a finire che i robot si 
ammutinarono e i paperi sal¬ 
varono la popolazione facen¬ 
do accorrere Archimede l'in¬ 
ventore di Paperopoli, con 
un cargo di liquido arrugmen- 
te lo non credo a queste 
profezie da fumetto Non so¬ 


più di moda gli scherzi su 
Internet cose normali e 
banaloidi tipo fare 
innamorare perdutamente 
qualcuno di una improbabile 
supergirl e poi mandargli un 
bel mail con una foto di un 
tipo coi baffi che fa 
profferte di congiungimenti 
allegri e omosessuali; 
oppure anche cose più 
pesanti e grevi: scherzi 
cattivi negli archivi e sugli 


no affatto convinto che i no¬ 
stri sensi siano in pencolo, 
credo che ci possano essere 
e sicuramente ci saranno 
delle complesse trasforma¬ 
zioni sensoriali e percettive. 
Ma forse più psicologiche 
che effettivamente sensoria¬ 
li. Vediamo. 

Internet è sicuramente il 
simulmondo più assorbente 
e totalizzante che ci sia in gi¬ 
ro A parte mangiare (ma si 
può sempre mangiare roba 
normale vicino al PC e quindi 
avere quasi la sensazione di 
ordinare un meal in un si- 
mulnstorante...) e bere, direi 
che quasi tutto il resto si 
può fare nella rete. E tutti i 
sensi, a parte il gusto (ma 
certo si possono avere navi¬ 
gando anche delle conse¬ 
guenze che danno l'amaro o 
il dolce in bocca . ) e l'odora¬ 
to, sono sistematicamente 
stimolati: la base resta la 
scrittura perché Internet è 
ancora sostanzialmente un 
sacco di roba da leggere, ma 
poi sentite suoni, guardate 
immagini e animazioni e vi¬ 


hard disk e semiseri serial 
killer che pare si aggirino 
davvero nella rete e la cosa 
nemmeno mi sorprende 
tantino perché è assai 
comprensibile che se 
Internet è in realtà un 
piccolo mondo o una 
grandissima città a vostra 
scelta, è normale che ci 
siano anche i criminali 
come m tutti i mondi e in 
tutte le grandi città. 


deo... e soprattutto cticcaie 
freneticamente sul mouse. 
Dio quanto si clicca nella re¬ 
te Ed è proprio con questi 
incredibili e frenetici link che 
i nostri sensi sono sottoposti 
a vertiginose compressioni 
ed esplosioni, e sotto questa 
spinta un po' per forza cam¬ 
bieranno. 

Ma più che i sensi sta 
cambiando il cervello Deve 
cambiare per forza. È impos¬ 
sibile avere a che fare con 
personal media come Inter¬ 
net e i CDROM e non avere 
voglia di cliccare continua¬ 
mente. E ad ogni clickmg 
corrisponde una curva sec¬ 
ca, ad ogni curva un cambio 
di marcia, una reazione im¬ 
mediata, l'analisi e la sintesi 
in tempo reale, come quan¬ 
do si guida un'automobile, 
come quando vi è richiesta 
una decisione immediata, 
come in un videogame 

Alla fine molto o quasi 
tutto della nuova comunica¬ 
zione interattiva in tempo 
reale deriva dalla struttura 
dei videogiochi Soprattutto 


Una questione statistica. 
Insomma il tema oggi è: 
come è fatto il carnevale 
interattivo e in tempo reale? 
Niente piu scherzi con 
l'acqua e nemmeno scosse 
elettriche, ma certo un 
mucchio alto cosi di spazio 
per la fantasia dei nuovi 
burloni del cyberspazio. Ci 
divertiremo ancorai ’ 

E adesso godetevi la quarta 
parte di Vivere Simulati 


il ritmo, la velocità di decisio¬ 
ne, la compressione del 
tempo per l'analisi E non e 
che nella rete o con un 
CDROM vi sia chiesto di in¬ 
teragire o morire come in un 
videogame II tempo per 
scegliere le strade sulla 
mappa in teoria ci sarebbe. 
Ma è come dare una Ferrari 
a qualcuno e pretendere che 
guardi il paesaggio Va a fini¬ 
re che quando uno ha un 
grilletto lo tira È per questo 
che gli internettiani sono 
chiamati surfer, perché sono 
velocissimi e sempre sulla 
cresta dell'onda. 0 almeno 
provano ad esserlo. 

Cambiano i sensi e cam¬ 
bia il cervello Cambia il rit¬ 
mo e la velocità. Sommersi 
da un mare di informazioni di 
dubbia e non selezionata 
qualità dobbiamo nuotare 
per non affogare E lo faccia¬ 
mo sempre un po' più stan¬ 
chi e con gli occhi indolenzi¬ 
ti Assetati dell'ultimo 
what's new today e aggrap¬ 
pati alla speranza che ci sia 
«new mail». 


INDEX 


Ed eccoci all'attesissimo sommarlo di questo numero: ta ta ta 
taaan (sarebbe l'inizio della piu famosa sinfonia di LVBeethoven. I: 3 
Avvenimenti 3 dedicati a tre cose molto diverse tra di loro: il primo e 
Rebel Assault 2 della Lucas. certamente la casa di produzione più 
autorizzata a chiamare i suoi prodotti film interattivi; il secondo è 
Dungeon Keeper il primo dungeon game in cui potete fare la parte 
del signore dei sotterranei e cercare di sbarazzarvi di questi invadenti 
avventurieri; il terzo è I Hotel Chat, un gioco multiplayer molto bello 


e divertente che potete fare in Internet e che inaugura una nuova fa¬ 
se di Playworld in cui mi occuperò anche spesso e volentieri di Web- 
entertainment. 

A proposito di Web, volevo comunicarvi la mia nuova E-mail che e 
I fcarlaizisimul.it ed avvertirvi che presto, forse già da questo mese 
sara pronta la mia webpage dove penso di fare un sacco di cose e 
soprattutto di interagire con voi. 

Leggete e starete sani. Corro all'azione 


252 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 






PLAYWOHLD 



PWAw 1 

Rebel Assault 2 


LucasArts lUsa) 
PC CDROM 



George Lucas sta cercan¬ 
do di riprendersi dallo smac¬ 
co dell'ipersuccesso avuto 
dalla Pixar con Toy Story (Lu¬ 
cas aveva sempre pensato 
che le idee delle Pixar, che 
era di sua proprietà, fossero 
piu o meno delle baggianate) 
e per addivenire a questo ri¬ 
sultato si consola dando 
un'occhiata distratta ai bilan¬ 
ci succulenti della sua Lucas¬ 
Arts: con i CDROM game la 
Lucas davvero non sbaglia 
nemmeno un colpo. Almeno 
al box office. 

Cosi dopo Rebel Assault 
(il primo CDROM con 7th 
Guest a vendere più di un 
milione di copie...), Tie Figh- 
ter, Dark Forces e Full Throt- 
tle, ecco Rebel Assault 2. 
Vediamo un po' di che si 
tratta. 

Guerre stellari e 
iperspazi 

Personalmente non sono 
mai andato pazzo per le due 
saghe di Lucas, cioè nè per 
Star Wars né per Indiana Jo¬ 


• (disastro), ** (non simula¬ 
re), *•* (interagire con cau¬ 
tela), (da simulare), 
. (interagisci o muori). 



nes. È un cinema che non 
m'interessa molto perché 
mette a fuoco più i mondi 
che i personaggi e io di soli¬ 
to sono più attratto dalle per¬ 
sone che non dai landscape. 
Però capisco molto bene 
che Lucas sia riuscito a crea¬ 
re due universi perfettamen¬ 
te funzionanti e in grado di 
attrarre milioni di persone, 
un po' come è riuscito a Star 
Trek o a Melrose Place Da 
ciò ne discende che ben po¬ 
co gli si può rimproverare, e 
certo non mancanza di coe¬ 
renza. se questi stessi mon¬ 
di sono centrali nelle sue 
epopee interattive. Anzi alle 
Star Wars ha già dedicato, 
se la memoria non m'mgan- 
na, X-Wing e Tie Fighter, 
Dark Forces e Rebell As¬ 
sault, direi, si. 4 titoli. 5 con 
questo di cui parliamo oggi. 
E ciò probabilmente anche 
per confrontarsi duramente 
con la Origin e la sua pluri- 
premiata saga similare, 
Wing Commander. 

Come il suo predecesso¬ 
re anche RB2 è un arcade- 
action, cioè un film interatti¬ 
vo in gran parte basato 
sull'azione e sulla rapidità di 
riflessi Poca strategia, tutta 
riservata alle tensioni simula¬ 
torie della saga di Tie Figh- 
ter. Qui il plot è totalmente 
originale e la parte visiva è 
completamente girata ex-no¬ 
vo. Vince Lee è il regista in¬ 
terattivo dell'operazione e 
sembra molto festante di 
poter dire di essere il primo 
professionista cui Lucas ab¬ 
bia fatto dirigere qualcosa 
che abbia a che vedere con 
le Guerre Stellari. 

RB2 è centrato su due 
personaggi: Rookie One e 
Ru Murleen. Gli stessi già vi¬ 
sti in RB, ma qui non in ver¬ 
sione cartone animato, ma 
interpretati da due attori e 
vestiti con autentici costumi 
di Star Wars. 

Tutto il background inve¬ 
ce è un modello 3d generato 
dal computer. 

La storia comincia dalle 
parti di Dreighton Nebula do¬ 
ve Rookie One sta investi¬ 


gando sulla sparizione di una 
navicella dei ribelli, in quella 
stessa zona che è circondata 
da una fama analoga a quella 
del Triangolo delle Bermuda. 
In realtà presto Rookie sco¬ 
pre che è l'Impero ad essere 
responsabile di queste mi¬ 
steriose sparizioni e a quan¬ 
to sembra tutto ciò ha a che 
vedere con lo sviluppo e la 
sperimentazione di una nuo¬ 
va arma e... 

Come si gioca 

Rookie One è continua¬ 
mente alle prese con una 
serie di sfide che deve evita¬ 
re e/o scoprire e/o vincere 
per arrivare all’obiettivo fina¬ 
le che manco a dirlo è quello 
di dare una sonata solenne 
all’Impero. Di solito si tratta 
di sfide uno contro uno ba¬ 


sate su situazioni davvero ar¬ 
cade di tiro al bersaglio, ma¬ 
novre di pilotaggio, etc. Un 
po' come nel primo titolo 
Rookie guida vari caccia e 
anche il Falcon Millennium 
per spappolare i Tie Fighter, 
gli Stormtrooper e una Star 
Destroyer Poi asteroidi (che 
bella citazione del mitico pri¬ 
mo game dedicato alle Star 
Wars della Atari, ) e com¬ 
plessi industriali dell'Impero 
cui è meglio far fare una 
brutta fine. 

Insomma nulla di straordi¬ 
nariamente originale, però 
una bella produzione riusci¬ 
ta, un titolo con le idee chia¬ 
re e destinato alla grande 
massa di persone che si sta 
avvicinando per la prima vol¬ 
ta ai CDROM game e vuole 
qualcosa di semplice e im¬ 
mediato da giocare 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


253 














PLAYWORLD 



PWAwJ 


Dungeon Keeper 

Bullfrog (UKI 
PC CDROM 



Peter Molineux è uno di 
quei rari esempi di profes¬ 
sionisti creativi capaci di 
conquistarsi fin da subito 
(Hitchcock, per esempio, è 
dovuto morire e decomporsi 
prima di riuscire in questo 
miracolo.,,) i favori sia del 
pubblico che della critica. E 
questo a partire da anni lon¬ 
tani, 1988/89, con il loro pri¬ 
mo successone Populous, il 
leggendario simulatore di 
Dio che rese famoso lui e la 
sua Bullfrog. Il segreto di 
Molìneux è una miscela in¬ 
telligente di tecnologia e 
creatività che funziona più o 
meno in questo modo. 

Alla Bullfrog hanno alcuni 
informatici di livello mondia¬ 
le. Ma non sono loro a detta¬ 
re le regole della produzione. 
Sono i creativi a farlo. L'idea 
guida la tecnica e non il con¬ 
trario Ma la tecnica regola 
l'idea e soprattutto fa in mo¬ 
do di mantenersi flessibile 
per aiutare l'idea a sviluppar¬ 
si senza rigidità e consentire 
alla creatività di figliare idee 
nuove senza ricominciare da 
capo, 

Il metodo di produzione 
della Bullfrog si è dimostrato 
tanto efficace da permettere 
alla casa inglese di diventare 
uno dei protagonisti della 
scena mondiale del videoga¬ 
me e di far venire voglia 
all’Electronic Arts di investi¬ 
re alcune decine di miliardi 
nell'acquisizione della casa 
di Molìneux 

Dungeon Keeper 

Il sistema di inversione 
dell'ordine tradizionale gene¬ 
ra sempre un effetto di stra- 
niamento che attira l'atten¬ 
zione. Molineux dimostra di 
conoscere molto bene que¬ 
sto sistema creativo caro ai 
surrealisti francesi (Magritte 
ha dipinto un celebre quadro 
che raffigura una pipa ne¬ 
gandolo con la scritta in bas¬ 


so vicino alla cornice: questa 
non è una pipa.) In Dungeon 
Keeper la grande idea di Mo¬ 
lineux è di rovesciare il clas¬ 
sico stile dei game dun- 
geons & dragons, un sotter¬ 
raneo pieno di micidiali peri¬ 
coli che un avventuriero eroi¬ 
co deve liberare dal mostro 
che lo difende e lo abita..., e 
ci mette nei panni di un sim¬ 
patico Master e signore del 
dungeon, che deve difender¬ 
si dall'aggressività persecu¬ 
toria ed immotivata di un 
manipolo di sconsiderati av¬ 
venturieri, resi ciechi dall’avi¬ 
dità e dalla brama di entrare 
in possesso dei tesori del 
nostro eroe. 

Cosi il caro Signore del 
dungeon deve modificare la 
struttura e la composizione 
del sotterraneo per riuscire a 
ricacciare i maledetti ed intri¬ 
ganti adventurer; possono 
essere erette o rimosse mu¬ 
ra, porte segrete sorgono 
improvvisamente per sor¬ 


prendere i malvenuti ospiti, 
e arrivano anche i mostri per 
sconsigliare ancora più a 
fondo gli intervenuti. Con la 
possibilità di perdere e con¬ 
quistare potere mentre la vi¬ 
cenda si dispiega. 

Il meccanismo di gioco è 
semplice e chiaro e contem¬ 
poraneamente avvincente e 
innovativo Insomma un al¬ 
tro centro. Anche perché 
Dungeon Keeper è realizzato 
come è consuetudine in ca¬ 
sa Bullfrog con alcuni dei più 
sorprendenti e nuovi tool 
che possiate immaginare II 
dungeon è completamente 
ruotabile in tempo reale, as¬ 
solutamente texture map- 
ped (cioè 3d e insieme grafi¬ 
camente realistico. ). e può 
essere visto sia con una pro¬ 
spettiva isometrica dal di 
fuori che in soggettiva dagli 
occhi di una creatura. Un si¬ 
stema di clonazione compor¬ 
tamentale. come lo chiama 
Molineux, permette al game 


di imparare le nostre tecni¬ 
che di gioco e strutturare lo 
sviluppo di nuove strategie 
di difesa ed attacco. La Bull¬ 
frog ha messo in Dungeon 
Keeper anche un modello di 
fonte di illuminazione reale 
che consente alle torce di 
muoversi e alle fiamme di di¬ 
vampare. 

La possibilità di giocare 
multiplayer anche con un 
network di otto giocatori non 
poteva di certo mancare 
Giusto per distanziare di al¬ 
cuni anni i più vicini concor¬ 
renti. 

Un altro balzo della rana- 
toro. 


PW Aw 3 
L'Hotel Chat 

Magmacom Usa 
Webgame 

tUrp/Avivr. maan’JLOn' , wi | 

- cbjustus/lhotel/hotel himì 


****7/2 

Bene: le cose cominciano 
davvero ad essere interagibi- 
li come ho sempre sognato 
e come abbiamo sempre 
sperato. E come vi dicevo 
molti mesi fa tutto ciò acca¬ 
de grazie ad Internet Vabbè 
lo so, la rete è lenta, se cari¬ 
cate le immagini la lentezza 
diventa terribile e dopo le 
15, quando si attaccano gli 
americani la cosa si fa spes¬ 
so davvero insostenibile 
Però con i dovuti accorgi¬ 
menti e i piccoli trucchi im¬ 
parate da soli a stare nella 
rete, e si possono trovare 
dei posti che in quanto ad in¬ 
terattività e divertimento 
non hanno nulla da imparare 
dai videogame multiplayer e 
soprattutto danno la vera 
sensazione di cosa la simula¬ 
zione divertente e comunica¬ 
tiva possa essere. Una storia 
di vita simulata è questo 
L'Hotel Chat di cui vi parlo 
oggi. 

lo non so quanti di voi se 


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PLAY WORLD 


li ricordino, ma i primi titoli 
della Infocom erano straordi¬ 
nari Autentici romanzi inte¬ 
rattivi basati esclusivamente 
sul testo, ti facevano davve¬ 
ro sentire all'Interno di una 
vicenda della quale dovevi 
capire tutto perché di li a po¬ 
co eri chiamato ad interve¬ 
nirvi direttamente. Bè L’Ho- 
tel Chat mi ricorda questa 
stessa filosofia, ma la cosa 
nuova e avvincente è che 
qui tutti i personaggi sono 
veri, gente vera. Oddio quasi 
tutti 


Metti giù le valigie 
e relax! 

Arrivare all'Hotel Chat 
non è molto difficile: se ave¬ 
te dei problemi a scrivere di¬ 
rettamente il lunghissimo in¬ 
dirizzo Web che trovate su 
in alto qui, potete arrivarci 
dai Top 50 di Ameiica on li¬ 
ne inttp://www aoi.cofril vi¬ 
sto che anche questa setti- 
mana figura saldamente nel¬ 
la Top 10 dei site più visitati 
e fra poco saprete anche 
perché 

Appena siete li vedete la 
grafica dell’albergo e una 
bella introduzione scritta che 
vi spiega la filosofia del gio¬ 
co interattivo e insomma vi 
mette a parte delle poche 
cose che dovete sapere per 
partecipare alla simulazione. 
In generale ricordatevi que¬ 
ste due cose' a) ripassate 
l’inglese perché qui serve 
anche se la clientela è inter¬ 
nazionale e ho trovato fran¬ 
cesi, belgi, giapponesi, sve¬ 
desi e italiani; b) non dimen¬ 
ticate mai che siete in un 
Hotel, un Hotel virtualissimo 
e simulato, ma pieno di gen¬ 
te vera. E adesso vediamo 
come funziona 

Quando arrivate siete nel¬ 
la lobby che vedete anche in 
un disegnino, lo li ho fatti 
grabbare e li ho infilati a cor¬ 
redo del mio pezzo giusto 
per completarvi l’informazio¬ 
ne; ma la verità è che quan¬ 
do arrivo nell’Hotel Chat 
preferisco togliere l’autoload 
delle immagini (al limite lo ri¬ 
metto dopo e fra poco vi 
spiego anche perché...) e 
accendere l’autoload dei ri¬ 
cordi Ogni volta che ci vado 


penso di essere in un alber¬ 
go diverso tra quelli in cui 
sono stato nella mia vita. E 
mi faccio venire a mente so¬ 
prattutto quelli americani 
che sono tanto diversi da 
quelli europei soprattutto 
per la dimensione delle 
stanze. Grandi, grandissime. 
E poi per la vista. Siete sem¬ 
pre in alto, su negli skyline. 
Per queste cose mi piace un 
sacco l’America lo vado 
matto per gli alberghi e in¬ 
fatti mi attraggono un sacco 
i film e i romanzi con gli al¬ 
berghi per lo mezzo. Chessò 
le storie di Philip Marlowe 
con quegli hotel scassati 
con la guida rossa sdrucita 
per terra e le cabine telefo¬ 
niche all’entrata. Oppure In¬ 
trigo Internazionale di Hltch- 
cock dove Cary Grant fruga¬ 
va nella stanza di Kaplan e 
trovava la stanza e perfino i 
vestiti, ma non Kaplan. Ka¬ 
plan, sia detto per inciso, 
nemmeno esisteva. 

Vabbè, taglio corto se mi 
riesce lo vorrei vivere in al¬ 
bergo e quindi, visto che in¬ 
vece abito in una normale 
casa con un sacco di compu¬ 
ter, libri e videogame e un 
po’ di film, sono felice come 
una pasqua che esista l’Ho- 
tel Chat. Ok. Giusto per pre¬ 
cisione e per evitare che vi 
perdiate i miei link mentali, 
volevo dirvi che quando ci 
sono stato per voi ho deciso 
che si trattava dell’Excalibur 
di Las Vegas. Più che un al¬ 
bergo un parco giochi. 

Vi dicevo che arrivando 
siete nella lobby. Qui c’è la 
reception dove potete pre¬ 
notare una suite privata. Ma 
ancora non è il caso Poi vi 
spiego perché. Vi consiglio 
di mettere giu i bagagli che 
comunque non dovrebbero 
essere pesantissimi imma¬ 
gino, e accomodarvi al limi¬ 
trofo single bar. I comandi 
di gioco sono semplicissimi 
quindi nemmeno mi ci sof¬ 
fermo e sono poi comandi 
piuttosto comuni in Inter¬ 
net. Per andare al single bar 
dovete recarvi in thè bab- 
ble Sennò potete anche ve¬ 
dere che aria tira nella 
lobby. Ma sapete come so¬ 
no queste hall degli alber¬ 
ghi: tutti vanno di corsa e 


nessuno ha davvero voglia 
di fermarsi a parlare con 
voi Sebbene io nella hall di 
un hotel a San Francisco ab¬ 
bia fatto un’interessante co¬ 
noscenza. Ma certo questa 
è un'altra storia. 

Dicevo che potete met¬ 
tervi a parlare con qualcuno 
al single bar oppure andare 
verso l'elevator e chiacchie¬ 
rare là dentro. Comunque 
decidiate di fare avete totale 
libertà e un sacco di stru¬ 
menti utilissimi per il vostro 
soggiorno virtuale. Media¬ 
mente, a qualsiasi ora del 
giorno e della notte per via 
dei fusi orari, in ognuna delle 
aree dell’Hotel Chat ci sono 



The €levator 

J) 

The Lobby 

9> 

The Couplet | 

f « 

The Chopper 

4 

The Articolate 

il 

The Cfoooip 

4 

Private Botte* 1 

1 4 ?—-- 

The Twthcmse 



30/35 altri ospiti, maschi e 
femmine o almeno con nomi 
maschili e femminili eheheh, 
con i quali potete dialogare e 
chattare di tutto un po’, Leg¬ 
gendo anche in tempo reale 
oltre ai vostri messaggi an¬ 
che quelli degli altri ospiti il 
che fa molto gossip pettego¬ 
lo. Ma se fosse solo cosi in 
fondo sarebbe una chat an¬ 
che se molto fantasy Non è 
cosi. È molto meglio Nel- 
l’Hotel sono sparsi, come in 
un vero albergo, alias che 
corrispondono a personale 
dell’albergo i quali svolgono 
funzioni assolutamente simi¬ 
li a quelle che svolgerebbero 
nella realtà. A me è capitato 
di assistere a scene incredi¬ 
bili anche ad un vecchio inte- 
rattore come il vs. Carlà, in 
cui ospiti maleducati veniva¬ 
no sbattuti fuori e minacciati 
dal servizio di sicurezza 
prontamente intervenuto, 


oppure camerieri portavano 
drink simulati e solerti con- 
cierges accomodavano alla 
meglio clienti privi di siste¬ 
mazione. E cl sono un sacco 
di altre presenze oscure che 
scoprirete da voi insieme a 
centomila altre cose che 
adesso non avrebbe senso 
rivelarvi, 

L'Hotel Chat è assoluta- 
mente gratis anche se è 
davvero difficile trovare po¬ 
sto specialmente di pome¬ 
riggio e sera. Per questo è 
previsto un sistema di abbo¬ 
namento con differenti tarif¬ 
fe che vi verrà mostrato nel 
caso che decidiate di evitare 
la fila e che dura sei mesi. 

Se non ci andate e non mi 
mandate un mail di come vi 
siete trovati mi arrabbio sul 
serio. Magari ci incontriamo 
anche, lo non mi divertivo 
tanto da quando hanno in¬ 
ventato rottovolante. 


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PLAYWORLD 


TOP 100 INTERNET PC Febbraio 1996 

Questa classifica è compilata mensilmente da più di WOO persone del mondo dell'Intrattenimento interattivo, tra autori, 
editori, giornalisti e user, tra cui il sottoscritto. E viene diffusa via WEB e ripubblicata sulle più importanti riviste del mondo. 

Tutti i mesi Playworld & MCmicrocomputer la pubblicano per l'Italia. 

Mandatemi i vostri commenti e le vostre top personali scrivendo al mio e.mail: f.carla(g)sìmul.it\ 


QM MS 


1 

1 

12 

2 

3' 

51 

3 

2 

62 

4 

5" 

155 

5 

6* 

56 

6 

4 

61 

7 

7 

43 

8 

8 

20 

9 

9 

62 

10 

13" 

5 

11 

10 

53 

12 

12 

87 

13 

11 

14 

14 

15" 

115 

15 

14 

55 

16 

16 

11 

17 

20" 

37 

18 

17 

11 

19 

21" 

10 

20 

18 

9 

21 

65* 

2 

22 

22 

63 

23 

19 

154 

24 

25" 

74 

25 

32" 

8 

26 

23 

33 

27 

24 

101 

28 

27 

35 

29 

31" 

105 

30 

30 

16 

31 

26 

42 

32 

28 

51 

33 

41" 

9 

34 

29 

28 

35 

39" 

35 

36 

35 

11 

37 

37 

8 

38 

36 

57 

39 

34 

123 

40 

33 

65 

41 

47" 

112 

42 

52" 

5 

43 

42 

9 

44 

45" 

152 

45 

68* 

2 

46 

48" 

64 

47 

50" 

79 

48 

44 

24 

49 

43 

32 

50 

38 

7 

51 

55" 

2 

52 

49 

146 

53 

56" 

91 

54 

72* 

2 

55 

46 

128 

56 

40 

7 

57 

51 

154 

58 

61" 

3 

59 

62" 

3 

60 

57 

152 

61 

53 

22 

62 

74" 

104 


TS Titolo 


Autore/Editore 


Command & Conquer (C) 
Descent (reg) 

Doom 2: Meli on Earth 
Civilization/CivNet 
Warcraft: Orcs and Humana 


Westwood/Virgin 
Parailax/Interplay 
Id/GT/Virgin 
MicroProse 
Blizzard/Interplay 


Galactic Civilizations/Shipyards (0| Stardock 
Dark Forces (C) LucasArts/Virgin 
MechWarrior 2/NetMech: The Clans |C) Activision 
Master of Magic SimTex/MicroProse 
Hexen: Beyond Heretic (reg) Raven/Id/GT 
Wing Commander 3: Heart of thè Tiger (C) Origin 
U.F.O./X-Com: Enemy Unknown Mythos/MicroProse 
Star Emperor (O) Stardock 
Master of Orion SimTex/MicroProse 
Panzer General SSI/Mindscape 
Need for Speed (C) Distinctive/Electronic Arts 
X-COM 2: Terror f.t. Deep Mythos/MicroProse 
Heroes of Might and Magic New World 
Crusader: No Remorse (C) Origin/Electronic Arts 
Steel Panthers SSI/Mindscape 
Warcraft 2: Tides of Darkness |Blizzard/Interplay 


Colonization 
Dune 2: Building of a Dynasty 
Tie Fighter/add-on 
Ascendancy 
Full Throttle (C) 

SimCity 2000 
Jagged Alliance 
Doom/Ultimate Doom (regi 
Phantasmagoria (C) 

World at War: Stalingrad 
Heretic (regi 
NHL Hockey '96 
Stars! (reg) 

NBA Live 95 (C) 


MicroProse 
Westwood/Virgin 
LucasArts/Virgin 
Logic Factory/Virgin 
LucasArts 
Maxis/Mindscape 
Sir-Tech/Mindscape 
Id 

Sierra 

Atomic/Avalon Hill 
Raven/Id 
Electronic Arts 
Star Crossed 
Hitmen/Electronic Arts 


World at War: America Invades |C|Atomic/Avalon H. 
Mortai Kombat 3 Midway/GT 
Transport Tycoon MicroProse 
Warlords 2/deluxe SSG 
World at War: Operation Crusader Atomic/Avalon H. 
Day of thè Tentacle LucasArts/US Gold 
Stone Keep (C) Interplay 
Championship Manager 2 Domark 
VGA Pianeta (reg) Tim Wisseman 
Fifa International Soccer 96 Electronic Arts 
System Shock LookingGlass/Origin/Electronic Arts 
The Settlers/Serf City Blue Byte/SSI 
Star Trek TNG: A Final Unity (C)Spectrum Holobyte 
Terminal Velocity ( reg)Terminal Reality/3D Realms 
Microlearn Game Pack 2 (O) Microlearn Nordic 
The Dig LucasArts 
X-Wing/Imperial Purs.,B-Wing LucasArts/US Gold 
Myst (WC) Cyan/Broderbund/Electronic Arts 
Rebel Assault 2 LucasArts 
Betrayal at Krondor Dynamix/Sierra 
Caesar 2 Impressions/Sierra 
Star Control 2: Ur-Quan Masters Accolade 
Stars! 2.0 (reg) star Crossed 
Worms Team 17 
Ultima Underworld 2 LookingGlass/Origin/El. Arts 
Buried in Time (C) Presto/Sanctuary Woods/US Gold 
Sam & Max Hit thè Road LucasArts/US Gold 


Cat 

ID Punti 

ST 

1 

[1729] 

921 

AC 

1 

(1565) 

352 

AC 

1 

(1502) 

351 

ST 

1 

(1002) 

365 

ST 

4 

(1528) 

285 

ST 

1 

(1508) 

276 

AC 

2 

[1585] 

261 

AC 

6 

[1697] 

260 

ST 

3 

[1501] 

236 

AC 

10 

[1775] 

218 

AC 

6 

[1562] 

204 

ST 

1 

[1437] 

185 

ST 

4 

[1716] 

174 

ST 

2 

[1344] 

211 

ST 

11 

[1522] 

171 

AC 

15 

[1738] 

173 

ST 

8 

[1600] 

140 

ST 

17 

[1737] 

145 

AD 

19 

11741] 

136 

ST 

18 

[1757] 

129 

ST 

21 

[1817] 

172 

ST 

5 

[1496] 

120 

ST 

4 

[1110] 

133 

AC 

3 

[1473] 

132 

ST 

25 

[1753] 

130 

AD 

10 

(1612] 

102 

ST 

2 

[1399] 

99 

ST 

9 

[1605] 

104 

AC 

1 

[1386] 

107 

AD 

19 

[17121 

90 

ST 

12 

[1584] 

81 

AC 

4 

[1566] 

78 

SP 

33 

[1748] 

105 

ST 

20 

[1629] 

96 

SP 

34 

[1602] 

83 

ST 

29 

[1736] 

75 

AC 

36 

11755] 

81 

ST 

14 

11521) 

78 

ST 

11 

[1284] 

82 

ST 

16 

[1489] 

66 

AD 

6 

11268] 

88 

RP 

42 

[1779] 

83 

SP 

42 

(1746] 

61 

ST 

3 

11131) 

90 

SP 

45 

[1787] 

73 

RP 

11 

[1438] 

69 

ST 

6 

[1458] 

73 

AD 

16 

[1641] 

62 

AC 

3 

[1616] 

53 

AC 

38 

[1764] 

53 

AD 

51 

[1798] 

62 

AC 

1 

[1169] 

78 

AD 

11 

[1426] 

73 

AC 

54 

[1795] 

56 

RP 

6 

[1275] 

57 

ST 

40 

[1742] 

43 

AC 

3 

[1116] 

64 

ST 

58 

[1786] 

57 

AC 

59 

[1784] 

52 

RP 

2 

[1127] 

64 

AD 

42 

[1687] 

51 

AD 

11 

[1379] 

53 


256 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 








PLAYWORLD 


63 

58 

56 

64 

59 

57 

65 

54 

54 

66 

80* 

11 

67 

73* 

11 

68 

92* 

2 

69 

64 

145 

70 

95* 

3 

71 

70 

15 

72 

89* 

51 

73 

66 

153 

74 

67 

5 

75 

63 

136 

76 

_ * 

1 

77 

96* 

2 

78 

77 

19 

79 

84* 

61 

80 

83* 

29 

81 

_ A 

154 

82 

60 

37 

83 

75 

97 

84 

-* 

1 

85 

87* 

4 

86 

71 

68 

87 

90* 

22 

88 

— A 

1 

89 

— A 

1 

90 

93* 

88 

91 

76 

155 

92 

69 

53 

93 

91 

2 

94 

_ A 

4 

95 

79 

128 

96 

-- 

1 

97 

81 

14 

98 

97 

42 

99 

98 

63 

100 

99 

10 


Dropped 


78 

35 


82 

129 


85 

8 


86 

151 


88 

7 


94 

36 


100 

1 


Nascar Raclng Papyrus/Virgin 
Under a Killing Moon (C) Access/US Gold 
Roids {reg] Léonard Guy 
Magic Carpet 2: The Netherworlds (C) Bullfrog/EA 
Fade to Black (C| Delphine/Electronic Arts 


The Dame Was Loaded 
Empire Deluxe/add-ons 
Deatruction Derby 
Pittali: The Mayan Adventure (WC) 
Little Big Adventure/Relentless 
World Circuit/Fl Grand Prix 
3D Ultra Pinball 
7th Guest (C| 

Advanced Civilization |C| 


Beam/Philips 
New World 
Psygnosis 
Activision 
Adeline/EA 
MicroProse 
Sierra 
Trilobyte/Virgin 
Avalon Hill 


llth Hour: Be Afraid of thè Dark Trilobyte/Virgin 


Dark Savant 


FTL/Interplay 
Epic 

Codemasters/Philips 
Access/US Gold 
Origin/Electronic Arts 
Digital Illusions/21st Century 
DID/Ocean 
Eclipse/Epic 
Sir-Tech/US Gold 
The Spinai Frontier (C) Sierra 
Graffiti/Virgin 
Mindspan/Accolade 
Blue Byte/Accolade 
MicroProse 
Bullfrog/EA 
Enlight/Interactive Magic 
Capstone/Intracorp 
Bullfrog/Electronic Arts 
Epic/Electronic Arts 
Teeny Weeny/Time Warner 
Realms of Arkania 2/Schwarze Auge 2 Sir-Tech 

NHL Hockey '95 Electronic Arts 

Alone in thè Dark 3 (C) Infogrames/I-Motion 


i. Jones: Fate of Atlantis Lucè 
8 Fury 3 Terminal Rea] 

Railroad Tycoon 

Simlsle Inte 

36 Discworld: The Problem with Dragons 
Abuse (reg) 


Dungeon Master 2 (C) 

One Must Fall: 2097 (reg) 
Psycho Pinball (C) 

Links 386 Pro/add-ons 
Bioforge (C) 

Pinball Fantasies 
TFX 2: EF2000 
Tyrian (reg) 

Crusaders o.t. 

Space Quest 6: 

Screamer 
Hardball 5 (C) 

Battle Isle 2/add--on 
Darklands 

Magic Carpet/add-on (C) 
Capitalism (C) 

Witchaven (CJ 
Syndicate/add-on 
Extreme Pinball (reg) 
Primal Rage (C) 


SP 

21 

(15291 

53 

AD 

22 

[1517] 

54 

AC 

15 

[1531] 

47 

AC 

57 

[1739] 

44 

AC 

54 

[1740] 

38 

AD 

68 

[1800] 

45 

ST 

18 

[1177] 

59 

AC 

70 

[1788] 

42 

AC 

51 

[1714] 

41 

AD 

18 

[1538] 

44 

SP 

3 

[1123] 

47 

AC 

61 

[1754] 

41 

PU 

16 

[1230] 

34 

ST 

76 

[1803] 

36 

AD 

77 

[1809] 

30 

RP 

30 

[1699] 

36 

AC 

6 

[1505] 

45 

AC 

32 

[1621] 

39 

SP 

6 

[1006] 

39 

AD 

30 

[1599] 

34 

AC 

10 

[1416] 

44 

SI 

84 

[1797] 

30 

AC 

84 

[1768] 

34 

RP 

5 

[1104] 

36 

AD 

62 

[1684] 

35 

AC 

88 

[1801] 

34 

SP 

89 

[1772] 

32 

ST 

36 

[1439] 

35 

RP 

8 

[1008] 

46 

AC 

19 

[1549] 

28 

ST 

91 

[1806] 

34 

RP 

89 

[1733] 

34 

AC 

5 

[1271] 

31 

AC 

96 

[1789] 

27 

AC 

77 

[1717] 

34 

RP 

53 

[1514] 

25 

SP 

37 

[1493] 

33 

AD 

99 

[1587] 

30 

AC 

39 

[1588] 


AD 

3 

[1003] 


AC 

64 

[1760] 


ST 

8 

[1121] 


ST 

75 

[1749] 


AD 

34 

[1596] 


AC100 

[1767] 



LEGENDA: 

QM = posizione di questo mese. 

MS = posizione del mese precedente. 

TS = totale settimane di presenza all'interno della Top 100 

Cat = tipologia del gioco (Azione (AC). Strategia (ST). Role Playing (RP), Adventure (AD). Sportivo (SP), Simulazione (SI). Puzzle Ga me (PU)). 
Id = numero identificativo 
Punti = punteggio ottenuto. 


Commento olla top 100 di febbraio 96 

Cominciano a vedersi bene gli effetti delle new entry di Natale. Command & Conquer è sempre primo e più in generale nei primi dieci 
l'unica vera novità è Hexen, Il bellissimo game della Id/Raven che sta salendo velocemente ed è già al numero 10 

La salita più violenta è sicuramente quella di Warcraft 2 Tides Of Darkness. è già al numero 21 ed è sola la seconda settimana che è 
in classifica. Due altri game che vanno molto forte e Ascendancy di cui mi occupo al volo in questo numero sono Fifa Soccer 96 che è ar¬ 
rivato al numero 45 in due sole settimane e The Dig di Lucas e Spielberg che è cinquantunesimo e in classifica da due week. 

Nel mese di marzo avremo davvero una situazione più chiara e le uscite di Natale saranno saldamente nei primi posti 
Con nostalgia e rimpianto salutiamo due grandi game usciti di classifica: Railroad Tycoon di Sid Meier che lascia dopo 151 settimane e 
Indiana Jones & The Fate Of Atlantis che saluta dopo 129 settimane 
Ci vediamo il mese prossimo. 


MCmlcrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


257 






PLAYWORLD 



PW PANORAMA 


In questo numero 
parleremo di: 

Internet: 

• HYPERMAN 

• ORBIT 

• WU STYLE 

• INTELLIGENT GAMER 

• THE BABE TEST 

• NETCHICK 

CDROM 

• BULLFROG: Creation.Ge- 
newars, The Indestructi- 
bles, Theme Hospital 

• G-NOME 

• SU 27 

• THUNDERSCAPE 
•THE DIG 

• RADIX 

• JAZZ JACK RABBIT 
CHRISTMAS 

•ASCENDANCY 

Il sito di Hyperman 
(http://www. hyperman. 

com, da questo momento 



Hyperman 


trovate sempre gli indirizzi 
Internet messi tra parente¬ 
si..,) mi è piaciuto davvero 
un sacco anche per questio¬ 
ni di grafica e fantasia. 
L'idea è semplice: creare un 
fumetto interattivo, anzi me¬ 
glio, una storia interattiva il¬ 
lustrata, del simpaticissimo 
personaggio di Hyperman, 
l’agente segreto del cyber¬ 
spazio. Hyperman nasce co¬ 
me una cosa per bambini, 
ma ci sono storie anche per 
i genitori e creare le storie è 
facile e divertente, storie 
che poi potete vedere e 
stampare e che allenano 
davvero alla fantasia e alla 
creatività. 

Invece Orbit (http://tcp. 
com/~prime8/orbit/new/ 

è un sito di straordinari fu¬ 
metti interattivi disegnati in 
bianco e nero (quindi di ve¬ 
locissima visualizzazione...) 
e frutto della fantasia di un 
bravissimo autore che per 
questo ha anche ricevuto la 
nomination a «cool site of 
thè day» che è uno dei tanti 
premi che ci sono su Inter¬ 
net e che consentono di ri¬ 
conoscere la spazzatura 
web dai site buoni e creati¬ 
vi. Il fumetto che trovate in 
questo momento 6 Saturna- 
lia. Bellissimo. 

The Daily Babe Test 
Il http://www.sci. Kun.nl 

thalia/funpage/babes) è 

un sistema interattivo e di¬ 
vertente per cominciare la 
giornata con il buon umore 
stampato sulla faccia simu¬ 
lante L'idea è semplicissi¬ 
ma avete 15 fotografie di 
belle e bellissime ragazze da 
tutto il mondo, ragazze più o 
meno famose, attrici, mo¬ 
delle, giovinette varie. Un 
cast di 15 figliole interattive 
prescelte random da un set 
di moltissime net chick con 
continui aggiornamenti (ra¬ 
gazze che escono e ragazze 
che entrano...) e voi dovete 
fare vedere quanto siete 


PC CDROM & Internet Entertainment 
(divertimento interattivo On e OH Line) 

Da questo numero di Playworld ho cominciato ad 
interessarmi attivamente dell'Internet Entertainment World I 
Web site divertenti e giocosi si sprecano, per cui sono certo 
che avrete voglia di avere una guida: un signore ben disposto 
e severo come me che vi dia le rotte per divertirvi con Inet 
Bene, è esattamente quello che ho in mente di fare Da 
subito 



bravi a riconoscerle, clickan- 
do il nome giusto all'interno 
di un range di 4 possibilità 
per ogni foto Alla fine vi 
danno la vostra media di ri¬ 
sposte esatte, vi dicono 
quali ragazze non avete rico¬ 
nosciuto e quale è il nome 
giusto. Semplice e carino. Il 
sito ha più di diecimila visita¬ 
tori al giorno. Che adesso 
dopo questa citazione sento 
che aumenteranno 

Un gioco di fantasia e filo¬ 
sofia orientale è questo lie¬ 
vissimo Wu Style (http:// 
www. mi int.net : 80/~ r i - 
ma/tc/intro.html): si tratta 


di entrare in contatto via In¬ 
ternet con un grande mae¬ 
stro di dottrine orientali e di 
farlo attraverso una serie di 
originali e catturanti giochi di 
osservazione. «Fissando 
questo albero abbastanza a 
lungo potrete vedere il 
'maestro' E se sarete dav¬ 
vero fortunati vi chiamerà a 
seguirlo. Impagabile. 

Invece Intelligent Ga- 
mer On line (http://igon- 
line. escape.com/intelli- 
gent gamer online) è la mi¬ 
gliore e più aggiornata rivi¬ 
sta interattiva via web sui 
game di tutti i tipi e caratte- 



The Babe Tesi 



Orbil 


258 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 













































PLAYWORLD 



ristiche. Si occupa di tutte le 
console e del PC e del Mac. 
Si trovano solo informazioni 
e pochissimi commenti a 
parte nelle review. E natu¬ 
ralmente tutti i demo e le 
schermate da downloadare 
e qualunque altra informa¬ 
zione vi serva che riguardi i 
game. 

Lo trovo migliore sia di 
Games Domain (il più famo¬ 
so sito web sui game, co¬ 
stantemente nei primi dieci 
siti più visitati di tutta Inter¬ 
net...) che delle altre decine 
di web game site in giro per 
la www. 

Ma forse il luogo più 
buffo tra quelli che vi pre¬ 
sento questo mese è Net 

Chick Clubhouse (http:// 
jwww.cyborganic.com/1 

People/carla) la home page 

di Carla Sinclair, una grazio¬ 
sissima scrittrice americana 


(c'è la sua foto nel sito e la 
sua e mail...) che pubblica li¬ 
bri di cultura Internet e in 
generale scrive di trend e di 
novità nel mondo normale e 
in quello simulato. Disegna¬ 
to con molta grazia e cura, il 
suo sito contiene giochi (po¬ 
tete vestirla...) pettegolezzi 
(il diario personale e il reggi¬ 
seno magico...) e varia uma¬ 
nità. Comprese serissime 
divagazioni sul tema della 
repressione e della censura 
in Internet. 

E per finire la mia home 
page provvisoria (provvisoria 
perché è in allestimento il 
server di Simulmondo dove 
saranno ospitate un sacco di 
cose tra cui la mia page...) 
|http://www.vol.it/M I ML( 

HOMES/MYSIMULMON- 

DO.html. 

Ed eccomi ai CDROM. 
Un bel pezzo di questo nu¬ 


mero è dedicato alla brillan¬ 
tissima Bullfrog, di certo la 
più continua e famosa casa 
inglese, che conoscete tutti 
per Populous, Syndicate, 
Theme Park e Magic Car- 
pet. Ultimamente sono usci¬ 
ti con successo anche High 
Odane e Magic Carpet 2. 
Ma Molineux e soci non 
hanno nessuna intenzione di 
rallentare e allora usciranno 
da subito ai prossimi mesi 
una serie di attesissimi ga¬ 
me uno dei quali. Dungeon 
Keeper, lo trovate come Av¬ 
venimento del mese. 

Gli altri titoli in uscita so¬ 
no: Creation (simulatore di 
attività creativa subacquea, 
pesci, creature, un prodotto 
gemale e innovativissimo...), 
Genewars. Theme Hospital 
(un altro titolo di simulazio¬ 
ne dopo quello sui parchi a 
tema adesso la gestione di 


un pazzesco ospedale...) e 
soprattutto l'invidiabile idea 
di The Indestructibles, una 
trovata stupenda per farvi 
diventare supereroi e vivere 
le vicende dei personaggi in 
calzamaglia che avete sem¬ 
pre dovuto vedere solo nei 
fumetti. 

Tutti titoli realizzati con il 
solito entusiasmante crite¬ 
rio: prima la tecnologia, i 
motori flessibili e pronti per 
essere usati dai creativi, poi 
tutto in mano ai grafici e 
simpaticoni vari. Cosi i pro¬ 
dotti Bullfrog hanno tutti 
l'aria di essere stati pensati 
direttamente dal pubblico. 

Continua il successo de¬ 
gli rpg almeno per quanto ri¬ 
guarda il pubblico anglosas¬ 
sone, ma anche in Italia 
questo genere trasuda un 
crescente appeal. Insieme a 
Thunderscape della SSI e a 


MCmlcrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


259 


















PlAYWORLD 



SU-27 



Ascendancy 



Warcraft 2, che è il vero 
evento del genere, sta an¬ 
dando molto bene anche 
Ascendancy, simulatore mi¬ 
nuzioso e fantastico che 
non può mancare nei PC di 
chi ama queste cose. 

In ritardo folle, quasi un 


anno (ma mente rispetto a 
Harvester che è in ritardo di 
due...) questo film interatti¬ 
vo che fa il verso alle cose 
della Trylobyte e ai prodotti 
di Cyan di Myst: G-Nome, 
storia un po' inquietante di 
creature cattivelle e defor¬ 


mi, versione interattiva e vir¬ 
tuale di quei b-movie che 
già hanno trovato anni fa le 
loro versioni videogame con 
i titoli della Cinemaware, La 
grafica per quanto si è potu¬ 
to vedere è bellissima, la 
giocabilità sarà la solita di 
questa tipologia di game: 
scarsa. 

Simulatori di elicottero 
continuano a non essercene 
tanti e il migliore resta sem¬ 
pre il vecchissimo (3 anni 
da queste parti sono 
un'eternità...) Comanche 
della Novalogic. Di recente 
è uscito anche Apache della 
Digital che è piaciuto senza 
esaltare soprattutto per li¬ 
miti grafici. 

Esce ora questo SU 27 
che è impossibile giudicare 
senza approfondire la visio¬ 
ne e l'interazione, ma grafi¬ 
camente non pare all'altezza 
di Comanche che ha tuttora 
il merito di aver saputo usa¬ 
re convenientemente la tec¬ 


nologia voxelspace che pare 
la più adatta per questo tipo 
di simulatori di volo. 

Esce anche The Dig di 
Lucas che vedremo meglio 
in uno dei prossimi numeri e 
che non ha concorrenti per¬ 
lomeno in quanto a ritardo; 
5 o 6 anni ma nessuno si ri¬ 
corda più esattamente 
quanti. 

Due titoli di cui esiste una 
versione shareware e che 
quindi potete downloadare 
da game domain su Inet e 
che vi consiglio per trascor¬ 
rere un felice Carnevale di 
gioco e divertimento simu¬ 
lante, sono Radix (spacega- 
me che riappacifica con il vi¬ 
deogioco...) e Jazz Jack 
Rabbit Christmas edition, 
versione advanced e dedica¬ 
ta al testé trascorso Natale 
del celeberrimo share-hit. 
Saluti dalla cima della Web 
dal vostro amorevole Fran¬ 
cesco Carlà. 

«e 



Jazz Jack Rabbit Christmas. 


260 


MCmicrocomputer n, 159 - febbraio 1996 












SuperScript 660i. La nuova laser 
della famiglia SuperScript. 

Alla risoluzione, stampe professionali, piena connettibilila con lutti i principali sistemi 
operativi fanno di questo nuovo prodotto lo strumento ideale per tutte le aziende. 

La nuova NEC SuperScript 660i oltre a sfruttare al massimo le caratteristiche dello 
standard GDI in W indows (come nelle altre SuperScript). consente anche il fun¬ 
zionamento al di fuori di questo ambiente supportando in modo nativo 
l'emulazione HP IJ4P (es. stampe in rete o dirette da DOS). Ha infat¬ 
ti un processore a bordo Intel Ì960SA RISC e 2MB di rum standard. 
La 660i i* quindi la stampante più completa e versatile della famiglia 
SuperScript. ideale per le esigenze mulli-slundard delle aziende. Più 
economiche e destinate ad un uso personale, le SuperScript 610p e 
P 660 rappresentano la soluzione ideale e senza compromessi per chi 

lavora in Windows. Tutta la famiglia di stampanti NEC SuperScript è 
basata sulle nuove meccaniche laser NEC ila 6ppm con Sharp Edge Techno¬ 
logy per ottenere immagini davvero realistiche. La NEC SuperScript 610plus à 

in grado di produrre stampe nitide e contrasti con neri \kc itali. ..ri. 

Vi. I- Ha Vinai. 9? 

pieni a 300 dpi (600x300 virtuali). Le NEC SuperScript 20000 T><-»an.. s/n/ (Mi) 

Tal. (02) HH4ISI 

660 e 660i hanno prestazioni più elevale, stampano in modalità standard a 1021 um.vuw 
600x600 dpi ma possono arrivare anche a 1200x600 dpi (virtuali), con enor- ^ chiamata gratuita 
mi vantaggi nella precisione dei contorni e sulla ratinatura delle immagini. 



Le nuove 

ilumfmnli Su/terSeripl. Tulli i 

n un ir II 1 ho niw il (.III In ri J \,- 
nn multo iilrniinxe ni hanno In 
funzione di ruimrmio ilei toner. 





S» 

IIOIIICIOI 



Microsoft 

W 1 NDCW 5 


NUMEUOVEnoel 


167-010267 


% 


$ 













I 


A [ BEAI 


1 



f 


Ambienti di sviluppo e motori grafici: 

una porta verso il cyberspace 

seconda parte 

Ecco presentarsi innanzi a noi un nuovo strumento di navigazione: non più veleggiare 
in un mondo bidimensionale fatto di pagine di testo, immagini, suoni e animazioni off- 
line ma in un mondo tridimensionale in grafica di sintesi interattiva da fruire in rete 
con animazioni real-time, non pre-calcolate, in cui non si è legati alla sequenzialità del 
poter andare solo avanti e indietro. Questa è la differenze che c'è fra lo strisciare di un 
vermetto ed il volo di un uccello: la differenza che esiste tra la bidimensionalità HTML 
di Internet e il mondo tridimensionale VRML 

di Gaetano Di Stasio 


Continuiamo questo mese ad analiz¬ 
zare i sistemi di sviluppo e i motori gra¬ 
fici adottati per costruire mondi virtuali; 
tutti, nelle ultime versioni, sono predi¬ 
sposti per trasformare le proprie am¬ 
bientazioni sintetiche, ideate e costruite 
per una fruizione in locale, in mondi tri¬ 
dimensionali descritti in linguaggio 
VRML (Virtual Reality Modeling Langua- 
ge), perché possano essere visitati an¬ 
che in modalità cooperativa remota via 
rete Internet. 

Il World Wide Web è basato su un 
protocollo di rete denominato HTTP e 
su un certo numero di formati che de¬ 
scrivono come le informazioni in esso 
contenute (i testi, le immagini, i suoni e 
le sequenze animate) sono rappresenta¬ 
te ed impaginate assieme, perché tutti i 
computer del mondo connessi su Inter¬ 
net possano dialogare tra loro. Il forma¬ 
to che più di tutti si è affermato è 
HTML: un linguaggio di descrizione che 
introduce la multimedilità su Internet 
con la fusione dei media e l'introduzio¬ 
ne del concetto di link, usando la me¬ 
tafora della pagina interattiva aperta sul 
Mondo. I browser, i programmini che 
interpretano il linguaggio HTML e che ci 
permettono di navigare fra i siti della re¬ 
te (come ad esempio Netscape Naviga¬ 
tor), danno inoltre la possibilità agli 
utenti di pubblicare proprie pagine, in 
un slancio verso la libertà assoluta di 
espressione. 

La differenza fra i due linguaggi di de¬ 
scrizione citati sta nel fatto che VRML è 
in 3D mentre HTML è in 2D. HTML 
specifica rimpaginazione e la modalità 
in cui un documento bidimensionale 
ipertestuale deve essere fruito, VRML è 
un formato che descrive come un am¬ 


biente tridimensionale deve essere rap¬ 
presentato e può essere esplorato via 
connessione Internet. Il mondo bidi¬ 
mensionale HTML è dunque un sub set 
del linguaggio di descrizione VRML (al 
secolo Virtual Reality Modeling Langua- 
ge). Nel libro di Mark Pesce, co-ideatore 
di questo nuovo e rivoluzionario linguag¬ 
gio di descrizione, intitolato «VRML: 
Browsing and Building in Cyberspace», 
Tim Berners-Lee «padre» dei Web af¬ 
ferma che VRML è il futuro del mondo 
Internet perché si presenta con un ap¬ 
proccio ed un'interfaccia ancora più na¬ 
turale ed immediata, come se Internet 


fosse un mondo tridimensionale di og¬ 
getti, ipermedia e iperlink. Non è magia 
né fantasia: è il mondo VRML in cui ci 
stiamo apprestando ad entrare e che è 
già in buona parte attivo. 

VRML è dunque un linguaggio di de¬ 
scrizione che standardizza il modo in cui 
sono rappresentati ambienti tridimen¬ 
sionali su un sito Web; la differenza so¬ 
stanziale è che invece di lavorare in 2D, 
lavora in 3D. Al contrario di un program¬ 
ma scritto in C++, esso non viene com¬ 
pilato ed eseguito. I file VRML sono 
semplicemente trasmessi, analizzati dal 
ricevente, elaborati e mostrati. Questi 


Elle Edlt yiew fio Bootanaifc» flytlon» Directory 



SILICON GRAPHICS LAUNCHES COSMO 

Nn Software Siate Bnngs 3D. Multimedia and InUracBvuy lo ih» W»b 


SAN FRANCISCO. Cakf (Dee 4. 1995) Al thè mdumy« firn WebINNOVATlON Conferente. 
Silicon Graphics, Ine (NYSESGI) today unve-Jed Cosmoirai a powerfiil «et of advanced technologies 
brmgmg Interactive mutarnedu and 3D graphics to thè World Wide Web The development and 
creative tool» included n ihe Conno «oftware «me will tram forni thè Web «no a fully Werachve. 


iL 


± 


ji *ti 

COSMO 

Una pagina del Web della Silicon Graphics in cui si annuncia il progetto Cosmo in collaborazione 
con Informix. 


262 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 






















VIRTUAL REALITY 


VRML Repository 


Pie Ito Ylew Co 



Qlrectory 


The VRML Repository 



\jRmi_ 

VIRTUAL REOLITY MODEUNG LflKGUflGE 1 

1 


2 



a 


■_ 


ArlwDil by Kr-ia Hajfcr 


tQacoa. Eidfipa» hupwinTKlwibp» TWj M 


TV Virtual ReaBty ModrUng Language (VRML) u a developmg standard for dticnhmg 
mteractivt three-dimensiona] scene* dekvered aerosi thè sxesnet TV VRML Reporter? is an 
raparti al network rtsourte 6» thè itssemmanon of mformation reladng to VRML 

i Table of Contents 

% About thè VRML Reposdor; 


*1 

1* 

Mp //sdscedu/SOSC^arinen/wml/about Mml 



VRML 

Un fornitissimo archivio di notizie sut mondo VRML che vi consigliamo di visitare 


file sono dunque in formato testuale ed 
in essi sono descritte le componenti 
geometriche presenti nella porzione di 
mondo visualizzato ed i comandi attivi 
(vai avanti, indietro, a destra, a sinistra, 
afferra, apri, chiudi e tutto ciò che di 
sensato può venire in mente di fare). Il 
sistema ricevente elabora le descrizioni 
e presenta le ambientazioni curando la 
rappresentazione degli oggetti, le textu- 
re, l'illuminazione, l'aggiornamento della 
scena e la modalità di navigazione. 

In primo luogo per navigare nel cy- 
berspace bisogna procurarsi uno stru¬ 
mento che parli e comprenda il VRML 
Ci sono diversi software del genere li¬ 
beramente scaricabili dalla rete come il 
Caligari Fountain, Intervista WorldView. 
Paper Software WebFX, TGS WebSpa- 
ce, ecc Qualcuno permette semplice- 
mente di navigare in 3D su Web VRML, 
altri permettono solo o anche di creare 
ambientazioni tridimensionali sperimen¬ 
tabili in modalità remota, a partire da 
ambientazioni virtuali costruite in locale 
su una macchina dedicata (Sense8, Su- 
perscape, ed altri, di cui abbiamo parla¬ 
to lo scorso numero). 

Quando ci si è scaricato il proprio 
browser VRML e lo si è configurato a 
dovere ci si può collegare alla rete, sca¬ 
ricarsi file VRML e navigarci, cosi come 
si fa comunemente con i file HTML. Se 
il mondo virtuale remoto è ben struttu¬ 
rato, il browser lo caricherà e lo visualiz¬ 
zerà a pezzi: mentre ciò avviene si potrà 
iniziare l'esplorazione mentre il mondo 
intorno a noi prende forma e si anima. 

Mentre si naviga nella scena si nota¬ 
no alcuni oggetti collegati alla rete. Gio¬ 
cando su di essi si viene catapultati in 
un altro Web, su un'altra pagina VRML 
o HTML. Questo aspetto interessante è 
stato definito da Mark Pesce, coautore 
del linguaggio VRML, con una locuzione 
azzeccata: «there being no there the¬ 
re» 

Mark Pesce e Tony Parisi sono gli 
strateghi di VRML, due italoamericani di 
seconda generazione, ancora fortemen¬ 
te legati alla nostra lingua (nei loro scrit¬ 
ti abbondano parole e frasi in italiane- 
se), sono alla base della nuova rivoluzio¬ 
ne telematica 

La differenza sostanziale fra HTML e 
VRML è grande. Quando abbiamo di 
fronte una home-page bidimensionale 
possiamo «solo» saltare da pagina a pa¬ 
gina e guardare le immagini proposte 
da una prospettiva fissa e predetermi¬ 
nata. Quando visitiamo un sito VRML 
invece possiamo liberamente scegliere 


la prospettiva da cui vogliamo guardare 
il mondo e gli oggetti in esso contenuti; 
in più si può navigare in un ambiente tri¬ 
dimensionale in qualsiasi direzione si 
voglia e non solo avanti e indietro fra 
pagine che qualcuno ha impaginato per 
noi. Inoltre gli oggetti si presentano a 
un livello di dettaglio sempre più ap¬ 
profondito man mano che ci avvicinia¬ 
mo a loro, permettendo cosi di rappre¬ 
sentare anche corpi particolarmente 
complessi. Ciò permette di mantenere 
comunque un frame rate sufficiente- 
mente elevato anche con scene molto 
articolate. 

Per ottenere risultati soddisfacenti si 
raccomanda un PC Pentium based. una 
memoria centrale di almeno 8MByte, 
una scheda video accelerata, un mo¬ 
dem 28 . 8 k; comunque sia anche con un 
486 ed un modem 14.4k il surfing tridi¬ 
mensionale è comunque di sicuro effet¬ 
to grazie anche all'ottimizzazione della 
trasmissione delle informazioni ambien¬ 
tali e delle texture (ovviamente opportu¬ 
namente compattate), e la rappresenta¬ 
zione «intelligente» delle scene. Non la¬ 
sciatevi scoraggiare però dalla rozzeria 
di alcuni siti 3D o dalla lentezza di tra¬ 
smissione: la ricerca nel settore è ai pri¬ 
mordi e molta strada rimane da percor¬ 
rere. È prevista entro i primi mesi del 
1997 l'ingresso in forza di VRML nel 
mondo Internet. 


Forti del grande successo di Netsca¬ 
pe le grandi aziende del settore si sono 
spinte in massa nella ricerca e nell'acca¬ 
parramento dei migliori cervelli e delle 
migliori risorse. 

Ad esse si sono ovviamente accoda¬ 
te moltissime, oserei dire tutte, le 
aziende produttrici di strumenti per la 
progettazione e la fruizione di ambienta¬ 
zioni in grafica di sintesi. 

Fra i colossi possiamo citare SUN e 
Netscape col progetto Java (inglobato 
nella versione beta di Netscape 2.0 e 
già sottoscritto da aziende del calibro di 
Apple, AT&T, Borland, DEC, HP, Macro¬ 
media, Oracle, Toshiba, ecc,), Silicon 
Graphics ed Informix col progetto CO¬ 
SMO, Microsoft col progetto BlackBird. 
Tutti promettono grandi rivoluzioni sulla 
rete, ambienti authoring per la creazio¬ 
ne di pagine Web, titoli multimediali e 
mondi tridimensionali. 

La cosa interessante e fuori dal co¬ 
mune è la sinergia: tutti gli ambienti so¬ 
no compatibili ed ognuno di essi offre 
strumenti e funzioni innovative che altri 
si affrettano a copiare, a ottimizzare e a 
potenziare Questa rincorsa fa un gran 
bene allo sviluppo delle tecnologie di 
base. Materiale a riguardo è comunque 
disponibile su lwww.iava.sun. corri e su 
|wwwsgi.com| 

Diamo ora uno sguardo alle soluzioni 
proposte sul mercato. 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


263 






















VIRTUAL REALITY 


VRMI «Rama!! 


EHe yiew Qo Qookmarks Qptions Qirectory 



well.com/usef/spldaman/vTml. htm| 


What's this all about? 


Id±j 

-Me 


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È 



It’s about a whole new medium... 

utual I^raljly ^^odekng L/anguage 


ilJ 

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WELL 

Un altro Web leppo di interessanti notine e demo dedicato al media del nuovo millennio . il cy- 
berspace 


VREAM 

VREAM è una software house con 
sede a Chicago fondata nel 1991, dedi¬ 
cata al mercato della realtà virtuale di 
consumo. Infatti il suo ambiente di svi¬ 
luppo, il VREAM Virtual Reality Deve- 
lopment System, gira tranquillamente 
su un comune PC senza l'aggiunta di al¬ 
cuna scheda hardware acceleratrice, 
sotto DOS, Windows, Windows NT e 
Windows 95. Come è ovvio l'ambiente 
di sviluppo supporta comunque le più 
diffuse schede video acceleratrici ed i 
più diffusi sistemi di puntamento 2D e 
3D, compresi guanti, spaceball, sistemi 
di tracciamento ed head-mounted di¬ 
splay. 

Il VREAM Virtual Reality Develop- 
ment System è costituito sostanzial¬ 
mente da due componenti: il VREAM 
3D World Editor ed il VREAM Runtime 
System. Il primo è un ambiente di svi¬ 
luppo che supporta il progetto dell'am- 
bientazione virtuale, grazie ad un nutrito 
set di strumenti. In questo ambiente 
inoltre è possibile definire le caratteristi¬ 
che ed il comportamento degli oggetti, 
le «cause» fonte dei relativi «effetti», le 
proprietà e le mutue relazioni. 

Il sistema include il VREAM Script 
Language che permette di definire op¬ 
zionalmente il mondo virtuale tramite 
script, come avviene comunemente 
nella programmazione di applicazioni 
multimediali: la documentazione include 
oltre mille pagine di informazioni sul si¬ 
stema, alcuni esempi di mondi pre-co- 
struiti ed un tutorial. 


Gli oggetti collocati nelle ambienta¬ 
zioni possono essere manipolati e ad 
essi possono essere associati attributi 
come elasticità, peso, suono, texture 
fotorealistiche, ecc Non c'è bisogno 
dell'acquisto di costosi software ag¬ 
giuntivi quali 3D modeller, compilatori, 
linkers e DOS extender. VREAM contie¬ 
ne già tutto. 

Entro la prima metà del '96 è previ¬ 
sto l'ingresso sul mercato di un nuovo 
prodotto denominato VRCreator che do¬ 


vrebbe introdurre nelle canoniche appli¬ 
cazioni di realtà virtuale anche la forza 
della ipermedialità delle migliori applica¬ 
zioni multimediali: sarà possibile infatti 
inserire bottoni, menu, finestre ed ani¬ 
mare gli oggetti in una conversazione 
multimediale con l'utente fatta di video, 
suoni e voci grazie al supporto di Win¬ 
dows Media Control Interface (MCI). 
Non si conosce ancora molto sull'argo¬ 
mento ma la cosa certa è che ancora 
una volta non sarà necessario essere 
dotati di schede acceleratrici o di uno 
specifico know-how. Basterà un comu¬ 
ne PC Pentium based e la voglia o l'esi¬ 
genza di progettare e di sperimentare 
con l'ausilio della VR. Anche un novelli¬ 
no, secondo la VREAM, riuscirà ad otte¬ 
nere risultati soddisfacenti grazie all'ulti¬ 
ma versione di VREAM Script, un con¬ 
trol language costituito da un ricco in¬ 
sieme di potentissimi comandi che so¬ 
stituiranno le centinaia e centinaia linee 
di codice che eravamo abituati a scriver¬ 
ci da noi. 

VRCreator incorpora le potenzialità 
del Microsoft Rendermorphics Reality 
Lab per un più veloce rendering delle 
scene (120K poligoni al secondo su 
Pentium 90 MHz in SVGA), dando inte¬ 
ressanti possibilità di condivisione delle 
applicazioni sia attraverso locai area 
networking, sia attraverso Internet. È 
supportato inoltre il Dynamic Data Ex¬ 
change e l'Obiect Linking and Embed- 
ding (OLE), dando la possibilità agli 
utenti di VRCreator di creare in real-ti- 
me dati e collegamenti con altre appli¬ 
cazioni Windows. 

La compatibilità è completa con i 



VREAM 

Ecco il VREAM 3D World Editor, un ambiente di sviluppo che supporta il progetto di ambienta¬ 
zioni virtuali . 


264 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 
























VIRTUAL REALITY 


Elle £dH yiew Qo Bookm.As 


Caligari Home World 



» I !» 



HOf NfVS MHBKKU P90DUCIS fKf SfUfF 


i&i- 


trueSfacei lodale notr araliable! 


jIjBI h*> //www caliga» comyltp/pub/lnjeSooce/updoles/ 


.2 


formati 3DS di 3D Studio e DXF, 

Per gli sviluppatori avanzati VREAM 
mette a disposizione inoltre il VRCrea- 
tor Dynamic Link Library (DLL), per¬ 
mettendo un accesso a basso livello al 
set API, 

A questa novità se ne aggiunge una 
seconda: come ogni altra casa produttri¬ 
ce di motori grafici anche VREAM ha 
proposto al mondo il proprio browser di 
navigazione 3D per VRML denominato 
WIRL (Web Interactive Reality Layer), 
compatibile con Enhanced Mosaic e 
Netscape, I mondi sono creati tramite 
VRCreator e quindi convertiti in VRML 
per essere visitati in 3D via Internet. 

Per ulteriori informazioni: 

VREAM, Ine . 

2568. N. Clark Street 250 
Chicago, Illinois 60614 USA 
Tel 312 477 0425 
Fax 312 4779702 
WWW ptrp //www vream cc 
Personaggio chiave 
Edward R LaHood, President 


Caligari 

Caligari è un'azienda californiana che 
fornisce al mondo del cinema strumenti 
informatici per realizzare animazioni ed 
effetti speciali. Fondatore e presidente 
di questa software house è Roman Or- 
mandy, cecoslovacco, emigrato negli 
USA dopo aver conseguito nei primi an¬ 
ni '80 una brillante laurea in computer 
Science ed il dottorato di ricerca a Praga 
e dopo un periodo di permanenza forza¬ 
ta in un campo profughi in Italia. Per Ro¬ 
man però l'Occidente è stato generoso, 
grazie anche alla sua profonda cultura, 
alla grande specializzazione ed alla pub¬ 
blicazioni di carattere scientifico che 
aveva intanto conseguito su alcune im¬ 
portanti riviste edite da centri di ricerca 
europei. 

Trasferitosi negli USA per una favore¬ 
vole combinazione di eventi, nel 1988 
forte di alcune importanti esperienze 
nel nascente mondo della computer 
grafica sposata al brodcasting, fondò 
Caligari Corp. e poco dopo propose con 
successo la prima versione di trueSpa- 
ce, un ambiente di animazione grafica 
per personal computer. 

Oggi, giunto alla versione 2, truSpa- 
ce2 è un ambiente di sviluppo utilizzato 
particolarmente nel broadcast di fascia 
medio-bassa, essendo di basso costo, 
di facile utilizzo, versatile, completo ed 
uno dei pochi ambienti grafici professio¬ 
nali che lavora su PC in ambiente Win¬ 
dows. Il suo goal principale è quello di 
creare effetti speciali e animazioni in 
computer grafica di qualità broadcast, 
anche se comunque dispone di funzioni 


che lo rendono adatto al modelling in 
3D ed al rendering in real-time di super¬ 
aci solide. La bontà del prodotto è in 
qualche misura garantita anche dagli in¬ 
numerevoli premi e riconoscimenti rice¬ 
vuti nel 1994 da CeBIT, BYTE, PCMaga- 
zine e nel 1995 da Sony Computer En¬ 
tertainment che ha scelto trueSpace2 
come strumento di sviluppo ufficiale 
sulle console da gioco Playstation. Il 
pacchetto è venduto al pubblico a circa 
$795, incluso trueCLIPS, un CD-ROM 
con oltre 200 textures e 600 oggetti tri¬ 
dimensionali. 

L'estate scorsa (agosto 1995) Caliga¬ 
ri ha introdotto una versione lite di true- 
Space2 denominato trueSpace/SE per 
Windows, venduto a soli $149. Questo 
ambiente di sviluppo è chiaramente di 
categoria «entry level» nel mondo della 
grafica e dell'animazione 3D, ma co¬ 
munque mantiene inalterate molte delle 
potenzialità apprezzate in trueSpace2. 

Il valore aggiunto di trueSpace2 è 
l'interfaccia utente estremamente so¬ 
bria ed efficace, quasi atipica con la bar¬ 
ra dei menu e le icone in basso a sini¬ 
stra, mentre comunemente siamo abi¬ 
tuati a trovarcele sulla parte alta del mo¬ 
nitor. Comunque estremamente effica¬ 
ce sia nell'immediatezza di utilizzo sia 
neH'immediatezza della risposta: il mo¬ 
tore grafico è terribilmente veloce, tan¬ 
to che su un Pentium a 100 MF(z sem¬ 
bra di lavorare su una workstation grafi¬ 
ca. Il segreto di queste incredibili qualità 
velocistiche, che rendono possibili ani¬ 
mazioni grafiche interattive anche su 
personal computer, sta nella libreria di 


funzioni grafiche 3D adottata da true- 
Space2. Per conseguire tale obiettivo 
Caligari ha scelto il 3DR della Intel, una 
rendering library ottimizzata per girare 
su processori Pentium, scrìtta prevalen¬ 
temente in assembler e che permette 
di arrivare in un sol balzo a vette mai 
raggiunte prima da alcun sistema perso¬ 
nale. La libreria sfrutta appieno le qua¬ 
lità ed il parallelismo interno dei Pen¬ 
tium, in un modo così spinto che solo 
Intel poteva fare; inoltre trae particolare 
giovamento nello sfruttare le potenzia¬ 
lità grafiche di schede acceleratrici tipo 
Matrox MGA Millenium. 

Così come ogni altra software house 
presentata in queste pagine, anche Cali¬ 
gari propone il proprio browser VRML, 
per la navigazione nel cyberspace 3D di 
Mark Pesce e compagni. Il codice, di¬ 
sponibile dai primi mesi di questo anno, 
ha il nome di «Fountain» ed è dotato 
inoltre di un ambiente di sviluppo deno¬ 
minato 3D worldBuilder. Anche questo 
strumento è stato costruito sulla libreria 
3DR della Intel ed è scaricabile libera¬ 
mente dal Web jwww.caligari.comi che 
tra l'altro è denso di interessanti demo 
per gli appassionati del settore. 

La bontà di questo strumento è stata 
sottolineata dall’interesse di mamma 
Microsoft, consolidatosi addirittura in 
una partnership attivata con la Caligari 
che ha visto Fountain incluso in Micro¬ 
soft Network, per la precisione nel pac¬ 
chetto di sviluppo denominato «Black- 
bird» (annunciato nel gennaio 1996). A 
fare buona compagnia alla Caligari ci so¬ 
no moltissime altre software house del 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


265 




























VIRTUAL REALITY 



dii yiew S« Bookmafk» Qptlons Qlredoiy 


http://www.cybcrtown.com/cybcrtowny 


Cybertown Moine Page 


Welcome to 


Click on bui! dm si abovc 


liiftirmnUon Center 

Infoimcbon on thè town and how 
_lo «aloni itUà n owau 


~^r 


CYBERTOWN 

Una delle prime città virtuali visitabili in 3D sulla rete Internet La home-page è in HTML, ma da 
essa si può partire per un viaggio interattivo nel cyberspace tridimensionale di VRML. 


calibro di Adobe e Intervista Software. 
Presidente di quest'ultima azienda è 
Tony Parisi, coautore insieme a Mark 
Pesce di Virtual Reality Modelling Lan- 
guage e sviluppatore del progetto Acti- 
veVRML per Microsoft, proposto alla 
comunità scientifica internazionale co¬ 
me versione 2.0 del linguaggio di de¬ 
scrizione VRML (notizie a proposito e 
demo se ne posso no trovare su 
kvww.microsoft.coml www.hyperior. 
vcom/intervista/ e sul Web di Caligari), 

Caligari, Corp. 

1933, Landings Dr 

Mountain View 

California 94043 USA 

Tel: 415390 9600 

Fax 415 390 9755 

WWW mto//www óàliààr,.coM 

Personaggio chiave 

Neil McElwee. Vice President of Marketing 


Virtus 

Virtus Corp. propone diversi stru¬ 
menti sia per la modellazione 3D sia per 
la loro sperimentazione in realtà virtua¬ 
le. Fra questi possiamo citare Virtus 
WalkThrough Pro 2.5 un potente ed in¬ 
tuitivo programma di visualizzazione 3D 
la cui caratteristica saliente è un robu¬ 
sto ambiente di modellazione ed un am¬ 
pio set di strumenti per l'editing, il ren¬ 
dering e la navigazione real-time di am¬ 
bientazioni sintetiche. Il sistema è di¬ 
sponibile sia nella versione Windows 
che in quella Macintosh ad un prezzo di 
$495. 


A questo strumento di modellazione 
si aggiunge Virtus VR un motore grafico 
per l'animazione, sempre realizzato per 
ambiente Mac e Windows e venduto a 
soli $99. Citiamo quindi Virtus Player, 
Virtus Galleries e Virtus Voyager; que¬ 
st'ultimo è il primo browser VRML per 
piattaforma Macintosh e PowerMac, ol¬ 
tre ad essere già disponibile per piat¬ 
taforma Windows95. 

Questo strumento rende inoltre ac¬ 
cessibili su Internet le ambientazioni 
sviluppate con Virtus WalkThrough Pro 
2.5. 

Virtus Corp, 

117, Edinburgh South Suite 204 
Cary, North Caroline 27511 USA 
Tel: 919 467 9700 
Fax: 919 460 4530 
AppleLink: VIRTUS 
WWW. |n»p./Avww. virtus.còri] 


Strafa 

Fondata nel 1988, Strata ha e sta svi¬ 
luppando dozzine di strumenti software 
utilizzati dai creativi di tutto il mondo, 
inizialmente solo in ambiente Mac e 
Power Mac, ma negli ultimi tempi an¬ 
che sotto Windows e OS/2. Strata la ri¬ 
cordiamo anche per aver sviluppato il 
gioco MVST per PC e Macintosh, primo 
ad essere venduto su CD-ROM in un 
milione di copie. 

Dalla seconda metà dello scorso an¬ 
no Strata, grazie anche ad un accordo di 
partnership con Evans & Sutherland, 
sta investendo molto in ricerca per mi¬ 


gliorare ulteriormente i suoi prodotti di 
punta. L'accordo con E&S è strategico 
anche perché oltre ad essere produttri¬ 
ce leader nel mondo di workstation gra¬ 
fiche di alto e medio profilo, produce le 
schede grafiche acceleratrici Freedom 
per PC con Windows NT, estremamen¬ 
te apprezzate e vendute al mondo. 

Fra i prodotti di punta di Strata c’è 
StudioPro, giunto alla versione Blitz 
1,75, utilizzato nella modellazione tridi¬ 
mensionale. il rendering e l'animazione 
di oggetti ed ambienti in 3D. Studio Pro, 
solo in versione per Mac e Power Mac, 
utilizza le nuove API di QuickDraw 3D 
della Apple incrementando ancor più le 
proprie qualità velocistiche; inoltre sono 
supportate schede grafiche acceleratrici 
PCI e schede multiprocessore (ad 
esempio quelle offerte da DayStar Digi¬ 
tal) per rendere il sistema adatto a sop¬ 
portare il «peso» delle ambientazioni 
virtuali di QuickTime VR, mantenendo 
comunque elevato il frame rate. I mondi 
virtuali creati con StudioPro possono 
inoltre essere codificati in file testuali 
VRML, con cui il prodotto è perfetta¬ 
mente compatibile, per una fruizione re¬ 
mota. Il prezzo di StudioPro Blitz 1.75 è 
stato fissato a $1495. 

A questo prodotto se ne affiancano 
altri del calibro di Vision 3d 4.0, la ver¬ 
sione ridotta di StudioPro utilizzata co¬ 
munemente da progettisti, pubblicitari 
ed Art Director ($695); StrataMedia- 
Paint 1.1, un digitai video painting pro¬ 
gettato per aggiungere effetti speciali 
ai movie di QuickTime (utilizzato ad 
esempio per creare gli effetti speciali in 
«Forrest Gump»); StrataType 3d per 
creare logo e brochure, StrataClip 3d 
Libraries, Fractal terrain Modeler per 
creare paesaggi frattali tridimensionali 
su Macintosh; StrataVirtual è invece un 
real-time renderer per fare computer 
grafica fotorealistica interattiva mentre 
Strata Instant Replay è utilissimo nella 
costruzione di applicazioni multimediali 
soprattutto in ambito didattico in quan¬ 
to riesce a memorizzare in formato 
QuickTime tutto ciò che viene prodotto 
su schermo. Infine MediaForge è un 
multimedia authoring System per Win¬ 
dows ed OS/2 e, ancora per Windows, 
Strata Visual FX è una libreria di effetti 
speciali multimediali disponibile in for¬ 
mato DLL. 

Strata Ine. 

2, West St. George Blvd 
Ance ster Square Suite 2100 
St George. Utah 84770 USA 
Tel 801 628 5218 
Fax: 801 628 9756 
AppleLink: D2022 


Gaetano Di Stasio è raggiungibile tramite MC-link 
alla casella MC7400 e tramite Internet all'Indirizzo 


266 


MCmicrocomputer n, 159 - febbraio 1996 



























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virtuale, dimensioni file 
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accuratezza e centinaia di miglioramenti, CorelDRAW 6 è la 
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mercato. CorelDRAW 6 offre applicativi software 
completi per la creazione di illustrazioni, fotoritocco e 
creazione bitmap, nonché per presentazioni gestionali e 
multimediali, rendering e animazione 3D. Sono inoltre incluse 
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■.... 


Qualche consiglio sull'EPS 

EPS ovvero PostScript, li mondo del desktop publishing è ricco dì sigle a partire 
proprio dal DTP, ma EPS, cioè il PostScript, è senza dubbio la più importante, quella 
che ha permesso la nascita stessa del desktop publishing. Chi non ha mai «importato» 
un file EPS in pubblicazione scagli la prima pietra: ma quanti sanno veramente che 
cos'è il PostScript? Cerchiamo di scoprire un po' dì cose utili e curiosità sul Sig. 

PostScript... 

di Mauro Gandini 


Un bel dì a Palo Alto 

PARC, ovvero Palo Alto Research 
Center, è una sigla importante per il 
Desktop publishing: essa indica il labo¬ 
ratorio di Palo Alto che nel 1970 si pre¬ 
se la briga di studiare forme meno osti¬ 
che per avvicinarsi al mondo del com¬ 
puter, Presero forma nei laboratori 
PARC (fondati dalla Xerox) le interfacce 
grafiche GUI (Graphical User Interface), 
videro la luce menu a discesa e icone, 
barre di scorrimento e finestre di dialo¬ 
go. 

Ma non solo: a completamento del 
loro lavoro i tecnici del PARC pensarono 
bene di aggiungere una tecnologia per 
la stampa Laser, per la riproduzione dei 
caratteri e per la descrizione della pagi¬ 
na. Come nella favola de «La bella ad¬ 
dormentata nel bosco» o nella pubbli¬ 
cità di un whisky, tutto questo ben di 
Dio è stato lasciato «dormire» per ben 
10 anni. 

Alla metà degli anni '80 ecco che un 
fuoriuscito dal PARC crea una propria 
società chiamata Adobe e, magari sen¬ 
za troppa speranza, rispolvera e aggior¬ 
na questo linguaggio di descrizione del¬ 
la pagina, lo chiama PostScript e lo va a 
offrire alle società che producono stam¬ 
panti Laser. La prima casa che lo acco¬ 
glie a braccia aperte è Apple: nasce la 
prima LaserWriter e con lei il desktop 
publishing. 

Chi è il Sig. PostScript 

PostScript è un linguaggio in grado di 
descrivere una pagina stampata in ogni 
sua parte, dalle immagini al testo in es¬ 
se contenuto. Il fatto di essere un lin¬ 
guaggio gli permette ovviamente di 
«parlare»: si. ma per parlare a chi? Que¬ 
sto linguaggio consente un dialogo più 
veloce e chiaro tra il computer e la 
stampante o qualsiasi altro dispositivo 
di uscita come per esempio le fotou¬ 


nità. Quale sia la definizione propria del 
dispositivo (in punti per pollice) è un da¬ 
to che non interessa al linguaggio Post¬ 
Script, poiché esso descrive le aree per 
mezzo di informazioni vettoriali. 

Tuttavia, queste informazioni sono 
trasmesse sotto forma di un vero e pro¬ 
prio linguaggio, cioè con una sequenza 
di linee di testo cosi come sarebbe un 
tradizionale programma in BASIC. Spet¬ 
ta poi all'interprete che si trova all'inter¬ 
no della stampante realizzare la pagina 
da stampare, prima nella memoria della 
stampante stessa per poi passarla sulla 
carta solo quando tutta la pagina risulta 
essere decodificata nella memoria. 

Volendo fare un esempio pratico, il 
computer dice alla stampante di dise¬ 
gnare un cerchio e la stampante natu¬ 
ralmente sa come si stampa un cerchio: 
al contrario di altri tipi di stampanti, una 
stampante PostScript, oltre ad avere 
memoria, contiene un processore in 
grado di comprendere questo linguag¬ 


gio. Una stampante comune non Post¬ 
Script non riesce a comprendere cosa 
vuole il computer e quindi non stam¬ 
perà la pagina descritta dal PostScript, 
ma si limiterà nella maggioranza dei ca¬ 
si a stampare come se fosse un testo il 
listato PostScript relativo alla descrizio¬ 
ne del documento. 

EPS: il PostScript in capsule 

L'evoluzione del desktop publishing 
ha portato in breve tempo all'utilizzo del 
PostScript anche come formato stan¬ 
dard nel quale salvare immagini da uti¬ 
lizzare poi in fase di impaginazione. A 
questo punto PostScript è diventato un 
vero e proprio standard per l'identifica¬ 
zione di file di tipo grafico/object orien- 
ted e quindi bisognava trovare il siste¬ 
ma di integrare le informazioni sul sin¬ 
golo file importato in una pagina, con il 
resto degli elementi già presenti. 

L'idea è stata quella di creare un for- 


!PS-Adobe-3.0 EPSF-3.0 

%%Title: C:\MICROGRAFX\ DESIGNER\MC_prova.EPS 
%%Creator: Micrografx Graphics Engine 
%%CreationDate: Fri Nov 24 11:32:47 1995 
%%BoundingBox: 181 0 339 329 
%%Pages: (atend) 

%%LanguageLevel: 1 

%%DocumentSuppliedResources: (atend) 

%%EndComments 

%%BeginProlog 

%%BeginResource: procset RangerDict 1 1 

%%EndSetup 

%%Page: 1 1 

%%PageResources: (atend) 

%%BeginPageSetup 

%%EndPageSetup 


Un file EPS È solamente un elenco testuale di istruzioni da interpretare. 


268 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 





DESKTOP PUBLISHING 


mato di file che contenesse le informa¬ 
zioni in PostScript, ma che risultasse 
come una capsula di una medicina dove 
il medicamento è chiuso in una custo¬ 
dia che all'occorrenza si apre e lascia 
uscire il proprio contenuto. 

Esisteva tuttavia un problema: il codi¬ 
ce PostScript è praticamente un elenco 
di informazioni sotto forma di testo e 
quindi, una volta importato in un docu¬ 
mento, non si può capire che razza di 
immagine era realmente rappresentata 
Vi fu chi pensò addirittura di utilizzare il 
PostScript per la gestione di tutte le pe¬ 
riferiche, compreso il monitor: a quel 
punto il problema sarebbe stato risolto 
alla radice. Stiamo parlando del famoso 
cubo nero chiamato NeXT, il computer 
studiato da Steve Jobs dopo la sua 
uscita da Apple. Questo sistema tutta¬ 
via non ebbe molto successo e quindi si 
pensò di integrare nel file di PostScript 
«incapsulato» (EPS - Encapsulated 
PostScript) anche una rappresentazione 
di tipo bitmap deH'immagine in maniera 
tale da dare la possibilità all'impaginato¬ 
re di poter vedere cosa quel file raffigu¬ 
rasse. 

Ovviamente, solo una parte dei pro¬ 
blemi fu risolta con questo artifizio: re¬ 
sta tuttora la limitazione per cui un do¬ 
cumento contenente un'immagine in 
formato PostScript non potrà essere 
stampato da una stampante tradizionale 
o laser che non supporti questo linguag¬ 
gio. Al massimo si otterrà una stampa 
con la rappresentazione bitmap dell'im- 
magme, quindi, di bassa qualità. 

P come PostScript, 

P come Problemi 

Chi lavora nel settore del Desktop 
Publishing senza dubbio si sarà scontra¬ 
to diverse volte con dei problemi impu¬ 
tabili al PostScript, Si possono identifi¬ 
care errori di tre categorie: quelli legati 
al passaggio dei file da una piattaforma 
ad un’altra, quelli di stampa veri e propri 
e quelli di trasferimento dei file da un 
programma ad un altro. Iniziamo ad esa¬ 
minare i due problemi più comuni quan¬ 
do si utilizzano file PostScript passando¬ 
li da una piattaforma ad un’altra. 

Da Windows a Mac o viceversa 

Essendo un linguaggio fatto di sem¬ 
plici istruzioni interpretabili dalle stam- 



Prima di salvare un documento di CorelDraw in for¬ 
mato EPS. il programma o offre una serie di opzio¬ 
ni: possiamo salvare il testo contenuto sotto forma 
di curve o di caratteri, possiamo anche inserire una 
immagine in formato WFM o TIF, In questo caso 
dobbiamo scegliere il numero di colori e la risoluzio¬ 
ne, inoltre il programma ci dà anche la possibilità di 
indicare quanti livelli di sfumatura vogliamo, se vo¬ 
gliamo trasformare il file in bianco e nero e altre an¬ 
cora 


panti, il PostScript risulta essere assolu¬ 
tamente cross-platform, cioè si può 
passare da un computer ad un altro co¬ 
me fosse un testo in ASCII. Tuttavia 
esiste un punto debole rappresentato 
dal cosiddetto «header», dove vengono 
messe sia tutte le informazioni sul file 
sia le immagini in formato bitmap per 
consentire la visualizzazione dell'Imma¬ 
gine a video. 


Il problema principale deriva proprio 
dal file bitmap, poiché esso non è sem¬ 
pre compatibile tra le piattaforme. Nor¬ 
malmente sono tre i formati che vengo¬ 
no utilizzati: PICT, ESPI, TIFF. In am¬ 
biente Mac viene quasi sempre usato il 
formato PICT, che è poco compatibile 
con Windows. I formati ESPI e TIFF do¬ 
vrebbero essere utilizzabili indifferente¬ 
mente, ma spesso una volta inserita la 
nostra immagine nel documento vedre¬ 
mo apparire solo un box con del testo 
oppure più semplicemente un box con 
una X al centro. 

Questo non significa che la nostra 
pubblicazione non possa essere stam¬ 
pata: nella maggior parte dei casi in fa¬ 
se di stampa l'immagine verrà perfetta¬ 
mente riprodotta. Se il file della nostra 
pubblicazione viene salvato direttamen¬ 
te attraverso un programma di impagi¬ 
nazione che ha entrambe le versioni 
Mac e Win, già con tutte le immagini in¬ 
serite direttamente nel file della pubbli¬ 
cazione (non solo i collegamenti ai file 
esterni), esso potrà normalmente esse¬ 
re aperto con la corrispondente versio¬ 
ne sull'altra piattaforma e tutto dovreb¬ 
be apparire esattamente come appare 
su quella di partenza. 

Un secondo problema potrebbe es¬ 
sere legato ai font: passando da una 
piattaforma ad un'altra non sempre tro- 


Micrografx Designer 
offre la possibilità di 
scegliere se salvare il 
file m EPS senza alcu¬ 
na altra informazione, 
con le informazioni ma 
senza l'immagine de¬ 
scrittiva. oppure con 
l’immagine in formato 
WMF 


Srivtft jdTilonjl 




tiene He 
Sjlve come 


|UnM)ed 

Selve : 

Adobe Ikoheloi Al CAI) Ami* \ 

D«*olReieoicb GEMI' GEMI 


Ercepnieled PotìScfpl. No Pievww ("EPS; 
EncapiiAVed PotlScic*. WMF Previev.|’EF 
IGES DiewnglMGS) 

JPEG FJe Interchange f pgl 

Mecrtoih PICT f.PCTI 

Moopelx Deiignei 4.0 C.DS4) 

Mictogiafc Deagnei 41 |*DS4) 

Meiooralx Dretwra C DRWI * 

.ti 1 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


269 
































DESKTOP PUBLISHING 


viamo gli stessi font installati. Siccome 
spesso i file EPS contengono sia dise¬ 
gni sia parti di testo, può esserci un 
conflitto, poiché il computer da cui 
stampiamo non ha gli stessi font carica¬ 
ti sul sistema di partenza. Se si tratta di 
font classici, normalmente a questa 
mancanza sopperisce direttamente la 
stampante che ha un certo numero di 
font precaricati. In caso contrario dob¬ 
biamo allineare i due PC, caricando su 
entrambi gli stessi font (possibilmente 
dello stesso produttore anche se su dif¬ 
ferenti piattaforme e possibilmente in 
formato PostScript). Normalmente in 
questi casi le stampanti comunque 


Expoil Documnnt 



FreeHand consente di 
scegliere se inserire 
nel file EPS l'immagine 
di riferimento o meno 



Ecco cosa pud accade¬ 
re importando un file 
EPS con un altro pro¬ 
gramma. trovarsi di 
fronte ad un box con 
una descrizione testua¬ 
le sommaria del tipo fi¬ 
le e del programma 
che l'ha generato. 


stampano il documento, ma magari ci 
ritroviamo un classico Courier al posto 
del font che avevamo utilizzato nella no¬ 
stra immagine originale. 

Per evitare questi problemi possiamo 
anche optare per la trasformazione del 
testo contenuto in un file in curve; que¬ 
sta operazione ci assicura la compatibi¬ 
lità del file, poiché al quel punto non vi 
sono più caratteri nel disegno, ma solo 
curve. Bisogna tuttavia ricordare che 
una tale operazione porta ad un incre¬ 
mento dello spazio necessario su disco 
per salvare il nostro file PostScript, cal¬ 
colabile tra il 10 e il 50% in più rispetto 
al file originario. 

Mancata stampa 

Capita talvolta, cercando di stampare 
un documento contenente un file in 
PostScript, di ottenere come unico ri¬ 
sultato un frustrante segnale di errore. 
In questi casi sono tre i problemi più ri¬ 
correnti. 

Font, sempre font 

Al primo posto troviamo nuovamente 


i font. Anche lavorando sulla stessa 
piattaforma possiamo incontrare dei 
problemi e in qualche caso i problemi li 
abbiamo anche se crediamo di avere in¬ 
stallati gli stessi font A volte capita che 
un Times, non sia lo stesso Times e co¬ 
si non si riesce a stampare (magari è un 
font simile con lo stesso nome di un di¬ 
verso fornitore). 

Anche in questo caso il primo consi¬ 
glio che possiamo darvi è quello di sal¬ 
vare i font come curve. Lavorando sulla 
stessa piattaforma, abbiamo anche una 
seconda possibilità: salvando il nostro 
disegno in formato EPS, quasi sempre 
ci verrà chiesto se vogliamo salvare 
all'Interno del file anche i font utilizzati. 
In questo caso. Quando il programma 
manderà alla stampante il file Post¬ 
Script, questo sarà «autosufficiente» 
cioè potrà fornire alla stampante sia le 
informazioni sul disegno sia quelle sul 
testo inserito, ivi compresi i font. 

Troppi oggetti 

Un disegno salvato in formato EPS 
normalmente comprende un certo nu¬ 


mero di oggetti: quando questo file vie¬ 
ne inviato alla stampante, essa inizia il 
lavoro di conversione da «istruzioni» te¬ 
stuali in formato PostScript a immagine 
vera e propria con ricostruzione punto 
per punto della stessa. Se l'immagine è 
troppo complessa il numero di punti ne¬ 
cessari per ricostruirla sarà elevato e 
quindi la stampante si potrebbe blocca¬ 
re segnalando con un messaggio la 
condizione di «out-of-memory» (insuffi¬ 
ciente memoria). 

In questi casi possiamo darvi un paio 
di consigli. Per prima cosa semplificate 
al massimo i vostri disegni, cercando di 
diminuire il numero degli oggetti e il nu¬ 
mero di nodi che li compongono. Vi 
consigliamo anche di controllare se per 
caso non ci siano degli oggetti che risul¬ 
tano nascosti, magari dimenticati sotto 
altri: purtroppo gli oggetti nascosti oc¬ 
cupano anch'essi memoria poiché ven¬ 
gono comunque interpretati e disegnati, 
salvo poi ridisegnare sopra l'oggetto 
che effettivamente deve apparire in fa¬ 
se di stampa 

Come secondo consiglio vi possiamo 
raccomandare di ridurre il più possibile il 
numero degli oggetti. Quando possibile 
cercate di raggrupparli tra loro: questo 
consente di semplificare il file quando 
lo si salva in formato EPS e, quindi, ri¬ 
sulta più semplice da stampare 

Sfumature e fusioni 

Gli oggetti che contengono sfumatu¬ 
re o fusione di oggetti con passaggi 
multipli da un colore ad un altro sono 
dei veri e propri trangugiatori di memo¬ 
ria. In questi casi sarebbe consigliabile 
trasformare questi oggetti o almeno il 
loro contenuto in elementi bitmap. Cosi 
facendo si migliorano normalmente i ri¬ 
sultati e si ottengono tempi di stampa 
molto inferiori. L'ideale sarebbe poter 
creare questo oggetto con un program¬ 
ma bitmap oriented (tipo Photoshop), 
salvarlo in formato Tiff e poi importarlo 


270 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 














































DESKTOP PUBLISHING 



La Giostra dei Cavalli 


Il miglior divertimento 
per grandi e piccini 


La Giostra dei Cavalli 


Il miglior divertimento 
per grandi e piccini 


Ecco due immagini che sono assolutamente simili, questa è stata salvata con il testo come testo; la successiva, che è praticamente identica una volta stampata, 
denva da un file nel quale il testo è stato salvato come curve la vera differenza sta nella grandezza dei file, nel primo caso abbiamo un file di 191 Kbyte mentre nel 
secondo un file di 263 Kbyte. 


nel nostro disegno da salvare in forma¬ 
to PostScript. 

Una seconda cosa da non scordare è 
quella di limitare il numero di passaggi 
di sfumature a 256: il linguaggio Post¬ 
Script, infatti, non può elaborarne di più 
e quelle in più si perderebbero in fase di 
trasferimento in formato EPS. 

Come abbiamo detto prima anche 
combinare e unire gli oggetti, special- 
mente se con lo stesso tipo di sfumatu¬ 
re, po' essere una buona cosa. 

Da un programma ad un altro 

Il formato PostScript è stato studiato 
per poter facilmente trasferire immagini 
dai programmi di disegno e quelli di 
desktop publishing o di scrittura, un po' 
meno per trasferimenti da un program¬ 
ma grafico ad un altro. 

Se salvate un file EPS generato con 
CorelDraw e cercate poi di importarlo in 
FreeHand potreste avere qualche pro¬ 
blema: tale operazione raramente ha 
successo al 100%, proprio per il fatto 
che il formato EPS non è studiato per 
trasferimenti di file tra programmi di 
grafica, ma solo per l'utilizzo con i pro¬ 
grammi di Desktop Publishing e con le 
stampanti. 

I produttori di programmi per il Desk¬ 
top Publishing inseriscono nel loro 


software appositi filtri che sono in gra¬ 
do di interpretare differentemente i file 
EPS generati da un prodotto di grafica 
rispetto ad un altro. Ciò perché eviden¬ 
temente è loro interesse fornire la mas¬ 
sima compatibilità con tutti i programmi 
e naturalmente avere la massima preci¬ 
sione di riproduzione. Un produttore di 
un programma di grafica ha molto me¬ 
no interesse a creare la possibilità di in¬ 
terscambio di file con un programma 
concorrente. 

Il nostro consiglio è quello di utilizza¬ 
re altri formati nel momento in cui ci 
sia questa necessità di trasferimento 
da un prodotto ad un altro. Per esem¬ 
pio esportare il file in formato CGM 
(Computer Graphics Metafile) è senza 
dubbio la cosa migliore, visto che que¬ 
sto formato è stato messo a punto pro¬ 
prio come standard. L'unico problema 
resta quello che il trasferimento in 
CGM comporta il fatto che tutti i testi 
vengono convertiti in curve e ciò po¬ 
trebbe non essere gradito (specialmen¬ 
te se c'è la necessitò di modificare i te¬ 
sti contenuti nel disegno dopo il suo 
trasferimento). Il trasferimento può an¬ 
che avvenire nei formati che la piat¬ 
taforma utilizzata offre proprio per que¬ 
sta funzione. Nel caso di Macintosh è 
consigliabile il formato PICT mentre sot¬ 
to Windows abbiamo a disposizione il 


formato WMF (Windows Metafile). Ulti¬ 
ma possibilità, se proprio non siete riu¬ 
sciti ad utilizzare nessuno di questi for¬ 
mati, è quella di utilizzare il formato Tiff. 
Questo formato deve essere considera¬ 
to proprio l'ultima spiaggia, poiché es¬ 
sendo un formato bitmap e dovendo ri¬ 
produrre invece elementi di tipo object 
oriented, ciò avverrà con un notevole 
decadimento della qualità e il file proba¬ 
bilmente avrà un ingombro notevole. 

Conclusione 

Come abbiamo visto esistono diffe¬ 
renti problemi nell'utilizzo dei file EPS 
anche se il PostScript comunque è uno 
standard di eccezionale valore. In prati¬ 
ca abbiamo tre possibili errori primari: i 
font utilizzati nel file non sono disponibi¬ 
li sulla stampante e nemmeno sul com¬ 
puter a cui tale stampante è collegata; il 
file EPS è troppo complesso per la me¬ 
moria disponibile sulla stampante; state 
cercando di utilizzare un file EPS per il 
trasferimento di un’immagine da un 
programma di grafica ad un altro. 

Ora che conoscete questi possibili 
problemi, speriamo non abbiate più da 
meravigliarvi se il vostro computer vi 
mostrerò dei messaggi di errore quando 
stampate un documento contenente un 
file PostScript. Kg 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


271 





A BASE 


D A ì 


DAO (+SQL), con VB e VBA 

Primi esperimenti 

Una delle novità più interessanti, soprattutto dal punto di vista tecnico, presente 
nell'accoppiata Windows 95 & Office 95, è costituita sicuramente dalla diffusione della 
tecnologia DAO a tutti i livelli, al punto che in pratica DAO è diventato un "servizio" 
del sistema operativo Windows 95 


di Francesco Petroni 


Per DAO si intende una modalità 
standardizzata di accesso ai dati. In con¬ 
creto si tratta di una serie di istruzioni di 
programmazione utilizzabili in qualsiasi 
programma scritto con qualsiasi tipo di 
VB, il Visual Basic normale e il Visual 
Basic for Application, utilizzato nei pro¬ 
dotti Access, Excel e Project della Mi¬ 
crosoft. Manca ancora all'appello il solo 
Word. 

L'altra sua caratteristica principale, 
stiamo parlando di DAO, è che si tratta 
di una tecnologia Object Based (DAO = 
Data Access Object). Questo significa 
che ogni elemento del database, il data¬ 
base stesso, le varie tabelle, i vari cam¬ 
pi di ciascuna tabella, ecc. sono "ogget¬ 
ti", sono quindi caratterizzati da una se¬ 
rie di proprietà, che si possono leggere 
o settare, e da una serie di metodi che 
agiscono su di essi. 

DAO nasce in Visual Basic 3.0 e in 
Access l.x. Già all'epoca era possibile 
scrivere "pezzi di codice" ambivalenti, 
che potevano "girare" in ambedue gli 
ambienti. 

La tecnologia DAO, ora con VB4 per 
Win95 e con Access 95, viene confer¬ 
mata e ne viene allargato l’uso anche 
ad Excel 95. In questo articolo ap¬ 
profondiremo soprattutto questo aspet¬ 
to, ovvero lo sfruttamento della tecnolo¬ 
gia DAO direttamente dalle Macro di 
Excel. 

Soprattutto Excel 95 

A mio personalissimo parere la più 
grossa novità presente in Excel per 
Windows 95, rispetto alla precedente 
versione 5.0, è costituita proprio dall'in¬ 


troduzione della tecnologia DAO, con la 
quale viene, per certi versi, semplifica¬ 
to e reso più diretto l'accesso ai dati 
esterni. 

Excel è diffusissimo in tante Azien¬ 
de. In tali Aziende l'ostacolo più fre¬ 
quente per la sua utilizzazione ottimale 
è costituito dalla necessità di sfruttare 
dati esterni, dati quasi sempre già pre¬ 
senti in Azienda, e disponibili nelle più 
svariate forme. Una volta portati in Ex¬ 
cel (il problema è proprio il come por¬ 
tarli) questi dati possono subire qualsia¬ 
si tipo di manipolazione, di tipo statisti¬ 
co, di tipo grafico, ecc. tutte operazioni 
per le quali Excel è adattissimo. 

Prima di parlare di DAO, che in prati¬ 
ca costituisce una nuova modalità di 
estrazione dei dati, dobbiamo ripercor¬ 
rere la breve storia dell'evoluzione delle 
funzionalità di accesso ai dati esterni 


nei fogli elettronici, In questa storia 
possiamo individuare tre momenti 
"storici". 

All’inizio c’erano solo funzionalità, più 
o meno esterne, di conversione di for¬ 
mato (ad esempio da DBF a WKx) e 
funzionalità, solo interne e quindi opera¬ 
tive solo su dati già importati, di analisi 
di file testuali di tipo "fixed lenght", la 
cui finalità è quella di ripartire corretta- 
mente i dati, una volta portati sul foglio, 
nelle righe e colonne di destinazione. 

Poi sono nati gli "estrattori" intelli¬ 
genti, parliamo del DataLens del Lotus 
3.x e del Q+E del Microsoft Excel 2.x 
Intelligenti nel senso che è possibile im¬ 
postare delle regole in fase di estrazio¬ 
ne in modo che i dati letti vengano fil¬ 
trati "all'origine", ad esempio selezio¬ 
nando i record desiderati, oppure i cam¬ 
pi desiderati. 


Figura 1 -DAO, primi 
esperimenti - Ecco il 
DAO.HLP - La gerarchia 
degli Oggetti 
La tecnologia DAO, Data 
Access Object, nata con 
la versione 3 0 di Visual 
Basic e con la versione 
I 1 di MS Access, consi¬ 
ste in una nuova moda¬ 
lità di accesso a Dati, ba¬ 
sata su una filosofia 
Ob/ect Based il Databa¬ 
se. le sue Tabelle, i Cam¬ 
pi delle Tabelle, gli Indici 
delle Tabelle, ecc sono 
definibili e manipolabili 
come oggetti Questa 
tecnologia viene ora, con 
Windows 95. in un certo 
senso, promossa m sene 
A Diventa parte del si¬ 
stema operativo ed è sfruttabile anche da altri applicativi. I file relativi a DAO, Quindi le DLL, gli Help, ecc risie¬ 
dono in una directory comune. 



272 


MCmicrocomputer n, 159 - febbraio 1996 



























La Microsoft, ai tempi di Excel 5.0, 
ha proposto un prodotto di estrazione di 
tipo "stand-alone", che si chiama MS 
Query, molto potente, ma anche molto 
impegnativo per la macchina, in quanto 
viene richiamato come OLE Server. MS 
Query utilizza un ambiente operativo di 
tipo QbE e genera un comando SQL. 
MS Query può essere anche richiamato 
attraverso una macro di Excel 

Oggi invece, con la tecnologia DAO, 
è possibile utilizzare, in programmi scrit¬ 
ti con i vari prodotti, istruzioni che ese¬ 
guono un accesso diretto. Rispetto a 
MS Query viene in pratica saltato un 
passaggio, per cui il collegamento ai da¬ 
ti esterni è sensibilmente più veloce. Se 
poi a questa velocità si aggiunge l'au¬ 
mento generalizzato delle prestazioni 
dovuto ai motori 32 bit di Windows 95 
e Excel 95, si vede come in definitiva si 
aprano tante nuove possibilità nell'utiliz- 
zo di dati prelevati anche da grosse ban¬ 
che dati. 

Gli oggetti di DAO 

Vediamo, nelle prime tre figure a cor¬ 
redo dell'articolo, alcune videate prele¬ 
vate dalla documentazione in linea di 
DAO. Non esiste, nei manuali standard 
di Office 95, traccia della tecnologia 
DAO, quindi ci si deve appoggiare sugli 
Help, installati assieme alle DLL dalla 
procedura di Setup di Office 95. 

Nella prima figura vediamo l'organiz¬ 
zazione gerarchica dell'oggettistica 
DAO. Ad esempio, partendo per sem¬ 
plicità dall'oggetto Database, si vede 
come questo contenga una collezione 
di TableDef (ovvero di definizione di ta¬ 
belle) e come una singola TableDef con¬ 
tenga una collezione di Field (ovvero di 
campi della tabella) e una collezione di 
Index, ognuno dei quali contiene campi 
di indicizzazione, e cosi via. 

Nella seconda figura vediamo una ti¬ 
pica videata dell'Help di DAO, dal quale 
si possono aprire finestre con esempi, 
immediatamente copiabili, di program¬ 
mazione DAO. 

Office 95 in italiano scarica gli Help di 
DAO in italiano. Per i nostri esperimenti 
abbiamo però preferito utilizzare la ver¬ 
sione originale, che è risultata più com¬ 
pleta. 

Nella terza figura invece vediamo 
DAO dal punto di vista di Excel 95. In 
pratica quando si scrive un program- 


DATA BASE 


ma, e si è quindi su un foglio di tipo 
Modulo di Excel, è possibile attivare il 
Browser degli oggetti (che si chiama 
Visualizzatore degli Oggetti) che propo¬ 
ne una ricchissima serie di oggetti 
DAO Anche in questo caso le opera¬ 
zioni sono facilitate. 

In definitiva la documentazione è suf¬ 
ficientemente completa, anche se. dato 
il taglio profondamente tecnico della 
tecnologia DAO, sarebbe molto como¬ 
da anche un’esauriente manualistica 
cartacea. 


Cosa faremo 

Nella figura 4 vediamo, in un foto- 
montaggio basato sulla Finestra delle 
Relazioni di Access 95. i nostri tre Casi 
Studio Abbiamo un primo caso di tipo 
monotabella, la tabella si chiama Perso¬ 
ne. sulla quale eseguiremo gli esperi¬ 
menti più semplici. Abbiamo poi un ca¬ 
so con tre tabelle, relazionate in cascata 
tra di loro, relative a Regioni, Province e 
Comuni, e che utilizzeremo per fare del¬ 
le ricerche a cascata. L'ultimo caso stu- 


Figura 2 - DAO. primi 
esperimenti - Ecco il 
DAO.HLP ■ Il problema 
della documentazione 
Il materiale per DAO. e 
Quindi i hle DLL. i file 
HLP. ecc.. risiedono in 
una specifica cartella 
generata dalla procedu¬ 
ra di installazione di Of¬ 
fice 95. L‘Help il linea e 
molto importante in 
quanto, attualmente, e 
l'unica forma di docu¬ 
mentazione disponibi¬ 
le Abbiamo preferito 
utilizzare quello della 
versione in inglese, in 
quanto quello della ver¬ 
sione in italiano pre¬ 
senta alcuni disallinea¬ 
menti Disseminati nel¬ 
le pagine dell'Help Ci 
sono esempi importan¬ 
tissimi per capire le va¬ 
ne istruzioni 


Suk Mfttiod 


Locala» th» rtcora m a fi .ndaied tabla-typa Recordaci objacl inai satisfa» tha spacifiad cntarta ter th» 
orort nfeK and malta» that rtcord tha cvT».hJr*CWd 

Sfata» 

rafcfa.Seek compmnaon. km/1. km/2 

Tha Saak matftod syntex ha» tha teflOMog pan» 

Part _ P—criptica _ 


Saak Maihod Eimwpla 


Thn a 


k to locata tha fast record in tha Pubkshet» tabia whara tha PublD fiald is 


3. usmg tha airstmg pnmary kay «'dai 

Dia dbaBibllo Jls Database, rttPubliahece Sa Recordset 
• Open a database. 

Set dbsBibilo - DBEngine.«orkapacea(0).OpenDatabaae("Sibilo.mcto-) 
' Open a cabla. 

Set ratPubllabers - dbaBiblio.OpenPecordaetfPubllahara"» 
ratPubliahara.Index - -Frisar yJCey" ' Define current index. 
catP«d>liabeca.Seek —, 3 Seek record. 

tt ratPubilahera.NoKatch Tben... 

Ttea arampia use» tha OpenD atabac e mathod to dirseli* ootn 





Figura 3 - DAO, primi 
esperimenti - Excel 95 
VÓA - Il browser degli 
oggetti 

Il visualizzatore Ibrow- 
ser) degli oggetti di Ex¬ 
cel serve ad evitare di 
dover scrivere comple¬ 
tamente a mano le va¬ 
ne istruzioni. C'è una 
specifica sezione DAO. 
che elenca tutti gli og¬ 
getti e per ciascuno di 
essi tutte le proprietà e 
i metodi che agiscono 
su di essi II browser è 
anche una comoda 
scorciatoia per la con¬ 
sultazione dell'help. 
che. come detto. 6 at¬ 
tualmente l'unica fonte 
di documentazione 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


273 


























DATA BASE 


dio coinvolge quattro tabelle: Clienti, 
Ordini, Righe e Articoli, ed ha quindi 
una complessità superiore alle altre, ma 
sempre medio-bassa. 

Eseguiremo una serie di esercizi 
usando, come prodotto di partenza, Ex¬ 
cel 95 e facendo delle "puntatine" in Vi¬ 
sual Basic 4.0 e in Access 95. Gli eser¬ 
cizi saranno di complessità via via cre¬ 
scente. 

C'è da dire che l'ambiente di pro¬ 
grammazione di Excel 95 è lo stesso di 
quello di Excel 5.0 con due "varianti". 
La prima è, ovviamente, la possibilità di 
inserire istruzioni DAO, che, se utilizza¬ 
te, rendono la procedura non compatibi¬ 
le con Excel 5.0. La seconda è costitui¬ 
ta dal fatto che le istruzioni VBA sono 
ora in inglese. In pratica: 

- se scriviamo, in una procedura Ex¬ 
cel 95, le istruzioni in italiano, queste 
vengono immediatamente tradotte in 
inglese, 

- se utilizziamo in Excel 95 una proce- 



Figura 4 - DAO, primi 
esperimenti - La strut¬ 
tura delle Tabelle nei 
tre casi studio 
Per poter capire i vari 
esperimenti che con¬ 
durremo occorre innan¬ 
zitutto conoscere la 
struttura delle Tabelle 
utilizzate nei nostri tre 
Casi Studio II primo 
caso è di tipo "mono¬ 
tabella e la tabella si 
chiama Persone II se¬ 
condo tiguarda Regio¬ 
ni, Province e Comuni 
d'Italia e quindi tre ta¬ 
belle Nel terzo caso 
studio le tabelle sono 
quattro Clienti, Ordini, 
Righe ed Articoli , 


dura scritta, in italiano, con Excel 5 la 
stessa, miracolosamente, funziona, 

- se utilizziamo in Excel 5 una proce¬ 


dura scritta, m inglese, con Excel 95 la 
stessa, miracolosamente, funziona 
Insomma, in tutti i casi è garantita la 
compatibilità, 



Disiai «lairi >|fc|rl<r| -1 -I »l*l MM d 

/lai alalalBl ylxMalal --I ti 


MATRÌCOLA 


Pulttio 


COGNOME 

□ITA 

QUALIFICA 

LOGICO 

DATA 

IMPORTO 

PERC 

ROSSI 

ROMA 

IMPIEGATO 1 

VERO 

10/02/SS 

6538000 

0.12 

VERDI 

MILANO 

OPERAIO II 

VERO 

29/09/29 

1835000 

0.2 

BIANCHI 

TORINO 

IMPIEGATO 1 

FALSO 

15/03/78 

3999000 

0.18 

FUCSIA 

FIRENZI 

IMPIEGATO 1 

FALSO 

08/12/64 

6394000 

0.03 

GIALLI 

NAPOLI 

IMPIEGATO II 

VERO 

13/06/76 

1223000 

0.09 

MARRONI 

ROMA 

FUNZIONARIO 

VERO 

28/10/82 

6059000 

0.06 

ROSA 

ROMA 

OPERAIO II 

FALSO 

25/04/58 

3062000 

0.11 

NERI 

TORINO 

IMPIEGATO II 

VERO 

15/09/85 

4868000 

0.15 

ROSSI 

GENOVA 

IMPIEGATO 1 

FALSO 

25/01/79 

1711000 

0 

TURCHESE 

PALERMO 

IMPIEGATO II 

FAL50 

09/12/75 

5644000 

0.06 

ARANCIO 

PALERMO 

OPERAIO II 

VERO 

22/11/57 

1330000 

0.07 

VIOLA 

TORINO 

OPERAIO 1 

VERO 

23/00/67 

1407000 

0.19 

BLU 

NAPOLI 

IMPIEGATO 1 

FALSO 

27/05/57 

1613000 

0.01 

AZZURRI 

ROMA 

OPERAIO! 

VERO 

12/04/61 

3109000 

0.07 

6RI6I0 

GENOVA 

OPERAIO 1 

FALSO 

10/11/81 

1471000 

0.1 

BORDEAUX 

MILANO 

FUNZIONARIO 

FALSO 

17/07/60 

5427000 

0.13 

ROSSI 

NAPOLI 

FUNZIONARIO 

VERO 

09/02/73 

946000 

0.06 

VERDI 

/ hi 

TORINO 

IMPIEGATO 1 

FALSO 04/02/81 

Somm*«0 

4111000 

J 

0.18 • 
*ir 



<àlLAÌ?l 7 l a -lel.<rl 


)i > , ui tiisniisiéixli 


Sub PROVAIu 

Dim DB A» dat«b«»«, RB Aa cecordaet, T() Aa Strino 
Sat DB - opandatabaae( "C i \DA095N PPOVADAO.HDB”) 

Sac RO - DB.OpanRacordaat("NOHI", dbOpenTable» 

RaDlai P (RS.flclda.Count) 

Por 1 • 0 To RS.Plalda.Count - 1 
P(Z| - RS.Plelda(Z).Name 
WaKt 

Sheeta("POGLIO").Cullati, l|.Realca(l, Rfl.Plelda.CountJ -P<) 
Bbeata ("fOGLIO"!.Range|"A5"|.CopyPromRacordaet RS 
End Sub 


Sub PULISCI() 

Ranoa(“A5", Ranga.End(MlToRlght).End(xlDoen) I.Saleot 
Se lectlon.ClearContenta 
Pange("A5").Salect 
End Sub 




Figure 5. 6 - DAO. pri¬ 
mi esperimenti - Excel 
95 - Metodo CopyRe- 
cordSet - Output e Li¬ 
stato 

Facciamo subito un 
semplice esperimento 
che ha come finalità 
quella di “scaricare " 
nel foglio Excel una ta¬ 
bella presa da un data¬ 
base esterno Sul foglio 
abbiamo piazzato due 
Pulsanti, uno che ese¬ 
gue l 'operazione e uno 
che pulisce l'area occu¬ 
pata dai dati, e che va 
utilizzato prima della 
estrazione successiva 
Nella parte Listato 
dell'esercizio possiamo 
vedere , fra le altre 
istruzioni che descrivia¬ 
mo nel testo, l'istruzio¬ 
ne CopyRecordSei. 
che copia, a partire da 
una data cella, l’insie¬ 
me dei dati definito co¬ 
me RecordSet Da no¬ 
tare che ora Excel 95 
utilizza comandi di pro¬ 
grammazione in lingua 
originale. 


Il metodo CopyRecordSet 

Abbiamo preparato un foglio con due 
Pulsanti (vedi figure 5 e 6). Il primo ser¬ 
ve per eseguire un' estrazione di dati da 
una Tabella esterna per poi riversarli sul 
foglio a partire da una data cella II se¬ 
condo pulsante serve per ripulire il fo¬ 
glio dai dati così estratti Esaminiamo 
subito le istruzioni nel listato della prima 
procedura: 

- dichiarazioni delle variabili, 

- definizione dell'oggetto Database, il 
database MDB (formato Accessi, che si 
chiama PROVADAO.MDB. 

- definizione dell'oggetto RecordSet, 
la tabella NOMI presente nel database 
PROVADAO.MDB, 

- scarico, nel vettore F(), di tutti i no¬ 
mi dei campi, utilizzando la proprietà 
FieldsCount e la collezione FieldsO.Na¬ 
me, 

- scarico del vettore F() come intesta¬ 
zione delle colonne (a partire da A4), 

- scarico dell'intero RecordSet a parti¬ 
re da A5. 

Trattandosi del nostro primo esperi¬ 
mento vanno fatte una serie di conside¬ 
razioni. È necessario dichiarare le varia¬ 
bili di tipo Database e di tipo RecordSet 
solo nel caso in cui tali variabili fossero 
utilizzate in più procedure. Nel nostro 
caso potevamo evitarlo. 

Potevamo evitare anche lo scarico 
delle Intestazioni delle colonne, nel ca¬ 
so in cui queste fossero state fisse e 
quindi avremmo potuto scriverle diret¬ 
tamente sul foglio. In pratica per scari¬ 
care i dati, senza le intestazioni, basta¬ 
vano solo tre istruzioni. Al momento 
della definizione dell'oggetto Record- 


274 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 

































































l'.Mtiri 


Rnr> 


Muntoli £ 


DATA BASE 


\ Muntoli I ■< H 






D I 


DI 


PROVASI) 

Di» DB A* DATABASI 

fi - Application.GetOpenrilenane("File Accesa 
Set DB • OpenDetabaae(fi) 

C - 1 

for I - 0 To DB.TableDela.Count - 1 
TI • DB.TableDefa(X).Nane 
I* taft(TI, «) <> M HSya“ Then 

Sheeta("roOLXO").Cella(4. C» - TI 
R - 5 

Set RS • DB.OpsnRacocdset(TI) 
for L - 0 To RS. fleIda.Count - X 

fi - RS.fleIda (L) .Nane i Sbasta ( TOOLXO") .Cella (R, C) - fi 
DI - RS.fle Ida(L)i Sheeta("fOGLlO").Calla(R, C ♦ 1) - DI 
R - R ♦ l 
Next L 
C - C ♦ 2 
End Xf 
Next t 
End Sub 


Figure 7, 8 ■ DAO, primi esperimenti - Lettura della Struttura del Database da Excel 95 

Questo programma, che può utilizzare qualsiasi database in formato MDB, ne individua le vane Tabelle e di ciascuna tabella legge Struttura e Contenuto del primo 
Flecord I risultati di queste analisi vengono incolonnati nelle celle del foglio Excel Nei vari esperimenti proposti utilizziamo anche le varie istruzioni che servono per 
scaricare dati nelle celle del foglio 



Pciv.t. Sub rot»_BBlCHo*(l 
»l" »l U S1TJJAÌE 

Set DB - OpenDatabaae("Ci\DA095N BASEDAT!.RDB“) 
C - 1 

fot I - 0 To DB.TableDete.Count - l 

TI • DB.TableDafa(X).Name 

Xt Left(TI, 4) <> “RSya" Then 

Bai RS • DB.OpenRecordaet(TI, dbOpenTable) 

• • 5 

O.Ro* - Oi O.Col • Cl 0 • TI 
r - RS. rie Ida. Count - 1 
fot t • 0 To F 
ri-RS.rioide (L) .Naa» 

DI -RS.rielde(L) 

O.Roe - L ♦ 1 
O.Col • C 
o - ri 

O.Col -Cai 
0 • DI 
R - R ♦ 1 
Next L 
C • C ♦ 2 
>£nd ir 
Next X 
End Sub 



xIMbIoI •-'M tUI tilnli&lelel Fw 3 OM 

T 3 17 ■ /U1 * lB| * lal a-l yj 


Iud provali) 

Ut D • opendatahaatCoi \daoBS\pcovadao.adh') 
>*t R - D.Op«nPecotd»«t("noal”( 

Sbatta Crocilo") .Celiali, I) • ~IUttlcoU~ 
Sheeta("foglio").Celiali, 2) • "Cognoae" 
Sheeta(-Eoolio-).Celiali, 1) - Tapoito" 
0-2 

Do Ohi le Sor. IL SONI 
X • R'(MCCICOU) 

Sheetareoolio*).Celiato, 1) • X 
r - R'Icoonoae) 

Sheeta('Codilo').Celialo, 2) • T 
Z > R 1 (laporto] 

Sheeta(-toolio").Celiato, » • Z 
R.Rovelexti 0 • 0 ♦ l 

Loop 
End sub 


Figura 9 - DAO, primi esperimenti ■ Lettura della Struttura del Database da Visual Basic 4.0. 

In questo fotomontaggio vediamo come sia possibile realizzare con il Visual Basic 4.0 lo stesso programma DAO visto in Excel 95 Come si vede il programma 6 
assolutamente identico per quanto riguarda le istruzioni di accesso al database e di lettura delle sua caratteristiche. Variano ovviamente le istruzioni di visualizzazio¬ 
ne. In particolare in VB utilizziamo, per vedere i dati della Struttura del Database, una griglia che si chiama C Per poter "risparmiare una figura " abbiamo compres¬ 
so il listato, togliendo le indentature. 

Figura 10 ■ DAO, primi esperimenti - Excel 95 ■ Scorrimento semplice con il metodo MoveNext 

Il metodo CopyRecordSet é utilissimo e velocissimo. Non va bene però quando alla lettura dei dati esterni si voglia associare anche una loro elaborazione, da ese¬ 
guire in concomitanza con lo scarico dei dati sulle celle del foglio. In questo caso occorre sfruttare un meccanismo di scorrimento, record per record, basato sulla 
classica struttura di programmazione Do Whìle Not Eof MoveNext. Loop, da eseguire sul RecordSet 


Set si può specificarne il tipo tra: 

Table, una tabella normale, 

Dynaset, una query con dati aggior¬ 
nabili, 

SnapShpt, una query con dati non ag¬ 
giornabili. È importante definire, o perlo¬ 
meno conoscere, il tipo di RecordSet, in 
quanto alcuni metodi possono agire so¬ 
lo su alcuni tipi di RecordSet e non su 
altri. 

Sulla procedura che fa "pulizia" non 


c'è nulla da dire, se non il fatto che vie¬ 
ne selezionata tutta la zona piena a 
partire da A5. Le varie istruzioni sono 
quelle che "vanno fino in fondo", indi¬ 
viduando automaticamente la dimen¬ 
sione della zona effettivamente piena 
di dati. 

Non solo i dati 

Vi proponiamo una coppia di esercizi 


identici, il primo realizzato con Excel 95 
e il secondo con Visual Basic 4.0 (vedi 
rispettivamente figure 7, 8 e 9). Per 
quanto riguarda quest'ultimo prodotto 
lo abbiamo usato come se fosse una 
versione 3.0. Non ne abbiamo sfruttato, 
per ora, i controlli Windows 95 e le 
istruzioni DAO sono le stesse che 
avremmo potuto già usare nella versio¬ 
ne 3.0. 

Per vedere i dati abbiamo usato il fo- 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


275 

















































DATA BASE 



■!l.*H»ldl 


)Su*> PP0VA3 () 

Set DB ■ opendatabaae ("CiNDAOPSN PPWADAO. !U>B"> 

Set PS - DB.OpenPecordaetl-NOMl") 

Sbeeta|"FOGLIO") .Celiali, 1} • "Matricola" 

Sheeta{"FOGLIO").Celiali, 2) - "Cognome" 

Sbeeta("FOGLIO").Celiali, 3) - "Importo" 

SheetarrOGLIO") .Celiali, 4) * "Pere." 

Sheatai"FOGLIO").Celiali, S) * "Calcolo" 
no • 2 

Do Ubile Hot PS.COri) 

Vi • RS>(matricole): Sbeeta{"FOGLIO").Cella{PO, 1) • VI 
V2 • PS•(cognome)« Sbeeta<"FOGLIO").Celle{PO. 2) - V2 
V3 • PO•[importo): Sbeeta{"FOGLIO").Caila{PO. 3) • V3 

Pange(Cella{PC, 3), Cella(PC, 3)).Selecti Selectlon.NimfterFormat • "M, 
V4 • PS•(percentuale]: Sbeeta{"FOGLIO").Cella|RG, 4) • V4 
Pange«Cella{PG, 4), Cella(PG, 4)).Select: Selectlon.NimfcerFormat - "0. 
V5 • V3 • V4: Sbeeta{"FOGLIO").CellalPG, 5) • VS 

Pange{CailaiPG, S), Cella(PO, S)).Selecti Selection.NimfcerFormat • "M, 
PS.RoveMeat « PO • PG ♦ 1 

Loop 

Pange{"Al").Selact 

Fnd Sub 

«|.|.|.<\m.**,/TS*7-M.J 

il— - - - 


r 



KtlBl<T| ^|r.| 11/1.1 ì.\j.\ Jal-elF 


IMPORTO 


TORINO 3400000 
NAPOLI 5000000 
ROMA 1315000 
TORINO 6631000 
GENOVA 3401000 


mnn 


Sub FPOVA4U 

SI • "3ILICT COGNOMI.CITTA,IMPOSTO FBOB NOMI OPDIP »T COGNOMI" 

MagBoa SI 

Din» V{) Aa String 

Set DB • opendatabaae ("C j\DA095\PP0VADA0.MDB") 

Set PS - DB.OpenRecordaet(SI, dbOpenSnapahot) 

PeDlm V(PS.Fialda.Count) 

Fot X - 0 To PS.Flelda.Count - Il V|X) • PS.Fle Ida(X).Marne : Ne.t I 
Sbeeta{"FOGLIO").Celiali, l).Beaire<l, PS.Flelda.Count) • V|| 

Sbeeta{"FOGLIO").Range{"A2").CopyFromPecordaet PS 

End Sub vi 

> H|.|.|^M«M./T5g 7M i _ .r 

j BARATI A FIRENZE «H4000 

_ i -ir 

No Sommo-) —r~ 


figura II - DAO. primi esperimenti - Excel 95 - MoveNext e maggiore interazione con il foglio 

Qui vediamo, ma per molivi di spazio ne mostriamo solo il listato, un programma che, oltre a scorrere, con il sistema visto prima, via via i vari record del Record- 
Set, esegue dei calcoli Iinserisce una colonna con un dato calcolatoI e sistema la formattazione dei nostri dati Anche in questo caso i nomi dei campi li abbiamo in¬ 
seriti da programma Iin quanto ipotizziamo di conoscerli a prioril e non li leggiamo dal RecordSet. 

Figura 12 - DAO, primi esperimenti - Excel 95 - In fondo basta una istruzione SOL 

Il RecordSet può essere una Tabella, un Dynaset lovvero una Query "aggiornabile "> oppure uno Snapshot, ovvero una Query non aggiornabile, più veloce e sicura 
quando i dati non debbano essere aggiornati Per definire un RecordSet 6 sufficiente definire una istruzione SQL In questo fotomontaggio vediamo sia il program¬ 
ma DAO sta, sullo sfondo, il risultato della sua esecuzione 



BELECT CUENT1CLINOM AS CUEHTE. CLIENTI.CUCfT AS SEDE. 
OROINI.ORDNUM AS [NUMERO ORDINE). ORDINI.ORDDAT AS DATA 
Suiti[[RJGQTAJ"]ARTPR£H AS TOTALE 

FROM ARTICOLI INNER JOIN [(CLIENTI INNER JOIN ORDINI ON 

CLIENTI.CLICOD ■ ORDINI.ORDCU) INNER JOIN RIGHE ON OROINI.ORDNUM ■ 

RIGHE.RIGORDI ON ARTICOLIARTCOD • RIGHE .RIGARE 

GROUP BY CLIENTI.CUNOM. CLIENTI.CUCR. ORDINI.ORONUM. 

ORDINI.ORDDAT 

ORDER BY CUENTI.CUNOM: 


(SOUERYUHO Sa— Qua*. 




jgjxj 


NOMINATIVO 

sede Inumerò 

DATA | TOTALE | 

« 

► 

BIANCHI MARIO 

MIIANO 

00012 

09/0.1/93 

749 000 



ENEL 

ROMA 

00007 

07/07/93 

6? 100 



ENEL 

ROMA 

00019 

25/04/93 

20 700 



ENI 

ROMA 

00016 

01/04/93 

S 000 



ENI 

ROMA 

00077 

02/05/93 

71 500 



IININVFST 

MILANO 

00003 

09/07/97 

67 600 


_ 

GIALLI BRUNO 

TORINO 

00013 

16/03/93 

3 600 


n«oM i< 1 ■ 11 

T ► Inl>■ 

c< 22 





«•*» 


Figure 13,14.15 - DAO, 
primi esperimenti - La 
stessa SOL da MS Ac¬ 
cess 95, da ZB 4 0, da 
Excel 95 Abbiamo ap¬ 
pena detto e dimostrato 
che un RecordSet può 
essere ottenuto sempli¬ 
cemente utilizzando 
un'istruzione SOL In 
queste tre figure, me¬ 
glio commentate nel te¬ 
sto, vediamo la stessa 
istruzione SOL, utilizza¬ 
ta in MS Access 95 per 
generare una Query, 
utilizzata in ZB 4.0 per 
generare la stessa 
query che riversa il suo 
risultato in una DBCnd 
e infine utilizzata in Ex¬ 
cel 95. Possiamo affer¬ 
mare che per sfruttare 
bene DAO è necessario 
saper maneggiare bene 
anche SOL 


glio di Excel e una Griglia, quella norma¬ 
le, di Visual Basic. 

Il programma esegue due cicli FOR 
NEXT. Il primo scorre tutte le tabelle del 
database, "zompando" quelle di sistema 
che cominciano con MSys, il secondo 
scorre, nella singola tabella, tutti i campi. 
Le tabelle appartengono alla collezione 
TableDefs(l), i campi alla collezione 
Fields(L).Name. Ogni RecordSet ha, tra 
le altre, la proprietà FieldsCount che ne 
indica il numero totale dei campi. 

Oggetti, proprietà, metodi, come si 
può vedere dai listati, sono identici in 
Excel e in VB. 

Il metodo MoveNext 

Il metodo CopyRecordSet è formida¬ 
bile ma non permette di eseguire, sui 




Pigiai alaJ?l nin-laM "M rUI nini i&ltl-ei r 


NUMERÒ ORÓINC DATA 


TOTALE 


Sub PPOVA4 0 

Dim S Aa Stnng • 1000 

Open -CiNDAO95\HIAB0L.TXT" for Blnary Aa MI 
Get fi, , S 
Clone MI 

Set DB • opendatabaae("Cr\DA09SN BASIDATI.BDB"I 
Set PS * DB.OpenPecordaet{S, dbOpenSnapahot) 
Sbeeta("FOGLIO").Pange("A3").CopyFromPecordaet Pfl 

End Sub 


276 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


















































































DATA BASE 


Figure 16, 17 ■ DAO, 
primi esperimenti - Co¬ 
struzione. in modalità 
interattiva, della regola 
SQL. 

In questo esercizio, 
realizzato per comodità 
con Visual Basic 4.0, 
vediamo come sia fa¬ 
cilmente costruibile 
una SOL personalizza¬ 
ta. scegliendo i campi 
desiderati lo tutti o al¬ 
cuni!, un paio di condi¬ 
zioni Iimporto compre¬ 
so tra due valori! e il ti¬ 
po di ordinamento lira 
due possibili! Vediamo 
anche come il listato 
sia relativamente suc¬ 
cinto Può diventare un 
po ' più lungo se si in¬ 
seriscono ulteriori "va¬ 
rianti " nelle modalità di 
estrazione Una volta 
disponibile l'istruzione 
SOL. l'estrazione attra¬ 
verso il DataControl e il 
riversamento nella DB- 
Grid sono immediati. 


r miti 

P CODICE 
P COGNOME 
P NOME 
P CITTA 
P DATA 
P IMPORTO 


■ o. f i tonno 
3000000 



r Po* Cotfic* 

* Pot Coortm 


SELECT COO.COGNOME 

NOME,C1TTADATAJMPORTO FROM 
PERSONE WHERE IMPORTO».1500000 
ANO IMPORTO<-3000000 OROER BY 

i06N0MI 


IBKlDMal 


COPI NOME~ 


1117 MANUEL 

1309'SANDRO 
1959 CARLO 

1991 ANDREA 
1827 EVARISTO 
1623 TEMISTOCLE 
1661 MARIO 
1256’ MASSIMO 
1300' SE BASTIANO 
1173 ANDREA 

mMAflm 


T&jSNóar ~ idttà~ 


ARANDONE 10RINÒ Q2/Ì0/29 
ARDUINI GENOVA 0*702703 
BALDINI l&tNffiK f 12702/10 


X 


BARIONI 

BAZZARA 

'BERMI 

BERNINI 

BIANCHI 

BILZ1 

BLACK 

-BLU 


NAPOLI 

FIRENZE 

BARI 

ROMA 

GENOVA 

NAPOLI 

GENOVA 

■NAPELLI 


03702716 

'25/01/0* 

127(0/06 

02/02/09 

1WJ2/10 

03702/10 

14/10703 

-2UBUBL. 


Di» SI 


-TTmI 


7710000 

2906000 

2004000 

:^o«no 

2369000 

2633000 


Sub CHI ASOLI) 

SI - "SELECT " 

If CO Th«n 

SI - SI ♦ • 

Else 

If CI Then SI - SI ♦ "COD" 

If C2 Then SI - SI ♦ ".COGNORE " 

If C3 Then SI - SI ♦ ",NOHE" 

If C* Then SI - SI ♦ ".CITTA" 

If C5 Then SI - SI ♦ ".DATA" 

If C6 Then SI - SI ♦ ", IRPORTO" 

End If 

SI - SI + " FROR PERSONE UKERE IRPORTO>— ♦ Il ♦ " AND IHPORTCX— ♦ 12 
If 01 Then 

SI - SI ♦ " OPDEP. BT COD" 

Else 

SI - SI ♦ " ORDER BT COGNORE" 

End If 
End Sub 


Pt ivi»te Sub Canrnndl Cllck() 

CRKASQL 

HboBok SI: Testa - SI 
Datai.RecordSoucce - SI: Datai.Refceah 
End Sub 



dati letti, nessuna forma di intervento a 
livello di singolo Record (vedi figure 10 
e 11). 

Allora quando occorre lavorare il sin¬ 
golo record si deve ricorrere ad un altro 
sistema. Ad esempio si può utilizzare il 
classico programma di scorrimento re¬ 
cord che si basa sulla struttura: 

Do While NotR.Eofl) 

R.MoveNext 

Loop 

In cui, ovviamente, R è il nostro be¬ 
neamato RecordSet. 

All'interno del ciclo, e quindi record 
per record, è possibile leggere campi, 
magari solo quelli desiderati, è possibile 
eseguire dei calcoli, è possibile esegui¬ 
re istruzioni di riversamento nelle celle, 
è possibile formattare le celle di desti¬ 
nazione dei dati. 

Tutto ciò che accade all'interno del 
ciclo è indipendente dal funzionamento 
del ciclo. 

In figura 10 vediamo il ciclo piu sem¬ 
plice che c'è. Il RecordSet viene scorso 
e vengono scaricati nelle celle solo i 
campi di interesse. È, ovviamente, ne¬ 
cessario un contatore che permetta di 
definire e quindi di impostare la riga cor¬ 
rente. 

In figura 11 un esempio più comples¬ 
so, ma solo per il fatto che viene ese¬ 
guito un calcolo (in pratica viene creato 
un campo calcolato) e vengono format¬ 
tate le celle in cui vengono riversati i da¬ 
ti numerici. 

Va chiarito il fatto che mentre è pos¬ 
sibile impostare il contenuto di una cella 
senza doverci "andare sopra", non è 
possibile impostarne il formato numeri¬ 
co. Quindi in questo caso il ciclo produ¬ 
ce anche lo scorrimento della Cella Atti¬ 
va, con il metodo Select. 

Notare anche come in questi due 
esempi non abbiamo dovuto dichiarare 
le variabili in quanto tutte le operazioni 
vengono svolte da una sola procedura. 

DAO e SQL: inseparabili 

Chi vuole utilizzare a fondo la tecno¬ 
logia DAO deve conoscere a fondo an¬ 
che SQL per il semplice fatto che la de¬ 
finizione di un RecordSet va fatta usan¬ 
do appunto la sintassi SQL (vedi figure 
dalla 12 alla 15). 

Vediamo, nell’esercizio mostrato in 
figura 12, che è in pratica una semplice 
variante del primo esercizio, come sia 
facilmente definibile un RecordSet ba¬ 
sato su un'istruzione SQL. In questo ca¬ 
so non è possibile specificare, come 
modalità di apertura, la modalità Table, 
ma solo quella Dynaset, con la quale i 
dati sono modificabili, o quella Snap- 
Shot. con la quale i dati non sono modi¬ 


ficabili. La sintassi SQL è molto sempli¬ 
ce, si basa su una decina di espressioni, 
qualora la si utilizzi solo per estrarre dati 
da un database, diventa più complessa 
in caso di aggiornamento di dati in un 
database già esistente, e ancora più 
complessa in caso di creazione di un 
nuovo database o di nuovi elementi in 
un database già esistente. 

Se si usano tutti i prodotti DAO, e 
quindi Excel,Visual Basic ed Access si 
può sfruttare l'ambiente QbE di 
quest'ultimo per costruire in maniera 
guidata ed interattiva l'istruzione SQL, 
per poi ricopiarla, con un semplice Co¬ 
pia ed Incolla, là dove debba essere uti¬ 
lizzata (in una TextBox di una Form Vi¬ 
sual Basic, in una cella di un Foglio di 
Excel). 

È chiaro che questa soluzione risulta 
comoda quando o non si conosca affat¬ 
to SQL o quando l'istruzione sia partico¬ 
larmente complessa e quindi si preferi¬ 
sca costruirla sfruttando una modalità 


guidata. Nelle tre figure che vanno dalla 
13 alla 15 vediamo una stessa istruzio¬ 
ne SQL, generata nell'ambiente Query 
di Access, riutilizzata in una DBGrid di 
Visual Basic 4 e infine usata come defi¬ 
nizione del RecordSet in Excel 
Vanno fatte tre precisazioni 
La prima è che il generatore di SQL 
di Access è un po' prolisso. Ad esem¬ 
pio definisce ogni campo indicandone 
anche la tabella di appartenenza. Que¬ 
sta precisione non è necessaria quando 
si abbia l'accortezza di evitare di dare 
nomi di campi uguali in tabelle dello 
stesso database. 

Quindi, nel portare I' istruzione SQL 
in VB e in Excel, l'abbiamo debitamente 
alleggerita. 

La seconda è su come può essere 
utilizzato un controllo DBGrid di Visual 
Basic. Se esaminiamo la figura 14 ve¬ 
diamo che sulla Form ci sono quattro 
Oggetti: una TextBox, nella quale ab¬ 
biamo ricopiato l'istruzione SQL, un Da- 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


277 
























DATA BASE 


•je* H°*«* y»-*x. |n—a rgM» SMM t« roM. 2 «IfLgl 

Disiai Alai?) «IMirM »UI nini isltl-si r»* 3 pM 

dly g^- ^ I aJ lJ»l»lEl El*M*l ?l ~.:l ft'l Vi 


± 


O 1 H 1 I 1 J 1 K | f 


OoloboM) f \OA 

IJ.afegiia 3» 0 " 1 

Indica C06N 

I olnlu Record 


\OAO»\**ROVADAO MDS 
[IMI 

C06N0MI 


Codtcs 


105? 

Cognomi» 

ROSSI 


Sudi» 

GENOVA 


Imponi» 


1 71» 000 



«llMOHSVP»/ 


'I«l 


•ir 


SommW) 


taControl, la cui proprietà RecordSour- 
ce è proprio il contenuto della TextBox, 
una DBGrid, la cui proprietà Record- 
Source è il DataControl, e infine un Pul¬ 
sante che manda in esecuzione la Re- 
query del DataControl e conseguente¬ 
mente l'aggiornamento del contenuto 
della DBGrid. 

L'ultima precisazione. L'istruzione 
SQL è una stringa che può essere an¬ 
che molto lunga. Se supera i 256 carat¬ 
teri non può, ed esempio, essere ripor¬ 
tata in una cella di Excel. Se per memo¬ 
rizzarla si utilizza una variabile di tipo 
stringa, occorre dichiararne la lunghezza 
(come lo si vede chiaramente nella figu¬ 
ra 15). 

La costruzione della Istruzione 
SQL 


Figure 18, 19 - DAO, 
primi esperimenti - 
Metodi Seek Edit. Up- 
date - Il loglio e il mo¬ 
dulo. 

Qui vediamo un altro ti¬ 
po di problematica, 
ben differente da quel¬ 
la risolta con il Record- 
Set: quella che riguar¬ 
da l'accesso al singolo 
Record e la "lavorazio¬ 
ne " del singolo Re¬ 
cord. Abbiamo realizza¬ 
to una mmipulsantiera 
che serve per spostarsi 
tra i record, per aggior¬ 
nare il record corrente, 
pei cercare il record 
del tìzio desiderato in¬ 
dicandone il cognome. 
Non abbiamo inserito, 
solo per motivi di spa¬ 
zio. il pulsante Inseri¬ 
mento nuovo Record 
Nel testo spieghiamo 
come fare 


Global D A* database, R Am record*et 
Sub APRI () 

Set D - opendatabase( a c: \dao95\provadao.n>db") 

Set R - D .OpenRacordset ("NOMI") : R.Index - "Cognome" 

Rango("D4").Formula - UCase(D.Name) 

Rango("D5").Formula - UCase(R.Marne) 

Rango("D6").Formula - UCase(R.Index) 

Rango("D7”).Formula - R.RecordCount 
SCRIVI 
End Sub 
Sub SCRIVI () 

X - R»(matricola]: Rango("DII") Formula - X 
Y - R'(cognome]: Rango("D12").Formula - Y 
W - R*(citta]: Rango("D13") Formula - W 
Z - Ri(importo): Rango("D14").Formula • Z 
Knrl Sub 
Sub primo () 

R.MovoFirst: SCRIVI 
End Sub 

Sub indietro () 

R.MovoProvioua 

If R. BOF Then: MsgBox “Primo Record": R.MovoFirst 
SCRIVI 
End Sub 
Sub avanti () 

R.MoveNext 

If R.EOF Then: MsgBox "Ultimo Record": R.MoveLast 
SCRIVI 
End Sub 
Sub ultimo () 

R.MoveLast: SCRIVI 
End Sub 

Sub cerca () 

B - R.Bookmark 

K » InputBoxt"Cognome desiderato", "Metodo Seek", "ROSSI") 
R.Seek K 

If R.NoMatch Then 

MsgBox K ♦ " Non presente" 

R.Bookmark ■ B 

Else 

SCRIVI 
End If 
F.nd Sub 

Sub aggiorna () 

R.Edit 

RI(importo] - Rango("D14").Value 
R.Update 
End Sub 
Sub cancella() 

R.Dolete 
End Sub 


Se le varianti della nostra istruzione 
SQL non sono tantissime risulta abba¬ 
stanza facile costruirsi un proprio, per¬ 
sonalissimo, generatore di istruzioni 
SQL (vedi figure 16 e 17). Ve ne propo¬ 
niamo uno realizzato in Visual Basic. In 
figura 16 vediamo il suo aspetto este¬ 
riore e nella successiva figura 17 vedia¬ 
mo il breve listato che serve per confe¬ 
zionare l'istruzione SQL sulla base delle 
scelte, effettuate dall'utente, sulle varie 
CheckBox e nei vari controlli piazzati 
sulla Form. 

La grossa semplificazione sta nel fat¬ 
to che si lavora su una sola tabella. Di 
questa in pratica si possono scegliere i 
Campi, l'ordinamento e si può imposta¬ 
re un filtro, basato su un criterio di tipo 
"Maggiore di Minore di", 

Nella casella di testo più grande vie¬ 
ne mostrata l'istruzione SQL generata 
La stessa Form si può costruire con 
Excel 95 e con Access 95. Lasciamo a 
voi l'onore. 


Altri metodi che agiscono 
sul RecordSet 

Nel successivo esercizio vediamo co¬ 
me si possa simulare, anche (oserei dire 
addirittura) su un foglio Excel, una Form 
di scorrimento, visualizzazione e gestione 
dati (vedi figure 18 e 19) In pratica voglia¬ 
mo che sul foglio appaia un record per 
volta e che i campi, quelli del Record atti¬ 
vo al momento, appaiano sempre nelle 
stesse celle. 

Osserviamo la videata in figura 18. Sul 
foglio riconosciamo tre zone: quella con i 
dati generali riferiti al RecordSet in uso, 
posti in alto a sinistra, quella con i dati ri¬ 
feriti al Record Corrente, in basso a sini¬ 
stra, e la pulsantiera con tutti i bottoni ne¬ 
cessari per eseguire le varie operazioni. 

In pratica pigiando il pulsante Apri 
viene aperto il database PROVADAO. 


MDB, la tabella NOMI e l'indice sul CO¬ 
GNOME. Vengono anche riempite le 
celle con le informazioni sul Database e 
sul RecordSet in uso. 

La routine SCRIVI è quella che si oc¬ 
cupa di riversare sulle singole celle il 
contenuto dei campi del record corren¬ 
te. Per motivi di spazio vediamo solo 
quattro campi. 

I vari pulsanti attivano una serie di 
metodi che agiscono sul RecordSet (nel 
nostro esempio si chiama R): 


R.MoveFirst 

R.MovePrevious 

R.MoveNext 

R.MoveLast 
R.Bookmark 
R.Index 


si sposta sul primo record 
si sposta sul precedente 
record 

si sposta sul successivo 
record 

si sposta sull'ultimo record 
definisce un segnalibro 
definisce l'indice attivo 


278 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 
































DATA BASE 


. fl i rt ai « l a l - 1 . *Ms l < n : ±: J *1* J llliil 3 atei 

^^I3d 



R.Seek 

R.NoMatch 

R.Edit 

R.Update 

R.Delete 


cerca sul campo dell'indice 
attivo 

indica la situazione 
di record non trovato 
attiva la situazione 
di aggiornamento 
aggiorna i campi 
cancella il record attivo 


Di tutti questi metodi trovate traccia 
nei vari listati che costituiscono l'appli¬ 
cazione Manca all'appello, per poter 
avere un quadro completo delle possibi¬ 
lità, il metodo: 

R.AddNew 

ed parecchi altri meno importanti. 

A questo punto facciamo qualche 
considerazione. 

La prima è che questo codice è asso¬ 
lutamente identico in VB ed in Access, 
varia solo la routine SCRIVI che non do¬ 
vrà scrivere in Celle del Foglio, ma in 
Caselle di Testo. 

La seconda è la necessità di capire 
bene la differenza tra Table e Dynaset. 

Con la prima struttura si può usare il 
metodo Seek (che necessita di un indi¬ 
ce che deve esistere nella struttura del- 


Fìgure 20. 21 - DAO, 
primi esperimenti - 
SQL direttamente dal 
loglio 

Vediamo tre tabelline, 
poste sullo stesso fo¬ 
glio dì Excel, messe in 
sequenza La prima, 
che rimane fissa, con 
le Regioni d'Italia, la 
seconda con le Provin¬ 
ce della Regione scelta 
nella prima tabella, e la 
terza con i Comuni del¬ 
la Provincia scelta nella 
seconda tabella Abbia¬ 
mo poi creato un mec¬ 
canismo "a valanga “, 
che, sempre sul stesso 
foglio, mostra le Pro¬ 
vince di una data Re¬ 
gione e i Comuni di 
una data Provincia, 
scelta tra quelle della 
data Regione. 


Global DB Aa database 
Global SS 
Sub primo () 
start 
puliscili 
ragioni 
Rnrl Sub 

Sub secondo () 

Rango(-D2").Value - ActiveCell.Value 

S$ - "SELECT • FRQM PROVINCE WHERE PnmR - ’ 

S$ - S$ + Chr(34) + Rango("E2").Value ♦ Chr(34) 

Rango("F2").Value - S$ 
pulì s clP 
province 
Rnrf Sub 

Sub terzo () 

Rango(-E4-).Value - ActiveCell.Value 
5$ - "SELECT • FRQM COMUNI WHERE CsgP - " 

SS - SS * Cbr (34) ♦ Rango("E4").Value ♦ Chr<34) 

Range("P4") .Value - S$ 
puliscale 
comuni 
End Sub 
sub start () 

Set DB - opendatabaso ("c:\dao95\ltalia.mdb") 

End Sub 

Sub regioni () 

Set R - DB.OpenRecordset("regioni") 

Sheets("foglio").Range("B9”).CopyFromRecordset R 
Rango("al").Select 
End Sub 
Sub province () 

Set R - DB.OponRecordaet(SS, dbOponSnapohot) 

Sheets("foglio”).Rango("E9”).CopyFromRecordset R 
Rango("Al").Select 
End Sub 
Sub comuni () 

Set R *• DB. OpenRecordset (S$ , dbOpenSnapshot) 

Sheets("foglio") Rango("19").CopyFromRecordset R 
Rango("Al").Select 
End Sub 
Sub pullsclR () 

Rango<"B9", Rango("B9").End(xlToRight).End(xlDown)).Seleot 
Solection.CloarContents: Rango("B9").Select 
End Sub 
Sub pullsciP () 

Rango("E9“, Range("E9").End(xlToRight).End(xlDown)).Select 
Solection.CloarContents: Rango("E9").Select 
End Sub 
Sub puliscale () 

Rango("19", Rango("19"). End (xlToRight).End(xlDown)).Select 
Seloction.ClearContents: Rango("l9”).Select 
End Sub 


la tabella e che deve essere indicato pri¬ 
ma di poter usare il Seek), con la secon¬ 
da si può invece usare il metodo Find- 
First e il FindNext. Non è possibile il vi¬ 
ceversa nel senso che su una Table non 
si può usare il FindFirst, e su un Dyna¬ 
set, e meno che mai su uno SnapShot, 
si può usare il metodo Seek. 

Altra considerazione è quella che tali 
metodi, che per semplicità abbiamo uti¬ 
lizzato su Database in formato Access, 
sono utilizzabili anche su altri tipi di dati, 
dBase, SQL, ecc. 

L'ultimissima considerazione la riser¬ 
viamo a coloro che conoscono bene la 
sintassi xBase. Costoro avranno notato 
la corrispondenza di buona parte dei co¬ 
mandi, tra DAO e dBase. Ad esempio: 

R. Index Set Index 

R.FindFirst CR Locate for 


R.FindNext Continue 

R.Seek KEY Seek KEY 

R.MoveNext Skip 

ecc. 

Conclusioni 

Se siete riusciti ad arrivare fino a qui 
significa che siete in grado di capire, 
senza il nostro aiuto, il funzionamento 
dell'ultimo esercizio (proposto nelle fi¬ 
gure 20 e 21) nel quale realizziamo un 
processo a cascata. Si sceglie una Re¬ 
gione (selezionando la cella con il suo 
codice) e se ne estraggono le Province. 
Si sceglie la Provincia e si estraggono i 
suoi Comuni. Tutto accade in foglio Ex¬ 
cel, Anche in questo caso il listato è tal¬ 
mente ridotto da essere contenuto in 
una pagina formato A4. Circa un terzo 
delle istruzioni sono quelle che servono 


per ripulire le celle prima della successi¬ 
va estrazione. 

I Comuni d'Italia sono 8.000 e le pre¬ 
stazioni di questo motore di estrazione 
sono assolutamente interessanti, ben 
superiori a quelle, modeste per la ve¬ 
rità, del vecchio MS Query. 

In conclusione pensiamo di avervi da¬ 
to un'idea abbastanza chiara di cosa 
vuol dire DAO. 

Dal nostro punto di vista ci ripromet¬ 
tiamo di riprendere il discorso, in un 
successivo articolo, per proporvi altri 
approfondimenti. Uno sicuramente ri¬ 
guarderà l'utilizzo di altri formati di dati, 
dBase e SQL in testa. Ci interessa an¬ 
che sperimentare DAO con Database 
più complessi, con più tabelle e più rela¬ 
zioni e più voluminosi, con decine di mi¬ 
gliaia di dati. A presto. 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


279 























3 cura di Corrado Giusto;; 


l 


OpenDoc contro OLE? 

Questo articolo segue quello del numero precedente esponendo la situazione nello 
sviluppo di applicazioni distribuite secondo il paradigma ad oggetti. Nell'ultimo mese 
sono successe molte cose in questa turbolenta arena, con il coinvolgimento di tutti i 
grandi. Microsoft, IBM/Lotus e Sun in primis. 

In questa puntata concludiamo l'argomento 


parte seconda 

di Leo Sorge 


Nella terminologia ad oggetti si defi¬ 
nisce automazione l'interazione dinami¬ 
ca tra gli oggetti. OpenDoc propone 
OSA, Open Scripting Architecture, che 
lavora su componenti, linguaggi di con¬ 
trollo ( scripting ) ed intere applicazioni. Il 
modello neutrale di linguaggio di con¬ 
trollo permetterà le evoluzioni attual¬ 
mente allo studio: l'inserimento dello 
scripting nelle applicazioni (onde creare 
soluzioni di workflow all'Interno dello 
standard) e l'uso virtualmente di qual¬ 
siasi linguaggio del genere (principal¬ 
mente REXX, LotusScript, AppleScript). 

Per le componenti è già definito Ben- 
to, il sistema di Storage di Apple, Il 
meccanismo di base consiste di separa¬ 
re i dati dall'applicazione (operazione 
fondamentale per la condivisione di og¬ 
getti in rete) e di seguirne i movimenti 
attraverso l'aggiornamento di un indice 
grazie al quale non si perde traccia 
dell'assieme. 

Il modello di oggetto sottostante l'in¬ 
tero standard è SOM, il System Ob|ect 
Model di IBM. Lo standard di preoccu¬ 
pa di definire la codifica indipendente 
dal linguaggio di programmazione e le 
regole di ereditarietà e sottoclassi sia 
per la scrittura che per la ricompilazione 
di oggetti esistenti. SOM è compieta- 
mente compatibile con Corba, il mecca¬ 
nismo di brokeraggio gestito da OMG 
per il mondo Unix. 

OpenDoc ed OLE 

Poiché infine nessuno può ignorare 
Microsoft, tra i servizi bidirezionali d'm- 
teroperabilità offerti da OD troviamo 
CGT, la Component Glue Technology 
che parla con OLE. CGT è realizzata da 
WordPerfect sulla traccia delle specifi¬ 


che di OLE 2 pubblicate da Microsoft, 
preoccupandosi anche delle future spe¬ 
cifiche di OLE Automation Nell'ambito 
di OD verranno promossi anche altri ga- 
teway, ad esempio quello con Taligent 
che però va dedicandosi principalmente 
allo sviluppo e meno alle infrastrutture. 

Intanto una delle notizie del mese è 
l'abbandono di Novell, che cedendo 


WordPerfect e concentrandosi su 
NetWare abbraccia OLE e cede lo svi¬ 
luppo di OpenDoc nientepopodimeno 
che ad IBM, sempre piu impegnata su 
questo fronte non foss'altro che per so¬ 
stenere Notes. IBM quindi assume an¬ 
che l'impegno di portare la tecnologia di 
scambio su Windows 3.1 e con ogni 
probabilità anche sulle versioni a 32 bit 



Reusoble software componenls 


Un'immagine Microsoft che esprime semplicemente il concetto di OLE 


280 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 



























UNIX 


L'Integrazione di oggetti, da¬ 
tabase e servizi 


Desktop 

Applications 


Legacy 

Applications 



OLE: 

meccanismi interni 

OLE gestisce oggetti di due tipi fon¬ 
damentali, quelli grafici e quelli non gra¬ 
fici. Gli oggetti possono infatti riguarda¬ 
re insiemi di dati e formule del tutto in¬ 
dipendenti da una qualunque interfac¬ 
cia, come ad esempio dei dati finanziari 
e le relative formule di applicazione. Per 
gli oggetti in generale, quindi, è a dispo¬ 
sizione una serie di strumenti che insie¬ 
me vanno sotto il nome di OLE Integra¬ 
tion: Automation, Uniform Data Tran¬ 
sfer e Structured Storage. 

Grazie ad OLE Automation lo svilup¬ 
po di software diventerà quasi esclusi¬ 
vamente l'assemblaggio di componenti 
precostruite ricercate in un database di¬ 
stribuito. Oggi ciò è possibile su econo¬ 
mici personal computer e con tutte le 
applicazioni già esistenti, le cui compo¬ 
nenti vengono interfacciate con linguag¬ 
gi già noti quali C++ e Visual Basic for 
Applications. I moduli software compa¬ 
tibili con Automation vengono riuniti in 


un unico contenitore seguendo le rego¬ 
le di OLE Controls. Purtroppo non è an¬ 
cora chiara la data di rilascio delle com¬ 
ponenti per la network transparency, la 
componente chiave per l'integrazione 
delle applicazioni business-specific quali 
quelle scritte in Cobol. 

Infine lo structured Storage permette 
ad un'applicazione di mettere parte dei 
suoi dati all'interno di altre applicazioni 
collegate. 

OLE: 

modello di riferimento 

Le funzioni di intermediazione e ne¬ 
goziazione tra oggetti vengono quindi 
svolti dall'architettura di collegamento 
ed inserimento. Ma chi fornisce i servizi 
di base per il trasporto e il controllo del¬ 
le informazioni? Questo compito è ese¬ 
guito da COM, il Component Object 
Model. Si tratta d’una implementazione 
del DCE, l'ambiente distribuito di OSF, 
molto rielaborata da Microsoft. COM 
prevede quattro servizi di base: identifi¬ 


cazione d'un componente, il controllo 
dei meccanismi d'interfaccia, lo scam¬ 
bio di informazioni e la trasparenza di 
rete. Quest'ultimo servizio verrà aggiun¬ 
to in un vicino futuro, ma questo non ri¬ 
chiederà nessuna modifica alle applica¬ 
zioni OLE già scritte a 32 bit in quanto il 
servizio è previsto fin dal primo rilascio 
di OLE. 

Rispetto al DCE Microsoft ha aggiun¬ 
to una maggiore sicurezza ma soprat¬ 
tutto afferma di averne aumentato le 
prestazioni in modo significativo. Le 
modifiche apportate alle chiamate re¬ 
mote del DCE, già diverse da quelle di 
Unix, rendono di fatto il meccanismo di 
Microsoft una soluzione proprietaria in 
quanto nessuna soluzione preesistente 
supporta le medesime modalità: la for¬ 
mula adottata da Microsoft è infatti 
DCE-compatible RPC. Tra le altre diffe¬ 
renze con DCE c’è la gestione dei th- 
read, poiché per OSF erano un mecca¬ 
nismo a parte mentre Windows 95 ed 
NT seguono i thread di Win 32, anche 
se è garantito il supporto di conversione 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


281 




















































UNIX 



Ovviamente si parla di oggetti soprattutto nei linguaggi di programmazione come ad esem¬ 
pio Visual Basic 


per gli sviluppatori in ambiente DCE 
puro. 

OLE: 

gli altri oggetti 

Ovviamente tutte le versioni di Win¬ 
dows a 32 bit supportano l'intero set di 
specifiche di OLE, e ciò è valido anche 
per il mondo Macintosh, per cui quasi 
l'intera popolazione dei desktop potrà 
giovarsene: in effetti manca solo Warp 
di IBM che sta però seguendo altri per¬ 
corsi. All'interno delle aziende però c'è 
un hardware molto differenziato per la 
necessità di potenza sul desktop ed af¬ 
fidabilità sui server, in entrambi i casi un 
mercato nuovo per Microsoft che sta 
puntando su NT per acquisire quote di 
questo mercato. Servono quindi alcuni 
strumenti già esistenti in rapporto a 
Windows 3, ovvero emulatori di Win¬ 
dows sotto Unix, compilatori di applica¬ 
zioni Windows per Unix e scambio con 
il sistema ad oggetti del mondo Unix. 

Per quanto riguarda gli emulatori si 


Glossario 


Agente: software residente sulla workstation che dinamicamen¬ 
te raccoglie i dati di configurazione e li invia al MIB per la loro inter¬ 
pretazione. 

API: Application Programming Interface, definizione d'una meto¬ 
dologia completa di tool per scrivere del software per una specifica 
soluzione. 

Cairo: tecnologia distribuita di Microsoft 

CI Labs, Component Integration Laboratories, organizzazione 
aperta e senza scopo di lucro formata da Apple, IBM e WordPerfect 
per portare avanti lo standard OpenDoc. 

COM. Component Object Model: l’infrastruttura di Digital posta 
come base di OLE. 

Cooperative computing: fase di passaggio dall'elaborazione 
monolitica al client/server nella quale la logica del programma resta 
monolitica ma alcune risorse in rete vengono chieste ed indirizzate 
direttamente. 

Corba. Common Object Request Broker Architecture: interfaccia 
di richiesta d’informazioni ad oggetti. 

COSS, Common Obiect Services Specifications. specifiche di 
Corba relative al transazionale. 

DCE Distributed Computing Environment: servizi fondamentali 
dell'ambiente distribuito di OSF, comprendenti gestione di eventi, 
stampe, distribuzione e licencing del software, sottoreti. 

DME Distnbuted Management Environment gestione di rete di 
OSF poggiata sui servizi DCE 

DOMF. Distributed Obiect Management Facility proposta di 
SunSoft ed HP accettata come intermediario (broker) dell’architet¬ 
tura Corba 1 di OMG. 

Gateway: porta di comunicazione software tra sistemi non diret¬ 
tamente compatibili. Si parla molto del g. tra OLE/COM di Micro¬ 
soft e Digital e Corba di OMG. 

IDL, Interface Description Language linguaggio di sistema tipo 
C++ per definire le interfacce di accesso agli oggetti in rete. 

IEEE Institute of Electrical and Electronics Engineers: associazio¬ 
ne americana che propone standard nel settore elettronico ed infor¬ 
matico. 

Legacy: eredità, che nei sistemi informativi equivale a dire base 
precedentemente installata, ergo mainframe e mini 


LEL: Link. Embed and Launch-to Edit. tecnologia Lotus sviluppa¬ 
ta congiuntamente con Software Pundits per la gestione di oggetti 
multimediali. È compatibile con la versione 1.0 di Microsoft OLE 

OLE: Obiect Linking and Embedding. tecnologia per la multime¬ 
dialità proposta da Microsoft. Nella versione 1 si trova su Windows 
3 1 e su Lotus Notes 3.1, mentre la versione 2 sarà su Chicago ed 
NT 

OMG, Obiect Management Group: organizzazione che promuove 
standard per la tecnologia ad oggetti. 

OpenDOC: architettura multimediale e multipiattaforma Apple 
per documenti composti con testo, grafica e video. È l'analoga di 
Microsoft OLE 2.0. 

OSF, Open Software Foundation: associazione senza scopo di lu¬ 
cro nata nel 1988 per promuovere i sistemi aperti con un processo 
decisionale altrettanto aperto. 

OSI: Open Systems Interconnection, lo schema di riferimento a 
7 livelli per reti geografiche proposto da ISO, l'ente internazionale 
per la standardizzazione. 

QuickTime: gestione del video all'interno di documenti multime¬ 
diali nell'architettura OpenDoc. 

Rightsizing: procedimento che, dimensionando le risorse infor¬ 
matiche sulle necessità del business, dà a ogni necessità le giuste 
capacità. 

RPC: Remote Procedure Calls, chiamate a procedure remote, ov¬ 
vero localizzate non sulla macchina chiamante, ma su un'altra in rete. 

SOM System Obiect Model: infrastruttura di IBM per la condivi¬ 
sione di oggetti. 

Taligent: joint venture tra Apple ed IBM, cui poi si è aggiunta 
HP, tesa allo sviluppo d’un sistema operativo ad oggetti distribuiti. 

Win16: l'insieme di regole di accesso alle risorse di Windows 
3.1. La loro emulazione sotto X-Windows può consentire l'esecu¬ 
zione di applicativi Windows sotto sistemi operativi diversi dall’MS- 
DOS. purché non si acceda direttamente all'hardware 

Win32: l'insieme di regole di accesso alle risorse di Windows 95 
e Windows NT. 

WinSock: una libreria DLL di Windows 3.1 che collega le applica¬ 
zioni al Tcp/lp senza doversi interfacciare direttamente ai device dri¬ 
ver 


282 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 





































UNIX 


hanno sostanzialmente tre prodotti, 
pacchettizzati da diverse case, che so¬ 
no Locus Merge, Insignia SoftWindows 
e SunSoft Wabi. Locus Merge è una so¬ 
luzione basata sulla ricostruzione dell'ar¬ 
chitettura hardware dei microprocessori 


Intel e di una emulazione del Dos per 
offrire i servizi necessari all'installazione 
di Windows dai dischetti originali. 
SoftWindows invece ricostruisce l'inte¬ 
ro ambiente del PC con tanto di 
MS/DOS, Windows ed accesso all'hard- 


ware; fondamentale per le reti locali, al 
prezzo d'un grande consumo di risorse 
fisiche ed elaborative SunSoft infine 
presenta un meccanismo software di 
traduzione delle chiamate Windows in 
chiamate X-Window (l’interfaccia a fine¬ 
stre di Unix), ed esegue solo le applica¬ 
zioni che si comportano in modo asso¬ 
lutamente corretto nei confronti del si¬ 
stema, che sono solo una ventina. Dalla 
versione 2,0 Wabi richiede una versione 
originale di Windows. Locus ed Insignia 
hanno ufficialmente annunciato il sup¬ 
porto di OLE, mentre per SunSoft an¬ 
che se non siamo in possesso d'una di¬ 
chiarazione ufficiale il fatto stesso che 
servano i dischetti di Windows - insie¬ 
me ad un'implementazione fin dall'inizio 
orientata ai 32 bit - lascia pensare che 
ci sarà la compatibilità. 

La ricompilazione di applicazioni Win¬ 
dows sotto Unix è un fatto ormai piutto¬ 
sto frequente, e molte aziende offrono 
soluzioni per questa necessità, tra le 
quali Bristol Technology e IXI: tutte sa¬ 
ranno costrette a tentare la via della 
compatibilità, pena l'improvvisa fine del 
loro mercato. Più complicata sembra la 
problematica di coesistenza con Corba, 
lo scambio di oggetti sotto Unix del 
quale parliamo più avanti. 

OLE: Il futuro 

Come abbiamo visto mancano anco¬ 
ra all'appello alcune componenti di OLE 
e COM, quelle di rete II modello verrà 
comunque esteso in altre aree d'inte¬ 
resse, principalmente database e tran¬ 
sazioni. Nel settore della gestione dei 
dati oggi c’è il comando di ODBC, che 
ha già risolto tecnicamente il passaggio 
dal formato DDE ad uno più trattabile. 
Microsoft continuerà a sviluppare que¬ 
sta tecnologia basata su SQL, ma nel 
frattempo la completerà con OLE DB, 
che si propone come un gestore di dati 
di qualsiasi tipo e che avrà ODBC come 
subset. 

Meno precisa la strategia nel settore 
delle transazioni, un punto che ha sem¬ 
pre messo in crisi i sistemi aperti nei 
confronti dei mainframe. A nostro avvi¬ 
so restano aperte altre due questioni 
essenziali già citate, quali la negoziazio¬ 
ne di formati di dati complessi e i mec¬ 
canismi di trasporto II principale prodot¬ 
to nella strategia resta Cairo, ovvero la 
prossima versione di Windows NT ba¬ 
sato interamente sulla prossima versio¬ 
ne di OLE avrà anche un sistema di si¬ 
curezza di tipo Kerberos, il modello pro¬ 
posto dal MIT di Boston. 


Leo Sorge è raggiungibile su MC-link all'indirizzo 
MC6750 e su Internet all'indirizzo leo.sorge- 
j&ncznU 


Gateway tra OLE e CORBA 


Il comitato tecnico dell'Object Management Group >nito://www.orna.orai ha ufficial¬ 
mente chiesto al mercato di fornire un gateway tra gli oggetti di Microsoft e quelli di Cor¬ 
ba. Il meccanismo usato è come di consueto quello della RFP, request for proposals, nel 
senso che OMG attende dagli sviluppatori dei software già esistenti che vengano poi ana¬ 
lizzati ed eventualmente modificati da OMG stesso. 

La notizia è molto importante per i sistemi distribuiti, che fin dal prossimo anno rappre¬ 
senteranno la novità tecnica dei sistemi operativi. Finora c'è stato un problema di scambio 
tra gli oggetti di Microsoft (attenzione, sia Windows che Mac), gestiti attraverso il mecca¬ 
nismo del DDE e di OLE e in via di migrazione al più completo modello COM, e quelli pro¬ 
posti dagli altri produttori, per lo più incentrati sul brokeraggio regolato dall'interfaccia 
CORBA. La forbice di incomunicabilità rischia di allargarsi a dismisura con l'introduzione di 
CAIRO, la tecnologia ad oggetti che Microsoft sta sviluppando in proprio, rappresentando 
un freno all'intercomunicabilità senza frontiere. 

Il primo meccanismo considerato è stato Orbix, il COM-to-ORB di Iona, un'azienda irlan¬ 
dese di buona fama sulla quale, come specifichiamo più avanti, convergono gli investi¬ 
menti di più aziende. 

Dando un’occhiata alla RFP la si vede articolata in due parti. La parte A riguarda un ga¬ 
teway per le versioni attuali di COM e CORBA, mentre la parte B si preoccupa del futuro. 
Per entrambe le sezioni ci si attendeva un risultato entro la fine del 1995, ma è stato este¬ 
so il termine di presentazione: la parte B, ovvero Network OLE, ha raccolto ben 16 lettere 
d'intento per la sottomissione d'una proposta la cui data di consegna è stata portata al 9 
febbraio 1996. La parte A, invece, riguardante l'OLE/COM to CORBA Interworking (ovvero 
la compatibilità con COM non distribuito è stata consegnata da 13 aziende entro la fine di 
dicembre '95; in questo articolo c'è una lista delle proposte 

L'aspetto più importante è quindi la compatibilità con OLE, per la quale le specifiche de¬ 
finitive non arriveranno prima della metà del 1996. Orbene sono tredici le aziende che 
hanno presentato ad OMG una proposta in tal senso, ovviamente non d'accordo su tutto. 
La lista, presentata alla fine di agosto e dettagliata altrove nel testo, comprende anche 
Sun e Microsoft. Ovviamente chi lavora sul desktop predilige OLE, chi - come i mondi 
Unix ed OS/2 - vede il server non può prescindere da Corba. Resta il fatto che per i servizi 
distribuiti Microsoft ha scelto il DCE di OSF, ancorché con alcune modifiche, incompatibile 
con il meccanismo sottostante Corba, l'ONC+ di Sun. Va ricordato che lo scisma di Unix 
che portò ad OSF, ufficialmente partito dal problema del sistema operativo, poi lasciato a 
Digital, in realtà sottintendeva proprio il lancio del DCE come base per il successivo DME 
in luogo di ONC. 

Parlando delle proposte va detto che se l'irlandese Iona ha l’appoggio di Microsoft, la 
presenza diretta di Sun e della stessa azienda di Gates (appoggiata da Digital con cui ha 
condiviso lo sviluppo del framework) non potrà non pesare sulle scelte definitive. Grande 
curiosità invece suscitano i progetti di Sybase, non impegnata sul fronte dei sistemi ope¬ 
rativi, e di Taligent. la joint venture tra IBM, Apple e poi HP che partita dallo sviluppo d'un 
sistema operativo si sta concentrando sull'ambiente di sviluppo CommonPoint. 

Le tredici proposte 

Digital 
Expertsoft 
Fujitsu 

Genesis Dev, 

Hewlett Packard 
IBM 

Iona Technologies 
Microsoft 
Siemens-Nixdorf 
Sun 
Sybase 
Taligent 
Visual Edge 


DCE and ObjectBroker ORB 

PowerBroker 

ORB 

Enterprise-scale Object Dev. Cons. 

Distributed Smalltalk/ORB Plus ORB 

System Object Model 

Orbix 

OLE/COM 

Corba ORB 

DOE 

Open Client/Open Server ODB Ext. 
CommonPoint App. Dev. System 
Object Bridge 


Infine ricordiamo che la nuova data per presentare proposte su ORB Portability Enhan- 
cement è il 9 febbraio (con lettera d'intenti ricevuta entro l'11/12/95). mentre per la secon¬ 
da versione dei tipi estesi IDL si parla del 3 giugno. Dopo ciò si passerà all'emanazione 
dello standard proposto. 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


283 










.0.S. I . I . 

i cats di Comco Bustoni 

Uno, nessuno e centomila... 

Internet Provider 

Oh no! Ancora Internet! Ma questo qui non sa parlare d'altro! 

Ebbene si, lo ammetto, la «Rete» esercita su di me un fascino particolare; 
considerando poi che il colpo di fulmine è «scoccato» nel lontano 1985 Iqualche 
centinaio di anni fa, informaticamente parlando) si può tranquillamente parlare di 
amore e non di semplice innamoramento. Questo articolo nasce principalmente dalle 
diverse richieste di aiuto che ho ricevuto riguardo la configurazione dell'Internet 
Access Kit per sfruttare al meglio connessioni SLIP o PPP con Internet Provider diversi 

dall'IBM Global Network 


di Giuseppe Casarano 


Nell'ultimo numero della rubrica ab¬ 
biamo visto come sia semplice utilizza¬ 
re Internet con OS/2 Warp attraverso 
un abbonamento con IBM Global 
Network: semplice si. ma sicuramente 
non economico, specialmente per un 
uso principalmente hobbistico o privato 
della connessione Ormai sono quasi un 
centinaio le province italiane che hanno 
un Provider locale, senza considerare 
un sistema come MC-link che è rag¬ 
giungibile da tutta Italia, chiaramente 
con modalità e costi diversi, non certo 
per quanto riguarda l'abbonamento ma 
per la connessione, a seconda del me¬ 
todo scelto. Con uno scenario di questo 
tipo è facile dover ricorrere alla configu¬ 
razione del programma Diai Other Inter¬ 
net Providers per accedere ad Internet; 
ho già trattato questo argomento nel 
numero 151 (maggio 1995) di MCmicro- 
computer, soffermandomi principal¬ 
mente sulle operazioni necessarie per 
configurare un collegamento di tipo 
SLIP (Serial Line Internet Protocol) con 
l'uso, da parte del Provider, del softwa¬ 
re TIA {The Internet Adapter). Questo ti¬ 
po di connessione soffre di alcune limi¬ 
tazioni rispetto ad un collegamento 
SLIP o PPP (Pomt to Pomt Protocol): ad 
esempio, manca il supporto ai pacchetti 
ICMP del TCP/IP e quindi non si posso¬ 
no usare comandi come PING o TRA¬ 
CERTE (che sarebbe un «traceroute» 
scritto con solo otto caratteri), limitazio¬ 
ni queste che fino a qualche mese fa 
erano assolutamente accettabili mentre 
adesso, con la guerra tra Provider sem¬ 
pre più aperta, un collegamento che 
non offra «almeno» il PPP non viene 
neanche preso in considerazione! 


Per chi usa OS/2 Warp non esistono 
problemi nel rimanere al passo coi tem¬ 
pi, o con le mode..., infatti con questo 
sistema operativo, non mi stancherò 
mai di ripeterlo, poliedrico e configurabi- 
le come pochi, ci si può connettere ad 
Internet attraverso l 'IBM Global 
Network oppure con un qualsiasi altro 
Provider, come ad esempio MC-link, 
mantenere configurazioni separate per i 
diversi server (WWW. Gopher, News, 
ecc.) a seconda del Provider attualmen¬ 
te utilizzato, oppure non utilizzare nes¬ 
sun Provider e sfruttare un'eventuale 
connessione diretta ad Internet attra¬ 
verso la propria rete locale. 

Per darvi una rapida idea sulle diver¬ 
se configurazioni possibili, vi dirò che il 
programma Diai Other Internet Provi¬ 
ders sul mio Personal Computer è con¬ 
figurato per collegarsi con due diversi 
Provider: MC-link e CompuServe, per 
MC-link è prevista una entrata PPP e 
una SLIP-TIA, con MC-link in PPP faccio 
uso di uno script REXX che mi permet¬ 
te di effettuare le chiamate su più nu¬ 
meri, con CompuServe (lo sapevate che 
può essere usato anche come Internet 
Provider?) uso dei semplici comandi 
con funzionalità di «wait» e «send» 
supportati internamente dal programma 
SLA TTACH.EXE richiamato da Diai 
Other Internet Providers. 

SLIPPM ma non solo SLIP 

I parametri da conoscere e i campi 
da configurare non sono molti, l'impor¬ 
tante è che tutto sia fatto con la dovu¬ 
ta precisione: può bastare un . (un pun¬ 
to) in più o in meno per fare naufragare 


i nostri tentativi di navigazione. 

Il lavoro di configurazione ruota intor¬ 
no al programma Dial Other Internet 
Providers, trovabile, per quanto riguarda 
Warp Connect a cui faccio riferimento 
in questo articolo, aprendo in sequenza 
le Cartelle IBM Internet Connection for 
OS/2 e quindi Internet Utilities: questo 
oggetto programma fa riferimento al file 
SLIPPM.EXE, chiamato cosi probabil¬ 
mente perché nelle sue prime versioni 
supportava solo collegamenti effettuati 
tramite il protocollo SLIP. Tramite Diai 
Other Internet Providers possiamo 
quindi creare configurazioni con i para¬ 
metri relativi ai diversi provider e ai di¬ 
versi tipi di connessioni che vogliamo 
sfruttare: ad esempio si possono avere 
diverse «Home Page» per il WebExplo- 
rer a seconda se siamo collegati con 
MC-link, con CompuServe o con l ‘IBM 
Global Network, ci penserò Dial Other 
Internet Providers ad eseguire i diversi 
programmi per impostare ed avviare il 
TCP/IP e ad assegnare i valori opportuni 
alle diverse variabili di ambiente in mo¬ 
do tale che i diversi programmi che 
compongono Internet Connection Kit 
possano funzionare in maniera ottimale. 

Una volta eseguito Dial Other Inter¬ 
net Providers ci si presenta una sempli¬ 
ce interfaccia grafica con quattro pul¬ 
santi e tre finestre principali; la prima 
cosa da fare è un click su Add Entry ed 
avventurarci tra User Id, Domain Name- 
sen/ere numeri vari, Il notebook control 
che compare ha quattro segnalibri prin¬ 
cipali: Logm Info, Connect Info, Server 
Info e Modem Info: ognuno di questi si 
compone di una pagina con diversi 
campi da completare, non sempre ob- 


284 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 





La pagina di Logtn Inlo. con la Logm Sequence e Minuies lo Wall Before Aulo- La pagina di Connecl Info, pochi parametri ma scritti con precisione 
matte Hangup ridotto a IO minuti 


bligatori a seconda di cosa si è specifi¬ 
cato nei precedenti. 

Un esempio di configurazione 

Vediamo in dettaglio come si presen¬ 
tano questi campi per poterci collegare 
ad MC-link tramite il protocollo PPP. 
Nella pagina relativa al Login Info si spe¬ 
cificano alcuni parametri: Name, identi¬ 
fica il nome con cui vogliamo chiamare 
il provider, questo campo viene utilizza¬ 
to per creare una directory utilizzata dal 
NewsReader/2, quindi non si possono 
utilizzare più di otto caratteri e si hanno 
tutte le limitazioni tipiche per i nomi di 
directory; un valore valido per esempio 
è MCIink, ahimè, senza il regolare tratti¬ 
no che per qualche oscura ragione, a di¬ 
spetto delle regole precedenti, non vie¬ 
ne accettato. Un altro parametro pre¬ 
sente m questa pagina è Description, 
destinato a contenere una semplice de¬ 
scrizione da non più di undici caratteri, 
come potrebbe essere: MC-link PPP. 
Nel campo Login Id si specifica l'identi- 
ficativo utente per accedere al siste¬ 
ma/provider, nel mio caso me 1754, 
mentre il parametro Password contiene 
ovviamente la password associata al 
precedente Login Id. Apro una piccola 
parentesi, ho già affrontato nel numero 
scorso della rubrica la problematica rela¬ 
tiva alla scarsa sicurezza nell'impostare 
un accesso automatico ad un sistema 
con il proprio account personale; in que¬ 
sto caso vorrei far notare che esiste un 
pericolo in più: la falsa sicurezza che ci 
viene data nel veder comparire degli 
asterischi durante la digitazione della 
password, potrebbe farci credere nella 

MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


presenza, nell'applicazione, di un qual¬ 
che metodo di cifratura alla password 
prima della sua memorizzazione, ed in¬ 
vece... niente di tutto questo, la pas¬ 
sword, come del resto tutti gli altri para¬ 
metri, viene memorizzata «in chiaro» 
nel file TCPOS2.INI, presente nella di¬ 
rectory memorizzata nella variabile di 
ambiente ETC. Il file TCPOS2 INI è si 
un file binario ma sia con un generico 


editor, sia con ormai diffuse utility co¬ 
me INI Maini, è possibile vederne il 
contenuto in modo più o meno sempli¬ 
ce e strutturato e carpirne cosi eventua¬ 
li segreti. Continuiamo con Phone Num- 
ber che contiene il numero di telefono 
da chiamare, questo parametro viene 
inviato al modem e quindi può contene¬ 
re eventuali virgole per introdurre op¬ 
portune pause nella sua composizione. 


Navigating thè Internet with OS/2 Warp 

di Herb Tyson 

Sams Publishmg 

ISBN; 0-672-30719-7 

Pubblicato nell'Aprile 1995 

437 pagine - $25 US 

Entrando in una qualsiasi libreria (quanto mi piace passeggiare in libreria!) e inoltrandoci 
nei meandri informatici, ormai un solo argomento campeggia principe su tutti gli altri: In¬ 
ternet. Possiamo trovare libri per tutti i gusti: Internet facile, difficile, nascosta, veloce, 
proibita e via dicendo. Anche Online, una volta collegati alla «Rete delle reti», si trovano 
utilissime pubblicazioni liberamente prelevabili che ci aiutano a navigare, sfruttare e capire 
i molteplici servizi di questo immenso mare; ma. e c'è un mal, praticamente sempre que¬ 
ste pubblicazioni fanno riferimento, per la componente pratica, a sistemi operativi, princi¬ 
palmente Unix e Windows, ben diversi dal «nostro» OS/2 Warp. Allora, come trovare utili 
consigli e suggerimenti per accedere ad Internet a velocità Warp? Ma con Navigating thè 
Internet with OS/2 Warpl 

In questo libro non solo troviamo spiegato l’uso dei diversi programmi distribuiti insie¬ 
me a\\'Internet Access Kit ma troviamo inoltre spiegazioni su Internet stessa; ad esempio, 
ci sono capitoli dedicati specificamente alla configurazione di programmi come Ultimedia 
Mail/2 'Lite' e NewsReader/2, all'interno dei quali si parla anche genericamente di e-mail e 
di news group 

Il libro, visto il titolo, è chiaramente in lingua inglese ma è scritto in maniera cosi sempli¬ 
ce e lineare che anche con una conoscenza poco approfondita di questa lingua si riesce 
ugualmente a leggerlo; è principalmente diretto ad utenti non esperti ma anche questi ulti¬ 
mi possono trovare al suo interno qualche utile consiglio. 

In definitiva un valido libro per imparare a sfruttare al meglio uno dei fiori all'occhiello di 
OS/2 Warp: VInternet Access Kit. 


285 
















OS/2 



La pagina di Server Info, con in prima linea il news server di MC-hnk. un vero La pagina di Modem Info, con Inltialization Slring posta ad ATZ: giù le mani dal 
fulminei mio modem I ! I 


Logm Sequence è uno dei campi più 
«critici» da compilare, può essere la¬ 
sciato senza alcuna scritta, oppure con 
la sola parola NONE, oppure con il no¬ 
me di un file che può a sua volta essere 
o un programma REXX o un file con 
semplici istruzioni del tipo «aspetta la 
stringa/invia la stringa» per poter effet¬ 
tuare il logm con il Provider. Per quanto 
riguarda Connection Type si può sce¬ 
gliere, tramite due radio button, tra 
SLIP e PPP, nel nostro caso PPP, visto 
che MC-link supporta questo protocollo, 
può capitare, a chi ha comprato una del¬ 
le primissime versioni di OS/2 Warp, di 
notare alcune differenze tra i nomi dei 
campi specificati precedentemente e. 
in particolare, di non avere la possibilità 
di selezionare il protocollo PPP A que¬ 
sto punto ci sono diverse possibilità per 
ottenere l'upgrade: se è possibile si 
configura una sessione con SLIP e poi, 
tramite il programma Retrieve Software 
Updates, si preleva l'ultima versione di¬ 
sponibile oppure, se si dispone solo di 
un account PPP. ci si rivolge al supporto 
IBM per OS/2 o... a qualche amico con 
«sindrome da ultima release». Quest'ul¬ 
timo problema, se siamo iscritti ad MC- 
link, non sussiste perché non abbiamo 
«solo» ma «anche» connettività con In¬ 
ternet, su MC-link infatti, accessibile 
con un comune emulatore di terminale, 
esiste un'area programmi «locale», 
sempre molto ben aggiornata per quan¬ 
to riguarda il nostro sistema operativo, 
e da lì possiamo scaricare il file PPP.ZIP 
contenente la versione con anche il 
supporto per PPP. 

Passiamo alla pagina successiva, 
Connect Info, nella quale dobbiamo in¬ 


serire delle informazioni forniteci dal no¬ 
stro Provider: proseguo nella descrizio¬ 
ne solo di quei campi necessari al solito 
collegamento di esempio con MC-link, 
le variazioni sul tema sono molteplici, 
ad esempio uso di IP Address statici in¬ 
vece che dinamici, ma il mio intento è 
quello di fornire una configurazione ba¬ 
se per la tipologia di collegamento at¬ 
tualmente più diffusa. A seconda di co¬ 
sa si è specificato in Login Sequence, si 
hanno alcuni campi abilitati o meno, co¬ 
munque sono da specificare MTU Size, 
generalmente 1500 per collegamenti 
PPP e 1006 per quelli SLIP, parametro 
da verificare con il proprio Provider co¬ 
me anche VJ Compression, da abilitare 
per MC-link. Fondamentale, per poter 
usare facilmente VInternet Access Kit. è 
specificare il Domain Nameserver, que¬ 
sto campo rappresenta l'indirizzo del 
computer che traduce i nomi simbolici 
dei vari nodi su Internet, come ad 
esempio mclink.mclink.it, nel corrispet¬ 
tivo indirizzo IP, in questo caso 
192.106.166.93, che è quello che in de¬ 
finitiva serve al protocollo per scambiar¬ 
si informazioni con il nodo prescelto; il 
Domain Nameserver di MC-link è 
192 106.166.1 

Sono andato a capo nel nuovo para¬ 
grafo volutamente senza concludere il 
periodo precedente con un punto per 
non creare confusione su cosa scrivere, 
ho visto, facendomi inviare le configura¬ 
zioni di utenti che non riuscivano a con¬ 
nettersi, le cose più strane in questo 
campo! Proseguiamo con Your Domain 
Name, con il quale si specifica il nome 
del dominio nel quale, una volta con¬ 
nesso. risiederà il nostro Personal Com¬ 


puter, nodo Internet a tutti gli effetti, 
chiaramente fino a quando si rimane 
connessi; generalmente in questo cam¬ 
po si scrive l'ultima parte del nostro in¬ 
dirizzo di posta elettronica, nel mio caso 
Efi 1 /ò4<gmcnnic il e quindi: mclink.it 
Nuova pagina del notebook control, 
Server Info, con campi tutti opzionali 
che vado ugualmente a descrivere per¬ 
ché sono quelli che mi permettono di 
configurare automaticamente i diversi 
programmi come Ultimedia Mail/2 'Lite' 
o NewsReader/2 per funzionare con lo 
specifico News Server o Mail Server 
del Provider chiamato. Allora, in rapida 
carrellata: News Server, il nome simbo¬ 
lico o l'indirizzo IP del computer che ge¬ 
stisce i newsgroup Usenet, nel nostro 
caso news.mclink.ir, (chiaramente sen¬ 
za «punto e virgola») Gopher Server, se 
nel programma Gopher non si è specifi¬ 
cato un home bookmark, specificando 
questo campo possiamo definirlo uno 
per la specifica configurazione, per MC- 
link sarà gopher mclink.it. WWW 
Server, stesso discorso valido per i 
campi precedenti solo che in questo ca¬ 
so si specifica una URL (Umform Re- 
source Locatori che rappresenterà la 
home page per il WebExplorer, ad 
esempio va benissimo hftp://mclink.it/| 
Passiamo alla configurazione dei para¬ 
metri utili all ’Ultimedia Mail/2 'Lite' o, 
più genericamente, ai programmi che 
gestiscono la posta elettronica: POP 
Mail Server, nome simbolico del server 
POP {Post Office Protocol), per noi 
mail.mchnk.it ; Replay Domain, questo 
parametro, come tutti I precedenti dal- 
tronde, dovrebbe essere fornito dal Pro¬ 
vider, generalmente però se il nostro e- 


286 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 



















OS/2 



Sa non si specifica la password, ma il campo è considerato necessario, compa- Una volta connessi, il Dial Other Internet Providers dovrebbe apparire più o 

re una maschera per la sua immissione prima di incominciare a comporre il nu- meno cosi, numeri a parte, ctuesta è una connessione con CompuServe 

mero di telefono 


mail address è (n c I /&4<gmcTTnFlì il Re¬ 
play Domain è mclink.it e il Replay 
IMailI IDè mc1754. Terminiamo la pagi¬ 
na relativa la Server Info con i due para¬ 
metri POP Login ID e POP Password: il 
primo è l'identificativo utente con cui 
accedere al server per la posta elettro¬ 
nica ed il secondo la relativa password, 
per MC-link questi due parametri coinci¬ 
dono con i campi Login Id e Password: 
se non si specifica POP Password, al 
momento del collegamento con il POP 
Mail Server viene proposta una ma¬ 
schera di immissione che ci permette la 
sua digitazione «oniine». 

Terminiamo questo esempio di confi¬ 
gurazione con l'ultima pagina del note¬ 
book control: Modem Info: qui si potreb¬ 
bero spendere fiumi e fiumi di parole 
sulla configurazione dei modem e sulla 
determinazione degli eventuali problemi 
quindi... supponiamo quantomeno che il 
modem funzioni egregiamente con un 
generico emulatore di terminale e vedia¬ 
mo solo qualche consiglio specifico. Il 
campo Modem Type permette di sce¬ 
gliere una serie di configurazioni stan¬ 
dard per i più diffusi modem di mercato, 
con Com Pori si seleziona la porta seria¬ 
le e con Speed la velocità di trasmissio¬ 
ne tra modem e Personal Computer; 
conviene impostare Speed al massimo 
consentito dal nostro modem, general¬ 
mente 57600 per un modem che sup¬ 
porta il V32 bis (14400) e 115200 per 
uno che supporta il V34 (28800) in modo 
tale da sfruttare al massimo l'eventuale 
compressione dati effettuata tramite il 
protocollo V42 bis implementato inter¬ 
namente ai modem. Infine un'ultima 
considerazione sulle Initialization String, 

MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


se il nostro modem generalmente fun¬ 
ziona correttamente, spesso basta un 
semplice ATZ, attenzione però che sia 
abilitato il controllo di flusso hardware 
(rts/cts) perché Diai Other Internet Provi- 
ders, nel richiamare ppp.exe o slip.exe, i 
programmi OS/2 che implementano il 
supporto ai relativi protocolli, abilita 
sempre nei parametri questo tipo di 
controllo di flusso. 


Login Sequence 

Abbiamo già visto come questo para¬ 
metro possa essere lasciato non speci¬ 
ficato oppure essere la scritta NONE, o 
il nome di un file, o semplici comandi o 
infine le due parole chiave slipterm o 
pppterm. Vediamo quando conviene 
usare una o l'altra di queste possibilità: 
il campo Login Sequence viene lasciato 


Upgrade software dell'Internet Access Kit 

«SI ma tu che release hai? lo? Ma naturalmente la 133.12.17a1, aggiornata ad un minu¬ 
to fai». 

Sempre più spesso si vedono in giro persone colpite dalla «sindrome da ultima relea- 
se», anzi, spesso non si tratta neppure di ultime versioni ma di beta vere e proprie, date in 
pasto agli smanettoni del momento per un sano debugging... a costo zero. Anche per i di¬ 
versi programmi rilasciati con \'IBM Internet Connection for OS/2 sono state rilasciate sva¬ 
riate versioni aggiornate; in pratica, se si è in possesso di un Bonus Pak rilasciato insieme 
alla prima versione di OS/2 Warp, quella per Windows, ovvero senza WIN-OS/2 al suo in¬ 
terno ma con il supporto per un eventuale Windows presente sul Personal Computer, 
comprata più di un anno fa, si possono aggiornare praticamente tutti i principali program¬ 
mi che compongono l'Internet Access Kit: dal WebExplorer, che non era neppure presen¬ 
te. al NewsReader/2, al 'Lite' solo nel nome (circa 2,5 MByte!) Ultimedia Mail/2 'Lite' 

La procedura, già descritta altre volte, si basa su un semplice doppio click sull'oggetto 
programma Retrieve Software Updates, dopo essersi connessi alla «Rete» Il programma 
presenta una lista dei file disponibili, tra cui ?????? che contiene una descrizione dei diver¬ 
si upgrade disponibili; conviene sempre prelevare questo file per primo, spesso in questo 
modo è possibile risparmiare anche mezz'ora di collegamento per trasferire una patch che 
risolve problemi che non abbiamo mai riscontrato! Infatti in ?????? troviamo descritti gli 
eventuali errori o le migliorie apportate con la nuova versione. 

Utilizzando il programma Retrieve Software Updates, si effettua il download e l’installa¬ 
zione deH'aggiornamento in un'unica operazione; questa opportunità è sicuramente utile e 
ben pensata per il generico utente che in questo modo non si deve preoccupare di de¬ 
comprimere un eventuale file .ZIP o di copiare manualmente alcuni file nella directory BIN 
ed altri nella ETC, ma come può fare chi, come me. ha diverse installazioni e/o computer 
sui quali effettuare l'upgrade? Beh, in questo caso occorre abbandonare gli automatismi e 
con un semplice FTP anonimo sull'host ftp01.ny.us.ibm net è possibile prelevare i file che 
interessano senza avviare l'installazione automatica, con relativa cancellazione del file pre¬ 
levato. 


287 

















In alcune circostanze, con Provider differenti, si riesce a far confondere Ultimedia Mail/2 Lite'. 
costretto a chiedere conferma per i dati di connessione 



Ecco come si presenta il libro Navigating thè Interne! 
with OS/2 Warp, con un look all'americana 


in bianco, ovvero senza alcun carattere 
specificato, in due occasioni: quando si 
hanno due indirizzi IP statici da introdur¬ 
re nei campi Your IP Address e Destina - 
tion IP Address nella pagina di configu¬ 
razione Connect Info, oppure quando il 
Provider ha una procedura standard di 
logm che propone in sequenza le scritte 
login: e password: Specificando NONE 
si presuppone che il collegamento con 
il protocollo PPP venga iniziato subito 
dopo la connessione dei due modem e 
sia il PPP stesso ad effettuare l'identifi¬ 
cazione dell'utente. Vediamo adesso 
cosa specificare per collegarci con MC- 
link, le possibilità sono diverse ma sicu¬ 
ramente la più semplice è la seguente: 
una sene di comandi di invio stringa e 
attesa stringa da specificare diretta- 
mente nel campo Logm Sequence ; più 
precisamente: 


V 

9 

LOG IN IDI 
ssword: 
IPASSWORDI 


Con questi comandi non facciamo al¬ 
tro che inviare un carattere di Carriage 
Return con lo V. aspettare la stringa @, 
inviare il contenuto del campo Login Id. 
aspettare la stringa ssword: ed infine in¬ 
viare il contenuto del campo Password. 
Questo è tutto quello che ci serve per 
collegarci con MC-link; se dovessimo 
elaborare una sequenza un po' più com¬ 
plessa ma sempre risolvibile con un «in¬ 


via/attendi» possiamo ottenere l'elenco 
dei comandi utilizzabili digitando da una 
Shell OS/2 il comando SLATTACH -h. 

Questi comandi possono essere me¬ 
morizzati in un «response file» ed esse¬ 
re così utilizzati semplicemente per più 
configurazioni che fanno capo allo stes¬ 
so Provider, specificando il nome del fi¬ 
le nel campo Logm Sequence: attenzio¬ 
ne, il file in questione deve essere me¬ 
morizzato nella directory puntata dalla 
variabile di ambiente ETC e specificato 
quindi senza alcun cammino ma solo 
con il suo nome. 

Se la procedura di login è variabile o 
magari più complessa, si può far uso di 
un programma REXX; esiste ed è prele¬ 
vabile sia su MC-link sia in giro per In¬ 
ternet, un comodo programma REXX 
che permette tra l'altro di implementare 
il redial automatico quando trova occu¬ 
pato il numero telefonico, il nome del fi¬ 
le è PPDIAL27.ZIP ma probabilmente 
quando leggerete quest'articolo ci sarà 
una nuova versione con funzionalità ag¬ 
giuntive e nome diverso per quanto ri¬ 
guarda la release; se capita di frequente 
di trovare occupato, questo programma 
è un'ottima soluzione che permette di 
continuare ad usare OS/2 senza dover 
continuamente riavviare la procedura di 
chiamata manualmente 

Infine, se specifichiamo slipterm o 
pppterm. all'atto della chiamata viene 
attivato un terminale che ci permette di 
effettuare manualmente la procedura di 
login, per poter cosi poi elaborare un 
eventuale script automatico. 


Pronti, ai posti, VIA ! 

A questo punto tutto è pronto per un 
collegamento, salviamo le modifiche fat¬ 
te e avviamo la connessione con un click 
sul pulsante Diai, se tutto procede per il 
meglio nella finestra Current Connection 
vedremo prima un messaggio tipo: 
Trying MCIink ed poi qualcosa del tipo 
MCIink CONNECT 28800/ARQ/ V34/ 
LAMP/V42BIS. Spostiamo la nostra at¬ 
tenzione alla finestra status ed aspettia¬ 
mo che vengano visualizzati gli indirizzi 
IP e la scritta: IPPPI Enter Ctrl-C or Ctrl- 
Break to End thè Session, scritta che nel 
caso specifico non è veritiera perché, 
per terminare una sessione avviata tra¬ 
mite Diai Other Internet Providers. si de¬ 
ve fare click sul pulsante Hang-Up, ex 
pulsante DiaI. Il procedimento descritto 
per MC-link è facilmente adattabile per 
altri Internet Provider, se mai ce ne fos¬ 
se bisogno, sostituendo gli opportuni 
dati tipici del Provider stesso. 

Possiamo dare avvio alla nostra navi¬ 
gazione su Internet con OS/2 Warp. te¬ 
nendo ben presente che, anche se 
spesso la maggior parte dei Provider 
applicano tariffe forfettarie e non basate 
su tempo e/o su quantità dei dati tra¬ 
smessi e ricevuti, sicuramente la Tele¬ 
com Italia non lo fa e, con un uso «nor¬ 
male» di Internet il costo più alto deriva 
da quello della bolletta telefonica. 

KS 


Giuseppe Casarano è raggiungibile su MC-link alla 
casella MCI 754 e tramite Internet all'indirizzo casa- 


288 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 













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irldwide 


ofmation 



B 












MATHEMATICA 


Corri cane, corri! 

La scorsa primavera mi sono trovato a cena con il Prof. Antonio Grasselli, 
uno dei "padri fondatori" dell'informatica italiana, attualmente titolare di una cattedra 
di biomatematica alla facoltà di veterinaria dell'Università di Parma. 

Verso la fine della cena Antonio mi ha mostrato alcuni grafici che rappresentavano 
gli angoli sottesi alle gambe di un cane in corsa chiedendomi consiglio sul modo 
di individuarne un modello matematico. Dopo una buona cena mi sentivo 
in grado di analizzare qualunque cosa ed ho fatto subito l'incauta proposta di iniziare 

una collaborazione sull'argomento. 

L'articolo che segue è una presentazione abbastanza scherzosa dei primi risultati 


di Francesco Romani 


Le misure sul cane 

Si prende un cane e, con il velcro, si fissano sulla pelle del¬ 
le sfere foto-riflettenti in corrispondenza delle articolazio¬ 
ni. Si mette il cane su di un tappetino scorrevole e lo si 
convince a correre (con una bistecca?). Una forte luce illu¬ 
mina la scena ed una telecamera professionale riprende la 
scena a 50 fotogrammi al secondo. La ripresa viene invia¬ 
ta ad un dispositivo hardware specializzato che produce 
due sequenze di dati: le coordinate dei punti luminosi e gli 
angoli compresi tra coppie di arti consecutivi. 

Tali dati possono venire ricombinati per costruire lo "sche¬ 
letro" del cane in movimento (la cosiddetta steak figure). 
La figura 1 come tutte le altre in questo articolo è stata 
generata con Mathematica. 

Il problema consiste nell'analizzare il movimento del cane 
dal punto di vista matematico. Le possibili applicazioni di 
una simile analisi sono sia lo studio teorico dei movimenti 
del cane (e di tutti gli animali a cui si può applicare una si¬ 
mile tecnica), sia lo studio clinico di come corre "quel" ca¬ 
ne (per esempio per vedere come sta guarendo dopo una 



operazione). Per entrambi gli scopi è utile disporre di fun¬ 
zioni matematiche che permettano di esprimere il movi¬ 
mento del cane normale (magari distinte in base alla razza, 
alla taglia, al tipo di corsa). 

Un primo approccio, più corretto e impegnativo, è quello 
della scrittura di un modello matematico del moto del cane 
da cui sia possibile derivare un insieme di equazioni diffe¬ 
renziali la cui soluzione dia le funzioni cercate. 

Un altro approccio più semplice consite nell'interpolare e 
mediare i movimenti di cani reali alla ricerca di un'espres¬ 
sione approssimata delle stesse funzioni. Questa strada 
(che è quella che abbiamo seguito) è più semplice della 
precedente e può servire da introduzione ad uno studio più 
completo del problema. 

Si deve tener presente che le misure che si ottengono me¬ 
diante il video-sistema sono soggette ad errori. Innanzitut¬ 
to, poiché la telecamera registra 50 immagini al secondo, 
vi è un errore di campionamento nella ricostruzione delle 
curve: non è quindi possibile analizzare eventi molto veloci 
(per esempio, un cavallo al galoppo). Inoltre, vi sono errori 




290 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


















MATHEMATICA 


dovuti al sistema automatico di rilevamento delle marche, 
che però sono modesti se le marche sono bene illuminate 
e di dimensioni opportune. Gli errori più importanti sono si¬ 
curamente quelli dovuti al movimento della pelle su cui so¬ 
no applicate le marche. Una ulteriore causa di variabilità dei 
risultati deriva dalla posizione delle marche; si può speri¬ 
mentare che se le marche vengono posizionate due volte 
sullo stesso animale, nonostante l'operazione venga effet¬ 
tuata dallo stesso operatore, si ottengono risultati diversi. 


Primo trattamento dei dati 

L’idea base della nostra analisi è quella di determinare un 
insieme di funzioni che rappresentano nel modo migliore il 
movimento del cane. Ignorando la testa i dati grezzi sono 
20 sequenze di 200 numeri che rappresentano le coordina¬ 
te. Applicando le regole della trigonometria si ottengono 6 
sequenze di 200 numeri che rappresentano i 6 angoli. Un 
grafico di questi si presenta come in Figura 2. Il primo pas¬ 
so è trasformare questi insiemi di valori discreti in un insie¬ 
me di curve. Mathematica fornisce l'interpolazione con le 
spline cubiche che permette di approssimare la curva più 
"dolce" che passa per quei punti. Se xx è l'insieme delle 
ascisse e yy quello delle corrispondenti ordinate la funzio¬ 
ne 

Ini 11:= 

Xnterpolation[Transpose[{xx,yy)]] 

rappresenta la spline cubica che passa per quei punti. 

La Figura 3 mostra uno degli angoli dopo la cura. 

Determinazione del periodo 

L'insieme dei dati raccolti copre circa 4 secondi e in questo 
tempo il cane riesce ad effettuare più di una serie comple¬ 
ta di movimenti (circa 7 nel nostro esempio): è dunque im¬ 
portante determinare il periodo medio in modo da approssi¬ 
mare uno e uno solo dei cicli. Dopo una prima grossolana 
approssimazione basata sulla velocità del tappetino si inne¬ 
sca un ciclo di minimizzazione dell'area compresa tra due 
spezzoni di curva che vengono fatti scivolare tra loro fino 
ad ottenere una buona sovrapposizione. Questa fase viene 
realizzata sfruttando il minimizzatore di Mathematica 
FindMinimum. Le Figure 4 e 5 mostrano due momenti 



di questa sovrapposizione, i due numeri nel titolo del grafi¬ 
co rappresentano il periodo stimato e il valore attuale 
dell'area che viene minimizzata 

Interpolazione trigonometrica 

Quando si dispone del periodo t è possibile effettuare un 
nuovo campionamento questa volta con intervalli equidi¬ 
stanti sottomultipli di t (il periodo stimato) e per un numero 
intero di periodi (6 nell'esempio che stiamo trattando). In 
questo modo si ottiene un nuovo insieme di valori discreti 
che ben si presta ad essere sottoposto alla analisi di Fou- 
rier senza grossi problemi. 

La trasformata di Fourier dei nuovi dati campionati rappre¬ 
senta uno sviluppo in serie di funzioni trigonometriche che 
interpola i nostri dati con un periodo pari a 6r. Prendendo 
un valore ogni 6 del risultato della trasformata si effettua 
una "decimazione in frequenza" ovvero si ottiene una fun¬ 
zione trigonometrica del tipo 


( 1 ) 



che approssima il movimento del cane su un periodo t fa¬ 
cendo una sorta di media tra i vari periodi 

È possibile dimostrare che tra tutti i polinomi trigonometri 
della forma (1 ) quello ottenuto in questo modo è quello che 
minimizza la somma dei quadrati degli scarti tra i dati cam- 



MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


291 















MATHEMATICA 


pionati e la funzione approssimante. 

La Figura 6 mostra le curve risultanti confrontate con l'in¬ 
sieme dei punti misurati effettivamente per tutti i 6 angoli. 
La scala delle ascisse rappresenta il tempo modulo t ripor¬ 
tato all'intervallo (0,1). 

Alla ricerca del cane "medio ” 

Applicando il metodo sopra descritto si ottengono, per ogni 
misura, 20 funzioni trigonometriche che descrivono le coor¬ 
dinate e 6 funzioni che descrivono gli angoli, La normalizza¬ 
zione del periodo su (0,1) permette di confrontare (ad oc¬ 
chio) queste misure per cani diversi e per velocità diverse 
dello stesso cane. 

Qualora si dispongano di più misure sullo stesso cane e alla 
stessa velocità del tappetino è possibile mediare per otte¬ 
nere delle funzioni che definiscono un andamento medio di 
quel cane a quella velocità. 

L'operazione va fatta sulle coordinate che rappresentando 
dei punti in uno spazio vettoriale (il piano cartesiano) soddi¬ 
sfano le proprietà di linearità necessare per fare la media. 
Per poter sommare le funzioni relative a cani diversi è ne¬ 
cessario metterle prima in fase, ovvero farle tutte partire 
dallo stesso momento della corsa; questa operazione che 
potrebbe sembrare difficile è invece semplicissima, basta 



applicare ad ogni cane un ritardo temporale tale che nella 
equazione (1) si annulli il termine pi 

Questo ritardo temporale si ricava direttamente dall'argo¬ 
mento del numero complesso a,+ip,. Questa fasatura è 
fatta automaticamente per tutti i cani al momento della in¬ 
terpolazione trigonometrica. 

Riassumendo, se disponiamo di più misure sullo stesso ca¬ 
ne e alla stessa velocità del tappetino 

• si fa la media delle funzioni che rappresentano le coor¬ 
dinate; 

• si calcolano gli angoli corrispondenti alle coordinate 
medie; 

• si calcola lo scarto quadratico medio dei dati in esame 

Nella Figura 7 si vedono gli angoli medi di 6 misure con tre 
posizionamenti diversi delle marche. Le curve rosse sono 
le misure originali (interpolate) e l’area in colore rappresen¬ 
ta la media ± lo scarto quadratico medio. 

Ossa di gomma ? 

L'ultimo problema che resta da affrontare è certamente il 
più difficile da risolvere. 

Il movimento della pelle durante la corsa fa si che la posi¬ 
zione delle marche non coincida con il vertice della articola¬ 
zione e se si calcola la distanza tra due marche consecuti¬ 
ve durante la corsa si vede che questa è ben lungi dall'es¬ 
sere costante. In altre parole le ossa del nostro cane trigo¬ 
nometrico si allungano e si accorciano come fossero di 
gomma. 

La soluzione cruenta al problema, che consiste nel trapana¬ 
re le ossa del cane e impiantarvi dei fotoemettitori, deve 
essere scartata per una infinità di ragioni che saranno ovvie 



292 


MCmicrocomputer n, 159 - febbraio 1996 






















MATHEMATICA 


Attenzione allo stile 

Riporto qui di seguito un semplice esempio (tratto da MathUser dell’autunno 1995) che mostra come uno stile di programmazione 
più mathematico possa drammaticamente ridurre i tempi di esecuzione. Il problema in esame è quello di aggiungere 1 a tutti gli 
elementi di una lunga lista. Costruiamo dapprima la lista ed effettuiamo la somma in vari modi. I tempi sono stati misurati su di un 
Macintosh 7100 con PPC 610 a 80 MHz. 

Generiamo una lista di 20,000 numeri reali. 

In[1l:= 

lista=Table[RandomU, (20000)]; 

Short[lista] 

Out[2J//Short= 

(0.456611,0.519746, «19997», 0.406799) 

Il primo approccio usa il costrutto For (è la prima volta che lo adotto in un programma Mathematica e ne sconsiglio vivamente 
l'uso a tutti). Si crea una lista vuota e vi si mettono uno ad uno i nuovi elementi. Il risultato è scoraggiante 

Inl31:= 

Timing[ 
sommal=() ; 

For[i-1, 

i<=Length[lista], 

i++, 

AppendTo[sommai,lista[[i]]+l]]] 

Outl3l= 

(550.2 Second, Nuli) 

Non si ottiene nulla di meglio a sommare uno a tutti gli elementi della lista. 

Inl4l:= 

Timing[ 
somma2-lista; 

Do[somma2[[i]]=somma2[[i]]+1, 

(i,Length[somma2]>];] 

Outl4l= 

[592.417 Second, Nuli] 

Un tempo di esecuzione 100 volte migliore si ottiene creando con Table una nuova lista con la proprietà voluta. 

Inl5l:= 

Timing[ 

somma3=Table[lista[[i]]+1, 

(i,Length[lista]}] ; ] 

Outl5l= 

(5.4 Second, Nuli) 

Si può anche definire una funzione ed applicarla a tutti gli elementi. 

In 161:= 

Timing[ 
f [x_J : «x+1; 
sommai=Map[£,lista] ; ] 

Outl7l= 

(5. Second, Nuli] 

Ma il modo più semplice e diretto si ottiene ricordando che Plus possiede l'attributo Listable. 

Inl81:= 

Timing[somma5=lista+l;] 

Outl8l= 

(2.9 Second, Nuli) 

Verifichiamo infine di avere ottenuto sempre lo stesso risultato. 

'n' 9 l:= ^ 

somma*--somma5 

Outl9l= 

True 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


293 




MATHEMATICA 

na: l'idea consiste nell'esplorare lo spazio dei cani alla ricer¬ 
ca di un insieme di funzioni di movimento che siano vicine 
a quelle originarie ma con una minore variazione della lun¬ 
ghezza delle ossa. 

Il primo passo consiste nello sviluppare per via trigonome¬ 
trica la funzione che esprime la lunghezza di un osso in 
funzione dei coefficienti di Fourier che determinano le 
coordinate. 


anche ai lettori meno sensibili. 


Invece agire sul cane trigonometrico non crea nessun pro¬ 
blema di coscienza ma solo un problema di tempo macchi- 



Considerando questi coefficienti come variabili si potrebbe 
imporre che la lunghezza delle ossa fosse costante ovvero 
che il suo sviluppo in serie fosse composto dal solo termi¬ 
ne costante. 

Purtroppo una soluzione esatta non è determinabile con un 
numero finito di coefficienti e si è preferito considerare co¬ 
me variabili solo alcuni di essi e cercare di minimizzare la 
somma dei quadrati dei termini che avrebbero dovuto es¬ 
sere zero. 

Combinando questa somma di quadrati con alcuni termini 
aggiuntivi si ottiene un polinomio di quarto grado in un cen¬ 
tinaio di variabili i cui punti di minimo relativo approssima¬ 
no dei cani vicini a quello sperimentale ma con una minore 
variazione della lunghezza delle ossa. 

Nella Figura 8 si vede la funzione lunghezza per le quattro 
ossa di una gamba prima (in nero) e dopo la cura (in rosso). 
In questo caso è stata minimizzata con Mathematica una 
funzione di 120 variabili 

Infine nella Figura 9 si vedono 16 fotogrammi della corsa 
del cane prima (banana) e dopo la cura (in rosso) 

Si noti che a fronte di una notevole riduzione della "elasti¬ 
cità" delle ossa il moto apparente del cane è rimasto inva¬ 
riato. 

Conclusioni 



Abbiamo visto un esempio di una applicazione scientifica 
abbastanza singolare realizzata interamente con Mathema¬ 
tica. 

Gli stessi principi possono venire applicati ad altri problemi 
di approssimazione 

I dettagli matematici verranno descritti in una pubblicazio¬ 
ne sottomessa ad una rivista specializzata (sarò lieto di for¬ 
nire su richiesta maggiori dettagli). 


_MS 

Francesco Romani é raggiungibile tramite Internet all'indiriBo romaiiéa jn-p. i 


294 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 



















f 




SOUND BLASTER 32 PLUG AND PLAY 


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IL SUONO ALLO STATO PURO! 


La nuova scheda Sound Blaster 32 Plug and Play di Creative Labs è facilissima da installare; basta 
inserirla nel computer e il gioco è fatto. Difficile immaginare qualcosa di più semplice! Ma non è tutto. 
La qualità e la purezza del suono della scheda raggiungono livelli inimmaginabili, se non in un audi¬ 
torio. E allora, che cosa aspettate a comporre, orchestrare, arrangiare e creare musica a vostro piaci¬ 
mento? I vostri video giochi, poi, saranno accompagnati da un suono talmente realistico da farvi 
dimenticare che non si tratta della realtà! Con l'espandibile scheda Sound Blaster 32 Plug and Play di 
Creative Labs riceverete anche altri software, come quello per gli effetti sonori tridimensionali di 
Creative Labs che vi consente di sbizzarrirvi nella sonorizzazione delle attività musicali e dei giochi. 

Con la nuova scheda Sound Blaster 32 Plug and Play, Creative Labs si afferma ancora una volta come lo 
standard per eccellenza! 



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Città 







GRAFICA 


Desktop Presentation 

Le siate dell'arte 


I programmi per /' Informatica Individuale sono, come noto, raggruppabili in numerose 
categorie. Alcune di queste sono di interesse e di uso generalizzato (prodotti 
orizzontali), ad esempio i Word Processor e gli Spreadsheet, altre sono di interesse più 
specifico, riservate a tipi particolari di utilizzatori, particolari o per il tipo di lavoro che 
svolgono o per le conoscenze tecniche che sono loro richieste per poter usare quel 

tipo di prodotto (prodotti verticali) 


di Francesco Patroni 


Si pensi ad un prodotto di classe 
Project Management, che è destinato 
ad un manager che gestisce progetti, 
oppure ad un prodotto di Programma¬ 
zione Visuale che è destinato ad utenti 
che abbiamo specifiche preconoscenze 
e che svolgano una specifica attività 

I prodotti di alcune di queste catego¬ 
rie hanno avuto, nel corso degli anni, 
una tale evoluzione che si può tranquil¬ 
lamente dire che hanno raggiunto il 
massimo in termini di strumentazione 
operativa, in termini di funzionalità di¬ 
sponibili, in termini di efficacia dei lavori 
eseguibili. Si pensi a cosa si può fare, in 
termini di qualità del documento realiz¬ 
zabile, con un Word Processor dell'ulti¬ 
ma generazione, si pensi a che cosa si 
può fare, in termini di complessità del 
risultato finale raggiungibile, con un mo¬ 
derno Spreadsheet. 

I prodotti di classe Desktop Presen¬ 
tation non si può dire che siano prodotti 
di uso generalizzato, anche se. per una 
sene di motivi di cui parleremo tra un 
po', il loro utilizzo di sta estendendo 
sempre più a nuove categorie di perso¬ 
ne. Un'altra loro caratteristica è che vi si 
trovano ancora, anche nelle ultimissime 
versioni, ulteriori miglioramenti rispetto 
alle versioni precedenti. In altre parole 
sembra che in essi vi siano ancora mar¬ 
gini di miglioramento. 


Vedremo Microsoft PowerPoint 95 
e Lotus Freelance Graphics 96 

I prodotti Desktop Presentation ser¬ 
vono per comunicare messaggi di qual¬ 
siasi tipo a destinatari di qualsiasi tipo, 
utilizzando le enormi potenzialità del 



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II"-** Cil 

II*" ul 


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ISl*. al 



Figure 1.2 - Lotus Free¬ 
lance Graphics 96 - Ini¬ 
zio di una nuova pre¬ 
sentazione. impostazio¬ 
ne di una nuova Slide 
Vediamo, in seauenza , 
il momento dell'inizio 
della nuova presenta¬ 
zione e. nella figura 
successiva, il momento 
della impostazione della 
nuova diapositiva, che 
in Freelance si chiama 
Pagina All’inizio della 
nuova presentazione si 
può scegliere contem¬ 
poraneamente il suo ai 
gomento il suo aspetto 
estetico generale Suc¬ 
cessivamente occorre 
aggiungere delle nuove 
pagine alla presentazio¬ 
ne. In dipendenza del¬ 
l'argomento generale 
scelto all'inizio si può 
scegliere il contenuto e 
l'aspetto specifico di 
ciascuna pagina. In 
guesto caso viene 
sfruttato il sistema dei 
" segnaposto' 


296 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 










































































GRAFICA 


Personal Computer, che può servire per 
organizzare, per confezionare il materia¬ 
le che costituisce la presentazione, e 
può servire per proiettare, per eseguire 
copie, magari con commenti, della pre¬ 
sentazione, una volta che sia stata fini¬ 
ta, serve per inviare il messaggio ai de¬ 
stinatari o per stampare copie cartacee 
delle varie diapositive che costituiscono 
la presentazione e dei commenti alle 
varie diapositive, commenti o riservati 
specificamente all'autore (note perso¬ 
nali) o riservati ai destinatari della pre¬ 
sentazione. 

Il messaggio deve essere efficace ed 
allora bisogna sfruttare al meglio le ca¬ 
ratteristiche, in termini di potenzialità 
grafiche e di potenzialità multimediali, 
del PC. 

Per poter fare questo, all'inizio 
dell’era del Personal Computing e con 
gli strumenti allora disponibili, occorre¬ 
vano degli specialisti, un po' tecnici, un 
po' creativi, ma che in genere non co¬ 
noscevano la materia argomento della 
presentazione che erano chiamati a 
confezionare Mettevano solo "in bella" 
le idee dell'autore. 

Oggi l'Autore della presentazione 
DEVE essere direttamente la persona 
che genera il messaggio e non un inter¬ 
mediario, lo specialista in computer gra¬ 
fica che realizza una "bella" presenta¬ 
zione di cui parlavamo prima, al quale 
l'autore del messaggio deve trasmette¬ 
re e far capire le sue necessità. 

Partiamo quindi dal principio che gli 
attuali prodotti DP sono costruiti sulle 
necessità di un utente che ha cose da 
dire e non ha conoscenze di tecniche 
grafiche. Dispongono di tantissime fun¬ 
zionalità e di tantissimi comandi, tutti al¬ 
la portata di tale tipo di utente. 

Esistono, ovviamente, anche prodotti 
grafici più evoluti, che appartengono al¬ 
le varie categorie della Computer Grafi¬ 
ca, e quindi anche alla Desktop Presen- 
tation, destinati soprattutto agli speciali¬ 
sti della grafica, in questo articolo non 
ne parleremo. 

L'articolo affronta una serie di argo¬ 
menti, che saranno trattati anche dal 
punto di vista pratico utilizzando sia MS 
PowerPoint che Lotus Freelance 


Graphics, ambedue nelle versioni per 
Windows 95 Di PowerPoint useremo 
la versione 95, presente in Office 95. Di 
Freelance Graphics useremo la versio¬ 
ne 96, per Windows 95 in inglese. Ri¬ 


cordiamo con l'occasione che la Lotus 
propone la propria Suite per tre piat¬ 
taforme differenti: Win 3,x, Win 95 e 
OS/2. 

Questi due sono notoriamente i pro¬ 





di 




di= 


fife 


nfldn 


£:= 




3 


Figura 3 - MS Power¬ 
Point 95 - Tipi di Diapo¬ 
sitiva Le torme di aiu¬ 
to al lavoro sulle slide e 
sulla presentazione nel 
suo complesso sono 
tantissime Ci sono i 
Modelli ” estetici" di 
presentazione, i Mo¬ 
delli "contenutistici" di 
presentazione, i Layout 
delle Diapositive ISIi- 
del, tra i quali scegliere 
quando si deve comin¬ 
ciare a realizzare una 
nuova Slide Si lavora 
con il principio dei Se¬ 
gnaposto, che nel 
Layout indicano le po¬ 
sizioni dei van elemen¬ 
ti titoli, testi, immagi¬ 
ni, ecc., e che vanno 
sostituiti con il loro 
contenuto definitivo 


Figura 4 - MS Power¬ 
Point 95 - Lavoro sul 
contenuto testuale 
Spesso l'autore della 
presentazione ha po¬ 
chissimo tempo per 
preparare il materiale 
hn genere comincia al¬ 
le 6 del pomeriggio e 
la riunione e alle 9 di 
mattina del giorno do¬ 
poI In questo caso o si 
lavora a forza di Copia 
ed Incolla da presenta¬ 
zioni precedenti, oppu¬ 
re ci si concentra sulla 
parte testuale, magari 
lavorando in questo 
ambiente di editing, 
dal quale si può passa¬ 
re dinamicamente in 
Word II testo, il titoli 
delle diapositive, gli 
elenchi puntati, il testo 
generico, ecc sono qui 


ymrno S*~» L—»» r*m. J 

albini airi • I -I 3 giauin olmi nlUFr 


I 


fi PitaffioC imi«U/ kM»ti»* 1 j ò*g* 
•iiumonll Stand* <fl 


■ -Ifflxl 

3J2L 


Esponi un* sttuRuf* di Microootl PowerPoint * 
MKroiofl Word, do* torà possibile moderarla 
utmoanoo 1 comandi di Word Al termino doli* 
modAc*. sȎ poslibri# rmpon*'# nuovamente I* 
stuferò tn PowerPoint 


□ Obiettivo 

■ LncJoanre l’ottativo desiderilo 
a Uukoare pei punii se necessario 

□ Ridurle del chetile 
a Dentare. bssops dd pubbfcco 
a Confortare 1 Usoga del pubbbco se non n t non 

□ Soddisfare 1 bivoton • 1 

a Elencate 1 ptodotti e le loro coisti mitiche e come ciascuno sodduA un preaio 
buopw 0 malva un particolare problema 
a Questa resone può nctaederr pu dapontive 

(3 Arnia de* corti 

iA«op Kvacnri f*i il forata 




• Qttcw# i fsedorti * W lo» csnfUmtrk# » cobo c 


mow pub nrtodrn prt daponiiv* 
i prodotti • b toro t eoa 


* 3 Al C| 
:si=sinr *i«i 


o w pwoao haocno o moto 




1 


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1 


visti in modo strutturato, molto adatto ad una presentazione che di per se ha un'organizzazione strutturata. 
La messa in bella " finale, da eseguire una volta completato il testo, si riduce all'attribuzione di un "Model¬ 
lo Estetico " preconfezionato al testo predisposto 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


297 








































































































































GRAFICA 


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Inserimento Testi 






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Evldtnztar* I vantaggi 
economici por II elianto 
Elencare I prodotti o lo loro 
carattoristicho o corno 
ciascuno soddisfi un 
preciso bisogno o risolva 
un particolare problema 
Ouosta seziono può 
richiederò piu diapositive 
Elencare i prodotti o lo loro 
caratteristiche e eome 
ciascuno soddisfi un 
preciso bisogno o risolva 
un particolare problema 
Ouosta sezione può 
richiedere piu diapositive 


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Spe»w l Mulo ir ridia premilo/ioiw 
he pochissimo tempo pei 
piopjmir il imeeneie (in gm«r 
cornine ut Ole» dot pomenggro • le 
i«unione è j»o 0 del giorno dopo) 
In quarto c«o o si lavora e lo«/e tft 
Copie od ineolita de ptesoate/lom 
precederli, oppure a si concentra 
tirila porlo lenitelo, iimo.hi in 
questo miti lenti’ ih edriing, del 
qude u pud pevere 
di rum» cenici tir in Wfefri II leslo, l 
Idoli delle DMpotrin*. gii rtanct* 
punteli, ri leslo lluailc. e«X sono 
qui vidi m modo dmltuido, mollo 
adallo ed une presentanone che di 
per se he un'organrr/rvione 
slrulliHd « I e "messa m hoild* 
linde, da oscgiriir una volte 
completalo ri lesta, si ilduce 
allMMtrbu/toii»* u.» Mod«rio 
( si elica eRp lesto predisposto 


Figura 5 - MS PowerPoint 
95 - Come vedere il testo. 
Qui vediamo invece alcu¬ 
ne modalità di visualizza¬ 
zione del testo Un titolo, 
un paio di scritte ruotale 
di 90 gradi, un elenco 
puntato, anzi, numerato, 
con scritte corpose, e un 
testo un po' lunghetto. In¬ 
fine un paio di scritte ruo¬ 
tate di 45 gradi. Per il le¬ 
sto può essere scello un 
tipo Ira le decine di Ioni 
True Type. un attributo, 
c'è anche l'ombreggiato, 
un colore, ecc Per il para 
grafo si possono sceglie 
re allineamenti, rientri, in 
terhnea, ecc. Le funziona¬ 
lità per lèdi fazione sono 
duella in dotazione in un 
word processor di media 
dualità 


Figura 6 - MS Power¬ 
Point 95 - Riempimenti 
Di ogni elemento ret¬ 
tangolare può essere 
delinito il tipo di riem¬ 
pimento, scegliendolo 
tra varie tipologie. Co¬ 
lore pieno, sfumatura, 
tra due colori e lungo 
una direzione desidera¬ 
ta. motivo, scelto tra 
duelli a disposizione, 
oppure una trama ttrat¬ 
teggio, puntinato, ecc., 
una trentina di tipil a 
due colori, oppure an¬ 
cora un'immagine Bil- 
map ietta da File. Lo 
stesso discorso vale 
per lo sfondo della dia¬ 
positiva 



Tenet N**. Roman 


Los Riempimentos 


Standard H 


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Figura 7 - Lotus Free¬ 
lance Graphics 96 - 
Funzionalità Drawing 
Freelance Graphics 
vanta un glorioso pas¬ 
sato DOS In onesto 
ambiente era però più 
un prodotto di classe 
Drawing che non un 
prodotto di classe De¬ 
sktop Presentation. 
Nel passaggio a Win¬ 
dows, passaggio che 
ha coinciso con il pas¬ 
saggio di classe, fortu¬ 
natamente, ha conser¬ 
vato le sue funzionalità 
di disegno, che lo ren¬ 
dono adatto anche a la¬ 
vori di tipo creativo. Più 
di guanto lo consenta 
PowerPoint, che inve¬ 
ce nasce direttamente 
nell'ambiente grafico e 
nasce direttamente co¬ 
me DP 


dotti di Desktop Presentation più diffu¬ 
si. anche per il fatto che sono contenuti 
rispettivamente nei pacchetti Office 
della Microsoft e SmartSuite della Lo¬ 
tus. Molti utilizzatori acquistano Office 
e SmartSuite per sfruttarne solo qual¬ 
che componente e quindi dispongono, 
quasi casualmente, anche di Power¬ 
Point e Freelance Graphics. 

Non è raro quindi il caso in cui li si 
cominicia ad usare, non per una reale 
necessità ma per caso, per sperimenta¬ 
re un prodotto che è disponibile sul pro¬ 
prio PC e che risulta facile e divertente 
da usare. Magari poi si scopre che è un 
prodotto molto adatto alle proprie esi¬ 
genze in termini di potenzialità di comu¬ 
nicazione e di relazione con gli altri. 


Considerazioni generali 

Prima di parlare di specifiche famiglie 
di funzionalità operative presenti nei 
due prodotti di Desktop Presentation 
oggetto dell'articolo, è opportuno fare 
una serie di considerazioni generali; 

- obiettivo di una presentazione elet¬ 
tronica è quello di comunicare, un argo¬ 
mento, un tema, una serie di messaggi, 
sfruttando, come media, il Personal 
Computer; 

- una presentazione elettronica è co¬ 
stituita da una serie di diapositive da ve¬ 
dere rispettando una sequenza prede- 
terminata. Sinonimi di diapositiva, nei 
vari prodotti, sono Slide, Pagina, ecc.; 

- anche se costituita da più diapositi¬ 
ve, la presentazione va considerata co¬ 
me un unicum, con caratteristiche ge¬ 
nerali, ad esempio tutte le impostazio¬ 
ni estetiche, come i colori degli sfondi, 
il tipo di carattere scelto per le scritte, 
che sono le stesse per tutte le diaposi¬ 
tive; 

- un prodotto Desktop Presentation 
dispone di moltissime funzionalità per 
creare i cosiddetti effetti speciali. Scopo 
di questi effetti deve essere quello di 
supportare il messaggio, ad esempo 
per dare il massimo risalto a determina¬ 
ti elementi, e non quello di impressiona¬ 
re e quindi distrarre il destinatario del 
messaggio dal suo contenuto; 

- è bene capire quali siano i limiti 
nell'uso di un tale prodotto, che può in¬ 
globare elementi multimediali, ma non 
può diventare un prodotto di Authoring 
MM, può comprendere degli elementi 
con i quali eseguire "salti", ma non può 
diventare un prodotto di sviluppo Iperte¬ 
stuale; 

- pur disponendo di funzionalità di di¬ 
segno, non si tratta di prodotti di classe 
Drawing, pur disponendo di funzionalità 
di tipo Charting, non si tratta di prodotti 


298 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 



























































GRAFICA 


di classe Business Graphic. Le funzio¬ 
nalità di disegno e di Charting non sono 
fini a se stesse, ma sono di supporto al¬ 
la creazione della presentazione; 

- in tal senso il prodotto Desktop Pre- 
sentation va considerato come un as¬ 
semblatore di materiale testuale, grafi¬ 
co (sia di tipo vettoriale che di tipo bit- 
map) e multimediale, di varia provenien¬ 
za, da posizionare all'Interno delle varie 
diapositive; 

- quando si crea una presentazione 
va scelta subito la periferica di destina¬ 
zione. Ad esempio una cosa è una pre¬ 
sentazione che ha come destinazione il 
monitor del PC, per la quale possono 
essere scelti specifici colori, specifici ti¬ 
pi di carattere, ecc. Tutt’altra cosa è una 
presentazione che ha come destinazio¬ 
ne la carta, ad esempio una stampante 
a colori con la quale produrre copie 
"statiche" delle diapositive. In questo 
caso andranno scelti differenti accosta¬ 
menti di colore, differenti tipi e dimen¬ 
sioni di caratteri, ecc.; 

- gli Aiuti. I prodotti Desktop Presen- 
tation sono tra i prodotti più adatti ad 
essere supportati da strumenti di aiuto 
all’uso. Infatti sia PowerPoint 95 che 
Freelance Graphics 96 dispongono di 
procedure di autocomposizione che fa¬ 
cilitano enormemente il lavoro. Queste 
procedure si occupano sia degli aspetti 
contenutistici, proponendo una serie 
pressoché completa di argomenti stan¬ 
dard (esempio: Lancio di un Prodotto, 
Addestramento, Definizione di una 
strategia Aziendale, ecc.) sia una serie 
notevole di allestimenti estetici prede¬ 
finiti, già specializzati in funzione della 
periferica d’elezione. Lo stesso dicasi 
quando si inserisca una nuova diaposi¬ 
tiva. Viene proposto un campionario di 
modelli organizzati con il concetto dei 
segnaposto. In pratica l'utilizzatore de¬ 
ve semplicemente sostituire al conte¬ 
nuto provvisorio dei segnaposto il pro¬ 
prio contenuto; 

- la Rete. Windows 95 è in grado di 
"vedere" automaticamente qualsiasi al¬ 
tro computer collegato in rete. Sfrutta¬ 
no questa potenzialità non solo i tradi¬ 
zionali prodotti di comunicazione, di tipo 
E-Mail, di tipo Chat, di tipo Transfer File, 
ma anche tutti gli altri prodotti "norma¬ 
li”. In pratica un lavoro eseguito con 
qualsiasi prodotto per utente, un Word 
Processor, un Desktop Presentation, 
uno Spreadsheet, ecc., può essere non 
solo "salvato” e "stampato", ma anche 
"inviato”. Sia PowerPoint che Freelan¬ 
ce Graphics permettono anche di 
"proiettare" la presentazioni in rete. Dal 
punto di vista operativo sia nel compu¬ 
ter del relatore (quello da cui parte la 


Figura 8 - Lotus Free¬ 
lance Graphics 96 - 
Diagramma di tipo 
Flow 

Altre funzionalità di ti¬ 
po Draw, presenti in 
Freelance Graphics ma 
non in PowerPoint, so¬ 
no quelle che consen¬ 
tono di disegnare dei 
diagrammi di flusso, in 
cui le linee di connes¬ 
sione sono associate 
agli elementi che stan¬ 
no collegando. Spo¬ 
stando un elemento 
viene ricacciata la con¬ 
nessione. Può essere 
utilizzata una libreria di 
elementi predisegnan 




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Figura 9 - Lotus Free¬ 
lance Graphics 96 - Il 
catalogo delle ClipArt. 
Vediamo, sullo sfondo, 
come a organizzato 
l'ambiente operativo di 
Freelance Graphics, ca¬ 
ratterizzato dalla pul¬ 
santiera sulla sinistra. I 
grossi pulsanti attivano 
funzionalità importanti, 
come l’impostazione di 
una nuova pagina, o 
menu grafici importan¬ 
ti, come quello che 
serve per scegliere gli 
oggetti grafici da inseri¬ 
re nella composizione 


Figura IO - MS Power¬ 
Point 95 - Ben vengano 
anche i Bitmap 
Lo sfondo 6 una delle 
immagini bitmap dispo¬ 
nibili in Plus per Win¬ 
dows 95 dedicata a 
Leonardo da Vinci. È 
stata rigirata rispetto 
all'asse verticale ILeo¬ 
nardo scriveva alla ro¬ 
vescio. con scrittura 
speculareI. Abbiamo 
poi inserito, come im¬ 
magine. una riproduzio¬ 
ne Bitmap della Gio¬ 
conda. Si può notare, 
tra le opzioni del Ouick 
menu, quella con cui 
PowerPoint permette 
di modificare i colori 
dell'immagine. Uno per 
uno. con un lavoro da 
certosino 



MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


299 



































































GRAFICA 



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Figura II ■ Lotus Freelance Graphics 96 - Funzionalità Chartmg. 

Ormai il Chartmg, e quindi parliamo delle funzionalità di creazione e di personalizzazione dei diagrammi di tipo business, e svolto da specifici programmi OLE Ser¬ 
ver, richiamabili dal prodotto DP. e da qualsiasi altro Client OLE II Chat! della Microsoft si chiama MS Graph 5 0, quello della Lotus si chiama Lotus Chart E evi¬ 
dente che si tratta, in ambedue i casi, di prodotti evolutissimi, m termini di numero di tipi di diagrammi disponibili ed in termini di funzionalità accessorie 

Figura 12 - MS PowerPoint 95 - Ultilizzo di materiale vettoriale esterno, provenienza CorelDraw. 

Quando occorre un'immagine molto spinta dal punto di vista grafico si può ricorrete a materiale di provenienza esterna, magari sviluppato, ad hoc per le necessita 
della presentazione, con un prodotto di grafica vettoriale di classe Draw L'immagine che vedete riportata in PowerPoint, su uno sfondo simil-marmo. proviene da 
CorelDraw II "trasporto" si può eseguire con un Copia Incolla, oppure con un collegamento OLE, oppure, ed e il sistema che abbiamo utilizzato, si può salvare il 
disegno eseguito con Corel nel formato Enhanced Melatile e poi inserirlo, via file, nella slide PowerPoint 


presentazione) che nel computer degli 
spettatori (i destinatari della presenta¬ 
zione), deve essere lanciato il prodotto. 
Poi, con delle funzionalità interne, il Re¬ 
latore si dichiara tale e gli altri si "ag¬ 
ganciano" in qualità di spettatori alla 
proiezione. In rete viaggiano quindi le 
varie slide. Questo sistema mi pare in¬ 
teressantissimo anche pensando ad un 
suo utilizzo in larga scala, magari sfrut¬ 
tando una sorta di Client Server in cui 
centinaia di spettatori partecipano a de¬ 


cine di proiezioni di vari tipo, informati¬ 
vo, didattico, conoscitivo, ecc. Insom- 
ma un Plus interessantissimo. 

Le funzionalità in un prodotto 
Desktop Presentation 
suddivise per categorie 

Un prodotto Desktop Presentation 
dell'ultima generazione ha tantissime 
funzionalità che possono essere abba¬ 
stanza facilmente raggruppabili per ca¬ 


tegorie Facciamo quindi un elenco di 
queste categorie per poi esemplificar¬ 
ne, direttamente nelle varie figure a cor¬ 
redo. qualcuna delle più significative 

Funzionalità di Disegno all'interno 
della diapositiva 

tipologie di elementi disegnagli li¬ 
nee, rettangoli, cerchi, frecce, poligoni, 
ecc. 

editing degli elementi disegnati: mo¬ 
difica, allineamento, copta, ecc 
Estetica degli elementi disegnati 
caratteristiche degli elementi lineari 
colore, tratteggio, spessore 
caratteristiche degli elementi superfi¬ 
ciali: colore, riempimento, ecc. 

Gestione degli elementi testuali 
all'interno della diapositiva 

tipologie di elementi testuali inseribi¬ 
li titoli, elenchi, testi lunghi, ecc 

caratteristiche estetiche del testo ti¬ 
po e attibuti del carattere, attributi del 
paragrafo, ecc. 

Ulteriore oggettistica utilizzabile 
all'interno di una diapositiva 

inserimento di ClipArt vettoriali uso 
del catalogo dei clipart disponibili 

inserimento di immagini Bitmap: 
apertura del file con la immagine e suo 
posizionamento 

inserimento di Chart: uso di un OLE 
Server 

inserimento di Organigrammi; uso di 
un OLE Server 


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Inserimento e Edì 



Figura 13 - MS Power¬ 
Point 95 - Inserimento 
di Filmati e di Suoni. 

Con i piodotti Desktop 
Presentation sono possi¬ 
bili alcune sottospecie di 
animazione. Ad esempio 
è possibile scegliere tra 
le regole di transizione, 
tra un'immagine e la 
successiva, una che 
produca un effetto mo¬ 
vimento. È possibile da¬ 
re un effetto movimen¬ 
to anche ai testi e agli 
oggetti presenti nella 
slide Non e possibile 
creare dei "cartoni ani¬ 
mati". nel senso che 
comunque, con i pro¬ 
dotti Desktop Presenta- 
rion, si trattano slide in¬ 
dipendenti l'una dalle al¬ 
tre. ed oggetti. É però 
possibile inserire file 

con filmati, AVI o FLC, preconfezionati, sui quali si può intervennre solo per definirne le modalità di proiezione 
all'interno della Presentazione. 


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300 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 



























































































GRAFICA 


inserimento di Flow Chart: uso di un 
OLE Server 

inserimento di altri oggetti OLE: Word 
Art, Equazioni, Carte Geografiche, ecc. 

Modalità di apparizione dei vari 
elementi presenti nella diapositiva 
elementi testuali 
elementi grafici 
Note a corredo 

note e commenti interni, per l'autore 
e per il relatore 

note e commenti esterni, per il desti¬ 
natario 

Costruzione del Background 
elementi a fattor comune in tutta la 
presentazione: sfondo, pulsanti, tipolo¬ 
gie dei testi, ecc. 

Lavoro su più diapositive 
vista Struttura, per editare il testo 
strutturato 

utilizzo di Word/WordPro, per lavora¬ 
re sulla struttura 

vista tipo Sequenza di Diapositive e 
funzionalità di editing sulle intere diapo¬ 
sitive 

Funzionalità di Aiuto 
utilizzo dei modelli "estetici” di pre¬ 
sentazione 

utilizzo dei modelli "contenutistici” di 
presentazione 

utilizzo dei modelli di diapositiva con¬ 
fezionati con "segnaposti" 

Assemblaggio delle Diapositive e 
preparazione della Presentazione 
tempificazione nell'apparizione del 
contenuto della diapositiva (testi o og¬ 
getti) 

associazione di effetti speciali al te¬ 
sto e all'oggetto 

lavoro sugli effetti direttamente dalla 
vista Sequenza 

tempificazione dell'avanzamento del¬ 
le dispositive 

inserimento di oggetti MM (suoni, 
animazioni) dotati di propria temporizza- 
zione 

tecniche di passaggio da una diaposi¬ 
tiva alla successiva 
tecniche di salto da una diapositiva 
ad un'altra 

Utilizzo della Presentazione 
scelta della destinazione delle diapo¬ 
sitive: proiettore, monitor, carta, pellico¬ 
la. rete, file FITML 

proiezione: modalità di avanzamento: 
predefinito o estemporaneo 

movimenti tra le diapositive durante 
la proiezione 

Distribuzione della Presentazione 
creazione di versioni Rolling Demo, 
da distribuire a utenti, 
creazione di versioni Auto Run, da in¬ 
stallare su macchine "kiosk", 

creazione di versioni HTML per Inter¬ 
net (lo fa Freelance Graphics), 


Figura M • Lotus Free¬ 
lance Graphics 96 - 
Uso dei file AIM 
Tra le funzionalità nuove 
di Freelance Graphics 
va citata la presenza del 
comando Add Movie, 
che consente di inserire 
un elemento animato 
nella singola diapositiva 
Si tratta di figurine ani¬ 
mate che assumono 
una serie di pose e del¬ 
le quali va definita la 
traiettoria all'interno del¬ 
la slide. Il formato dei fi¬ 
le con le figurine anima¬ 
te e AIM lAdd Impact 
Moviel 




Yen.Waxu'donr. nella Inlrodmone degli Oggetti 


Cinque 


Figura 15 - MS Power¬ 
Point 95 - Tecniche di 
parzializzazione. 

Questa immagine è 
stata parzializzata, nel 
senso che i vari "pez¬ 
zi" del puzzle appaiono 
uno alla volta, prove¬ 
nendo ognuno da una 
sua direzione. Ad ognu¬ 
no di questi movimenti 
si può associare anche 
un suo effetto sonoro 
Altra possibilità è quella 
di ricolorare l'elemento 
una volta che e appar¬ 
so. Tutti questi effetti 
servono per garantire la 
massima attenzione, 
da parte dei destinatari 
della presentazione, sul 
singolo elemento che 
appare 


Figura 16 Lotus Free¬ 
lance Graphics 96 - Sal¬ 
tando tra le diapositive 
Va chiarito quali siano / 
limiti nell'utilizzo di un 
prodotto di tipo Desk¬ 
top Presentation. e 
quindi cosa ci si può 
tare, cosa non ci si 
può tare e cosa si può 
tare cosi e cosi Tra 
queste ultime mettia¬ 
mo le funzionalità mul¬ 
timediali. che consen¬ 
tono. sia in PowerPoint 
che in Freelance Gra¬ 
phics, di inserire ele¬ 
menti multimediali co¬ 
me oggetti in una dia¬ 
positiva. e le funziona¬ 
lità di navigazione iper¬ 
testuale , che consento¬ 
no di inserire oggetti 
che eseguono salti ad 
un'altra diapositiva La 

presentazione viene vivacizzata, ma non arriva a diventare né un documento ipertestuale, né un titolo multi¬ 
mediale. 



MCmicrocomputer n, 159 - febbraio 1996 


301 









































GRAFICA 




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QUADRO GENERALE 


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mm amatevi 


Figura 17 - /WS PowerPoint 95 - La sala montaggio la vista sequenza di diapositive . 

Ouesto é l'ambiente operativo da utilizzare in fase di montaggio della presentazione, quando occorre mettere nella giusta sequenza le diapositive e occorre definire 
le modalità di passaggio da una diapositiva alla successiva. Tale ambiente e anche adatto per le operazioni di editing generale delle diapositive, per copiarle, anche 
da una presentazione ad un’altra, oppure per cancellarle, ecc 


Figura 18- MS PowerPoint 95 - La presentazione, interventi "al volo " 

Si possono realizzare delle presentazioni di tipo Rollmg Demo Iche girano senza l'intervento dell'operatore), in cui tutto quello che succede, lo scorrimento delle sli¬ 
de, l'attivazione di oggetti multimediali, ecc. è strettamente temporizzato, e delle presentazioni molto interattive, gestite da un Relatore che deve anche fronteggia¬ 
re un uditorio vivace, che chiede chiarimenti, che vuole vedere un certo dato, che fa domande., che non c'entrano nulla con l'argomento trattato In questo caso 
l'oratore ha a disposizione una serie di strumenti operativi che gli permettono di fronteggiare la situazione 


I tre momenti logici 

Pensiamo che, con quanto detto fino 
ad ora, anche nella precedente sempli¬ 
ce elencazione delle varie funzionalità, e 
con quanto potete desumere dalle dida¬ 
scalie delle varie figure a corredo del¬ 
l'articolo, siano ben chiari i confini entro 
i quali si possa muovere un prodotto 
per la realizzazione di presentazioni elet¬ 
troniche. 

Vogliamo semplicemente ribadire 
quali siano i tre momenti fondamentali 
nel lavoro con un prodotto Desktop Pre- 


sentation. É ovvio che premessa fonda- 
mentale a tale lavoro è che sia chiaro 
cosa si debba comunicare, in funzione 
dell'argomento trattato, dei destinatari 
del messaggio e dello strumento che si 
sta utilizzando. 

I tre momenti: 

- costruzione delle vane diapositive 
Si parte da un modello estetico predefi¬ 
nito, poi si inseriscono le varie slide. 
All’interno di ciascuna slide vanno inse¬ 
riti i testi, le figure, disegnate o importa¬ 
te, gli oggetti, di varia provenienza, pre¬ 
confezionati o confezionati li per lì. Se 


prevale l'aspetto testuale è meglio lavo¬ 
rare nella vista struttura o addirittura 
con il proprio Word Processor e poi 
esportare il testo. 

- Lavoro in Sala Montaggio. Si lavora 
sulla vista sequenza di diapositive per 
porle nel giusto ordine e per definire le 
modalità di passaggio dalla singola sli¬ 
de alla successiva. La presentazione va 
provata, per verificare che sia chiara, 
ben organizzata, e che la trattazione sia 
omogenea, che non sia prolissa e quin¬ 
di noiosa, che sia esteticamente valida, 
sempre nel rispetto dell'argomento 
trattato. Un errore frequente è che l'ef¬ 
fetto speciale sovrasti il messaggio tra¬ 
smesso. 

- Esecuzione della Presentazione. 
Supponiamo che la presentazione ven¬ 
ga proiettata su un PC, o su una rete di 
PC, o in una sala con un proiettore che 
riproduca su schermo il segnale video, 
e che questa sia di supporto ad un ora¬ 
tore. Ebbene costui deve saper "mano¬ 
vrare" la presentazione, per regolarne la 
velocità, per tener conto degli eventuali 
interessi e disinteressi del pubblico, per 
"saltare" da un argomento all'altro 
quando la situazione lo richieda. 

Se la presentazione va distribuita su 
dischetto la si può confezionare sotto 
forma di "rolling demo” e quindi deve 
essere perfettamente tempificata. In 
ambedue i casi è possibile prevederne 
versioni "cartacee". MS 




ITitwi New Roman 


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Figura 19 - MS Power¬ 
Point 95 ■ Proiezione in 
Rete Una Presentazio¬ 
ne, realizzata con un pro¬ 
dotto di Desktop Pre- 
sentation. 6 una forma 
di comunicazione, ed 6 
sempre piu efficace, gra¬ 
zie ai miglioramenti che i 
vari prodotti, con il pas¬ 
sare delle versioni, pre¬ 
sentano. L‘infrastruttura 
più moderna per la co¬ 
municazione è la Rete. È 
quindi naturale che ora 
l'esecuzione della pre¬ 
sentazione possa essere 
eseguita sfruttando la re¬ 
te, in modo che i vari de¬ 
stinatari del messaggio 
lo possano ricevere di¬ 
rettamente sul loro mo¬ 
nitor. partecipando ad 
una sorta di videoconfe- 
renza 


302 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 
















































ATI Schede Plug & Play 


Facili, veloci e affidabili 

Arrivano le nuove schede plug&play 
di Allied Telesyn 

Facili da installare, grazie al nuovo standard plug &play che 
vi consente di collegare la scheda e cominciare a lavorare 
immediatamente. Veloci nelle prestazioni grazie all'architettura Bus 
Master che consente di ottimizzare l’utilizzo della CPU. Affidabili 
nel tempo grazie al supporto tecnico gratuito e la garanzia a vita 
offerti da Allied Telesyn International. Le nuove famiglie di schede 
plug&play AT-1500 e AT-2450 supportano tutti i sistemi operativi 
di rete più diffusi sul mercato. 

AT-1500: 4 modelli Ethernet 
half e full duplex con bus ISA per 
soddisfare tutte le esigenze di 
connessione in UTP-BNC-AUI e fibra 
ottica, e con il riconoscimento 
automatico del media utilizzato. 





AT-2450: 4 modelli Ethernet con le stesse 
caratterìstiche della famiglia AT-1500 ma con 
architettura PCI a 32 bit per supportare 
applicazioni grafiche 
e multimediali. 




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Upgrade, colli di bottiglia e... 

Una workstation per la digitalizzazione di audiovisivi come dovrebbe essere 
equipaggiata? È "obbligatorio" passare armi e bagagli al Pentium? Quali sono gli 
eventuali colli di bottiglia di un sistema multimediale? Con quale livello qualitativo e 
con quali risultati la decompressione MPEG (e VideoCD) è praticabile semplicemente 
via software? Il video digitale è meglio acquisirlo direttamente su disco oppure 
conviene immagazzinarlo temporaneamente in RAM? Cosa sono e quanto contano 
parametri come il Key-frame e l'interleaving audio/video? 

E cos'è la funzione "No-Recompression"? 

di Bruno Rosati 


Queste sono solo alcune fra le molte 
domande che, sospeso nei suol bravi 
problemi tra produzione e riproduzione, 
ognuno di noi può porsi. Domande chia¬ 
re alle quali vanno date delle risposte 
che oltre a risultare altrettanto chiare, 
devono essere soprattutto intelligenti. 

Sarebbe sciocco risolvere i problemi 
di tutti andando ad una pedissequa 
(ri)elencazione di quelle che sono le ca¬ 
ratteristiche dello standard minimo per 
garantire la piena funzionalità multime¬ 
diale e, di conseguenza, segnalare qual 
è il computer ideale per lavorare. Trop¬ 
po facile e quindi sciocco. 

Il lettore conosce benissimo quali so¬ 
no queste caratteristiche (CPU, quanti¬ 
tativo RAM, ecc.) e sa pure che riguar¬ 
dano un discorso puramente teorico. 
Dire che le CPU per fare o fruire il multi¬ 
media interattivo hanno tutte lo stesso 
nome, Pentium, e varie potenze di 
clock, è dire tutto e dire niente. Questo 
perché, agli utenti, si finirebbe con il di¬ 
re che il proprio sistema, se non ha ap¬ 
punto un Pentium, è da buttare! E inve¬ 
ce no. Questo non si vuole né dire né 
sentir dire E noi (finché ciò non diventi 
sciocco peggio del blaterare dei "tradut¬ 
tori di dépliant" .) cercheremo di non 
dirlo. 

Se per elevare il livello produttivo di 
un 486-DX4 a 100 MHz basta un econo¬ 
mico upgrade per soddisfare pienamen¬ 
te il suo utilizzatore, perché si dovrebbe 
consigliare a questo di saltare lo stesso 
sul Pentium? Che vantaggi ne ricave¬ 
rebbe chi scrive? Eppure... 

Il mercato vive e si sviluppa solo se 
vende continuamente e velocemente. 
Specularmente, l'utenza deve quindi 
acquistare continuamente e veloce¬ 
mente. Davanti a questa logica "per¬ 
versa" chi scrive di microinformatica 


deve (far) ragionare con calma. Chi pos¬ 
siede delle CPU stanche, quali possono 
essere i 386 o anche i primi 486SX, sa 
benissimo che il proprio sistema è dav¬ 
vero arrivato al capolinea. Ed allo stes¬ 
so modo lo sa anche chi ancora possie¬ 
de una scheda madre priva di slot PCI, 
con banchi di memoria capaci di ospita¬ 
re solo vecchi SIMM da un Mbyte e 
con possibilità di installare solo dischi 
IDE. A questi non si può che consiglia¬ 
re l'acquisto in blocco di configurazioni 
più recenti dotate del Pentium, di di¬ 
schi E-IDE e CD-ROM a quadrupla velo¬ 
cità. 

Al contrario chi possiede un bel 
MPC, equipaggiato ad esempio con un 
486 DX2/4 da 66 o 100 MHz e scheda 
madre PCI, sa (o deve sapere) altrettan¬ 
to bene che il proprio sistema non è af¬ 
fatto da buttare, ma probabilmente solo 
da upgradare nelle prestazioni di qual¬ 
che componente particolare. 


Quello che in definitiva gli utenti-let¬ 
tori sperano di sentirsi dire è un saggio 
e (spero) ponderato consiglio Non la 
traduzione di un dépliant o delle frasi 
più stereotipate. Ed è proprio questo 
che proverò a dire a chi mi segue su 
questa rubrica, rispondendo alle doman¬ 
de e trovando insieme qualche buona 
soluzione. 

Catturare su disco 
oppure in RAM? 

Catturare ed editare file di video digi¬ 
tale oggi è diventato assai meno proble¬ 
matico che in passato. Ci sono schede 
che oltre ad acquisire e comprimere in 
tempo reale riescono ad arrivare ai 25 
fotogrammi al secondo, ovvero al full 
motion, anche alle risoluzioni più alte 
La VideoBlaster RT-300, cosi come 
una Intel Smart Video Recorder, sono 
schede in grado di acquisire in full mo¬ 
li pannello InControl 
della Diamond Stealth 
con il quale e possibile 
governare tulle le Iun¬ 
zioni della scheda grafi¬ 
ca ed anche attivare la 
riproduzione di tutti i Il¬ 
io video digitali I avi, 
mpg. dal, mov. ecc,) 
di cui il nostro sistema 
supporta i relativi MCI- 
driver. 



304 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 
























COMPUTER & VIDEO 


tion anche a 320x240 ed a prescindere 
(quasi del tutto) dalla potenza della CPU 
del sistema che le ospita. Ciò è possibile 
grazie alla presenza di un chip dedicato al 
controllo qual è H750. Tale componente 
controlla sia l'informazione in ingresso 
che quella in uscita sollevando CPU e si¬ 
stema ospite da ogni genere di calcoli. 

Per quanto potente possa essere 
però, al momento di richiedere al siste¬ 
ma l'immagazzinamento delle sequenze 
digitali, tale chip non potrà non incontra¬ 
re gli eventuali colli di bottiglia del siste¬ 
ma stesso: scarsa quantità di RAM di¬ 
sponibile oppure unità dischi non suffi¬ 
cientemente veloci. 

Uno dice: se gli hard disk non ce la 
fanno potenzio la RAM ed uso il meto¬ 
do di acquisizione "Direct To Memory". 
Potenziare la RAM potrebbe essere una 
soluzione (che farebbe tra l’altro bene a 
tutto il sistema) ma attenzione: un mi¬ 
nuto di acquisizione a 320 x 240 pixel in 
full motion, con Indeo 3.2 necessita di 
circa 20 Mbyte! Credo che sia quindi 
conseguente il fatto che sia meglio con¬ 
siderare l'acquisizione ''directly to disk" 
quale unica possibilità produttiva. Alme¬ 
no finché non arriverà il nuovo Indeo 
4.0 (del quale si parla come di un codec 
addirittura più potente di MPEG) acqui¬ 
sire in RAM non è certo una soluzione 
economica. 

Viva gli hard disk anche se con questi 
il full motion non sarà mai raggiunto, 
Esaminando i risultati di una breve serie 
di prove di acquisizione su disco, è pos¬ 
sibile verificare che l'incidenza dei fra¬ 
trie persi (dropping) può oscillare media¬ 
mente tra il 10-20% a seconda se 
l'unità a dischi sia di tipo EIDE oppure 
IDE Altrettanto interessante è l'esa- 
sme del frame-rate che varierà tra i 18- 
20 fotogrammi al secondo. 

Dal punto di vista pratico, se il disco 
è almeno di tipo EIDE, un 10% di foto¬ 
grammi persi e un frame-rate di 20-22 
fps non sono certo un cattivo risultato 
pratico. 

La RAM non basta mai e gli hard disk 
non ci consentono di raggiungere i risul¬ 
tati desiderati: ma allora, per avere il full 
motion cosa ci si deve inventare? Per ri¬ 
solvere tutto alla grande dovremmo dota¬ 
re la nostra macchina di controller ed 
unità SCSI-2. Veloci e senza stati di break 
(che invece gli E-IDE hanno) i drive SCSI 
sono le uniche unità risolutive da questo 
punto di vista. È chiaro però che acqui¬ 
starli ha senso solo se l'esigenza del full 
motion è davvero così indispensabile. Ad 



Diamond Stealth In¬ 
contro! Oui vediamo 
attivati i controlli relati¬ 
vi al mixer audio. 


Sedici Mbyte per ac¬ 
quisire meglio, ma an¬ 
che e soprattutto per 
editare con rapidità e 
sema attese snervanti. 



esempio nei casi in cui i file acquisiti deb¬ 
bano poi divenire codice MPEG. 

Riassumendo possiamo allora affer¬ 
mare che, per quanto concerne l'acqui¬ 
sizione, il metodo "Directly To Disk" 
continua ad essere ovviamente preferi¬ 
bile, mentre è comunque indispensabile 
aggiornare la RAM non tanto per otti¬ 
mizzare la fase di acquisizione quanto 
quella dell'editing. Con 16 Mbyte di 
scorta ci ritroveremmo quasi sempre 
con l'opportunità di avere i file da mon¬ 
tare tutti in linea al momento dell'edi¬ 
ting. Ciò renderà nettamente più veloce 
ogni fase del lavoro, dal semplice esa¬ 
me dei frame in schermo all'inserzione 


e relativa preview degli effetti aggiunti 
alle tracce audiovisive. Chi già usa Pre¬ 
miere ne sa qualcosa dei tempi morti ai 
quali l'applicativo condanna mentre ef¬ 
fettua il refresh dello schermo oppure il 
caricamento in preview della sequenza 
in lavorazione. 

Una schedina SIMM da 16 Mbyte 
oggi come oggi costa meno di un milio¬ 
ne di lire e se l'eventuale computer- 
shop è disponibile a ritirare i nostri 8 
Mbyte la spesa si potrà quasi dimezzare 
e quello che così facendo si rispar¬ 
mierà, potremmo subito investirlo 
nell'acquisto di una scheda grafica ac¬ 
celerata. 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


305 































































COMPUTER & VIDEO 


-CU Video 


S«a:|340 |h|255 |» 

0 < 3 Aipccl 

Rate: (25 | [I| (pi 


-Como 


Project Output Oplions 


Output: (Entiie Project (♦] ai |AVI Moyie~ 


"S Audio 


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| Baia Rate | None 


Confami». 


ri Qoep when Imiihod 
0 Open liruihod movie 



Un intero Project salvato in formato avi ad 1/4 di schermo (320 x 240/ in modalità full motion e con audio di buona qualità. Oggi è possibile ottenere ciò sema la 
necessità di avere periferiche potenti e costose per la riproduzione. Le misure che qui vedete settate sono supportate da Indeo 3.2 con una richiesta di data-rate 
quasi sempre interiore ai 300 Kbps 

Decodifica MPEG via software. Mentre Freddy Mercury ed i Queen producono la toro performance, noi andiamo ad ottimizzare quella del Mediamatics Arcade 
Player per quanto riguarda la decodifica delle sequenze dai VideoCD 


L’accoppiata vincente, upgrade della 
RAM e scheda grafica PCI (e quindi 
Plug&Play), saranno subito riconosciute 
dal sistema e soprattutto le riconosce¬ 
ranno applicativi come Premiere. Photo¬ 
shop e Painter 3.1. Applicativi masto¬ 
dontici questi che, fra un Pentium a 90 
MHz, ma con soli 8 Mbyte di RAM ed 
un 486DX4 a 100MHz, ma con 16 Mby¬ 
te, preferiscono di gran lunga quest’ulti¬ 
mo. Cosi come lo preferiamo anche noi 
e soprattutto lo preferiscono sia Win¬ 
dows 3.1 che Windows '95. Le perfor¬ 
mance di un DX4 con 16 Mbyte sono 
migliori di almeno il 20% rispetto a 
quelle di un Pentium 90 dotato solo di 8 
Mbyte di RAM. 

In definitiva quello che vi sto consi¬ 
gliando è di spendere meno (upgrade 
della RAM anziché della CPU e della 
scheda madre!) e produrre di più! E già 
che ci siete datemi retta fino in fondo: 
acquistate un’unica SIMM da 16 Mbyte 
e lasciate pronto il secondo banco per 
altri, eventuali 16 Mbyte. Non si sa mai! 

CD-ROM drive e scheda grafica: 
dov'è il collo di bottiglia? 

Abbiamo appena stabilito che per fa¬ 
re lavori di acquisizione ed editing sono 
necessari sia hard disk veloci (E-IDE) ed 
almeno 16 Mbyte di RAM in linea. Que¬ 
sto è per produrre, ma per riprodurre? 

Se la nostra fatica è destinata ad es¬ 
sere inserita su CD-ROM, chi fruirà del 
prodotto necessiterà di un drive almeno 
double-speed. Il data-transfer rate da 
questi supportato (300 Kbps) è comun¬ 
que una condizione minima e per alcu¬ 
ne situazioni ancora precaria. Un file co¬ 
dificato Indeo 3.2 da 320 x 240 a 20-25 
fps ha una richiesta di data-rate che 
oscilla fra i 280 e i 320 Kbps. Se appena 


appena superiamo la soglia dei 300 Kb¬ 
ps la doppia velocità non basterà più. 
Consideriamo tra l’altro che tale velocità 
rimane molto spesso teorica e che va di 
volta in volta verificata in relazione agli 
elementi del sistema rappresentati 
dall’interfaccia alla quale è connesso il 
drive e/o dalla scheda grafica che gesti¬ 
sce il flusso visivo del sistema. 

In parole povere la riproduzione di file 
320 x 240 in full motion da un lettore 
ottico a doppia velocità è più facile che 
avvenga in maniera collassata che non 
fluidamente. 

Sembra il gioco della coperta corta: 
una volta avevamo i double-speed che 
venivano "imbottigliati" dall'interfaccia 
on-board delle schede audio. Oggi, che 
i più hanno dei double-speed diretta¬ 
mente attestati al controller dei dischi 
(oppure ad un'altra interfaccia veloce) ci 
ritroviamo invece con i limiti imposti dal 
codec e dalla scheda video. Ovviamen¬ 
te non si tratta di una diabolica presa in 
giro, ma più precisamente dall’accre- 
sciuta ambizione del multimedia che 
vuole riprodurre il full motion alla gran¬ 
dezza massima raggiungibile. 

Che facciamo? Qual è il consiglio da 
dare? 

Vediamo di fare qualche esempio 
pratico e di trovare dei rimedi. 

Primo esempio e prima serie di con¬ 
sigli: quando un "quasi” full motion a 
320 x 240, con l'attuale versione di In- 
deo, abbisogna di una velocità di trasfe¬ 
rimento dati superiore ai 300 Kbps cosa 
possiamo fare? Purtroppo esiste una 
sola via per risolvere il problema: cam¬ 
biare il CD-ROM drive. Via il double- 
speed e sotto con una nuova unità a 
quadrupla velocità da 600Kbps. Dall’al¬ 
tra, ovvero per conservare l’amato dou¬ 
ble-speed, bisogna sperare che i pro¬ 


duttori di CD-ROM ci forniscano filmati 
che stiano sempre entro i 300 Kbps e 
sperare che l’Intel Indeo Video 4.0 si 
diffonda rapidamente. 

Fra chi pensa al povero utilizzatore fi¬ 
nale e chi invece lo fa per il semplice 
fatto che il proprio sistema di acquisizio¬ 
ne non ce la fa ad acquisire di più, fino 
ad oggi bisogna però ammettere che 
sono pochi i casi di full motion visti a 
320 x 240 

Secondo esempio e seconda situa¬ 
zione tipica: perché, anche se i file .avi 
che sto visionando non superano i 300 
Kbps supportati dai double-speed, col¬ 
lassano lo stesso? 

Se vi siete già trovati davanti ad una 
serie di filmati da 320 x 240 "proiettati” 
da CD-ROM e che collassano (anche se 
avete letto che il loro data-rate è co¬ 
munque inferiore ai 300 Kbps) è proba¬ 
bile che nel vostro sistema ci sia un al¬ 
tro collo di bottiglia. 

Questo, se non dipende dall'interfac¬ 
cia del drive ottico, è molto probabile 
che dipenda dalla scheda grafica. La no¬ 
stra S-VGA potrebbe non essere una 
PCI oppure, pur essendo aderente a ta¬ 
le standard (come pure VESA Locai 
Bus) risultare il frutto di una progettazio¬ 
ne un po' datata o superficiale e basata 
su un chip grafico S3 di vecchia genera¬ 
zione. Il risultato, PCI o non-PCI, sarà 
che il chip non riuscirà a visualizzare ra¬ 
pidamente tutte le informazioni, riem¬ 
pirà il buffer e, oltre a rallentare il refre- 
sh delle immagini, collasserà persino la 
riproduzione della traccia audio. 

Il problema, volendo conservare la 
vecchia ISA oppure la vecchia Locai 
Bus, potrebbe esser parzialmente su¬ 
perato abbassando il numero dei bipla¬ 
ne imposti alla risoluzione. Un 640 x 
480 ad 8 bit-colore alleggerirebbe di 


306 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 




















































































COMPUTER & VIDEO 




soprattutto») tgusgti •• prostsiion. àt ur» R»nJ«Vf proposto aOa decodifica do) pni 
complesso concentralo di dati vidaodigilal 

Comunque sia non ti può non apprezzare la potenza del sistema che ho appena messo a 
punto mentre i Queen sparano rock dado schermo da 352«266 del Media Player, il 
sottoscritto continua a scrivere l'articolo che state leggendo PamtShop Pro 3 11 è già pronto 
per catturarne la relatwa schermata a pomata a tesimonianza| 


1200 demiacl 


Write C*V1590.Wni 


irCvM Torti Pro*** PartShmPro 


Richiesto it tuli screer questa 6 la qualità video che si ottiene. Mentre la velocità di esecuzione sembra rimanere invariata rispetto al 1/4 di schermo, l'ettetto che si 
produce in video è quello di un dithenng non riuscito completamente 

Mentre scrivo l'articolo il MediaPlayer esegue The Invisible Man sempre dei Oueen Appena arriva un trame che mi attira premo il tasto Stamp e quindi salvo il 
contenuto dello schermo in PamtShop Pro 3 11 


molto il lavoro che l'affaticatissima 
scheda deve svolgere. I filmati con ogni 
probabilità sarebbero riprodotti con mi¬ 
gliore fluidità e senza più collassare 
l'audio. Indubbiamente il tutto andreb¬ 
be a discapito della qualità visiva che. 
dal punto di vista cromatico, subirebbe 
un decadimento notevole al quale 
neanche il dithering imposto dal codec 
di Video for Windows riuscirebbe a por¬ 
re rimedio. 

Abbiamo abbassato il numero dei co¬ 
lori e quindi il numero di operazioni da 
svolgere al secondo, la scheda va più 
veloce, ma ci abbiamo rimesso in qua¬ 
lità. Se tale soluzione non ci soddisfa è 
inevitabilmente giunto il momento di 
provvedere all'upgrade. Una nuova 
scheda grafica urge al nostro sistema, 
ma attenzione, anche in questo caso 
non sparo alto e cito un nome facile fa¬ 
cile come quello della Matrox Millen¬ 
nium o della nuovissima Diamond Ed- 
ge. Meno elitariamente possiamo an¬ 
che accontentarci di schede "minori" 
senza per questo che la soluzione sap¬ 
pia di ripiego o peggio ancora non ci ri¬ 
solva il collo di bottiglia. Il consiglio al ri¬ 
guardo è di puntare su tutte quelle 
schede, anche ridistribuite OEM, che si 
basano sull'impiego del chip S3 a parti¬ 
re dalle versioni Video-765 per salire fi¬ 
no alle S3-968. 

Una scheda PCI, anche con un solo 
Mbyte di DRAM, ma dotata di un chip 
video customizzato, è in grado di dare 
nuova vita al nostro sistema di visualiz¬ 
zazione e riproduzione, Ottimo punto di 
riferimento per individuare una scheda 
con chip grafico di accelerazione "vi¬ 
deo" è poi quello di vedere se nel pack¬ 
age è eventualmente compreso un de¬ 
coder software per MPEG e VideoCD. 
Se c'è, la scheda non può che offrire 


una buona accelerazione anche dal pun¬ 
to di vista generale. Volendo fare per 
forza un nome posso comunque citare 
ad esempio una scheda come la Dia¬ 
mond Stealth Video 765 che costa poco 
(anche perché è appena uscita di produ¬ 
zione) e che gestisce in maniera soddi¬ 
sfacente anche la riproduzione di file 
.mpg e ,dat sequenziali di VideoCD (e 
CD-I). Sì, vi sto invitando ad acquistare 
una scheda "passata di moda", che 
non sarà l'ultimo grido, ma neanche il 
modo più rapido per dilapidare i nostri 
risparmi oppure, peggio ancora, costrin¬ 
gerci a rinunciare ad un upgrade soddi¬ 
sfacentemente risolutivo. 

Volendo cosi fare la prova del nove 
ho dapprima reinstallato nel mio MPC 
una vecchia Cardex S3-924 in standard 
ISA e, dopo aver verificato gli inevitabili 
colli di bottiglia, l'ho quindi sostituita 
con una Stealth Video 768 presa in pre¬ 
stito dalla Micro&Mega di Roma. 

Il collasso audio e lo stop-frame nella 
decodifica di file digitali da 320 x 240 
(ma anche meno!) che avevo potuto no¬ 
tare nell'uso della vecchia S-VGA ISA 
sono ovviamente scomparsi appena ho 
installato la Stealth. In più, cosa impen¬ 
sabile prima, mi sono ritrovato con la 
possibilità di riprodurre anche l'MPEG e 
il VideoCD. Una scheda così, che spara 
il full color fino ad 800 x 600 e riproduce 
file video accelerati, oggi costa meno di 
trecentomila lire ed è risolutiva per le 
esigenze del maggior numero degli 
utenti. Per chi non si dovesse acconten¬ 
tare, ma senza arrivare alle solite spese 
folli, la stessa Diamond offre la già cita¬ 
ta Stealth Video 968 dotata di 2 Mbyte 
di VRAM che costa meno di cinquecen- 
tomila lire. 

Provata anche questa, grazie sempre 
alla collaborazione della già citata Mi¬ 


cro&Mega di Roma (Via dei Savorelli, 
22 tei 06/6637777), non ho potuto che 
verificare un ulteriore scarto di velocità 
nella riproduzione a video. Il refresh è 
accelerato oltre che dal chip grafico più 
potente anche dalla disponibilità di 
RAM Video non dinamica com’è nell'al¬ 
tra versione. 

Non stiamo correndo né incontro al 
Pentium né all'ultimo grido in fatto di 
schede grafiche, ma quello che sì pro¬ 
pone non è certo un multimedia di "se¬ 
rie B". Tutt'altro. 

MPEG e VideoCD: 
la decodifica via software 

Quello che Microsoft con la versione 
a 32 bit di Video for Windows innestata 
direttamente in Win95 vuole raggiunge¬ 
re è la decodifica via software, al massi¬ 
mo livello prestazionale, del maggior 
numero di codici videodigitali. Il limite a 
cui si tende è riuscire a raggiungere il 
full motion e quindi il full screen senza 
adottare alcuna soluzione hardware. 

A riguardo, Intel ha subito risposto 
con l'ultimo upgrade di Indeo, denomi¬ 
nato ora Video Interactive v.4.0, e la 
Mediamatics, in stretta collaborazione 
con la stessa Microsoft, gli ha fatto eco 
consegnando i primi rilasci del suo 
MPEG decoder via software. 

Indeo 4.0, cosi come già detto, pro¬ 
mette di portarsi all'altezza di MPEG in 
fatto di capacità di compressione, arri¬ 
vando persino a superarlo in fatto di ra¬ 
pidità dì codifica e di facilità operativa in 
fase dì editing. MPEG Arcade Player di 
Mediamatics a sua volta tenta di spiaz¬ 
zare tutte le soluzioni per la decodifica 
hardware di MPEG presenti oggi sul 
mercato. 

Insomma, tutti provano a farci sogna- 


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COMPUTER & VIDEO 



1Iile video sono dilettamente letti anche da supporti per CD-I. La prova è in questo "interessante' 1 trame tratto dallo Strip Poker Live 


La stessa modella e ora vista in tuli screen, funzione nell'uso della Quale si nota ancora una resa un po' problematica. 


re, ma la realtà qual è? Posticipando per 
il momento la trattazione delle specifi¬ 
che e delle validità operative di Indeo 
4.0 (aspettatevi prima o poi una presen¬ 
tazione in pompa magna) andiamo nel 
frattempo a trattare quella relativa alla 
scommessa della decodifica MPEG via 
software. 

Personalmente, fino ad oggi, i film in 
MPEG li ho sempre visti attraverso il 
decoder hardware che posseggo. Ma è 
chiaro che l'interesse per le affermazio¬ 
ni della Microsoft e per la tecnologia 
messa a punto dalla Mediamatics è or¬ 
mai cosi generalizzato che meritava di 
essere trattato sulle pagine di Compu¬ 
ter & Video. Di conseguenza è con non 
poca curiosità che sono andato ad in¬ 
stallare l'MPEG Arcade Player della Me- 
diamatics (trovato ad attendermi nella 
confezione della Diamond Stealth Vi¬ 
deo. la S3-765 di cui sopra) ed ovvia¬ 
mente a disinstallare il decoder hardwa¬ 
re con il relativo set di moduli e librerie. 

L'Arcade Player della Mediamatics (la 
versione in mio possesso è la 1.00.6) è 
in grado di riprodurre file mpg e dat 
(VideoCD, CD-I e CD-Karaoke) con due 
distinti driver. L'MPEG Arcade e il Vi- 
deoCD Arcade che vengono automati¬ 
camente installati nella directory dì Win¬ 
dows con le relative librerie a 16 e 32 
bit; un sistema per il quale l'utilizzo otti¬ 
male necessita delle seguenti richieste 
di sistema: una scheda audio ad 8/16 
bit (per default l'MCI-driver si setta 
all'uso delle 16 bit con controllo per il 
formato PCM, mentre le 8-bit vanno n- 
configurate nel Mediamatics Setup); 
una CPU di potenza almeno pari a quel¬ 
la di un Pentium a 75/90 MHz; 256K di 
cache di secondo livello; un CD-ROM 
drive capace di un data transfer-rate di 
almeno 170Kb/sec (con l'ovvia compati¬ 


bilità con i formati di lettura del CD-I e 
del VideoCD). 

A livello di prestazioni generali le mi¬ 
gliori performance nella decodifica 
MPEG saranno raggiunte utilizzando 
CD-ROM (oppure Hard Disk) drive di ti¬ 
po Enhanced-IDE o le più rare configu¬ 
razioni SCSI. 

Riduzioni in fatto di prestazioni (ma 
non solo a livello di decodifica MPEG!) 
si otterranno invece in tutti quei sistemi 
in cui si verifica la presenza di una confi¬ 
gurazione mista tra drive di tipo E-IDE e 
IDE. I componenti IDE dìfatti forzano il 
controller dei dischi ad operare alla velo¬ 
cità massima supportata da questi (cir¬ 
ca 2 Mbyte) imbrigliando quindi le supe¬ 
riori potenzialità di quelli E-IDE, teorica¬ 
mente capaci di raggiungere i 10 Mby- 
te/sec di velocità raggiungibili nelle ope¬ 
razioni di I/O. 

Listate tutte queste informazioni mi 
accingo finalmente a fare la prova del 
nove, andando a provare gli stessi CD¬ 
ROM già utilizzati per testare sia la 
scheda MPEG decader per PC che 
quella per Amiga-CDil VideoCD Grea- 
test Flix dei Queen e lo Strip Poker Li¬ 
ve per CD-I. Carico il MediaPlayer di 
Windows, seleziono il VideoCD Arcade 
Player e inizio a godermi la scena C’è 
un po’ di scattosità nella riproduzione 
che rimane tale sia se lascio il quadro a 
mezzo schermo sia se lo mando in full 
screen. Non è certo la fluidità del deco¬ 
der hardware quella che mi viene pro¬ 
posta, ma la Mediamatics, nel file read- 
me, ricorda che la prima versione 
dell'Arcade è già superata da una beta 
della 2.0 e che, se nel mio sistema c’è 
un drive IDE, tutto si complica. E in ef¬ 
fetti (come drive D:) ho ancora in linea 
il mio caro, vecchio Conner da 170 
Mbyte (un cimelio!) che chiaramente è 


una versione rigorosamente IDE Non 
mi rimane altro da fare che disconnet- 
tere il Conner ed andare ad un'ulteriore 
verifica. 

Fatto ripartire il sistema e richiamato 
il Media Player mi accorgo che le cose 
sono migliorate, ma chiaramente il de¬ 
coder hardware sta ancora una (o 
due...) spanne sopra. Non sarà che ci 
vuole proprio un Pentium a 90 MHz? 
Prendo l'Arcade Player, lo installo sia su 
un P-75 che su un P-90 et voila: la flui¬ 
dità è sempre la stessa di quella offerta 
dal mio bravo DX4. 

Non si può certo sperare che un 
software (ed alla prima versione soprat¬ 
tutto!) eguagli le prestazioni di un 
hardware preposto alla decodifica del 
più complesso concentrato dì dati vi- 
deodigitali Malgrado ciò, chi compra 
una scheda grafica con chip video e il 
software Mediamatics compreso nel 
prezzo, non può che essere soddisfatto. 
Avrà a disposizione una scheda comun¬ 
que veloce ed un accesso gratuito al 
mondo dell'MPEG. Dai film su CD¬ 
ROM, alle enciclopedie interattive e a 
tutti quei prodotti (come ad esempio i 
nuovi titoli della Dìgìmail) che usano le 
codifiche mpg e .dat è tutto compreso 
nel prezzo, non c'è nessun mterrupt da 
settare e funziona al primo colpo Che 
vogliamo di più? Certo, certo, la versio¬ 
ne 2.0 dell’Arcade Player! 

Comunque sia non posso fare a me¬ 
no dì bearmi della potenza aggiunta al 
mio sistema. Il buon DX4 ora gira con 
sedici Mbyte ed una scheda grafica PCI 
di buon livello. Ho speso circa ottocen- 
tomila lire (salendo su di un Pentium 
non mi sarebbe bastato il doppio!) e mi 
ritrovo con una scorta di risorse mai avu¬ 
te prima. Emblematico il fatto che. men¬ 
tre stilo questo articolo, i Queen spara- 


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MCmicrocomputer n, 159 - febbraio 1996 
















COMPUTER 4 VIDEO 


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8) Itali IRramno (Cor CSMBIOtC 

Al momento di scegliere il codec e la risoluzione di cattura stiamo attenti a non dimenticarci mai di sellare il key-frameI 

L'Help di VidEdit ci dice che la funzione No-Recompresston rimane attiva solo quando si agisce esclusivamente sull'lnterleavmg Audio e/o il Pad Frante per CD 
ROM. Noi invece abbiamo scoperto che è anche possibile tagliare trame, doppiare la traccia audio ed eliminare le linee di croppmg 


no rock sullo schermo da 352 x 256 del 
Media Player e il PaintShop Pro 3.11 è 
già pronto per catturarne la relativa 
schermata e porvela a testimonianza. 

Le (giuste) misure del video 

Sostituita la scheda grafica ISA con 
una più potente PCI e raddoppiato il 
quantitativo della RAM a disposizione 
del mio sistema di produzione sono 
passato subito ad alcune sessioni di 
prova. E sarà stata una serie di circo¬ 
stanze sfavorevoli, ma i risultati non mi 
hanno del tutto convinto. Perché? Per¬ 
ché sfogliando da Media Player una se¬ 
rie di filmati .avi connessi ad un certo 
numero di prodotti interattivi mi accor¬ 
go che il video va avanti a scatti, Un fa¬ 
stidio che non è procurato né dalla 
scheda grafica, né tantomeno dal mio 
CD-ROM drive a quadrupla velocità (ci 
mancherebbe altro!). 

Da che dipende allora? Semplice- 
mente dal fatto che i filmati visti (e pro¬ 
venienti dai CD-ROM di case editrici 
ben affermate...) sono acquisiti senza 
considerare alcuni fondamentali para¬ 
metri. Per la cronaca gli importantissimi 
Interleave Audio (every "N" Frames) e 
Key Frame (every "N" Frames). 

Signori non è sufficiente apparec¬ 
chiare 32 Mbyte di RAM in linea, carica¬ 
re un Pentium a 133 MHz ed investire 
sulla più costosa delle schede di acqui¬ 
sizione per ottenere automaticamente il 
top-quality del video digitale. Si punta al 
320 x 240 in full motion ed ai colori e 
poi, per superficialità (o per ignoranza?) 
si glissa su particolari poco conosciuti, 
ma della massima importanza 

In poche parole se un filmato dalle 
stupende immagini non viene preparato 
con un interleaving audio "every 1 fra¬ 


me" e con un Key Frame video almeno 
ogni 4 frame, il risultato che si ottiene è 
un filmato digitale che scorre in video 
scattando. Non c'è collasso audio né 
tantomeno un refresh lento, ma pur¬ 
troppo una laboriosissima lettura del file 
che non permette di ricostruire lo stes¬ 
so con una dinamica fluida e realmente 
sequenziale. 

L'Interleave Audio (every "n" Fra¬ 
mes) stabilisce che le informazioni au¬ 
dio e video attinenti allo stesso flusso 
siano immagazzinate con precisi inter¬ 
valli di inserzione. È noto difatti che l’au¬ 
dio dei file avi si inserisce tra le infor¬ 
mazioni dei frame video. Settando un 
intervallo regolare l'audio sarà ordinata- 
mente decodificato in successione al vi¬ 
deo. 

Mentre per le riproduzioni da hard di¬ 
sk l'Interleave Audio può anche essere 
settato a valori più alti, per quelle che 
avvengono da CD-ROM (dalla velocità di 
lettura assai più lenta di quella di un hard 
disk) è bene che l'Interleave Audio sia 
settato ogni frame. Ciò garantirà che fra 
il frame "a" e il frame "b" sia immagaz¬ 
zinata l'informazione del sync audio atti¬ 
nente al frame "a", mentre tra il frame 
"b" e quello "c" sia immagazzinata 
l'informazione audio attinente al frame 
"b" e così via. L'intervallo regolare e 
l’informazione audio sempre a ridosso 
del singolo frame permetteranno al CD¬ 
ROM di leggere sequenzialmente l'infor¬ 
mazione audiovisiva e di procedere alla 
decodifica in maniera sempre ordinata e 
lineare, Ovvero più fluidamente. 

Sembra niente, ma se in sede di ac¬ 
quisizione e quindi anche in quella di 
editing, non si setta un Interleave Audio 
"every 1 frame", il risultato finale è che 
si può perdere il sync audio-video, 

Ancora peggiori sono poi le conse¬ 


guenze quando non si setta il Key Fra¬ 
me Video. 

Il parametro "Key Frame Every n Fra¬ 
mes", che troviamo sia nel modulo Vid- 
Cap di Video for Windows che nei vari 
Capture di Premiere o del MediaStudio 
di Ulead, sta a specificare ogni quanti 
frame compressi verrà immagazzinato 
un frame a piena informazione (full fra¬ 
me). 

In poche parole il Key-frame è un fo¬ 
togramma del quale viene immagazzi¬ 
nata l'immagine piena e che verrà quin¬ 
di usato come riferimento per tutti i fra¬ 
me successivi (finché non s'incontra il 
key-frame successivo) dei quali vengo¬ 
no immagazzinate solo le differenze 
con il frame precedente. Il settaggio del 
Key-frame permette quindi di far saltare 
rapidamente la lettura sui veri frame 
calcolando nel frattempo le variazioni 
cromatiche che li separano. Il risultato è 
una lettura più fluida e meno impegnati¬ 
va. Non settare il Key-frame, cosi com'è 
nel caso della maggior parte dei filmati 
che ho recentemente visto, obbliga il si¬ 
stema a leggere i frame come se fosse¬ 
ro tutti Key-frame (Key frame every fra¬ 
me). Ovvero come full-frame, con il ri¬ 
sultato di far saltare regolarmente dei 
fotogrammi durante la lettura. L'effetto 
è fastidiosissimo. 

Quando andate a fare una seduta di 
acquisizione ricordatevi che per le codi- 
fiche effettuate con Indeo 3.2 è suffi¬ 
ciente settare un generico Key-frame 
ad intervalli di quattro Ovvero: "Key 
Frame every 4 Frame". 

Tornando alle brutte rese dei filmati 
da me visti, la cosa fa un po' pensare. 
Di più ancora se poi si scopre che que¬ 
ste informazioni utili non nascono dalla 
mente "gemale" di chi scrive, ma sono 
più semplicemente rintracciabili sugli 


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COMPUTER & VIDEO 


Help in linea sia del VidEdit di Video for 
Windows che di Premiere! 

Help in Linea che funzionano anche 
per il sottoscritto il quale, al riguardo 
della funzione "No Recompression" of¬ 
ferta da Video For Windows, deve chie¬ 
dervi umilmente scusa. 

Sul numero 156 di MCmicrocompu- 
ter, enfatizzando l'ultima, folle avventu¬ 
ra che ho deciso di intraprendere (la 
realizzazione de II Segreto degli Inizi) 
parlai anche delle presunte magie di ta¬ 
le funzione. Al riguardo dissi, giusta¬ 
mente, che tale funzione era in grado di 
velocizzare il (ri)salvataggio dei file ac¬ 
quisiti senza andare di nuovo a ricompri- 
mere gli stessi, ma poi ed assai meno 
giustamente, aggiunsi pure che tale 
funzione entrava in gioco anche dopo 
una seduta di editing La cosa ha susci¬ 
tato non poche aspettative ed interesse 
tant'è che nella mia casella di MC-link si 
sono accatastate vane richieste di chia¬ 
rimenti Da dove sbuca fuori e che cosa 
significa No-Recompression? È davvero 
cosi magica? 

Andando ad una più approfondita se¬ 
rie di prove, la realtà mi ha dimostrato 
che la cosa è meno risolutiva di quello 
che avevo creduto e fatto credere. Im¬ 
pegnatomi in una seduta di editing con 
Premiere, sono andato a forare il blue- 
screen della prima scena de II Segreto 
degli Inizi. Procedendo al Save As non 
solo mi è stato confermato che il chro- 
ma-key e gli altri effetti annullano il No- 
recompressing, ma che tale funzione 
non è addirittura a disposizione del mo¬ 
dulo di editing di Adobe! Il No-recom- 
pressing è in definitiva un sub-metodo 
di savmg attivo solo all'interno di Vid¬ 
Edit, il modulo di editing presente nel 
kit Video for Windows. 

Fin qui con la mia parte di errori, ma 
ora continuiamo con le discrepanze che 
ho comunque potuto verificare tra 
quanto scritto nell'Help di VidEdit e 
quelle che sono state le prove pratiche 
da me svolte, L’Help dice che la funzio¬ 
ne di No-Recompression opera solo se 
si muta il data-rate o si reimposta un in- 
terleavmg, mentre non procura alcun ef¬ 
fetto quando ad esempio si aggiungono 
o si rimuovono frante. Metà giusto 
metà sbagliato. Aggiunti dei frame ed 
andando al salvataggio la funzione No- 
recompression non compare, al contra¬ 
rio, togliendo frame la funzione è attivis¬ 
sima. Anche Microsoft ha quindi scritto 
una cosa che non corrisponde alla 
realtà, omettendo altre funzioni impor¬ 
tanti che non inibiscono la riscrittura ra¬ 
pida senza ricompressione 

Il metodo di acquisizione che ho da 
poco assunto per la realizzazione del 
CD-ROM definitivo di "Videogiochiamo 



L III) 1 

ilMh WW# 

Mrtp. CWIMDWTb 


I\liìnin;i/.ione ili-H'c nVtlo 
diCROIMMNC 


L‘eliminazione delle li¬ 
nee prive di segnale 
Ieffetto croppingl è 
un 'altra indispensabile 
opzione che ci viene 
quasi sempre richiesta 
in sede di editing E, 
anche questa, non ini¬ 
bisce la riscrittura velo¬ 
ce senza ncompressio- 
ne. 


con Biancaneve" (vedi MCmicrocompu- 
ter n. 158) si basa in gran parte sulla re¬ 
sa digitalizzazione di lunghe sequenze 
di video analogico proveniente da VCR. 
Da questo (un Player Betacam privo dei 
controlli |og-shuttle) sono inserite tutte 
le sequenze grezze del film originale. 
Una volta acquisite ne ho tagliato le par¬ 
ti (di frame) che non servivano e quindi 
ho provveduto a salvare senza ricompri¬ 
mere. In una manciata di secondi è sta¬ 
to ottenuto un file avi lungo anche 
quattro minuti! Tagliare frame (e quindi 
editare!) non pregiudica perciò l’utilizzo 
della funzione No-recompression. 

Un'altra cosa non detta (forse per 
non sbagliare ancora?) è che anche il 
dubbing della traccia audio può essere 
effettuato senza che il No-recompres¬ 
sion venga annullato. Sempre sugli 
stessi filmati sono quindi intervenuto in 
sede di doppiaggio, cambiando l'audio 
originale con quello rifatto in base alle 
chiamate del gioco, e ho potuto salvare 
i file .avi (doppiati e puliti dei frame su¬ 
perflui) in pochissimi secondi. 

Provvedendo ad acquisire gli stessi 
filmati di cui sopra, cosi come spesso 
capita, mi sono ritrovato con il quadro 
video spostato verso sinistra. L'effetto, 
detto shifting, è decisamente antiesteti¬ 
co giacché lo spostamento verso sini¬ 
stra fa sì che, sul lato destro, scorra una 
lunga linea verticale priva di segnale. 

Ebbene, quando si vuol fare davvero 
un bel lavoro, oltre a ripulire dei frame 
superflui ed imporre un preciso dop¬ 
piaggio audio, si deve procedere anche 
all'eliminazione dello shifting. 

Per farlo, sempre dentro VidEdit, è 
sufficiente attivare l'opzione Crop e 
quindi procedere al taglio delle linee ne¬ 
re Terminata l'opera di rifilatura del 
quadro video e provvedendo al salva¬ 
taggio, anche in questo caso non docu¬ 
mentata, la funzione No-recompression 
funziona perfettamemte. 

Frame superflui da eliminare, doppiag¬ 
gio audio e quindi rifilatura del quadro 


con l'opzione crop. L’editing senza che si 
perda la funzionalità del No-recompres¬ 
sion, come dimostrato, si può fare. 

Possibilità non documentate da Mi¬ 
crosoft, ma che il sottoscritto, dopo 
averle sperimentate in prima persona vi 
rilancia volentieri! 

Conclusioni 

Se un articolo come quello che avete 
appena letto ha una sua morale, questa 
non può essere che nell'invito ad upgra- 
dare con prudenza e saggezza. Saltare 
sul Pentium 90, cambiando quindi CPU 
e scheda madre (ma rinunciando ai 16 
Mbyte di RAM perché altrimenti non ci 
si arriva con i soldi!) significa spendere 
come minimo un milione di lire Alla 
stessa cifra vi sto invece invitando a 
conservare il vostro DX2/DX4 (con rela¬ 
tiva scheda madre PCI) ed aggiornare 
gli elementi che più segnano il passo- 
scheda grafica e RAM. 

Una scheda grafica dal lento refresh 
video è capace di collassare anche l'au¬ 
dio e rovinare la riproduzione del file .avi 
anche meno esigente. Allo stesso tem¬ 
po produrre video digitale con soli 8 
Mbyte di RAM è oggi uno sforzo non 
più sopportabile in termini di tempo 
speso. 

In definitiva è meglio ottimizzare un 
sistema già esistente, equilibrarlo nei 
suoi componenti (hard disk EIDE, RAM 
estesa fino a 16 Mbyte, scheda grafica 
più potente, ecc.) che acquistare un si¬ 
stema nuovo basato su di un Pentium 
che poi non si può governare al meglio, 
ad esempio con un adeguato upgrade 
della RAM. 

Ripeto: fra un Pentium a 90 MHz, ma 
con soli 8 Mbyte di RAM ed un i486- 
DX4 a 100 MHz, ma con 16 Mbyte, io, 
ma non solo io, preferisco quest'ultimo. 
Il sistema sarà sicuramente più potente 
e più produttivo, proprio perché più 
equilibrato. 

Meditate gente, meditate. 


310 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 















CINA 

fflgr 

YEMEN 

BIRMANIA 

GUATEMALA 


U.S.A. 


ZhM : r*' 


TANZANIA 


SUDAN 

ETIOPIA 


KENIA 



OBIETTIVO è il nome che 
Italsel ha scelto per una collana 
di Cd-Rom che racconta con 
immagini, testi e musica, un viaggio 
attraverso itinerari insoliti e suggestivi. 

*300 fotografie "royalty free" di Antonio Bini 
*BMP a 256 colori e 16 milioni di colori, ZOOM 
^Didascalie per ogni immagine, testi per argomento 
^Possibilità di copiare negli appunti di Windows 
^Musiche di sottofondo, ricerca per nome, stampa 
^Funzione HELP dettagliata, TUTORIAL audiovisivo 
IN ITALIANO, versione Windows. 

.. è un' idea 

HEAD * ON 


TOGO 


GHANA 




Prodotto e distribuito da ITALSEL S.r.l. tei. 051/320409 fax 051/320449 
e-mail headon@italsel.nettuno.i< fittp://www.nettuno.it/italse 








GUIDA PRATICA 


Fast Multimedia AG 

Movie Machine II e M-JPEG Extension 

La nuova linea di prodotti della Fast Multimedia AG tedesca non si esaurisce alla 
FPS/60 già vista su queste pagine. Nella rinnovata serie Movie Line, infatti, abbiamo la 
nuova versione del prodotto di punta della passata "campagna d'inverno" della ditta 
tedesca. Si tratta della Movie Machine II, ovvero una riedizione particolarmente 
significativa dell'originale del 1993. Rinnovata nell'hardware, nel software soprattutto, 
nella qualità finale delle lavorazioni che saremo in grado di ottenere, ad un prezzo 
identico alla progenitrice. Com'è facile dedurre, le premesse sono molto 
"ammiccanti" ed intriganti 


di Massimo Novelli 


Continuiamo il discorso multimedia, 
già ampiamente trattato sulle nostre 
pagine, con un altro prodotto Fast, ve¬ 
ro punto di riferimento nell'ideazione e 
realizzazione di device audio/video di 
pregio, Come dicevamo all’inizio, la rin¬ 
novata sene Movie Line, che così tan¬ 
to successo ha ottenuto nella prece¬ 
dente "incarnazione", ha dato un note¬ 
vole impulso a nuovi progetti in tale 
ambito. Ecco così che a distanza di un 


anno e mezzo, in pratica, la casa tede¬ 
sca prova a "perturbare" di nuovo il 
mercato con altri prodotti, tutti rein¬ 
ventati e finalizzati. 

Dalla FPS/60, vista qualche mese fa, 
scheda di cattura audio/video con com¬ 
pressione "reai time" M-JPEG, alla PCI 
Movie, combinata acceleratrice .AVI 
nonché SVGA di ottimo livello, alla Mo¬ 
vie Machine II di questo mese, capture 
board con vari ingressi, sinto TV a bordo 


(ed integrato televideo), funzioni di 
overlay video ed uscite in standard 
composito/S-VHS. Le sue opzioni base, 
tra l'altro, potranno essere unite ad un 
paio di "piggy-back" da inserirsi sulla 
stessa, quali una potente estensione 
M-JPEG (per la cattura/scrittura di se¬ 
quenze video su HD, in reai time), e da 
un MPEG Decoder, atto a mandare in 
playback produzioni MPEG Video, CD 
Video, CD-I ed altro, full screen e full 



312 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 









COMPUTER & VIDEO 
GUIDA PRATICA 


La splendida fattura delle due 
schede è una tradizione Fast da 
diverso tempo, in primo piano la 
Movie Machine II. mentre a lato 
è presente l'opzione M-JPEG 



motion. Bontà poi della rigorosa politica 
dei prezzi adottata, anche se dette pro¬ 
duzioni si collocano ampiamente nella 
fascia medio-alta di simili device, godo¬ 
no senz'altro di un ottimo rapporto qua¬ 
lità-prezzo. Ma andiamo a vedere con 
dovizia di particolari quello che ci offre 
questa nuova arrivata. 

Confezione ed installazione 

La confezione della Movie Machine II 
è nel consueto stile Fast, adottato già 


Movie Machine II 
M-JPEG Extension 


Produttore: 

Fast Multimedia AG ■ Landesberger Str 76 
80339 Monaco Germania - Tel 0049/89/50206 

Distributore: 

Techne s r l , - Via Monte Sabotino, 19 -41100 
Modena - Tel 059/372030 fax 059/372171 

Prezzi UVA esclusa): 

Movie Machine II Ut 1.300.000 

M-JPEG Extension Lit. 900 000 


da qualche anno; una robusta scatola di 
cartone contiene infatti la scheda (full 
size ISA), l'altrettanto classico multi- 
connettore (per mgressi/uscite e VGA 
overlay), due dischi di installazione 
software e il manuale di servizio nelle 
altrettanto due solite lingue, tedesco e 
inglese. La fattura della scheda è di pri¬ 
missimo ordine, ormai una consuetudi¬ 


ne della casa tedesca (con a bordo chip 
di produzione Philips/Fast, altri Zoran, 
tuner TV Philips), mentre il manuale è 
stato ampiamente rinnovato con dovizia 
di schemi di collegamento, riferimenti e 
didattica sulle problematiche della cat- 
tura/scrittura audio-video, mediante le 
applicazioni a corredo 

Le risorse di sistema occorrenti sono 


Al solito, l'installazione 
dei prodotti Fast segue 
canoni ormai consueti, 
e la scelta della lingua 
e uno di essi Nel re- 
quester abbiamo an¬ 
che indicazioni sulle ri¬ 
sorse necessarie, non¬ 
ché quali opzioni instal¬ 
lare 



MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


313 




























COMPUTER & VIDEO 
GUIDA PRATICA 



Siamo entrati nel settaggio hardware, e ci viene richiesto un "Free Pori Base 
Address", per detault a 3I8H 



Il vero e proprio Setup 
passa attraverso Que¬ 
sto pannello, in cui 
scegliere l'interrupt. il 
tipo di tuner. uso del 
"memory mapping " e 
cosi via 


Il "Display Adjusl ", altra 
vecchia conoscenza del¬ 
la clientela Fast, ci con¬ 
sente di mettere a pun¬ 
to perfettamente l'over¬ 
lay della Movie Machine 
II. È sempre molto co¬ 
modo da usare 



nei comuni canoni attualmente in esse¬ 
re (386/486 o superiore con almeno 4/8 
Mega di RAM, HD libero per circa 8 
Mega), nonché la solita SVGA almeno a 
256 colori e Windows 3,1. L'installazio¬ 
ne hardware si limita al settaggio degli 
jumper di configurazione presenti sulla 
stessa (per informare il sistema se sono 
presenti più board MMachine II al suo 
interno), mentre, appena scelto un po¬ 
sto vacante nei nostri slot liberi a 16 bit, 
potremo tranquillamente inserire la 
scheda 

I suoi collegamenti hardware, se cosi 
possiamo esprimerci, si limitano all'ado¬ 
zione del cavo splitter presente, dove 
l'uscita della MMachine andrà connessa 
all'ingresso della nostra VGA (per l'over¬ 
lay), mentre la gestione del video (sia In 
che Out) che l’audio, avrà i suoi connet¬ 
tori dedicati. Tutto si limita a questo, ed 
altrettanto avviene sul versante dell'in¬ 
stallazione software alla fine della quale 
(non senza aver scelto prima la lingua 
con cui dialogare con gli applicativi), 
avremo il nostro Program Group conte¬ 
nente diverse cose; il Setup della sche¬ 
da, il Movie TV II, il Movie Studio II, un 
Unistaller ed il classico Read.me dell'ul- 
timora. 

II Setup hardware (ma gestito dal 
software) passerà attraverso i consueti 
requester di "Port Base Address” (per 
default a 318H, occupandone almeno 24 
consecutivi, e con optional inseriti fino a 
40). cosa che il software può provvede¬ 
re in modo intelligente, per evitare con¬ 
flitti. Altro ancora, il vero e proprio "pan¬ 
nello di risorse" della MMachine; l’uso o 
meno della "memory mapping" (per il 
collegamento e lo scambio dei dati vi¬ 
deo), o degli UMB, le porte di I/O, l’inter- 
rupt, nonché la natura del sinto TV (per 
default scelta su "Germany F11216") 
oppure il settaggio dedicato a più MMa¬ 
chine presenti nell'unità ospite. Le ma¬ 
novre seguenti saranno dedite all’aggiu¬ 
stamento del display, ed al video out 
(quest’ultima una novità assoluta). A 
causa dell'uso dell'overlay, infatti, la Mo¬ 
vie Machine ha bisogno di miscelare il 
segnale VGA con il video proveniente 
dalle sorgenti esterne, tutto ciò in una 
"Windows", per cui sarà ovvia l'opera¬ 
zione di traguardo dei due segnali com¬ 
binati (e a ciò provvede l'ambiente adat¬ 
to, dove con una serie di segnali prova 
si riesce a mettere a punto il tutto). È 
un'operazione necessaria, questa, che 
necessita di tutta la perizia occorrente (e 
a ciò ci viene in aiuto, come non mai, il 
completissimo manuale), come anche il 
successivo requester, quel "Video Out" 
con il quale mettere a punto varie cose; 
dalla Movie Machine li la Fast ha intro- 


314 


MCmìcrocomputer n, 159 - febbraio 1996 









































































COMPUTER & VIDEO 
GUIDA PRATICA 


dotto il concetto di "Foreground" e 
"Background" video, cioè una più este¬ 
sa definizione dei canali video d’ingres- 
so/uscita, per di più ri-direzionabili. Com¬ 
pletissimo (e da studiare con calma), il 
requester ci offre la scelta tra le sorgenti 
gestibili (Input 1 e 2 esterne, nonché il 
TV Tuner), lo standard video (se compo¬ 
sito o S-VHS), lo standard TV (PAL, SE- 
CAM, NTSC), per le due possibilità. Tut¬ 
to ciò, poiché essa può alimentare 
l'uscita video in modo evoluto, cioè 
quantomeno in standard diverso dall'in¬ 
gresso. 

Un solo esempio basterà per capirci; 
si potrà tranquillamente convertire (s), 
convertire) un segnale PAL in uno NT¬ 
SC, o viceversa, senza problemi, se 
non quelli legati all’uso proprio di appa¬ 
recchiature (leggi videoregistratori) 
adatti allo scopo. In sintesi, potremo 
leggere del materiale PAL, da VCR in 
tale standard, e ritrovarcelo in NTSC nel 
"Background" con diverse opzioni (sia 
in modo Scale che Originai, l'uno adatto 
all’interpolazione del segnale nella con¬ 
versione, data la differenza di righe tra i 
due, e l'altro rispettando il numero delle 
righe, ma tagliandone via l'eccesso). A 
scanso di equivoci, potremo dire che la 
conversione è tutto sommato buona 
(considerando i limiti del sistema), ma 
necessiterà, se inviata ad un VCR, che 
lo stesso sia in "genuino" standard 
scelto (cioè, in sintesi, se si vorrà utiliz¬ 
zare del materiale PAL verso NTSC, 
che quest'ultimo sia un "vero" NTSC 
recorder). 

Si potrà, altresì, dimensionare le sor¬ 
genti video nell’offset e con funzioni di 
croppmg nelle quattro direzioni, ad uso 
monitor video di controllo. 

Come si può ben vedere, sono state 
ampiamente rivedute le procedure es¬ 
senziali al funzionamento della nuova 
serie Movie Machine, rispetto alla pre¬ 
cedente, ed anche rispetto alla FPS/60 
di cui ci siamo già occupati. Il software, 
almeno quello d'inizio, (e soprattutto la 
gestione ed il re-mdirizzamento delle 
sorgenti) risponde accuratamente ai no¬ 
stri bisogni e le procedure sono molto 
chiare ed esaurienti. 

Applicativi a corredo 

Ma veniamo agli applicativi specifici 
nell’utilizzo della Movie Machine II; il 
Movie TV II ed il Movie Studio II 
(dell'opzione M-JPEG parleremo in se¬ 
guito). 

Il Movie TV II è anch'esso una felice 
evoluzione della precedente versione, 
che ci consente di mostrare a video le 
sorgenti collegate. Organizzato in puro 



Il requester "Video Adiusi and Conversici " la dice lunga sulla flessibilità della 
MMachme II; sono ben definiti i concetti di Foreground e Background, nonché 
le possibilità in ambito conversione video standard televisivo. 



Nel Movie TV II possia¬ 
mo gestire tranquilla¬ 
mente le nostre sor¬ 
genti video connesse, 
in questo caso stiamo 
vedendo l'ingresso A 
Ilo 01, mentre è aperto 
il menu Options, dalle 
voci molto complete 
ed esaurienti. 


Ancora nel Movie TV II, 
la Options Source ci 
consente di seleziona¬ 
re a piacere quello che 
vogliamo vedere in fi¬ 
nestra, con altri possi¬ 
bili settaggi 



MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


315 







































































COMPUTER & VIDEO 
GUIDA PRATICA 



La gestione del tuner TV, nel Movie TV II, passa attraverso il classico ambiente 
di scansione canali televisivi, con messa in memoria degli stessi, sintonia fine, 
nazionalità, ecc 



Altra novità di base della Movie Macbme II è senz'altro la gestione teletext Ite- 
levideo), nel modo rappresentato in figura; avremo possibilità di scegliere la pa¬ 
gina, andare in avanti o indietro, catturarne il testo, o la grafica, e cosi via 






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12 



L 'opzione M-JEPG ci 
offre il suo ambiente di 
cattura, questo Movie 
Capture, molto sempli¬ 
ce da usare, ancorché 
completo: al solito, di¬ 
verse saranno le varia¬ 
bili da considerare per 
una sua efficiente azio¬ 
ne. In guesto caso stia¬ 
mo solo considerando 
un setup d'overlay. 


overlay, la sua finestra ci consente di 
vedere, da un quarto delle dimensioni al 
pieno schermo (cioè da 192 x 144 ai 
768 x 576, in uscita PALI, i cinque in¬ 
gressi consentiti (cioè i due esterni, vi¬ 
deo 1 e 2. ed i tre interni, il tuner TV, 
l’M-JPEG e l'opzione MPEG, se presen¬ 
ti) Principalmente dedicato alla gestio¬ 
ne del smto TV, il Movie TV II offre un 
controllo d'immagine (e di conseguenza 
manipolazione) molto esteso e facile da 
utilizzare; con menu e requester, avre¬ 
mo quindi possibilità di selezionare l'in¬ 
gresso che vogliamo (ed il menu corri¬ 
spondente è molto completo, con varie 
opzioni), il controllo fine dell'overlay, nei 
parametri essenziali, la componente au¬ 
dio (consentita solo con l’unione della 
MMachme ad una qualsivoglia scheda 


sonora), più opzioni come filtri video (lu¬ 
minosità. contrasto, saturazione e niti¬ 
dezza) e le classiche ormai funzioni di 
cropping d’immagine. 

Dicevamo della gestione TV, ed essa 
infatti è molto evoluta, arrivando a con¬ 
trollare anche le funzioni televideo, que¬ 
sta volta di base nella Movie Machine 
II, a differenza della precedente. 

Avremo quindi possibilità di scansio¬ 
ne canali TV (con messa in memoria au¬ 
tomatica di quelli trovati), sia nelle tra¬ 
smissioni "aeree" che (bontà loro ma 
non per noi) via cavo, una sintonia fine 
per ogni evenienza, un database specifi¬ 
co per un centinaio di paesi, ognuno 
con la sua esatta canalizzazione stan¬ 
dard (quindi nessun errore nella sinto¬ 
nia). 


Per concludere, si potrà altresi otti¬ 
mizzare il video nella finestra, con varie 
opzioni, mentre le icone presenti sul de¬ 
sktop ci consentiranno le operazioni 
consuete come la cattura dell’immagine 
mostrata (con quindi il conseguente 
freeze della stessa), e salvarla in alme¬ 
no 11 formati diversi (dai classici GIF. 
BMP, PCX, TGA, TIFF ai meno comuni 
JFIF, EPS, DIB-OS/2, FLM -Fast Screen 
Machine-, RDIB, WMF, da 1 bit B/W ai 
32 bit True Color, a seconda della scel¬ 
ta). Avanzate funzioni di dithering, cosi 
come le onnipresenti opzioni di Cut e 
Paste completano la dotazione, non 
senza aver prima menzionato anche la 
splendida gestione televideo, governata 
mediante il classico telecomando, con 
funzioni di ricerca pagina, avanti e indie¬ 
tro, freeze di pagina, settaggio orologio, 
settaggio diverso set di caratteri (se 
operiamo in nazioni, per esempio, non 
latine o con alfabeti non comuni), possi¬ 
bilità di esportare il testo, via Clipboard, 
sia in modo ASCII che grafico puro. 

Il Movie TV II è un’altra delle novità 
più interessanti, e non vale solo per il 
rinnovato stile coreografico con cui e 
stato riscritto; è molto più solido e capa¬ 
ce che non il precedente, dandoci diver¬ 
se funzioni non presenti prima, La sua 
integrazione in overlay è esemplare, 
mentre mutile sarà parlare della qualità 
delle catture consentite; siamo ai mas¬ 
simi livelli 

Altrettanto rinnovata è la seconda ap¬ 
plicazione presente a corredo, quel Mo¬ 
vie Studio II, vero ambiente di mixing 
ed editing video, con possibilità di ag¬ 
giunta di effetti, titoli e grafica nelle la- 


316 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 

























































































































COMPUTER & VIDEO 
GUIDA PRATICA 


voraziom Sarà poi anche possibile, è 
ovvio, aggiungere frame catturati con il 
Movie TV II, per magari mandare il tutto 
all'uscita video, consentendoci di regi¬ 
strarne i contenuti. 

Il suo piano di lavoro ricalca, pur se 
con scelte grafiche diverse, la prece¬ 
dente versione del Movie Studio, e si 
divide in sezioni ben definite ognuna 
dedita ad un aspetto delle sue funzioni 
principali. 

In alto, sei possibili frame "Image 
Box", in cui caricare immagini da inte¬ 
grare nel lavoro, a sinistra le opzioni di 
"Keymg", o intarsio, in crominanza e lu¬ 
minanza, delle immagini scelte, con va¬ 
rie possibilità, mentre in basso avremo 
il box degli effetti speciali (Posterize e 
Strobe) ed in ultimo il "Channel Group 
Box", diviso in Foreground e Back¬ 
ground m cui selezionare le sorgenti 
nell'assegnazione dei canali video. Per 
finire, sulla stesso lato, la "TV List Box" 
con in evidenza l'eventuale stazione TV 
selezionata 

Al centro, potremo contare sulla "Ef- 
fect Library" e sulla comodissima T-bar, 
l'una organizzata come un database di 
effetti pre-programmati (una ventina) e 
di 10 da definire a cura dell'utente, da 
utilizzare per dissolvenze e mixing tra le 
sorgenti video, immagini fisse e 
quant'altro, mentre il secondo oggetto 
sarà usato come un vero e proprio "sli- 
der video", per di più "motorizzato", 
cioè sia manuale che automatico, con 
cui mettere in onda gli effetti scelti. 

A destra del piano di lavoro, abbiamo 
gli ambienti specifici all'inserimento dei 
file propriamente multimediali, nei mo¬ 
duli "MCIBox” e "AVIBox". In essi, in¬ 
fatti, si potranno invocare file audio, vi¬ 
deo, midi e quant'altro, comprendendo¬ 
ne i titoli nella "play list". Con l'annesso 
player, potremo quindi fare preview del 
materiale, oppure andare in uscita vi¬ 
deo, non senza prima essere passati 
per il "Video Source". altro ambiente di 
messa a punto delle sorgenti, molto si¬ 
mile al già visto per il Movie TV II, 

Dicevamo degli effetti, e nella fatti¬ 
specie di quelli definibili dall'utente, 
avremo il nostro bravo editor in cui sele¬ 
zionarne il tipo (tra Slide, Dissolve e 
Mosaici, la durata dello stesso e le va¬ 
riabili associate alla tipologia scelta 

Come si può ben vedere, il Movie 
Studio II è tra gli applicativi audio/video. 
al di là del fatto di essere legato ad un 
hardware cosi flessibile, tra i più sofisti¬ 
cati ancorché facili da usare. Le sue 
possibilità sono molte e tutte ben con¬ 
gegnate, la sua provenienza, da una ca¬ 
sa notoriamente ben introdotta in cam¬ 
po video, la dice lunga sulla sua capa¬ 
cità, andando incontro alle esigenze, ed 


Il Movie Studio é un al¬ 
tro potente ambito, in 
cui poter lare editing e 
mixing di componenti 
multimediali, sarà in 
grado di gestire i vari 
canali video della 
MMachme II simulta¬ 
neamente, nonché in¬ 
tegrarli con gralica. im¬ 
magini. suoni, ecc II 
tutto tranquillamente 
inviabile all'usata video 
della scheda 




ooo 

ooo 


1 ’—• 1 










_ 


5- 



n 

r 


1- a 


Vogliamo crearci il no¬ 
stro bravo effetto per¬ 
sonale. con cui essere 
riconosciuti, per una 
presentazione video 
che ci hanno richiesto ? 
Niente di meglio che 
produrlo con l'Effect 
Editor del Movie Studio 
Il; potente, ma facile 
ed immediato nell'uso 


aspettative, della folta schiera di adepti 
"videomamaci", anche di un certo livel¬ 
lo. E la Fast non delude certo i suoi ap¬ 
passionati sostenitori. Vale da solo, si¬ 
curamente, l'acquisto della Movie Ma¬ 
chine II. 

M-JPEG Extension 

E andiamo a vedere una delle esten¬ 
sioni più significative, dedite all'uso con 
la Movie Machine II, adatta a farla di¬ 
ventare tranquillamente una scheda 
multifunzione, capace di leggere/scrive¬ 
re sequenze video in standard M-JPEG, 
tutto in tempo reale. Con essa, infatti, 
si potrà registrare video con tutti i 50 
quadri PAL. compressi ed inviati su HD 
in standard YUV 4 2.2, fare playback 
dello stesso materiale full screen, invia¬ 
re il registrato verso l'uscita video (e 
quindi ad uso VCR). processare lo stes¬ 
so in ambienti di editing come Adobe 


Premiere, Ulead Media Studio o ln:Sync 
Razor Pro. 

La scheda è una "piggy back", da in¬ 
serire a cavallo della Movie Machine II, 
e non necessiterà di interrupt, ma solo 
delle ovvie porte di I/O (peraltro già con¬ 
siderate nell'installazione principale del¬ 
la MMachme). Tutto si risolverà inse¬ 
rendola tra i due pettini all'uopo consen¬ 
titi. La sua confezione, al contrario, go¬ 
de di diversi articoli, tra cui due dischi di 
installazione (l'uno contenente i driver e 
l'applicativo di cattura, l'altro una versio¬ 
ne runtime di MS Video for Windows), 
un esemplare manuale di servizio, per 
concludere con il classico Adobe Pre¬ 
miere (versione LEI e Xinglt! XingCD 
MPEG Encoder (anch'esso LE). 

Fermo restando, ed evitando di par¬ 
larne. le sue peculiarità (già ampiamen¬ 
te discusse, in versione integrata nella 
FPS/60 di qualche mese fa), con essa 
saremo in grado di catturare e compri- 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


317 









































































COMPUTER & VIDEO 
GUIDA PRATICA 



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3 


Ancora nel Movie Stu¬ 
dio II, il classico setup 
delle sorgenti gestibili 
dalla MMacIvne II, an¬ 
cora in evidenza i con¬ 
cetti di Foregiound e 
Background /video). 


Nel Movie Studio II. a 
mo' di perielio am¬ 
biente per 'produzione 
TV", non potevano 
mancare opzioni sul 
’Kevmg ' d'immagine, 
ecco il requester corri¬ 
spondente nel quale 
scegliere il colore piu 
idoneo. 



mere in reai time, via hardware, il video 
passante la Movie Machine II in stan¬ 
dard AVI M-JPEG IMotion JPEG), noto¬ 
riamente di livello qualitativo superiore 
al pur buono MPEG, e soprattutto pro¬ 
ducendo materiale perfettamente edita- 
bile, a differenza del secondo (data la di¬ 
versa natura dello standard), 

L'applicativo principale è il Movie Li¬ 
ne Capture, ambiente di cattura dotato 
di finestra video, nel quale scegliere le 
sorgenti e le sequenze da catturare, 
con parametri e opzioni molto evolute. 

Si potranno quindi stabilire le sorgen¬ 
ti video da manipolare, tra le consentite, 
definire i parametri di registrazione (nel 
frame rate, nei limiti di tempo ben defi¬ 
niti della sequenza catturata, nello sce¬ 
gliere se attuarla con la migliore qualità 
possibile, o con il miglior frame rate). 
Ancora, possibilità di variare le dimen¬ 
sioni, in byte, dei frame, e quindi settar- 
ne il flusso video ed il rapporto di com¬ 


pressione, capacità di catturare, nell'e¬ 
conomia di una sequenza video, un solo 
semiquadro (per ogni frame video) o en¬ 
trambi (per una maggiore qualità e flui¬ 
dità di movimento), cioè in sintesi capa¬ 
cità di catturare video a 25 fps oppure 
ad un pieno 50 fps. 

Ancora, le consuete opzioni in ambi¬ 
to audio (per una sua cattura tutto som¬ 
mato standard, e se dotati di una qualsi¬ 
voglia scheda sonora), come pure i con¬ 
sueti ambienti di messa a punto 
dell'overlay, delle dimensioni della fine¬ 
stra video, nonché la sua invidiabile in¬ 
tegrazione nel Movie Studio II, ne fanno 
un modulo ben organizzato e sempre 
pronto ai nostri servigi. 

Ed anche qui, e non vorrei essere 
tacciato di spicciola partigianeria, quasi 
mutile sarà parlare della qualità del pro¬ 
dotto MJPEG ottenuto; per tutto ciò, 
valga senz'altro il discorso già fatto per 
la FPS/60. 


Una qualità intrinseca di ottimo livello 
ed una solidità di fondo esemplare ne 
fanno, ancora una volta, un prodotto di 
punta, per di più con la buona notizia di 
non essere eccessivamente oneroso in 
termini di prezzo, È sempre un optional, 
purtroppo, (e quindi ha un suo costo ag¬ 
giunto alla dotazione), ma se proprio 
non ne potessimo fare a meno, niente 
di meglio che rivolgersi ad altra produ¬ 
zione, magari proprio a quella Fast 
FPS/60 cosi tanto menzionata, che, pur 
senza il dono di avere integrato a bordo 
anche il sinto TV (e per la verità, man¬ 
cante di altro ancora), ci permette di 
"fare video MJPEG" abbastanza econo¬ 
micamente, già nella configurazione 
standard. 

Conclusioni 

"Quando il gioco si fa duro, i duri co¬ 
minciano a giocare U". 

Ancora una volta la Fast ha "colpito 
duro", nella nuova serie Movie Line c'è 
tutto quello che occorre per fare multi¬ 
media ad un certo livello, e si può tran¬ 
quillamente scegliere l'hardware che 
più ci aggrada. Tra le sue proposte, 
spicca senz'altro questa nuova Movie 
Machine II che, unita magari proprio alla 
M-JPEG Extension (oppure all'altrettan¬ 
to classica MPEG Decoder Extension) 
la fa divenire un vero "multimedia cen¬ 
ter" di livello e qualità. 

Certo, detta qualità è un argomento 
che si paga, ma crediamo che, in fin dei 
conti, ne valga senz'altro la pena, non 
fosse altro perché ha dimostrato una 
"stoffa" non comune. 

Per ultimo, vorrei scusarmi con quan¬ 
ti di voi avrò tediato con le citazioni "... 
rispetto alla FPS/60 !, "... come la 
FPD/60 appena vista", ecc. É una catti¬ 
va abitudine, lo so, parlare dei non pre¬ 
senti, ma le similitudini tra la Movie Ma¬ 
chine Il e la FPS/60 sono veramente 
molte. 

In pratica, avrete comunque capito 
che tra le due, le differenze si limitano 
al smto TV. presente o no, alla opzione 
MJPEG (standard nella FPS/60. aggiun¬ 
ta nella Movie Machine II) e nella capa¬ 
cità di quest'ultima di gestire ingres¬ 
si/uscite in modo senz'altro più sofisti¬ 
cato. 

Ma un aspetto senza dubbio comune 
consiste nel fatto che sono ambedue di 
ottima qualità, e forse tra i "pezzi" mi¬ 
gliori che ci sia capitato di testare. Parla¬ 
re di prezzi equi, poi, è quantomeno fa¬ 
stidioso e ininfluente. «t§ 


Massimo Novelli e raggiungibile alla casella 
104397 su MC-hnk oppure via Internet all'indirizzo 


318 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 





































































RIFLESSIONE PER GLI ABBONATI 



C on la facilità con la quale si può acquistare 
una rivista in edicola molti ritengono che 
rabhonamento non sia conveniente anche perché 
può succedere, che un numero arrivi a domicilio 
dopo ruscita in edicola. Ma se pensate di poter 
sopravvivere al ritardo di due o tre giorni nella 
lettura, voi risparmierete il 40% sull'acquisto di 
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In Italia, il concetto di abbonamento non è così 
diffuso come negli altri paesi europei perché, tra il 
sistema postale poco efficiente e l'idea di non 
volersi sentire legati ad una testata, molti preferi¬ 
scono pagare di più in edicola. Forse avete più 
interessi e leggete diverse riviste. Allora, avete mai 
pensato che se vi abbonaste a REFLEX e alla 
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voi ricevereste una delle due, praticamente gratis? 
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DEBBONO ESSERE QUELLI DEL TITOLARE DELLA CARTA UTILIZZATA 


HO SCELTO QUESTO MEZZO DI PAGAMENTO 


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□ VI AUTORIZZO AD ADDEBITARE L'IMPORTO 
SULLA MIA CARTA DI CREDITO: 

□ AMERICAN EXPRESS Q CARTA SI 


N. 


SCADENZA_ L 

FIRMA_ 


DECORRENZA DAL PRIMO NUMERO RAGGIUNGIBILE. 
































MACINTOSH 


Apple Computer 

LaserWriter 4/600 PS 

di Andrea de Prisco 



ino a pochi anni fa, le stampanti 
laser erano dispositivi di utilizzo 
prevalentemente professionale, 
dal costo anche superiore ai cinque o 
sei milioni <se andiamo indietro ancora 
di qualche anno era necessario supera¬ 
re abbondantemente anche i dieci milio¬ 
ni e più) e dall'Ingombro paragonabile a 
quello di una fotocopiatrice da ufficio di 
medie dimensioni. Per l'utilizzo «consu¬ 
mer» si poteva scegliere tra le rumoro¬ 
se stampanti ad aghi 19 o 24 per i mo¬ 
delli di puntai o le lussuose «getto d'in¬ 
chiostro» caratterizzate dalla singolare 
silenziosità unita ad una lentezza opera¬ 
tiva sopportabile solo dagli utenti più 
pazienti. Guai, inoltre, a toccare il foglio 
fresco di stampa: l'inchiostro, sputac¬ 
chiato a quei tempi alla meno peggio 
solo su carta «speciale», si asciugava 
completamente sempre qualche secon¬ 
do dopo ogni nostra ottimistica previsio¬ 
ne Cinque o sei anni fa, disporre di una 
stampante laser collegata al proprio per¬ 
sonal computer era proprio roba da ric¬ 


chi, cosi come poteva essere quindici 
anni fa il «pensiero» di possedere due o 
più televisori a colori in casa o, ancor 
prima, più d'una macchina per nucleo 
familiare 

Ma si sa, ì tempi cambiano, le esi¬ 
genze aumentano... e i prezzi calano 
Così oggi è possibile acquistare a poco 
più di un milione (ormai una bazzeco¬ 
la...) una stampantina laser minimale 
modello «Poche_Pretese» o, con qual¬ 
che centone in più, una piccola Post¬ 
Script modello «Voglio_Di_Più» come 
quella in prova in queste pagine. Ma la 
LaserWriter 4/600 PS di piccolo ha solo 
le dimensioni esterne e il prezzo al pub¬ 
blico. Diversamente da altri prodotti di 
fascia bassa offre una risoluzione di 
stampa tutt'altro che minimale, pari a 
600 punti per pollice (come dichiara la 
sua sincerissima sigla). E non sottovalu¬ 
tiamo nemmeno l'aspetto PostScript: 
pochi anni fa si pagava una cifra parago¬ 
nabile a quello della macchina in prova 
in queste pagine il solo interprete per la 


LaserWriter 4/600 PS 


Produttore e distributore: 

Apple Computer SpA 
Via Milano. 150 
Cotogno Monzese IMI) 

Tel. 02/273261 

Prezzo orientativo al pubblico UVA esclusa /: 
LaserWriter 4/600 PS Ut I 730 000 


stampante laser plurimilionaria, spesso 
offerto come preziosa feature aggiunti¬ 
va visto il prezzo elevato (almeno que¬ 
sta era la versione ufficiale) delle royalty 
da pagare alla Adobe. 

Stampa quattro pagine al minuto in 
formato A4, è una macchina condivisibi¬ 
le in rete attraverso la porta LocalTalk 
integrata e, grazie al software LaserWri¬ 
ter Bridge fornito a corredo, può stam¬ 
pare da EtherTalk e TokenTalk tramite 
connessione ad un host Macintosh. 

Una stampante, come vedremo, mol¬ 
to interessante sotto vari aspetti, di¬ 
scendente diretta di altri precedenti pro¬ 
dotti Apple di fascia bassa, tutti caratte¬ 
rizzati da un ottimo rapporto prezzo/pre¬ 
stazioni. 

Una stampante piccola piccola 

Look moderno, design «pulitori e di¬ 
mensioni compatte sono le caratteristi¬ 
che principali, sotto il profilo estetico, 
della LaserWriter 4/600 PS. A parte il 
pulsante di sblocco per accedere alla 
cartuccia toner non troviamo nessun al¬ 
tro comando esterno: la stampante non 
dispone nemmeno deH'interruttore di 
accensione dal momento che è suffi¬ 
ciente collegare il cavo di alimentazione 
per darle corrente. La macchina va au¬ 
tomaticamente in standby dopo pochi 
minuti di inattività e rimane in letargo fi¬ 
no a quando non arriva un documento 
da stampare. Tre spie, situate sul lato 
superiore, indicano l’alimentazione, la 
mancanza della carta nel cassetto o un 
inceppamento lungo il percorso di 
stampa. Il lato superiore è anche quello 
di raccolta per i fogli stampati. Alterna- 



320 


MCmicrocomputer n, 159 - febbraio 1996 






MACINTOSH 
LASERWRITER 4/600 PS 


tivamente è possibile impostare per 
questi ultimi la fuoriuscita posteriore, 
utile per quei materiali più rigidi (soprat¬ 
tutto cartoncini e buste) che meno si 
adattano ai percorsi «curvosi» delle 
compatte stampanti laser. Il cassetto 
per la carta (sufficiente per appena cen¬ 
to fogli) è situato anteriormente: è abili¬ 
tato ad accettare i formati A4, Lettera 
USA, Legale USA. Executive e B5. Per 
utilizzare uno dei cinque formati carta è 
necessario spostare manualmente il 
margine posto all'Interno del cassetto. 
Con un meccanismo basato su una feri¬ 
toia sagomata, il margine si sposta fa¬ 
cilmente sulle cinque posizioni possibi¬ 
li, ed è sufficiente seguire visivamente 
la posizione dell'indicatore di riferimen¬ 
to per selezionare (senza possibilità di 
errore) il formato carta desiderato. È 
anche possibile l'alimentazione per fo¬ 
gli singoli utilizzando l'apposita fessura 
frontale, cosi come impostare la stam¬ 
pa differenziata del primo foglio rispet¬ 
to ai successivi. In questo modo, se 
dobbiamo stampare un documento il 
cui primo foglio è su carta intestata e i 
successivi su carta normale non siamo 
costretti a impostare due differenti or¬ 
dini di stampa. 

Sia il connettore per l'alimentazione 
che quello per il collegamento al Macin¬ 
tosh sono nascosti da inusuali sportelli¬ 
ni in plastica dotati di apposito foro per 
il passaggio dei relativi cavi. La soluzio¬ 
ne, sicuramente valida sotto il profilo 
estetico, ci lascia un po' perplessi ri¬ 
guardo l’effettiva praticità. 



Per cambiare il formato della carta è sufficiente 
spostare una guida 


Installazione e setup 

Come tutti i prodotti Apple, anche 
per la LaserWriter 4/600 PS non sussi¬ 
stono particolari problemi per la messa 
in funzione della stampante. Dal punto 
di vista hardware, una volta sballata la 


macchina, non dovremo far altro che to¬ 
gliere i vari fermi di protezione, collega¬ 
re il cavo di alimentazione, inserire la 
cartuccia toner e un po' di carta nel cas¬ 
setto d'alimentazione e provvedere al 
collegamento con il computer Questo 
può avvenire attraverso un consueto ca¬ 
vo mimDIN 8 poli (inspiegabilmente non 
fornito a corredo) o utilizzando un adat¬ 
tatore LocalTalk per l'utilizzo in rete del¬ 
la stampante. 

Se il sistema operativo installato sul 
vostro Macintosh è piuttosto recente 
(versione 7 o successiva) è possibile 
utilizzare immediatamente la stampan¬ 
te senza installare necessariamente il 
software di gestione fornito a corredo. 
Da Scelta Risorse sarà sufficiente sele¬ 
zionare LaserWriter 8 per poter stam¬ 
pare da qualsiasi applicazione II 
software a corredo, composto da ben 6 
dischi, comprende le utility per il setup 
della stampante, il driver di stampa, i 
profili delle stampanti Apple e numero¬ 
si font per gioia dei nostri documenti 
da stampare. Un settimo disco, da 1.4 
megabyte, contiene il software La¬ 
serWriter Bridge per l'utilizzo della 
stampante LaserWriter 4/600 PS attra¬ 
verso una rete EtherTalk o TokenTalk e 
un host Macintosh. In pratica il compu¬ 
ter al quale è collegata la stampante 
funge da server di stampa anche per le 
altre macchine in rete Ethernet o 
Token Ring non direttamente collegabi¬ 
li all'apparecchio per assenza di una 
porta integrata di questo tipo. 

Per pilotare le funzionalità della stam- 
















MACINTOSH 
LASERWRITER 4/600 PS 


Stampa 


1 


Psgr» MuHipk 


Stampa su: | Leserlllriter 4/600 PS^ [ 

Pagine: ® Tutte_ 

ODa: 


H: 


Copie: 


□ A fascicoli 


Alimentazione: ® Automatica O Manuale 
Destinazioni: | Stampante -r | 

Qualità: I Sita ▼"! 


( finestra Principale ) 


| Annulla (Stampa 




Stampa 


a 

Priorità di stampa: T-t.u 



® Normale: stampa adesso 

O Urgente: stampa prima degli altri documenti 

gj 


O Stampa alle: 1 7:01 1-01-1996 

O Sospendi II documento su "lasertllriter 4/6...” 

MultipW 


Mostra messaggi di auuiso: 

JL 


□ All'Inizio della stampa 

□ Al termine della stampa 


2 

(Finestra Principale] [ Annulla ]|| Stampa [| 


Le opzioni per intervenire sulla priorità di stampa 


4 La finestra di stampa offerte da QuickDraw GX 


panie si utilizza l’applicazione Apple 
Printer Utility, installata assieme ai dri¬ 
ver software al momento del setup ini¬ 
ziale Con Apple Printer Utility è possibi¬ 
le assegnare un nome alla stampante 
(necessario soprattutto per l'utilizzo in 
rete), caricare o eliminare font, stampa¬ 
re un esempio dei fonti disponibili, atti¬ 
vare o disattivare la stampa della pagina 
di avvio, impostare la densità di stampa 
per ottenere risultati più chiari o più 
scuri, impostare le opzioni di gestione 
della carta e delle stampe, inviare file 
PostScript e riavviare l'unità. 

L'operazione di upgrade dei font del¬ 
la stampante è utile per aumentare la 
velocità di stampa: non si tratta di 


□ 


tosi» Ulular 4/600 PS 




1 

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L'Apple Printer Utility regola i parametri di funziona¬ 
mento della stampante. 


un'operazione necessaria, ma solo con¬ 
sigliabile quando un determinato font 
non residente viene spesso utilizzato 
dall'utente. I font caricati «manualmen¬ 
te» sulla stampante rimangono disponi¬ 
bili fino a quando quest'ultima non vie¬ 
ne spenta. Considerato che la LaserWri¬ 
ter 4/600 PS non dispone di interruttore 
di alimentazione, ciò equivale a dire che 
saranno disponibili fino a quando non 
staccheremo la spina... o si avrà un'in¬ 
terruzione dell'energia elettrica da pane 
dell'Enel. 

La macchina è dotata di 2 megabyte 
di RAM sufficienti sia per la stampa di 
documenti PostScript che per file grafi¬ 
ci di tipo raster. Aumentando la memo¬ 
ria installata a 6 megabyte è possibile 
stampare velocemente anche docu¬ 
menti particolarmente complessi oltre 
a disporre di più memoria per caricare 
un numero maggiore di font nella 
stampante 

La funzione «Configurazione Gestio¬ 
ne Lavoro» permette di impostare la 
stampante in modo che mantenga il 
collegamento con il computer fino a 
quando non sono state stampate tutte 
le pagine di un documento Ciò permet¬ 
te agli utenti un diretto controllo del 


processo di stampa, che saranno imme¬ 
diatamente avvisati nel caso in cui do¬ 
vesse manifestarsi un qualsiasi tipo di 
problema (mancanza di carta, inceppa¬ 
mento di un foglio, ecc.). Alternativa- 
mente è possibile interrompere la co¬ 



rre spie per l’alimentazione, la mancanza di carta e 
per gli eventuali «incidenti» di percorso 



Sul retro è presente un'apertura per far uscire i materiali meno flessibili come cartoncini e buste . 


322 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 







































































































Una prova di stampa a 600 dpi 



municazione non appena è terminata 
l'elaborazione del documento in stampa 
in modo da aumentare la velocità: in 
questo caso la stampante può iniziare 
l'elaborazione del documento successi¬ 
vo pur non avendo ancora finito di 
stampare quello precedente 

Stampa da scrivania 

Con l'avvento del System 7.5 e di 
QuickDraw GX è disponibile per tutti gli 
utenti Macintosh la stampa da scriva¬ 
nia: sparisce il famoso «Print Monitor» 
per far posto alle nuove funzionalità of¬ 
ferte da QuickDraw GX. Adesso è pos¬ 
sibile avere sulla scrivania un'icona per 
ogni stampante collegata (o comunque 
raggiungibile via rete) e per stampare 
un documento è sufficiente trascinare 
la sua icona su quella della stampante. 
Dando un doppio click sull'icona di una 
stampante possiamo controllare la coda 
di stampa di quella unità e addirittura 
spostare un lavoro su un'altra stampan¬ 
te se lo desideriamo. 

Di tutte le stampanti «visibili», quella 
di default avrà la sua icona evidenziata 


da un bordino nero. Altri messaggi grafi¬ 
ci (sempre rappresentati da simboli e 
segnali sulle icone) indicano ad esem¬ 
pio che in quel momento ci sono docu¬ 
menti in stampa, che la stampa è stata 
interrotta, che si è verificato un errore o 
che l'unità risulta temporaneamente 
non accessibile. 

Le applicazioni Macintosh più recen¬ 
ti, in grado di utilizzare le numerose fun¬ 
zionalità offerte da QuickDraw GX, met¬ 
tono a disposizione una più sofisticata 
finestra di controllo stampa con la quale 
è possibile indicare l'unità da utilizzare 
(senza il ricorso a Scelta Risorse), impo¬ 
stare una priorità di stampa (scavalcan¬ 
do altri documenti in coda o procrasti¬ 
nando l'uscita su carta fino ad un deter¬ 
minato orario), suddividere automatica- 
mente documenti grossi in più fogli o, 
viceversa, stampare più pagine in minia¬ 
tura (fino a 16) su un unico foglio 

Concludendo 

Come vi abbiamo anticipato in aper¬ 
tura, la LaserWriter 4/600 PS ci ha colpi¬ 
to favorevolmente sotto vari aspetti. Si 


tratta di una stampante immediata e fa¬ 
cile da usare (Apple, in questo, è senza 
dubbio maestra), distinta da un ottimo 
rapporto prezzo/prestazioni e da caratte¬ 
ristiche tecniche tutt’altro che basilari. 
Basti pensare alla risoluzione offerta di 
ben 600 punti per pollice, identica a 
quella di molte macchine di fascia alta, 
alla compatibilità PostScript Level II, ai 
35 font residenti, alla possibilità di lavo¬ 
rare in rete LocalTalk in collegamento 
diretto e, tramite il software LaserBrid- 
ge, anche su reti TokenTalk e EtherTalk, 

In rapporto, poi, al prezzo di vendita è 
anche una macchina molto robusta, che 
svolge in maniera egregia il suo lavoro 
di piccola stampante personale, perfet¬ 
tamente compatibile con i driver di 
stampa delle macchine di fascia alta, 
che gli utenti Macintosh «di rete» sono 
già abituati ad usare. 

In definitiva un'ottima stampante «lo¬ 
cale» (da tenere a pochi palmi dal pro¬ 
prio Mac) che all'occorrenza può anche 
servire più macchine, come vera e pro¬ 
pria stampante di rete. Velocità di stam¬ 
pa a parte... 

«e 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


323 






MACINTOSH 


Authorware Professional 3.0 

di Raffaello De Masi 


na volta, agli inizi dell'informatica 
di massa, bisognava essere di 
bocca buona, c'erano soprattutto 
linguaggi, più o meno tradizionali (come 
quello dì cui leggete a fianco) e già pac¬ 
chetti più sofisticati come VìsiCalc o 
TKISolver facevano storcere il naso ai 
pseudosantoni della programmazione in 
camice bianco (come se chissà da che 
cosa potessero essere sporcati). Meno 
male che le cose sono cambiate e che, 
a meno che non si cerchi una cosa par¬ 
ticolarissimo, un Basic come il VIP di¬ 
viene oggetto d'uso di poche persone e 
fortunatamente ci si può rivolgere a 
pacchetti molto più maneggevoli e pra¬ 
tici da usare. 

Tanto per fare un esempio, confron¬ 
tate un pacchetto come Phyla o Helix 
Express, in cui non occorre scrivere 
neppure una linea di codice, e un altro 
database delle stesse prestazioni, come 
4D o Omnis 7. Chi sceglie il secondo 
genere sa già (o è un incosciente) che 
dovrà andare incontro a listati dì un cer¬ 
to respiro e a sedute di debug tutt'altro 
che riposanti. Chi sceglie la prima opzio¬ 
ne si mette, invece a giocherellare con 
mattonelle e icone simboliche, le lega 


con un filo logico e il gioco è fatto. 

L’authoring ha preso da un certo 
tempo piede; possiamo in buona fede 
considerare già HyperCard, fin dalla pri¬ 
ma versione, un precursore di questo 
ambiente. A distanza di qualche anno 
da allora abbiamo oggi a disposizione 
sul mercato bei prodotti, efficaci, inno¬ 
vativi e facili da gestire, che permettono 
di costruire applicazioni sofisticate, iper¬ 
testi, creazioni multimediali, di raffinata 
eleganza. Certo, si tratta di applicazioni 
costruite ex novo e. come tali, realizza¬ 
te attraverso un linguaggio, ma una co¬ 
sa è arrivarci attraverso le cineserie di 
Visual C o Basic, una cosa attraverso 
ambienti di sviluppo come Authorware 

Cosa è Authorware 

Authorware è ben noto nell'ambiente 
per avere ampie necessità di informa¬ 
zione. Si tratta, per chi non l'avesse mai 
conosciuto, di un completo ambiente di 
«authormg», destinato a creare, gestire, 
pubblicare e condividere informazioni. 
Attraverso un’intelligente combinazione 
di un'interfaccia intuitiva e di una sene 
di avanzate caratteristiche. Authorware 




The w 
M°st ~ • Jj 

Powerful 
Authoring «W 
Environment ( 
For Interactive 
Information 


Using 

Authorware 


Authorware 

Reference 


M.v romiti* ' 




mette a disposizione dell'utente, sia es¬ 
so un insegnante, un esercitatore, un 
educatore, un editore o uno sviluppato¬ 
re professionale di multimediale, i mez¬ 
zi opportuni e necessari per realizzare 
«corsi» completi, la cui sofisticazione 
ed eleganza è limitata solo dalla bravu¬ 
ra, fantasia, creatività dell'autore Ma 
non solo: attraverso Authorware è pos¬ 
sibile realizzare complesse simulazioni, 
sviluppare pubblicazioni e giornali elet¬ 
tronici interattivi, creare ipertesti multi¬ 
mediali efficienti. 

Di Authorware esistono due versioni, 
destinate al Mac (l'ambiente in cui nac¬ 
que e in cui, inutile dirlo, ottiene le mi¬ 
gliori prestazioni) e a Windows. 
Nell'ambiente Mac tutto il software ri¬ 
siede su un CD che è stracolmo di ma¬ 
teriale (oltre al programma vero è pro¬ 
prio esiste un'immensa libreria di cli- 
part, applicazioni già pronte, filmati da 
inserire, animazioni, moduli di conver¬ 
sione tra ambienti diversi, e cosi via); 
l'installazione minima rispettabile richie¬ 
de almeno una decina di mega, che su¬ 
perano la cinquantina se appena si deci¬ 
de di «importare» dal CD piu materiale, 
fino a un massimo di 200 per un'instal¬ 
lazione completa). Ciononostante, sor¬ 
prendentemente Authorware Pro gira 
senza problemi su macchine della clas¬ 
se '30, purché abbiano almeno otto me¬ 
ga di RAM Le applicazioni realizzate, 
che girano senza la necessità del pro¬ 
gramma iniziale (viene inserita nell’ap¬ 
plicazione stessa una runtime) «vanno» 
anche su un 68020 con quattro mega, 


Authorware Professional 3.0 


Produttore: 

Macromedia Ine 
600. Towsend Street 
San Francisco CA 94103 
USA 

Distributore: 

Modo Srl - Via Masaccio. 11 
42100 Reggio Emilia Tel. 0522/512828 
Prezzo UVA esclusaI: 

Authorware Professional3.0 Ut. 10.085.000 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 





MACINTOSH 
AUTHORWARE PROFESSIONAL 3.0 



II contenuto del CD dì installazione 


Sebbene la versione 3 sia recentissima, 
macchine ancora dotate del System 
6.07 la supportano correntemente. 

Come funziona Authorware 

I programmi di «authoring», almeno i 
due presenti in area Mac, sono pratica- 
mente sovrapponibili quanto a struttura 
anche se i tool su cui si basano sono 
sostanzialmente diversi. Detto in breve 
si apre una finestra su cui si trascinano 
icone rappresentanti fatti, azioni, strut¬ 
ture. loop, salti condizionali o non, 
estensioni; queste «piece» sono legate 
tra loro da linee di flusso che ne dirigo¬ 
no il funzionamento e in cui, eventual¬ 
mente, è possibile inserire blocchi di 
programma necessari per il più regolare 
flusso del programma. 

II vantaggio di usare un pacchetto co¬ 
me Authorware sta nel fatto che le parti 
del programma sono rappresentate da 
icone, inserite in una palette apposita. 
Ce ne sono ben sedici, sulla tavolozza 
principale, che si combinano in vario 
modo con quelle del toolbar, che con¬ 
tiene, né più né meno di quanto avvie¬ 
ne in pacchetti più tradizionali, simboli 
figurati delle operazioni più frequenti, 
come Undo, Copy, ecc. 

Senza neppure dare grande enfasi al¬ 
la sua perfetta struttura di linguaggio 
00, Authorware si addentra subito nel¬ 
le tecniche di costruzione di un'applica¬ 
zione; blocchi, procedure, add-in, strut¬ 
ture laterali divengono, già seguendo 
l'immancabile guided tour, immediata¬ 
mente familiari e facili da usare. Carat¬ 
teristica interessante, il guided tour non 



▲ 

Un esempio di llow- 
line, la flochart di 
Authorware. 


4 La videata di apertu¬ 
ra di SmartClips, un 
utile add-in di AW 


Pacchetto dalle elevate prestazioni, 
facile da usare dopo un certo training. 

Linguaggio di programmazione full 
object oriented. 

Materiale software (librerie, esem¬ 
pi. applicazioni) davvero impressio¬ 
nante 


CONTRO 



Costo esageratamente elevato 

Le applicazioni assumono rapida¬ 
mente dimensione notevoli e talora 
scarsamente maneggiabili, specie 
quando si usa grafica 




si basa su un esempio già precostituito, 
ma sviluppa dall'inizio un'applicazione 
ancorché non eccezionalmente com¬ 
plessa. 

Ovviamente la parte del leone nel tu- 
torial e nel manuale d'uso la fa la mani¬ 
polazione del «contenuto», la materia 
(testo, figure, animazioni, dissolvenze, 
ecc) viva dell'applicazione. Il supporto 
cartaceo fornito col software (se 200 
Mb non bastassero e avanzassero co¬ 
me palestra eccezionale di studio e trai¬ 
ning) è rappresentato da più di 1500 pa¬ 
gine, del tutto chiare e agevoli se non 
fosse che la confezione da noi ricevuto 
conteneva il manuale, invece per Win¬ 
dows, con le sue inutili complicazioni 
quando si interviene nel sistema opera¬ 
tivo. 

Gran parte, comunque, del tempo va 
dedicato allo «impupazzamento»; un 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


325 




































































& 


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f^SES ' y 


In queste due pagi¬ 
ne. tre videa te pre¬ 
levate dai corsi for¬ 
niti nelle librerie. 


Vin\ùri nmijyt Qumtion I ni i 
'oj .•?* Ov.-ral] ijtioMwn li ul li 

tfrffitwàir-ii - . 

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n nì CjEtó rr -t 
. T T * 


Information 

Technology 

Effectiveness 


MACINTOSH 

AUTHORWARE PROFESSIONAL 3 0 


pezzo di authoring, quasi sempre, per 
essere efficace e gradevole, abbisogna 
di grafica sofisticata, musica, filmati, 
animazioni, dissolvenze raffinate. La co¬ 
sa, per Authorware, è un gioco da ra¬ 
gazzi; tanto per intenderci, se si deve 
costruire una faccia che si sposta sullo 
schermo si realizza il primo fotogramma 
dell'animazione, si realizza poi l'ultimo e 
si stabilisce il numero di fotogrammi (o 
il tempo) necessari per la transizione 
dall'uno all’altro. Come dicevamo testo, 
parola, musica può essere integrato 
nell'applicazione, in modo sincrono e 
asincrono (vale a dire che il corso del 
pacchetto può continuare senza distur¬ 
bare o interrompere la musica o l'ani¬ 
mazione corrente). Il tutto sempre man¬ 
tenendo un'alta interazione; pause, ri¬ 
sposte, decisioni possono essere affi¬ 
date a metodologie le più diverse; 
schiacciamento di pulsanti sullo scher¬ 
mo (ce ne sono più di duemila già presi¬ 
denti nelle librerie), attesa di un tempo 
stabilito, tocco di un qualsiasi o prede¬ 
terminato tasto. Per consentire la crea¬ 
zione di interazioni obbligate (ad esem¬ 
pio il posizionamento obbligato di un 
oggetto su un altro) è possibile impedi¬ 
re che un oggetto possa essere mosso 
dovunque, ma permettergli sono lo spo¬ 
stamento, il dragaggio o il salto lungo li¬ 


nee o m punti ben definiti. Dall'interno 
dell'applicazione si può inoltre saltare 
sia ad un'altra, sia ad un pacchetto 
esterno (che so, ad esempio uno di gra¬ 
fica), per poi ritornare al punto dell'appli¬ 
cazione in cui si era stati lasciati. Il nu¬ 
mero di tentativi di risposte può essere 
limitato (se non si risponde in un tempo 
prestabilito, o se sulla stessa domanda 
si fornisco risposte errate per più di 
qualche volta, si va avanti) e si può as¬ 
segnare un range di valori in cui la rispo¬ 
sta può essere ritenuta valida; si può. 
ancora costruire un'applicazione che 


procede solo quando tutte le risposte 
fornite sono risultate esatte E questo è 
solo la punta dell'iceberg, giusto per far¬ 
vi capire a che cosa è possibile arrivare 
E, infine, di ogni uso dell’applicazione, 
può essere tenuta traccia, in forma di ri¬ 
sposte sbagliate, numeri di tentativi, 
tempo impiegato, eventualmente abbi¬ 
nando anche il nome dell'utente 

Qualche ultima parola, infine, sull'uso 
delle variabili, funzioni ed espressioni; 
sono esattamente quello che i loro no¬ 
mi indicano, e vanno utilizzate come in 
un comune linguaggio di programmazio- 


L'opinione 

Apple, dove vai ••• 


Ci vorrebbe un punto interrogativo, alla fi¬ 
ne del titolo, ma ho preferito i sospensivi, 
proprio per indicare lo smarrimento di uno 
che è sempre stato fedele a una bandiera 
attorno a cui i venti impetuosi di una volta si 
sono ridotti a zefiri primaverili. 

Scrivo di Apple da tredici anni, senza mai 
mancare un appuntamento su queste pagi¬ 
ne. E continuerò a farlo finché forza (e Mar¬ 
co) me lo permetteranno. 

Ma confesso di sentirmi, sempre più 
spesso negli ultimi tempi, un relitto, un Don 
Chisciotte d'altri tempi che si illude ancora 
di combattere in un mondo di «Sword and 
Sorcery». 

Ho sempre piu l’impressione che. negli 
ultimi anni, gli utenti Mac stiano passando 
da una setta di fanatici esaltati a un conses¬ 
so di conservatori il cui unico fine è di non 
fare mente e restare supini all'evolversi de¬ 
gli eventi Come gli Aventiniani di passata 
memoria, si sono ritirati sdegnati sulle loro 
posizioni, novelli membri dell’impero roma¬ 


no d'occidente, banchettanti ciecamente 
mentre le orde dei barbari calavano dal 
nord 

E questa armata, l'ultima , che sta dando 
colpi mortali alla corte degli utenti Mac, si 
chiama Windows '95. 

W95 è il piu aggressivo prodotto lanciato 
sul mercato dalla più aggressiva software 
house dt oggi Che. inutile illudersi, dopo 
aver dato battaglia a guerrieri di alto lingag- 
gio come OS2, sta attaccando, senza nep¬ 
pure tanto nasconderlo, la sempre piu mo¬ 
desta supremazia del sistema operativo 
Macintosh 

Ma l’utente Mac ha il sangue blu, lo sno¬ 
bismo di un barone inglese, e la boria sprez¬ 
zante di un Luigi XIV. 

Nemmeno si accorge che più tempo pas¬ 
sa, più diventa un colosso dai piedi molli, 
pronto a cadere , novello Romolo Augusto- 
Io, al primo spintone. 

Ma perchè sta succedendo questo? po¬ 
trà Apple porvi rimedio e invertire questa 


tendenza? Le ragioni, secondo chi scrive, 
sono molteplici e cercherò di mostrare co¬ 
me il sogno di dieci anni si stia trasformano 
oggi in una trappola senza scampo Quat¬ 
tordici anni fa Apple commise lo stesso gra¬ 
ve errore di cecità in cui si sta avventurando 
oggi Alla comparsa della bomba IBM si illu¬ 
se che il suo Apple II, una macchina giunta 
a una luminosa vecchiaia, potesse combat¬ 
tere contro un giovanotto muscoloso e in 
pieno sviluppo come il PC. 

Il risultato fu disastroso , come tutti ben 
ricordano; e il tentativo Lisa fece acqua da 
mille buchi. Il destino della mela sembrava 
segnato. 

Apple si salvò solo perché ebbe il corag¬ 
gio di fare un gran bagno di umiltà e rico¬ 
minciare daccapo, mettendo sul mercato 
una macchina nuova, innovativa, dotata di 
un sistema operativo scintillante E i risultati 
si videro , eccome, dando origine al «feno¬ 
meno Macintosh» 

Ma non si può vivere per dodici anni sugli 


326 


MCmìcrocomputer n. 159 - febbraio 1996 










MACINTOSH 



Rrchtuio Composizione 


SURVIVAL 

SPANISH 


Multimedia 

l.anguage 

Lcarning 

Coursc 

Clic» Nat* 

^ la Comma* 


ne. Interessante la presenza di variabili, 
per cosi dire, di sistema, che, presenti 
già nel pacchetto, monitorano certi 
eventi, come tempo di esecuzione, nu¬ 
mero di risposte sbagliate, numero di 
passaggi attraverso un loop e cosi via; 
gli operatori sono abbastanza sofisticati, 
e le funzioni in numero considerevole 
(tenendo conto che non si tratta di un 
linguaggio ad elevata sofisticazione nu¬ 
merica); non mancano alcune utili fun¬ 
zioni di testo. Inoltre è possibile creare 
funzioni personalizzate. 

Le applicazioni, una volta realizzate, 


come dicevamo in precedenza, posso¬ 
no girare da sole, come applicazioni 
stand-alone; tutto ciò avviene inserendo 
nell'applicazione una runtime; ovvia¬ 
mente l’applicazione, che è sempre per 
così dire allo stato interpretato, sarebbe 
indifesa contro un altro utente che pos¬ 
sedesse il package completo di 
Authorware. Per evitare ciò il sorgente 
può essere protetto con password. 

Conclusioni 

Authorware Professional è un pac¬ 


chetto sofisticato ed elegante, che, do¬ 
po un necessario periodo di training 
permetterà di costruire applicazioni mul¬ 
timediali interattive potenti, ben artico¬ 
late e sofisticate. È il capostipite di una 
serie di altri pacchetti, che integrano le 
già elevate prestazioni di questo. Desti¬ 
nato, anche in base al prezzo, ad 
un'utenza professionale, è troppo spe¬ 
cializzato, per interessare un'utenza solo 
curiosa. È protetto, ormai rara avis in un 
mondo in cui si è ampiamente capita la 
inutilità di questa tecnica, con una chia¬ 
ve hardware della Aladdm. 


allori; diciamolo con sincerità (che eresia!) 
grandi differenze tra il System 1 e il 7 non 
ce ne sono poi tante; certo è come parago¬ 
nare una clava preistorica con un JackStick, 
il manganello della polizia americana, ma 
ambedue servono allo stesso scopo e com¬ 
piono lo stesso servigio. 

E c’è il rovescio della medaglia; man ma¬ 
no che la differenza tra Windows e System 
sfumava ci si sarebbe atteso, da parte di 
Apple un adeguamento , se non altro, dei 
prezzi delle macchine, cosa che non c'è mai 
stata. 

Oggi un Pentium plurivalvole da 120 Mhz 
costa , con un HD da un giga, un paio di mi¬ 
lioni e mezzo. Una corrispondente macchi¬ 
na Apple con PPC costa due o tre volte tan¬ 
to. Hai voglia di elogiare la fierezza di Quick¬ 
Draw GX, la potenza del microprocessore 
RISC, la grazia delle ROM da quattro o otto 
maga; l'utente ragiona soprattutto con la lo¬ 
gica dei biglietti da centomila e, Inutile illu¬ 
dersi, ottiene risultati ai suoi occhi compara¬ 
bili con l’una e l’altra macchina 

Tranne nella grafica! D'accordo, ma la 
grafica non è un mercato, è una nicchia, e 
pensare di sopravvivere, anzi di vivere alla 
grande basandosi su di essa è pura follia; a 
meno che non si faccia solo quello, ci si 
chiami Silicon Graphics, e si rinunci a vendi¬ 
te con numeri a sei zeri 


Ma esiste un altro problema, in luce già 
da un po' di tempo e che sta assumendo 
proporzioni già abbastanza allarmanti; il 
software. Provo a confrontare un numero di 
tre o quattro anni fa di MacUser con l'ulti¬ 
mo , di dicembre; le pagine sono dimezza¬ 
te, la pubblicità langue, 1*80 % delle novità 
riguarda Thardwaretschede grafiche, anco¬ 
ra, e monitor, HD, streamer, materiale per 
reti); i software nuovi sono mosche bian¬ 
che. 

Oggi, chiamiamo le cose col loro nome, 
l'80% (o forse più) del software utilizzato 
giornalmente è compreso in Microsoft Offi¬ 
ce; un'altra fetta va a Claris, qualcosa ai pro¬ 
dotti grafici, il resto si conta a PPM (parti 
per milione; n.d.a.). Mi chiedo cosa succe¬ 
derebbe se Microsoft abbandonasse Office 
per Mac. 

E non basta; ogni giorno che passa 
software house dedicate a Mac chiudono o 
si adeguano trasferendo i loro prodotti in 
ambiente Windows; qualche esempio: Cla¬ 
ris, addirittura foglia naturale di Apple, sta 
producendo tali prodotti. 

ACI, produttore di 4D, un pacchetto della 
più rigida ortodossia Mac fin dal 1985, oggi 
cede e offre il suo database sotto Win¬ 
dows, Mac Warehouse. forse il più grosso 
rivenditore di prodotti Mac, apre PCWa- 
rehouse , che ha un catalogo grosso il triplo 


del precedente. Di nuovi prodotti non se ne 
vedono più da tempo e mi chiedo come 
possano aziende come Graphsoft continua¬ 
re ad upgradare MiniCad, oggi alla versione 
6, e non buttare tutto alle ortiche e cambia¬ 
re parrocchia. 

E Apple che fa, in tutto questo frangen¬ 
te? Al top della sua linea, offre un 9500, 
splendido senz'altro, ma che costa una 
quindicina di milioni. Una bazzecola, se ci 
pensate appena un po' , costa come un HP 
9000, un supermim da azienda I E neanche 
la strada dei compatibili (ma Apple l'ha mai 
cercata veramente?) è andata bene; come 
può sperare un clone di ritagliarsi una fetta 
di mercato, se Apple, tra royalty e diritti sul¬ 
le ROM, lo porta a costare solo qualche 
centinaio di dollari meno delle sue macchi¬ 
ne? 

E allora che fare? La battaglia della ridu¬ 
zione dei prezzi Apple non l'ha mai cercata, 
e oggi che le vacche sono scappate, non 
servirebbe più. Secondo me, Apple, quasi 
un nuovo Radiosa Aurora di London, do¬ 
vrebbe avere il coraggio di ripartire, ancora 
una volta, da zero, rimboccandosi le mani¬ 
che e lanciando sul mercato una macchina 
completamente innovativa, come fece dodi¬ 
ci anni fa 

Altrimenti il declino e la caduta saranno 
inevitabili,.. 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


327 






















MACINTOSH 

AUTHORWARE PROFESSIONAL 3 0 


Il rivale di Authorware 


Potrebbe sembrare strano che un pac¬ 
chetto cosi verticale e specializzato possa 
avere un concorrente. In Italia, infatti, non 
ne ha, ma negli USA esiste un altro packa¬ 
ge, Course Builder, che razzola nello stesso 
campo di Authorware 

Prodotto dalla Telerobotics di Knoxville, è 
oggi alla versione 4.2 (versione per la verità 
presente sul mercato da diversi anni e che 
meriterebbe da tempo un upgrade). CB è 
stato il primo pacchetto per la realizzazione 
di applicazioni multimediali apparso 
nell'area Mac, quando pensare cose di que¬ 
sto genere per un PC era fantascienza, e da 
allora (anno 1987) il pacchetto è sempre mi¬ 
gliorato pur mantenendo la sua struttura ori¬ 
ginaria immutata. 

CB si basa sulla stessa filosofia di 
Authorware; un flowsheet in cui si inseri¬ 


scono icone che eseguono certi compiti e 
che vengono legate tra loro fa linee di flus¬ 
so. La struttura e l'ambiente programmato- 
rio di CB sono, però, un poco più elastici e 
liberi di AW; anche qui abbiamo videate gra¬ 
fiche e alfanumeriche, tecniche di animazio¬ 
ne e dissolvenza raffinate, possibilità di ag¬ 
giungere suono, filmati, parola, ecc. Inoltre 
la Telerobotics fornisce un pacchetto ag¬ 
giuntivo che permette di collegare al calco¬ 
latore un videoregistratore. Dall'interno di 
CB questo videoregistratore può essere pi¬ 
lotato da opportune funzioni, cosi da per¬ 
mettere, ad esempio, l'interruzione del flus¬ 
so del corso per passare ad una parte docu¬ 
mentata filmata. 

Anche CB permette di costruire pacchetti 
stand-alone, con la tecnica dell'inserimento 
di una runtime nel sorgente di base I nu¬ 


merosi anni durante i quali é stato oggetto 
dì continue modifiche lo ha reso facile e 
pratico da usare (se si escludono alcune pic¬ 
cole cose da rivedere), ma una release 5 si 
fa attendere da tempo (anche se Jamce L 
Tocher, la direttrice commerciale, mi ha as¬ 
sicurato che manca poco alla sua realizza¬ 
zione). 

Non ne esiste una versione specifica per 
DOS-Windows. ma le applicazioni costruite 
in Mac possono essere «tradotte» in mon¬ 
do Windows-OS2 con un pacchetto, CB 
Traslator. che esegue in maniera perfetta la 
traslazione offrendo tutto il supporto per 
eventuali idiosincrasie (ad esempio differen¬ 
za di Font o risorse SND) Purtroppo anche 
qui il prezzo non e basso (il solo modulo CB 
per Mac costa un migliaio di dollari), ma 
tant'è. 



Un esempio di corso realizzato con CB. si noti la stretta analogia con le flow- 
line di Authorware 



Una delle più potenti opzioni di CB, in cui si possono realizzare salti condizio¬ 
nati basati su costrutti estremamente complessi. 



La modulistica interna di un corso; ogni modulo può essere selezionato, nel¬ 
lo svolgimento, in vario modo Icasuale, seguendo un ordine predefiniro, uno 
per riga, ecc I. 



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Cd 



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La possibilità di abilitare le risposte in maniera raffinata, basandosi anche su 
limiti di tempo, numero di tentativi, assegnazione di punteggio solo se la ri¬ 
sposta viene al primo tentativo 


328 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 







































































































































































































M A C 


I T 0 $ H 


LA PROGRAMMAZIONE DEL MAC 


VIP Basic 1.5 

Ogni tanto ci risentiamo in questa rubrica, che ha una cadenza tanto irregolare quanto 
imprevedibile. Indubbie esigenze di spazio su queste pagine hanno limitato 
l'apparizione di questa rubrica, ma i messaggi che trovo più che saltuariamente nella 
mailbox di MC-link mi danno, qualche volta, la spinta per scrivere qualche parola su 

questo argomento 

di Raffaello De Masi 



Oggi di programmare con linguaggi si 
parla ben poco; dieci anni fa riviste, na¬ 
te e morte come un'araba fenice, pro¬ 
speravano pubblicando listatoni in Ba¬ 
sic, o al massimo in Pascal, e ognuno, 
per saper masticare un poco di Basic 
dell'Apple II o magari dello Spectrum 
amava definirsi programmatore. In ef¬ 
fetti imparare un linguaggio era. sotto 
certi aspetti, una scelta obbligata; pac¬ 
chetti pronti, in giro, ce n'erano ben po¬ 
chi, e per realizzarsene uno della propria 
misura significava, nolente o volente, 
imparare un idioma. 

Tutte le macchine erano fornite del 
loro bravo linguaggio, che generalmen¬ 
te era il sempiterno Basic; talora, come 
con le macchine HP, era addirittura su 
ROM, a dimostrazione che senza di es¬ 
so si poteva fare ben poco. Poi, piano 
piano, questa smania dei linguaggi e dei 
programmatori della domenica è tra¬ 
montata, con relativa riduzione dei pac¬ 
chetti in circolazione. Ancora, l'entrata 
prepotente sul mercato dei C ha fatto 
piazza pulita di quasi tutto quel che ri¬ 
maneva. Oggi sopravvive a contendere 
l'egemonia «C» qualche Basic, qualche 
sparuto Pascal, e qualche linguaggio 
non tradizionale destinato a usi speciali. 
Il resto è tenebra. 

E nel mondo Mac? Facendo la debita 
proporzione con quello MS-DOS possia¬ 
mo ritenerci fortunati. Symantec offre 
eccellenti Pascal e C; nell'area Basic, 
dopo il getto della spugna da parte di 
Microsoft (ma non dimentichiamo che 
un bel VisualBasic è presente nell'ulti- 


VIP Basic 1.5 

Mamstay Europe 
71. Rue des Atrèbates 
B-1040. Brussels. Belgium 
tei 322/733 97 91 
fax 322/732.32 46 


ma versione di Excel) la fa da padrone 
un linguaggio di grandissimo pregio, il 
Future Basic della Zedcor, nato dalle ce¬ 
neri del vecchio Zbasic, che porta al 
massimo livello il concetto di program¬ 
mazione ad oggetti e di riutilizzabilità 
del software. Inoltre può essere abbina¬ 
to a PG:PRO, un altrettanto buon gene¬ 
ratore di programmi che rende la pro¬ 
grammazione dell'interfaccia Mac. in¬ 
dubbiamente complessa, una passeg¬ 
giata da ragazzi. Un raffinatissimo (e 
complesso) linguaggio strutturato ad 
oggetti è ProGraph e il suo successore 
CPX, dal costo elevato e padroneggiabi¬ 
le con efficienza solo dopo un adeguato 
training, dimenticando tutto quello che 
finora si era imparato in tema di pro¬ 
grammazione. E non dimentichiamo, in¬ 
fine, che pacchetti come Excel, FoxPro 
e 4D. MmiCad o Showplace. (come pu¬ 


re il prossimo FileMaker) offrono idiomi 
dalle caratteristiche superlative. 

Purtroppo a questa (relativa) abbon¬ 
danza di software fa riscontro una gros¬ 
sa mancanza di bibliografia adeguata. 
Fatta eccezione per il C, tanto standard 
da rendere quasi indifferente la destina¬ 
zione di un libro, sono venuti a mancare 
i supporti libracei una volta tanto diffusi 
e frequenti (verso la metà degli anni '80 
esistevano nel mondo circa 10.000 titoli 
dedicati solo al Basic, e manuali di pro¬ 
grammazione si trovavano anche nelle 
edicole delle stazioni) e l'unico vero rife¬ 
rimento resta il manuale, che talvolta, 
come nel caso del ProGraph, è ermeti¬ 
co e difficile da applicare. 

E allora? Beh, noi di MC ci proviamo, 
nell'area Mac; non costruiremo certo 
un’autostrada, ma un sentierino più o 
meno agevole siamo pronti a tracciarlo; 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


329 












MACINTOSH 
VIP BASIC 1 5 




In queste pagine pubblichiamo le finestre piu significative dell'ambiente di lavoro di VIP Basic 


chissà che non si possa ritornare, nella 
programmazione, non dico ai fasti di 
una volta, ma almeno al risveglio 
dell'amor proprio dell’utente che, se ha 
bisogno di qualcosa, si arma di INPUT e 
di PRINT (l’avete capito che amo il Ba¬ 
sic?) e si prepara il suo programmino 
fatto in casa. 

I linguaggi di Mainstay: 
il VIP Basic 

Casa di gran pregio, che produce ma¬ 
teriale sofisticato, sia nell'area hardwa¬ 
re che software, Mainstay è madre di 
Phyla, il bel database relazionale pre¬ 
sentato, su queste pagine credo in an¬ 
teprima in Europa, un paio di numeri fa. 
Nell'area Mac offre due linguaggi, un C 
e un Basic ambedue dotati di beneau- 
gurante prefisso VIP. Si tratta di due lin¬ 
guaggi costruiti esattamente allo stesso 
modo e allo stesso modo utilizzabili (per 
la verità vedrete che molte delle tecni¬ 
che d’uso sono le stesse viste in Phyla); 
la portabilità tra i due ambienti, anche 
se non esiste un traduttore specifico, è 
avanzata, anche grazie alla dotazione di 
un'interfaccia di gestione piacevole e 
veloce. Si tratta di un ambiente total¬ 
mente orientato all’oggetto, nel senso 
più lato del discorso e lo vedremo tra 
poco. Devo peraltro fare presente che 
si tratta di un pacchetto non disponibile 
ancora in Italia attraverso un distributo¬ 
re. ma la presenza, in Francia e Belgio, 
della Mainstay Europa semplifica gran¬ 
demente l’acquisto; in altri termini è 
sufficiente inviare un assegno nella rela¬ 
tiva valuta per avere a disposizione, in 
pochi giorni, una grossa scatola conte¬ 
nente due grossi manuali e il software 
di installazione. 


Che cosa è VIP Basic 

VIP Basic è un ambiente di program¬ 
mazione Basic completamente interatti¬ 
vo in maniera «visuale», parola questa 
intesa in maniera del tutto diversa da 
quella adottata dal Basic Microsoft. Con 
VIP-B si può avere un'idea e tradurla in 
un programma nel più breve tempo 
possibile, senza per questo passare at¬ 
traverso la fase di prototipo. Inoltre, con 
VB non si perde tempo ad entrare e 
uscire in programmi collaterali differenti 
(ad esempio il compilatore o il debug- 
ger) tutti i tool necessari alla realizzazio¬ 
ne del progetto finito sono disponibili e 
a portata di mano. 

VB offre ai programmatori in Basic 
un mezzo di notevole potenza, combi¬ 
nando un editor di testo e di flowchart, 
un interprete, un debugger e 12 editor 
di risorse in un singolo ambiente di pro¬ 
grammazione, il tutto a favore di un ra¬ 
pido processo di sviluppo di una com¬ 
pleta applicazione, anche ben rifinita. Il 
tutto è favorito anche da una rapida in¬ 
tegrazione dei cicli di scrittura-edit-test. 
Man mano che il programma cresce, 
VB crea automaticamente la relativa 
flowchart. Questo approccio, del tutto 
visuale, offre un incomparabile mezzo 
per il «tracing» del programma; risulta 
così facilitata la ricerca degli errori, non 
foss’altro perché non si è costretti ad 
un lungo e paziente lavorio di decifrazio¬ 
ne di infinite pagine di listato (cosa che 
al Basic tradizionale non fa certo difet¬ 
to). 

Questo approccio rivoluzionario alla 
programmazione, gli aiuti in linea, sem¬ 
pre pronti ed efficaci, e la capacità di 
modificare il programma e di vederne 
immediatamente gli effetti permette, 
come dicevamo precedentemente, una 


volta fatta la mano al mezzo, di creare 
un programma in tempi ragionevolmen¬ 
te brevi e senz'altro di molto inferiori a 
quelli di un qualsiasi linguaggio tradizio¬ 
nale. 

VB integra cinque livelli di ambiente, 
incrementalmente più efficienti e meno 
primitivi. Al più basso livello - codice 
Basic - VB genera gli statement di con¬ 
trollo attraverso la scelta via palette, as¬ 
sicurandone una sintassi appropriata. La 
flowchart relativa è automaticamente 
generata. VB, nel livello successivo, 
permette libero accesso ai prototipi del¬ 
le chiamate al Toolbox, liberando il pro¬ 
grammatore del fastidio della chiamata 
diretta. 

Ma per quelle persone che non cono¬ 
scono intimamente le tecniche di lavoro 
del Mac e non hanno mai letto la sua 
monumentale documentazione, Inside 
Macintosh, VB offre un livello superiore 
di programmazione, mettendo a dispo¬ 
sizione oltre 500 sottoprogrammi pre- 
compilati, di alto livello, capaci di ridurre 
esponenzialmente le difficoltò insite 
nella programmazione stessa. Senza te¬ 
ma di smentite, questi sottoprogrammi 
possono salvare, letteralmente, il pro¬ 
grammatore dalle paludi intricate della 
programmazione a più basso livello. Im¬ 
maginate quindi cosa può avere a di¬ 
sposizione un buon programmatore, ca¬ 
pace di accedere anche alle circa 3000 
chiamate al toolbox (tanto per gradire, 
VB ha anche una utility che permetterà 
di integrare nel linguaggio le chiamate 
delle future ROM e dei prossimi sistemi 
operativi). 

E se proprio non bastasse, ecco il 
quinto livello, l’Olimpo della program¬ 
mazione, il Dispatcher, un vero e pro¬ 
prio ambiente, un generatore di pro¬ 
grammi che permette di gestire tutto 


330 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 















































MACINTOSH 
VIP BASIC 1.5 


quello che non è proprio codice perso¬ 
nale in maniera trasparente; con esso 
preoccuparsi degli eventi, gestire me¬ 
nu, organizzare messaggistica è tutta 
acqua passata. Ce ne possiamo dimen¬ 
ticare, tanto ci pensa Dispatcher. 

E comunque, infine, VIP Basic gene¬ 
ra un codice Basic puro; e data la popo¬ 
larità di questo linguaggio non dovreb¬ 
bero esserci difficoltà a portare un sor¬ 
gente VIP in un altro ambiente. Ma la 
cosa interessante è che VB può impor¬ 
tare codice sorgente realizzato in un al¬ 
tro linguaggio e trasformarlo in una 
flowchart; immaginate cosa vuol dire se 
si è costretti a decifrare un sorgente 
non nostro o magari creato qualche an¬ 
no fa! 

VIP Basic nel suo ambiente 

In ossequio alle più moderne diretti¬ 
ve di programmazione, VB abbandona 
la logica del tristemente famoso «spa¬ 
ghetti programming» per abbracciare il 
disegno più avanzato del «project». An¬ 
che se si importa un sorgente scritto in 
un più vecchio Basic, il concetto di pro¬ 
getto non viene mai abbandonato, 

Il progetto, nel senso più elastico del 
termine, è una collezione di subroutine, 
blocchi di codice corrispondenti ad una 
desiderata azione. In VP. per rispettare 
il massimo ordine e la massima leggibi¬ 
lità del programma, ogni routine è indi¬ 
vidualmente editata nella sua finestra 
personale, a tutto vantaggio della visio¬ 
ne chiara e strutturata del progetto 
stesso. 

Tutti i progetti possiedono una routi¬ 
ne principale, chiamata «main» (guarda 
guarda, lo zampino del C). Un'applica¬ 
zione di grandi dimensioni possiede de¬ 
cine, centinaia o anche migliaia di routi¬ 
ne, un tributo alla più avanzata logica di 
programmazione ad alto livello. 

Al momento in cui un nuovo progetto 
e aperto, VB automaticamente crea due 
finestre, la finestra di progetto, dove le 
routine sono elencate, e la finestra delle 
routine, dove, ovviamente, «main» è 
pronto per essere composto. Per facili¬ 
tare l'organizzazione e la gestione delle 
routine, la finestra principale mostra 
una lista delle routine correntemente di¬ 
sponibili, compresa quella di Dispat- 
cher, se si desidera lavorare con questa 
utility. 

Ogni routine è sviluppata ed editata 
nella sua finestra; per comodità di lavo¬ 
ro infinite finestre di routine possono 
essere aperte ed editate contempora¬ 
neamente. La finestra di routine mostra 
sempre la flowchart raffigurante la rou¬ 
tine utilizzata o costruita, una zona di 
help che offre i sottoprogrammi e i pro¬ 
totipi concorrenti alla funzione, l'elenco 


delle variabili globali e locali e gli argo¬ 
menti utilizzati. 

Per comporre una funzione si può 
editare il codice direttamente da tastie¬ 
ra, ma è meglio abbandonare questa 
tecnica, per certi versi perversa e quasi 
sempre non priva di errori. Viene in aiu¬ 
to la palette delle librerie, una finestrina 
fluttuante che, attraverso soli ventiquat¬ 
tro pulsanti permette di gestire agevol¬ 
mente le oltre 3500 funzioni e i sotto¬ 
programmi disponibili (questo numero è 
destinato ad aumentare in futuro man 
mano che il linguaggio si evolverà). Gli 
oggetti supportati da VB sono le solite 


costanti e variabili, locali e globali, basa¬ 
te sulla definizione dei cinque tipi di ba¬ 
se delle variabili, dall'integer alla variabi¬ 
le stringa, Accanto a questi, nella tradi¬ 
zione del più puro Pascal, l'utente può 
creare i suoi tipi, nella forma e nel nu¬ 
mero che ritiene più opportuni. 

Ma la vera marcia in più di VB sta 
nella possibilità di maneggio avanzato 
delle risorse, pietra miliare ma vera cro¬ 
ce e delizia del programmatore dell'in¬ 
terfaccia Mac. Come è noto i tipi di ri¬ 
sorsa sono numerosi e permettono di 
organizzare al meglio menu, dialoghi, 
alert, finestre, icone e cosi via; il lin- 


« File Edlt Scotch Routine» Pro 


ADO 

orvcc 

MHUS 


iject 


Windows 


B 


DE 


ConH«.»t B 


***** 


a 


AryjrrttQft 0 


-dlipotch-ietup 


4ui»«0<6.0> ♦ 24 

pokel obdr».unnpiR<_do-.di*> 

POKEL odO-i • 4,URflPTRi_do_»onu > 

POKEL oddrt • 8 .URPPTR<-ìJojmou_ioòoU 
POKEL oddrt • 12.URRPTR._dOj«l«ct_-irvJo-8> 

POKEL odO-t • l6.U«RPTR<_do-clicfc*> 

PC*EL Od«*-t * 20.URRPTR<_do_).*y*> 

POKEL oddrt • 24 *JRRPTR< _do_drog> > 

POKEL oddrt . 28,<jWTR<-do_*'orf> 

POKEL oddrt • 32.l*WPTBV_d©_clOM> 

POKEL oddrt ♦ 36,L*WP7R(_do-i*doU > 

POKEL oddrt • 40,LWPTR<_do_ncliMaU«> 

POKEL Oddrt ♦ 44,URPÌ>TR<_d©_dloloe_ovont*> 

POKEL oddrt ♦ 48,URRPTR<_do_diolo<3_i Uo> 

POKEL odrfr-t • 32.yR»»TR<_do_iU*_ t< *taU> 

CflLL -Mt_diolog-i loo-proc < 128. I.URRPTR<dono >> 

CflLL J0l_dtol09_ll*o_proc < 128,8.UflRPTR<colculoU>> 
CRLL t«o_proc < 120.9.UWTR<colculoU>> 

CflLL J«t_diolo^_ioc <128,10.UfiRPTR<cafculol«>> 
CPU. _s*t_diolOQ-i(oo-proc <128.II,URRPTR<colculot*>> 
-Ml-dialog-i t««_proc 128. 1.URFPTR-don*> 


-L 


M 


* file Edlt Seonh Routine» Projet^Ullnaoui^ 

.dltpalch.ielup 


li 




ACTlVATtJVT 

APPLI J4INU 
U AC ► SPACI 
CV*r 


Atout OC00 
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'RAPIR il V»- 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


331 



























































MACINTOSH 
VIP BASIC 1 5 




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H*£L OÒO-Ì • 4 «.UWT«i _do_«J.oiog_. t«a> }£ 
POttL ®»i • 32.WWTH- 

_Mt_d.al©*-iU»^roe t 2 «, t.<*ftrTft<«top*ouO 

l». l.u»m«(**bout » 
j<tj«njjroc 126, I,UWmKdoFll«> 
-Mt_Mnu_proc l29.2,UNNPIMtfariU> 
l30.3.U"RPTR*Oo£dU> 
l».4,t*WPT««»oCd»0 
t30.9,u(VPTIt<doCdét> 

130,6. t*WPT««do€<J»0 



guaggio invita ad usare le risorse, al po¬ 
sto del codice, appena possibile, par¬ 
tendo dal principio che ogni elemento 
che può essere isolato dal programma 
principale può essere conservato in una 
risorsa. 

Per quanto riguarda le risorse è im¬ 
portante che l'ambiente Mac. attraver¬ 
so il Toolbox, offra un «attrezzo» per 
maneggiarle nella maniera più opportu¬ 
na. il Resource Manager. E VB offre do¬ 
dici resource editor integrati nel pro¬ 
gramma; 'ALRT', ’CNTL', 'DLOG'. 
'MBAR'. MENÙ, 'PICT', SIZÈ. 'str 
'str#\ ’TEXT', 'vers\ e 'WIND - ; e nel 


contempo, mette a disposizione un'am¬ 
pia parte del manuale per insegnare ad 
usarle. Inoltre, poiché il maneggio di 
questi mattoni della programmazione 
non è proprio agevole, l'ambiente Di- 
spatcher si incarica di organizzare i col¬ 
legamenti necessari e di gestire la orga¬ 
nizzazione, anche spaziale delle sequen¬ 
ze. 

Le funzioni di VIP Basic 

Se può essere di aiuto a visualizzare 
la disponibilità delle funzioni presenti, 
diciamo solo che il volume dedicato alla 


loro descrizione è pesante oltre 500 pa¬ 
gine. Si tratta di una collezione di state¬ 
ment e di sottoprogrammi enorme; si 
va dai semplici operatori numerici alle 
più complesse unzioni finanziarie e sta¬ 
tistiche, da tool grafici di rilievo a tutte 
le operazioni su bit, da funzioni mate¬ 
matiche già incorporate come il sortmg 
ad interpretazione di pixel su schermo 
da trasformare in caratteri alfanumerici, 
dalla gestione assolutamente completa 
degli event, al settaggio assoluto delle 
porte e dei canali, dal controllo del suo¬ 
no direttamente sulle note e sulle voci, 
alla movimentazione dei file che. ad 
esempio, possono essere spostati da 
volume a volume o da cartella a cartella 
direttamente attraverso statement Tale 
complessità di forme e di mezzi non 
spaventino, comunque; l'ambiente inte¬ 
grato di editor e di finestre grafiche 
semplifica molto il problema e rende 
piacevole l'organizzazione del lavoro do¬ 
po due o tre sedute di training. Ricorda¬ 
te quando abbiamo imparato ad andare 
in bici... 

Conclusioni 

Programmare Mac è come imparare 
ad andare in bicicletta, non si può spie¬ 
garlo. bisogna farlo. Come in quel caso, 
all'inizio si è un poco rigidi e impacciati, 
ma basta prendere un mimmo di confi¬ 
denza con le tecniche che arrivare a fa¬ 
re virtuosismi diviene quasi automatico. 
Continuando col traslato, possiamo dire 
che VIP Basic mette a disposizione 
quelle routine che si montano sulle bici¬ 
clette dei bambini per aiutarli a comin¬ 
ciare. man mano che si avanza le ruote 
possono essere sempre più sollevate fi¬ 
no a divenire mutili; da questo momen¬ 
to avremo a disposizione una piazza 
enorme dove scorrazzare e motivarci 
sempre più. Combinare grafica e scrit¬ 
to. aggiungere suono e. se vogliamo, 
animazione, creare codice riutilizzabile, 
ottimizzare sempre più la nostra appli¬ 
cazione, verranno pian piano per conto 
loro. 

Ma è tutto oro in VB (a proposito, VIP 
significa Visual Interactive Program- 
ming)? Certo che no; manca ad esem¬ 
pio un help in linea capace di suggerire 
anche la ricerca del significato o 
dell'uso delle routine disponibili, qui, co¬ 
me abbiamo visto estremamente nu¬ 
merose. Inoltre non c'è un vero e pro¬ 
prio compilatore, ma l'applicazione fina¬ 
le incorpora una runtime del linguaggio 
stesso (questo non giova certo alla ve¬ 
locità, anche se occorre dire che non 
sempre se ne sente il peso). Ma a fron¬ 
te di questi piccoli difetti, avere a dispo¬ 
sizione un ambiente quasi automatico 
di costruzione di un programma, dotato 
di un ottimo debugger e di un eccellen¬ 
te Dispatcher, è cosa che ripaga ad io¬ 
sa. 

«e 


332 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 
























































































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A 1 I G A 

IPISA '95 

Incontro dei Programmatori Italiani per lo Sviluppo su Amiga 

Milano, 18 novembre 1995 


di Andrea Suatoni 



Amiga ha davvero un'utenza dì 
tipo particolare. Credo che nes- 
sun'altra piattaforma possa vanta¬ 
re un cosi vasto stuolo di entusia¬ 
sti, pronti a difendere con i denti 
la sopravvivenza della propria mac¬ 
china, sfiorando a volte il puro fa¬ 
natismo. Mi si obietterà: il numero 
dì utenti Amiga è un'inezia rispetto 
a coloro che hanno scelto il PC 
compatibile. Obiezione giusta, al¬ 
meno dal punto di vista prettamen¬ 
te statìstico, che però non tiene 
conto di quante vicissitudini hanno 
attanagliato la decennale presenza 
sul mercato di Amiga, le quali poco 
o niente hanno inciso sulla « fedeltà» 
ad una filosofia. In questi anni se ne 
sono viste di tutti i colori: dall'iniziale 
entusiasmo (ricordate che Amiga è sta¬ 
to il primo vero personal computer mul¬ 


timediale della storia dell'informatica, 
come del resto ammette l'autorevole 
periodico BYTE) si è passati all'indiffe¬ 
renza delle grandi software house (per¬ 


ché Amiga non è un PC né tantome¬ 
no un Macintosh) per arrivare al 
crollo finanziario della Commodore. 
Eppure chi si è avvicinato ad Amiga 
molto difficilmente se ne è poi al¬ 
lontanato, anche quando le sorti di 
questa macchina sembravano es¬ 
sere irrimediabilmente compro¬ 
messe. Non si spiega altrimenti 
l'entusiasmo delle quasi quattro- 
cento persone che hanno parteci¬ 
pato a questa quinta edizione di 
IPISA, appuntamento annuale che 
ormai è senza dubbio il più impor¬ 
tante a livello nazionale. Quella 
che segue è dunque la cronaca dì 
un freddissimo sabato di novembre 
1995 nel quale il sottoscritto, armi 
(ehm, macchina fotografica) e bagagli 
alla mano, è partito verso la città della 
Madonnina. 


IPISA '95 si presentava piuttosto ric¬ 
ca di interventi, ma più che altro quello 
che ha stupito non appena ricevuto dal¬ 
le ragazze della reception il pacco con il 
materiale informativo sono stati gli atti 
della manifestazione, stampati diretta- 
mente su una Linotronic, e ben due CD¬ 
ROM (più un floppy). Il primo dei due 
CD-ROM contiene tutto quello che ri¬ 
guarda IPISA, non solo per l'edizione 
1995 ma anche per quelle passate, più 
una vastissima selezione di software di 


tutti i generi, nonché articoli e FAQ (Fre- 
quently Asked Questions). In più sul 
CD-ROM è presente una versione com¬ 
pletissima di PasTeX 1.4, comprensiva 
di tutti i font, pronta per essere usata 
direttamente da CD. Il secondo CD, del 
tutto inaspettato, è stato invece regala¬ 
to gentilmente dalla Cloanto. Si tratta di 
una versione beta, ma molto stabile, di 
Personal Suite, ovvero tutta la produzio¬ 
ne Cloanto (compresa la nuova versione 
di Personal Paint) in un'unica soluzione. 
In più si possono trovare il 99% delle di¬ 
vertenti animazioni di Eric Schwartz, no¬ 
me ben noto ai possessori di Amiga. In- 
somma, se il buon giorno si vede dal 
mattino... 

Per quanto riguarda il luogo, nulla o 
quasi è cambiato rispetto alla preceden¬ 
te edizione stessa sala, stesso video 
proiettore su schermo gigante (stavolta 
tarato meglio rispetto allo scorso anno, 
ma la colpa non va ovviamente ascritta 
agli organizzatori del convegno), stessi 
Amiga 3000 e 4000 a farla da padrone 
(in fin dei conti la manifestazione è de¬ 
dicata a loro!). Tra le tante persone, al¬ 
cune delle quali si sono sobbarcate qua¬ 
si 1300 km pur di presenziare (se non è 



"fedeltà" questa...), si notava, abba¬ 
stanza vistosamente, l'assenza non giu¬ 
stificabile di Giunti Multimedia, da poco 
distributore ufficiale per l'Italia di Amiga 
Technologies. Occasioni come IPISA 
sono quelle giuste per farsi pubblicità a 
buon prezzo e soprattutto ricreare un 
feeling con l'utenza. Ad ogni modo va 
dato credito a Giunti Multimedia di aver 
offerto ai partecipanti di IPISA i propri 
prodotti ad un prezzo particolarmente 
vantaggioso, cosa che del resto hanno 
fatto le altre ditte commerciali presenti 
al congresso. 


Gli interventi e... 
la fila per mangiare 

Già, mangiare. Ha poca attinenza con 
IPISA, però anche l'utilizzatore medio di 
Amiga ogni tanto ha bisogno di alimen¬ 
tarsi. Probabilmente quest'anno gli or¬ 
ganizzatori non si aspettavano una cosi 
grande affluenza, sicché la mensa 
dell'ISU si è rivelata insufficiente a sod¬ 
disfare in tempi brevi la grande massa 
di gente pronta ad assaltare il tavolino, 
e si è dovuto aspettare ben più di 
un’ora (per di più flagellati da un vento 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 




Paolo Canali 


freddo e impietoso come non mai) per 
poter addentare qualche cosa di com¬ 
mestibile. Fortuna che ad IPISA ci si 
sente un po' tutti amici, e fra una "zin¬ 
garata" e l'altra (Eugenio e Michele, voi 
non ne sapete niente, vero?) l'attesa si 
è rivelata meno noiosa del previsto. 

Ho voluto iniziare subito con una no¬ 
ta di colore, per di più parzialmente ne¬ 
gativa, perché rappresenta forse l'unico 
neo di una manifestazione per altro pie¬ 
namente riuscita. Al già ricchissimo me¬ 
nu di interventi previsti, forse già troppi 
per una sola giornata, se ne sono ag¬ 
giunti altri completamente fuori pro¬ 
gramma, uno dei quali ha rappresentato 
probabilmente il momento clou di IPI- 
SA. Il primo di questi "fuori program¬ 
ma" ha inaugurato la manifestazione, 
quando sul palco si è presentata una fi¬ 
gura mingherlina vestita di una felpa 
bianca su cui campeggiava il classico 
frattale. La signorina in questione era 
Fraulein Angela Schmidt, prima ospite 
straniera, nota in particolare per aver 
creato la serie di CD-ROM denominata 
Meeting Pearls. Angela ha raccontato 
come è nata l'idea di questa collezione, 
che raccoglie programmi e utility spes¬ 
so di non facile reperimento, partendo 
dai primi raduni di appassionati in Ger¬ 
mania, i quali si riunivano per collegare 
in rete i propri Amiga e scambiarsi cosi 
le loro creazioni. Quello che rende real¬ 
mente differente Meeting Pearls da 
qualsiasi altra collezione di programmi 
su CD-ROM è il modo in cui vengono 
preparati e venduti. Come dice il nome 
stesso, Meeting Pearls è il frutto di 
questi raduni (se ne organizzano da due 
a quattro all’anno) e ogni volume viene 
venduto praticamente al prezzo di costo 
(circa 11 marchi), richiedendo all'acqui¬ 
rente un contributo volontario per copri¬ 
re le spese di raccolta, selezione e pro¬ 
duzione del CD-ROM. 

Subito dopo ha preso la parola Mi¬ 
chele Console Battilana, nome invece 
assai noto ai lettori di MCmicrocompu- 
ter in quanto fondatore e presidente 
della Cloanto, ovvero l'unica (almeno 
per ora) software house italiana che 
opera sul mercato Amiga ad aver avuto 
un riscontro internazionale. Battilana ha 
fatto una disquisizione su quello che c’è 
dietro l'angolo, e su come dovrebbe es¬ 
sere impostata la progettazione del 
software in modo da poter avvantag¬ 
giarsi dei futuri standard basati princi¬ 
palmente sulla programmazione ad og¬ 
getti. L'intervento di Battilana ad alcuni 
sarà sembrato forse un po' troppo acca¬ 
demico, ma sta di fatto che finora la sua 
Cloanto ha raggiunto traguardi di un cer¬ 
to riguardo, e questo giovane manager 
forse ha qualcosa da insegnare a chiun- 

MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 





335 


que voglia intraprendere la strada della 
produzione del software. 

I due successivi interventi hanno ri¬ 
guardato tematiche differenti tra loro. Il 
primo, di Giuseppe Ghibò, era incentra¬ 
to su una utility di complemento per 
TeX, il sistema di impaginazione ideato 
anni fa da Knuth e ora largamente utiliz¬ 
zato soprattutto negli ambienti universi¬ 
tari grazie alla libera distribuzione e alla 
portabilità del suo codice. EVPaths, 
questo è il nome dell'utility, si occupa di 
standardizzare l’uso dei pathname, per 
niente omogeneo, fatto dai vari pro¬ 
grammi che compongono l'ambien¬ 
te TeX. Ghibò tra l'altro ha anche cu¬ 
rato la masterizzazione del PasTeX 
14 contenuto, come già detto, sul 
CD-ROM di IPISA II secondo inter¬ 
vento, di Vincenzo Gervasi, verteva 
invece su EUNice, un ambiente inte¬ 
grato Ob|ect Oriented per il linguag¬ 
gio E (tra l'altro Wouter van Oort- 
merssen, autore del linguaggio E, 
era presente come semplice ospite 
ad IPISA) Con EUNice si semplifica 
ulteriormente la già grande facilità di 
utilizzo di E, un compilatore velocis¬ 
simo e molto efficiente al punto tale 
che Amiga Technologies sembra 
aver offerto allo stesso van Oort- 
merssen un contratto di collaborazio¬ 
ne per continuare lo sviluppo di Ami¬ 
ga OS. 

II frenetico susseguirsi di inter¬ 
venti ha quindi visto salire sul palco, 
in ordine sparso, Michele Puccini, 
Stefano Guarnieri e Manuel Lemos. 
Puccini, della Class-X, autore del no¬ 
to programma per video titolazione X- 
DVE, ha illustrato l'uso di un nuovo for¬ 
mato di file (e della relativa libreria) 
espressamente pensato per le anima¬ 
zioni, Con XFA, questo è il suo nome, si 
possono raggiungere i 50 fotogrammi al 
secondo reali, il tutto senza appesantire 
in modo eccessivo la CPU e senza ri¬ 
chiedere necessariamente la presenza 


La partecipazione di ospiti stranieri comincia ad es¬ 
sere una caratteristica di IPISA Chi ha acquistato 
uno dei CD-ROM della serie Meeting Pearls sarà 
curioso di sapere chi è Angela Schmidt. Bene, in tal 
caso eccolo accontentatoI 


Bridge controller PCI 2.0 


di una scheda acceleratrice. Guarmeri 
ha invece presentato un sistema di svi¬ 
luppo, comprensivo di editor grafico, 
espressamente pensato per la creazio¬ 
ne di reti neurali, mentre Lemos, altro 
ospite straniero intervenuto ad IPISA, 
ha mostrato un ennesimo ambiente di 


Il numero di partecipanti ad IPISA aumenta ogni anno in 
modo sensibile. Alla quinta edizione della manifestazio¬ 
ne sono intervenute circa 400 persone Iinclusi gli orga¬ 
nizzatori! che hanno praticamente riempito la sala semi¬ 
nari del Centro Universitario ISU Per confronto provate 
a vedere pagina 350 del numero 147 di MCmicrocom- 
puter, nella quale si possono notare le file laterali prati¬ 
camente vuote 

programmazione ad oggetti (Objection) 
che però, a differenza degli altri, offre 
una discreta portabilità anche su altre 
piattaforme, in particolare UNIX con in¬ 
terfaccia grafica X Window. 

Spostandoci sul versante grafica, van¬ 
no citati innanzi tutto Alberto Longo del¬ 
la Field of Vision, autore di uno dei più 
riusciti giochi tipo Doom per Amiga. La 
peculiarità di Breathless è quella di es¬ 
sere giocabile anche su un 1200 ine¬ 
spanso, anche se ovviamente la massi¬ 
ma fluidità si ottiene solo con una CPU 
veloce (tipo 68040) temporizzata con 
clock molto elevato e con il chipset 
AGA, che comunque costituisce al tem¬ 
po stesso uno dei colli di bottiglia per 
quanto riguarda l'aggiornamento dello 
schermo La versione dimostrativa, vi¬ 
sualizzata sullo schermo gigante della 
sala, ha riscosso molto successo, e que¬ 
sto probabilmente invoglierà le persone 
a leggersi sugli atti del congresso l'arti¬ 
colo dello stesso Longo in cui vengono 
affrontate le tematiche del texture map- 
ping. Sempre parlando di grafica, Ales¬ 
sandro Tasora ha presentato invece un 



Alessandro Tasora 



pacchetto 
(Pheno- 
mena) per 
effettuare 
animazio¬ 
ni con ef¬ 
fetti di 


Phenomena particeli^ 

zazione 

tramite 

Reai 3D (vi ricordo che questo argo¬ 
mento è stato anche trattato da Massi¬ 
miliano Marras in uno degli articoli di 
Amiga F/X). A parte la validità del pac¬ 
chetto, che farà senz'altro felici i pos¬ 
sessori dell'ostico ma potente program¬ 
ma di rendering, quello che veramente 
ha impressionato fino a ^scatenare un 
applauso è stato il frenetico susseguirsi 
su schermo di animazioni, una dopo l'al¬ 
tra, che mostravano le potenzialità di 
Phenomena, enfatizzate dalla frenesia 
(detto in senso assolutamente positivo) 
dello stesso autore che sembrava non 
volersi più fermare Passando invece 
sul versante audio cito l'intervento di 
Maurizio Ciccione, che ha presentato il 
suo AudioLab 16, un programma com- 



Michele Console Battilana, presidente della Cloanto 
nonché autore di Cl- exl Iota chiamato Personal 
Writel, ha fatto alcune riflessioni sul futuro, rivol¬ 
gendosi in particolare a coloro che sviluppano su 
Amiga. 



La Class-X è nota per aver pubblicato degli ottimi 
programmi per video titolazione lad esempio X- 
DVB. di cui è usata la versione 21, Giovanni e Mi¬ 
chele, due simpatici ragazzi toscani, sono alla guida 
di questa giovane software house italiana. Ad IPISA 
hanno illustrato un nuovo formato di file specifico 
per le animazioni 


mercìale che permette la completa ma¬ 
nipolazione di campioni digitali sonori, 
AudioLab 16, giunto alla versione 2.0, è 
disponibile ad un prezzo molto competi¬ 
tivo se raffrontato a soluzioni analoghe 
per altri computer, ed è in grado di pilo¬ 
tare le principali schede audio. 

Per quanto riguarda l'hardware, il so¬ 
lito Paolo Canali è intervenuto presen¬ 
tando un progetto per la realizzazione di 
un convertitore di bus tra 68000 e PCI. 
Canali, che ha disegnato e verificato il 
circuito avvalendosi di un simulatore 
software, ha dimostrato come sia pos¬ 
sibile utilizzare dei componenti pro¬ 
grammabili quali FPGA "PCI compliant" 
e EPLD per interfacciare semplicemen¬ 
te un 68020 funzionante a 14 MHz; ov¬ 
viamente lo scopo era quello di dimo¬ 
strare che sarebbe possibile equipag¬ 
giare anche gli Amiga con CPU 68000 
con un bus PCI, il quale sta diventando 
praticamente lo standard di mercato, ol¬ 
tre ad offrire delle ottime prestazioni 

Infine, trattandosi di un incontro tra 
programmatori (come recita l'acrommo 
di IPISA) non poteva mancare una di¬ 
scussione sull'AmigaDOS e sul compi¬ 
latore C. Federico Zuccollo ha dunque 
presentato un sostituto più moderno 
dell'attuale dos.library che permette di 
lavorare con una filosofia Object Orien- 
ted (ancora!), mentre per il compilatore 
sono intervenuti due dei programmatori 
dello Storm C++, un compilatore C/C++ 
che potrebbe diventare il nuovo compi¬ 
latore ufficiale di Amiga (o almeno que¬ 
ste sono le voci che corrono). Due paro¬ 
le su questo nuovo prodotto: si tratta di 
un ambiente integrato in cui troviamo 
anche un buon debugger Tra le caratte¬ 
ristiche di spicco (il prodotto non era an¬ 
cora stato terminato quando è stato 
presentato) cito la compatibilità con 
l'ANSI C (ovviamente) e con l'ultimo 
draft del C++ (quindi anche c'è anche il 
supporto per i template, che invece non 
sono riconosciuti dal SAS/C) Quello 
che forse attira di più, però, è la possibi¬ 
lità futura di generare codice per Power 
PC, il che significa cominciare a gettare 
le basi per quello che sarà l'Amiga del 
futuro Piccola curiosità: buona parte 
dei programmatori sono gli stessi che 
avevano creato il Maxon C++, prodotto 
teutonico che praticamente non ha mai 
valicato i confini tedeschi Chiudono 
questa carrellata di nomi Riccardo Sol¬ 
mi, che ha parlato di un suo programma 
per la gestione della posta elettronica, e 
Giuseppe Ligorio, che ha presentato 
una nuova metodologia per comprimere 
suoni e immagini. 

Dr. Peter Kittei 

L'intervento di Amiga Technologies, 
presente in forma ufficiale nella persona 
di Peter Kittei, è stato senz'altro il mo¬ 
mento più atteso, ma anche uno di quel¬ 
li che non erano previsti nel programma 


originale della manifestazione II fatto 
che Kittei si sia sobbarcato un viaggio di 
andata e ritorno da Francoforte in una 
sola giornata la dice lunga su quanto I PI¬ 
SA cominci a contare anche a livello in¬ 
ternazionale. Ad ogni modo, l'ingresso e 
l'uscita dal palco di Peter Kittei sono sta¬ 
te accompagnate da vere ovazioni, con 
la gente addirittura in piedi ad applaudire 
il simpatico teutone. Personalmente co¬ 
nosco Kittei da quattro anni, più che al¬ 
tro per via telematica, e devo dire che è 
sempre stata una persona di una corte¬ 
sia e una pazienza squisita, cosa che del 
resto ha dimostrato durante il suo lungo 
intervento. Kittei ha esordito facendo il 
punto della situazione di Amiga Techno¬ 
logies, cose più o meno già note quindi, 
con l'unica differenza rappresentata dal 
nuovo lettore per CD-ROM collegabile 
tramite porta PCMCIA all'Amiga 1200, la 
cui sigla sarà probabilmente Q-Drive 
1241 Inoltre dovrebbero essere disponi¬ 
bili in tempi brevi un Internet kit com¬ 
prensivo di modem, un Amiga 1200 con 
68030 anziché 68020 e una nuova riedi¬ 
zione di AmigaOS che conterrà solo pic¬ 
cole migliorie. 

Tra i progetti a lungo termine figura¬ 
no invece il Power Amiga, ovvero la 
nuova generazione di computer basata 
su Power PC, l'integrazione del bus PCI, 
che verrà affiancato per qualche tempo 
dal bus Zorro in modo da garantire la riu- 
sabilità di eventuali schede di espansio¬ 
ni già acquistate, e una nuova versione 
dì Amiga OS che abbia come peculiarità 
l'indipendenza dall'hardware su cui gira. 
In più si deve aggiungere la realizzazio¬ 
ne di un nuovo chipset audio/video che 
abbia come prerogativa il basso consu¬ 
mo, in modo da poter eventualmente 
realizzare un portatile, la compatibilità 
con gli attuali chipset e, ovviamente, 
nuove e avanzate funzionalità grafico- 
sonore in modo da riposizionare Amiga 
nella fascia di mercato che le compete. 
Per esplicita ammissione dello stesso 
Kittei, il nuovo chipset non sarà basato 
né sui prototipi di AAA (per motivi di co¬ 
sto) né tantomeno sul famoso chipset 
RISC denominato in codice Hombre 
(sviluppato insieme ad HP), bensì su 
qualche cosa di completamente nuovo 
Tutti questi progetti, che non vedranno 
la luce prima del 1997, saranno portati 
avanti sia nel reparto dì ricerca e svilup¬ 
po di Bensheim, sia presso ditte e colla¬ 
boratori esterni selezionati direttamente 
da Amiga Technologies. Kittei ha am¬ 
messo, senza per altro fare nomi, che 
Amiga Technologies sta cercando di re¬ 
cuperare parte degli ingegneri chiave 
della ex-Commodore, cosa che ci augu¬ 
riamo tutti per un più rapido restart della 
ricerca. Sempre a proposito di sviluppo, 
verrà riavviato (se già non lo è stato fat¬ 
to nel momento in cui leggete) il sup¬ 
porto sviluppatori (ADSP) La nuova re¬ 
golamentazione prevede solo due cate¬ 
gorie: non commerciali (costo 100$ an- 


336 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 








Maurizio Ciccione 



Manuel Lemos, proveniente da Madrid, ha presen¬ 
tato Ob/ection. una libreria scritta in C rivolta alla 
programmazione Object Onented portabile su piu 
piattaforme 



Il solito ineffabile Paolo Canali ha appassionato 
chiunque si occupi di hardware Quest 'anno ha pre¬ 
sentato un prototipo per interfacciare un bus 66000 
ad un bus PCI 


nui) e commerciali (300$ annui); per la 
categoria non commerciali è richiesta la 
pubblicazione di almeno un programma 
nel circuito del software di pubblico do¬ 
minio/shareware, mentre per l'altra ca¬ 
tegoria è richiesta la pubblicazione (o 
l'imminente uscita sul mercato) di un 
pacchetto commerciale. Se si intende 
aderire al programma di supporto svilup- 
patori. basta mandare una e-mail a 
IntoWamiqa.drf per ricevere direttamen¬ 
te a casa il materiale informativo. 

Tra le altre cose dette (o chieste) a 
Kittei annoto, non necessariamente nel¬ 
lo stess .9 ordine cronologico: 

- il CD", la cui produzione non verrà 
riavviata sempre per motivi di costo (an¬ 
che se ancora non è detta l'ultima); 

- la possibilità che il nuovo Power Ami¬ 
ga aderisca allo standard CHRP (il che 
permetterebbe di far girare AIX, OS/2, 
MacOS o Windows NT anche su un 
Amiga); 

- la mancanza di interesse, almeno allo 
stato attuale, per il segmento di mercato 
medio (leggi: produzione solo di compu¬ 
ter a basso costo o ad alte prestazioni); 

- la possibilità, invero per ora remota, 
che venga riconsiderata la produzione 
della scheda DSP progettata dalla Com¬ 
modore, 

- i prezzi, che purtroppo per qualche 
tempo rimarranno ancora alti. 

Alla fine Peter Kittei ha espresso 
pubblicamente pareri molto positivi su 
IPISA, e si è congratulato con gli orga¬ 
nizzatori per l’ottima riuscita della mani¬ 
festazione. 

Il futuro 

Nel concludere il reportage di IPISA 
'94 mi chiedevo se la manifestazione e 
Amiga stessa avessero un futuro. Nel 
1994 Amiga era ancora nel limbo della li¬ 
quidazione Commodore, e i segnali era¬ 
no tutto tranne che confortanti. Oggi, a 
distanza di poco più di un anno, devo di¬ 
re che il futuro di entrambi è invece assai 
roseo. Amiga Technologies da un lato e 
il comitato organizzatore dall'altro stanno 
facendo il possibile perché si continui a 
parlare di Amiga e soprattutto si continui 
a diffondere questa macchina che, non 


mi stancherò mai di ricordarlo, rappre¬ 
senta l'unica alternativa per tutte le ta¬ 
sche per chi si sentisse "oppresso" da¬ 
gli standard imposti dal mercato. Libertà 
di espressione, di creare qualcosa di di¬ 
verso, questa è la linfa che anima in ge¬ 
nere il possessore di Amiga, e non è un 
caso quindi che Amiga vanti una delle 
più estese collezioni, sia per quantità che 
per qualità, di software di pubblico domi¬ 
nio o shareware disponibili su Internet. 



Probabilmente la vera "star" della giornata é stara 
Peter Kittei lami. Or Peter Kittei come ama firmar¬ 
si su UsenetI Peter, quale portavoce ufficiate di 
Amiga Technologies, ha dato un’idea di massima di 
cosa ci aspetterà nell'immediato futuro, sofferman¬ 
dosi ovviamente anche sul nuovo Amiga Power at¬ 
teso per il 1997 

L'ultimo degli interventi "stranieri" riguarda la Haa- 
ge & Partner, neonata casa tedesca che propone 
uno dei possibili successori del SAS/C Lo Storm 
C+ + potrebbe essere infatti scelto da Amiga Tech¬ 
nologies come compilatore ufficiale per lo sviluppo 
su Amiga, grazie anche al fatto che disporrà in bre¬ 
vissimo tempo di un code generator per Power PC 




Le manife- 
stazioni 
come IPI¬ 
SA rappre- 
sentano 
quindi un 

appunta- _ 

mente im- Audio Lab lo 

perdibile 
per questi 

appassionati e il comitato organizzatore 
già sta pensando ad IPISA '96 con l'idea 
di estendere ulteriormente il già vasto 
numero di interventi. Vi posso quindi da¬ 
re una piccola anticipazione di quello che 
bolle in pentola, tenendo comunque con¬ 
to che nulla è stato ancora deciso in via 
definitiva. Per prima cosa si pensa dì ag¬ 
giungere un altro giorno alla manifesta¬ 
zione, il primo dedicato agli interventi in 
italiano, il secondo riservato espressa- 
mente agli ospiti stranieri, la cui parteci¬ 
pazione ad IPISA comincia ad essere 
ragguardevole. Si vogliono inoltre invitare 
le varie società di hardware e software 
che operano nel mondo Amiga (compre¬ 
sa Amiga Technologies) in modo che 
possano presentare i loro ultimi prodotti. 
Se il comitato riuscisse nel suo intento si 
potrebbe considerare IPISA come una 
specie di DevCon autoprodotta (e soprat¬ 
tutto autofinanziata, visto che la manife¬ 
stazione non ha alcun scopo di lucro), pa¬ 
rallela e complementare di quelle ufficiali 
che Amiga Technologies si spera rimetta 
quanto prima in cantiere. Tutto ciò com¬ 
porterà comunque un lavoro veramente 
pesante per il comitato organizzatore, 
che già per l'edizione 1995 ha lavorato 
per quasi due mesi interi per coordinare 
l'operato di un centinaio di persone, sen¬ 
za contare le innumerevoli persone che, 
ricordandosi solo due giorni prima di 
iscriversi ad IPISA, creano diversi disagi. 

A me, per concludere, non resta che 
fare i complimenti a tutti i componenti 
del comitato organizzatore. Il loro entu¬ 
siasmo, la loro passione sono stati tali 
che hanno fatto sì che IPISA passasse 
dai circa 80 partecipanti della prima edi¬ 
zione ai quasi 400 di quella del 1995. Se 
per caso vi siete persi IPISA '95 (ricor¬ 
date che per un certo periodo di tempo 
sono comunque disponibili gli atti del 
congresso e il rel ativo CD richiedendoli 
a Sergio Ruocco, lmocco@dsi.unimi.it]! 
cominciate a pensare fin da ora a parte¬ 
cipare alla prossima edizione 1996. (PI¬ 
SA se lo merita, cosi come si meritano 
una citazione particolare gli autori dei di¬ 
segni che hanno accompagnato lo svol¬ 
gimento della manifestazione, oltre che 
ad "abbellire" le pagine di MCmicro- 
computer Marco Caimi per l'ideazione 
e i bozzetti e Carlo Santagostino per la 
coloritura. Arrivederci, ne sono sicuro, 
alla prossima edizione. 



Andrea Suatoni è raggiungibile tramite MC-lmk alla 
casella MC274I e tramite Internet all'indirizzo 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


337 












coordirarcentc ! Anfliis Suator.i 


Amiga F/X 

I Blobs di Imagine 4.0 

Anche se il termine Blob è stato reso popolare in Italia dalla trasmissione omonima di 
RAI 3, la parola "blob" ha un preciso significato. Secondo il New Webster's Dictionary: 
"una cosa dalla forma indefinita". Poche parole ma sufficienti per intuirne la rilevanza 
nel mondo della computer grafica, dove i modelli sono normalmente definiti in base a 
pragmatiche coordinate spaziali e relazioni gerarchiche mentre l'indefinito ha ben poco 
spazio vitale. Imagine 4.0 implementa, a dire il vero in un modo non troppo sofisticato, 
questa importante primitiva; trattandosi comunque della novità più interessante di 
questa upgrade, questo mese avremo modo di metterla immediatamente al lavoro 


di Massimiliano Marras 



Blob e Metaballs: un po' di storia 

Preveniamo subito ogni dubbio di¬ 
cendo che Blob, Metaball, Meta-Sphere, 
Soft-Object. Blobby-Object e IsoSurface 
sono tutti termini interscambiabili tra lo¬ 
ro ed indicano la stessa cosa un ogget¬ 
to definito matematicamente la cui for¬ 
ma è flessibile e modificabile. La ricerca 
sui blob riceve un'iniezione di energia 


nel 1982, quando James Blinn (uno dei 
"padri fondatori" della computer grafica) 
pubblica e presenta al SigGraph dello 
stesso anno “A Generalization of Alge¬ 
bra Surface Drawing" nel quale descri¬ 
ve un metodo per effettuare il rendering 
di molecole dotate di diversi potenziali di 
attrazione. Nel giro di pochi anni la tecni¬ 
ca delle metaball diviene un argomento 
caldo e persino una moda (i lavori di due 


ricercatori assai impegnati nel campo, 
Robert e Geoff Wyvill, sembrano voler 
porre le metaball al di fuori del tradizio¬ 
nale fotorealismo della computer grafi¬ 
ca. privilegiando un approccio simile alla 
animazione con plastilina) senza però 
che questo impegno produca immediati 
riflessi nel mondo della grafica su perso¬ 
nal computer, solitamente ricettivo. Al¬ 
cuni ray-tracer di pubblico dominio im- 


338 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 












AMIGA/FX 


plementano dei blob con rendering di¬ 
retto delle superfici (senza cioè poligo- 
nizzarle come vedremo poi) e film come 
«Star Trek VI» di Nicholas Meyer espon¬ 
gono le metaball al grande pubblico sen¬ 
za però che questo si entusiasmi più di 
tanto (sono gli anni del ben piu fortunato 
morphing). 

Il principale freno alla diffusione delle 
tecniche di modellazione e rendering 
con meta-oggetti è costituito dalla com¬ 
plessità dei calcoli richiesti: adoperando 
tecniche di rendering volumetrico è per¬ 
sino banale implementare un renderer 
di blob ma, come anche nel caso del 
raytracing, questa semplicità ha un co¬ 
sto assai salato, che si traduce in este¬ 
nuanti attese difronte al monitor per for¬ 
me tutto sommato semplici. La soluzio¬ 
ne più ovvia ed efficiente è quella di po- 
ligomzzare le superfici, di tradurre cioè 
la loro definizione matematica in una 
approssimazione composta da punti e 
facce, ma questo non è semplice (per il 
programmatore) quanto il primo approc¬ 
cio. Uno dei pochi algoritmi pubblicati, 
Marchmg Cubes (di Lorenson e Cline), 
è protetto da copyright e sebbene i ri¬ 
sultati siano eccellenti, il costo è troppo 
elevato per le piattaforme personal. 
Con la pubblicazione su Graphics Gems 
IV del "poligomzzatore di superfici impli¬ 
cite" di Jules Bloomenthal la situazione 
cambia, e recentemente è apparso un 
volume, PC Graphics Unleashed, che 
tratta diffusamente di blob e metaball 
facendo riferimento ad un modellatore 
di pubblico dominio sviluppato per MS- 
DOS e Windows. Come detto nel riqua¬ 
dro che tratta di Imagine 4.0, l'imple- 
mentazione di Imagine è spaventosa¬ 
mente simile a quella pubblicata in PC 
Graphics Unleashed, e uno degli autori 
del libro, Alfonso Hermida, ha collabora¬ 
to con la Impulse (ufficialmente solo per 
lo smoothing tool e per qualche suggeri¬ 
mento sulle metaball il che fa pensare 
che il codice di Imagine sia esattamente 
lo stesso apparso in PC Graphics Unlea¬ 
shed). Bisogna dire subito che i risultati 
offerti dalla tecnica di Hermida non so¬ 
no al livello di quelli possibili con altri po- 
ligonizzatori, specialmente quando l'in¬ 
tersezione tra due blob è precaria, ma 
per la maggior parte delle applicazioni 
sono più che sufficienti. 


am 

L 

A 

0 

0-(t) 

L . 

0 

. 0 

1 _ 


Figura 1 - Il più classico dei blob, usato come demo da tantissimi sottwaie 



Figura 2 - Un blob sotlrattivo produce un avvallamento. 


Resta da definire cosa siano in realtà 
i blob. Abbiamo citato poco sopra le su¬ 
perba implicite, ed esprimendoci gros¬ 
solanamente questo significa che inve¬ 
ce di indicare esplicitamente le funzioni 
y=f(x) e z=g(x) le "raduniamo" in un uni¬ 
ca funzione implicita f(x,y,z)=0. Cosa si¬ 
gnifica? Se immaginiamo la funzione 
f(x,y,z) come una scatola nera che rice¬ 
ve in ingresso una terna di valori, ovvero 
le coordinate di un punto nello spazio, la 
funzione "varrà" zero se quel punto è 


sulla superficie dell'oggettó definito ma¬ 
tematicamente. Prendiamo ad esempio 
la nota equazione X A 2+Y A 2+Z A 2=R A 2 
che definisce una sfera. Allora 
X A 2+Y A 2+Z A 2-R A 2 sarà uguale 0 solo 
per i punti sulla superficie della sfera e 
questo ci permetterebbe già di ricostrui¬ 
re la sfera effettuando una sorta di cam¬ 
pionamento nello spazio tridimensiona¬ 
le: per ogni pixel dello schermo (x.y) e 
per ogni possibile valore di z in quel 
punto uno 0 ci indicherebbe di dover ac- 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


339 

























AM1GA/FX 



Figma 3 ■ Usando numerosi blob sottrattivi si può creare una luna 30 


cendere il punto ed un valore diverso di 
doverlo tenere spento. Lento e macchi¬ 
noso! Notiamo piuttosto che lo zero 
non è il solo valore significativo restitui¬ 
to da f(x.y.z), infatti un valore positivo 
indica che il punto è all'esterno della 
sfera e un valore negativo che è all'in¬ 
terno. Possiamo quindi procedere "a 
balzi”, cercando casualmente (o secon¬ 
do regole ben precise) un punto prossi¬ 
mo allo zero e "stringendo” sempre piu 
il campo di indagine fino ad individuare 
un punto prossimo allo zero, e quindi al¬ 
la superficie. Per trasformare questa 
sfera in un blob, cioè nella massa infor¬ 
me che desideriamo, è sufficiente com¬ 
plicare la funzione f, facendole tenere 
conto di più componenti separate e di 
una specie di forza di attrazione che sta¬ 
bilisce quanto "pesa" ogni componen¬ 
te Per non allontanarci troppo dai limiti 
pratici e visivi di questa rubrica, immagi¬ 
niamo un'arachide con tanto di buccia, 
le due noccioline rappresentano due 
sfere e la buccia la loro area di influen¬ 
za: intorno alle noccioline la forma è 
sferica, al centro si fonde in un unico 
corpo 

I blob di Imagine 

La creazione di blob con Imagine è 
estremamente semplice, si tratta solo di 
aggiungere una o piu sfere perfette (non 
primitive!) e di raggrupparle tra loro. Fat¬ 


to questo, con Ob|ects/Blobs/Blob At- 
tnbs si impostano i parametri (ne vedre¬ 
mo il significato tra poco) e da questo 
momento in poi il gruppo viene consi¬ 
derato un blob a tutti gli effetti. È suffi¬ 
ciente spostarne le componenti perché 
la nuova forma venga ricalcolata. ed è 
possibile intervenire su di esso creando 
degli stati per l'animazione ed il sempli¬ 
ce tweening. Il primo valore. Mesh 
Density, rappresenta per cosi dire il det¬ 
taglio poligonale che vogliamo ottenere. 
Valori più alti produrranno oggetti piu ar¬ 
rotondati e organici, dalla resa sicura¬ 


mente migliore, e valori più bassi porte¬ 
ranno via via a forme sempre più spigo¬ 
lose e persino errate Purtoppo non si 
tratta di un vero controllo sul dettaglio, 
perché l'algoritmo piuttosto semplice 
adoperato da Imagine aumenta la risolu¬ 
zione poligonale su tutto l'oggetto e 
non solo dove sarebbe necessario (ad 
esempio nel filamento che si crea tra 
due blob distanziati). In un'era di proces¬ 
sori veloci e RAM smisurate potrebbe 
sembrare un problema da poco ma in 
realtà si scontra con un vecchio limite di 
Imagine che indicizza al massimo 32768 
punti, edge o facce Di conseguenza può 
capitare che un singolo oggetto venga 
spezzato in piu oggetti separati se il suo 
numero di punti/edge/facce supera il li¬ 
mite imposto da Imagine (si noti che nel 
Detail Editor Imagine si limita a non vi¬ 
sualizzare le facce in eccesso, in modo 
tale da avvisare l'operatore) ma questo 
non risolve realmente il problema: la 
forza dei blob risiede nella produzione di 
superfici contigue, e spezzare in più og¬ 
getti separati un blob Significa rinuncia¬ 
re al Phong Shadmg sulle giunzioni. Il 
secondo parametro è la forza di attrazio¬ 
ne di ogni blob, che può essere variata 
per ogni singola componente La forza 
di attrazione determina l'influenza della 
componente rispetto alle altre: posta ad 
uno rende omogenee le superfici, ren¬ 
dendo la posizione e le dimensioni della 
componente l'unica forma di controllo 
possibile. Aumentandola la distanza tra 
le componenti diviene meno importante 
ed un blob con un'alta forza ma isolato 
dagli altri produce comunque un effetto 
di attrazione. La forza può anche essere 
negativa, ed in questo caso è meglio 
parlare di forza sottrattiva perché produ¬ 
ce degli avvallamenti nelle sfere influen¬ 
zate, come se si comprimesse una su¬ 
perficie elastica. 

MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 



Figura 4 - Una figura umanoide modellata interamente con i blob 
340 


















AMIGA/FX 


Imagine 4.0: 

la doccia scozzese continua 


Con la quarta e conclusiva spedizione 
della Constant upgrade di Imagine. il nostro 
software di rendering è arrivato alla versio¬ 
ne 4 0 Diciamo subito, e con una certa 
amarezza, che la Impulse non ha ripetuto lo 
sforzo compiuto in occasione della versione 
3 3 e che le novità di questa "quattro" sono 
piuttosto poche, e soprattutto poco interes¬ 
santi Per elencarle sono sufficienti poche 
righe: ombre sfumate in raytracing, motion 
blur, metaball, effetti Stage adoperabili nel 
Detail Editor, uno smoothing tool che si 
ispira al MetaForm di Lightwave, e qualche 
funzione accessoria, come la possibilità di 
cancellare file da dentro Imagine (supponia¬ 
mo che la sua implementazione abbia ri¬ 
chiesto mesi di studio) o il Cascade Group 
che raggruppa gli oggetti nello stesso ordi¬ 
ne con cui sono stati selezionati 

Partiamo dalle ombre sfumate, attive so¬ 
lamente in modo raytracing le specificarlo 
è praticamente superfluo, giacché Imagine 
continua a non produrre ombre in modo 
scanline) che non sembrano sfruttare alcu¬ 
na tecnica particolare, limitandosi a dispor¬ 
re automaticamente più luci ravvicinate in 
modo da far sovrappore le 
diverse ombre con l'ovvio 
prezzo di rallentamenti 
inaccettabili in un software 
moderno. Chi scrive ricorda 
di avere usato la stessa 
tecnica oggi ''automatizza¬ 
ta' 1 da Imagine almeno sei 
anni fa, e di averla conside¬ 
rata poco più che un diver¬ 
timento occasionale Fin- 
tanto che si sperimentano 
queste ombre sulla solita 
"palla-default con piano-de- 
fault" può anche sembrare 
efficiente e gradevole allo 
sguardo, ma ogni tessitura 
aggiunta rappresenta mi¬ 
gliaia di calcoli in piu che 
presto mettono in ginoc¬ 
chio qualsiasi processore e 
soprattutto la pazienza di 
qualsiasi utente. 

Il Motion Blur è decisa¬ 
mente il fratello siamese 
delle ombre sfumate Pro¬ 
messo sin dalla versione 3.0, era stato ri¬ 
mandato a data da destinarsi perchè, se¬ 
condo la Impulse, “avremmo potuto far 
calcolare più fotogrammi e poi comporli, 
ma questo sarebbe stato lento e si puO co¬ 
munque già fare a mano" Stupisce Ima 
non dovrebbe) che il Motion Blur della 4 0 
funzioni esattamente in questo modo, cal¬ 
colando un numero n di volte lo stesso fo¬ 
togramma e poi componendoli insieme Se 
si pensa che sono trascorsi tre anni da 
quando questa stessa tecnica era stata de¬ 
scritta proprio nelle pagine di Amiga F/x. 


viene da domandarsi se la tradizionale, 
spartana efficienza di Imagine non sia stata 
immolata sull'altare del plug 'n play. Presu¬ 
mibilmente nelle prossime versioni verran¬ 
no introdotti il cambio automatico ed il ma¬ 
nuale a fumetti. 

Dopo tanta critica iniziamo ad avvicinarci 
alle novità più sostanziose, come le meta¬ 
ball, diffusamente descritte nell'articolo 
principale, che lasciano però perplessi per 
via di un particolare: sono assolutamente 
identiche a quelle generate da alcuni pro¬ 
grammi Freeware per PC. ampiamente de¬ 
scritti (con tanto di sorgente) nel libro PC 
Graphics Unleashed della Sams Publishing. 
L'autore di questi programmi e di alcuni ca¬ 
pitoli del libro sopracitato è Alfonso Hermi- 
da, citato tra i collaboratori alla realizzazio¬ 
ne di Imagine 4.0. 

Curiosa coincidenza Ancora opera di 
Hermida è lo smoothing tool, che a prima 
vista sembra essere la risposta Impulse al 
potente MetaForm di Lightwave. Pratica¬ 
mente, partendo da un qualsiasi oggetto, è 
possibile arrotondare gli spigoli vivi ed otte¬ 
nere cosi forme più morbide e persino or¬ 


ganiche Mentre il MetaForm di Lightwave 
effettua una fratturazione “intelligente" 
dell'oggetto ampliando il dettaglio poligona¬ 
le proprio dove serve, lo smoothing tool ri¬ 
chiede che si fratturi prima l'oggetto lo par¬ 
ti di esso) e poi interviene modificandolo 
per intero Sembrerebbe una differenza da 
poco, ma non appena si prova ad addolcire 
un oggetto, si scopre che questo porta ad 
un progressivo rimpicciolimento dello stes¬ 
so, come se si contraesse in direzione del 
centroide Detto più semplicemente, se si 
applica lo smoothing tool ad un volto (ad 


esempio alle digitalizzazioni del mese scor¬ 
so) non si ottiene un oggetto più dettaglia¬ 
to ma solo un impasto di poligoni rimpiccio¬ 
liti. simile al risultato dell’operatore bidi¬ 
mensionale Trim del DeLuxe Paint. Per ren¬ 
dersi meglio conto di quanto lo smoothing 
tool sia limitato, è sufficiente prelevare una 
demo recente del potente shareware Dust 
(reperibile su Internet tramite MC-link) ed 
osservare la differenza tra quell’algoritmo 
di addolcimento, e quello impiegato da 
Imagine (incidentalmente la quota di regi¬ 
strazione di Dust costa 25 dollari, esatta¬ 
mente quanto passare da Imagine 3.3 a 
Imagine 4 0) 

La possibilità di usare gli effetti dello 
Stage Editor nel Detail è forse la più gradi¬ 
ta. finalmente non è più necessario creare 
un progetto fittizio ed usare la funzione 
SnapShot per modificare algoritmicamente 
un oggetto e poi manipolarlo tradizional¬ 
mente, ed è particolarmente utile per pre¬ 
parare una volta per tutte i sottogruppi da 
far controllare all'effetto Shredder senza 
che questo li debba ricalcolare ad ogni fo¬ 
togramma dell'animazione. Da ultimo c'è il 
Cascade Group che per¬ 
mette di selezionare in se¬ 
quenza un'articolazione, ad 
esempio spalla, gomito, 
polso, e di ottenere imme¬ 
diatamente la gerarchia 
corretta senza dover ripe¬ 
tere la stessa operazione 
troppe volte, è una opzione 
utile, peccato solo che non 
abbia uno shortcut stan¬ 
dard da tastiera 
Conclusioni, questa vol¬ 
ta, non possono esserce¬ 
ne. Il futuro di Imagine è 
piuttosto vago: non ci sono 
informazioni su una versio¬ 
ne 5.0 per Amiga e MS- 
DOS, nè è previsto per ora 
un Constant upgrade. Intor¬ 
no a febbraio (quindi quan¬ 
do apparirà questo articolo) 
dovrebbe uscire la versione 
Windows per la quale non 
sono previsti cambiamenti 
significativi (tranne quelli 
offerti dall'ambiente operativo: memoria 
virtuale, supporto schede grafiche e dispo¬ 
sitivi di input ) ed il presidente della Impul¬ 
se. Mike Halvorson, ha dichiarato sulla 
Imagine Mailing List che è allo studio una 
versione Amiga completamente rinnovata 
con supporto pieno del sistema operativo e 
di ARexx Date, dettagli tecnici, nulla è da¬ 
to sapere Al momento il presente è Imagi- 
ne 4 0, e per riassumere la sensazione di 
chi scrive con una battuta si potrebbe dire 
che la cosa migliore di questa upgrade è la 
schermata di avvio davvero molto bella 



MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


341 






AMIGA/FX 



Proviamo subito a creare un blob 
classico quanto lo è la palla su piano a 
scacchi per un raytracer, aggiungendo 
tre sfere come visibile in figura 1 e 
quindi accettando i default. Pochi istanti 
ed avremo nella vista prospettica i fila¬ 
menti di congiunzione ed i nuclei di 
questa strana forma che realizzare tradi¬ 
zionalmente sarebbe stato assai diffici¬ 
le. Proviamo a spostare una delle com¬ 
ponenti, ad esempio quella in alto, in 
varie direzioni ed osserviamo come rea¬ 
gisce la massa completa: le prime volte 
ci sembrerà probabilmente che i blob 
siano troppo sensibili, e che la compo¬ 
nente spostata si impasti compieta- 
mente col resto o rimanga separata e di 
forma sferica II segreto è nel muovere 
di poco le componenti, o nell'aumentar- 
ne l'attrazione (pensiamo ad essa come 
ad una viscosità). Il prossimo passo è 
sicuramente quello di sperimentare ciò 
che rende i blob tanto speciali: la capa¬ 
cità di animazione, Torniamo alle tre 
sfere originarie e creiamo uno stato di 
Default, avendo cura di non attivare il 
gadget Shape che inficierebbe il nostro 
lavoro. Ricreiamo ora lo stesso stato, 
per permettere il morph non lineare, ed 
un secondo stato con le sfere presso¬ 
ché coincidenti. Pochi colpi di mouse 
ed avremo la preview di una massa ge¬ 
latinosa che sembra espandersi e con¬ 
trarsi (proprio come nel film "The Blob" 
che dà il nome alla trasmissione di RAI 
3). Per sperimentare la densità sottratti- 
va, aggiungiamo due sfere, una di di¬ 
mensioni doppie dell'altra, ed attribuia¬ 
mo solo alla piu piccola una forza di -1. 
Come si può vedere in figura 2 questa 
semplice operazione produce un avval¬ 
lamento. ideale per creare delle forme 


organiche. Spingiamoci un poco più ol¬ 
tre, aggiungendo una sfera molto gran¬ 
de e una dozzina di altre sfere piccole 
distribuite sulla superficie della prima 
(figura 3); raggruppiamo tutto e, al mo¬ 
mento di impostare gli attributi, sceglia¬ 
mo una densità ridotta per non attende¬ 
re troppo (ad esempio 5) e una forza di - 
1. Adesso in modo Pick Objects sele¬ 
zioniamo solo la sfera grande e cambia¬ 
mo la sua forza in 1 (avremmo potuto 
impostare tutto ad 1 e cambiare la forza 
delle sfere piccole, ma ci avrebbe ri¬ 
chiesto di scrivere -1 e battere return 
per ogni sfera) ottenendo in pochi istan¬ 
ti una palla costellata di crateri, ideale 
per rappresentare una luna veramente 
3D Naturalmente in casi come questo è 
preferibile usare l'opzione Generate Me¬ 
sh una volta soddisfatti del risultato fina¬ 
le, anziché continuare ad usare un blob 
modificabile che richiede notevole tem¬ 
po macchina ad ogni fotogramma. La 
modellazione attraverso metaball può 
portare anche a risultati assai più com¬ 
plessi, come testimonia la statua di de¬ 
mone, visibile nella foto di apertura, che 
è stata ricavata da un modello creato in¬ 
teramente con i blob (visibile in figura 4) 
e leggemente modificata con l'aggiunta 
di un volto e qualche tessitura 

E i terminator di cromo? 

Contrariamente a quanto si pensa 
molti degli effetti del film «Terminator 
2» sono stati realizzati non con la com¬ 
puter grafica ma con tecniche tradizio¬ 
nali (e non è un caso isolato, se si pen¬ 
sa che anche per film recentissimi co¬ 
me «Judge Dredd» si è preferito far ri¬ 
corso ad effetti tradizionali a causa 


dell'alto costo di quelli digitali), ma que¬ 
sto non vuol dire che non si debba desi¬ 
stere dal tentare di simulare con la 
computer grafica un effetto reale che 
aveva la pretesa di sembrare computer 
grafica! A dire il vero è anche estrema- 
mente semplice: aggiungiamo le con¬ 
suete sfere come in figura 5 e raggrup¬ 
piamole opportunamente Un attributo 
di cromo ed una mappa di riflessione 
globale serviranno a creare le riflessioni 
realistiche mentre una certa cura dovrà 
essere posta nella disposizione delle 
sfere nei diversi stati dell'animazione. 
Lavorando con i blob è preferibile ridur¬ 
re al mimmo le pose esplicite ed affidar¬ 
si alla interpolazione di Imagine, cosi ci 
occuperemo solo di due pose, quella di 
partenza con le componenti ben separa¬ 
te ed una finale che mostra il metallo li¬ 
quido ormai ricomposto. Da questo, 
magari usando l'eccellente utility Melt 
di Glenn Lewis, il passo è breve: si trat¬ 
ta solo di creare una dissolvenza incro¬ 
ciata tra i due oggetti per assistere alla 
crescita di un terminator cromato. Vo¬ 
lendo ottenere un risultato più realistico 
si potrebbe creare una sequenza più 
lunga, con alcune componenti che si 
fondono per prime e poi convergono 
verso il nucleo centrale. Inoltre, usando 
una grande componente negativa posta 
verticalmente sopra al nucleo e distan¬ 
ziata nella prima posa, la si può avvici¬ 
nare via via al centro dell’oggetto per 
schiacciarlo (il metallo non forma bolle o 
protuberanze ma si deposita!) Se solo 
fosse possibile (ma non lo è) adoperare 
l'effetto Shredder su un blob per modi¬ 
ficare gli assi delle componenti, anche 
effetti come una goccia che cade 
nell'acqua sollevando spruzzi, o delle 
nuvole tridimensionali irrequiete (usan¬ 
do Sway) che si mescolano tra loro di¬ 
verrebbero possibili ed anzi banali Pur¬ 
troppo allo stato attuale l’unica strada ri¬ 
mane quella della composizione manua¬ 
le di stati o della realizzazione di softwa¬ 
re custom per generare gli stati di que¬ 
sti effetti. Un altro effetto interessante 
possibile con i blob è quello dello sgre¬ 
tolamento progressivo di un oggetto, a 
condizione che questo sia composto 
esclusivamente da blob. Creato l'ogget¬ 
to è infatti sufficiente preparare tanti 
stati quante sono le sfere in verticale, e 
partendo dall'alto spostarle sempre di 
piu in ogni stato. Il risultato è un effetto 
di sgretolamento, o forse di risucchio, 
che potrebbe facilmente essere applica¬ 
to, ad esempio, ad un fantasma o più 
concretamente ad un liquido. «e 


Massimiliano Marras é raggiungibile tramile MC- 
llnk alla casella MCI606 e tramite Internet all'indi¬ 
rizzo ivii, :l 


342 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 








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Il software MS-DOS, Amiga e Macintosh di Pubblico Dominio e Shareware distribuito da 


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CODICE 

TITOLO RIVISTA 

CODICE 

TITOLO RIVISTA 




GIO/85 

TOMBOLA 

mc157 


MS-DOS 


G10/86 

DAMA DELUXE 

me 158 




GIO/87 

DERNIER 

me 159 

COMUNICAZIONE 








GRAFICA 


COM/09 

TELEMATE 

meli 9 




COMI IO 

ROBOCOMM 

me 133 

GRF/06 

SOLAI S TRAVI 

mc 112 

COM/11 

FREE BIT COMUNIC 

me 134 

GRF/10 

AFFINITI 

me 11 9 

COM/12 

EXSTASY COMUNIC 

mc139 

GRF/11 

ENGINEER PROFES 

me 122 

COMr 13 

TERMINATE 

me 145 

GRF/12 

PAINT SHOP PRO 

me 156 

COM/14 

PROSIP 

me 146 

GRF/13 

PICLAB 

me 124 

COM/15 

FORTE FREE AGENT 

me 153 

GRF/14 

TURBODRAW 

me 124 

COM/16 

FAX MAIL 

me 156 

GRF/15 

TURBOGRAF 

me 125 




GRF/16 

NEW WAVES DESIG 

me 127 

DATABASE 


GRF/17 

BITIMAGE 

mc127 




GRF/18 

WINJPEG 

me 129 

DBS/12 

GESTIONE DI BIBLIO 

mcll6 

GRF.19 

GRAPHICA 

mc131 

DBS/13 

RICETTARIO 

mc 1 l 6 

GRF20 

GIFMORPH 

me 136 

DBS/16 

LIBRARY WINDOWS 

me 150 

GRF/21 

DVPEG 

mc137 

DBS/18 

SEGRETARIA DIGIT. 

me 127 

GRF/22 

GRAFFIX DOS/WIN 

mc138 

DBS'19 

FILE EXPRESS 

me 127 

GRF/23 

ROCKFORD 

me 138 

DBS/20 

CDAUDIO 

me 130 

GRF/24 

SKYMAP 

me 140 

DBS/21 

ALADIN 

mc131 

GRF/25 

SKYVIEW 

mcl40 

DBS/22 

PC-GLOSSARY 

mci3! 

GRF'26 

ARREDO 3D 

mc157 

DBS/23 

REC GESTIONE DISC. 

mc132 

GRF/27 

ETICHETTE8CUSTOD 

me 146 

DBS'24 

GE.SO 

me 136 

GRF/28 

PCXDUMP 

mc149 

DBS/25 

FILATELIA DIGITALE 

me 136 

GRF/29 

FOTOEFT 

me 150 

DBS/26 

AC CARD WINDOWS 

mc139 

GRF/30 

MASK 

me 152 

DBS/27 

LOG SAT 

mc!51 

GRF/31 

LABEL LABORATORY 

me 153 

DBS/28 

ARCHIVIO SOFTECA 

mc146 

GRF/32 

CBAR11 

mc159 

DBS/29 

WDBASEC 

me 146 

GRF/33 

WARPOWER 

me 154 

DBS/30 

SWATCHBASE 

mc146 




DBS/31 

MYCAR 

me 145 

MIDI 



DBS/32 

INFOTREE 

mcl49 




DBS/33 

SCUOLA 

mcl48 

MSD'01 

IMPROVISE 

me 144 

DBS/34 

AGENDE 

me148 

MSD/02 

MIXIT 

me 144 

DBS/35 

GESTIONE FILM 

me 150 

MSD/03 

MUSIC SCULPTOR 

me 144 

DBS'36 

GESTIONE C/C 

mclSi 

MSD/04 

THEDRUMS 

me 144 

DBS/37 

GEST. COMP SPORT. 

me 151 

MSD/05 

WINJAMMER 

me 144 

DBS/38 

PC-DIET 

me 152 

MSD/06 

SYNCRO 

mc148 

DBS'39 

GEST OUESTIONARI 

me 152 

MSD/07 

GESTIONE BASI 

me 157 

DBS/40 

GEST C/C POSTALI 

me 154 




DBS/41 

CATAL MICROFOSSILI mc154 




DBS/42 

PROFES SYSTEM GOLmc158 




DBS/43 

SCUDETTO 

me 158 

SPD/01 

ASEASYAS 

me 132 

DBS/44 

NONSOLOCAP 

me 159 

SPD/02 

EXPRESSCALC 

me 104 

DBS/45 

WINCCP 

me 159 

SPD'04 

INSTACALC 

mc107 




SPD/05 

SSHEET 

me 139 

EDUCAI! ¥0 








UTILITY 



EDU/01 

ABC FUN KEYS 

me 103 




EDU'04 

GEOBASE 

me 109 

UT1/07 

LHARC 

mc105 

EDU/05 

CHIMICA 

me 122 

UTI/08 

ARJ 

me 132 

EDU'05 

GEOGRAFANDO 

mc157 

UTI/09 

LZEXE 

me 105 




UTI/10 

DIET 

me 105 

GIOCO 



UTI/11 

PKLITE 

me 105 




UTI'12 

NEWSPACE 

mcl05 

GIO/72 

ADVENTURE CREAT 

mc131 

UTI/28 

ORASCO 

me 145 

GIO/73 

PALLOID 

me 134 

UTI'30 

WINCOMMANDER 

meli 2 

GIO/74 

VGAPOKER 

me 134 

UTI/32 

WINZIP 

mc 1 l 2 

GIO/75 

BRISCOLA 

me 136 

UTI/33 

MOUSE EDITOR 

meli 3 

GIO/76 

DC GAMES 

me 138 

UTI/34 

DEPURA 

meli 3 

GIO/77 

SKYROADS 

me 138 

UTI/35 

DISK FATTER 

meli 3 

GIO/78 

TETRA X 

me 139 

UTI/36 

POWER DOS 

mcl 16 

GIO/79 

SCOPA WINDOWS 

mc141 

UTI/37 

SIM LIB 

mc1l4 

GIO/80 

BATTLE TECH 

mc142 

UTI'38 

UTILITY PC 

mc1l4 

GIO/81 

GIOCO MESTIERI 

me 150 

UTI/39 

DBOOK 1.0 

mc115 

GIO/82 

SCOPONE TRE SETTE mc152 

UTI/40 

SYSTEM COLOR SET 

mc1l6 

GIO/83 

WOLF 3D EDITOR 

mc153 

UTI/42 

TWOTASKFORMAT 

mcl 30 

GIO/84 

SCALA 40 

mc154 

UTI/43 

FORMATQM 

mcl 17 


CODICE 

TITOLO RIVISTA 

CODICE 

TITOLO RIVISTA 

UTI'44 

COPYOM 

me 123 

VAR/73 

SOS FARMACI 

mc143 

UTI/45 

TELEDISK 

mcl 17 

VAR/74 

NAVIGA 

mc143 

UTI/46 

ANADISK 

mcl 17 

VAR/76 

LOTTOFOBIA 

me 145 

UTI/48 

GDIR 

mena 

VAR.77 

C A O S. 

me 146 

UTI/49 

BAT MEN 

mc 118 

VAR/78 

STRAK 

me 146 

UTI/50 

BOOTMENU 

me 130 

VAR/79 

WINTAROT 

me 149 

UTI/51 

TOOLS 

mcl 18 

VAR/80 

ASCII 

me 148 

UTI/52 

DISK COPY FAST 

mc131 

VAR'81 

CICLOTTO 

me 150 

UTI'53 

MEGABACK 

mcl 20 

VAR/82 

I3CARATI 

mc156 

UTI/54 

CT-SHELL FOR WIN 

me 120 




UTI/55 

ASO 

mc 121 




UTI/56 

ARCERY 

me 122 




UTI/57 

DIVIDE & GENERA 

me 122 

WPR-02 

FREEWORD 

mc103 

UTt/58 

IN FIERI 

mc122 

WPR/05 

GALAXY 

me 104 

UTI/59 

BOOTANY 

me 124 

WPR/06 

EDITOR 

mcllO 

UTI'60 

THE MODEM DOCTOR mcl24 

WPR/07 

NOTEBOOK 

mcl 12 

UTI/61 

STOWAWAY 

me 124 

WPR08 

WORDY 

mc113 

UTI/62 

COMPDISK 

me 125 

WPR/10 

BREEZE 

mc 116 

UTI/63 

TESTDISK 

me 125 

WPR 11 

BOXER 

mc 121 

UTl/64 

BEAGLE UTILITY PACK mcl 25 

WPR'12 

FED 

me 124 

UTI'65 

DOSREDIR 

me 125 

WPR 13 

BOOKLET 

me 136 

UTI-66 

DOSMAX 1.7 

me 126 

WPR/14 

SLEEK 

me 136 

UTI/67 

THE LAST BYTE MEM 

me 126 

WPR/15 

AURORA EDITOR 

me 137 

UTI/68 

SPEEDKIT 

mcl 26 


OS/2 


UTl/69 

DISKDUPE 

mcl 28 



UTI/70 

MASCHERA 

mc130 




UTI/71 

MIX 

me 130 

OS2/01 

PROGRAM COMM 2 

me 155 

UTI/72 

SONG 

mcl 30 

OS2/02 

FILE MANAGER/2 

me 155 

UTI/73 

ULTRA COMPR II 

mc143 

OS2/03 

ZAP O'COMM 

mc155 

UT 1/75 

DRAG&VIEW 

me 149 

OS2/04 

FILE COMMANDER 

me 156 

UTI/76 

DRAG&ZIP 

mc149 

OS2/05 

OS2 COMMANDER 

mcl56 

UTI'77 

DUW 

me 149 

OS2/06 

ZTREEBOLD 

mcl 56 

UTI.78 

SPARTA 

me 149 

OS207 

FILEJET 

mcl 56 

UTI/79 

DWM 

me 153 

OS2/08 

CONFIG.SYS 

mcl 57 

UTI/80 

IDRAULICA 

mcl 58 

OS2/09 

PMVIEW 

me 157 




OS2/10 

TASKBAR 

mcl 57 

VARIE 



OS2/11 

ZIPSTREAM 

me 159 




OS2/12 

YARN/2 

me 159 

VAR'38 

TEORIA 

me 125 

OS2/13 

ROIDS 

mcl 59 

VAR/39 

CALENDARIO PERS 

mc129 




VAR/40 

INTERPOLAZIONE 

mcl 30 


AMIGA 


VAR/41 

INTEGRITI MASTER 

mc131 



VAR/42 

THE FILE MANAGER 

mc131 




VAR/43 

CHAMP 5.0 

mc!57 




VAR'44 

KIMIKO 

me 132 




VAR/45 

FUNZ 2D 

me 132 

AMCO/05 NCOMM 

mcl 19 

VAR/46 

CASAMIA FINANZE 

mc132 

AMCO/06 BMB 

mc 12 l 

VAR/47 

DIALOG DESIGN 

me 133 

AMCO'07 BBBBS 

mcl 25 

VAR48 

TABOO 

me 133 

AMCO/08 TERMINUS 

mcl 36 

VAR/49 

BOOK E 

mcl 33 

AMCO/09 XPRESS READER 

me 149 

VAR/50 

DOUBLETAKE 

me 133 

AMCO/IO FITTER 

mcl 52 

VAR/51 

ESPR 

mc!34 

AMCO/11 

PHONEBILL 

mcl 52 

VAR/52 

MATH 

me 134 

AMCO/12 VLT 

me 153 

VAR/53 

LOGICA 

mcl 34 

AMCO'13 EASYLINK 

me 156 

VAR/54 

MIDI FILE PLAYER 

me 134 

AMCO/14 WORLD WIDE BBS 

mcl 57 

VAR/55 

TRUE TYPE FONT INS me 135 

AMCO/15 NEOLOGIC NETWORK 


VAR/56 

FONT MONSTER 

me 135 


SUITE 2.2 

me 158 

VAR/57 

PROVIEW FOR WIN 

me 135 




VAR58 

WIZMANAGER 

me 135 

DATABASE 


VAR/59 

WINPIM 30 

me 135 




VAR/60 

FINDER PLUS 

mcl 36 

AMDB/03 

ADA 

me 123 

VAR/62 

TSXLITE 

me 137 

AMDB/04 

RANDOMCHIVE 

me 123 

VAR/63 

PC CONFIG 

me 137 

AMDB/05 

LE NAG 

me 130 

VAR/64 

DUALMODEPLAYER 

mcl 37 

AM DB 06 

PHONEDIR 

me 138 

VAR/65 

ZIP'R FOR DOS 

mcl 38 

AMDB/07 

AMIGAOIARY 

me 140 

VARi 66 

O MARK PATENTE 

me 139 

AMDB'08 

BANCABASE 3 

mc149 

VAR'67 

TS-PANEL 

mc139 

AMDB09 

COMICBASE 3 

mcl49 

VAR’69 

SLOOP MANAGER 

mc140 

AMDB/10 

ADDRESSASSIST 

mcl 54 

VAR/71 

CREACOD WINDOWS 

mc141 

AMDB 11 

AFILE 

mc154 

VAR/72 

ASTROWIN 

mc141 

AMDB/12 

SCION 

mc155 


344 


MCmicrocomputer 159 - febbraio 1996 













CODICE TITOLO 


RIVISTA 


CODICE TITOLO 


AMDBT3 

BUD 

mc157 

AMDB14 MCFILER 

mc158 

AMDB/15 

PDBASE 

mc158 

GIOCO 

AMGI/12 

PACMAN 

me 122 

AMGI/13 

STRAIN 

me 127 

AMGI/14 

SOLITAIRESAMPLER 

me 136 

AMGI/15 

RUOTA D FORTUNA 

me 139 

AMGI/16 

VCHESS 

me 140 

AMGI/17 

GALAGA 

me 142 

AMGI/18 

LINES 

mc143 

AMGI/19 

ZORK 

mc143 

AMGI/20 

GRAVESPIN 

mc145 

AMGI'21 

COLONIAL CONO, Il 

mc146 

AMGI/22 

DEMON 

mc156 

AMGI/23 

FI GP-ED 

mc157 


GRAFICA 

AMGR/IO GFXSCAN mc123 

AMGR'11 GIF VIEW mc124 

AMGR/12 FONTVIEWER mc125 

AMGR/13 JCGRAPH mc126 

AMGR/14 LYAPUNOVIA mc!27 

AMGR'15 ARMYMINER mc135 

AMGR/17 MULTIPLOT mc137 

AMGR/19 PCAL mc140 

AMGR'20 SMART FRACTAL mc143 


AMVR‘68 

AMVR/69 

AMVR/70 

AMVR/71 

AMVR/72 

AMVR/73 

AMVR/74 

AMVR/75 

AMVR/76 

AMVR/77 

AMVR/78 

AMVR/79 

AMVR/80 

AMVR/81 

AMVR/82 

AMVR'83 

AMVR/84 

AMVR'85 

AMVR'86 

AMVR/87 

AMVR/88 

AMVR/89 

AMVR/90 

AMVR/91 


AUTOMATION 

HPACK 

MOVIEDATABASE 

OUICKFILE 

OUADRACOMP 

PARM 

SCREENSELECT 

TRANSPHON 

NEWICONS 

BLOCKNOTES 

GOLDED 

PCDRV2AM 

BUTTONMENU 

SOUNDMACHINE 

T.P. 

PROWIZARD 
DELITRACKER 
VIRUS CHECKER 
ROUTE PLANNER 
TINY METER 
TYPING DEMON 
ASSIST 
TEXTENGINE 
HTML 

MACINTOSH 


RIVISTA 

mc141 
mc14l 
mc141 
mcl41 
mc142 
me 144 
me 144 
mci46 
mci46 
me 146 
mcl47 
mcl47 
mc147 
mc148 
me 149 
me 149 
me 153 
me 153 
me 155 
me 156 
me 156 
me 159 
me 159 
me 159 


AMGR21 

IMAGESTUDIO 

me 148 

MIC094 

VALUEFAX 

me 144 

AMGR'22 MUI 

mc151 

MICO/05 

INTERSLIP 

mc146 

AMGR/23 MAGICEYE 

mcl52 

MICO/06 

NCSA MOSAIC 

me 146 

AMGR/24 HTLMHEAVEN 

me 152 

MICO.07 

NETSCAPE MOSAIC 

mcl46 

AMGR 25 TEXTURE STUDIO 

me 153 

MICO/08 

NETSCAPE HISTORY 

mc153 

AMGR'26 TAPECOVER 

me 154 

MICO09 

SIMPLE CARD 

me 153 

AMGR.27 ICON DELUXE 

mc154 

MICO/10 

WRAPPER 

mc153 

AMGR.28 FRAPHIX 

mcl58 

MICO/11 

WABBIT 

me 153 




MICO/12 

BLACK NIGHT 

me 157 




MICO/13 

INTERNET CONFIG 

me 157 




MICO/14 

UUCD 

me 157 

AMSP 01 

SPREAD 

mc104 

MICO/15 

MACWEB 

me 158 

AMSP02 

EQUATIONWRITER 

mcllO 




AMSP/03 

MUIPROCALC 

mc158 

EDUCATIVO 


UTILITY 



MIED/01 

KID PIX 

me 107 




MIED.02 

NUMBER TALK 

me 107 

AMUT/64 

EDITKEYS 

me 138 

MIED/03 

ALPHA TALK 

mc107 

AMUT/65 

MEGAD 

me! 39 

MIED/04 

WONDER 

me 120 

AMUT/66 

MTOOL 

mc142 

MIED/05 

COLORING BOOK 

me 130 

AMUT/67 

SUPERDUPER 

mc142 

MIED'06 

JUST FOR KIDS 

me 150 

AMUT'68 

FILEX 

me 143 




AMUT/69 

MISERPRINT 

me 143 

GIOCO 



AMUT/70 

EDWORD 

mcl44 




AMUT/71 

UUXT 

me 145 

MIGI/83 

INFOTRON 

mc151 

AMUT/72 

CATEDIT 

mcl45 

MIGI/84 

SIM TOWER 

mc151 

AM UT/73 

FILEX 

me 145 

MlGI/85 

ERIC'S SOLITAIRE 

me 152 

AMUT/74 

T.DMAN'S UTILS 

mc147 

MIGI/86 

FANTASTIC VOYAGE 

me 152 

AMUT/75 

AIBB 

mcl48 





CODICE 

TITOLO 

RIVISTA 

CODICE 

TITOLO RIVISTA 

MIGI/87 

JIGSAW 

mc152 

MISK/04 

CRIMINALS 

mclll 

MIGI/88 

SHODAN 

mc153 

MISK/05 

GIÀ SCRITTO 

me 122 

MIGI/88 

FLIGHT MASTER 

mc154 

MISK/06 

EX LIBRIS 

mc127 

MIGI/89 

CATCH THE BUG 

me 155 

MISK/07 

HYPERMIDI 

me 138 

MIGI/90 

MAC ATTAK 

mc155 

MIStC 08 

PLAY MOD BUNDLE 

me 142 

MIGI91 

TACOPS DEMO 

me 156 

MISK/09 

GRIMOIRE 

mc145 

MIGI/92 

MANTRA 

mc157 




MIGI/93 

ONSLAUGHT 

me 158 

UTILITY 



Miai 94 

DOOM 1 

me 159 




MIGI/95 

CRUNCH 

me! 59 

MIUT/58 

MACUFE INSURANCE mc135 

MIGI/96 

DESERT TREK 

mc159 

MIUT/59 

BRIAN'S SOUND TOOL mc138 

MIGI/97 

MORPHION 

mc159 

MIUTI/60 

OUILL 

me 143 

MIGI98 

PENTRIS 

me 159 

MIUTI/62 

EOUALIN 

me 143 




MIUTI/63 

DFDEDITOR 

mc143 

GRAFICA 


MIUTI/64 

ORNIWELL 

me 144 




MIUTI/65 

BBEDIT 

mc145 

MIGR'08 

PICTSHOW 

me 139 

MIUTI/66 

HTML 

mc149 

MIGR/09 

IMAGE CATALOG 

mc144 

MIUTI/67 

KEY QUENCER 

mc150 

MIGR110 

UNIX MPEG 

me 144 

MIUTI/68 

ROBOFINDER 

me 150 

MIGR'11 

SLIDE PRESENTER 

me 145 

MIUTI/69 

FINDTEXT 

me 155 

MIGR/12 

TERRAINMAN 

mcl45 

MIUTI/70 

CLICPAD 

me 155 

MIGR/13 

MAC CONCEPT 

mc147 

MIUTI/71 

SYNK 

me 155 

MIGR/14 

3DDOTS 

me 149 

MIUTI/72 

HTML WEB WEAVER 

me 156 

MIGR/15 

GRAPHIC CONVER 

mc149 

MIUTI/73 

RGBTOHEX 

me 156 

MIGR/16 

EXILE 

mc150 

MIUTI/74 

ENGLISHITAL.IAN 

mc157 

MIGRH7 

BHE 

mc151 

MIUTI/75 

INSTANT INIT 

me 158 

MIGR'18 

CLIP2GIF 

mc15l 




MIGR/19 

TRANSPARENCY 

mc151 

VARIE 



MIGR/20 

HOT ICONS 

me 152 




MIGR/21 

MANDLE ACID 

mc152 

MIVR/67 

DESKTOP TEXTURE Ili me 140 

MIGR/22 

VIRTUAL 

mc153 

MIVR'68 

GREG'S BROWSER 

me 140 

MIGR/23 

MERIDIANA 

mc!54 

MIVR69 

KEYS! 

me 140 

MIGR/24 

SHAREDROW 

mc156 

MIVR/70 

ECLIPSE 

mc142 




MIVR/71 

ECONOMICS&BUSIN. 

mc142 

MIDI 



MIVR/72 

FINAL DRAFT 

mc!42 




MIVR/73 

OSCILLOSCOPE 

mc142 

MIDI/01 

CYBERNETIC COMP 

mc141 

MIVR/74 

OUICKEDITOR 

me 142 

MIDI/02 

FRET NAVIGATOR 

mc141 

MIVR/75 

SPEEDOMETER 

me 142 

MIDI/03 

MIDI MANAGER ACT 

mc14l 

MIVR'76 

ZX SPECTRUM 

me 144 

MIDI'04 

MIDI PACK’EN SEND IT mc141 

MIVR/77 

CHIRP 

mc144 

MIDI 05 

MIDI KEYS 

mc141 

MIVR/78 

WORDLISTMAKER 

mc145 

MIDI/06 

MIDI RECORDER 

mc141 

MIVR/79 

CHIPMUNK BASIC 

mcl47 

MIDI/07 

MIDI SPLIT 

mc141 

MIVR’80 

TIME TRACKER 

mc147 

MIDI/08 

SYNTHESIZER 

mcl45 

MIVR'81 

VISION-3D 

mc147 

MIDI/09 

SOUND EFFECT 

mc152 

MIVR'82 

CHESS CLOCK 

me 149 

MIDI/10 

LITTLE PLAYER 

me 154 

MIVR/83 

OUIT IT 

mc149 

MIDI 11 

SPEKTRUM 

me 154 

MIVR'84 

EXILE 

mc150 

MIDI/12 

ZAK 

mc158 

MIVR/85 

SOUNDMACHINE 

mcl51 




MIVR/86 

SYMBIONTS 

melSI 

SPREADSHEET 


MIVR/87 

DESK TOP STRIP 

me 153 




MIVR/88 

FILE TYPE 

me 153 

MISP/01 

BIPLANE 

meli 2 

MIVR/89 

SUPERLOCK 

me 153 




MIVR/90 

CATASTROFE 

mcl54 

STACK 



MIVR/91 

AARON 

me 156 




MIVR’92 

SNITCH 

me 156 

MISK01 

FOOD 1 

mclll 

MIVR'93 

MAC ASTRO 

mc157 

MISK/02 

BUSINESS 1 

meni 

MIVR'94 

MPI ASTRO 

me 158 

MISK/03 

SOUND 1 

meni 

MIVR/95 

FLOPPY CATALOG 

me 158 


AMUT/76 FILER 
AMUT/77 GUIDGEN 
AMUT/78 SIGNARC 
AMUT/79 LISTANALYZER 
AMUT/80 RO 
AMUT'81 ZSHELL 
AMUT/82 VINCI 
AMUT/83 TAX SCHEDULER 
AMUT/84 DISK SALV 
AMUT/85 MIDNIGHT 
AMUT/86 COPY-C 


VARIE 

AMVR’46 

AMVR'47 

AMVR/48 

AMVR/49 

AMVR/50 

AMVR/51 

AMVR'52 

AMVR/53 

AMVR/54 

AMVR/55 

AMVR/56 

AMVR/57 

AMVR/58 

AMVR/59 

AMVFV60 

AMVR/61 

AMVR'62 

AMVR'63 

AMVR'64 

AMVR65 

AMVR/66 

AMVR<67 


ARCALO 

EPU 

AMIGAWORLD 

DISKMATE 

GUIARC 

DISKSLAV 

UPCAT 

ARJAY 

REMINDER 

DT 

AZAP 

ASSISTANT 

WBPLUS 

BACKUP 

POWERCACHE 

AROACH 

ANTIRACISM 

DBB 

TDS 

DYNAMIC SKIES 
SOUNDEFFECT 
MUCHMORE 


me 148 
mc150 
me 150 
me 150 
mc151 
mc15l 
me 155 
me 155 
me 157 
mc158 
me 159 


mc13l 
mc131 
me131 
mc131 
me 132 
me 132 
me 132 
me 132 
me 133 
me 133 
mc133 

1110133 
mc134 
mcl34 
me 134 
mc134 
me 135 
mcl36 
mc137 
me 138 
mc139 

mc140 


Compilare e spedire a: MCmicrocomputer 

Desidero acquistare il soltware di seguilo elencalo al prezzo di L. 8.000 a titolo (ordine 
minimo: tre titoli). Per l'ordinazione inviare l'Importo (a mezzo assegno , c/c o vaglia 
postale) alla Technimedia srl, Via Carlo Perrier 9. 00157 Roma 


dischetti da 


□ 3.5" 


Codici: 


Totale dischi CU x 8 000*Lire 


Nome e Cognome 


Indirizzo 


CAP/Città 


Telefono 


MCmicrocomputer non offre alcuna garanzia e non si assume alcuna responsabilità sugli 
eventuali danni diretti o indiretti derivanti dall'utillzzo del software distribuito 


MCmicrocomputer 159 - febbraio 1996 


345 


























PO S 0 f ì W A ff i 

OS/2 

eootdinamEnto di Corrado Giustozii 


Consigli per gli acquisti ••• 

Continuiamo ad analizzare i programmi più utili per Internet parlandovi questo mese di YARN, 
un'applicazione in modo testo per OS/2 potente ed efficiente per gestire la vostra posta 
elettronica e soprattutto i newsgroup di Internet. Vi presentiamo poi ZipStream, un ottimo 
programma di compressione di dischi, directory o file che può tranquillamente gareggiare con 
Stacker ma che gestisce anche il file System avanzato di OS/2. l'HPFS. Infine... potevano forse 
mancare i giochi per OS/2? Certo che noi Ce ne sono diversi le ne sono stati annunciati molti in 
questi ultimi mesi a livello commerciale, tra cui Galactic Civilisation 2 e Avance della Stardock), 
ma noi ci occupiamo di quelli shareware e cominciamo proprio con un classico di tutte le 
piattaforme: Asteroids, qui degnamente rappresentato da Roids. Vorremmo anche segnalarvi 
l'uscita, avvenuta a dicembre 95, dell'ultima raccolta aggiornata del sito internet Hobbes da cui 
proviene la maggior parte dei programmi recensiti in questa rubrica: questo CD-ROM Ida ora 
doppio CDI) è un vero e proprio « must » per ogni utente di OS/2: è pubblicato dalla Walnut 


Creek e costa circa 30. 


ZipStream 1.10 

Genere: Compresslone/Decompressione file 
in tempo reale Shareware $89 75 
File: ZSII0.ZIP 450Kb 

Autore: Carbon Based Software 

l(WUJ5l-ZU5Z@Lompui>erve.com\ 

Reperibilità Internet : hobbes.nmsu.edu 
/os2/diskutil 

Reperibilità BBS: TIME bbs. Fido 
2:333/906, Os2Net 81 439/24 10423-603038 
19:00 - 8:301 

Autore Recensione: Stefano Zamprogno 
lmisterno@mbo\. voi. iti 

ZipStream è un'ottima utility sha¬ 
reware che permette, come accennato 
dalla voce «Genere» poco più sopra, la 
compressione trasparente dei vostri fi¬ 
le; e quando dico file dico tutti i tipi di fi¬ 
le, compresi gli eseguibili che rimarran¬ 
no però eseguibili anche dopo il «tratta¬ 
mento». 

È insomma una specie di Stacker 
(che, per inciso, esiste anche per OS/2) 
ma con una concezione di accesso ai fi¬ 
le totalmente viceversa: ZipStream può 
cioè comprimere oltre ad interi dischi 
anche singole directory e addirittura sin¬ 
goli file pur mantenendoli eseguibili o 
comunque accessibili individualmente. 

Il nostro pacchetto, una volta decom¬ 
presso ed installato, è composto da 
una serie di eseguibili command-line, 
tre eseguibili Presentation Manager 
(PM) ed un driver IFS caricato dal con¬ 
fig.sys. Cominciamo ad analizzare i 


lire. Compratelo! Si trova facilmente da 
CD-ROM. Non ve ne pentirete... 

a cura di Team OS/2 


programmi PM. abbiamo l'eseguibile 
dal nome «zsstatus» che ci permette 
di individuare i |ob attualmente attivi 
ed in fase di smaltimento, il totale dei 
file processati, l’ammontare dei byte 
immessi (e processati) ed il totale dei 
byte usciti (una volta compressi i byte 
in entrata), la «compression ratio» (in 
percentuale) e gli «hit» (gli accessi riu¬ 
sciti) alla cache interna di ZipStream; 
l'ultima voce indica il file attualmente 
processato oppure la parola «sleepmg» 
(dormendo) se il programma non sta 
processando nessun file. Un altro ese¬ 
guibile «zssync» ha funzione di massi¬ 
mizzare la priorità di esecuzione (e 
quindi la velocità di smistamento) dei 
job attualmente in elaborazione: pos¬ 
siamo cioè dare una priorità maggiore 
a Zipstream in particolari momenti 
mentre di solito questa è bassa per 
non sovraccaricare il sistema 

Infine c’è «zsctrl». il pannello di con¬ 
trollo che racchiude le possibntà di otti¬ 
mizzazione e configurazione fine del 
pacchetto. 

Sono da rilevare le peculiarità per le 
quali considero ZipStream (da ora ZS) ri¬ 
voluzionano rispetto ai vari stacker-clo- 
ni: innanzitutto ZS non crea un unico 
grosso file su disco, con dentro i file 
compressi, ma li lascia al loro posto ori¬ 
ginale con il notevole vantaggio di non 
rischiare di perdere tutti i file compressi 
al minimo danneggiamento del pacchet- 
tone di cui sopra! Questo viene realizza- 


moltissimi rivenditori di 


to con il comando «zsattach» fornito nel 
pacchetto: ad esempio possiamo «(riap¬ 
pare» (assegnare) una nuova lettera di 
drive (z:) ad una singola directory 
(d:\mai!) scrivendo semplicemente 
«zsattach z: d:\mail». Con il comando 
«zspack» (ad es. «zspack d:\mail\letto- 
re.exe») ecco che abbiamo compresso 
un file lasciandolo però nella sua posi¬ 
zione nativa, ma da ora in poi dovremo 
accedere al drive z: per usare il nostro 
lettore.exe! Se volete sbirciare il nostro 
bravo file-prova, potete dare un bel «dir 
d:\mail» e confrontarlo con lo speculare 
«dir z:\mail», troverete che dal lato «d:» 
il file «lettore.exe» sarà ridotto di circa 
la metà rispetto allo stesso, listato dal 
drive fittizio «z:». 

Si deduce da ciò che ZS usa uno 
stratagemma molto intelligente; per ca¬ 
pire che l'utente vuole usare il file in 
formato umano-eseguibile, lo costringe 
ad accedervi dal lato del drive mappato 
(nel nostro caso z.) ed è bene che ci si 
abitui ad accederevi sempre da questo 
lato onde evitare facili confusioni. 

Il file quindi, non esiste due volte 
(una compressa e l'altra no), ma solo in 
forma compressa che però viene pron¬ 
tamente decompressa e resa disponibi¬ 
le, se chiamata in causa da lato del dri¬ 
ve assegnato. 

Da quanto spiegato precedentemen¬ 
te, se si copia un file da un drive norma¬ 
le al drive mappato e momtorato da ZS, 
quest'ultimo verrà preso, compresso 


346 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 





on-the-fly e reso disponibile se richia¬ 
mato dal drive mappato. 

Infine vi è il comando, molto impor¬ 
tante nel caso si decidesse di disinstalla- 
re ZS, «zsunpack», il quale ha l'onere di 
decomprimere ciò che si era prima com¬ 
presso e di renderlo disponibile sul drive 
nativo, nel nostro esempio il drive d:. 

Lo strumento «zsunpack», è molto 
utile anche nel malaugurato caso vi fo¬ 
ste dimenticati della scadenza della du¬ 
rata di prova di ZS che. per inciso, è di 
45 giorni, dopodiché, cessa di funziona¬ 
re, lasciando però aperta la possibilità di 
decomprimere ciò che avevate com¬ 
presso con, appunto, zsunpack. 

Per avere tutto ciò. l'autore racco¬ 
manda almeno un processore di classe 
«486 o superiore» vale a dire che non 
gli farebbe dispiacere neanche un Pen¬ 
tium... un OS/2 installato dalla versione 
2.1 in su e 8 Mb di ram (raccomandati 
16 come optimum) e uno swap file di 
almeno 10Mb.Una piccola nota di reda¬ 
zione: la nuovissima versione 1.10, a 
mio avviso, è molto più veloce ed otti¬ 
mizzata, infatti io ora ho sotto ZS l'inte¬ 
ra base messaggi della mia BBS con un 
risparmio del 60% dello spazio sull'HD I 

La manualistica a corredo è ottima 
ed essenziale e gli autori, pronti ad ogni 
consiglio o comunicazione su eventuali 
bug da segnalare 


Yarn/2 0.88 

Genere: Editor per E-mait e news tmternet) 
File: YRN2_088.ZIP 1 422Kb, freeware ) 
Autore: Chtn Huang icrnuang'&io orai 
Reperibilità Internet: hobbes nmsu.edu 
/os2/comm 

Reperibilità BBS: PtW BBS (Fido 2:334/708. 
0121-3939451 

Autore recensione: Alberto Velo (albe&pi- 
nerolo.gvo.it I 

La E-mail, come del resto qualsiasi 
servizio reso disponibile da Internet, 
non è più uno strumento utile ed alla 
portata di pochi eletti: migliaia di perso¬ 
ne in Italia e nel mondo possiedono or¬ 
mai una propria casella postale, una 
«mailbox», in Internet. 

La posta elettronica è comodissima 


PD SOFTWARE 
OS/2 



ìfiDmnc 


». i —» i ' i i i m—c.rsn ' 



□ apttraa» Conila Pana 

Compre*woo OptlOT* 

✓ Compre** New 

✓ ReCompre*» 

/ Compre** ReeOOnly 
Compre»* Aiwayt 

✓ ReMame Trae* 

DOS Compatto!» 

4 ; w«p racla 


Performance Opliom 

Prtorlty 

to *| Search Cache 
1«jj Grecaci* 




Da notare il fatto che ZS è compatibi¬ 
le con tutto ciò che è «visibile» da 
OS/2, vale a dire che potrete comprime¬ 
re qualsiasi programma giri sotto DOS, 
Windows e. ovviamente OS/2. Un buon 
esempio è la completa compressione 
dell'ingombrante directory «C:\WIN- 
DOWS» e lasciarla comunque visibile 


ed usabile. È Inoltre in sviluppo anche 
una versione DOS nativa che darà un ul¬ 
teriore impulso alla già ottima diffusione 
di ZS 

Per ulteriori chiarimenti chiedete pu¬ 
re o al sottoscritto o direttamente all'au¬ 
tore. Beh, io mi sono registrato, e voi 
cosa aspettate a farlo? 


costa poco, è veloce, difficilmente va 
persa. Ed è semplice da gestire, nella 
maggioranza dei casi. 

Ma, ovviamente, vogliamo complicar¬ 
ci la vita esistono le «mailing list», i 
«newsgroup» (delle aree conferenza 
sugli argomenti più disparati), la sicurez¬ 
za e la privacy, la necessità di scambiar¬ 
si documenti e programmi in formato 
binario. Gestire al meglio tutte queste 
informazioni può risultare difficile: si ri¬ 
schia di disperdere le informazioni fra 
più programmi, di non trovarle quando 
servono, di non avere i mezzi adatti per 
fare ciò che serve. 

Ed ecco quindi Yarn/2 un unico pro¬ 
gramma per gestire E-mail. mailing lists 
e newsgroups con ordine, rapidità e 
flessibilità. 


L'unica cosa che Yarn non fa è il tra¬ 
sferire la posta tra voi ed il vostro Provi¬ 
der Internet, e viceversa: per questa 
operazione si serve di Souper, un sem¬ 
plice programma che legge i vostri dati 
direttamente dalle impostazioni dell'In¬ 
ternet Access Kit di OS/2 Warp, e fa¬ 
cendo riferimento a questi si collega al 
vostro POP server (per la mail) e/o al 
vostro server per le news. 

Una volta prelevata la posta e/o gli ar¬ 
ticoli dei newsgroup di vostro interesse, 
Souper prepara un pacchetto in formato 
SOUP (Simple Offline Usenet Packet); 
entra quindi in gioco Yarn, che provve¬ 
dere ad importare posta e articoli ed a 
riporli nel folder più appropriato. Vice¬ 
versa, per gli articoli ed i messaggi scrit¬ 
ti da voi, Yarn prepara il pacchetto 


MCmicrocomputer n, 159 - febbraio 1996 


347 

























PD SOFTWARE 
OS/2 


J Vanii 

CD 

Neusoronp IJnread 

Yarn.1ist 2 

MUSICA 

conp. on. os2. Iipt a 

confi, lami, rexx 

conp. on. or.?. annaunce 

conp.os.os?.network ina- tcp - ip 

1 1 .conp .1 inox 
alt. inni, internet 



1 t.conp.uuu 

ri‘<: no tornici imì 

.il l .hiriviriim.•inumi».nidi 


"it i|.n ijf'i'.innci om i Ilìam Hawn'i ) 
w'.«|nio|ii • nn p, (n., i) tì? .«tir .inno ot. ir i/ ut il il im. 

OS/? "Hust Nave- Utilities i ist <2? Jui Q5) 

li* lui I •!**•. I«* ««« ?»l Irfll 

u.iiii/ot ino HouriiM, liti 
iteti. I tl> 

Hi**»..» «vntio M»*ol mi li Hi'W ini l)!i/? t. tot*. »l./l 
H«a< l iu*/»* Ut II 11 M**i l ni ir.// 

ll(nl,tliH| // JuilJ I'>'■*> 

l lini. Ore OH Avoli.«PIe Vi.# IIP I rim hoMMi nriou »«hi ni Mp riinin con 
Ir* tm>»iw l«ini fu ftp.teo.arci 


. H»*W lo Un* I l' t ili llpil itili l'ioiji.wi'i 


• itMO-Jiiit Miei I Ovfil.Marnili 
•lu/cit»//1tu! .*l|i 


imi li PT»M‘. Ifiti-mt) Unii li ni 

/Ik44m* . lirtrai .*hl/«r.i.*/iin lx/|»l 1 /||i 


SOUP e Souper penserà a distribuire i 
messaggi ai rispettivi server durante il 
successivo collegamento. 

Diversi sono gli eseguibili che com¬ 
pongono il pacchetto di Yarn/2, ognuno 
dei quali svolge una funzione ben preci¬ 
sa. Ci limitiamo ad accennare ad alcune 
loro funzioni: quella di importare i mes¬ 
saggi dai pacchetti Soup, quelle di ma¬ 
nutenzione dei folder e dei newsgroup, 
quelle per l'impostazione di filtri sui 
messaggi. 

Folder e filtri: di che si tratta? 

I «folders» non sono altro che con¬ 
tenitori per i messaggi in entrata e in 
uscita: fondamentale quello denomina¬ 
to «INBOX», che conterrà la posta in 
arrivo; ma se ne possono creare altri, 
assoggettandoli a «regole» dettate dal¬ 
le nostre esigenze. I filtri servono ap¬ 
punto per istruire Yarn su quali siano 
queste regole: ad esempio porre tutti i 
messaggi riguardanti un certo sogget¬ 


to in un particolare folder, o cancellare 
subito messaggi che non ci interessa 
leggere I filtri sono infatti attivati da 
Yarn nella fase dell'importazione dei 
messaggi: tutto avviene automatica- 
mente. 

L'occasione nella quale i filtri sono 
forse più utili, è la gestione di una o piu 
mailing list: impostando un adeguato fil¬ 
tro eviterete di affollare la vostra Inbox, 
raccogliendo allo stesso tempo tutti i 
messaggi relativi alla mailing list in un 
apposito folder Addirittura è possibile 
utilizzare il filtro per spostare automati¬ 
camente i messaggi in uno pseudo¬ 
newsgroup, con il vantaggio di poter in¬ 
serirei messaggi nella mailing list sen¬ 
za doversi preoccupare di andare ad in¬ 
serire, ogni volta, l’indirizzo del gestore 
della stessa. 

Come potete vedere in figura, Yarn 
gestisce anche i newsgroup di Internet: 
nella videata di apertura appare la lista 


di quelli che avete sottoscritto (ma an¬ 
che di quelli «finti» ad esempio notere¬ 
te un newsgroup di nome «Yarn.list», 
che contiene i messaggi della mailing li¬ 
st dedicata a Yarn, o quello di nome 
«Musica», un'altra mailing list). 

Ai newsgroup sono dedicate alcune 
funzioni, molto comode, di ordinamento 
della lista dei messaggi: per soggetto, 
per ordine di arrivo, visualizzazione dei 
soli messaggi non letti, ordinamento per 
«punteggio» Quest'ultima opzione si 
basa su «score file», ossia file che asse¬ 
gnano un punteggio ad ogni messaggio 
in base a regole impostate dall'utente 

È possibile dare un punteggio in base 
all'autore del messaggio o al soggetto 
dello stesso, o in relazione ad altri cam¬ 
pi. Ad esempio immaginate di essere 
interessati agli articoli che parlano di 
OS/2, ma non a quelli su Windows '95. 
assegnerete al soggetto «OS/2» un 
punteggio ad esempio di 10, ed ai se¬ 
condi un punteggio inferiore, o negativo 
(-10). Passando all'ordinamento per 
punteggio troverete in cima alla lista gli 
articoli di vostro interesse, e poi via via 
gli altri. 

Funzioni interessantissime sono poi 
dedicate alla gestione della mail è inte¬ 
grato il supporto per l'invio di file binari 
in formato MIME (Multimedia Internet 
Mail Extension) e per la decodifica di fi¬ 
le UUencodati nei messaggi Viceversa 
la decodifica di messaggi MIME, e la 
codifica con UUencode. devono essere 
svolte da programmi esterni Yarn rico¬ 
nosce automaticamente i messaggi 
contenenti MIME attachments, e vi per¬ 
mette quindi di richiamare direttamente 
un programma esterno di decodifica (ad 
esempio l'ottimo METAMAIL), la fase 
di UUencode, invece, dovrà essere ge¬ 
stita esternamente, importando quindi il 
risultato nel messaggio che intendete 
spedire 

L'operazione risulta comunque co¬ 
moda, tanto più che Yarn si appoggia, 
per la stesura dei messaggi, ad un edi¬ 
tor esterno: potrete usare il vostro edi¬ 
tor preferito (se non ne avete ancora 
uno, provate BOXER, in modalità testo, 
od utilizzate lo splendido EPM l'editor 
avanzato fornito con OS/2 Warp). 

Ancora appoggiandosi a programmi 
esterni, Yarn fornisce la possibilità di ri¬ 
chiamare (al rientro dall'editor, dopo la 
scrittura del messaggio) un correttore 
ortografico: ISPELL, programma portato 
da Unix, ad esempio Ed infine Yarn ha 
anche il supporto integrato per il PGP 
(Pretty Good Privacy), il famoso sistema 
di sicurezza che si basa sulla criptatura 
del testo o del file: solo voi sarete in gra¬ 
do di leggere, utilizzando la vostra chia- 


348 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 
















PD SOFTWARE 
OS/2 


ve (una frase), messaggi a voi indirizzati 
e criptati con tale programma. In propo¬ 
sito, esiste anche una macro per l'EPM 
che vi permette di gestire la fase di de¬ 
codifica PGP ancora piu comodamente 
cercate GCPPGP11.ZIP, e magari l'ulti¬ 
ma versione dell'EPM (EPM603.ZIP). 

Concludendo, si tratta di un'applica¬ 
zione poco appariscente, e a prima vista 
poco funzionale: è in modalità carattere, 
non ha nemmeno il supporto per il 
mouse e le varie funzioni si richiamano 


con combinazioni di tasti. Ma è sicura¬ 
mente uno dei migliori software nel suo 
genere: la comodissima gestione inte¬ 
grata di mail e news e la quantità di fun¬ 
zioni presenti parlano da sé. 

L'autore, inoltre, è gentilissimo e rin¬ 
tracciabile tramite la maiting list dedica¬ 
ta a Yarn, dove risponde ai quesiti degli 
utenti ed accoglie i loro suggerimenti 
per migliorare il programma. Spessissi¬ 
mo, infatti, ne escono versioni aggiorna¬ 
te: quando leggerete queste righe (... 


ebbene sì: anche il Team OS/2 deve se¬ 
guire i ritmi della carta stampata!) la 
versione recensita sarà già obsoleta. 

Da non dimenticare infine che il pro¬ 
gramma è freeware, ossia non vi costa 
una lira. 

Un ultimissimo pensiero va agli invi¬ 
diosi utenti Dos e Windows: scrivo que¬ 
ste righe sotto Natale, siamo buoni... 
Yarn esiste anche in versione Dos, ed 
alcuni programmatori stanno realizzan¬ 
do il portmg su Windows '95. 



Roids 2.3 

Genere: Gioco, shareware ISIO U S.) 

File: ROIDS23 ZIP 1229 kB) 

Autore: Léonard Guy 

Reperibilità su Internet: hobbes.nmsu.edu 
!os2/games 

Fidonet: Central Team OS/2 BBS ed altre 

BBS OS/2 oriented 

Autore recensione: Giuseppe Lentini 

Roids è una delle versioni per OS/2 
del famosissimo Asteroids, forse la più 
curata e la piu recente (se avete una 
scheda audio potrete sentire anche i ru¬ 
mori prodotti dalle varie esplosioni); la 
storia che sta dietro al gioco è semplicis¬ 
sima ma efficace: siete nello spazio e la 
vostra missione è quella di distruggere 
tutti gli asteroidi che attraversano il vo¬ 
stro quadrante, avendo cura di eliminare 
anche qualsiasi tipo di astronave aliena vi 
passi vicino. 

L'installazione del gioco è immediata, 
basta decomprimere in una directory l'ar- 
chivio.ZIP e lanciare l'instali, che copia i 
file dell’archivio nella directory desiderata 
e crea un'icona nella cartella giochi; a 
questo punto sarà necessario solo un 
doppio click per iniziare a giocare. 

Dalla linea comandi è possibile aprire 
il menu Game, congelare una partita e 
chiamare l'help; il menu Game permet¬ 
te d'iniziare una partita, di impostare i 
parametri del gioco, di scegliere se gio¬ 
care a schermo intero, di vedere la ta¬ 
bella dei record, di uscire. La finestra 
delle opzioni è molto ricca e consente di 
personalizzare il gioco in maniera molto 
fine: agendo su tre cursori si può au¬ 
mentare (o diminuire) il livello del detta¬ 
glio, la difficoltà dei livelli e la velocità 
del gioco; è possibile cambiare i tasti da 
usare, disabilitare l’audio se causa pro¬ 
blemi, arricchire la qualità delle immagi¬ 
ni agendo sui campi del Big Dots (il se¬ 


gno di spunta su Playfield arricchirà la 
grafica delle esplosioni e dei raggi spa¬ 
rati dalla vostra astronave, su Radar au¬ 
menterà le dimensioni dei punti visualiz¬ 
zati dal radar), scegliere il tipo di gioco 
(classico o avanzato) e naturalmente re¬ 
gistrarsi; il pulsante Default ripristina i 
settaggi originali del gioco, annullando 
ogni vostra modifica. 

L'autore ha lavorato molto a Roids e la 
cura profusa si vede anche nell'help del 
gioco, veramente molto curato; oltre a 
spiegare lo scopo della vostra missione, i 
tasti da usare, il significato delle varie vo¬ 
ci riportate nella finestra delle opzioni e 
la modalità di registrazione, l'autore sug¬ 
gerisce anche la strategia da optare a se¬ 
conda che si giochi in modalità classica o 


estesa nonché i nomi delle astronavi vo¬ 
stre avversarie. Un suggerimento: quan¬ 
do giocate a Roids per prima cosa sele¬ 
zionate il gioco classico, senza troppi Te¬ 
tra (i triangolim gialli) che vi girino intorno, 
perché se non siete abbastanza abili e 
veloci in pochi minuti il vostro quadrante 
si riempirà di questi simpatici affarim che 
si moltiplicano secondo una ben precisa 
legge esponenziale causando un rallenta¬ 
mento via via sempre più pesante di tut¬ 
to il sistema (l'autore compiaciuto preci¬ 
sa che l'algoritmo impiegato è capace di 
rallentare anche un sistema basato su 
Pentium); non so voi, ma io mi sono 
chiesto se sia stato sadismo a spingere 
Guy ad usare questa legge di riproduzio¬ 
ne degli avversari. 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


349 

















P 1 SOFTWARE 


MS-DOS 


Uscire dal tunnel 


Nella vita spesso ci troviamo in un tunnel senza fine. In fondo vediamo una luce tenue se 
vogliamo che ci indica l'uscita, ma la distanza che ci separa da quel bagliore non è facilmente 
commensurabile. In ogni caso questa metafora simboleggia la nascita (la luce è quella che 
intravediamo un attimo prima di venire al mondo) e perciò anche il rinnovamento oltre che il 
cambiamento di una situazione. Anche l'informatica sembra, a parer mio, aver imboccato un 
tunnel di cui non si conosce la lunghezza Una sola certezza ci rimane: che in fondo le soluzioni 
di cui potremo usufruire varranno il passaggio nel tunnel 

di Paolo Ciardelli 


Non Solo CAP 

- Nome archivio: CAP.ZIP 

- Compressione PKZIP 2.03g 

- Autore: Marco Ferrari 

- Tipo: utility 

- Sistema Operativo: Ms-Dos 

Il programma nella versione presenta¬ 
ta non ha limitazioni di funzionamento ed 
è di libera distribuzione e libero utilizzo. 

I requisiti del sistema sono i canonici: 
PC IBM compatibile, MS-DOS 3.1 o su¬ 
periore, 640 Kbyte RAM, 3 Mbyte di 
Hard Disk. Il programma «Non Solo 
Cap» permette l'archiviazione e la ge¬ 
stione di una serie di archivi contenenti 


informazioni su tutti i comuni e le loca¬ 
lità italiane quali: CAP, prefisso tei., si¬ 
gla prov., cod. comune usato per i codi¬ 
ci fiscali ed i dati relativi agli uffici finan¬ 
ziari che fanno capo a ciascuna località. 
Per ogni località vengono poi presenta¬ 
te le aliquote ICI e le tabelle degli estimi 
catastali. 

Elenco archivi gestiti: 

REGIONI. I dati che possono essere 
memorizzati per ogni singolo record so¬ 
no: il codice e il nome della regione. 

PROVINCE. I dati che possono esse¬ 


re memorizzati per ogni singolo record 
sono: la sigla della provincia, il nome 
della provincia e il codice della regione 
di appartenenza. 

COMUNI/LOCALITÀ. I dati che pos¬ 
sono essere memorizzati per ogni singo¬ 
lo record sono: il codice del comune (uti¬ 
lizzato per il codice fiscale delle persone 
fisiche), il tipo di località (tipo 1 = Capita¬ 
le, 2 = Capoluogo Regionale, 3 = Provin¬ 
cia, 4 = Comune, 5 = Frazione, 6 = Rio¬ 
ne), il codice ISTAT, la descrizione della 
località, la sigla della provincia, la superfi¬ 
cie, l'altezza della località, la distanza dal 
comune per le frazioni, dalla provincia 
per i comuni, dal capoluogo regionale 
per le province e dalla capitale per i capo- 
luoghi regionali, la denominazione degli 
abitanti, il CAP, il prefisso telefonico, 
eventuali note riferibili al comune. 

ESATTORIE - UFF.IVA - UFF.REGI¬ 
STRO - CENTRI SERVIZIO - IMPOSTE 
DIRETTE. La struttura di questi archivi è 
fra loro identica. I dati che possono es¬ 
sere memorizzati per ogni singolo re¬ 
cord sono: il codice dell'ufficio, la deno¬ 
minazione, il concessionario, il codice 
comune in cui ha sede l'ufficio, l'indiriz¬ 
zo, il numero telefonico e del fax e due 
numeri di c/c postale 

ESTIMI. I dati che possono essere 
memorizzati per ogni singolo record so¬ 
no: il codice del comune, la zona cen- 
suaria di appartenenza, la categoria ca¬ 
tastale, la classe e la tariffa d’estimo 

ICI, I dati che possono essere me¬ 
morizzati per ogni singolo record sono: 
il codice del comune, l'aliquota e l'anno 
di riferimento. 



350 


MCmlcrocomputer n. 159 - febbraio 1996 









PD-SOFTWARE 

MS-DOS 



Dernier! 

- Nome archivio: DERNIER.ZIP 

- Compressione: PKZIP 2 03g 

- Autore: Cristiano De Mei Imc7655&- 
mciink.it) 

- Tipo utility 

■ Sistema Operativo: Ms-Dos 

«Dernier!» è la trasposizione infor¬ 
matica di un gioco di carte abbastanza 
noto (a volte sotto altri nomi) e si gioca 
normalmente con due mazzi di carte da 
poker senza jolly (104 carte in tutto). 

Il gioco ha regole diverse in diverse 
zone d'Italia e perfino nella stessa città 
si gioca spesso in modi diversi (mante¬ 
nendo però intatta la «filosofia» e le re¬ 
gole di base): l'help richiamabile con FI 
darà delucidazioni in proposito. 

«Dernier!» è giocabile con il mouse 
che serve per «prendere» le carte e 
spostarle sullo schermo, ad esempio 
per scartarle (cliccando sulla carta da 
scartare evidenziandola e poi cliccando 
ancora sullo scarto precedente per la¬ 
sciarla). 

Un’utile barra di aiuto, presente nel¬ 
la parte bassa dello schermo, spiega 
via via le azioni che si possono (o si de¬ 
vono) fare: tale barra è completata da 
vari messaggi che vengono visualizzati 


sul «tavolo verde». 

Per giocare con «Dernier!» è neces¬ 
sario scompattare tutti i file in una sot- 
todirectory appositamente creata e poi 


richiamare il file DERNIERI.EXE 
Il gioco è completamente di pubblico 
dominio (freeware) e necessita di sche¬ 
da VGA e mouse. 


WinCCP 

- Nome archivio: WinCCP. ZIP 
-Compressione PKZIP 2 03g 

- Autore: CompuArt 

- Tipo ■ utility 

- Sistema Operativo: Windows 3 I 

WinCCP è nato principalmente per la 
compilazione dei bollettini di conto cor¬ 
rente postale, ma nell'attuale versione 
è stato potenziato al punto di permette¬ 
re la stampa di qualsiasi modulistica 
(CCP, assegni, vaglia postali, moduli di 
versamento bancari, ecc.) 

Esso mette a vostra disposizione la 
gestione completa di archivi in formato 
DBF integrato con un editor specifico 
per la compilazione dei moduli, col qua¬ 
le potete posizionare i campi di testo di¬ 
rettamente sul disegno del modulo. 

Sono già stati inseriti i moduli di 
Conto Corrente Postale più comune¬ 
mente utilizzati per permettere un’im- 



MCmicrocompuler n. 159 - febbraio 1996 


351 










































































PD-SOFTWARE 

MS-DOS 


mediata valutazione del programma. 

WmCCP 2.0 è un programma molto 
vasto e potente che permette virtual¬ 
mente la compilazione di ogni tipo di 
modulo Si è cercato di semplificare al 
massimo l'utilizzo di tale programma in 
modo da creare il minimo di difficoltà 
all'utente, Per poter utilizzare il pro¬ 
gramma subito è necessario compren¬ 
dere il sistema di funzionamento su cui 
si basa II programma è suddiviso in 
due parti distinte. Una è la gestione 
dell'archivio nella quale è possibile defi¬ 
nire il formato dell’archivio, inserire e 
modificare i dati, impostare la finestra di 
input dei dati, ecc ... La seconda è un 
editor capace di posizionare i campi di 
stampa direttamente sul disegno di un 
modulo da compilare ed attribuire ad 
ognuno di essi particolarità di stampa 


adeguate, Per poter compilare un mo¬ 
dulo con i dati presenti in un archivio 
occorre quindi istruire il programma in 
modo da assegnare il contenuto delle 
schede dell'archivio ai corrispondenti 
campi sul modulo, Questa operazione si 
chiama collegamento e si esegue trami¬ 
te l’apposito pulsante sulla barra degli 
strumenti. 

Questo è un programma Shareware, 
cioè di libera distribuzione, ma non di li¬ 
bero utilizzo, funzionante in ogni sua 
parte e che serve per una completa va¬ 
lutazione dello stesso. 

L'unica limitazione rispetto alla ver¬ 
sione che vi verrà inviata all'atto della 
registrazione è nelle stampe ove è pos¬ 
sibile stampare solo un modulo alla vol¬ 
ta. Inoltre ogni 10 minuti una finestra vi 
ricorderà per circa 30 secondi che state 


utilizzando una versione non registrata 
del programma 

Nella versione professional non esi¬ 
stono queste limitazioni e potrete stam¬ 
pare direttamente tutte le schede sele¬ 
zionate in un dato momento e definire 
un numero di copie maggiore di 1. 

Per chi ha gli archivi nel formato ge¬ 
stito dalle precedenti versioni di 
WinCCP I.ODB) è disponibile un pro¬ 
gramma di conversione dal vecchio for¬ 
mato all’attuale il cui costo è di 15.000 
lire aumentato delle spese di spedizio¬ 
ne se non viene acquistato insieme alla 
versione professional. 

All’atto della registrazione oltre al 
programma Professional vi sarà inviato 
anche un disco contenente le versioni 
Shareware di tutti gli altri programmi di¬ 
sponibili. 



CreaBar 

- Nome archivio: CREABAR ZIP 

- Compressione: PKZIP 2.03g 

- Autore: CompuArt 

- Tipo: utility 

- Sistema Operativo: Windows 3.1 

Con il CreaBar avete la possibilità di 
inserire i codici a barre nei vostri docu¬ 
menti. 

Esso crea l'immagine dei tipi più dif¬ 
fusi di codici in formato metafile di gra¬ 
fica e ne consente l'inserimento nella 
quasi totalità delle applicazioni di word 
processor, desk top publisher, e grafica 
vettoriale disponibili sotto Windows. 

Il programma vi dà la possibilità di 
personalizzare i codici a vostro piaci¬ 
mento. 

Potete crearne di grosse dimensioni 
per la stampa sugli imballaggi o di pic¬ 
colissimi per microetichette Un partico¬ 
lare parametro, settabile per ogni codi¬ 
ce funzione, vi consente di stampare in 
modo nitido barre molto minute e vicine 
le une alle altre in modo da poter otte¬ 
nere codici ad alta densità su stampanti 


Errata Corrige 

Sul numero 157 di MCmicrocomputer, 
è apparso il programma Gestioni Basi er¬ 
roneamente a firma Cavallino Software. Il 
programma invece è stato creato da 
Alessandro Capucci. Ci scusiamo per l’er¬ 
rore 


laser e di ottenere i migliori risultati pos¬ 
sibili su stampanti ad aghi 

CreaBar è semplicissimo da usare ed 
oltre alla completa guida contestuale 
esso vi segue nella modifica dei para¬ 
metri del codice proponendo automati¬ 
camente testo e disegni esplicativi 
Il suo scopo è di creare un codice a 
barre e di copiarlo negli appunti di Win¬ 
dows in modo che possa essere impor¬ 
tato in altre applicazioni. Grazie all'uso 
di tasti acceleratori ed a particolari op¬ 
zioni disponibili è possibile dall'interno 


di un word processor creare il codice a 
barre ed importarlo nel documento che 
si sta scrivendo, senza staccare le mani 
dalla tastiera per utilizzare il mouse 
Il CreaBar è stato pensato per inseri¬ 
re il codice a barre in documenti di ogni 
tipo, ma se il vostro problema è quello 
di realizzare etichette magari traendo i 
dati da un archivio, allora conviene usa¬ 
re un programma specifico 

Paolo Ciaidelli è laggiungibile tramite MC-link alla 
casella MC60I5 e tramite Internet all'indirizzo 

mc 60 [ tznn 


352 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 











































n tutto mondo 
Greenwich è il riferimento uni¬ 
co per misurare il tempo. Ma 
da noi c'è qualcos'altro. Un ri¬ 
ferimento per conoscere e 
scegliere gli strumenti che lo 
misurano: Orologi. Una rivista 
pensata con passione; nelle 
sue pagine il mondo del tem¬ 
po, in tutte le sue forme: tec¬ 
nica, storia, curiosità e futuro. 
Splendide immagini di orolo¬ 
gi moderni e antichi accom¬ 
pagnano informazioni preci¬ 
se e articoli attenti e puntuali 
sulla tecnica, la cultura del 
tempo e sulle rarità. Insomma 
una guida sicura che non ha 
paralleli: proprio come il meri¬ 
diano di Greenwich. 


technimedia 

P nylon dopo paginn, lo nostre passioni 


Il riferimento 
più autorevole 
dopo 

il meridiano 
di Greenwich. 



Orologi. I primi sui secondi. 












PO $ O F 1 I» A fi E 


MAC 


Un Mac per giocare? 

A chi mi chiede quale computer sia il migliore per giocare rispondo senza esitare: una 
console Sega o Nintendo. I computer non sono fatti per giocare, sebbene sia possibile 
giocare anche sui computer. Oggi però questo confine si va vieppiù assottigliando; le 
nuove macchine dotate di CD-ROM e con velocità di calcolo considerevoli permettono 
di giocare, ma anche di studiare e di apprendere, in un modo nuovo e interattivo. Il 
Mac in questo campo sta acquisendo nuovi adepti e il software ludico più recente 
esce ormai sia in formato Windows che in formato Mac 

di Valter Di Dio 


Doom I 

Versione 10 1 
by ID software 
Applicazione - Shareware I9SI 
doom-i-101 hqx 

Dopo aver dominato il mondo MS- 
DOS e dopo una lunghissima e fremen¬ 
te attesa, eccolo arrivare anche per Ma¬ 
cintosh. Sto parlando ovviamente del 
gioco dell'anno, del gioco dei giochi, 
dell'animatore di tantissime serate nei 


nuovi pub telematici. Stiamo parlando di 
un software che ha dimostrato di cosa 
siano capaci i computer odierni quando 
chi scrive il software conosce il suo me¬ 
stiere. 

Di un programma che. se fosse un 
CAD commerciale, potrebbe tranquilla¬ 
mente essere venduto a qualche decina 
di milioni. Stiamo parlando, chiaramente 
di DOOM 

La versione per Macintosh è uscita in 
un modo leggermente anomalo rispetto 
alla versione per MS-DOS. Infatti è pri¬ 


ma uscito DOOM II (versione solo com¬ 
merciale) e poi questo DOOM I versio¬ 
ne shareware Iniziamo subito con le 
dolenti note: per giocare bene a DOOM 
serve un PowerMac. Si gioca decente¬ 
mente anche con un 68040, ma per 
avere la fluidità che, sotto MS-DOS cor¬ 
risponderebbe ad un 486DX4/100, ser¬ 
ve proprio il PowerPC. 

Altra cosa indispensabile è la RAM, 
ma questo in genere vale per tutti i pro¬ 
grammi Mac e quindi non è difficile tro¬ 
vare un Macintosh con 8 Mega di RAM 
Per i suoni serve il Sound 
Manager 3 0 e per avere an¬ 
che la musica in background 
si deve avere QuickTime 2.0 
attivo. 

Non credo esista qualcuno 
che non sappia cosa sia 
DOOM, per quei due o tre 
che fossero arrivati giusto 
adesso da Alpha Centauri 
proverò a spiegarlo Immagi¬ 
nate di essere sbarcati su un 
pianeta sconosciuto, con in¬ 
dosso una tuta e armati di 
una semplice pistola con 50 
colpi. Se si trattasse di un pia¬ 
neta semi-deserto potrebbe 
anche andarvi bene, purtrop¬ 
po il pianeta è in realtà costi¬ 
tuito da un susseguirsi di edi¬ 
fici, collegati da tunnel, popo¬ 
lati da una serie incredibile di 
mostri tutti dannatamente 
ostili. 

Per fortuna, in giro per le 
varie stanze, è possibile tro¬ 
vare armi più potenti, muni¬ 
zioni, cassette di medicinali, 
tute antiradiaziom (già dimen¬ 
ticavo, molti locali sono invasi 



354 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 






PD SOFTWARE 
MAC 


Dove reperire i programmi 

Tutti i file presentati su queste pagine provengono o dai lettori o dalla rete Internet; ol¬ 
tre che ad essere ordinabili su dischetto sono reperibili, per chi vi è abbonato, anche at¬ 
traverso la BBS di MC-link 

I siti Internet principali in cui trovare software per il Macintosh sono "sumex- 
aim.stanford.edu” e "mac. archive.umich.edu”. Al loro posto é preferibile utilizzare siti più 
vicini come ad esempio "mc.switch.ch". Da MC-link, utilizzando Archie con il nome indi¬ 
cato nell'articolo, è possibile trovare anche altri siti o le versioni più aggiornate dei pro¬ 
grammi. 


da una melma radioattiva) e altri gadget 
indispensabili a passare indenni (o qua¬ 
si) al livello successivo. In questa ver¬ 
sione shareware ci sono tre episodi dei 
quali solo il primo è accessibile senza 
bisogno di pagare la quota. Il primo epi¬ 
sodio si compone di otto livelli (più uno 
nascosto) che sono comunque suffi¬ 
cienti a far passare diverse notti insonni 
ai più deboli di stomaco, 

Se questo assaggio vi soddisferà, vi 
consiglio di non pagare la quota sha¬ 
reware ma di acquistare direttamente 
DOOM II dove, oltre a nuovi livelli, nuo¬ 
vi mostri e nuove armi, ci sono alcuni 
aggiustamenti grafici e di gioco che ren¬ 
dono DOOM I un po' superato. 

DOOM è giocabile in rete sia con al¬ 
tri Mac sia con dei normali PC, a patto 


che tutte le macchine abbiano la stessa 
versione software e lo stesso livello di 
gioco. Questa versione, essendo sha¬ 
reware, non è in grado di caricare gli 
scenari esterni (i PWAD) che sono inve¬ 
ce uno dei motivi principali del succes¬ 
so di questo gioco; una ragione in più 


per passare quanto prima alla versione 
commerciale. Per finire, qualcuno po¬ 
trebbe far notare che in tutte le scher¬ 
mate pubblicate non si vedono mai i 
mostri. È giusto, ma vi pare che un vero 
giocatore di DOOM, quando si trova da¬ 
vanti un mostro,., lo fotografa? 


Crunch 

Versione I O.b 
by R Baker 

Applicazione - Freeware 
crunch-Wb hqx 


Il Mac è stato da sempre un computer 
molto usato dentro casa spesso anche 
dai più piccoli, forse proprio per la sua 
semplicità e robustezza. Niente di strano 
quindi se tantissimi giochi per Mac sono 
destinati ai più piccoli, anche a quelli che 
appena appena riescono ad usare un 
mouse. Crunch è proprio uno di questi 
giochi semplici, adatti a bambini intorno 
ai quattro anni. Si gioca con il mouse al 
cui movimento corrisponde la direzione 
di spostamento di una pallina colorata 
Scopo del gioco è raccogliere i dollari 
(rappresentati dal simbolo $) senza finire 
nel "buco nero" (in realtà rosso) che as¬ 
sorbe inevitabilmente l'incauto giocatore 
che ci si avvicini. A complicare il tutto c'è 
una pallina blu, molto cattiva, che vuole 
anche lei prendere i dollari. L'urto tra le 
due palline è del tutto simile a quello tra 
due palle da biliardo; ma guai a chi schiz¬ 
za verso il buco nero! Semplice e diver¬ 
tente, dovrebbero farne di più. 



MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


355 

















PD SOFTWARE 
MAC 


r ^ File Optioni Comm and* Buy Skill Level 



Desert Trek 

Versione 1.0.2 
by Cary Torkelson 
Applicazione - Shareware 115$) 
mclink 

Questa nuova versione di Desert 
Trek ha guadagnato il colore e alcune 
opzioni m più che lo rendono finalmente 
giocatale (la precedente versione era 
veramente monotona). 

In questa versione ci sono degli im¬ 
previsti che movimentano il gioco e, 
spesso, ne determinano la fine prema¬ 
tura. 

Ma non arrivare in fondo non è un 
dramma, anzi. Desert Trek è una specie 
di solitario, Non è importante terminar¬ 
lo, la cosa importante è che ci faccia 
passare del tempo senza pensieri. 
Quanto un solitario sia appassionante lo 
si scopre da soli, Desert Trek, appena 
iniziato sembra molto stupido (oddio 
forse lo è pure); ma nonostante questo 
non si riesce a smettere se non dopo 
diversi tentativi. Il fatto di venir mangiati 
dai cannibali dopo pochi chilometri met¬ 
te addosso una voglia di rivincita che è 
ben difficile placare. 

Il gioco consiste infatti nell'attraver- 
sare il deserto del Gobi popolato, per 
l’occasione, da predoni e cannibali e at¬ 
traversato da carovane spesso ostili. 


Aggiungete la sete, la fame e le tempe¬ 
ste di sabbia ed avrete un quadro abba¬ 
stanza preciso dell'ambiente da attra¬ 
versare. 

Se vi fermate solo un attimo, se in¬ 
contrate una carovana ostile o se finite 


imprigionati dai predoni, verrete ineso¬ 
rabilmente raggiunti dai cannibali e il 
viaggio avrà tragicamente fine. 

Come ho detto un gioco bellino, mi¬ 
gliorabile graficamente, ma già così si¬ 
curamente avvincente. 


Jel Frog 

Versione 3 0 4 
by Dan Green 

Applicazione - Shareware 13$) 
jet-frog-304 hqx 

Uno dei primi giochi per Apple II era 
costituito da un rospo saltellante che 
doveva acchiappare al volo con una lun¬ 
ghissima lìngua estensibile una povera 
farfalla di passaggio. Il gioco era a colori 
ed in alta risoluzione, perciò impegnava 
pesantemente tutta la macchina in 
complicati algoritmi di calcolo e di grafi¬ 
ca. Oggi le cose sono ovviamente diffe¬ 
renti ed il nostro eroe zompettante si è 
addirittura dotato di uno zaino a reazio¬ 
ne degno dei migliori film di 007; però il 
gioco mi ha riportato ugualmente ai bei 
tempi dell’Apple II e forse solo per que¬ 
sto l'ho considerato degno di rimanere 
per sempre nella cartella giochi del mio 
computer. 



356 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 



































PO SOFTWARE 
MAC 


Come ho detto in occasione di Crun- 
ch ci sono diversi giochi adatti ai bambi¬ 
ni e Jet Frog fa sicuramente parte di 
questa categoria. 

È un gioco semplice e veloce, senza 


regole complicate e senza violenza 
(beh, forse le mosche non saranno pro¬ 
prio della stessa idea). 

È quindi un gioco adattissimo a dei 
bambini che, con il solo tastierino nu¬ 


merico, potranno esplorare i quattro li¬ 
velli di gioco acchiappando al volo mo¬ 
sche ed altri animali alati, Veloce la gra¬ 
fica, semplici e carini anche i suoni 
campionati. 


Morphion 

Versione 1,0 
by Peter N Lewis 
Applicazione - Freeware 
morphion-IO.hqx 

Credevo di conoscere tutti i solitari 
intelligenti, invece questo Morphion mi 
ha preso alla sprovvista. Semplice, qua¬ 
si banale nelle regole eppure molto dif¬ 
ficile da portare oltre un certo livello. 

Il campo di gioco è costituito da una 
scacchiera in cui sono piazzate delle pe¬ 
dine. In Morphion ci sono 36 pedine, di¬ 
sposte sul perimetro di una croce di la¬ 
to quattro, su una scacchiera da 20 per 
20 Per "muovere" si traccia un seg¬ 
mento orizzontale, verticale o diagonale 
che passi per quattro o cinque pedine 



(anche distanziate). Se le pedine sono 
quattro viene aggiunta automaticamen¬ 
te la quinta. 

Lo scopo del gioco è di tracciare il 


maggior numero possibile di segmenti. 
Giocando a caso si riescono a tracciare 
dalle 25 alle 60 linee. Seguendo una 
strategia minima si arriva, non facilmen¬ 
te. ad 80 linee. 

L'autore del gioco nella versione per 
Newton, Henri Lamiraux, afferma che 
un giocatore può arrivare normalmente 
intorno alle 100 linee e che, con un po' 
di allenamento, si possono superare an¬ 
che le 200 linee. 

Semplice e ben fatto, senza troppi 
fronzoli ma molto efficiente, il program¬ 
ma permette anche il gioco random e 
come help permette di avere una indi¬ 
cazione su tutte le mosse possibili in un 
dato istante. 

Peccato che non abbia un algoritmo 
di risoluzione automatica, mi toccherà 
scoprirlo da solo. 


Penlris 

Versione 1.0. 
by Patrick Fourmer 
Applicazione - Shareware 115$) 
pentris-101 hqx 


I Pentamini, usati da sempre nella 
letteratura e nel cinema di fantascien¬ 
za come pezzi di giochi ad incastro, so¬ 
no tutte le figure che è possibile realiz¬ 
zare accostando su un piano cinque 
quadrati. In pratica, così come il Tetris 



usa tutte le combinazione di quattro 
quadrati, il pentris usa tutte quelle ot¬ 
tenibili da cinque quadrati. Questa pic¬ 
cola aggiunta allarga enormemente le 
possibilità di incastro, anzi in realtà le 
riduce di parecchio visto che molti dei 
nuovi pezzi non possono scorrere uno 
a fianco all'altro. 

La strategia di gioco è del tutto simi¬ 
le, quello che cambia è che si deve ri¬ 
fare l'occhio ai nuovi pezzi e alle nuove 
forme che vengono fuori dalla loro ro¬ 
tazione. Inoltre, come ho detto, molti 
pezzi non possono proprio essere infi¬ 
lati agevolmente perché la complessità 
della forma lo impedisce proprio, si de¬ 
ve quindi ricorrere agli spostamenti o 
alle rotazioni dell’ultimo istante, sem¬ 
pre difficili da fare e portatrici di facili 
errori. 

Se vi siete stancati del Tetris questa 
è un'ottima alternativa, almeno in atte¬ 
sa della versione per Mac di Hextris. 

5 ® 


Valter Di Dio è raggiungibile tramite MC-link alla ca¬ 
sella MC0008 e tramite Internet all’indirizzo 
I ULW08itmclW7i 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


357 










































P D SOFTWARE 

AMICA 


Aminet, salvaci tu 

Non si ferma il flusso di programmi PD Amiga che arriva sulle onde dì Internet. La lista dedicata 
alle recensioni dei nuovi upload, Aminet, arriva con cadenza mensile o settimanale e non 

sembra registrare flessioni. 

Va ricordato che per spedire programmi PD alla redazione via Internet sono possibili varie 
alternative: segnalazione via posta elettronica del sito dove trovare il programma oppure invio 
direttamente in posta del programma che si vuole presentare. 

Grazie ai numerosi programmi di gestione della posta elettronica è oramai facilissimo allegare 
un file binario ad un messaggio, la conversione viene effettuata automaticamente ed il 
programma trasferito senza ulteriori manipolazioni. 

MC-lmk dovrebbe aprire tra breve anche un server FTP anonimo, consentendo così a tutti la 
spedizione dì materiale binario senza bisogno dì essere abbonati al sistema 


di Enrico M. Ferrari 


Copy*C 

Tipo di programma, freeware 
Autore: Ludwig Huber 

Non fatevi ingannare dalla brutta fo¬ 
to: non essendo stato possibile cattura¬ 
re la schermata di apertura del program¬ 
ma siamo stati costretti a mettere solo 
il logo del programma, ma "sotto" c'è 
ben altro. 

Copy-C è un completo sistema per 
effettuare copie sicure di dischetti an¬ 
che con formattazione automatica. È to¬ 
talmente scritto in assembler, e quindi 
velocissimo. Va ricordato che il pro¬ 


gramma blocca completamente il multi¬ 
tasking ed ogni altra operazione in cor¬ 
so e quindi ogni risorsa viene dedicata a 
questa operazione. 

Graficamente si presenta come i più 
noti copiatori, con dei gadget grafici se¬ 
lezionabili e la "griglia" dove vengono 
evidenziati i settori ed i blocchi attual¬ 
mente in copia. 

Copy-C usa la req.library e la power- 
packer.library, oltre ad altre librerie XPK, 
se presenti Vengono anche effettuati 
alcuni controlli antivirus grazie ai file 
BootBlock.library e BootBlock.brainfile: 
è possibile cosi evitare di copiare dischi 
infetti anche se non sono stati preventi¬ 


vamente controllati. I simboli dei dischi 
evidenziano il floppy sorgente e gli 
eventuali destinatari, in base al colore 
del drive, o dei drive, destinatari è pos¬ 
sibile decidere se attivare la verifica do¬ 
po la copia. Abbiamo parlato della "gri¬ 
glia" che visualizza le tracce copiate e 
possibile selezionare la traccia di par¬ 
tenza e quella di arrivo sia specificando i 
valori sia cliccando direttamente sulla 
griglia. 

La copia può essere ottimizzata cari¬ 
cando in memoria il disco sorgente, in 
modo da velocizzare le successive co¬ 
pie, oppure "sparando" direttamente 
da disco a disco i dati. 

Le opzioni di copia selezionabili sono 
il punto di forza del programma si va 
dalla funzione OPTIMIZE, che crea un 
disco destinatario con i file posizionati in 
modo che vengano letti più rapidamente 
del disco sorgente, oppure c'è la possi¬ 
bilità di vedere a schermo file binari, 
ascii, immagini IFF/ILBM, moduli sonori 

Le copie dei dischi possono essere 
effettuate in modalità normale, senza 
controllo, o con la modifica del ceck- 
sum del disco, degli eventuali errori e 
dei codici disco particolari che si posso¬ 
no incontrare nei dischetti non stan¬ 
dard. La completa lista dei codici e co¬ 
me modificarli per ottenere delle copie 
anche di dischetti critici è presente nel¬ 
le istruzioni. 

L’autore è raggiungibile all'indirizzo 
internet: |midas 0 tomtec.abg.sub.orq| 

MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 



358 


















PD SOFTWARE 
AMIGA 


fc±3l 

»' a MUlProCalc 1.7 - 07 1295 - D6S RAD 


B PIO, 


5-)388A39aS43-f<l3879«7»aHog(31)-Slff<3<l))*SllfH77A7A71»CDI<B7) 


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06555S8353'M55«i'13515*556656M516®6'C6'15 
S«38SA38flSA3*(fl387S'H7S>I3»log(M)-Sln(34)) 
34383«935*) , (0673A3?3«.IOB(0'l)-an(3't)) - SofU7N747).Col( 


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MuiProcalc 

Tipo di programma Giftware 
Autore: Kai Iske 

Un'altra calcolatrice? Sì. ma final¬ 
mente una con i fiocchi, date un'occhia¬ 
ta alla foto e all'espressione che abbia¬ 
mo immesso: è lunghissima 

In giro la più nota calcolatrice era ef¬ 
fettivamente Cai 3.0, di Jim Yang, che 
però aveva il difetto di non essere pie¬ 
namente compatibile con i nuovi Kick- 
start e soprattutto non aveva l'abilità di 
essere "font adaptive", Dato che è 
uscita la MUI, la Magic User Interface 
che semplifica ed aumenta le peculia¬ 
rità grafiche del del Workbench. perché, 
non fare una calcolatrice che funzioni 
sotto MUI? 

MuiProcalc ha tutte le funzionalità di 
Cale 3.0 con in più la piena compatibilità 
MUI: l'unica cosa che non è stata anco¬ 
ra implementata è la funzione di pit¬ 
ting, che arriverà in seguito. 

La finestra principale del programma 
è divisa in tre parti. La prima, Input/Out¬ 
put Area, è usata per immettere le 
espressioni matematiche e per vedere 
l'history (configurabile) di quelle già digi¬ 
tate. 

L'area delle Funzioni è quella con i 
gadget selezionabili da click per immet¬ 
tere le funzioni matematiche, natural¬ 
mente queste possono essere digitate 
anche manualmente, e cambiano a se¬ 
conda del tipo di calcolatrice scelta. 

L'ultima area è costituita dai gadget 
di input, che permette di utilizzare qual¬ 


siasi operatore noto. Diversi sono i mo¬ 
di nei quali è possibile far funzionare la 
calcolatrice: matematico, da program¬ 
matore, memoria e due funzioni statisti¬ 
che importanti quali la deviazione stan¬ 
dard e la regressione lineare. 

Sono ovviamente supportate tutte le 
funzioni logaritmiche e trigonometriche, 
è possibile scegliere tra modalità deci¬ 
male, esadecimale. ottale e binaria ed 
avere una grandezza di conversione set¬ 
tarie a 8, 16 o 32 bit. 

Gli angoli possono essere specificati 
in tre differenti modi (RAD, DEG e 
GRA), ed il programma è stato fornito di 
una porta Arexx esterna oltre ai normali 


comandi Arexx supportate da ogni ap¬ 
plicazione MUI. 

Particolarmente curata è la sezione 
"history" che consente di avere il log 
completo delle operazioni effettuate e 
dei risultati ottenuti: un editor interno 
permette di riutilizzare tramite Cut&Pa- 
ste tutti i valori già digitati. 

È importante ricordare che usando la 
MUI la calcolatrice si adatta a qualsiasi 
tipo di schermo voi abbiate selezionato, 
senza problemi per i font o le dimensio¬ 
ni delle finestre. 

L'autore è raggiungibile via Internet 
presso: iske@informatik.uni-frankfurt.- 
de. 


Assisi 

Tipo di programma: giftware 
Autore: Mark Papadakis 

Per chi crea programmi o anche solo 
documentazione con Amiga, un grosso 
aiuto è arrivato dagli ipertesti e relative 
guide, come MultiView o AmigaGuide. 
Assist è proprio una guida basata su 
Ipertesto, ma anche molto di più. 

Oltre ad essere molto rapida, Assist 
supporta una gran varietà di file, ASCII, 
programmi, moduli sonori, è compatibi¬ 
le con i file AmigaGuide ed è intera¬ 
mente configurabile e font sensitive. 
Assist supporta anche moduli esterni, 
ha un'espansione Arexx e viene fornito 



MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


359 


























































PD SOFTWARE 
AMIGA 


con diverse, comode utility. 

Assist viene lanciato come una com- 
modity, supporta Applcon per il Drag 
and Drop e usa AppWindow ed AppMe- 
nu per un controllo totale, può usare lo 
schermo di Workbench, quello corrente 
od uno di tipo pubblico. 

L'uso della guida è facile ed intuitivo: 
basta usare i menu oppure la tastiera, 
per scorrere il testo si useranno come 


al solito i tasti cursore e la barra propor¬ 
zionale. Ad ogni parola evidenziata corri¬ 
sponde un link dell’ipertesto, basterà 
cliccarci sopra per leggere o vedere il ri¬ 
ferimento. 

Il problema è naturalmente quello di 
creare il file guida, che avrà estensione 
help. Si può creare il file con una delle 
tante utility usate per generare file Ami- 
gaGuide, come Heddley, e poi conver¬ 


tirlo nel formato maneggiato da Assist 
grazie alla apposita utility Convert. Op¬ 
pure si può creare il file grazie ad un 
editor normale, ed in questo caso sarà 
possibile inserire i comandi compatibili 
con Assist, che ovviamente nessun 
convertitore dei file AmigaGuide può 
darci. 

L'autore ha naturalmente una casella 
Internet: fosabLxecs.teiher gr| 


TextEngine 

Tipo di programma: shareware £5 
Autore: Nicholas Harvey 

TextEngine è un ottimo wordproces- 
sor per Amiga, shareware e soprattutto 
veloce, essendo stato scritto in assem¬ 
bler al 100%. Naturalmente ha anche 
alcune caratteristiche peculiari, prima 
fra tutte uno speli checker con diziona¬ 
rio inglese incluso e la possibilità di usa¬ 
re facilmente dizionari custom. 

Il programma è stato pensato e 


scritto tenendo in mente la semplicità, 
così TextEngine è immediatamente 
usabile anche come semplice editor, 
ma le sue feature sono davvero di tut¬ 
to rispetto. La GUI è completamente 
font sensitive e si adatta automatica- 
mente allo schermo, ai font ed ai colori 
selezionati; la lunghezza del documen¬ 
to è limitata solo alla memoria disponi¬ 
bile, cosi come il buffer del Cut&Paste; 
11 stili sono disponibili, fra cui il con¬ 
densato, il sopra e sottoscritto, tutti 
vengono visualizzati con codici mne¬ 
monici a video: viene supportata la fea¬ 


ture AppWindow, che consente il cari¬ 
camento dei documenti semplicemen¬ 
te grazie al trascinamento nella fine¬ 
stra del programma dell'icona del te¬ 
sto; lo spelling checker è davvero com¬ 
pleto, con 36000 voci che reagiscono 
in maniera "intelligente" e si sostitui¬ 
scono automaticamente, senza neces¬ 
sità di ridigitazione, nel testo 

Il programma è completamente con¬ 
figurabile, così come le opzioni della 
stampante, dei bordi e dei tasti funzioni. 

L'indirizzo e-mail dell'autore è: 
N.J. |H3rvey-93<Bstudent.lut.ac.uTl 


HTML 2.0 

Tipo di programma: PD 
Autore: Jerome Louvel 

L'ultimo prodotto che recensiamo 
questa volta non è un programma, ben¬ 
sì un completissimo documento in for¬ 
mato AmigaGuide riguardante il linguag¬ 
gio HTML. 


Chiunque usi Internet sa oramai che 
è abbastanza facile costruire delle pagi¬ 
ne da soli, basta solo sapere i codici per 
creare l’italico, le scritte lampeggianti, 
l'inclusione delle immagini, et voilà, 
ognuno può crearsi la sua home page 
Questo file contiene in forma di iper¬ 
testo tutta la documentazione del forma¬ 
to HTML 2.0, comando per comando, 
con complete spiegazioni ed esempi. 
Sebbene il linguaggio HTML sia ora¬ 



mai arrivato ad una versione successiva 
è sempre compatibile verso il basso, 
ciò significa che questo fondamentale 
documento rimane valido come base 
sulla quale implementare i nuovi co¬ 
mandi 

La forma di ipertesto rende partico¬ 
larmente comoda la consultazione del 
testo, in quanto i comandi, le specifiche 
e le istruzioni sono raggruppate per ar¬ 
gomento, esattamente come servono 
quando si creano pagine HTML. 

L'autore del file può essere contatta¬ 
to all'indirizzo internet. louvel@dig- 
isim.univ-montp2.fr. 

«E 


I programmi citati in questo articolo pos¬ 
sono essere prelevati su MC-lmk e su In¬ 
ternet presso i siti Aminet e loro mirror: 
il piu famoso di questo è WUARCHI- 
VE.WUSTL.EDU. Per tutti i file 6 indicata 
la directory seguente Aminet, che è 
sempre /pub/aminet 


File 

MCalc17.lha 
html20gu.lha 
Assisti 4,Iha 
copyc20.lha 


Directory 

misc/math 

docs/hyper 

text/hyper 

disk/misc 


Enrico Maria Ferrari è raggiungibile su MC-link 
all'indirizzo MC00I2 oppure via Internet all'indirizzo 
E. FEFmAFtl@MCLINK.IT 


360 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 

























Il PD-software dei lettori di 



Lo spazio tradizionalmente dedicato al software dei lettori 
e quello occupato dal PD-software sono stati unificati. 

In queste pagine parleremo di programmi di Pubblico Do¬ 
minio (FreeWare o Shareware) disponibili in Italia attraver¬ 
so i vari canali PD. Tutti i programmi presentati saranno 
reperibili anche attraverso il canale MCmicrocomputer, sia 
su supporto magnetico sia su MC-Link. 

Saranno recensiti sia programmi già nei circuiti PD, sia 
quelli che i lettori stessi vorranno inviarci affinché, se rite¬ 
nuti meritevoli dalla redazione, siano resi di Pubblico Do¬ 
minio. 

I lettori di MCmicrocomputer autori dei programmi dei qua¬ 
li si parlerà in queste pagine (e i cui programmi saranno 
distribuiti come PD dalla rivista) saranno ricompensati con 
un «gettone di presenza» di 100.000 lire. 

È necessario attenersi ad alcune semplici regole nell'in- 
viare i programmi in redazione. 

1) Il materiale inviato deve essere di Pubblico Dominio 
(o Shareware) e prodotto dallo stesso lettore che lo invia. 

2) Il programma inviato deve risiedere su supporto ma¬ 
gnetico (non saranno presi in considerazione listati). 

3) I sorgenti eventualmente ac¬ 
clusi devono essere sufficientemen¬ 
te commentati. 

4) Per ogni programma inviato 
l'autore deve includere due file 
(«readme» e «manuale»), il primo 
contenente una breve descrizione 
del programma ed il secondo una ve¬ 
ra e propria guida all'uso per gli uten¬ 
ti, con tutte le informazioni necessa¬ 
rie per un corretto impiego (se il pro¬ 
gramma è particolarmente semplice 
può essere sufficiente il solo read¬ 
me, mentre saranno particolarmente 
apprezzati fra i programmi più com¬ 
plessi quelli dotati di help in linea). In 
calce ad entrambi i file deve essere 
apposto il nome, l'indirizzo ed even¬ 
tualmente il recapito telefonico del¬ 
l'autore. 

5) Al lancio, il programma deve 
dichiarare la sua natura PD (o Sha¬ 
reware), nonché nome e indirizzo 
dell'autore. È ammesso, alternativa- 


mente, che tali informazioni siano richiamabili da program¬ 
ma con un metodo noto e indicato nelle istruzioni. 

6) Saranno presi in considerazione solo i lavori giunti in 
redazione accompagnati dal talloncino riprodotto in questa 
pagina (o sua fotocopia) debitamente firmato dall'autore. 

/ programmi classificati non come FreeWare ma come 
Shareware (quindi non propriamente di Pubblico Dominio, 
anche se consideratine generalmente parte) comportano 
da parte dell'utente l'obbligo morale di corrispondere al¬ 
l'autore un contributo a piacere o fisso secondo quanto in¬ 
dicato dall'autore e conformemente a quanto appare al lan¬ 
cio del programma. MCmicrocomputer non si assume al¬ 
cuna responsabilità od obbligo riguardo a questo rapporto 
intercorrente tra autore ed utilizzatore del programma. A 
titolo informativo precisiamo che l'obbligo morale alla cor¬ 
responsione del contributo scatta non nel momento in cui 
si entra in possesso del programma, ma nel momento in 
cui si passa a farne uso dichiarando implicitamente di ap¬ 
prezzarne le caratteristiche. 

In nessun caso (per ragioni organizzative) sarà reso noto 
all'autore l'elenco o il numero delle persone che hanno 
eventualmente deciso di entrare in possesso del program¬ 
ma attraverso il canale MCmicrocomputer. 


Compilare e spedire a: MCmicrocomputer - Via Carlo Perrler 9, 00157 Roma 

Questo tagliando lo fotocopia o equivalenteI deve essere inviato ad MCmicrocom¬ 
puter, unitamente al materiale da selezionare, da parte degli autori di software che 
presentano i propri lavori per la recensione sulla rivista e l’inserimento nei canali PD. 

Il sottoscritto 

Cognome e Nome . 

nato a . il . 

Codice Fiscale . 

Eventuale Partita IVA I I I I I I I I I I I I 

residente in . Via . 

. Tel . 

invia il programma . 

dichiarando di esserne l'autore ed autorizzando MCmicrocomputer alla distribuzione 
secondo le regole ed i canali consueti del Pubblico Dominio. 

Data . Firma . 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


361 




















U [ i i [ i i [ I I ! I S 

■. ... 

RICERCHE 

Prototipazione Rapida: 

alcune applicazioni 

Negli ultimi tre appuntamenti abbiamo analizzato alcune delle tecnologie più utilizzate 
nella prototipazione rapida: la stereohtografia, la sinterizzazione laser e la stratificazione 
per fusione. Queste tecniche stanno rivoluzionando i cicli produttivi con l’obiettivo di 
ridurre al minimo il "time-to-market", il tempo necessario perché un prodotto dall'idea 
e dal progetto giunga nelle nostre case Questo mese riteniamo importante fare un 
passo indietro, guardando con maggiore attenzione più che alla tecnologia che è alla 
base di questa rivoluzione, alle innumerevoli applicazioni che essa sta avendo m 
ambito industriale nel nord e centro Europa e negli Stati Uniti 


di Gaetano Di Stasio 


Come abbiamo avuto modo di affron¬ 
tare nel primo articolo (MC 156) l'azien¬ 
da che ha introdotto sul mercato i van¬ 
taggi provenienti dalla prototipazione ra¬ 
pida è stata fin dal 1986 la 3D Systems, 
coi sistemi SLA IStereoLithography Ap¬ 
paratosi. Questa tecnica permette di 
realizzare parti solide in formato prototi- 
pale direttamente dai dati del progetto 
CAD, in poco tempo ed usando un pro¬ 
cesso automatizzato. 

Infatti la macchina SLA interpretando 
i dati CAD costruisce l'oggetto strato 
dopo strato, polimerizzando con un rag¬ 


gio laser resina sintetica liquida conte¬ 
nuta in una vasca. Nella vasca alla fine 
del processo, immerso nella resina li¬ 
quida restante, troveremo il nostro pro¬ 
totipo. 

Piu in dettaglio una macchina per 
stereohtografia è costituita fondamen¬ 
talmente da quattro componenti: una 
vasca contenente la resina liquida; un 
sistema laser ultravioletto, il cui fascio 
pilotato da un dispositivo a specchi è fo¬ 
calizzato sulla superficie della resina; 
una piattaforma solidale ad un elevatore 
che si muove verticalmente aH'interno 


della vasca; un calcolatore per la gestio¬ 
ne ed il controllo del processo. 

Quando l'ultimo strato è realizzato, 
l'oggetto è rimosso dalla macchina ste- 
reolitografica e l'eccesso di resina, che 
aderisce alle superfici esterne e nelle 
cavità, è rimossa A questo punto l'og¬ 
getto viene posto in un forno a raggi ul¬ 
travioletti allo scopo di solidificare la re¬ 
sina rinchiusa nelle celle e far cosi au¬ 
mentare le proprietà meccaniche del fo¬ 
topolimero. 

Negli anni '90 molte aziende sono 
entrate nel mercato del rapid prototy- 
ping proponendo altre tecnologie: la 3D 
Systems non è piu leader indiscussa, 
anche se mantiene una solida fetta di 
mercato, anche perché ciascuna delle 
tecnologie attualmente disponibili è 
adatta a risolvere problemi che altre af¬ 
frontano solo parzialmente 

Oggi le macchine della 3D Systems, 
con l'introduzione sul mercato della 
quarta generazione, hanno raggiunto il 


Per ulteriori informazioni: 

3D Systems 
26081 Avenue Hall 
Valencia - California 91355 USA 
Tel 1805) 295 5600 
Fax: 1805) 295 0249 

Distributore: 

Vertex Sistemi 
Via Passo Polle. 45 
20134 Milano 
Tel/Fax: 02 2153779 

Per informazioni 
e servizi di prototipazione: 

Pi esse 

Via Oceano Atlantico. 242 
0144 Roma 
Tel/Fax: 06 5923727 



Ecco la macchina SLA in una delle sue versioni piu grandi la SLA-500/30H Tutti i modelli, dalla SLA-190, 
250 alla 500, utilizzano come calcolatore di processo un PC 486 compatibile ed hanno la medesima accura¬ 
tezza nella riproduzione in verticale una risoluzione di 1.77 millesimi di mm. una ripetibilità di 2 5 centesimi 
di millimetro, con un'ampiezza della corsia di resina fotopolimenzzata che va dai 2 ai 2.5 decimi di millime¬ 
tro Le differenze sostanziali fra i modelli si basano sulla potenza del raggio laser e sulle dimensioni dei pez¬ 
zi prototipabih 


362 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 







MCmicioCAMPUS 

RICERCHE 


loro massimo grado di maturità, grazie 
anche all'esperienza maturata con le 
600 macchine installate al Mondo 
dall'inizio dell'attività e agli intensi studi 
per la sintetizzazione di nuove resine ar¬ 
tificiali sviluppati dalla consociata Ciba- 
Geigy. 

Oltre alla rapidità di prototipazione 
che può far scendere fino a due ordini 
di grandezza il tempo di progetto rispet¬ 
to ai sistemi tradizionali, con tali tecni¬ 
che si possono raggiungere precisioni 
di lavorazione altrimenti impensabili (an¬ 
che frazioni di decimo di millimetro). 
Inoltre l'assoluta ripetibilità costituisce 
un altro grosso vantaggio, comune an¬ 
che agli altri metodi di prototipazione ra¬ 
pida, Infine individuate le modifiche da 
apportare al modello CAD dall'analisi 
del prototipo, è altrettanto agevole riat¬ 
tivare la procedura di prototipazione 
qualora si voglia verificare complessiva¬ 
mente la validità degli interventi adotta¬ 
ti. In questo modo si possono effettua¬ 
re prove meccaniche, di ingombro o 
fluidodinamiche direttamente sull'og¬ 
getto fisico, perseguendo una serie di 
vantaggi competitivi tanto più evidenti 
quanto più complesse sono le geome¬ 
trie del pezzo. 

Nella fase di progetto ogni prodotto 
ha bisogno del corrispondente prototi¬ 
po: che sia un componente di un moto¬ 
re a reazione o la bottiglina di un nuovo 
profumo: questo strumento di verifica 
deve risultare però economico e veloce¬ 
mente eseguibile: solo così infatti si rie¬ 
scono ad apprezzare i vantaggi rispetto 
alle tecniche classiche di prototìpazio- 
ne, come la lavorazione artigianale ma¬ 
nuale o la fresatura a controllo numeri¬ 
co. Uno di questi vantaggi sostanziali è 
la parallelizzazione di tutte le attività di 
progetto, mgegnerizzazione, R&D, anali¬ 
si del prodotto e studio del ciclo produt¬ 
tivo. marketing, introducendo ancora 
una volta vantaggi di carattere tempora¬ 
le e qualitativo. Ciò si definisce in gergo 
"concurrent engineering", a significare 
il lavoro m parallelo ed in stretto contat¬ 
to di gruppi di lavoro facenti capo a di¬ 
partimenti distaccati che comunemente 
procedono separatamente e del tutto 
sequenzialmente, con un enorme spre¬ 
co di energie e risorse. 

Alcune esperienze interessanti 

I materiali utilizzabili per la prototipa- 
zione rapida su macchine SLA sono so¬ 
lo ed esclusivamente resine sintetiche, 


Ecco il modello in foloresina epoxidica della turbinai 
costruita dalla Snecma sono visibili le zone che 
hanno subito maggior stress durante la prova sul 
banco 


ma il vantaggio sostanziale che si può 
conseguire con queste tecniche vanno 
molto al di là della "semplice" prototi¬ 
pazione rapida, spingendosi fino alla 
produzione. Infatti quando si deve atti¬ 
vare la produzione di pezzi in metallo in 
piccole serie la classica fase di "attrez- 
zaggio" (realizzazione degli stampi) è 
terribilmente antieconomica. Ecco allora 
che ci vengono in aiuto le macchine 
SLA ed una tecnica denominata Quick- 
Cast che a partire dai modelli in resina 
permette di fondere i getti dei pezzi de¬ 
finitivi con la tecnica della microfusione 
I gusci vengono realizzati ricoprendo i 
modelli in resina con ceramica liquida 
che solidificandosi in opportuni forni 
darà origine allo stampo. 

Con il metodo QuickCast si realizza¬ 
no modelli in resina di eccezionale pre¬ 
cisione e pezzi metallici di alta qualità, 
ad una frazione del costo a cui si è nor¬ 
malmente sottoposti con le tecniche 
classiche. I produttori riescono a passa¬ 
re dal progetto iniziale alle parti in me¬ 
tallo in tempi ormai ridotti anche a pochi 
giorni (2-10) contro le 18-20 settimane 
normalmente impiegate. 

Si possono ottenere getti di precisio¬ 
ne in alluminio, acciaio inossidabile, ac¬ 
ciaio per utensili, leghe dì rame, inco- 
nel, manganese e titanio. 

Questa tecnica viene usata comune¬ 
mente dalla General Motors per realiz¬ 
zare in una singola massicciata la testa¬ 
ta dei suoi motori, nonostante che que- 




▲ 

Ecco un modello in fotopohmero 
realizzato con tecnica QuickCa¬ 
st. Questo oggetto viene suc¬ 
cessivamente immerso in cera¬ 
mica liquida in un processo di 
sovrapposizione La ceramica 
viene poi solidificata all'area e 
quindi tutto il modello viene po¬ 
sto in un forno per conferire 
all'involucro esterno le proprietà 
meccaniche proprie di uno stam¬ 
po, mentre la fotoresma liquefa- 
cendosi esce dall'imboccatura 
lasciando la propria impronta 
all'interno La resina perù, alle 
consuete temperature di 100- 
200 gradi, non arriva mai a lique¬ 
farsi completamente, complican¬ 
do le cose nel caso di stampi 
complessi; per risolvere tale pro¬ 
blema si utilizzano forni a indu¬ 
zione che superano i 1000 gradi 
centigradi imponendo alla resina 
stessa un repentino cambiamen¬ 
to di stato da solido ad aerifor¬ 
me, volatilizzandosi 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


363 




MCmicroCAMPUS 

RICERCHE 


BEST: 

Board of European Students of Technology 


Promuovere le comunicazioni e gli 
scambi culturali tra studenti di tutta Euro¬ 
pa, integrare fra loro persone di diverse 
culture, entrare nel mondo del lavoro a li¬ 
vello internazionale questo è lo spinto che 
anima il BEST (Board of European Stu¬ 
dents of Technology), un'organizzazione 
studentesca il cui scopo è quello di avvici¬ 
nare tra loro studenti di materie scientifi¬ 
co-tecnologiche, favorendone il contatto 
con le aziende nella più vasta realtà euro¬ 
pea. 

La potenzialità del BEST è nell'indipen¬ 
denza da qualsiasi tipo di condizionamento 
esterno sono gli stessi studenti a lavorare 
e dedicare volontariamente parte del loro 
tempo per raggiungere e soddisfare gli 
ideali dell'associazione In ogni ateneo 
opera un gruppo che, costantemente in 
contatto con i gruppi di tutta Europa, porta 
avanti un programma di iniziative al fine di 
valorizzare ed arricchire le idee degli stu¬ 
denti europei Fondata a Berlino nel 1989, 
l'associazione annovera 40 Locai Best 
Group (LBG) appartenenti alle università di 
21 diverse nazioni europee, con tre pre¬ 
senze negli atenei italiani: le Facoltà di In¬ 
gegneria dell'Università Federico II di Na¬ 
poli, de La Sapienza di Roma e del Politec¬ 
nico di Torino, 

Gli LBG si occupano di tematiche stu¬ 
dentesche e professionali, raccolgono tut¬ 
te le informazioni su cicli di studio all'este¬ 
ro, forum internazionali, festival studente¬ 
schi e in generale sono parte attiva negli 
scambi e nelle comunicazioni tra nazioni. 

Tutto questo permette un piu facile con¬ 
tatto tra studenti, mondo professionale ed 
istituzioni, offrendo altresì occasioni di in¬ 
contro ed esperienze, ormai necessario 
background formativo per ogni futuro pro¬ 
fessionista 

In quest'ottica e di particolare rilievo la 
funzione di interfaccia studenti-aziende 
che tale tipo di associazioni può sviluppa¬ 
re' ad esempio Best Napoli ha all'attivo 
una stretta collaborazione con Honeywell 
Bull Sud per la ricerca di studenti che pos¬ 
sano svolgeie un'attività didattica part-ti¬ 
me su tematiche del settore informatico 
quali il networking, il multimediale e la pro¬ 
grammazione object oriented. 

Tra le numerose attività promosse, sicu¬ 
ramente la più importante è il Summer 
Program, giunto nell'estate '95 alla sua 
quinta edizione, si tratta di un'occasione 
unica di incontro per giovani universitari: in 
ogni sede BEST, infatti, si svolge un 
"summer course" della durata di due set¬ 
timane in cui importanti personalità del 
mondo universitario ed industriale europeo 
approfondiscono uno specifico campo del¬ 
la scienza e della tecnica. Tali corsi inclu¬ 


dono, oltre ai momenti prettamente didat¬ 
tici, un programma di eventi culturali, se¬ 
minari. visite tecniche e turistiche, mo¬ 
menti di divertimento comune, tutto per 
dare la possibilità ai partecipanti di "incon 
trare" e conoscere un nuovo paese 

L'idea di fondo del Summer Program 6 
quella di promuovere l'importanza della 
cooperazione internazionale, specialmente 
nella prospettiva Est-Ovest. 

Per dare la possibilità a tutti di partecipa¬ 
re ai corsi, questi sono totalmente gratuiti: 
avendo percepito la valenza del program¬ 
ma. grandi e piccole aziende, enti ed auto¬ 
rità ad ogni livello hanno contribuito e stan¬ 
no contribuendo, attraverso la loro collabo¬ 
razione, al successo dell'iniziativa 

Numerosi gli argomenti trattati: dal 
"quality management" ai sistemi di tele¬ 
comunicazione, dalla questione ambientale 
al "medicai imagmg" ed altri ancora che 
abbracciano molteplici campi dell’ingegne¬ 
ria, nella scorsa estate per gli studenti di 
informatica erano proposti: a Budapest un 
corso su "Information Systems", a Lubia¬ 
na su “Computer Aided Spanai Informa- 
tics ", mentre il gruppo Best della "Techm- 
cal University" di Timisoara ha organizzato 
il Summer Course "Information Services in 
computer networks" 

Ma come si realizza una cosi fitta rete di 
scambi e di informazioni? Legame fonda- 
mentale tra le varie facolta europee è il 
servizio di posta elettronica, che ha rappre¬ 
sentato un importante filo diretto tra le di¬ 
verse nazioni: ogni gruppo BEST ha un 
proprio indirizzo e-mail ed ecco che in tem¬ 
po reale un corso organizzato a Barcellona 
viene annunciato ad Helsinki, cosi come a 
Creta o a Varsavia, magari inviando, trami¬ 
te rete, il poster promozionale ed il leaflet 
informativo dell’evento 

Nasce quindi l'esigenza continua di ag¬ 
giornamento cosicché a Napoli, ad esem¬ 
pio, si svolgono degli Students' Training 
mensili per far conoscere ai nuovi soci e 
agli studenti che ne sono interessali i ser¬ 
vizi disponibili su rete Grazie ad Internet 
studenti di oltre quaranta città europee 
possono conoscere nuove realtà e mtesse- 
re nuove relazioni; esperienze uniche, in¬ 
somma, volte ad arricchire i più giovani 
che si preparano ad entrare nel mondo del 
lavoro. Tutto questo rappresenta un ulte¬ 
riore contributo allo sviluppo di una realtà 
di tipo internazionale dove le frontiere per¬ 
dono demarcazione ed acquistano contorni 
sempre più sfumati 

L'estate BEST italiana 

Visite a stabilimenti industriali, seminari 
tenuti presso centri di ricerca e scuole di 


master, escursioni per conoscere i luoghi 
più belli della penisola, oltre ad un fitto ca¬ 
lendario di lezioni presso i rispettivi atenei, 
cosi sono stati impostati i tre summer 
course italiani, 

Rispecchiando l'eterogeneità degli argo¬ 
menti proposti i gruppi BEST italiani hanno 
offerto nell'estate '95 tre diversi argomen¬ 
ti nell'ambito tecnologico; il primo summer 
course organizzato a Napoli ha posto l'at¬ 
tenzione sul "process management" men¬ 
tre a Roma e Tonno sono stati approfonditi 
rispettivamente argomenti riguardanti i 
settori dell'energetica e deH'automobili 
smo in collaborazione con aziende ed enti 
quali ad esempio IPM Group, Parmalat, 
San Carlo, 3M, Enel, Eni, ESA, Nissan, 
Procter & Gamble Italia, Fiat, Coca Cola, 
Danone e Nestlè; realizzando cosi lo scopo 
dell'associazione nell'intento di avvicinare 
gli studenti alle differenti realtà aziendali 
presenti sul territorio. 

I tre gruppi BEST italiani sono già impe¬ 
gnati nell'organizzazione dei summer cour¬ 
se '96: a Torino si terrà, dal 14 al 27 luglio, 
il summer course "Space and Telecommu- 
mcations", mentre a Napoli, dall'8 al 22 
settembre, sarà la volta di "Advanced Ma¬ 
terials and Manufacturing Technologies", 
nello stesso periodo (9-20 settembre) a 
Roma avrà luogo "From Biosystems to 
Bioprocess engineering: an Interdiscipli- 
nary Challenge". 

Al momento è in corso la promozione del 
Summer Program '96: la scadenza per pre¬ 
sentare domanda ai corsi organizzati dai 40 
gruppi BEST al mondo è il 20 marzol 

Per informazioni sul Summer Program 
'96 e sulle opportunità offerte dai gruppi 
BEST italiani, ecco tutti i riferimenti per 
potersi mettere in contatto con loro 


BEST Napoli 

Facoltà di Ingegneria • Università degli Studi 
di Napoli Federico II 
Piazzale Tecchlo, 80 - 80125 Napoli 
tei 081/8442720; lax 081/7682206 
e-mail hhsiwh s n’irli L'i' 11,1 li 


BEST Roma 

Facoltà di Ingegneria ■ Università La Sapienza 
Via Eudossiana, 18 ■ 00184 Roma 
tei , 06/44580115, lax 06/4817245 
e-mat! | 


BEST Tonno 
Politecnico di Torino 

Corso Duca degli Abruzzi, 24 - 10129 Tonno 
tei 011/5647982, lax 011/5646329 
e mail . 


364 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 












MCmicroCAMPUS 

RICERCHE 


sti siano costellati 
da un gran nume¬ 
ro di piccole inse¬ 
nature e cavità in¬ 
terne quasi come 
se fossero "vassoi 
di spaghetti". Con 
l'impiego di Quick- 
Cast il progetto 
viene completato 
nel 40 per cento 
del tempo, e ad 
un decimo del co¬ 
sto consueto. 

In altre parole 
con QuickCast, le 
ditte che tipica¬ 
mente erano incli¬ 
ni ad escludere la 
microfusione co¬ 
me strumento di 
produzione, a mo¬ 
tivo dei costosi at- 

trezzaggi necessari, oggi la scelgono 
anche per le produzioni di piccole serie 
di pezzi relativamente complessi. 

In realtà bisogna però vedere questa 
tecnica nel contesto, come parte di un 
quadro più vasto, che include nel suo 
insieme una corretta integrazione di 
CAD, rapid prototyping, rapid tooling e 
rapid production. Ciascuna di queste 
metodiche e tecnologie presenta dei 
benefici. 

Il CAD consente di progettare e veri¬ 
ficare il progetto in modo accurato, ed è 
la base di tutto il processo produttivo di 
un nuovo prodotto o del remake di uno 
vecchio 

Il rapid prototyping consente la verifi¬ 
ca e la creazione di un primo modello 
estetico da valutare e migliorare, even¬ 
tualmente ripartendo dal modello CAD 

Il rapid tooling consente la creazione 
veloce di attrezzaggi e stampi per la 
produzione di piccole serie sfruttando il 
CAM in modo spinto, mentre la rapid 
production è la fase finale che beneficia 
di tecniche come QuickCast. 

I sistemi CAD più evoluti offrono og¬ 
gi quattro modalità di lavoro, tutti ugual¬ 
mente importanti. 

La prima è la modellazione wire-fra- 
me che crea la struttura dell'oggetto o 
di parte di esso. La seconda è la model¬ 
lazione bidimensionale, la terza è la mo¬ 
dellazione solida sposata alla realtà vir¬ 
tuale o più in generale alla computer 
grafica interattiva, mentre la quarta ed 
ultima è il reverse engineering, cioè la 
creazione di superfici tramite ricostru¬ 
zione da tastatura, di cui parleremo nel 
prossimo appuntamento. 

Queste quattro tecniche non hanno 
una loro priorità intrinseca; il sistema 
CAD-CAM moderno deve essere mte- 


Ecco il nuovo motore M111 della Mercedes-Benz progettato prototipando alcu¬ 
ne delle sue parti più complesse tramite le macchine SLA della 30 Systems 


Anche l'Illuminotecnica, 
il design o l'artigianato 
in legno può giovarsi 
delle tecniche dì rapid 
prototyping. Gli esempi 
ci vengono dalla Zum- 
botel Licht austriaca e 
dal Damsh Technologi- 
cal Institule 


grato e deve poter usare tutte e quattro 
le tecniche di progettazione a seconda 
dell’oggetto, o meglio a seconda della 
componente dell'oggetto che si sta 
considerando. Un corpo in generale può 
essere cioè modellato parte in un modo 
pane in un altro, e le tecniche di simula¬ 
zione intervengono in ogni fase, anche 
in quella di pre-prototipazione o di pre¬ 
produzione ovvero prima della fase di 
rapid tooling e rapid production. Ciò per 
sottolineare l'importanza ad esempio 
della fase di simulazione dell'andamen¬ 
to della solidificazione del pezzo nello 
stampo, effettuata prima della produzio¬ 
ne del prototipo in QuickCast; in tale 
contesto ad esempio ci si può accorge¬ 
re di anomalie quali la solidificazione del 
metallo nel condotto prima ancora della 
solidificazione di quello gettato nel cor¬ 
po del modello. Ciò comporterebbe ten- 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


365 




MCmicroCAMPUS 

RICERCHE 


sioni termiche intollerabili nella fase di 
raffreddamento che ovviamente potreb¬ 
bero produrre variazioni di densità o bol¬ 
le interne all'oggetto stesso. 

Aziende che hanno scelto questo ap¬ 
proccio sono del calibro di Mattel. 
Texas Instruments. Xerox. Ford. Gene¬ 
ral Electric. Ma anche le aziende italiane 
sono attente utilizzatrici di questi stru¬ 
menti, come Fiat Auto, Fiat Avio, De- 
Longhi. Zanussi, Merloni, Magneti Ma- 
relli. per citarne solo alcune, e ad esse 
si uniscono una miriade di altre aziende 
piccole e medie prevalentemente del 
nord-est della nostra Penisola, con alcu¬ 


ne punte di interesse anche al centro- 
sud; tutte quante utilizzano la prototipa- 
zione rapida da tempo, con professiona¬ 
le convinzione e con profitto. 

Negli Stati Uniti ad esempio. Ford 
Motor Company ha dato originariamen¬ 
te compito alla divisione Advanced 
Vehicle Systems di sperimentare l'uso 
prima della realtà virtuale e quindi delle 
tecniche di prototipazione rapida come 
valido aiuto alla ricerca, allo sviluppo ed 
alla produzione. Questo laboratorio è si¬ 
tuato a Detroit (USA) ed il suo compito 
principale è quello di sviluppare stru¬ 
menti e tecniche per tutte le esigenze 


Per chi desidera approfondire 


Per chi desidera approfondire questo 
mese recensiamo due libri simbolo della 
"prototipazione rapida" Entrambe queste 
importanti pubblicazioni sono state scritte 
dal Prof. Oyvind Bjorke. uno dei piu quotati 
scienziati europei nel campo del Rapid Pro- 
totypmg & Manufactoring Nato in Norve¬ 
gia. il Prof. Bjorke insegna alla University of 
Trondheim del Norvegian Institute of Tech¬ 
nology presso il Department of Production 
and Quality Engineering. Il primo libro, pub¬ 


blicato sul finire del 1992, è intitolato 
"Layer Manufactoring: a challange of thè 
future" mentre il secondo è stato stampa¬ 
to nella prima edizione alla fine del 1995 
col titolo "Manufactoring Systems Theory" 
entrambi editi dalla Tapir Nel primo si può 
trovare sintetizzato in un inglese estrema- 
mente ben scritto e scorrevole tutto il 
mondo della prototipazione rapida, con 
un'analisi attenta ed approfondita di tutte 
le tecnologie attualmente più in voga e con 
accurate parentesi dedicate a quelle tecno¬ 


logie ancora non affermate ma che nel 
1992 erano alle porte. Il libro è un vademe¬ 
cum importante, una guida affidabile per 
aprire la mente su queste tecnologie che 
non a caso sono state definite dall'autore 
"una sfida per il futuro" L'inglese scorre¬ 
vole ed estremamente comprensibile fa 
scorgere una meticolosa attenzione al les¬ 
sico ed una profonda conoscenza della ma¬ 
teria. 

Il secondo libro invece è molto più para¬ 
gonabile ad un mattone da bi¬ 
blioteca, in cui vengono analiz¬ 
zate in maniera estremamente 
dettagliata e puntuale la mate¬ 
matica e la geometria alla base 
del rapid manufactoring. Non è, 
al contrario del primo, di rapida 
consultazione ma comunque ri¬ 
sulta essere di facile lettura. Ab¬ 
bondano però sia i termini tecni¬ 
ci che i riferimenti all’algebra ed 
alle operazioni matriciali che bi¬ 
sogna ricordarsi piuttosto bene 
per seguire con agilità le consi¬ 
derazioni in esso svolte. Questo 
testo è stato d'altronde pensato 
e scritto come guida di riferi¬ 
mento per il corso di Manufac¬ 
turing Engineering. L'opera è 
inoltre corredata da un demo-di¬ 
sk in cui è contenuto un interes¬ 
sante ambiente di impostazione 
e soluzione di esercizi, correda¬ 
to da numerosi esempi 

Entrambe le opere sono una 
guida importante nel settore 
che chiunque si occupi o voglia interessarsi 
alla materia deve aver letto. Ricca di spunti 
e di riferimenti inoltre è anche il Web nor¬ 
vegese posto all'indirizzo, http://www.pro- 
tek.umt.no/MSTS. 

I libri sono disponibili presso: 

Tapir Publishers 
N-7005 Trondheim 
Norvegia 

Tel +47 7359 8422 
Fax: +47 7359 8494 



di Engineering Design che nascono alla 
Ford, come gli studi di assemblaggio 
veicoli e le verifiche funzionali. 

Alla Ford si uniscono ovviamente an¬ 
che molte aziende europee quale la 
Mercedes-Benz che addirittura arriva a 
produrre i propri motori sviluppando pri¬ 
ma il loro progetto a partire da mock-up 
in scala naturale realizzati in fotoresina 
da macchine SLA della 3D Systems 

Fra questi però il risultato più affasci¬ 
nante lo ha ottenuto la Snecma, una so¬ 
cietà francese controllata dalla General 
Electric che produce motori a reazione 
per la Boeing, la Airbus e per l'Ente 
Spaziale Europeo per il progetto Ariane. 
Infatti il problema che si desiderava af¬ 
frontare e risolvere nella costruzione del 
motore GE90, l'ultimo nato, era legato 
all'analisi dello stress a cui sarebbero 
state sottoposte disco e pale della turbi¬ 
na durante le fasi critiche di decollo e 
atterraggio Grazie ad una fotoresma 
sintetizzata e commercializzata ultima¬ 
mente dalla Ciba-Geigy, è stato possibi¬ 
le realizzare un prototipo della turbina in 
scala ridotta, provarla in condizioni criti¬ 
che di stress sotto l'azione di correnti 
turbolente e successivamente verificar¬ 
ne la risposta. In altre parole tramite un 
procedimento studiato ad hoc. denomi¬ 
nato OSA (Optical Stress Analysis) è 
stato possibile, provando "su strada" la 
turbina in fotoresina, analizzare gli sforzi 
a cui sarebbero state soggette le pale 
nella realtà, ottenendo contemporanea¬ 
mente sostanziali vantaggi di ordine 
competitivo. Nello specifico tali vantag¬ 
gi non si sono concretizzati "solo" in 
una spesa che ha raggiunto il 30% di 
quella a cui si sarebbe andati incontro 
altrimenti e ad una riduzione ad 1/2 dei 
tempi di analisi e sviluppo (6 mesi con¬ 
tro i 12 canonici), che in campo aero- 
spaziale significano poco, ma soprattut¬ 
to in un sostanziale incremento dei pa¬ 
rametri di sicurezza ed affidabilità dei ri¬ 
sultati conseguiti. 

Comunque sia, nell'arco del 1996 si 
conseguiranno ulteriori vantaggi, addirit¬ 
tura passando a 2-4 mesi per la proget¬ 
tazione e la fabbricazione del prodotto e 
a 1/10 della spesa globale complessiva 
Infatti si sta ulteriormente affinando la 
procedura di progettazione basata su 
tecnologia OSA, in una partnership a li¬ 
vello mondiale allargata a molte aziende 
del settore interessate a questa tecno¬ 
logia avanzata. «e 


Gaetano Di Stasio è raggiungibile tramite MC-bnk 
alla casella MC7400 e tramite Internet all'indirizzo 
MC7400@mclinkit 


366 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 








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I prezzi riportati nella Guidacomputer sono comunicati dai 

distributori dei vari prodotti e si riferiscono alla 

vendita di singoli pezzi all'utente finale. Sui prezzi indicati possono 

esserci variazioni dipendenti dal singolo 

distributore. Per acquisto OEM e comunque vendite multiple sono 

generalmente previsti sconti quantità. 

I dati sono aggiornati a circa 20-30 giorni prima della data di uscita 
in edicola della rivista. MCmicrocomputer non si 
assume responsabilità per eventuali errori o variazioni. Tutti i 
prezzi sono IVA esclusa ed espressi in migliaia di lire. 


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mazioni è necessario rivolgersi direttamente ai rivenditori 


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ENTRY D.DECK 486DX4 100 PCr - 486dx4 100MHz RAM 4M C 256K 

PCI L.BUS FD 1 44M HD 270M 14" COl.SVGA 2.604 

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PLOTTER D.MATE 3036M - loglio singolo 8 penne A0/A4 

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cursore 4 tasti cordless 995 

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PC586/75PC - Pentium 75MHz RAM 8M FD 1.44M HD 540M 

mon. VGA col, 2.770 

PC586/90PC - Pentium 90MHz RAM 8M FD 1.44M HD 1G mon. 

VGA col. 3.260 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


369 











GUIDA COMPUTER 


DATATRONICS 


Top Division S.r.l. - Via A. Volta, 10 - 42024 Castelnovo Sotto (RE) 
Tel. 0522/688446 


MODEM 2400 CM - esterno 2400 bauds MNP5 V42bis (ECDC) 250 

CARO MODEM/FAX 1414 CR- 14400 bps 374 

MODEM/FAX 1414 AX - prol 14400bauds MNP5 V42bis/V23 Videot. 

Fax 14400 GUI V17/29/27ter 828 

MODEM/FAX 1414 CX - est. 14400bauds MNP5 V42bis/V23 Videot. 

Fax 14400GIII V17/29/27ter 418 

MOOEM/FAX 1414 HX • int. 14400bauds MNP5 V42bis/V23 Videot. 

Fax 14400GIII V17/29/27ter 334 

MODEM/FAX 1414 PC PCMCIA - 14400 bauds MNP5 V42bis/V23 Videotel 

Fax 14400 GUI VI 7/29/27ter 513 

MODEM/FAX 1414 PX • pock14400bauds MNP5 V42bis/V23 Videot 

Fax 14400 GUI VI 7/29/27ter 494 

MODEM/FAX 2496 AX - est. 2400bauds MNP5 V42bis/V23 Videotel 

Fax 9600 GUI V29/27 ter 305 

MODEM/FAX 2496 QX - pocket 2400bauds MNP5 V42bis/V23 Videotel 

Fax 9600 GUI V29/27 ter 308 

MODEM/FAX 2496 VX - int. 2400bauds MNP5 V42bis/V23 Videotel 

Fax 9600 GIN V29/27 ter 243 

MOOEM/FAX 2814 AX - est. 28800b. MNP5 V42bis/V23 Vid. 

Fax 14400 GUI VI 7/29/27ter/VFast 600 

MODEM/FAX 2814 CX - est. 28800b. MNP5 V42bis/V23 Videot. 

Fax 14400 GUI VI 7/29/27/34ter 685 


DIAMOND MULTIMEDIA SYSTEMS INC. 


Centro HL - Via Luca Landucci, 1 - 50136 Firenze - Tel. 1670/13037 (numero 
verde) 


SOUND SCHEDA MUSICALE - 16bit 48kHz stereo, multiCD vers. Bulk 115 
EDGE 3D 2120XL - PC11 Mb DRAM Up. 2Mb vers. Retali 490 

EDGE 3D 2200 - PCI 2Mb DRAM vers. Bulk 485 

EDGE 3D 2200XL - PCI 2Mb DRAM vers. Retail 605 

EDGE 3D 3240 - PCI 2Mb VRAM Up. 4Mb vers. Bulk 615 

EDGE 3D 3240XL - PCI 2Mb VRAM Up. 4Mb vers. Retail 750 

EDGE 3D 3400 • PCI 4Mb VRAM vers. Bulk 905 

EDGE 3D 3400XL - PCI 4Mb VRAM vers. Retail 1.080 

STEALTH64 GRAPHICS 2120 - DRAM Up. 2Mb (S3 764) vers. Bulk 190 

STEALTH64 VIDEO 2121 PCI - DRAM Up. 2Mb (S3 TrioV+765) vers. Bulk 240 
STEALTH64 VIDEO 3240 PCI - VRAM Up. 4Mb (S3 968) vers. Bulk 480 

STEALTH64 VIDEO 3240XL PCI - VRAM Up. 4Mb (S3 968) vers. Bulk 600 

KIT MULTIMEDIA 4400 • CD 4X. 20 sott. scheda 16bit 48kHz, 
casse, videocassetta 559 

KIT MULTIMEDIA 7000 - CD 4X, 22 sott, scheda 16bit 48kHz. 
casse, videocass., joystik 750 

KIT MULTIMEDIA ULTRA 8000 - CD 8X. 5 sott, scheda 16bit 48kHz, 
casse, videocass., wave table i .099 


EPSON 


Epson Italia S.p.A - Via Fili Casiraghi. 427 - 20099 Sesto S. Giovanni (MI) 
Tel. 02X62331 


ACTION DESK 5000 AV100/85HC - 486dx4 100MHz RAM 4M C.128K 

FD 1.44M HD 850M S.VGA 14" colore ELC 2.690 

ACTION DESK 7000 AD700/85HC - 486dx4 100MHz RAM 8M C.128K 

FD 1 44M HD 850M CD-ROM S.VGA 14" c.ELC 3.490 

ACTION TOWER MULTIM. AMP66/42HC - Pent. 66MHz RAM8M 

FD1 44M HD420M S.VGA 14" C. CD-ROM casse sk-audlo 3.690 

ENDEAVOR-L ENDLC66/27HC - 486dx2 66MHz RAM 4M FD 1 44M HD 

420M S VGA 14" colore ELC 2.090 

ACTION DESK 8000 AD800/85HC - Pent. 90MHz RAM 8M C.256K 

FD 1 44M HD 850M CD-ROM S.VGA 14" col.ELC 4.390 


ACTION NOTE 600 ACT650/2 - n.book 80486dx2 50MHz RAM 4M 
FD 1,44 HD340M LCD VGA 9.4" 3.190 

ACTION NOTE 660C ACT660C/1 - n.book 80486dx2 66MHz RAM 4M 
FD 1.44 HD 340M LCD VGA 10.3" col. 4.190 

ACTION NOTE 800C ACT866C - n.book 80486dx2 66MHz RAM 4M 
FD 1.44 HD 340M LCD VGA 10.3" col. 4.590 

MONITOR ELC 14MPR-II -14" colore MPR-II S VGA ris. 1024x768 595 

MONITOR ELC 15F -15“ colore MPR-II S.VGA ris. 1024x768 n.l. 950 

STAMPANTE FX 870 - stampante 9 aghi 80 col. 10 font 380 cps 820 

STAMPANTE FX 1170 - stampante 9 aghi 136 col. 3 font 380 cps 930 

STAMPANTE LX 300 - stampante 9 aghi 3 lont 80 col. 220 cps 350 

STAMPANTE LX 1050* - stampante 9 aghi 136 col. 3 tont 200 cps 760 
STAMPANTE DFX 8000 - stampante 18 aghi 136 col. 3 lont 1066 cps 5.690 

STAMPANTE LQ 100 - stampante 24 aghi 80 col. 167 cps 6 font 399 

STAMPANTE LQ 570+ - stampante 24 aghi 80 col 225 cps 650 

STAMPANTE LQ 1070+ - stampante 24 aghi 136 col. 225 cps 1.060 

STAMPANTE LQ 1170 - stampante 24 aghi 136 col. 300 cps 10 tont 1.390 
STAMPANTE SQ 870 - stamp. getto Inch. 80col. 9 font 550cps 360dpi 
m.continuo/f.slngolo 1.450 

STAMPANTE SQ 1170 - stamp. getto inch. 136col. 9lont 550cps 360dpi 
m.continuo/f.singolo 1.850 

STAMPANTE STYLUS 820+ - stamp. getto d'inch. 80 col. 7 font 250 
cps 360 dpi cassetto A4 650 

STAMPANTE STYLUS 1000 - stamp getto d'inch. 136 col. 9 font 250 
Cps 360 dpi cassetto A3 1.200 

STAMPANTE STYLUS COLOR II - stamp. getto inch. 9 font 4 ppm dpi 
cassetto A4 colori 720/720 1.090 

STAMPANTE EPL 5200+ - stamp. laser 6ppm A4 300 dpi RAM 1M 1.590 
SCANNER GT 5000 MAC - piano fisso A4 300dpi l/F par. 16.7 mil. 
colori output 50/1200 dpi 1.400 

SCANNER GT 5000 PC/PM - piano fisso A4 300dpi l/F par. 16.7 mil. 
colori output 50/1200 dpi 1.350 

SCANNER GT 5000 SCSI/PM - p. fisso A4 300dpi l/F par. 16.7 mil. 
col. output 50/1200 dpi SCSI 1.550 

SCANNER GT 8500 MAC - p. fisso A4 400dpi l/F par. 1 miliardo 
col. output 50/1600 dpi 1.750 

SCANNER GT 8500 PC - p. fisso A4 400dpi l/F par. 1 miliardo col. output 
50/1600 dpi 1.600 

SCANNER GT 8500 PC/SCSI - p. fisso A4 400dpi l/F par. 1 miliardo col. 
output 50/1600 dpi SCSI 1.830 

SCANNER GT 9000 MAC - p. fisso A4 600dpi l/F par 1 miliardo col. 
output 50/2400 dpi 2.070 

SCANNER GT 9000 PC - p. fisso A4 600dpi l/F par. 1 miliardo col. 
output 50/2400 dpi 2.070 

SCANNER GT 9000 PC/SCSI - p. fisso A4 600dpi l/F par. 1 miliardo col. 
output 50/2400 dpi SCSI 2.170 


ESSEGI 


Essegi Informatica S.r.l. ■ Via Alberto Ascari, 154/156 - 00142 Roma 
Tel. 06/5193221 


PC TOP 486DX2 80 - 80MHz RAM 4M C.256K FD 1,44M HD 630M 

monitor 14" mouse 1.550 

PC TOP 486DX4 100 - 100MHz RAM 4M C.256K FD 1 44M HD 540M 

monitor 14" mouse 1,620 

PC TOP E 100 INTEL ENDEAVOR - Pentium 100MHz RAM 8M 

FD 1.44M HD 630M monitor 14“ mouse 2 715 

PC TOP E 133 INTEL ENDEAVOR - Pentium 133MHz RAM 8M 

FD 1.44M HD 630M monitor 14" mouse 3.175 

PC TOP PENTIUM 75 PCI - 75MHz PCI RAM 8M FD 1 44M HD 630M 

monitor 14" mouse 2.130 

PC TOP PENTIUM 90 PCI • 90MHz PCI RAM 8M FD 1.44M HD 630M 

monitor 14" mouse 2.310 

PC TOP PENTIUM 100 PCI - 100MHz PCI RAM 8M FD 1.44M HD 630M 

monitor 14" mouse 2.420 


370 


MCmicrocomputer n, 159 - febbraio 1996 








GUIDA COMPUTER 


PC TOP PENTIUM 120 PCI - 120MHz PCI RAM 8M FO 1.44M HO 630M 


monitor 14" mouse 2.530 

PC TOP Z 100 INTEL ZAPPA • Pentium 100MHz RAM 8M FD 1 44M 
HO 6300M monitor 14" mouse 2.567 

PC TOP Z 120 INTEL ZAPPA - Pentium 120MHz RAM 8M FD 1 44M 
HD 6300M monitor 14" mouse 2.690 

PC TOP Z 90 INTEL ZAPPA - Pentium 90MHz RAM 8M FD 1.44M 
HD 6300M monitor 14" mouse 2.465 

143LR MONITOR 14" - S.VGA colore 0.28 MPRII Green 436 

HARD DISK 850M 390 

HARD DISK 1.08G IDE 460 

HARD DISK 1.08G SCSI 500 

CD-ROM - quadrupla velocità 257 

FM 14400E • mod/lax est V22-22bis-32-32bis-42bis lax 9600 mod. 14400 164 
FM 144001 - mod/lax ini. V22-22bis-32-32bis-42bis fax 9600 mod. 14400 136 
FM 28800E - modem 28800/fax 9600 est. V21-22-22bis-32-32bis-42-42bis 
MNP2-5 300 

FM 288001 - modem 28800/tax 9600 int. V21-22-22blS-32-32biS-42-42biS 
MNP2-5 308 

MOUSE 290 S - 2900 dpi. Microsoft Mouse System 15 


EXECUTIVE 


Executive Computer Lines - Via Elettrochimica. 40 - 22053 Lecco (CO) 
Tel. 0341/2211 


STAMPANTE LC 15-9 aghi, 136 colonne, 180 cps, parallela 647 

STAMPANTE LC 90 - 9 aghi, 80 colonne. 160 cps, parali. inseritore 55fg 258 
STAMPANTE LC 100 - 9 aghi, 80 colonne, 180 cps, parallela, colore 336 

STAMPANTE ZA 200 - 9 aghi, 80 colonne, 420 cps, parallela 877 

STAMPANTE ZA 250 - 9 aghi, 136 colonne, 420 cps, parallela 1.020 

STAMPANTE LC 24 15 II - 24 aghi, 136 colonne, 240 cps, parallela 770 

STAMPANTE LC 24 30 - 24 aghi, 80 colonne, 192 cps, 360 dpi 
parali, colore 565 

STAMPANTE LC 24 300 - 24 aghi, 80 colonne, 264 cps, parali, colore 647 
STAMPANTE LC 240 - 24 aghi, 80 colonne, 160 cps, parali, inseritore 55fg 344 
STAMPANTE LC 240 C - 24 aghi, 80 colonne, 160 cps, parali, inser. 

55fg colore 409 

STAMPANTE XB 24 200 - 24 aghi, 80 colonne, 375 cps. parallela 1,020 

STAMPANTE XB 24 250 - 24 aghi, 136 colonne, 375 cps, parallela 1,163 

STAMPANTE WT 4000 - 4 ppm, 300 dpi, 4M RAM, GDI, parallela 1.038 
STAMPANTE SJ 144 - ink termica, 382 cps, 360 dpi, parallela 518 

CD-ROM 2X - doppia velocità multisessione 350M trans!, rate 258 


FUJITSU 


Fuiitsu Italia S.p.A. - Via Melchiorre Gioia, 8 - 20124 Milano - Tel 02/6572741 

STAMPANTE DX700 - 9 aghi 80 col, 180 cps 12 cpl l/F parallela 297 

STAMPANTE OL1150 CP IT - 24 aghi 110 col. 200 cps 360x360dpi 13 fonts 
l/F par. colore 720 

STAMPANTE DL1150 S IT - 24 aghi 110 col. 200 cps 360x360dpi 13 fonts 
l/F seriale 720 

STAMPANTE DL1250 P IT - 24 aghi 136 col. 200 cps 360x360dpi 13 fonts 
l/F parallela 830 

STAMPANTE DL1250 S IT - 24 aghi 136 col 200 cps 360x360dpi 13 fonts 
l/F seriale 925 

STAMPANTE DL3700 P - 24 aghi 80 col. 400 cps 12 cps 
l/F parallela 1.145 

STAMPANTE DL3700 PS - 24 aghi 80 col. 400 cps 12 cps l/F 
paralL/seriale 1.240 

STAMPANTE DL3800 P IT - 24 aghi 136 col. 333 cps 360x360dpi 14 fonts 
l/F parallela 1.345 

STAMPANTE DL3800 PS IT - 24 aghi 136 col. 333 cps 360x360dpi 14 fonts 
l/F par_/ser. 1.440 


STAMPANTE DL6400 PS - 24 aghi 136 col. 504 cps mono 12 cpl l/F 
par./ser. 2.725 

STAMPANTE DL6600 PS - 24 aghi 136 col 648 cps mono 12 cpl l/F 
par./ser. 3.120 

STAMPANTE DL6600 PSt - 24aghi 136col. 648cps mono 12cpi l/F 
par./ser. pannello LCD, APTC 3.380 

STAMPANTE DL700 - 24 aghi 114 col. 216 cps 12 cpi l/F parallela 399 
STAMPANTE B100 PLUS IT - getto/inchiostro 80 col. 180 cps 300dpi 
12 fonts l/F parali. 460 

STAMPANTE VM4 IT - laser 6ppm 300dpi RAM 1M l/F parallela 1.175 

STAMPANTE VM8 - laser 8ppm 300dpi RAM 2M l/F parallela 1.460 

STAMPANTE FP180 - termica portatile 80 col. 67 cps 360x360dpl 4 lonts 
l/F par, 700 


GRAPHTEC 


SPH Elettronica S.p.A. - Via Giacosa, 5 - 20127 Milano 
Tel. 02X610051 


GP3005 - plotter foglio mobile AO 8 penne 113cm/sec 10.870 

GP3100-plotter foglio mobile Al 8 penne 113cm/sec 11.715 

MP5100 - plotter da tavolo A3 8 penne 79cm/sec 2.050 

MP5300 - plotter da tavolo A3 8 penne 70cm/sec 3.065 

FC2100-60A • plotter rotolo/loglio mobile 2000x1220mm 60cm/sec 10.920 

TM1030 - plotter termico formato 896mmx16m 16 punti 32.900 

TM1220 - plotter termico formato 420mmx16m 16 punti 20.800 

TM1300 - plotter termico formato 297mmx16m 16 punti 10.230 

TAVOLETTA KD3220 - formato 297x220mm cursore 4 tasti 
alim. intiseriale 890 

TAVOLETTA KD4620 - formato 460x31 Omm cursore 4 tasti 
alim. int./seriale 1.550 


HEWLETT PACKARD 


Hewlett Packard Italiana SpA - Via G. di Vittorio, 9 
20090 Cernusco Sul Naviglio (MI) - Tel. 02X2121 


VALUE LINE 2 4/100 540 - 486dx4 100MHz 8M FO 1 44M HD 540M 
1024x768 3.710 

VALUE LINE 2 4/50 540 - 486dx2 50MHz 8M FD 1 44M HD 540M 
1024x768 3.055 

VALUE LINE 2 4/50E 210 - 486dx2 50MHz 4M FD 1.44M HD 21OM 
1024x768 2.285 

VALUE LINE 2 4/66 540 - 486dx2 66MHz 8M FD 1 44M HD 540M 
1024x768 3.180 

VECTRA M2 4/100 540 - 486dx4 100MHz 8M FD 1 44M HD 540M 
1280x1024 4.130 

VECTRA M2 4/50 270 - 486dx2 50MHz 8M FD 1 44M HD 270M 
1280x1024 3.040 

VECTRA M2 4/66 540 - 486dx2 66MHz 8M FD 1 44M HD 540M 
1280x1024 3.440 

VECTRA N2 4/50 270 - 486dx2 50MHz 4M FD 1 44M HD 270M 
1280x1024 2.925 

VECTRA N2 4/66 540 - 486dx2 66MHz 4M FD 1 44M HD 540M 
1280x1024 3.325 

VECTRA XM2 4/066 360 - 486dx2 66MHz 8M FD 1.44M HD 360M 
1280x1024 3.880 

VECTRA XM2 4/100 360 - 486dx4 100MHz 8M FD 1 44M HD 360M 
1280x1024 4.405 

VALUE LINE 2 5/075 420 - Pentium 75MHz 8M FD 1 44M HD 420M 
1024x768 3.980 

VALUE LINE 2 5/090 420 - Pentium 90MHz 8M FD 1.44M HD 420M 
1024x768 4.855 

VALUE LINE 2 5/100 420 - Pentium 100MHz 8M FD 1.44M HD 420M 
1024x768 5.245 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


371 







u 


HP OMNIBOOK 4000C 4/050 340 - 486dx2 50MHz 8M FD 1.44M HD 
340M displ. col 6.070 

HP OMNIBOOK 4000C 4/100 340 - 486dx2 100MHz 8M FD 1 44M HD 
340M displ. col. 7.190 

HP OMNIBOOK 600C 4/50 170 - 486dx2 50MHz 4M FD 1.44M HD 
170M dlspl. col. 4.580 

HP OMNIBOOK 600C 4/75 260 - 486dx2 75MHz 4M FD 1 44M HD 
260M displ. col. 6.275 

MONITOR COLORE 14" - 1024x768 ergonomico 788 

MONITOR COLORE 14" - 800x600 ergonomico 546 

MONITOR COLORE 15" - 1280x1024 ergonomico 998 

MONITOR COLORE 17" - 1280x1024 ergonomico 1.900 

MONITOR COLORE 21" - VGA ris. 1600X1200 4.775 

MONITOR MONOCROMATICO 14" - 640x480 410 

HP DESKJET 320 - stampante getto d'inchiostro 600x300 dpi 625 

HP DESKWRITER 540 - st. g./inch. mono 600x300dpi int Centronics 780 
HP PAINTJET XL 300 - A3/A4 5.795 

HP PAINTJET XL 300 PS - A3/A4. PostScript 9 450 

HP LASERJET 4L - stampante laser, 4 ppm, 1 Mb. 300 dpi 1.270 

HP LASERJET 4SI - stampante laser, 16 ppm. 600 dpi 7.900 

HP LASERJET 4SI MX - slampante laser 16 ppm, 600 dpi, postscnpt 11.000 
HP SCANJET 3P - scan. 300dpl 256 toni/gr .int. PC IBM/AT o M.Channel 1.200 
HP SCANJET IICX - scan. 400dpi 16.7M toni/gr.+int. PC IBM/AT 
o M.Channel 2.290 

HP DESIGNJET 220 A4/A0 - plotter/g. inch. 2M 600 dpi formato 
A4/A0 mono 6.800 

HP DESIGNJET 220 A4/A1 - plotter/g. inch. 2M 600 dpi formato 
A4/A1 mono 5.150 

HP DESIGNJET 600 A4/A0 - plotter/g. inch. 4M 600 dpi formato 
A4/A0mono 11.450 

HP DESIGNJET 600 A4/A1 - plotter/g. inch. 4M 600 dpi formato 
A4/A1 mono 9.495 

HP DESIGNJET 650C A4/A0 - plotVg inch. 4M 600dpi/b-n 300dpi/col. 

A4/A0 col. 15.750 

HP DESIGNJET 650C A4/A1 - plot./g. inch 4M 600dpi/b-n 300dpi/col. 

A4/A1 col. 13.250 

HP DRAFTPRO PLUS A4/A0 - plotter/penna. formato A4/A0. 8 penne, 
foglio 9.500 

HP DRAFTPRO PLUS A4/A1 - plotter/penna. formato A4/A1, 8 penne, 
foglio 6.990 


HYUNDAI 


Data Pool S.r.l. - Via Casal Morena. 19 - 00100 Roma 
Tel. 06/7231331 

APC HY 4000 DK CHIP-UP - slim RAM 4M C 128K FDD I 44M scheda 


video VESA mouse tast. D0S6 x 1 .263 

PC HY 4000 SGL SL CHIP-UP - slim RAM 4M FDD 1 44M scheda 

video VESA mouse tasi DOS6.X 1.122 

PC HY 4000E DK CHIP-UP - sllm RAM 4M C.256K FDD 1 44M 

scheda video VESA mouse tast. D0S6.X 1.288 

PC HY 5000PE DK CHIP-UP - desk RAM 8M C 256K FDD 1 44M 

sch. video PCI mouse tast. DOS6.X 3.811 

PC HY 5000PTE TW CHIP-UP - tower RAM 8M C 256K FDD 1 44 

M sch. video PCI mouse tast. 00S6.X 2.059 

NB HY N400 425S MONO 170 - n.book RAM 4M FDD 1 44M LCD 10" 

mono trackball 1.934 

HCM 428 E -14" colori 1024x768 449 

HL 5864 - 15" colori 1280x1024 722 

HMM 413-monocromatico 640x480 217 

PINOVIA 2480 - stampante 24 aghi 136 col. 300 cps paralIVserìale 662 


IBM 


IBM Semea - Circonvallazione Idro Scalo - 20090 Segrale (MI) 

Tel. 02/59621 

Lexmark International S ri - Via Rivoltana. 13Edifìdo/A Milano S. Felice 
20090 Segrate (MI) - Tel. 02/281031 


APTIVA D.TOP 2144-910 - 486dx2 66MHz V.Bus RAM 4M HD 540M 

mon. 14" 0.28 2.290 

APTIVA D.TOP 2144-911 - 486dx2 66MHz V Bus RAM 8M HD 540M 

mon. 14" 0.28 CD-ROM sch audio 2.790 

APTIVA D TOP 2144-914 - 486dx2 66MHz V Bus RAM 8M HD 540M 

mon. 14" 0.28 CD-ROM sch. audio 3.190 

APTIVA D.TOP 2144-921 - 486dx4 100MHz V.Bus RAM 8M HD 540M 

mon. 14" 0 28 CD-ROM sch audio 3.390 

APTIVA D.TOP 2144-930 - Pentium 75MHz PCI RAM 8M HD 540M 

mon 14-0.28 3.290 

APTIVA D TOP 2144-941 - Pentium 100MHz PCI RAM 8M HD 850M 

mon. 14" 0.28 CD-ROM sch. audio 5.390 

APTIVA TOWER 2168-931 - Pentium 75MHz PCI RAM 8M HD 540M 

mon. 14" 0.28 CD-ROM sch. audio 3.990 

APTIVA TOWER 2168-951 - Pentium 120MHz PCI RAM 8M HD 1G 

mon. 14" 0.28 CD-ROM sch. audio 5.990 

THINKPAD 340CSE 2610-D63 - 486slc2 66MHz C.16K RAM 4M HD 360M 

LCD STN D.Scan 10.4" VGA colori 4.320 

THINKPAD 370C 9545-TC1/9545TC2 - 486dx4 75MHz C.16K RAM 4M 

HD 360M LCD TFT 10.4" VGA col. m.att. 7.690 

THINKPAD 701C DX2/50 - 486dx2 50MHz C.8K RAM 4M HD 540M 

LCD TFT 10.4" VGA col. m an. 8.790 

THINKPAD 701C DX4/75 - 486dx4 75MHz C.16K RAM 8M HD 540M 

LCD TFT 10.4" VGA col m.an. 10.473 

THINKPAD 701CS DX4/75 - 486dx4 75MHz C.16K RAM 8M HD 540M 

LCD STN D.Scan 10.4” VGA colori 9.309 

THINKPAD 701 CS DX5/50 - 486dx4 75MHz C.8K RAM 4M HD 540M 

LCD STN D.Scan 10.4" VGA colori 7.617 

THINKPAD 755CD 9545CD3 - 486dx4 100MHz C.16K RAM 8M HD 540M 

LCD TFT10.4" VGA col. matr.att. 15.271 

THINKPAD 755CDV 9545DV2 - 486dx4 100MHz C 16K RAM8M HD810M 

LCD TFT 104" VGA col m.an. CDROM 16.678 

THINKPAD 755CE 9545CE3 - 486dx4 100MHz C.16K RAM 8M HD 540M 

LCD TFT 10.4" VGA col. matr.att. 11805 

THINKPAD 755CV 9545CV2 - 486dx4 100MHz C.16K RAM8M HD 810M 

LCD TFT 10.4" VGA col. matr. an. 15.488 

THINKPAD 755CX 9545CX2 - Pentium 75MHz C.16K RAM 8M HD 810M 

LCD TFT 10.4" VGA col matr.att. 14.838 


I.P.S. 


Logic System Hardware e Software S.r.l, - Via Triumplina, 189 - 25136 Brescia 
Tel. 030/2007920 


486DX2 66 - 486dx2 66MHz RAM 8M Cache 256K FD 1 44M 
HD540M 1.820 

MM486DX2 66 - 486dx2 66MHz Multim. RAM 8M C.256K FD 1 44M 
HD 540M S.BIast. CD-ROM 2.325 

MM486DX4 100 - 486dx4 100MHz PCI RAM 8M Cache 256K FD 1 44M 
HD540M 2.170 

DUAL PENTIUM -1 Cpu RAM 8M Cache 256K FD 

1.44MHD540M 3.710 

PENTIUM ZAPPA - 90MHz RAM 8M Cache 256K FD 
1.44MHD540M 2.750 

MONITOR 14" C7CM5209 - 1024x768 490 

MONITOR 15" B4CM5279 - 1024x768 760 

MONITOR 17" B1821W02 - 1280x1024 stereo 1.560 

MONITOR 20" C4CM2/89- 1280x1024 2.310 

MONITOR 21"B0725E - 1600x1280 MPRII 3.500 


372 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 









GUI 


INTERCOMP 


Intercomp S pA - Via della Scienza. 27 - 37139 Verona 
Tel. 045/8510533 


MASTER 486/DX4 PCI ISA - 80486dx4 100MHz RAM 4M 

cache 256K FD 1 44M HO 850M E-IDE 3.149 

TARGET EN 486/DX2 PCI ISA - 80486dx2 66MHz RAM 4M 

cache 256K FD 1 44M HD 420M E-IDE 2.589 

TARGET EN 486/DX4 PCI ISA - 80486dx4 100MHz RAM 4M 

cache 256K FD 1 44M HD 520M SCSI 3.779 

MASTER AMI PENTIUM 90 PCI EISA - Pentium 90MHz RAM 8M 

cache 512K FD 1.44M HD 635M E-IDE 6.873 

MASTER PENTIUM 133 PCI EISA - Pentium 120MHz RAM 8M 

cache 256K FD 1 44M HD 850M E-IDE 6.653 

MASTER PENTIUM 133 PCI ISA - Pentium 133MHz RAM 8M 

cache 256K FD 1,44M HD 2G SCSI 7.963 

TARGET EN AMI PENT. 120 PCI EISA - Pentium 120MHz RAM 8M 

cache 512K FD 1.44M HD 1G SCSI 9.043 

TARGET EN PENTIUM 75 PCI ISA - Pentium 75MHz RAM 8M 

cache 256K FO 1 44M HD 420M E-IDE 3 403 

TARGET EN PENTIUM 100 PCI ISA - Pentium 120MHz RAM 8M 

cache 256K FD 1 44M HD 520M SCSI 5.783 

TARGET EN PENTIUM 133 PCI EISA - Pentium 133MHz RAM 8M 

cache 256K FD 1 44M HD 520M SCSI 7.683 

BRIDGE F.N. 486DX2 66 340 9.5" - note hook 486dx2 66MHz 

RAM 4M FD 1 44M HD 340M 9.5' mon. LCD 2.700 

BRIDGE F.N 486DX2 66 340 10.3" - note hook 486dx2 66MHz 

RAM 4M FD 1 44M HD 340M 10.3“ col. O S. STN 3.600 

BRIDGE F.N. 486DX2 66 340 10.3“ - note hook 486dx2 66MHz 

RAM 4M FD 1.44M HD 340M 10.3" col. TFT 5.000 

BRIDGE F.N. 486DX4 100 340 9.5" - note hook 486dx4 100MHz 

RAM 4M FD 1 44M HD 340M 9.5” mon. LCD 2 840 

BRIDGE F.N. 486DX4 100 340 10.3" - note hook 486dx4 100MHz 

RAM 4M FD 1 44M HD 340M 10.3" col. D.S. STN 3.740 

BRIDGE F.N. 486DX4 100 340 10.3" - note hook 486dx4 100MHz 

RAM 4M FD 1.44M HD 340M 10.3" col. TFT 5.140 

MONITOR 14" COLORE - S VGA 0.28 50KHz 1024x768 N I L.R 

MPRII digitale 640 

MONITOR 15" COLORE - S.VGA 0.28 50KHz 1280x1024 N I. L.R. 

MPRII digitale con OSD 1.030 


LEMON COMPUTERS 


Jen Elettronica S ri - Zona Ind ie E. Fermi -62010 Monlelupone (MCI 
Tel. 0733/224012 


PENTIUM MR 75 - 75MHz RAM 8M C.256K FD 1 44M HD 425M scheda 
VGA 1M 2.395 

PENTIUM MR 90 • 90MHz RAM 8M C.256K FD 1 44M HD 425M scheda 
VGA 1M 2.790 

PENTIUM MR 100 - 100MHz RAM 8M C.256K FD 1.44M HD 425M scheda 
VGA 1M 2.990 

NOTEPRO GOLO 4860X2 66 - 80486dx2 66MHz RAM 4M FD 1 44M 
display 10" LCD monocr. 2.160 

NOTEPRO GOLD 486DX4 100 - 80486dx4 100MHz RAM 4M FD 1 44M 
display 10" LCD monocr. 2.470 

NOTEPRO GOLD 486SX 33 - 80486sx 33MHz RAM 4M FO 1.44M 
display 10" LCD monocr. 2.080 

MONITOR 14" - N.l. MPR II 448 

MONITOR 15"-N.I.MPR-II 598 

MONITOR 17'-N.l. MPR-II 1.170 

MONITOR 20" - N I. MPR-II 2.110 

NOTEPRO GOLD-HARD DISK 340M 460 

NOTEPRO GOLD-HARD DISK 51OM 700 


KIT MULTIMEDIALE IDE - CD-ROM IDE 2v. scheda sonora 
coppia casse ampli! 418 

KIT MULTIMEDIALE SCSI - CD-ROM SCSI 4v. scheda sonora coppia casse 
amplif. 790 


MANNESMANN TALLY 


Mannesmann Tally - Via Borsini. 6 - 20094 Corsico (MI) 
Tel 02/486081 


BLU MT150 9 - stamp. ser./matrice punii 9 aghi 80/136 col. 

12cpi 360cps 1.110 

BLU MT 150 9C - stamp. serJmatr punti 9 aghi 80/136 col. 12cpi 360cps 
colore 1.184 

BLU MT 151 9 - stamp. ser ./matrice punti 9 aghi 80/136 col. 

12cpi 360cps 1.218 

BLU MT 151 9F/C - stamp. ser./matr. punii 9 aghi 80/136 col. 

12cpi360cps colore 1.327 

BLU MT 150 24 - stamp. set ./matrice punti 24 aghi 80/136 col. 

12cpi 360cps 1.375 

BLU MT 150 24C - stamp. ser./matr. punti 24 aghi 80/136 col. 12cpi 
360cps colore 1.4794 

BLU MT 151 24 - stamp ser ./matrice punti 24 aghi 80/136 col 12cpi 
360cps 1.626 

BLU MT 151 24C - stamp. servmatr. punti 24 aghi 80/136 col. 12cpi 
360cps colore 1.764 

VERDE MT 83 - stamp. seriale matrVpunti 24 aghi, 80 col. vel. 216cps 564 
VEROE MT 83 CARICATORE - logli singoli 1 vasca 78 

VERDE MT 84 - stamp. seriale matr./punti 24 aghi, 136 col. veloc. 216cps 637 
VEROE MT 84 C - stamp. ser matr./punti 24 aghi, 136 col. veloc. 

216cps colore 717 

VERDE MT 84 CARICATORE - togli singoli 1 vasca 81 

VEREDE MT 83 C - stamp. seriale matr ./punti 24 aghi. 80 col. 

vel. 216cps colore 640 

VERDE MT 93 - stamp. getto/inchiostro 64 ugelli 300/150cps 

360dpi 13 Ioni 1.206 

VERDE MT 93 CARICATORE - logli singoli 1 vasca 233 

VERDE T 7018 - stamp. getto/inchiostro 50 ugelli 180cps 13 Ioni 496 

VERDE T 7018 CARICATORE - logli singoli 1 vasca 78 

BLU T 9005PS - stamp. di pagina 5ppm PostScript 43 font 3000 

pag./mese 2.488 


MICRA 


FCH S.r.l. - Via L. Kossuth 20X0 - 57127 Livorno 
Tet 0586/863300 

BUSINESS PENTIUM MID TOWER • 90MHz RAM 8M FDD 1.44M HD 


850M modem/lax con abbonam. Internet 2.690 

PARTNER PENTIUM MINI TOWER - 75MHz RAM 8M HD 540M kit 
multimed. con CD-ROM quadr.veloc.sk-audio 2.690 

PERFORMACE PENTIUM BIG TOWER - 100MHz RAM 8M HD 850M 
predisposizione Ethernet 2.790 

STARTER PENTIUM DESK TOP - 75MHz RAM 8M HD 540M 2.190 

MONITOR GREEN LINE 14" - low emission NI 450 

MONITOR GREEN LINE 14" DIGITALE - low emission NI 480 

MONITOR GREEN LINE 15" DIGITALE - low emission NI 669 

MONITOR SAMSUNG 17" DIGITALE - low emission NI 1.349 


MICROMAR COMPUTER 


Pubblimar System - Via Canova. 20 - 92016 Ribera (AG) 

Tel 0925/540286 

ELITE 486DX/100 PCI - 80486dx 100MHz RAM 16M HD 980M FD 1 44M 
mon. 17" colore 4.000 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


373 










GUIDA COMPUTER 


ELITE 486DX/100 VESA - 80486dx 100MHz RAM 16M HD 980M FD 1 .44M 


mon. 17" colore 3.650 

MAX 486DX2/66 4 - 804860x2 66MHz RAM 4M HD 350M FD 1 44M 
mon. 14" colore 2.000 

TOP 486DX2/66 8 - 80486dx2 66MHz RAM 8M HD 480M FD 1 44M 
mon. 14" colore 2.650 

MONITOR 14" - colore multisincronismo 1024x768 0.28 595 

MONITOR 14” - colore multisincronismo 1024x768 0.28 649 

MONITOR 19" - monocromatico + scheda 1280x1024 specif. per DTP 2.295 
MONITOR 20" - colori schermo piatto + scheda 1024x768 1.720 

PLOTTER - A3 A4 foglio mobile 1.250 

DIGITIZ - 12"x12" con stilo e centratore 650 

DIGITIZ - 12"x18” con stilo e centratore 850 


MIRO COMPUTER PRODUCTS AG 


Centro HL - Via Luca Landucci, 1 ■ 50136 Firenze - Tel. 1670/13037 (numero 
verde) 

C0NNECT 34 OFFICE - modem/fax/voice 28.800 scheda sonora Wave Table 580 


SOUND FM10 - scheda sonora I6bit 48kHz Plug & Play 134 

SOUN D PCM 10 - scheda sonora 16bit 48kHz Wave Table Plug & Play 160 

SOUND PCM20 RADIO - scheda sonora 16bit Wave Table Plug & Play 485 

VIDEO DC20 - scheda acquistane video 60 frames/sec 1.250 


M3 INFORMATICA 


M3 Informatica ■ Via Forlì, 82 - 10049 Torino 
Tel. 011/7397035 


80486DX2 - 66MHz RAM 4M FD 1 44M HD 540M S VGA PCI 1.120 

80486DX4 • 100MHz RAM 4M FD 1,44M HD 540M S VGA PCI 1.250 

PENTIUM 90 PCI - 90MHz RAM 4M Cache 256K FD 1 44M 
HD 540M S.VGA PCI 1.800 

PENTIUM 100 PCI - 100MHz RAM 4M Cache 256K FD 1.44M HD 540M 
S.VGA PCI 2.050 

NOTEBOOK 486DX2 - 486dx2 66MHz RAM 4M FD 1 44M HD 350M 2.250 

SCHEDA MUSICALE 16 BIT- 150 

SCHEDA DIGITALIZZATRICE VIDEO - 450 

MODEM/FAX - 19200 230 

GRUPPO CONTINUITÀ - 500W con batterie e filtro 500 

STREAMER - 250Mb Interno 250 


NEC 


NEC Italia Srl. - Via L. Da Vinci. 97 - 20090 Trezzano S/N (MI) 
Tei 02/484151 


VERSA M-M/100C540 - n.book 486dx4 100MHz RAM 8M C.128K 

HD 540M LCD colori TFT 9.800 

VERSA M-M/100TC540 - n.book 486dx4 100MHz RAM 8M C.128K 

HD 540M LCD col. TFT True Color 10.900 

VERSA S-S/33D - n.book leggero 486SX 33MHz RAM 4M HD 21OM 

LCD col. Dual Scan 3.490 

VERSA S-S/50C - n.book leggero 486dx2 50MHz RAM 4M HD 260M 

LCD col. TFT 4.990 

VERSA V-V/50C340 - n.book 486dx2 50MHz RAM 4M HD 340M LCD 

colori TFT 5.980 

ERSA V-V/50D250 - n.book 486dx2 50MHz RAM 4M HD 250M 

LCD colori Dual Scan 4.950 

VERSA V-V/75C540 - n.book 486dx4 75MHz RAM 4M HD 540M LCD 

colori TFT 6.890 

VERSA P-P/75C810 - n.book Pentium 75MHz RAM 8M HD 81 OM 

LCD colori TFT 11.490 

VERSA P-P/75H810 - n.book Pentium 75MHz RAM 8M HD 810M 

LCD colori TFT 10.4" S.VGA 12.900 


MONITOR XE15 -15” colore ris. 1024x768 Multisync 1.360 

MONITOR XE21 - 21 " colore fiat screen ris. 1024x1024 4 190 

MONITOR XVI4 -14" colore ris. 1024x768 699 

MONITOR XV17 -17" colore ris. 1024x768 1.890 

P20 - stamp. 24 aghi 80 col. 192 cps 8 font residenti 390 

P3Q - stamp. 24 aghi 136 col 53 cps 8 font residenti 630 

P520 - stamp. 24 aghi 136 col. 216 cps 8 font residenti 860 

P62 - stamp. 24 aghi 80 col. 300 cps 8 font residenti 1.130 

P72 - stamp. 24 aghi 136 col. 300 cps 8 font residenti 1.350 

SUPER SCRIPT 610 PLUS - stamp. 6 ppm 300x300 dpi interi, parallela 899 
SUPER SCRIPT 660 - stamp. 6 ppm 600x600 dpi interi, parallela 1.350 
SUPER SCRIPT COLOR 3000 - stamp. termica A4 1 ppm/colori 3 
ppm/monocr. 300x300 dpi 2.290 

CD-ROM MULTISPIN 2X 2XC DC - esterno Disk Changer 1 190 

CD-ROM MULTISPIN 2X 4X KIT - interno + interfaccia IDE ATAPI 399 

CD-ROM MULTISPIN 3XP PLUS 401 - 680M transfer rate 500K/sec. 
accesso 240ms 930 

CD-ROM MULTISPIN 6XE 602 - esterno 680M transfer rate 900K/sec. 
accesso 145ms 1.190 

CD-ROM MULTISPIN 6X1502 - interno 680M transfer rate 900K/sec. 
accesso 145ms 949 


OLIVETTI 


Olivetti S.p.A - Via Meravigli, 12 ■ 20123 Milano 
Tel. 167/012587 (numero verde) 

ENHANCED M4-424S - 486SX 33MHz RAM 4M HD 540M SW precarie. 2.390 
ENHANCED M4-434S - 486sx2 50MHz RAM 4M HD 540M SW precarie. 2.656 
ENHANCED M4-454S - 486dx2 50MHz RAM 4M HD 420M SW precarie. 2.725 
ENHANCED M4-464S • 486dx2 66MHz RAM 8M HD 420M SW precarie. 3.250 
ENHANCED M4-484S - 486dx4 100MHz RAM 8M HD 420M SW precarie. 3 990 


ENTRY D.TOP CASE M4-432 - 486sx2 50MHz RAM 4M HD 420M SW 

precarie. 2.310 

ENTRY SLIM CASE M4-432S - 486sx2 50MHz RAM 4M HD 420M SW 

precarie 2.180 

ENVISION 486DX4/100 420 - 486dx4 100MHz RAM 8M HD 420M+ANK 

infrared 2.990 

ENVISION 486DX4/100 635 - 486dx4 100MHz RAM 8M HD 635M+ANK 

Infrared+modem/lax 3.320 

NEW SUPREMA D.TOP M6-750 1050 - 486dx2 50MHz RAM 16M 

HD 1050M VISION SW precarie. 6.450 

NEW SUPREMA D.TOP M6-760 1050 - 486dx2 66MHz RAM 8M 

HD 1050M VISION SW precarie. 6.103 

NEW SUPREMA D.TOP M6-770 1050 - 486dx4 100MHz RAM 8M 

HD 1050M VISION SW precarie 6.753 

NEW SUPREMA S.CASE M6-750S 1050 - 486dx2 50MHz RAM 8M 

HD 1050M VISION SW precarie. 6.320 

NEW SUPREMA S.CASE M6-760S 1050 - 486dx2 66MHz RAM 8M 

HD 1050M VISION SW precarie. 6.623 

NEW SUPREMA S.CASE M6-770S 1050 - 486dx4 100MHz RAM 16M 

HD 1050M VISION SW precarie. 7.273 

PCS 42 P VESA 142128 - 486dx2 50MHz RAM 4M HD 540M SW 

prec. video 0.28 LE 3.210 

PCS 42 P VESA 142131 - 486dx2 66MHz RAM 4M HD 540M SW 

prec. video 0.28 LE 3.310 

PCS 42 P VESA 142134 - 486sx2 50MHz RAM 4M HD 540M SW 

prec. video 0.28 LE 2.825 

ENVISION PENTIUM/75 635 - Pentium 75MHz RAM 8M HD 635M+ANK 

infrared 3.390 

ENVISION PENTIUM/75 850 - Pentium 75MHz RAM 8M HD 850M+ANK 

infrared+modem/fax 3.720 

PCS 52 152002 - Pentium 60MHz RAM 8M HD 540M SW 

prec. video 0.28 LE 4.550 

PENTIUM M4-82 AT 210 - 60MHz RAM 8M HD 210M AT software 

precaricato 4.020 


374 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 







GUIDA COMPUTER 


PENTIUM M4-82 AT 420 - 60MHz RAM 8M HD 420M AT software 
precaricato 4.290 

PENTIUM M4-82 AT 540 - 60MHz RAM 8M HO 540M AT software 
precaricato 4.420 

PENTIUM M4-82 AT 1050 - 60MHz RAM 8M HD 1050M AT software 
precaricato 5.420 

ECH0S 42 4/120 B/W - note book RAM 4M HD 120M bianco/nero 2.990 
ECH0S 43 4/170 COLOR - note book RAM 4M HD 170M colori (DSNT) 4.390 

ECHOS 44 4/240 COLOR - note book RAM 4M HD 240M colori (DSNT) 4.990 
PHIL0S 20 486 SL 120 B/W - note book RAM 4M HD 120M bianco/nero 1.890 
PHIL0S 33 486 SL 84 COLOR - note book RAM 4M HD 84M colori 2.380 

PHILOS 44 486 SL 120 B/W - noie book RAM 4M HD 120M bianco/nero 3.080 
PHILOS 45 486 SL 170 B/W - note book RAM 4M HD 170M bianco/nero 3.930 
PHILOS 45C 486 SL 240 COLOR - note book RAM 4M HD 240M 
colori (TFT) 6.490 

MONITOR DSM 27-039 500 

MONITOR DSM 27-117 2.250 

MONITOR DSM 27-514/MS 930 

MONITOR DSM 27-615 1,200 

MONITOR DSM 28-143/PS2 680 


OMB COMPUTERS 


Computer Industry S.r.l. - Via Bricito, 29/A - 36061 Bassano Del Grappa (VII 
Tel. 0424/523628 


T486DX/66C - 486dx2 66MHz RAM 4M C.256K HD 540M 

FD 1.44M mon. 14” S.VGA 1.600 

T486DX2/80A - 486dx2 80MHz RAM 4M C.256K HD 540M 

FD1.44M mon. 14" S.VGA 1.700 

T486DX4 - 486dx4 100MHz RAM 4M C.256K HD 540M 

FD 1.44M mon. 14“ S.VGA 1.790 

T486SX - 486SX 40MHz RAM 4M HD 540M FD 1 44M mon. 14" S.VGA 1 350 

PEN 901 - Pentium 90MHz RAM 8M C.256K HD 540M 

FD 1.44M mon. 14" S.VGA 2.400 

PEN 1001 - Pentium 100MHz RAM 8M C.256K HD 540M 

FD 1 44M mon. 14” SVGA 2.500 

MONITOR 14” - S.VGA 1024x768 0.28 D.P.N. Ini. MPRII 395 

MONITOR 14" LR - S VGA 1024x768 0.28 D P. low radiation 365 

MONITOR 15" - S.VGA 1280x1024 0.31 D.P.N. ini. MPRII 620 

MONITOR 17" - S VGA 1280x1024 0.31 D.P.N. Int. 30/66kHz digit 1.150 

HARD DISK 540M IDE 320 

HARD DISK 850M IDE 400 

FLOPPY DISK DRIVE-1.44M 49 

MODULI SIMM 1MB-3 Chip 68 

MODULI SIMM 4MB - 72 pln 260 

MODULI SIMM 8MB - 72 pln 525 

MODULI SIMM 16MB-72 pin 940 


PHONIC 


Phonic Computerà Italia S ri - Via A. Volta. 10/1 - 42024 Castelnovo Sotto (RE) 
Tel. 0522/688334 


PHE 431 - 80486dx4 75MHz PCI RAM 4M S.VGA PC11M 1.259 

PHE 432 - 80486dx4 100MHz PCI RAM 4M S VGA PC11M 1.302 

PHM 66 - 80486dx2 Multim. 66MHz PCI RAM 4M S VGA 

CD-ROM sch.audio 1.597 

PHE 5C - 586 PCI-Pentium 75MHz RAM 4M S.VGA PC11M 1.614 

PHE 5D - 586 PCI-Pentium 90MHz RAM 4M S.VGA PC11M 1.797 

PHE 5E - 586 PCI-Pentium 100MHz RAM 4M S VGA PCI 1M 1.910 

PHE 5F - 586 PCI-Pentium 120MHz RAM 4M S VGA PCI 1M 2.032 

PHE 5G - 586 PCI-Pentium 133MHz RAM 4M S.VGA PC11M 2.369 

1414XA MODEM/FAX - 14400/14400BPS V23 MNP5 SW Bit 

fax esterno omol. 272 


1414XM MODEM - 2400BPS MNP5 SW Bit fax esterno 224 

2442ME MODEM/FAX - 2400/2400BPS V23 MNP5 SW Bit fax interno 150 
2442XA MODEM/FAX 182 


PRIDE CORPORATION 


Centro HL - Via Luca Landucci, I - 50136 Firenze - Tel. 1670/13037 (numero 
verde) 


CHRONOS 486 PCI - USA MB PCI/ISA x 486dx2/4 C.256K 

esp. 512K Award Bios+Ctrl.man.ITA 262 

FREEWAY - MBxPent. 75/200 C.256K esp. 512K e sync. 

Intel Triton Plug & Play 350 

KIT CACHE PIPELINE SINCRONA - 256Kb per piastra madre Pride 
modello "FreeWay" 115 

KIT CACHEASYNC - 512Kb per piastra madre Pride modello "FreeWay" 145 


QUASAR 


Quasar S.r.l. - Via Diagonale. 319 -13050 Pratrivero Trivero (VC) 

Tel 015/7388804 

486DX4 100 PCI - 80486dx4 100MHz RAM 4M FD 1 44M SVGA Case Slim 1.000 


PENTIUM 100 PCI - 100MHz RAM 8M FD 1 44M SVGA FHDC 
PCI Minitower 2.000 

PENTIUM 120 PCI - 120MHz RAM 8M FD 1.44M SVGA FHDC PCI 
Minitower 2.400 

MONITOR 14" COLORI-VGA 430 

MONITOR 14" MONOCROMATICO - VGA 210 

STAMPANTE - 9 aghi 136 colonne 330 cps 800 

STAMPANTE - 9 aghi 80 colonne 192 cps 300 

STAMPANTE BUBBLE JET - colore 700 

HARD DISK 540M-at bus 360 

HARD DISK 1200M - at bus 520 

FLOPPY DISK DRIVER - 3" 1/2 (1 44M) 89 

FLOPPY DISK DRIVER-5” 1/4 (1.2M) 129 

ESPANSIONE DI MEMORIA - 4M 320 


REVEAL 


Reveal Computer Products - P.zza Marsala, 4/2 - 16122 Genova 
Tel 101/889598 


SCHEDA AUDIO SC400 - 16 bit Stereo Sound Card. CD Quality comp. 
S.BIaster/Pro MWSS AdLib 208 

SCHEDA AUDIO SC500 - 16 bit St. Sound Card+W.T.Synthesis comp 

S. BIaster/Pro MWSS AdLib 334 

LETTORE CD-ROM CDQ100 - interno quadrupla velocità 250ms 

T. Rate 600K/sec. Int. IDE/ATAPI 475 

MODEM PM500- 14400 bps 150 

MODEM PM750- 128800 bps 399 

JOYSTICK 39 

ALTOPARLANTI RS250 - 8 Watt Stereo da 110Hz a 17KHz (*/-3dB) 36 

ALTOPARLANTI RS320 - 40 Watt Stereo da 110Hz a 17KHz (+/-3dB) 

aliment. 12VAC 104 

ALTOPARLANTI RS380 - 80 Watt Stereo da 90Hz a 17KHz (+/-3dB) 
aliment. 12V AC 158 

STREAMER TAPE TB750 - 680M 610 

TASTIERA MUSICALE MIDI MBK02 199 

KIT MULTIM. K4X20 - SC400+CDQ100+RS250+accessori+10 Audio 
Titles+IOCD Titles 820 

KIT MULTIM. K4X30 - SC500+CDQ100+RS320+microf.tavolo+acc.+10 
Audio Titles+22 CD Titles 940 


KIT MULTIM. K4X40 - SC500+CDQ100+RS380+RA210+micr.tav.+acc +10 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


375 








GUIDA COMPUTI■ 


A.Titles+37 CD Titles 1.100 

KIT MULTIM. MFX18 - SC400+CD-ROM doppia veUaccessori+10 Audio 
Titles+Grolier '95 M E. 549 

KIT MULTIM. MFX50 - SC400+CD-ROM doppia velocità+accessori+10 
CD Titles 649 


ROLAND EUROPE 


Roland Europe S.p.A. - Via Leonardo Da Vinci. 1 1 - Zona Industriale 
63030 Acquavlva Picena (AP) - Tel. 0735/583590 


RSX-440 • plolter elettrostatico A0 49.000 

PNC-0900 - plotter per l'intaglio 28cm, 200mm sec. 4790 

PNC-0950 - plotter per l'intaglio 61cm, 400mm sec. 6 490 

PNC-1050 - plotter per l’Intaglio trattore a 38cm, 200mm sec. 7.500 

PNC-1200 - plotter per l'intaglio 61cm, 850mm sec. 9.900 

PNC-1610 - plotter piano per l'intaglio Al 923x618mm, 720mm sec. 16.490 
PNC-1850 - plotter per l'intaglio 120cm, 850mm sec. 21.490 

PNC-1900 - plotter piano per l’Intaglio A0 924x1229mm. 650mm sec. 24 000 
DPX-2700 - plotter piano A2 8 pennetmatita 919mm sec. 1M porte 
ser./parall. 11.990 

DPX-3700 - plotter piano Al 8 penne*matita 919mm sec. 1M porle 
ser./parall. 12.990 

DPX-4600A - plotter piano A0 8 penne.matita 919mm sec. 1M porle 
ser./parall. 18.000 

DXY-1150 - plotter da tavolo A3 8 penne-rit.magnet. 60cm sec. 18K 2.190 

DXY-1250 - plotter da tavolo A3 8 penne-rit.magnet. 60cm sec. 18K 2.590 

DXY-1350 - plotter da tavolo A3 8 penne-rit.magnet. 60cm sec. 1M 3.390 

LTX-2121 - plotter termico A3 200dpi 4M 25mm sec gest. 8 penne 2.900 
LTX-2141 - plotter termico A3 400dpl 4M 25mm sec. gest. 16 penne 5.600 

LTX-2441 - plotter termico A0 400dpi 4M 30mm sec. gest. 16 penne 38.000 

LTX-420 - plotter termico A0 200dpi gest. 16 penne 18.000 

GRX-3500 - plotter vertic. Al loglio mobile 8 penne 1131mm sec 1M 5.990 

GRX-4500 - plotter vertic. A0 foglio mobile 8 penne 1131mm sec. 1M 6.990 


SEIKOSHA 


Mali System S.p.A. - Str. Provinciale Monza Melzo. 74 - 20049 Concorezzo (MI) 
Tel. 039/6040639 


SP-1900 PLUS - stampante 9 aghi 80 col. 192/160 cpl par 316 

SP-2400 - stampante 9 aghi 80 col. 240/200 cpi par/ser 524 

SP-2415 - stampante 9 aghi 136 col. 240/200 cpi par/ser 720 

BP-5780 II - stampante 18 aghi 136 col. 780/520 cpi par/ser 3.390 

SBP-10 - stampante 18 aghi 136 col. 960/800 cpl par/ser 5.540 

BP-7800 II - stampante 24 aghi 136 col. 780/520 cpi par/ser 3.640 

LT-20 - stampante 24 aghi 80 col. 144/120 cpl par. 600 

SL-150 - stampante 24 aghi 136 col. 240/200 cpi par, 740 

SL-210 - stampante 24 aghi 110 col. 324/270 cpi par/ser 1180 

SL-270 - stampante 24 aghi 136 col. 324/270 cpi par/ser 1 430 

SL-90 PLUS - stampante 24 aghi 80 col. 192/160 cpi par. 400 

SL-96 COLOR - stampante 24 aghi 80 col. 192/160 cpi par. 520 

SPEED JET-330 - stamp, getto/inch. 128 ug. A4 Lett. Leg. 300 cpi par 650 
SPEED JET-360 COLOR - Stamp getto/inch. 51 ug. A4 Lett. Leg. 180/120 
Cpi par. 820 

OP-400 - stamp. laser A4 Lett. Leg. 4 ppm par. bidlrez. 1.110 


SHR 


S.H.R. S.r.l. - Via Faentina, 175/A - 48010 FornaceZarattini (RA) 

Tel. 0544/463200 

FLEX LIGHT SLX.46100A.540 - 486dx4 100MHz RAM 4M 

HO 540M FD 1 44M OS/2 WARP v.3.0 1.560 


FLEX LIGHT SLX.4666C.540 - 486dx2 66MHz RAM 4M HD 540M 

FD1.44M OS/2 WARP v.3.0 1.410 

FLEX POWER SPX 48100.540.TP - 486dx4 100MHz RAM 4M 

C.256K HO 540M FD 1.44M DOS 6.22 2.190 

FLEX POWER SPX.4866C.540.TP - 486dx2 66MHz RAM 4M 

C.256K HO 540M FO 1.44M DOS 6.22 1.860 

SPX MULTIMEDIA MM.100 - 486dx2 100MHz RAM8M HD540M 

FD1 44M WIND.95 2 sk.audio casse CD-ROM 2.630 

SPX MULTIMEDIA MM.66 - 486dx2 66MHz RAM8M HD540M 

FD1 44M WIND.95 2 sk.audio casse CD-ROM 2.490 

FLEX MASTER XM.58100.540.P - Pentium 100MHz RAM 8M 

C.256K HD 540M FD 1 44M WIND.95 3.550 

FLEX MASTER XM.58133.540 P - Pentium 133MHz RAM 8M 

C.256K HD 540M FD 1 44M WIND.95 4 450 

FLEX MASTER XM.5875.540.P - Pentium 75MHz RAM 8M 

C.256K HD 540M FD 1 44M WIND.95 2.950 

FLEX POWER PENT.SPX.58 75.540.TP - Pentium 75MHz RAM 8M 

C.256K HD 540M FD 1.44M WIND.95 2.850 

FLEX POWER PENT SPX 58 90 540 TP - Pentium 90MHz RAM 8M 

C.256K HD 540M FD 1 44M WIND 95 3.180 

FLEX POWER PENT.SPX.58100.540.TP - Pentium 100MHz RAM 8M 

C.256K HD 540M FD 1 44M WIND.95 3.450 

FLEX POWER PENT.SPX.58120.540 TP - Pentium 120MHz RAM 8M 

C.256K HO 540M FD 1 44M WIND.95 3.990 

FLEX POWER PENT.SPX.58133.540.TP - Pentium 133MHz RAM 8M 

C.256K HD 540M FD 1 44M WIND.95 4.350 

SPX MULTIMEDIA MM.P75 - Pentium 75MHz RAM8M HD540M 

FD1 44M WIND.95 2 sk.audio casse CD-ROM 3.550 

FLEX BOOK STATUS.48100D 340 - n.book 486dx4 100MHz RAM 4M 

FD 1.44M HD 340M VGA LCD 10.4" DSTN 4.290 

FLEX BOOK STATUS.48100T.540 - n.book 486dx4 100MHz RAM 8M 

FD 1 44M HD 500M VGA LCD 9.5" TFT 5.900 

FLEX BOOK STATUS.4866C.340 - n.book 486dx2 66MHz RAM 4M 

FD 1 44M HD 340M VGA LCD 9.5" TSTN/CCFT 2.670 

FLEX BOOK STATUS.4866CD 340 - n.book 486dx2 66MHz RAM 4M 

FD 1 44M HD 340M VGA LCD 10 4" DSTN 3.900 

MCX.1435 - monitor 14" colori risoluzione 1024X768, 

30-38kHz, pitch 0.39mm 450 

MCX.1764.D - monitor 17" colori risoluzione 1280x1024, 

30-60kHz, pitch 0.28mm 1.450 

MCX.2082.D - mon. 20" colori ris. 1600x1280 

24-82 0./47-104kHz v. pitch 0.28mm 2.990 


SIEMENS NIXDORF 


Siemens Nixdort Inlormatica S.p.A. - Centro Direz Lombardo, Via Roma, 108 
20060 Cassina de'Pecchi (MI) - Tel 02^5121402 

PCD 4H/PCI - d top 486dx2 66MHz ISA PCI RAM 8M FD I 44M HD 270M 3.000 


PCD 4H/VL - d.top 486dx2 66MHz ISA VESA RAM 8M FD 1 44M 

HD 270M 3.150 

PCD 4L/VL - d top 486SX 33MHz ISA VESA RAM 4M FD 1 44M HD 270M 2 080 

SCENIC 4H - 486SX2 50MHz ISA (AT) RAM 4M FD 1 44M HD 270M 1.850 

SCENIC 4H PCI - 486dx2 50MHz ISA (AT) PCI RAM 4M FD 1 44M 

HD 270M 2.050 

SCENIC 4L - 486SX 25MHz ISA (AT) RAM 4M FD 1 44M HD 270M 1.500 

SCENIC 4T PCI - 486dx2 66MHz ISA PCI RAM 8M FD 1 44M HD 420M 2.700 

PCD 5H - d.top Pentium 75MHz ISA PCI RAM 8M FD 1 44M HD 540M 3.750 

PCD 5L - d.top Pentium 75MHz ISA PCI RAM 8M FD 1 44M HD 270M 3 350 

PCD 5T/PCI - tower Pentium 75MHz EISA PCI RAM I6M FD 1.44M 

HD 540M 5.600 

PCD 5TG - tower Pentium 75MHz ISA PCI RAM 16M FD 1.44M HD 

540M 5.850 


376 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 









GUIDA COMPUTER 


PCE 5S • lower Penlium 100MHz EISA VESA RAM 16M FD 1 44M HO 

1000M 14.150 

SCENIC 5H PCI+AUOIO - Penlium 75MHz ISA (AT) PCI RAM 8M FD 

1 44M HD 540M CD-ROM 3.600 

SCENIC 5T PCI - Penlium 60MHz ISA PCI RAM 8M FD 1.44M HD 420M 3.500 

SCENIC 5T PCI+AUDIO - Pentium 75MHz ISA PCI RAM 8M FD 1.44M 

HD 540M CD-ROM 3.800 

PCD 4ND - n.book 486SX 33MHz RAM 4M FD 1 44M est HD 200M 

LCD 9.5" 4.200 

PCD 4NL • n book 486SX 33MHz RAM 4M FD 1 44M est HD 260M 

LCD 9.5" 3.600 

PCD 4NL COLORE - n.book 486SX 33MHz RAM 4M FD 1.44M est. 

HO 260M LCD 9.5" COI. 4.850 

SCENIC 4NC COLORE - n.book 486SX 33MHz ISA (AT) RAM 4M FD 

1.44M HD 120M LCD 9.5" col. 3.790 


SILICON VALLEY COMPUTER 


Com.lnt. S.a.s. - Vìa Ampere, 1/1 - 42100 Reggio Emilia 
Tel. 0522/513240 

386SX/40 - 386sx 40MHz RAM 2M FD 1 44M HD 270M 14“ col. 0.28 1.980 

486DX2/50 - 486dx2 50MHz RAM 4M FD 1 44M HD 270M 14" col. 0.28 2.350 
486DX2/66 4 - 486dx2 66MHz RAM 4M FD 1 44M HD 540M 14" col. 0.28 3.180 

486DX2/66 8 - 486dx2 66MHz RAM 8M FD 1.44M HD 540M 14“ col. 0.28 2.560 

486DX4/100 - 486dx4 100MHz PCI RAM 8M FD 1 44M HD 520M 14" 
col. 0.28 3.160 

PENTIUM 90 - 90MHz RAM 8M FD 1,44M HD 540M 14" PCI col. 0.28 4.060 

PENTIUM 100 - 100MHz RAM 8M FD 1.44M HD 540M 14" PCI col. 0.28 4.460 
PENTIUM 120 - 120MHz RAM 8M FD 1.44M HD 540M 14" PCI col. 0.28 5.110 


SPEA VIDEOSEVEN 


Ziegler Inlormalics ■ Via Filadelfia, 232/12- 10137 Torino 
Tel. 011/355009 


SPEA-SHOWTIME PLUS - scheda multimediale 1.100 

V7-MEDIAFX-scheda audio 400 

V7-MERCURY P-64 2MB - scheda graf. S3 934 Vison 2M DRAM 
1280x1024 VESA e PCI 850 

V7-MIRAGE P-32 1MB - scheda graf. S3 TRI032 1M DRAM 1280x1024 
VESA e PCI 300 

V7-MIRAGE P-64 2MB - scheda graf. S3 834 Vison 2M DRAM 1280x1024 
VESA e PCI 600 

V7-ST0RM PRO - scheda grat. Weitek 9100+VideoPower 9130 4M 
VRAM PCI 2.200 

V7-VEGA PRO - scheda grat A. Logic 1M DRAM 1280x1024 VESA e PCI 250 


STAKAR 


Microsys Electronics - Via Piermarini s.n.c. - S Andrea delle Fratte (PG) 

Tel. 075/5270448 

386SX A - 386sx 33MHz RAM 1M FD 1 44M HD 420M VGA OS/2 WARP 790 


486DX2 80A 635 - 486dx2 80MHz RAM 4M FD 1 44M 

HD 635M acc. S VGA OS/2 WARP 1.319 

486DX4 751635 - 486dx4 75MHz RAM 4M FD 1 44M 

HD 635M acc. S.VGA OS/2 WARP 1.342 

4860X4 100A 635 - 486dx4 100MHz RAM 4M FD 1 44M 

HD 635M acc. S.VGA OS/2 WARP 1.376 

486DX4 120A 635 - 486dx4 120MHz RAM 4M FD 1.44M 

HD 635M acc. S.VGA OS/2 WARP 1.459 


486SX 40U - 486SX 40MHz RAM 4M FD 1.44M 

HD420M VGA OS/2 WARP 1.088 

PEN 751 420 - Pentium 75MHz RAM 8M FD 1.44M 
HD 420M acc. S VGA OS/2 WARP 1.930 

PEN 751 635 - Pentium 75MHz RAM 8M FD 1 44M 

HO 635M acc. SVGA OS/2 WARP 2.021 

PEN 901 420 - Pentium 90MHz RAM 8M FD 1 44M 

HD 420M acc.SVGA OS/2 WARP 2.116 

PEN 901 635 - Pentium 90MHz RAM 8M FD 1 44M 

HD 635M acc.SVGA OS/2 WARP 2.208 

PEN 1001 420 - Pent. 100MHz RAM 8M FD 1.44M 

HD 420M acc. S.VGA OS/2 WARP 2.228 

PEN 1001 635 - Pent. 100MHz RAM 8M FD 1.44M 

HO 635M acc. SVGA OS/2 WARP 2.319 

PEN 1201420 - Pent. 120MHz RAM 8M FD 1.44M 

HD 420M acc. SVGA OS/2 WARP 2.352 

PEN 1201 635 - Pent. 120MHz RAM 8M FD 1.44M 

HD 635M acc. SVGA OS/2 WARP 2.444 

PEN 1331420 - Pent. 133MHz RAM 8M FD 1.44M 

HD 420M acc. SVGA OS/2 WARP 2.718 

PEN 1331635 - Pent. 133MHz RAM 8M FD 1.44M 

HD635M acc. SVGA OS/2 WARP 2.809 

PEN TWIN 901 - Pentium 90+90MHZ RAM 8M FD 1.44M 

HD 420M acc. SVGA (senza sott.) 3.207 

PEN TWIN 1201 - Pentium 120+120MHZ RAM 8M FD 1.44M 

HD 420M acc. SVGA (senza sott.) 3.680 

PEN TWIN 1331 - Pentium 133+133MHZ RAM 8M FD 1.44M 

HD 420M acc. SVGA (senza Soft.) 4.441 

NB 486DX4 751 420 - n.book 486dx4 75MHz RAM4M FD1.44M 

HD240M a.SVGA OS/2 WARP+sup.WIND. 2.702 

NB 486DX4 1001 730 - n.b. 486dx4 100MHz RAM4M FD 1 44M 

HD730M a.SVGA OS/2 WARP+sup.WIND. 3.002 

NB PEN 751 420 - n.b. Pent. 75MHz RAM 8M FD 1.44M 

HD 420M a.SVGA OS/2 WARP+sup.WIND. 3.708 

NB PEN 901 730 - n.b. Pent. 90MHz RAM 8M FD 1 44M 

HD 730M a.SVGA OS/2 WARP+sup.WIND 4.150 

NB PEN 1001 730 - n.b. Pent.lOOMHz RAM 8M FD 1.44M 

HD 730M a.SVGA OS/2 WARP+sup.WIND. 4.261 

NB PRO-LINE CD 75 420 - n b Pent. 75MHz RAM 4M FD 1 44M 

HD 420M a.SVGA OS/2 WARP+sup.WIND. 5.609 

NB PRO-LINE CD 90 420 ■ n.b. Pent. 90MHz RAM 4M FD 1 44M 

HD 420M a.SVGA OS/2 WARP+sup.WIND. 5.795 

NB PRO-LINE CD 100 730 - n.b. Pent.lOOMHz RAM 4M FD 1 44M 

HD 730M a.SVGA OS/2 WARP+sup.WIND. 6.162 

NB PRO-LINE CD 120 730 - n.b. Pent.120MHz RAM 4M FD 1.44M 

HD 730M a.SVGA OS/2 WARP+sup.WIND. 6.288 

NB PRO-LINE CO 133 730 - n.b. Pent.133MHz RAM 4M FD 1.44M 

HD 730M a.SVGA OS/2 WARP+sup.WIND 6.652 

MONITOR 14" NILR - colore ris. 1024x768 481 

MONITOR 15" NILR-OSD - colore ris. 1280x1024 schermo piatto OSD 715 

MONITOR 17" NILR-OSD-colore ris. 1280x1024 schermo piatto OSD 1 345 


SYTEK 


Data Pool S rl ■ Via Casal Morena. 19 - 00100 Roma - Tel 0&723I33I 

PC SY JUNIOR 34OS - slim 386sx 40MHz RAM FD 1 44M mouse tastiera 608 
PC SY GREEN 486DK CHIP-UP - desk RAM 8M Cache 128K FD 1.44M 
mouse tastiera DOS6.X 1.010 

PC SY GREEN 486MT CHIP-UP - tower RAM 8M Cache 128K FD 1.44M 
mouse tastiera D0S6.X 999 

PC SY JUNIOR SL CHIP-UP - sllm RAM FD 1 44M mouse tastiera 777 


MCmicrocomputer n, 159 - febbraio 1996 


377 








GUIDA COMPUTER 


PC SY PENTAPRO OK CHIP-UP - desk RAM 8M Cache 256K FO 1 44M 
mouse tastiera DOS6.X 1.543 

PC SY PENTAPRO MT CHIP-UP - tower RAM 8M Cache 256K FD 1.44M 
mouse tastiera DOS6.X 1.662 


TEN TECHNOLOGIES 


Cronodata S rl. - Via Diaz. 30 - 28010 Cavaglio DAgonga INO) 

Tel 0322/806629 

LT6 80386/40DX-A - 386dx 40MHz RAM 2M Cache 1K FDD 1 44M HD 


170M VGA 1.180 

LT6 80386/40SX-D - 386sx 40MHz RAM 2M FDD 1 44M HD 170M 
VGA 1.110 

LT6 80486/33DX-LB-I - 486dx 33MHz RAM 4M Cache 128K 
FDD 1 44M 

HO 260M VGA V.L.Bus 1.970 

LT6 80486/40DX-LB-A - 486dx 40MHz RAM 4M Cache 128K 

FDD 1 44M HD 260M VGA V.L.Bus 1.935 

LT6 80486/66DX-LB-A - 486dx2 66MHz RAM 4M Cache 256K 

FDD 1 44M HD 260M VGA V.L.Bus 2.250 


TEXAS INSTRUMENTS 


Texas Instruments Italia Portatile Computer Printer Div. - C.D.Colleom P Perseo 
Via Paracelso. 12 - 20041 A. Brianza (MI) - Tel. 039/68421 


EXTENSA 450 COLORE 10.4" OS - 486dx4 75MHz RAM 4M 

FD 1.44 HD 340M rimovibile LCD 3.490 

EXTENSA 450T COLORE 9.4" TFT - 486dx4 75MHz RAM 4M 

FD 1.44 HD 340M rimovibile LCD 4.490 

EXTENSA 550 COLORE 10.4” DS - Pentium 75MHz PCI RAM 8M 

FD 1.44 HD 525M rimovibile LCD 5.490 

EXTENSA 550CD COLORE 10.4" DS - Pentium 75MHz PCI RAM 8M 

FD 1.44 HD 525M CD-ROM multimedia LCD 6.490 

EXTENSA 550CDT COLORE 10.4" TFT - Pentium 75MHz PCI RAM 8M 

FD 1 44 HD 525M CD-ROM multimedia LCD 7 490 

T MATE 4000M 75 COL. 10.4" TFT - 486dx4 75MHz RAM 4M 

FD 1.44 HD 525M SCSI multimedia LCD 5.290 

T MATE 4000M 75 COLORE 8.4" TFT - 486dx4 75MHz RAM 4M 

FD 1 44 HD 340M SCSI multimedia LCD 4.990 

T MATE 4000M 75 COLORE 8.4" TFT - 486dx4 75MHz RAM 4M 

FD 1.44 HD 455M SCSI multimedia LCD 5.090 

T.MATE 4000M 100 COL 10 4" TFT - 486dx4 100MHz RAM 4M 

FD 1.44 HD 525M SCSI multimedia LCD 5.990 

T.MATE 4000M 100 COLORE 9.5" TFT - 486dx4 100MHz RAM 4M 

FD 1 44 HD 525M SCSI multimedia LCD 5.790 

T MATE 5000M COL. 10.4" TFT - Pentium 75MHz PCI RAM 8M 

FD 1.44 HD 772M LCD 9490 

T MATE 5000M COLORE 10.5" DS - Pentium 75MHz PCI RAM 8M 

FD 1.44 HD500M LCD 6.990 

T.MATE 5100M COLORE 10.4" TFT - Pentium 90MHz PCI RAM 8M 

FD 1.44 HD 1Gb LCD 10.490 

T.MATE 5200M COL. 10.4" SVGA TFT - Pentium 120MHz PCI RAM 8M 

FD 1.44 HD 1Gb LCD 11.490 

MICRO LASER WIN/4 - stampante laser 600x600dpi 

4ppm M.Windows Printing System 899 

MICRO LASER 600 - stampante laser 600x600dpi 5ppm RAM 2M 

PostScript 23 font 1.990 

MICRO LASER PRO 600 23 - stampante laser 600x600dpi 8ppm 

RAM 6M PostScript 23 font 2.890 


MICRO LASER PRO 600 65 - stampante laser 600x600dpi 8ppm 

RAM 6M PostScript 65 font 3.290 

MICRO LASER POWER PRO - stampante laser 600x600dpi 12ppm 

RAM 6M PostScript 67 font 3.990 

MICRO LASER PRO E - stampante laser 600x600dpi 12ppm 

RAM 3M PostScript 23 font 3.490 


UNIDATA 


Umdata S.r.l. - Vìa San Damaso. 20 - 00165 Roma 
Tel 06/39387318 

DESK TOP PL466/540W - 486dx2 66MHz RAM 4M FD 1.44M HD 540M 


S.VGA 2,130 

POWER DESK PD475/540W - 486dx2 80MHz RAM 4M FD 1.44M HD 

540M VGA PCI S3 2.750 

POWER DESK P0499/540W - 486dx4 100MHz RAM 8M FD 1 44M 

HD 1G IDE VGA PCI S3 3.950 

POWER DESK PD560/750W - Pentium 60MHz RAM 8M FD 1.44M HD 

1G IDE VGA PCI S3 4.090 

POWER DESK PD590/1GW - Pentium 90MHz RAM 8M 

FD 1 44M HD 1G IDE VGA PCI S3 4.840 

TOWER MD5075/F - Pentium 75MHz RAM 8M FD 1.44M 

VGA PCI S3 3.300 

TOWER MD5100/F - Pentium 100MHz RAM 8M FD 1.44M 

VGA PCI S3 4.100 

TOWER MD5120/F - Pentium 120MHz RAM 8M FD 1.44M 

VGA PCI S3 5.000 

TOWER MD590M/F - Pent. 90MHz RAM 16M FD 1 44M 

interi IDE VGA PCI S3 biprocess. 5.100 

TOWER MDA166/GN ALPHA- 166MHz RAM 16M FD 1.44M VGA PCI 

S3 ETHN PCI CD-ROM Win 3.5 workst. 8.100 

NOTE BOOK NP466/330W - 486dx2 66MHz RAM 4M FD 1 44M HD 330M 

estraib. LCD 4.100 

NOTE BOOK NP499D500W - 486dx4 100MHz RAM 4M FD 1.44M 

HD 500M LCD col. matr. pass. 6.200 

MONITOR MCVGA15H -15" colori S VGA 640x480-1024x768 microproc. 

basse radiaz. 720 

MONITOR MCVGA17 -17" colori S VGA 1080x1024 microproc. 

basse radiaz. 1.900 

MONITOR MCVGAH -14" colori S VGA 1024x768 basse radiazioni 590 

HARD DISK IDE MH00540 - Interno 540M 520 

HARD OISK IDE MHD1000 - interno 1G 1.000 

HARD DISK SCSI MHS0700 - interno 700M 750 

HARD DISK SCSI MHS1000 - interno 1G 1.450 

HARD DISK SCSI MHS4000 - interno 2G 4.600 

CD-ROM S - SCSI interno doppia velocità 550 

MODULO MESA 1000 - modulo hard disk SCSI esterno con 

alimentatore 1Gb 1.750 

MODULO MESA 2000 - modulo hard disk SCSI esterno con 

alimentatore 2Gb 3.100 

MODULO MESA 4000 - modulo hard disk SCSI esterno con 

alimentatore 4Gb 4.900 


UNIWARE SISTEMI 


Umware Sistemi S.r.l. - Via Matera. 3-00182 Roma 
Tel. 06/7024544 

PC WIN 486DLC/40 - 486dlc 40MHz RAM 4M FDD 1 44M HD 540M 

SVGA 1M 1200 

PC WIN 486DX2/66 VESA - 486dx2 66MHz RAM 4M FDD 1 44M HD 

540M SVGA 1M 1.222 


378 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 








GUIDA COMPUTER 


PC WIN 486DX4/100 PCI - 4860x4 100MHz RAM 4M FDD 1.44M HD 

40M SVGA 1M 1.470 

PC WIN PENTIUM/075 PCI - Pentium 75MHz RAM 8M FDD 1 44M HD 

540M SVGA 1M 2.020 

PC WIN PENTIUM/090 PCI - Pentium 90MHz RAM 8M FDD 1 44M HD 

540M SVGA 1M 2.220 

PC WIN PENTIUM/100 PCI - Pentium 100MHz RAM 8M FDD 1.44M 

HD 540M SVGA 1M 2.520 

PC WIN PENTIUM/120 PCI - Pentium 120MHz RAM 8M FDD 1 44M 

HD 540M SVGA 1M 2.920 

MONITOR 14" - SVGA colore 0.28 pitch 1024x768 410 

MONITOR 14" - SVGA colore 0.28 pitch 1024x768 low rad. 430 

MONITOR 14" - SVGA colore 0.28 pitch 1024x768 low rad. n.l. 470 

MONITOR 15" - SVGA colore 0.28 pitch 1024x768 low rad. n.i. 700 

MONITOR 17” - SVGA colore 0.28 pitch 1024x768 low rad. n.l. 1.325 


1 U.S. ROBOTICS 


Spider Electronics S.a.s. - Via Boucheron, 18 - 1022 Torino 

Tel. 011/540003 

COURIER V.34 ESTERNO - modem/fax V34+33.6K, 

dal V21 al V34+. MNP3/4/5, V42/42bis 

1.268 

COURIER V 34 INTERNO - modem/fax V34+33.6K. 

dal V21 al V34*. MNP3/4/5, V42/42bis 

995 

SPORTSER 14 4 ESTERNO - modem/fax 14.4K, 

dal V21 al V32+, MNP3/4/5, V42/42biS 

329 

SPORTSER 14.4 INTERNO • modem/fax 14,4K, 

dal V21 al V32t. MNP3/4/5. V42/42bis 

302 

SPORTSER 14.4 V I. - modem/fax/volce 14.4K, 

dal V21 al V32t. MNP3/4/5, V42/42bis 

450 

SPORTSER V.34 ESTERNO - modem/fax V34+28 8K. 

dal V21 al V34+, MNP3/4/5. V42/42bis 

635 

SPORTSER V.34 INTERNO - modem/fax V34+28.8K. 

dal V21 al V34*. MNP3/4/5, V42/42bls 

625 

VIDEOLOGIC 

_ 


Noax Multimedia S.r.l. ■ P.ua Adriana. 15 - 00193 Roma 
Tel. 06/6872169 


GRAFIXSTAR 500 1 - scheda grafica S3 Vision 868 1M VMC 440 

GRAFIXSTAR 700 2 - scheda grafica S3 Vision 968 1M VMC 820 

928 MOVIE - scheda graf. accell. per grafica/filmati AVI con VESA 

M.Channel 430 

928 MOVIE-S - come mod. 928MOVIE ma con suono a 16 bit 499 

CAPTIVATOR PRO - scheda acquisizione.compress. 

lilmati AVI digitali 499 

CAPTIVATOR PRO TV - scheda acquisizione+compress. lilmati AVI 

digitali+TunerTV 660 

DVA 4000 - scheda overlay/acquisiz. immagini alta risoluzione 2.850 

GRAFIXSTAR 300 - scheda grafica S3 Trio 64 1M VMC 340 

MEDIASPACE/DVA - scheda acquisizione/compressione 

filmati M-JPEG 4.990 

MEDIATOR - scan converter da SVA XGA MAC a video PAL 3.800 


VISIONETICS 


Noax Multimedia S.r.l. - P.zza Adriana. 15 ■ 00193 Roma 
Tel 06/6872169 

VIGA GENLOCK - scheda VGA genlock con uscita PAL 1.460 

VIGA GENLOCK YUV - scheda VGA genlock con uscita 
PALcomponent 2.180 

VIGA VGA+PAL - scheda SVGA con uscita diretta in video PAL 990 

VIGA PACKER - scheda compressione/decompressione JPEG 1 160 

PORTASHOW PLUS - convertitore esterno da VGA a PAL 450 


X-COMP 


X-Comp S.r.l. - Via Morgagni, 39 - 20100 Milano 
Tel. 02/29512340 


486DX2 80 850 • 486dx2 80MHz RAM 4M FD 1.44M HD 850M accel. 

S VGA OS/2 WARP 1.200 

486DX4 100 850 - 486dx4 100MHz RAM 4M FD 1 44M HD 850M accel. 

S.VGA OS/2 WARP 1.250 

486DX4 120 850 - 486dx4 120MHz RAM 4M FD 1.44M HD 850M accel 
S.VGA OS/2 WARP 1.300 

PENTIUM 75 850 - Pentium 75MHz RAM 8M FD 1 44M HD 850M accel. 

S.VGA OS/2 WARP 1.800 

PENTIUM 90 850 - Pentium 90MHz RAM 8M FD 1 44M HD 850M accel. 

S.VGA OS/2 WARP 2.000 

PENTIUM 100 1280 - Pentium 100MHz RAM 8M FD 1.44M 

HD 1280M accel. S VGA OS/2 WARP 2.200 

PENTIUM 120 1280 - Pentium 120MHz RAM 8M FD 1.44M 

HD 1280M accel, S VGA OS/2 WARP 2.300 

PENTIUM 133 1280 - Pentium 133MHz RAM 8M FD 1.44M 

HD 1280M accel. S.VGA OS/2 WARP 2.600 

MONITOR 14" - 1024x768 non Interlacclato Low Radiation 418 

MONITOR 15" - 1028x1024 non interlacclato Low Radiation on screen 

display 638 

MONITOR 17" - 1028x1024 non Interlacclato Low Radiation 

on screen display 1.128 


ZYXEL COMMUNICATION 


SIDIN Società Italiana di Informatica S.r.l. - Via A. Canova. 25 -10126 Torino 
Tel. 011/6633863 

Spider Electronics S.a.s. - Via Boucheron. 18-10122 Tonno - Tel 011/540003 
ELITE 2864 - modem V34 28800 bps, prot. dal V21 al V34. fax. Up. ISDN 1.250 


ELITE 28641 - modem V34 28800 bps, prot. dal V21 al V34, ISDN 1.550 

U1496 B - modem 16800 bps, fax, voce, led, esterno 620 

U1496 B+ - modem 19200 bps. fax, voce, scheda interna 790 

U1496 E - modem 16800 bps, fax, voce, led. esterno 640 

U1496 Et - modem 19200 bps, fax, voce, scheda interna 770 

U1496 P - modem 16800 bps, fax, voce, portatile 695 

U1496 S+ - modem 19200 bps, fax, voce, led, esterno 1.250 




MCmicrocomputer n. 159 • febbraio 1996 


379 


















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municazioni o chiedere informazioni (telefoniche o scritte) riguardanti gli annunci inviati. 


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ghezza massima spazio sul retro di questo modulo) Non si accettano prenotazioni per più numeri, nè per più di un annuncio 
sullo stesso numero 


Par motivi pratici si piega di non lasciare comunicazioni o chiedale informazioni (telefoniche o scritteI riguardanti gli annunci inviali. 


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calce. Non si accettano prenotazioni per più numeri, né per più di un annuncio sullo stesso numero. MCmicrocomputer si riser¬ 
va il diritto di respingere, a suo insindacabile giudizio e senza spiegazioni, qualsiasi annuncio dietro restituzione della somma 
inviata. In particolare saranno respinte le offerte di vendita di copie palesemente contraffatte di software di produzione com¬ 
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tivo e gli annunci Microtrade mancanti dell'importo saranno cestinati senza che sia data alcune specifica comunicazione agli au¬ 
tori. Per gli annunci relativi a Microtrade, MCmicrocomputer si riserva il diritto di respingere, a suo insindacabile giudizio e sen¬ 
za spiegazioni, qualsiasi annuncio dietro semplice restituzione della somma inviata In particolare saranno respinte le offerte di 
vendita di copie palesemente contraffatte di software di produzione commerciale 

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Spedire a: Technimedia - MCmicrocomputer - Via Carlo Perrier n. 9 - 00157 Roma. 



384 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 



















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Nota: per l'elenco degli articoli disponibili vedere il retro di questo modulo. 


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□ Versamento sul c/c postale n. 14414007 intestato a: Techmmedia s.r.l. - Via C. Perner, 9 - 00157 Roma 

□ Versamento a mezzo vaglia postale intestato a: Technimedia s.r.l. - Via C. Perder. 9 - 00157 Roma 

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□ CartaSI □ Diners □ American Express N I I I I I I I I I 
Intestata a: 

Indirizzo dell'intestatario: via/p.zza: . 

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- Desidero ricevere una fattura od una ricevuta valida ai fini fiscali (a seconda di quanto disposto dalla normativa vigente) vi fornisco pertanto 
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24 


MCmicrocomputer n. 159 - febbraio 1996 


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